Intervento in occasione dell’inaugurazione delle nuove strutture ospedaliere e sull’installazione della statua di Mikò in memoria di Suor Ilaria Meoli
Cari cittadini, gentili autorità,
a tutti voi porto il saluto della città di Pontedera e dell’Amministrazione Comunale.
Nella presentazione di questa giornata si è detto che oggi inauguriamo il “futuro” dell’ospedale Lotti. Condivido ed apprezzo questa definizione. Non inauguriamo solo le strutture, le aree rinnovate, i nuovi spazi con lavori complessivi per oltre 20 milioni di euro. Inauguriamo qualcosa di meno visibile ma altrettanto importante: oggi apriamo una nuova fase di questo importante ospedale. Una fase nella quale, grazie a questi nuovi lavori, il Lotti sarà più ricco di possibilità, più comodo, più vicino alle esigenze dei cittadini, più adeguato a curare e migliorare la salute dei cittadini. Da oggi questo futuro significa che i cittadini staranno ancora meglio. Che la loro salute sarà ancora più garantita.
Questo è il momento anche per ricordare una nostra concittadina che ha lavorato e dedicato tutta la sua vita per far “stare meglio“ tanti cittadini, lontano da noi, in Africa: Suor Ilaria Meoli.
Anche il Comune di Pontedera ha potuto contribuire alla sua grande missione.Tutto cominciò nel 2004, quando l’allora sindaco Paolo Marconcini incontrò Suor Ilaria Meoli, Medico infettivologo, pontederese, religiosa della Congregazione delle Suore Carmelitane di S. Teresa di Torino, da anni impegnata a conoscere e a curare le malattie della popolazione locale in diversi Paesi africani. Suor Ilaria parlò dell’idea di costruire un ospedale nel cuore dell’Africa, a Bossemptélé, in Repubblica Centrafricana, una piccola cittadina a 300 km a nord-ovest della capitale Bangui. L’Amministrazione Comunale, da anni coinvolta in azioni di cooperazione internazionale e di solidarietà, assicurò l’impegno sostenendo l’Associazione “Noi per l’Africa – Onlus”, nata per la realizzazione dell’ospedale “Giovanni Paolo II” a Bossemptélé. Alla realizzazione hanno contribuito il comune di Pontedera ma anche la Conferenza Episcopale Italiana, oltre a diversi soggetti privati L’ospedale è in uno strategico punto di passaggio a Bossemptélé ed è un presidio di straordinaria importanza umana e sociale. Gli ospedali cambiano le vite: le migliorano.
Oggi è chiara a tutti la grandezza del lavoro di questa nostra concittadina. Pontedera fu sconvolta dalla notizia della sua morte in conseguenza di un incidente avvenuto nella terra che lei amava ed aiutava. Ricordarla, in questa giornata, significa per noi vivere sentimenti contrastanti: da una parte la tristezza e la malinconia per la sua precoce scomparsa e dall’altra gioia e orgoglio per ciò che lei ha fatto, per averla conosciuta, per aver apprezzato la sua grande generosità, perché siamo suoi concittadini.
Questa statua, donata alla città dall’associazione “Noi per l’Africa” (e di questo ringrazio la Presidente Laura Capantini) e realizzata dall’artista Giancarlo Mikò, ci ricorda la sua figura, in un luogo, sono certo, che lei avrebbe molto apprezzato: l’ospedale della sua città. Saluto la famiglia di Ilaria che ha voluto oggi essere presente con noi in questo momento di ricordo e di affetto.
La gratitudine del nostro territorio, della nostra comunità, va oggi anche ad Enrico Rossi, già sindaco di Pontedera e assessore regionale alla sanità da dieci anni. Enrico in questi dieci anni a Firenze ha lavorato dedicando sempre grande attenzione al nostro territorio. Anche da assessore regionale ha avuto a cuore le sorti della nostra città e della Valdera. A lui Pontedera deve veramente tanto. A lui devono tanto anche coloro che hanno a cuore una sanità pubblica efficiente e l’universalità del diritto alla salute.
La Regione Toscana, grazie al suo apporto ed alle sue capacità, è ormai riconosciuta a livello nazionale, come una delle regioni dove il sistema sanitario pubblico ha raggiunto un livello di qualità eccellente ed oggi questo modello viene visto come esempio virtuoso da seguire.
In una fase storica difficile come questa, ove vi è una crisi sociale ed economica che sta attraversando il nostro paese, occorre rafforzare le politiche socio sanitarie sul territorio e mantenere alto il livello dei nostri servizi sociali e sanitari.
Per questo non dobbiamo fermarci. In questi giorni la Regione ha sostenuto altri progetti presentati dalla Società della Salute. Ben due milioni di euro sono stati destinati a importanti presidi socio-sanitari a Pontedera e in Valdera. Proseguiremo su questa strada.
Per quanto detto oggi inauguriamo “il futuro” e non solo un ampliamento infrastrutturale. Un futuro che sarà grande ed importante soprattutto grazie alle persone che vi lavorano. Colgo l’occasione, infatti, per ringraziare tutti coloro che ogni giorno operano per la salute dei cittadini, dai medici, agli infermieri a tutto il personale del Lotti: senza di voi, senza la vostra qualità professionale, senza la vostra passione, la vostra umanità, la vostra dedizione al lavoro, questi risultati non si sarebbero mai potuti conseguire.
Un ringraziamento, e concludo, al direttore generale Teresa de Lauretis che, con competenza e professionalità, ha saputo guidare questo percorso di consolidamento ma anche di rinnovamento.
Grazie.