Sul recupero dello stabile ex Enel in via Pisana
Riproduciamo gli articoli pubblicati sabato 17 luglio2010 sulle testate giornalistiche IL TIRRENO PONTEDERA e sul QN LA NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Sabato 17 luglio 2010
Testata: TIRRENO PONTEDERA
Uffici e ludoteca nello stabile ex Enel
Da ristrutturare ben 1.300 metti quadrati. La storica palazzina diventerà a cinque piani. Due milioni d’investimento
Svelato il progetto. Presto in via Pisana sorgerà il cantiere della Cotrep
PONTEDERA. Un tempo era il punto in cui giungeva la corrente elettrica nella città della Vespa. Presto diventerà un palazzo con uffici privati e la ludoteca comunale. È la struttura chiamata “ex-Enel”, in via Pisana, che a breve vedrà sorgere il cantiere di Cotrep (“Costruttori, operatori, trasportatori edili pisani”, questa la sigla svelata ieri durante la conferenza stampa da parte del presidente Marco Rossi).
Si tratta di un intervento significativo, che avrà l’obiettivo di ristrutturare e riconsegnare alla città uno degli ultimi esempi di archeologia industriale di Pontedera. «Probabilmente è l’ultimo esempio dei segni industriali di un tempo», precisa Roberto Mannucci che, insieme a Carlo Carli, ha realizzato il progetto dell’immobile per conto dello studio Desark. Due milioni l’investimento di Cotrep che in 18 mesi dal rilascio del permesso a costruire dovrà aver ultimato i lavori. I metri quadrati dello stabile sono 1.300. La palazzina storica, quella a forma di torre, attualmente ha tre piani, ma il risultato finale sarà di cinque piani. Poi, ci sarà una parte nuova che avrà tre livelli. Al Comune, proprietario dell’immobile che aveva acquistato da Enel quando questa lo dismise alla fine degli anni Novanta per una cifra di 120mila euro, andranno il piano terra e il primo piano dello stabile.
«A piano terra trasferiremo la ludoteca – afferma il sindaco Simone Millozzi – perché nell’attuale sistemazione in via Manzoni c’è carenza di spazio. Ci serve un luogo più grande e funzionale alle necessità dell’utenza, quei bambini che la frequentano e che diventano sempre più numerosi. Tra l’altro, la nuova ludoteca comunale sarà intitolata a Renzo Maffei, storico personaggio cittadino molto vicino ai bambini e al mondo dell’infanzia».
L’edificio in via Pisana ha oltre 50 anni. All’inizio era una cabina di trasformazione a cui giungeva corrente a 30mila volts per essere poi distribuita alla città. Poi, alla fine degli anni Sessanta, diventò un semplice centro di distribuzione, prima di essere dismessa circa dieci anni dopo. «Il lato che si affaccia in via Pisana manterrà le caratteristiche di archeologia industriale con mattoni a faccia vista e le ampie finestre. In più ci saranno circa 30 posti auto nei dintorni», ha spiegato ancora Mannucci.
«Interveniamo con il criterio di risparmiare risorse – ha detto Rossi – ma puntando a standard tecnologici alti. L’obiettivo è quello di costruire edifici che abbiano consumi energetici pari a zero. È con questo criterio che stiamo lavorando al progetto per gli ex macelli». Un altro elemento di valutazione di questa operazione sarà il recupero edilizio e non il consumo di territorio, così com’è avvenuto in molte aree del Pisano negli ultimi anni. «È una linea di governo della nuova giunta della Regione Toscana ha detto Millozzi – ma è un elemento che caratterizza anche il nostro modo di operare. Tenderemo sempre più alla ristrutturazione di edifici già esistenti. Proveremo a dare priorità a quei progetti che evitino di immettere più cemento nella nostra zona. Il consumo di superficie deve rallentare bruscamente. Questa sarà anche la filosofia con cui lavoreremo alla stesura del nuovo piano regolatore».
La tendenza del recupero di stabili già esistenti si verificherà, verosimilmente, anche con il “palazzo delle Poste”, vicino a piazza Andrea da Pontedera. «E stato venduto – afferma ancora il sindaco – e credo sarà oggetto di un intervento di questo genere. Non conosco ancora i dettagli dell’operazione, ma credo che a breve ne sapremo di più. Un altro edificio dismesso è quello che un tempo apparteneva a Telecom in via Dante. Di questo, però, non sappiamo ancora cosa ne sarà».
Andreas Quirici
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Sabato 17 luglio 2010
Testata: NAZIONE PONTEDERA VALDERA
L’ex «cabina» Enel rinasce su 5 piani
Presentato il recupero dello storico e (degradato) edificio di via Primo Maggio
UN ALTRO passo avanti verso il rilancio di vecchi edifici cittadini riguarda l’ex «cabina» dell’Enel, in via primo maggio, che diventerà per metà un centro direzionale e per l’altra metà (circa) sarà a disposizione del comune. Fu realizzata nel primo dopoguerra e fino al 1976 ha operato vicino al villaggio comunale per ricevere elettricità a 30mila wolt, trasformarla in 10mila e redistribuirla. Già nel 1968 fu declassata per la sola distribuzione della corrente a 10mila wolt, poi fu dismessa 10 anni dopo. Fin da allora ci si chiese come riciclarla, anche perché si stava man mano rovinando pur affacciandosi su via primo maggio, e per qualche tempo fu usata anche per dare ricovero a persone senza casa. Nel 1998, il Comune l’acquistò per 120mila euro, pensando anche di farne la sede dei vigili (che invece stanno per trasferirsi a piano terra del nuovo edificio di piazza Berlinguer) e altro. La scelta finale e ormai operativa è invece un accordo con la Cotrep (Cooperativa di Costruttori, operaie trasportatori edili pisani, filiera del settore edilizio) che vi realizzerà un centro direzionale, per uffici, in parte restaurando l’esistente e in parte costruendo di nuovo, con la cessione al Comune dei primi due piani. «A piano terra – dice il sindaco Simone Millozzi – vi trasporteremo la mediateca, per il secondo non abbiamo ancora deciso la destinazione, comunque è importante che Pontedera annulli un altro edificio degradato con un’operazione, crediamo, vantaggiosa per la comunità». La Cotrep investirà nell’operazione 2 milioni.
«Ci vuole una bella dose di coraggio e anche un po’ di incoscienza – dice il presidente Marco Rossi – a gettarsi di questi tempi in un’avventura edilizia. Ma se restiamo fermi, moriano noi come azienda e non contribuiano certo a risollverare il Paese dalla crisi» dice il direttore tecnico della Cotrep, Nicola Panattoni. Progettisti sono Carlo Carli e Roberto Mannucci dello studio di architettura Desark. «E un recupero vincolato alla Sovrintendenza – dice l’architetto Mannucci – perché è di archeologia industriale. Dovremo consolidare e conservare la torretta con i suoi finestroni caratteristici e il corpo centrale, che guardano verso via primo maggio e verso il centro. Vi realizzeremo 5 piani utilizzando l’attuale cubaggio su 3, mentre la parte nuova avrà 5 piani altrettanto di nuova costruzione. Sarà un edificio di avanzata bioedilizia, quasi autosufficiente quanto a consumo energetico, avrà 30 posti auto di pertinenza e l’offerta di acquisto sarà corrispondente alle tipologie richieste». Il sindaco Millozzi sottolinea come Pontedera «si stia muovendo bene anche nel recupero di vecchi edifici, come vuole anche la Regione, tanto che da martedì prossimo potrà aprire il cantiere dietro il duomo, mentre stiamo aspettando il progetto del nuovo acquirente delle ex Poste centrali, come aspettiamo proposte per l’ex palazzo Sip. Ma in rampa di lancio ci sono altri grandi progetti».
In passato
La palazzina fu realizzata nel dopoguerra e restò in funzione fino al 1976 dopo il declassamento
Futuro
La progettazione si è rifatta alla bioeditizia Accanto alla vecchia torre sorgerà un nuovo volume
Nel passato
Ai «tempi d’oro» ospitava 20 operai
ERA una delle tre cabine «primarie» in provincia (le altre due erano a Pisa-Porta a Mare e Montopoli), vi operavano oltre 20 operai su tre turni. Aveva un bell’alloggio per il guardiano con famiglia e posti letto per gli operai.
egrego sig. Sindaco
mi sono fermato questa mattina ad osservare il modo di procedere nella ristrutturazione del fabbricato ex Enel di via Pisana e , in merito vorrei lsottoporle Alcune considerazioni:
1) E encomiabile che si proceda alla sua ristrutturazione senza consumare territorio
2) sono però convinto che il modo di procedere senza la totale demolizione del fabbricato sia veramente sbagliato; capisco che questo, con ogli probabilità, deriva da un vincolo e dalla volonta di mantenere alcuni tratti prospettici del fabbricato a memoria storica del ” Monumento di Architettura Industriale” , peraltro io ci sono anche un poco affezionato essendo un vecchio ” Villaggino “, ma cio nonostante lo ritengo sbagliato
3) Vorrei che chi ha dato queste prescrizioni passasse qualche ora sul cantiere e si rendesse conto quale assurdità è la costruzione con parziali demolizioni di elementi murari esistenti ,l’ inserimento delle nuove strutture armate, lo scavo di nuove fondazioni, i collegamenti armati tra le nuove membrature in breccia alle vecchie e altre mille attività che sarebbero state evitate con un intervento di demolizione e ricostruzione pur nel rispetto dei vincoli ;
tutto queste attività hanno il solo per mantenere in opera dei materiali e delle strutture realizzate oltre 50 anni fa con i criteri di allora che condizioneranno pesantemente la buona riuscita finale dell’opera, diminuendone le prestazioni anche statiche. aumentandone il costo e , non ultimo mettendo a repentaglio la sicurezza delle maestranze addette ai lavori che sono costrette ad operare in questo modo
3) penso che chi continua ad operare queste scelte non si sia posto il problema nei termini da me indicati e dunque dovrebbe riflettere e provare a cambiare, e se non ha strumenti per opporvisi, almeno cercare qualche sponda per poter cambiare questo modo di pensare che non porta alcun giovamento alla comunità