Il TAR sulle aperture domenicali e festive.
Apprendiamo che il Tar della Toscana ha accordato la sospensiva ad una catena di grande distribuzione che ha presentato ricorso contro l’ordinanza che limitava le aperture domenicali e festive sul territorio di Pontedera.
Prendo atto di questa decisione che nei prossimi giorni approfondiremo. Ritengo che la nostra posizione fosse giusta e dettata dai nostri valori di vivibilità del territorio, di rispetto del lavoro e dei diritti dei lavoratori, della tutela del negozio di vicinato e della funzione sociale che svolge. Nel testo di questa decisione si farebbe riferimento al fatto che le norme in materia di concorrenza “costituiscono principi generali dell’ordinamento nazionale e sono, quindi, direttamente applicabili”.
Ci adegueremo quindi, non condividendole, alle norme che ci giungono dai livelli di governo nazionali in attesa della definitiva sentenza di giugno.
Ritengo che si tratti di una scelta sbagliata e che i territori e le comunità si difendono e si fanno prosperare attraverso un diverso concetto di sviluppo, di crescita e di libertà economica. Un concetto che tenga anche conto delle peculiarità, delle tradizioni e della storia di ogni territorio. Non è tenendo i negozi aperti tutti i giorni, 24 ore su 24, che si contrasta la crisi economica del nostro Paese. Per superare la crisi occorre rilanciare l’occupazione e far ripartire i consumi. Non serve dar luogo ad una deregolamentazione selvaggia delle aperture ma promuovere politiche per restituire capacità di spesa ai cittadini comuni. Auspico infine che tutte le parti sociali e le rappresentanze del territorio facciano sentire la propria voce, la propria opinione, in merito a questa decisione che sottintende un modello di società che non ci piace
Tags: "aperture domenicali", "grande distribuzione", "negozio di vicinato", tar
Caro sindaco, la sua battaglia non è a favore dei cittadini e delle aziende piccole e grandi, lei non deve fare una guerra ma deve ascoltare le aziende e i lavoratori lei è sicuro che i lavoratori non vogliono lavorare la domenica, e che ai cittadini non vogliono i negozi aperti bisogna convivere con il progresso.
Bisogna fare la guerra allo stato per fare tassare in maniera adeguata i grandi capitali e non i cittadini; questo deve fare un grande sindaco non occuparsi di problemi frivoli senza alcun senso, grazie per avermi dato la possibilità di parlare con lei.
Mi spiace dissentire, ma vedo in questo una opportunità da cogliere per rimodulare il Piano Del Commercio, magari creando un percorso commerciale che vada da Viale Italia a via Pisana.
Luis
condivido in pieno le motivazioni dell’ ordinanza per ora sopsesa sulle apetrure domenicali emanata dal sindaco.davvero pensiamo che passare la domenica nei negozi sia socialmente e civilmente utile,pensiamo che obbligare i lavoratori del commercio gia molto provati a non avere nemmeno un giorno da passare con la famiglia sia quello che fa ripartire l’italia?i negozi sono aperti 13 ore su 6 giorni oggi, e forniscono un eccellente servizio al cliente.in europa nessuno mai si sogna di fare una cosa del genere,basta girare un po’ per rendersene conto.le mutande prodotte in cina o il pane surgelato si possono comprare anche gli altri giorni senza distruggere il piccolo commercio i centri commerciali naturali e i diritti dei lavoratori.questa scelta porterà ancora piu’ crisi e aumento dei costi nel commercio che saranno scaricati sui consumatori.Sindaco tieni duro quando verrano a te i dirigenti della grande distribuzione…
Da lavoratore del commercio mi trovo in perfetta sintonia con il Sindaco.
I lavoratori del commercio, spesso “dimenticati” anche a livello sindacale, provati da imposizioni di orario assurde e scarsamente tutelati da contratti usa e getta, possono ben testimoniare di un malumore sempre crescente che rischia di essere acuito da scelte che vanno oltretutto contro ogni logica di mercato.
A maggior ragione, ma senza nascondersi dietro il periodo nero a livello economico del paese , e considerando anche la natura del nostro territorio ( non viviamo in una metropoli ) estendere un già ampio ventaglio di ore a disposizione dei consumatori per i loro acquisti non moltiplica i consumatori stessi.
L’ apertura indiscriminata provocherebbe invece per le aziende una alternativa assai poco virtuosa : i costi di gestione e del lavoro aumenterebbero con il contraltare di una diluizione degli acquisti, oppure salvando i bilanci si andrebbe a sacrificare il servizio offerto ai clienti.
Servizio sì ma non prostrazione. La vita è altro che lavoro e shopping.
Caro Sig. Sindaco, vorrà dire che noi: mariti, fidanzati, figli, padri di tutte le commesse, e parenti tutti, cittadini che da anni sono rispettosi delle Leggi e ligi al pagamento delle tasse comunali inizieremo il nostro Sciopero andando a effettuare i nostri acquisti in altri comuni ove questo scempio non sia consentito, privando così il nostro teritorio di una grande fetta di introiti.
-AVETE MAI VISTO UNA BUSTA PAGA DI UN DIPENDENTE DEL SETTORE COMMERCIO???
-SAPETE QUANTO VIENE PAGATA UNA DOMENICA LAVORATIVA?
-RECUPERERESTE LA GIORNATA LAVORATIVA DOMENICALE, DURANTE LA SETTIMANA ESCLUSO IL VENERDI E SABATO, QUANDO LA PROPRIA F A M I G L I A E’ AL LAVORO O A SCUOLA?
E’ ORA DI DIRE BASTA
S C I O P E R O D E G L I A C Q U I S T I D O M E N I C A L I