Alcune considerazioni del Sindaco Simone Millozzi e del Magistrato Dr. Angelo Perrone sulla soppressione della sezione distaccata di Pontedera del Tribunale di Pisa
L’Amministrazione Comunale di Pontedera alla luce delle prime anticipazioni emerse in questi giorni sull’azione di spending review governativa in relazione alla soppressione delle sezioni distaccate dei tribunali sul territorio nazionale, esprime la propria contrarietà e opposizione all’ipotesi che la razionalizzazione possa coinvolgere anche il Tribunale cittadino. Pur condividendo l’obiettivo di revisione della spesa pubblica e di riorganizzazione dei servizi il Comune ritiene che sia necessario procedere ad una valutazione attenta e precisa, caso per caso, dei costi – benefici di un’azione di soppressione di una sezione distaccata.
La soppressione tout-court di tutte le sezioni distaccate senza considerare quantità e qualità del lavoro assegnato e svolto, possibilità di garantire l’amministrazione della giustizia anche concentrando tutto sulla sede principale, condizioni particolari di necessità di presidi di un territorio o meno (si pensi ad es. a territori ad elevato tasso di delinquenza organizzata come alcune sezioni distaccate in territori di mafie o a sezioni distaccate su territori lontani dai capoluoghi o ancora a sezioni al servizio di territori uniformi e vitali come può essere il caso di Pontedera per l’intera area Valdera), è sicuramente un danno per l’esercizio della giustizia ed in taluni casi può portare addirittura ad un aggravio di costi. In particolare per quanto riguarda la sezione distaccata su Pontedera del Tribunale di Pisa evidenziamo che la sua eventuale soppressione appare, alla luce dei dati alla mano, inadatta a ottenere risultati di risparmio e passibile addirittura di apportare l’aggravarsi delle condizioni di efficacia ed efficienza dell’amministrazione della giustizia sul territorio provinciale pisano. La struttura del Tribunale di Pisa, sempre dati alla mano, non appare in grado di assorbire il lavoro assegnato alla sezione distaccata di Pontedera, né quanto ad ambienti fisici, né quanto a risorse, né quanto a possibilità organizzative. Lontano, pertanto, da qualsiasi rivendicazione puramente campanilistica e territorialistica, il Comune si oppone a questa misura e coinvolgerà i parlamentari della zona impegnandoli a contrastare le ipotesi di soppressione della sezione distaccata di Pontedera.
La giustizia decentrata, ancora una risorsa per il paese di Angelo Perrone Magistrato presso il Tribunale di Pisa Sezione distaccata di Pontedera
Pochi passi separano, ai due lati estremi del corridoio centrale, la stanza del giudice da quella dell’ultimo cancelliere. È il microcosmo del settore penale, nella sezione distaccata di Pontedera del Tribunale di Pisa. Non molto più ampio è lo spazio a disposizione del settore civile. In un palazzo d’altri tempi, al centro della piccola cittadina.
Stanze strapiene di fascicoli, ma il cumulo a volte si disperde miracolosamente in locali che diventano, da un giorno all’altro, più ampi solo per l’esodo del personale: chi va in pensione non viene più sostituito. Sono apparse, solo per brevi periodi, alcune stagiste (senza stipendio), venute “per imparare”. Il Comune ha messo a disposizione, con buona volontà, una sua dipendente part time.
Oggi, però, è ormai lontano l’eco delle lamentele che in passato animarono alcune assemblee indette dall’ordine forense, con la partecipazione di rappresentanti comunali e di magistrati, per denunciare lo stato di “abbandono” della sezione, priva di magistrati titolari e sottoposta alla rotazione dei giudici di Pisa. Allora, la giustizia, già affannata di suo, arrancava ancor di più in questa periferica cittadina.
Ora, i corridoi della sezione sono stracolmi di persone, tutti i giorni si celebrano udienze civili e penali sino a tarda ora, l’assegnazione in maniera stabile di diversi magistrati ha permesso di modificare la situazione del passato. Il numero dei fascicoli pendenti è di tutto rispetto anche nei confronti della sede centrale: nel penale, la sezione tratta un numero di fascicoli pari a due terzi di quelli pendenti a Pisa. I processi hanno tempi di trattazione piuttosto veloci. Sono all’ordine del giorno questioni delicate, in materia di sicurezza sul lavoro, di tutela dell’ambiente e del territorio, di garanzie per le persone. Gli adempimenti di cancelleria sono svolti con solerzia ed attenzione.
I giorni di lavoro trascorrono in modo intenso, ma non mancano episodi sorprendenti da ricordare, piccoli frammenti di vita lavorativa, che raccontano la diligenza degli operatori, la cura nello svolgimento delle mansioni, l’attenzione per le persone che frequentano il palazzo, la sensibilità umana verso gli utenti, la preparazione professionale in tutto ciò che viene fatto ogni giorno.
Pontedera? Potrebbe essere anche un’altra sezione distaccata del Paese. Potrebbe chiamarsi anche Pescia, o Empoli, o Viareggio, per non andare lontano. Sarebbe lo stesso.
Per quanti operano in una piccola realtà, “parcellizzazione della giustizia, spreco di risorse, inefficienza” sono concetti complicati e oscuri, forse troppo difficili da comprendere in un piccolo posto di provincia, in cui più che le parole contano i gesti. Così, tutte quelle persone sono rimaste sorprese quando un giorno hanno trovato il nome del loro ufficio inserito al rigo 3, della pagina 3 della Tabella A, art. 1, comma 1, di uno schema di decreto legislativo che prevede la soppressione della sede.
Piccolo è bello? Forse, di questi tempi, non nuoce rammentare che, anche nel piccolo, nella periferia del Paese, si trovano competenza, diligenza, senso di appartenenza. E poi si incontra qualcosa di speciale nelle persone e nel modo di lavorare. Lo avverti subito, percorrendo quel corridoio centrale del palazzo. Anche questo è un esempio di buona giustizia, e di buon vivere civile. E’ bello percepirlo e ti fa stare meglio, dando alla gente qualche speranza in più. Qualcosa che potrebbe ancora essere utile a questo paese.
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