Archive for settembre, 2012

Sulla tassa di soggiorno: i controlli per gli evasori

mercoledì, settembre 26th, 2012

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata “Nazione Pontedera” e del ” Il Tirreno Pontedera” del 26/9/2012.

mercoledì
26 settembre 2012

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
13

 

Pochi pagano la tassa di soggiorno, il sindaco invoca i controlli

 
IL PUGNO DURO DI MILLOZZI: «QUALCOSA NON QUADRA NEI DATI FORNITI DAGLI ALBERGATORI, SUBITO LE VERIFICHE»

O QUESTE attività stanno chiudendo, oppure qui c’è qualcuno che fa il furbo». E’ arrabbiato il sindaco Simone Millozzi che nelle voci di bilancio ha dovuto rivedere in negativo le entrate previste per l’imposta di soggiorno. Colpa, secondo il primo cittadino, non solo del calo delle presenze in città causate dalla recessione e che hanno coinvolto tutto il comparto del turismo nazionale, ma anche di un “fronte del no” alla tassa di soggiorno che fa muro all’introduzione della tassa. Ma ripercorriamo la storia per capire cosa sta succedendo

IN PRIMAVERA il Comune annuncia l’introduzione della famigerata tassa di soggiorno per chi pernotta in una struttura della zona. Subito si scatena una furiosa polemica da parte degli albergatori che temono di perdere competitività nei confronti dei colleghi dei comuni limitrofi che non hanno introdotto questo balzello. Al loro fianco si uniscono il gruppo di opposizione e le associazioni di categoria. Ma il comune non desiste e rimanda l’introduzione della tassa di un mese per non “guastare la Pasqua”, come dissero alcuni albergatori Ora, a distanza di 4 mesi, sulla scrivania del sindaco sono arrivati i primi dati sulle presenze e «non tornano specifica il sindaco – Avevamo calcolato che le presenze in città fossero circa 50mila all’anno. Ma erano dati della Provincia del 2010 perché quelli del 2011 non erano ancora pronti. Ci siamo accorti che in un anno, le presenze sono scese a 42mila e prevediamo un trend negativo anche nel 2012. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di rivedere nel bilancio la voce dell’imposta di soggiorno che passa dai 75mila euro a 50». Ma ad allarmare il sindaco non c’è solo la crisi che ha ridotto il numero di pernottamenti in città, ma soprattutto un atteggiamento degli albergatori che potrebbe nascondere un’evasione.

«NON MI VOGLIO nascondere tuona il sindaco – Qui c’è molto che non quadra. Ho visto i dati presentati dalle strutture e, oltre ai documenti compilati male dagli albergatori, ma a questo provvederemo noi a cercare di capire come migliorare la comunicazione, ci sono situazioni incredibili. Strutture che per maggio e giugno non hanno dichiarato nessun pernottamento. Ci sono anche grandi alberghi che in due mesi hanno dichiarato solo l’8% delle camere occupate. Com’è possibile? Siamo costretti a rivolgerci alle autorità preposte per le verifiche e i controlli». E poi arriva un secondo monito sulle circa 30 strutture ricettive presenti a Pontedera: «Dobbiamo anche capire se ci sono strutture a noi sconosciute…». E infine la denuncia: «Su alcuni siti di queste strutture c’è addirittura scritto “no tassa di soggiorno”»Dunque il Comune annuncia il pugno duro contro una possibile evasione, non solo ai danni del Comune, ma anche al fisco.

Nicola Pasquinucci

mercoledì
26 settembre 2012

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
IV

 

Tassa di soggiorno, per gli evasori ci penserà il Fisco

 

I primi dati del comune rivelano strutture “fantasma” II sindaco: segnaleremo la situazione agli organi competenti
di Francesca Suggi

Che la tassa di soggiorno non piacesse agli albergatori è storia conosciuta. Ma che, dati alla mano, emergesse una sorta di sciopero dei pagamenti è una sorta di colpo di scena per il sindaco e la sua giunta comunale. «Rispetto ai riscontri di maggio e giugno salta fuori che su una media di cento posti letto, solo l’otto per cento risulta occupato e in regola con i pagamenti della tassa», premette il sindaco Simone Millozzi.

Affittacamere fantasma? Agriturismi prossimi alla chiusura? Così pare, spulciando il monitoraggio dei primi 60 giorni dall’introduzione del balzello. «Non c’è che dire – la butta là tra l’ironia e il disappunto – sono numeri da fame che fanno pensare o a strutture inesistenti, oppure che sono in procinto di chiudere. E quindi verificheremo».

In soldoni, il primo cittadino non ci sta a lasciar scivolare la questione. «Quando avremo completato il monitoraggio, e quindi ad ottobre, quando ci arrivano anche i dati di luglio, agosto e settembre faremo a tappeto i dovuti controlli e denunceremo le situazioni anomale alle autorità competenti». Che vuol dire Agenzia delle entrate.

Il contesto turistico ricettivo della città è noto: ci sono 5 strutture alberghiere, 15 tra bed and breakfast, affittacamere e case vacanza e 6 agriturismi, per un totale di 463 posti letto.

Si parte dallo stato dell’arte per fare i conti e restare a bocca aperta. Senza contare che il capo della giunta ha già provveduto a fare una variazione a bilancio e variare le entrate previste dalla tassa di soggiorno, da 75mila a 25mila.«Io non ho mai fatto una questione di incassi, ma i dati sono paradossali e bisogna andare a fondo».

Detto ciò Millozzi sa bene che il calo delle presenze che si registra a livello provinciale tocca, e non poco, anche Pontedera. «La previsione che avevamo fatto era basata su dati provinciali del 2010 e possiamo dire che, rispetto a quelle avute nel 2011, si è registrato un meno 16%, da 50mila a 42mila presenze. Ma questo, certo, non giustifica in toto i dati che abbiamo riscontrato».

Evasione, quindi. Tanti albergatori che non pagano quanto dovrebbero, a scapito dei colleghi che invece ottemperano al regolamento comunale. «Sicuramente proveremo a migliorare e a chiarire i moduli che consegnano, anche se c’è da dire che spesso ci vengono consegnati in maniera quasi incomprensibile».

Rispetto ai report salta fuori che sono i titolati di bed and breakfast e agriturismi «ad aver maggiori difficoltà di pagamento, mentre le strutture alberghiere diciamo che fanno più attenzione e pagano regolarmente la tassa di soggiorno».

“ Costretto a ridurre le entrate di bilancio”

«Vista la situazione sono costretto a fare una variazione di bilancio e ridurre di circa 5Omila euro l’entrata prevista rispetto alla tassa di soggiorno». L’annuncio ieri, nel corso del consiglio comunale, da parte del sindaco Simone Millozzi.

Da 75mila euro, l’entrata in previsione cala vertiginosamente a 25mila euro.

Calo di presenze, partenza ritardata di un mese del balzello turistico, ma in primis una tribù di evasori inaspettata obbligano l’amministrazione comunale a rivedere alcuni parametri.

“Alla fine chi non paga fa un danno a tutte quelle strutture che sono in regola», non manca di sottolineare il primo cittadino. Che rincara: «E alla comunità tutta – e va nei dettagli – perché come dico da sempre, alla fine di ottobre, andremo a sederci al tavolo con le associazioni di categoria per trovare insieme quello o quei progetti turistici su cui destinare l’entrata della tassa di soggiorno».

In altri termini, meno soldi arrivano in cassa e minori saranno gli investimenti nel settore turistico cittadino nel quale investire. A discapito di tutto il settore e dell’intera città di Pontedera. “Considerati i dati emersi in questo primo monitoraggio di due mesi – conclude – devo assolvere al mio compito e certo non posso chiudere gli occhi. Al contrario farò di tutto per accertare situazione per situazione, capire se veramente ci sono strutture aperte che si fingono chiuse o sul procinto di chiudere i battenti, e segnalare il tutto alle autorità competenti».

«Ho rimborsato di tasca mia la tassa pagata per i terremotati»

«Ho mantenuto la promessa che avevo fatto. Ho preso 15 euro« di tasca mia e li ho spediti alla struttura che li aveva dovuti pagare, come tassa di soggiorno, per aver ospitato una famiglia delle zolle terremotate dell’Emilia. L’ho fitto« pur non avendo trovato riscontro, di quella cifra, nei resoconti che gli operatoti turistici hanno spedito ai nostri uffici».Simone Millozzi, sindaco di Pontedera, svela l’episodio a margine del consiglio comunale in cui si parla anche della riduzione dell’importo previsto, come entrate dalla tassa di soggiorno, da75mila a 25mila giuro. il fitto risale alla fine della passata primavera. ospite di un albergo della città, c’era un operaio emiliano. Quando la sua terra è stata martoriata dal terremoto (maggio scorso), lui avrebbe dovuto tornare a casi, per stare vicino alla sua famiglia. Invece, tutti i suoi Familiari furono ospitati dall’albergo pontederese. Ma, per questi ospiti, non essendoci apposito regolamento d’esenzione, l’operatore ha dovuto pagare la tassa di soggiorno. Che,adesso come svela il sindaco gli è stata restituita.

 

Sui provvedimenti approvati dal Consiglio Comunale in materia fiscale e Imu

mercoledì, settembre 26th, 2012

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata della “Nazione Pontedera” e del ” Il Tirreno Pontedera” del 26/9/2012.

mercoledì
26 settembre 2012

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
13

 

Ridotta la pressione fiscale a 1.000 famiglie

 

I CONTI DEL COMUNE SMENTISCONO LE STIME NEGATIVE DEL GOVERNO, VIA AGLI SGRAVI

Imu, la manovra taglia le aliquote per concordati, cooperative e nuclei con disabili

di NICOLA PASQUINUCCI

UNA BUONA notizia per i contribuenti finalmente c’è. La pressione fiscale calerà. Merito non di un decreto legge del Governo, che in tanti invocano per far ripartire l’economia, ma del Comune di Pontedera che ha rivisto il suo bilancio e ha deciso di varare una serie di “correzioni” che andranno a beneficio di circa 1.000 famiglie sulle oltre 9.000 che risiedono nella città della Vespa. Il frutto di questo alleggerimento del peso fiscale è dovuto ai conti di Palazzo Stefanelli che sembrano godere di buona salute. Conti che ieri sera in consiglio comunale sono stati presentati per comunicare la nuova manovra correttiva. Infatti, la previsione di bilancio è stata azzeccata smentendo le stime allarmanti del Governo che davano per Pontedera una differenza di ben 4 milioni di euro. «Abbiamo lavorato bene – esordisce il sindaco Simone Millozzi – Siamo stati tra i primi comuni in Italia a presentare il bilancio a marzo. Ora possiamo dire che quella previsione quadra, che i conti tornano. Questo grazie al buon lavoro dell’ufficio, e ringrazio tutti a partire dalla signora Minuti».

TRADOTTO: il Comune non avrà bisogno di ritoccare al rialzo le aliquote (come accade in altre realtà), ma anzi, di alleggerirle. Ecco allora le novità. La prima riguarda circa 800 famiglie che pagavano l’Imu con l’aliquota massima (10,6) perché hanno dichiarato un contratto di comodato. «Ebbene, da agosto il Governo ha emanato un chiarimento – spiega il primo cittadino che ci ha permesso di portare l’aliquota all’8,6 come quelle date in affitto. Quindi, invieremo a tutti gli interessati una nuova comunicazione». Questa comunicazione di fatto annulla la precedente che aveva sollevato perplessità e soprattutto disappunto per quelle famiglie che sono ricorse ai contratti in comodato per quelle case abitate da padri o figli. Dunque, senza rendita.La seconda buona notizia riguarda 100 famiglie e l’annuncia l’assessore Matteo Franconi: «Abbiamo costituito un fondo destinato a chi ha in casa disabili certificati e che pagano l’Imu per la prima casa. Chi rientra con il reddito Isee al di sotto dei 31.151 euro, potrà accedere al fondo per abbattere del 75% della quota Imu»

MA NON FINISCE qui, come spiega l’assessore Marco Papiani. Altre 100 famiglie pontederesi potranno beneficiare dell’aliquota minima (prima casa) e sono quelle che risiedono nelle abitazioni delle cooperative. «E’ stato un lavoro complesso», spiega soddisfatto Papiani che ieri sera in consiglio comunale ha illustrato anche l’ultimo tassello da “aggiustare” per far quadrare i conti. Infatti la stima del Governo su Pontedera, se prima era sballata di 4 milioni, ora è “solo” di 600mila. Ma per Papiani tutto è sotto controllo. Si tratterebbero di “entrate virtuali” già previste, ovvero 400mila euro per l’edilizia popolare. Altri 200 mila riguardano gli immobili “fantasma” che devono essere accatastati entro novembre.

«A TAL RIGUARDO – spiega l’assessore – già da tempo siamo al lavoro per non avere brutte sorprese». Dunque l’amministrazione pontederese tira un sospiro di sollievo e guarda avanti con più serenità. «Non eravamo obbligati ad alleggerire la pressione fiscale», conclude il sindaco. «Non solo – gli fa eco Papiani – abbiamo deciso di destinare 10mila euro in più al fondo indigenti e di dare più sostegno al settore dell’istruzione».

mercoledì
26 settembre 2012
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
I
  Imu più leggera per una famiglia su 10  

Tagli all’aliquota per le case in comodato, per chi ha un disabile in famiglia e per gli immobili in cooperativa

di EmilioChiorazzo

“emilio chiorazzo”,”comodato gratuito””riduzione dell’aL’Imu, l’imposta che si paga sulle abitazioni, sarà più leggera per almeno un migliaio di famiglie di Pontedera: una su dieci potrà beneficiare del taglio alle aliquote o dei fondi disposti dal Comune e decisi dal consiglio comunale di ieri poineriggio. Riguardano le case date in comodato, quelle con famiglie al cui interno ci sia un disabile e le case di proprietà delle cooperative di condomini.

Una sforbiciata per il comodato Alla vigilia dell’approvazione del regolamento comunale per l’Imu, poco prima della scadenza della prima rata dell’imposta sugli immobili, l’amministrazione comunale aveva spedito le lettere a tutte le famiglie interessate dal problema, spiegando che, quella del comodato gratuito (utilizzato spesso dai genitori che danno in uso abitazioni ai figli) non era la formula più conveniente, perché il regolamento nazionale lo equiparava alla stessa aliquota delle case sfitte. Il massimo: 10,6 per mille.«Quella comunicazione era il frutto di una interpretazione del regolamento emesso dal governo – spiega il sindaco di Pontedera Simone Millozzi che non permetteva altre manovre. Invece, in piena estate, sono arrivate le linee guida sul regolamento nazionale, che chiariscono meglio la situazione: si può agire sull’aliquota delle case concesse in comodato gratuito. E noi lo abbiamo fatto».Passerà dal 10,6 per mille all’8,6. La stessa aliquota pre-dste per le case date in affitto. «Si alleggerisce in maniera notevole il carico fiscale di una serie di cittadini», commenta il sindaco Millozzi.Sono circa ottocento le famiglie interessate, di cui è a conoscenza il Comune. Spediremo loro un’altra lettera, per spiegare che, in seguito alle modifiche apportate al regolamento, potranno applicare un’aliquota ridotta del due per mille», conclude il primo cittadino.Per poter ottenere la riduzione dell’aliquota, ovviamente, la casa in comodato dev’essere una soltanto e chine usufruisce non potrà avere altre abitazioni (prime case) sul territorio italiano.

Un fondo in aiuto dei disabili.. Sarà istituito un fondo, per aiutare i nuclei familiari che hanno, al loro interno, un disabile certificato dall’azienda sanitaria. L’idea del fondo (che taglierà di tre quarti il peso dell’hnu) è stata necessaria perché, in questo caso particolare, non si poteva agire sul regolamento. Sarà emesso un bando (proprio come quelli per gli aiuti agli affitti) al quale fare domanda per accedere ai fondi. In città, secondo le stime dell’assessore al sociale, Matteo Franconi, sono interessate a questa agevolazione poco più di cento famiglie.

Le case assegnate alle cooperative. Anche in questo caso, per questa tipologia di immobili veniva applicata l’aliquota massima: 10,6 per mille.Si tratta delle case realizzate da cooperative di condomini, che ne diventato proprietari solo in un secondo tempo (restando, però, soci della cooperativa): l’aliquota è stata portata al quattro per mille, cioè equiparata a quella per la prima abitazione.

La soddisfazione. «Se possiamo agire su questi strumenti e ridurre la pressione fiscale dei nostri concittadini – dice il sindaco -lo dobbiamo soprattutto al lavoro dello staff guidato da Nicla Minuti. Ha azzeccato tutte le previsioni, nonostante siamo stati tra i primi a fare e approvare il bilancio di quest’anno, in Italia. A marzo, quando non c’erano certezze. Tanto che, quando sono arrivati i primi dati dal ministero, sono rimasto molto preoccupato, perché discostavano molto da quelli su cui ci eravamo basati noi per fare la manovra locale. Invece, devo sottolineare la conoscenza che i nostri dirigenti e dipendenti hanno del territorio: cosa che ci permette, adesso, di poter agire, alleggerendo il peso dell’Imu dalle tasche dei nostri concittadini»

Sulla situazione dell’azienda CDC

martedì, settembre 25th, 2012

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata ” Il Tirreno Pontedera” e della “Nazione Pontedera” del 25/9/2012.

martedì
25 settembre 2012
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
II
«Diomelli ci ha abbandonati»

I lavoratori della Logistica Cdc portano la loro rabbia di fronte al sindaco Millozzi
di Manolo Morandini

PONTEDERA
«Come il comandante Schettino ha abbandonato la sua nave con le persone ancora a bordo è vergognoso e da irresponsabile il comportamento di Giuseppe Diomelli. Deve guardarci negli occhi, perché non è solo colpa della crisi del mercato quello che sta accadendo alla Cdc». Danno voce alla loro rabbia i lavoratori della logistica, il reparto che l’azienda di Gello ha dismesso dallo scorso giugno. Toni forti e accuse dirette, inequivocabili. Di fronte a queste posizioni, Giuseppe Diomelli, che abbiamo contattato ieri sera, preferisce, per il momento, non replicare Quella dei lavoratori è una rabbia covata per mesi sotto la cenere del senso di responsabilità a cui hanno fatto appello sindacati, istituzioni e il management. Mala misura adesso è colma, da più di tre mesi sono senza un soldo. Niente stipendio e senza l’indennità per la cassa integrazione straordinaria. Durerà un anno, poi c’è la mobilità, ma la pratica si è incagliata a Roma. «Al Ministero a metà mese stavano verificando ancora le domande di indennità pervenute ad aprile – dice il segretario provinciale della Uilm, Marcello Casati, anche a nome della Fiom -. Forse riscuoteranno qualcosa dalla fine di ottobre».Non vogliono personalismi. Riuniti al tavolo della sala consiliare di Pontedera sono i volti a parlare più di tutto. «La dignità a noi non ce la toglie neppure questa situazione, ma a Diomelli sì. Non chiediamo i suoi soldi, ma solo la disponibilità ad anticipare le indennità per questi 3 mesi o a farsi garante presso le banche. Lo può fare senza alcun sacrificio». La Provincia ha messo in campo un ruolo di mediazione. L’azienda, infatti, si è dichiarata impossibilitata ad anticipare la cassa integrazione ai dipendenti e perciò i lavoratori devono attendere i tempi dell’Inps. Invece, in virtù di un accordo tra Provincia, Cr San Miniato e Bcc Fornacette è possibile bussare a uno dei due istituti e chiedere l’anticipo del trattamento per un periodo di massimo di sei mesi.
«Chi ha scelto questa strada ha dovuto attendere più di due mesi- prima di riscuotere – spiega Samuele Nacci, della Rsu Cdc -. Sono in 12 ma la maggioranza dei lavoratori non è nelle condizioni di rivolgersi alla banca: è sufficiente avere un mutuo o le rate della macchina perché la richiesta non venga accolta»
Come si sopravvive? «Chiedendo aiuto ai genitori per tirare avanti». «Grazie allo stipendio di mia moglie». Le storie si sovrappongono. «Tra noi e i colleghi in cassa a zero ore con il contratto del commercio siamo in settanta, tutti nella stessa situazione». In ballo ci sono circa 700 euro al mese, quelli stimati per l’indennità che tarda ad arrivare. Sfumano anche le prospettive di riassorbimento del personale. La cooperativa che ha in appalto la logistica della CDC vive di riflesso il passo rallentato del gruppo informatico. Le attività languono: restano sulla carta gli impegni di riassorbire parte dei dipendenti messi in cassa straordinaria, 25 in un anno. Arriva anche il Sindaco Simone Millozzi in sala. “Con i sindacati siamo impegnati a tenere alta l’attenzione sul caso, portandolo ai tavoli provinciale e regionale. E abbiamo richiamato la proprietà alla propria responsabilità sociale verso questo territorio».

 

martedì
25 settembre 2012
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
14
Cdc, senza stipendi né “cassa” Il dramma di 70 lavoratori

Critiche al presidente “Almeno ci aiuti con le banche”

SETTANTA lavoratori della Cdc in crisi e in amministrazione controllate non ricevono da tre mesi e mezzo né lo stipendio né la cassa integrazione. E qualcuno fra loro comincia a trovarsi in una situazione disperata. Il ritardo dell’indennità integrativa è fisiologico perché la cassa è stata chiesta fra maggio e giugno e la prima erogazione arriverà soltanto in ottobre. Ma nel frattempo alcune famiglie, magari con mutui da pagare, non sanno come arrivare in fondo al mese e come pagarlo. Per cui è partito ieri dalla sala del consiglio comunale – dove i lavoratori si sono riuniti col loro leader sindacale della Uilm, Marcello Casati e col rappresentante di fabbrica, Samuele Nacci, una forte richiesta alla proprietà affinché «se proprio non vuol anticipare le prime rate della cassa, come succede in altre situazioni, almeno il presidente Giuseppe Diomelli si faccia garante presso gli istituti bancari di anticipi ai lavoratori per coprire questi tre mesi «UN’OPERAZIONE – hanno detto Casati, Nacci e alcuni lavoratori – a costo zero per l’azienda che avrebbe un significato doppio. Aiutare concretamente i dipendenti e far loro capire che, pur nella crisi, l’azienda gli è vicina». Dalla sala consiliare è anche partito l’annuncio di prossime iniziative di protesta più “dure” rispetto a quelle già organizzate, «anche perché fino a ora si pensava che un clima non esasperato avrebbe favorito la soluzione della crisi». Infine, un grido unanime. «L’azienda alla quale abbiamo dato tanto deve salvare il nostro lavoro, che invece sta sempre più scemando, anche perché la ditta subentrata a Cdc nel settore logistica non sta assumendo quel numero di lavoratori che si pensava». L’incontro è stato a tratti molto teso, con qualche critica anche alle istituzioni, alle quali il sindaco Simone Millozzi ha risposto con fermezza ricordando tutti i suoi interventi per cercare una soluzione a questa vicenda. Nacci e altri hanno anche criticato aspramente sia il presidente che il managemant aziendale «per gli errori e per la scarsa sensibilità dimostrata nei confronti dei lavoratori».

M. M.

Sull’inaugurazione del nuovo IPSIA

martedì, settembre 25th, 2012

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata ” Il Tirreno Pontedera” e della “Nazione Pontedera” del 25/9/2012.

martedì
25 settembre 2012
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
II
L’Ipsia fa un po’ di posto al linguistico

Taglio del nastro per il nuovo professionale (che ospita anche 3 classi del Marconi): mancano ancora le officine

di Paola Silvi

PONTEDERA
All’ingresso c’è il nastro tricolore delle grandi occasioni. Flash e giacche d’occorrenza scompigliate dal vento e dalla strana afa settembrina. Ma nonostante le raffiche calde quella che tira è un’aria ricca di emozione. Perché a conti fatti, della nuova scuola destinata ad accogliere l’Ipsia Pacinotti se ne sente parlare da parecchio tempo. Tanto che vederla lì, in tutto il suo splendore, maestosa e luccicante, fa un certo effetto. L’inaugurazione del professionale, festeggiata ieri mattina, non è stata però l’occasione per tagliare con il passato, per dimenticare quasi un decennio di tira e molla, di piccole e grandi incomprensioni. Piuttosto un nuovo inizio in pompa magna. Con l’affetto della Valdera, rappresentata dalle autorità del territorio. Con la fiducia degli addetti ai lavori, l’approvazione dei dirigenti scolastici cittadini e la gioia degli studenti. Insomma, dopo un iter di lavori in salita, l’attesa è finita. E i rimandi che di anno in anno hanno caratterizzato il suono della prima campanella resteranno un lontano ricordo. L’edificio troneggia al centro del villaggio scolastico con i suoi tre piani ricoperti da mattoncini rossi ed è in grado di ospitare non solo gli studenti del professionale ma anche 3 classi del vicino Iti Marconi.«E’ in grado di testimoniare – ha specificato l’assessore all’istruzione della Provincia di Pisa Miriam Celoni – l’essenza stessa della collaborazione virtuosa tra gli enti pubblici. Per me, arrivare a questo giorno, era diventato un imperativo categorico. Abbiamo corso contro il tempo, superato ostacoli burocratici e lottato con normative strette e rigorose che non ci hanno facilitato. Ma completare la struttura è stato un successo, visti i tempi, senza precedenti».«Un evento raro, un onore e un privilegio», le fa eco anche la nuova preside dell’istituto, Daniela Mancini. Per centrare l’obiettivo sono stati spesi 12 milioni e mezzo di euro. Con altri due milioni ancora da sborsare per terminare le officine. E con la promessa di garantire nuovi macchinari tecnici che andranno a sostituire quelli obsoleti, antecedenti all’alluvione del ’66 ancora in uso dagli alunni Il risultato però è fatto di soluzioni avanzate, funzionali, dove l’attenzione ai ragazzi e alle loro esigenze didattiche è la vera protagonista. Ci sono 24 aule, corridoi spaziosi, laboratori di elettronica, moda, pneumatica, fisica e chimica. In procinto poi di essere terminati la palestra, le officine, il verde circostante, la biblioteca e i percorsi pedonali. «Ma per Natale – fissa un termine la responsabile dei lavori della Provincia, Genoveffa Carluccio – sarà tutto pronto, compreso l’attacco ai piccioni che saranno allontanati dall’edificio».«Questa struttura – ha spiegato il sindaco Simone Millozzi – è un segnale forte di quel cammino che stiamo percorrendo dove la scuola è ai primi posti fra le nostre priorità. In un momento in cui l’istruzione subisce tagli pesantissimi e dallo Stato non arriva neppure un euro di finanziamento per l’edilizia scolastica, abbiamo mantenuto gli impegni presi».E il taglio del nastro è l’ennesima sfida colta e vinta per provare ad allontanare lo scoraggiamento. «Inaugurare una scuola – ha concluso il primo cittadino – significa puntare sul futuro dei ragazzi, scommettere su scelte urbanistiche che vedono un villaggio scolastico unico in tutta la provincia. Oltre 8mila giovani vivono quest’area». Ma a fronte di un traguardo raggiunto, manca ancora un altro tassello per completare l’ambizioso progetto del “campus studenti”. «Non resta che trasferire qui anche il liceo linguistico da via Puccini. Lo spazio c’è e la convenzione con la Provincia pure». Sarà insomma la prossima mossa da compiere sulla scacchiere comunale.

 

martedì
25 settembre 2012

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
13

«Addio macchinari alluvionati»

L’Ipsia finalmente inaugura la nuova sede dopo 10 anni di ritardo

di Silvia Passetti

DIECI ANNI di lavori, trascorsi tra problemi tecnici e cavilli burocratici. Ma alla fine l’Ipsia Pacinotti è stato realizzato. Dieci anni di lavori e 12,5 milioni spesi, a cui seguiranno altri 2 milioni messi in bilancio per le officine, che saranno realizzate più avanti. Il nuovo Istituto Professionale Pacinotti, 4 mila metri quadri, 24 aule, 10 laboratori e 5 uffici, è stato inaugurato ieri. Nella tabella dei lavori manca ancora qualcosa. Da completare la palestra e la biblioteca, in corso di affidamento le officine. Ma l’attività scolastica è già iniziata a pieno ritmo. Oltre alle classi del Pacinotti anche alcune classi dell’Iti sono state trasferite nell’edificio. L’aula Magna è piena di ragazzi e di docenti, per le presentazioni ufficiali. «Completare la scuola era un imperati:vo è la prima a parlare Miriam Celoni, assessore provinciale alla pubblica istruzione – il vecchio istituto non era più adeguato». Basti un dettaglio. I macchinari utilizzati dai ragazzi risalivano a prima dell’alluvione del 1966. Ne parla anche l’assessore: «I docenti e gli studenti hanno avuto le giuste accortezze nell’utilizzare questi strumenti, ma ora è giusto che i ragazzi abbiano strumenti nuovi e moderni». Grande la soddisfazione della nuova preside Daniela Mancini, reggente a Pontedera. «Dopo il calo di iscrizioni, il Pacinotti deve tornare l’istituto di un tempo, che per anni ha formato il personale, addetto al settore produttivo e manifatturiero del territorio». Il trasferimento del Professionale è solo una parte del disegno strategico, individuato dal Comune. «L’impegno degli enti locali è stato importante, in un momento di tagli generali – ha detto il sindaco Simone Millozzi – vogliamo proseguire in questa direzione, per creare un campus nel villaggio, l’ultimo istituto sarà il Linguistico, sono stati già individuati i terreni».E l’opera procederà ancora. «Dobbiamo individuare parcheggi, passi carrabili e percorsi pedonali per dare un senso a questo villaggio». Ha detto l’ingegner Carluccio, del settore scuola della provincia, che si è raccomandata con i ragazzi. «A giugno tornerò a vedere le condizioni della scuola, abbiatene cura». La nuova scuola è un risultato anche per i ragazzi. Questa la riflessione di Ilaria, studentessa all’ultimo anno. «Dopo 4 anni al vecchio Pacinotti è un sogno questa scuola». A proposito della vecchia struttura non ci sono novità. L’amministrazione ha confermato la volontà di “vendere” il cubaggio per costruire fuori città. Al suo posto sorgerà una piazza. Ma intanto, le due aste sono andate deserte.

Pontedera concorre al “Piano Nazionale per le città”

mercoledì, settembre 19th, 2012

Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha predisposto tra le “Misure urgenti per la crescita del Paese”, (decreto legge 22 giugno 2012 n. 83 convertito, con modificazioni, in Legge 7 agosto 2012, n. 134) risorse dirette pari a circa 224 milioni di euro tra il 2012 e il 2017 da destinarsi all’attuazione del Piano nazionale per le città. Le somme previste servono ad attivare con effetto moltiplicatore altri finanziamenti sia privati che della Cassa Depositi e Prestiti per circa 6 miliardi di euro. Finalità principale è la riqualificazione di aree urbane, con promozione di interventi pubblici e privati. Le proposte dovranno essere inviate entro il 5 ottobre all’ANCI e saranno valutate da una “Cabina di regia” del MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti). Tra i criteri di valutazione: cantierabilità degli interventi; capacità e modalità di coinvolgimento di soggetti e finanziamenti pubblici e privati e di attivazione di un effetto moltiplicatore del finanziamento pubblico nei confronti degli investimenti privati; riduzione di fenomeni di tensione abitativa, di marginalizzazione e degrado sociale; miglioramento della dotazione infrastrutturale anche con riferimento all’efficientamento dei sistemi del trasporto urbano; miglioramento della qualità urbana, del tessuto sociale ed ambientale. In applicazione della richiamata normativa, i Comuni possono presentare la proposta di Contratto di Valorizzazione Urbana alla quale possono partecipare anche altri Enti, Istituzioni, privati, associazioni ecc. interessati a promuovere la trasformazione e la valorizzazione dell’ambito urbano interessato. Tra le città che ad oggi hanno già avviato o presentato domanda per il finanziamento con ipotesi di interventi: Roma, Bologna, Milano, Scafati, Napoli, Castellamare, Genova, Verona, Varese, Firenze, Livorno, Savona, Perugia, Caserta, Turi, Ascoli, Pescara, Sciacca. L’amministrazione comunale di Pontedera, attenta al miglioramento delle condizioni di vita della città e ai temi dell’edilizia abitativa sociale, pur consapevole delle numerose domande di finanziamento di maggior attrazione e appetibilità che approderanno al MIT dalle metropoli italiane, intende concorrere per accedere ai finanziamenti già a partire da questo anno anche al fine di fornire al territorio opportunità di sviluppo. Motore dell’iter che si è avviato aumentare l’offerta di alloggi sociali anche per la fascia grigia della popolazione (ossia che non rientra tra chi ha diritto alla case popolari, ma trova difficoltà ad accedere, per l’affitto o per l’acquisto, al mercato diretto), la riqualificazione di aree ad oggi degradate. Pontedera gioca il suo ruolo di area vasta, chiamata ad accogliere persone provenienti da un territorio più ampio, a volte con disagi economici sociali ed ambientali affrontati e da affrontare al pari di città metropolitane: ecco perché occorre migliorare le infrastrutture e rigenerare le aree degradate e abbandonate senza ulteriore consumo di suolo rispetto a quanto programmato dagli strumenti urbanisti da tempo vigenti, in un’ottica di sostenibilità cittadina nella Valdera e oltre. La proposta per la città di Pontedera apre le porte a soggetti privati e pubblici, invitati a manifestare interesse tramite bando pubblico a mettere a disposizione aree ed immobili destinati ad un uso residenziale in gran parte di tipo sociale. Le richieste di adesione dovranno pervenire entro il 1 ottobre 2012 e dovranno riguardare interventi rivolti a risolvere problematiche nel contesto urbano di Pontedera. Chiunque intenda partecipare al programma di recupero avviato dal comune potrà presentare apposita manifestazione di interesse finalizzata alla redazione del Piano Città relativo al territorio cittadino ed a partecipare al relativo Contratto di Valorizzazione Urbana. Le proposte saranno esaminate dalle strutture tecniche dell’Amministrazione comunale e, ove risultino coerenti con le finalità previste dalla normativa di cui sopra, saranno inserite nella proposta di “Contratto di Valorizzazione Urbana” da presentare per il finanziamento.