Omaggio a Renzo Remorini (1927-1998) alla Comunità terapeutica La Badia
La Comunità terapeutica La Badia a Pontedera, in via della Badia, in località Pardossi, è stata intitolata a Renzo Remorini, durante una cerimonia che si è svolta martedì 18 dicembre, a cui hanno partecipato il Comune di Pontedera, l’azienda Asl 5 di Pisa e la Cooperativa sociale Il Ponte. Il ricordo di Renzo Remorini, persona speciale per Pontedera e per la nostra provincia, è ben radicato nella memoria di coloro che lo hanno conosciuto o di chi ha sentito raccontare di lui. Nato da famiglia di contadini era entrato giovanissimo, come operaio, alla Piaggio. Nel 1944 aveva seguito gli stabilimenti a Biella, dove era maturato tornando più forte e con idee definite a Pontedera nel 1947. Negli anni Cinquanta, col soprannome di “Carillo”, diventa uno degli operai di riferimento nello stabilimento per la Fiom-CGIL, per il PCI e ovviamente per il movimento dei lavoratori dello stabilimento. Nel 1952 insieme ad altri fonda “Il Piaggista” su cui compariranno diversi suoi articoli che lo caratterizzano come un uomo di dialogo con tutte le altre componenti sindacali. Membro per diverse volte della commissione interna dello stabilimento di Pontedera, Remorini attraversa i difficili anni ’50 riuscendo sia a farsi apprezzare dai lavoratori, sia a mantenere rapporti cordiali con avversari politici e componenti sindacali in quegli anni fortemente divise. Nella primavera del 1962, insieme a Boschi e Diomelli. è uno degli organizzatori del grande sciopero della primavera che mette in crisi il “controllo asfissiante” della direzione sullo stabilimento. Membro del Comitato Centrale del PCI è attivo soprattutto sul versante delle questioni operaie, pur occupandosi anche di questioni territoriali (dal 1956 al 1960 sarà anche consigliere provinciale). Nel 1966, in occasione della prima grande ristrutturazione della Piaggio, viene licenziato dallo stabilimento e tra il 1966 e il 1967 sarà tra gli organizzatori di marce, dimostrazioni e attività solidaristiche nei confronti dei lavoratori.Dal licenziamento fino alla metà degli anni Settanta lavora come funzionario politico presso la federazione del PCI di Pisa, ricoprendo diversi incarichi, ma sostanzialmente occupandosi di problemi del lavoro e del movimento studentesco. Già consigliere comunale e assessore a Pontedera, già membro dell’associazione intercomunale e di altre istituzioni amministrative locali, dal 1977 al 1985 Remorini assumerà la carica di vicesindaco del comune di Pontedera e di assessore all’Urbanistica. Come promotore culturale partecipa a moltissimi incontri e dibattiti; sarà l’animatore del Circolo culturale di Pontedera, dialogherà col movimento degli studenti negli anni ‘60 e ’70 ed è possibile considerarlo uno degli “intellettuali” di riferimento per i comunisti pontederesi e dell’intera provincia di Pisa (come è confermato da numerose testimonianze). Lasciate le istituzioni, Remorini si dedicherà negli ultimi anni della sua vita alla costruzione dell’Università della Terza Età, alla rinascita della Pubblica Assistenza di Pontedera, alla costruzione degli Orti sociali e di altre associazioni e istituzioni locali, in particolare è stato uno dei fondatori del Centro di recupero per tossicodipendenti La Bianca. Tra l’altro sarà consigliere presso il Centro di sperimentazione teatrale di Pontedera e sarà sempre presente nel dibattito politico, amministrativo e culturale della città e della provincia, seguendo anche l’evoluzione del PCI in PDS. Indubbiamente Remorini incarna alla perfezione il ruolo del cittadino che lavora e che al tempo stesso coltiva e pratica attivamente e con passione la partecipazione alla cosa pubblica, senza pensare ai propri vantaggi personali, ma cercando di contribuire a migliorare la società, con lucidità, spirito di ascolto e grande capacità di dialogo. Come gesto di riconoscimento e di omaggio per l’impegno sociale e politico profuso nella nostra città da Remorini è stato scoperto un quadro, realizzato dall’Amministrazione Comunale e della Cooperativa Il Ponte, presso la sede del Centro diurno di recupero per tossicodipendenti la Badia, realizzato dall’artista toscano Marcello Scarselli. (Marcello Scarselli è nato a Santa Maria a Monte (PI), nel 1953. Dopo essersi diplomato all’ Istituto Tecnico di Pontedera, prosegue gli studi frequentando corsi di disegno ed intaglio. Inizia la sua carriera artistica negli anni ’70 partecipando a numerose mostre collettive e intervenendo nell’animato dibattito estetico di quel periodo. Decisivo nella sua formazione l’incontro, l’amicizia e lo scambio con numerosi artisti toscani come Paolo Grigò e Mario Madiai, o la conoscenza di artisti di fama internazionale quali Ennio Calabria e Giancarlo Ossola). Si tratta di un grande dipinto che ripercorre, in modo simbolico, le tappe più significative del suo impegno civile, sociale e culturale; dalla Piaggio, luogo di lavoro, al Comune in cui ha ricoperto la carica di Vicesindaco ed assessore. Il volto di Remorini campeggia soddisfatto per le imprese che è riuscito a promuovere e a radicare nel tessuto cittadino. Il luogo scelto dal Comune per porre un’opera d’arte a ricordo della figura di questo illustre cittadino è emblematico in quanto è la diretta evoluzione del centro di recupero per tossicodipendenti La Bianca di cui è stato uno dei fondatori e che possiamo vedere raffigurato nel dipinto come ennesimo tassello della sua vita impegnata profondamente nel sociale. Il sindaco Simone Millozzi nello scoprire l’opera ha ringraziato la moglie e il figlio di Remorini, presenti alla cerimonia, a ha sottolineato “l’importanza di Renzo nella storia della città di Pontedera”.
Pontedera, 18 dicembre 2012
Tags: "boschi e diomelli", "centro di sperimentazione teatrale di pontedera", "centro recupero tossicodipendenti la bianca", "circolo culturale di pontedera", "comunità terapeutica la badia", "ennio calabria", "fiom-cgil", "giancarlo ossola", "il piaggista", "marcello scarselli", "mario madiai", "paoli grigò", "renzo remorini", carillo, pci, piaggio