La nuova biblioteca registra un forte aumento di presenze “Un successo sotto ogni profilo”
Il sindaco e l’assessore Canovai: “Un successo sotto ogni profilo”
Nei primi quattro mesi di apertura la nuova Biblioteca Comunale “Giovanni Gronchi” ha registrato dati e numeri molto significativi. Si sono toccate punte di oltre 300 presenze al giorno e 180 utenti presenti simultaneamente. Un successo straordinario che dimostra quale era il bisogno reale della città.
I giovani tra i 19 e i 27 anni sono aumentati di oltre il 30% . Le sale di lettura sono state molto utilizzate: sono stati circa 120/130 i posti occupati stabilmente tutti i giorni. In qualche occasione si è superato il numero di 180 posti di lettura occupati simultaneamente. La presenze complessive hanno superato le 240/250 in media tutti i giorni, ma sono state toccate anche punte di 300/320 presenze giornaliere. Cresciuta anche la consultazione di quotidiani e riviste come per i prestiti librari e di dvd.
Dal confronto tra le statistiche del periodo maggio-agosto del 2013 e del 2014 si registra un incremento dei prestiti pari al 25%.
Cresciuto anche l’uso delle postazioni internet; si tratta di 6 postazioni per adulti e di 4 per i ragazzi che sono quasi sempre occupate. In questo settore l’offerta di internet da postazione fissa è aumentata del 300% con un riscontro importante da parte sia del pubblico adulto che di quello giovanile, a cui, nella vecchia sede non erano dedicati spazi specifici.
L’accesso alle reti wifi gratuita è molto consistente e sono state rilevate punte di connessione con propri computer di 120/130 utenti contemporanei. Molto apprezzata la biblioteca ragazzi dove è cresciuto il numero di frequentatori e di prestiti secondo i trend complessivi rilevati per l’intera biblioteca. I prestiti del mese di agosto (che ha visto la biblioteca chiudere solo sabato 16) sono stati 3647 a fronte dei 2842 dell’anno precedente con una crescita di quasi il 30%.
“La nuova biblioteca Giovanni Gronchi – commentano il sindaco Simone Millozzi e l’assessore alla cultura Liviana Canovai – si configura quindi come una presenza importante sia per la sua dimensione che per i numeri relativi all’utenza nel panorama culturale e formativo cittadino. Questa estate ha svolto anche una importante funzione per tutti coloro che hanno avuto l’esigenza di spazio di studio: infatti la biblioteca è aperta tutti i giorni, con orario dalle 9.00 alle 19.00, ed è in grado di fornire un servizio di informazioni e di formazione culturale di alto livello, grazie anche al collegamento con la Rete Bibliolandia. Tutto ciò è la dimostrazione della giusta scelta fatta da questa amministrazione che ha voluto con ogni forza questa struttura a cui ha dato una funzione strategica e simbolica. Questo luogo è il simbolo della nostra città che cresce nella qualità e nella cultura. E’ bello vedere che i cittadini hanno apprezzato. Ed è ancora più bello vedere l’importanza di questo spazio per le nuove generazioni”
La biblioteca ha moltiplicato i proventi dalla vendita di libri usati, passando da un incasso che si aggirava intorno ai 60/70 euro mensili ai circa 450/500 € attuali. Sono somme utili per far fronte all’acquisto delle novità librarie. Sono anche aumentate le donazioni dei libri usati (gestiti attraverso uno specifico regolamento), a dimostrare che la cittadinanza guarda con sempre maggiore attenzione e simpatia verso una istituzione strategica per lo sviluppo della città. Si registra anche la disponibilità di persone che si offrono per svolgere servizio volontario in biblioteca. Questi cittadini, che sono coordinati, dall’Associazione Crescere Insieme, rappresentano una risorsa importantissima per la sistemazione degli oltre 40.000 volumi a scaffale a disposizione del pubblico.
Pontedera, 19 settembre 2014
Tags: "associazione crescere insieme', "biblioteca giovanni gronchi", "liviana canovai", "nuova biblioteca comunale", bibliolandia
Io, la mia compagna e i miei 2 figli abbiamo smesso di frequentare la biblioteca. Impossibile portare i bambini in quella zona senza metterli a rischio di tumori ai polmoni per arrivarci (abitiamo in centro). Tra strade e sottopassaggi molto trafficati e la totale assenza di UN ALBERO, tra wifi e cemento perchè dovrei portare i bimbi in questa moderna biblioteca dentro un ex capannone industriale? per fargli vedere nei libri com’è vivere in posti belli?
Signor Turini buongiorno,
anticipatamente La ringrazio perché le sue considerazioni, che non condivido, mi hanno offerto spunti di riflessione su alcune tematiche a me care: quelle della cultura, della scienza e dei giovani.
Per definizione, le città e in particolar modo le zone più centrali della città, sono caratterizzate dal tessuto urbano: case, vie, strade, dove le aree a verde sono spesso minoritarie. Se per lei abitare in centro può esser sinonimo di rischi gravi per la sua salute e per quella dei suoi familiari, probabilmente starà ricercando soluzioni abitative alternative a quella attuale, magari in zone limitrofe, con minor densità di popolazione e di traffico. Quindi le alberature, i giardini e i “parchi” di Pontedera, per esempio quelli di piazza Garibaldi, viale IV Novembre, viale Piaggio, l’Albereta, i percorsi fluviali dell’Era e dell’Arno, Bella di Mai, Villa Crastan, i giardini di via De Gasperi, della Bellaria, di Fuori del Ponte, il parco dei Salici, il parco fluviale a La Rotta, ecc. ecc., non potranno servir molto per attenuare il suo disagio.
Nel “capannone industriale” sul viale della Piaggio ho lavorato per diversi anni quando le vecchie officine e le catene di montaggio erano produttive, quando ancora i fumi uscivano dalle ciminiere e all’interno si sudava parecchio. Adesso in quei capannoni è stata realizzata una bella biblioteca “open space”, che spesso frequento e dove mi trovo a mio agio. La filosofia che ha ispirato il progettista della struttura, è stata quella di conservare la memoria storica di un luogo che per molti pontederesi era il posto di lavoro (me compreso): una memoria forte e affettiva, fatta di ricordi e di scontri, di odi e di amori. Obiettivo pienamente centrato!
E al concittadino che ha onorato la città di Pontedera, il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, è stato intitolato il luogo della cultura per eccellenza, la biblioteca appunto.
Lei vede brutto il contesto urbano dove questa opera pubblica, da pochi mesi, è sorta: un luogo che, secondo quanto ha espresso, eviterà di frequentare a vantaggio della salute e di una corretta formazione culturale dei suoi figli.
Ovviamente non condivido le sue tesi, come potrei… In quel posto, il cosiddetto “Dente Piaggio”, dove la biblioteca poggia le fondamenta, si studia, si lavora, si sviluppano innovazioni utili in tutti i campi delle scienze applicate . Un piccolo-grande mondo di ricerca, di interazione, innovazione e progresso, che si materializza nei vari laboratori esistenti: Pont-Tech, Pont-Lab, Cerfitt, Polo Sant’Anna, gli Istituti di Biorobotica, di Scienze della Vita, di Tecnologia, lo sportello dell’Università di Pisa. Anche l’arte, la cultura, la musica di alto livello qualitativo, sono di casain quei “capannoni”, al Museo Piaggio e al Centrum Sete Sois Sete Luas. Innumerevoli sono gli eventi che vi trovano accoglienza, molti mirati a un pubblico e ad un coinvolgimento giovanile e della scuola, per la quasi totalità dei casi, ad ingresso gratuito.
Come non esser fieri di tutto quanto, come non riconoscere cultura e bellezza in tutto ciò?
Il prossimo 9 ottobre è la festa del patrono di Pontedera, San Faustino. Come negli scorsi anni in questa giornata, il Polo Sant’Anna, è “aperto per visite”. Un occasione da non perdere. Superi i suoi timori per il presunto inquinamento (che non preoccupa più di tanto, visti i valori delle centraline di rilevazione Arpat), non manchi questo appuntamento. Insieme alla sua famiglia potrà respirare aria pulita di scienza, di cultura, di conoscenza. Ascoltando, parlando con i giovani ragazzi che presentano i propri lavori e scoperte, c’è da restare semplicemente affascinati dal loro sapere, dai loro risultati e dai loro obiettivi.
In Italia, malgrado tante situazioni sconvenienti.., c’è ancora molta bellezza.
Anche in questa piccola città, nel viale Rinaldo Piaggio, a stretto contatto con la porta a vetri e ai pilastri colorati della nostra biblioteca, con la ricchezza e l’entusiasmo di tanti giovani che la frequentano, fioriscono le speranze e la fiducia per un futuro migliore.
Molto su cui riflettere, e crescere, nella “fabbrica dei libri”.
Salve sig. Fabbri,
sono sorpreso, ma non più di tanto, della sua risposta, che dimostra di aver toccato argomenti delicati e pericolosi.
La sua risposta è così politicizzata che fà dubitare di tutto quello che dite.
Lei è sicuramente in buona fede, ma devo controbattere ai luoghi comuni che ha scritto o gli hanno fatto scrivere.
Lei dice “Se per lei abitare in centro può esser sinonimo di rischi gravi per la sua salute….”, ma questo rischio è per tutti, legga articoli sull’inquinamento la prego, e poi afferma “Superi i suoi timori per il presunto inquinamento (che non preoccupa più di tanto, visti i valori delle centraline di rilevazione Arpat)”. Me lo garantisce? posso tenere i miei bimbi davanti il Duomo a giocare senza problema alcuno? E’ sicuro? Ci crede veramente? Valori Arpat? Misurano quanto può far male a un bimbo stare per anni in giro sui marciapiedi?? DOVREBBERO VIETARE PER LEGGE LA FREQUANTAZIONE DI STRADE TRAFFICATE AI BIMBI. Certe malattie sono dovute a indebolimemto del corpo, dovuto alla continua esposizione di agenti inquinanti. Quando vai all’ospedale ti dicano che hai quella o quell’altra malattia non ti spiegano cosa l’ha generata.
Secondo lei perchè ci si ammala? Cosa fà venire un tumore? Possiamo parlarne….
Mi dice che dovrei cercar casa altrove, ma io non voglio scappare, voglio migliorare l’ambiente in cui vivo…
Mi fà l’elenco del verde cittadino dove portare i bimbi… che si dividono tra lontani (prendere la macchina), argini (non proprio adatti ai bimbi piccoli), abereta e villa crastan, si proprio quella dell’ex biblioteca (condivido),Bella di mai(accanto la la Tosco-Romagnola e OCCUPATA da giostre a pagamento) e incredibile mi dice anche PIAZZA GARIBALDI (dove le macchine ti girano in tondo), viale IV Novembre, viale Piaggio….. (non commento).
Afferma che la biblioteca “open space” conserva la memoria di chi ha lavorato lì e dell’ex Presidente della repubblica ed è luogo importante ed è viva di “ricchezza e entusiasmo di tanti giovani che la frequentano, fioriscono le speranze e la fiducia per un futuro migliore.”
Ma perchè non andava bene dov’era prima per tutte queste belle cose?
Ma viene il mio disappunto maggiore, quando fà lo spot a tutti i poli, pont, istituti, sportelli e a quel “piccolo-grande mondo di ricerca, di interazione, innovazione e progresso” e ci unisce “anche l’arte, la cultura, la musica di alto livello qualitativo”.
E senza remore afferma “Come non esser fieri di tutto quanto, come non riconoscere cultura e bellezza in tutto ciò?” e conclude esagerando con “il Polo Sant’Anna, è aperto per visite. Un occasione da non perdere. Superi i suoi timori per il presunto inquinamento, non manchi questo appuntamento. Insieme alla sua famiglia potrà respirare aria pulita di scienza, di cultura, di conoscenza.”
Conoscenza di che? Di come si inquina? Di come si avvelenano i bimbi piccoli che sono spugne davanti ai tubi di scappamento? (lo sapeva?)
Cosa gli insegnano ai ragazzi, cellulari dipendenti, in questi open space? A usare software multimedia e robot? e la vita vera chi gliela insegna?
Sono bravi a trovare la connessione wifi ma qualcuno gli spiega che la globalizzazione cancella le peculiarità di ognuno massificando i desideri?
Cosa sà questa generazione di educazione, rispetto e sani principi?
Lo sanno questi ragazzi che tutto ciò che posseggono per produrlo si inquina e si sfrutta la gente dei paesi poveri?
Lo sanno che le multinazionali condizionano la loro vita in lungo e in largo?
Lo sanno che gli ingredienti dell’alimentazione moderna gli possono far male (zucchero, sale, carne, latte, alimenti raffinati, addittivi, acidi, coloranti, oli e grassi vegetali, ecc ecc…)
Lo sanno i giovani studiosi del polo tecnologico che nel mondo ogni problematica è collegata all’altra, che l’inquinamento causa siccità, che la siccità causa carestie, che la fame genera violenza, la violenza genera terrorismo, il terrorismo degenera in guerra, e che forse è tutto voluto per soldi??
E anche noi, illusi dal capitalismo, lodiamo la biblioteca immersa nel tutto, dove fluiscono giovani anime allegre e veloci che prendano al volo ogni occasione e progrediscono su tutti i campi fino alla sera, e dopo l’aperativo e prima del pub, si ascoltano musica di alto livello, ovviamente ben ripresa con il cellulare per poi farla viaggiare su internet… magari qualcuno la ascolta anche.
Ma i giovani non hanno colpe. La vita la prendano così come noi gliela proponiamo, ecco le importanti responsabilità generazionali, i ragazzi sono l’impasto dei nostri ingredienti.
E allora forse la biblioteca era più umana quella di prima, nel quasi silenzio, nella calma, tra gli alberi, panchine e un pò di intima riservatezza, che è il preludio a una crescita sentita e coltivata secondo le proprie aspirazioni profonde che magari è quella di suonare la bella musica con il violino o aiutare la gente in questo mondo ferito o coltivare la terra o camminare o tante altre piccole cose…
Ecco sig. Fabbri, io trovo molto bella, più consona, più poetica, artistica e musicale la vecchia biblioteca e trovo sconveniente quella nuova, simbolo del capitalismo a cui ciechi e illusi affidiamo il nostro destino.
Una volta il Sindaco dette questa risposta a un cittadino:
“La invito nuovamente, di continuare a ricercare quel luogo ideale dove magari oltre ai rifiuti prodotti anche l’inquinamento atmosferico generato in buona parte dal traffico veicolare svanisca come per magia con la bacchetta magica, e naturalmente resto in cortese attesa di farci sapere dove tale località si trovi.” (Wed Mar 07, 2012 9:06 am)
Questo scritto parla da solo, ma ve lo traduco: Perchè devo risolvere io questi problemi se non lo fanno gli altri?
Vorrei risponderLe, oggi io sig. Sindaco, che trovare quella località dipende da lei e da quelli come lei a capo delle istituzioni. Quella località è dentro di noi, nel nostro essere al mondo. Non nascondiamoci nel così fan tutti. Grattiamo la patina delle rassicuranti consetudini e sveliamo la timorosa evidente necessità di cambiamento.
I rifiuti, lo dice la parola , non devono esistere. Si può e si deve.
Inquinamento in città? Si chiudano alle macchine strade e piazze. Si va piedi, bicicletta e soprattutto si progetta e costruisce una tramvia gratis per e da tutti paesi limitrofi.
Come si fà? e altri problemi? chieda chieda alla gente, tutto si può fare. Io ci credo. Tanti ci credano.
Spero di non essere stato offensivo in alcun modo.
Aspetto critiche approvazioni e suggerimenti
Saluti
Massimiliano Turini
Buonasera signor Turini,
mi scuso se le rispondo solo adesso, prima non ci sono riuscito.
Per non tediare quanti avranno occasione di “leggerci”, non mi dilungherò molto…
Mi contesta di esprimermi in maniera politicizzata, ma ho l’impressione che sia proprio lei a risentire di ben riconoscibili influenze in tal senso. Per correttezza d’informazione, rispondo ai suoi dubbi precisando che non sono un politico e che non sono neppure avvezzo ad ambienti politici.
Nei post precedenti, siamo intervenuti in un blog tematico sulla biblioteca. Ma da un fatto, proprio quello dello spostamento della biblioteca, ha preso spunto per addossare a questa città “tutti i mali del mondo”!
Nel suo scuro mix (per i toni) di “sociologia”, “politica”, “etica”, “pedagogia” e chi più ne ha più ne metta… “trasuda” di pessimismo generalizzato e insensibilità a riconoscere qualsiasi valore positivo che la città possiede.
Sia beninteso che anche a me premono molto l’ambiente, la qualità della vita, ecc. e non dico che la nostra città sia scevra da problematiche, ci mancherebbe. Non esiste ancora un mondo perfetto, una città perfetta, un quartiere perfetto.
In ogni sua affermazione è emerso solo il “brutto e il cattivo” di Pontedera. Per rompere questa monotonia di vedute, non ritiene opportuno considerare anche il “rovescio della medaglia”? Pure da noi ci sarà qualcosa di apprezzabile sul quale spendere due parole, non le pare?
Nella sua dimensione ideale di civiltà vorrebbe dare un “colpo di spugna” a tutto, compreso scienza e la tecnologia. La sua presunzione è così alta che vorrebbe mettersi in cattedra persino per “bacchettare” gli scienziati del Sant’Anna!!!
Essere attenti, vigili, partecipativi, sono buone prerogative anche a vantaggio della collettività, ma da svolgere con equilibrio, con obiettività pensando (anche) in positivo.
Con una visione più serena della realtà risulterà tutto più facile, compreso il dialogo con le giovani generazioni.