Firmerò la Carta Etica ma ritengo che la correttezza e la moralità si misurino sul campo e non dal tempo che si dedica a firmare proclami e dichiarazioni solenni

In relazione all’invito rivolto al sottoscritto a mezzo stampa, dal Consigliere Comunale Alessandro Puccinelli ad affrettarsi a firmare la Carta Etica di Avviso Pubblico (la Carta di Avviso Pubblico è un codice etico di comportamento degli amministratori locali, diretta derivazione della Carta di Pisa, nata come decalogo di prevenzione della corruzione, del malaffare, delle mafie e della cattiva amministrazione) voglio innanzitutto rassicurare il politico di opposizione: firmerò presto quella dichiarazione.

Ciò detto mi preme però far rilevare che la moralità e la correttezza amministrativa si misurano sul campo, ogni giorno, e non dal tempo che si può dedicare a firmare proclami e dichiarazioni solenni. Quando un sindaco diventa ufficialmente tale, subito dopo la sua elezioni, si presenta al Consiglio Comunale per un giuramento di lealtà alla Costituzione Italiana. In quel giuramento c’è tutto; nella nostra Carta Costituzionale c’è il riferimento alla moralità, alle leggi, ai valori. Svolgere oggi la funzione di sindaco, in una città come Pontedera, che ha un ruolo da capoluogo e risorse da piccola cittadina di provincia, è estremamente difficile ed impegnativo in termini di tempo e di impegno. Capisco che, legittimamente, l’opposizione vada a spulciare tra atti e documenti per sollecitarci ad una maggiore puntualità. Resta il fatto che ai proclami di comportamenti virtuosi io preferisco i comportamenti virtuosi veri e propri.

Per questo ritengo opportuno tranquillizzare Puccinelli. Firmerò.

Attribuire comunque alla firma di un documento il patentino dell’integrità, dell’etica e dell’onestà politica è inoltre piuttosto singolare! Il Sindaco e gli amministratori del Comune di Pontedera esercitano quotidianamente i principi ed i valori di onestà, correttezza, trasparenza che stanno alla base degli impegni che si prende chi firma la Carta Etica. Posso rassicurare e garantire Puccinelli che questo atteggiamento di dedizione, passione, diligenza lealtà, correttezza ed imparzialità sarà il medesimo anche il giorno dopo di quella firma: nei fatti ho agito ed agisco da sempre all’interno del perimetro di quei valori; con quella firma non farò altro che confermare il mio modo di fare l’amministratore.

Tuttavia mi piacerebbe sapere se esiste uno studio: tra i firmatari di questi appelli la percentuale di coloro che poi, invece, tradiscono i valori di legalità è inferiore o uguale? Perché se ci accorgessimo che tra i firmatari di questi appelli ci sono una uguale percentuale di amministratori pubblici che sbagliano allora dovremmo prendere atto che si tratterebbe purtroppo di uno strumento non adeguato a raggiungere l’obiettivo a cui aspiriamo tutti.

 

Pontedera, 4 giugno 2015

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