Sul folle episodio contro il palazzo comunale di Pontedera

Prima che si sprechino commenti e prese di posizione che già vedo, con preoccupante abbondanza e grande superficialità, circolare sia sulla mia bacheca che sui vari social, mi preme riportare alla luce quelli che sono i fatti sui quali ciascuno possa liberamente fondare la propria opinione.

Il cittadino in questione, peraltro nemmeno residente nel nostro Comune, non ha mai fatto richiesta di sostegno e di supporto personale a questa amministrazione. In tal caso, seppur non residente, questo Comune si sarebbe attivato con l’eventuale amministrazione di competenza per aiutarlo.
La stessa persona è nota perchè nei mesi scorsi aveva attuato delle forme di protesta contro questa amministrazione durante la quale aveva perorato la causa di una cittadina pontederese (e di sua figlia minorenne) verosimilmente sua ex compagna, destinataria di uno sfratto.

Il Comune si è fatto carico di quella situazione fornendo inizialmente l’alloggio temporaneo, nella nostra “Casa del Volontariato” e provvedendo altresì anche al vitto quotidiano. Poi abbiamo trovato, per madre e figlia, un alloggio definitivo con l’impegno – mai mantenuto – di una compartecipazione, dello stesso soggetto, all’affitto. Il Comune ancora oggi sta sostenendo per intero i costi dell’abitazione.

Lo stesso soggetto aveva partecipato a manifestazioni plateali, strumentalizzate da alcune forze politiche, contro le politiche sociali dell’amministrazione comunale. In una circostanza aveva anche messo in atto danneggiamenti al patrimonio comunale mettendo in pericolo l’incolumità personale di cittadini e dipendenti. Stesse modalità si sono ripetute anche presso l’Ospedale Lotti di Pontedera.
L’episodio di ieri notte non può dunque trovare alcun alibi nella mancata attenzione da parte dell’amministrazione comunale ed è, invece, da ascriversi ad un gesto inaudito, inaccettabile e violento, compiuto deliberatamente e che avrebbe potuto in altri orari e condizioni, recare danno a se e ad altri, con esiti ancor peggiori.

Mi auguro, pertanto, che si tratti di un gesto isolato e che la condanna dell’opinione pubblica sia ferma e generalizzata anche al fine di evitare comportamenti di pericolosa emulazione.

Pontedera, 29 settembre 2015

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