Gli investimenti sul Dente Piaggio. La differenza tra la visione progressista della città ed il respiro corto delle opposizioni
Prendo volentieri spunto da un tema riguardante gli investimenti in città ed alcune considerazioni espresse dalla destra locale, in particolar modo sul dente Piaggio, per raccontare anche plasticamente come le visioni politiche ed amministrative possono segnare il futuro e gli sviluppi di una comunità.
È vero che il centrosinistra che ha governato e governa Pontedera ha investito molto sulla riqualificazione degli spazi dismessi dalla fabbrica Piaggio cercando di governare e non subire passivamente il ridimensionamento dell’attività di una realtà produttiva consumatasi nel corso degli ultimi trenta anni.
È vero che il Comune di Pontedera ha scelto la strada di non abbandonare quegli spazi al destino del mercato immobiliare acquisendoli al patrimonio pubblico e contestualizzandoli funzionalmente ed urbanisticamente dentro una città che stava crescendo e mutando.
Ma è proprio quella visione lungimirante, progressista e proattiva, quella strategia accompagnata dallo sforzo ciclopico di investimenti fatti ed ancora da fare che ha consentito e consentirà a Pontedera di non perdere la sua identità legata al lavoro e la sua centralità all’interno di un territorio più ampio. Proprio così. Perchè oggi per ammissione di tutti gli analisti di ogni orientamento politico e culturale il tema dello sviluppo e del lavoro, anche e soprattutto della manifattura, della meccanica, del comparto industriale dell’automotive e delle due ruote, passa attraverso la coniugazione con alcune parole d’ordine: ricerca, innovazione tecnologica, sapere, formazione, cultura.
A Pontedera abbiamo deciso di non buttare l’impronta e la vocazione di città legata al lavoro ed alla presenza della fabbrica provando a convertire una situazione oggettiva in una opportunità per il futuro, di breve, di medio e di lungo termine.
Ecco perché abbiamo scelto di accettare la difficile sfida della riqualificazione dell’asse Piaggio, in tempi in cui le soluzioni facili sembravano altre, creando i presupposti per quel che è il nostro presente e che caratterizzerà il nostro futuro.
È grazie a questa visione che oggi abbiamo recuperato in quegli spazi dismessi una nuova biblioteca comunale che conta 1000 accessi al giorno ed in poco tempo è divenuta la fucina dove si forma e si coltiva la competenza dei nostri figli e della nuova classe dirigente del paese.
Grazie a quegli investimenti abbiamo attratto su Pontedera la ricerca accademica di qualità (il Sant’Anna in questi giorni è nel ranking mondiale riconosciuta essere la terza università d’Italia e tra le prime duecento nel mondo), una sede distaccata della segreteria dell’Università di Pisa, abbiamo attivato un incubatore d’impresa che consente a decine di start up di giovani ragazzi la possibilità di intraprendere percorsi sul mercato delle nuove tecnologie, un laboratorio di analisi d’eccellenza, una scuola di moda che rilascia diplomi universitari, un centro culturale di profilo internazionale.
Grazie a quella visione abbiamo il museo Piaggio, il più grande e completo museo italiano dedicato alle due ruote che conta 50.000 visitatori all’anno.
Grazie a quella visione, a quegli investimenti, a quella strategia di lungo respiro abbiamo oggi la possibilità di investire milioni di euro grazie ad un accordo di programma con la Regione Toscana per la realizzazione dell’atelier della Robotica, la costruzione di un grande parcheggio nell’area ex Ape, la riqualificazione dell’intero viale Piaggio.
Grazie a quel disegno Pontedera sarà sede del centro di competenza legato alla proposta della Scuola Superiore Sant’Anna, una delle otto realtà in Italia capaci di intercettare le straordinarie opportunità del progetto Industria 4.0.
Tutte queste scelte, politiche, amministrative, urbanistiche ed economiche hanno seguito un percorso lungo ma omogeneo. Lo abbiamo intrapreso, lo continuiamo a coltivare e lo rafforzeremo perché è solo attraverso la creazione di un sistema di infrastrutture materiali ed immateriali, come quelle che abbiamo incardinato nel progetto del parco tecnologico urbano del Dente Piaggio, che Pontedera potrà affrontare la sfida dello sviluppo, del lavoro, delle opportunità, delle occasioni di occupazione nel mondo globalizzato del terzo millennio e della competizione territoriale sfrenata.
A servizio in primo luogo dei cittadini, delle piccole e medie imprese, dello stesso stabilimento Piaggio e dell’intero tessuto produttivo di Pontedera, della Valdera, della Toscana.
Ecco perché riteniamo che ci sia un abisso profondo tra questa nostra visione progressista ed il respiro corto delle proposte avanzate dalla destra (che ancora oggi dichiarano che lì dovevano venirci delle case!) e dal Movimento 5 Stelle di Pontedera (che si era presentato ai cittadini con la proposta di fare in quegli spazi come centro fieristico e espositivo!)
Pensare che la riqualificazione del dente Piaggio debba consistere nella costruzione di case o di un centro espositivo per le fiere è davvero come fissare il dito che punta la luna. D’altronde, lo ripeto anche stavolta, non esiste vento favorevole per il marinaio che non sappia dove andare.
Simone Millozzi
Tags: innovazione, investimenti, lavoro, ricerca, riqualificazione dente Piaggio, sviluppo