Sulle novità e le migliorie del progetto per la realizzazione dell’autodromo a Pardossi
Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato sulle testate giornalistiche ” Il Tirreno Pontedera” e “La Nazione “dei giorni 28/6/2012
giovedì28 giugno 2012 Testata:NAZIONE PONTEDERA VALDERA Pagina:13
L’autodromo riparte più leggero
di MARIO MANNUCCI
ALLEGGERITO dall’inceneritore a biomasse (prodotti agricoli come mais e simili, da bruciare per produrre energia) e della nuova strada di collegamento, entrambi cancellati dal progetto, l’autodromo dei Pardossi riprende il cammino verso il traguardo. «Che, dopo quasi 3 anni, non può più essere rimandato. Anche perché – dice il sindaco Simone Millozzi l’investitore privato non può aspettare decenni…»
COME è noto, l’autodromo ha già un nome, Giovanni Alberto Agnelli, ma è fermo ai pareri di fattibilità espressi da Regione (che ha avuto qualche titubanza, chiedendo altre analisi) e altri organi. Mentre l’amministrazione comunale di Pontedera ha da tempo approvato il progetto, con i voti di centrosinistra e centrodrestra, e vuole arrivare in fondo. «Perché – ribadisce il sindaco Millozzi -porterà economia, occupazione e visibilità turistica all’intera zona, oltre a rappresentare una valvola di sicurezza per i centauri che ora si riversano sulle nostre strade già trafficate».
L’INVESTIMENTO è di 30 milioni, la ricaduta sul territorio è fissata in 9 milioni e gli occupati previsti sono 90. Oltre alla pista per moto e auto, l’ampliamento della discoteca e ristorante già esistenti nella tenuta Isabella, un nuovo albergo e relative attrezzature, era previsto anche un impianto a biomasse, ovvero col carburante arrivato dai campi coltivati, per la produzione di energia. Ma è stato abolito perché non c’era la garanzia che i prodotti da bruciare fossero soltanto di filiera corta (entro i 70 km) per cui l’energia arriverà tutta da mini-impianti eolici e pannelli solari. Si era anche pensato a una nuova strada di accesso che attraversasse la zona di Latignano, ma aveva sollevato proteste e non se ne farà di nulla. «Fermo restante – dice Simone Millozzi – che le vere competizioni saranno soltanto 4 o 5 l’anno, mentre nei 170 giorni riservati alle prove libere, solo diurne, l’aggravio di traffico sulla viabilità esistente non sarà forte. E dunque sarà sopportabile»
Ma per rafforzare ulteriormente l’iter partecipativo, il sindaco annuncia anche l’apertura di una Vas (valutazione ambientale strategica) che consentirà una nuova fase di confronto, dopo le tante già effettuate. Aperto a tutti e rafforzata da una pagina web, un forum on line, a cui i cittadini potranno partecipare, sostenendo le proprie tesi. La pagina mostrerà anche le immagini dell’autodromo di Adria, presentato come gemello di quello previsto dei Pardossi, lasciando spazio per osservazioni, commenti e proposte.
«PERO’non si potrà procedere all’infinto nel dibattito – ripete il sindaco – e dopo questa nuova fase di confronto che consentirà anche di rivedere e ridiscutere il progetto sulla base delle modifiche apportate, verrà inevitabilmente il momento in cui gli organi tecnici dovranno dare il giudizio definitivo, ci auguriamo favorevole, mentre noi dovremo fare la scelta operativa. Come è dovere degli amministratori».
giovedì28 giugno 2012 Testata:TIRRENO PONTEDERA Pagina:I
Dentro l’autodromo non si farà più l’impianto a biomasse
Non era possibile approvvigionarsi solo in Valdera L’energia sarà prodotta da un mini eolico e col fotovoltaico
di Emilio Chiorazzo
Non sarà più realizzato l’impianto a biomasse che doveva nascere all’interno della pista-autodromo ai Pardossi. Gli investitori privati hanno comunicato al sindaco l’intenzione di cambiare progetto: l’autonomia energetica, dentro l’impianto, sarà affidata ai pannelli solari e fotovoltaici, oltre che a un impianto di mini-eolico, piccole pale che catturano il vento.
La centrale a biomasse, che appartiene al progetto originario, aveva avuto pareri contrastanti, da parte dei cittadini, fin dal primo momento. Soprattutto per il fatto che, per alimentarla, la materia prima sarebbe arrivata continuamente, con mezzi di trasporto, provenienti dall’Est Europa. «L’ho sempre sostenuto – spiega il sindaco di Pontedera Simone Millozzi che la priorità della nostra amministrazione era il circuito. E che, se l’impianto a biomasse non avesse rispettato le regole che ci eravamo dati con una convenzione, non sarebbe stato realizzato».
Prima fra tutti, proprio il problema dell’approvvigionamento: secondo quella convenzione, la materia prima che la centrale avrebbe dovuto trasformare in energia, poteva – e doveva – essere reperita in un raggio di settanta chilometri. Insomma, in un perimetro che garantiva la filiera corta. «La decisione presa dagli investitori – prosegue Millozzi – è frutto proprio di quella convenzione che abbiamo firmato e che, ancora una volta, puntava solo a sostenere il circuito con tutte le sue ricadute sul territorio».
Che non sono poche. Intanto l’occupazione: sono novanta i posti di lavoro che il circuito motoristico, produrrà, quando sarà realizzato e funzionerà a regime. Ma, come sottolinea il sindaco, la presenza di un impianto sportivo come questo in città, dà una spinta positiva alla visibilità della Valdera, richiama visitatori e appassionati dei motori e aumenta anche la cultura della sicurezza sulle strade. Il percorso fatto dall’amministrazione comunale insieme a chi ha presentato il progetto che nascerà all’interno della Tenuta Isabella, ha messo altri steccati che puntano proprio alla tutela del territorio. «Ad esempio l’utilizzo dell’impianto solo in orario diurno – spiega il sindaco – e poi il massimo di 4 o 5 gare internazionali l’anno, solo 170 giornate di prove libere e la nascita di un comitato che dovrà monitorare gli effetti acustici e di inquinamento dell’autodromo».
L’uso ridotto della pista per eventi di grande richiamo permette anche di ridimensionare le questioni di viabilità.
La strada di Latignano, prima richiesta dall’amministrazione cascinese e poi contrastata, non sarà più fatta. La viabilità, tutta pontederese dell’area di Gello sarà in grado di reggere l’impatto.
Quando sarà in funzione, la pista creerà novanta posti di lavoro saranno novanta i posti di lavoro che, con l’impianto in funzione, verranno realizzati dentro l’autodromo. L’investimento che vede coinvolti solo privati, tra cui i fratelli Giannetta della Tenuta Isabella, in località Pardossi, è di circa trenta milioni di euro.la ricaduta sul territorio, secondo le stime, dovrebbe essere intorno ai nove milioni di euro.
Oltre alla pista per i motori, alcune strutture sono già esistenti in quell’area e verranno inglobati: la discoteca Gens, il laghetto dove si pratica pesca sportiva e il ristorante.
Tra le nuove strutture che dovranno essere costruite dentro l’impianto, oltre ovviamente ai paddock intorno alla pista, ci saranno un albergo da cento camere e quattro negozi di vicinato che venderanno oggetti per le motociclette. «Tutto è in linea – spiga il sindaco- con le regole urbanistiche di quell’area, dove c’era il tiro a segno»
giovedì28 giugno 2012 Testata:TIRRENO PONTEDERA Pagina:I
Web e urban center, ecco dove i cittadini potranno informarsi
L’autodromo di Pardossi scalda i motori ed è pronto a scendere in pista. Già, perché se da un lato è decaduta la volontà di dotare gli impianti sportivi e ricettivi della tenuta Isabella, di proprietà del noto imprenditore Antonio Giannetta, di una centrale a biomasse, il fulcro del progetto il circuito motoristico intitolato a Giovannino Agnelli – rimane ancora in piedi. A fare chiarezza sulla posizione del Comune di Pontedera e sulle mosse in programma da parte dell’amministrazione sono stati il primo cittadino, Simone Millozzi, e il suo vice, Massimiliano Sonetti. un po’ di riassunto. Il mega progetto da 30 milioni di euro, promosso dalla Pluris di Al fredo Medici e presentato alla cittadinanza di Pardossi nell’aprile dello scorso anno, prevedeva una discoteca – l’attuale Gens – ammodernata, un albergo, alcuni negozi sportivi e il potenziamento delle attività agricole, oltre a una centrale a olio combustibile. Novanta i posti di lavoro promessi sul territorio. Fin da subito,sono scattate le proteste del comitato guidato dal geometra Giovanni Orsini, di Simone Mannina, esponente locale del Pdl, e del comitato di Latignano, di cui fa parte il governatore della Misericordia, Giuseppe Lorenzini. Proteste che sono riuscite a portare a palazzo Stefanelli centinaia di firme di dissenso.Le intenzioni dei sindaco. Adesso che la nuova viabilità e la centrale non ci sono più, Millozzi puntualizza che «l’interesse dell’amministrazione comunale è stato fin da subito catturato dall’aspetto sportivo». Ovvero dal circuito. E ora sul piatto c’è pure la Vas, valutazione ambientale strategica, voluta anche dalla Regione. «La variante al piano strutturale era per noi di poco conto, vi sto che nell’area era già prevista una zona di tiro al piattello. Ma abbiamo deciso di intraprendere la strada della valutazione ambientale, per tranquillizzare tutti. Dopodiché, si dovrà affrontare una nuova conferenza dei servizi». Il sindaco Millozzi promette anche un’ampia opera di partecipazione telematica e non solo. «Apriremo, sul sito del Comune, un portale ad hoc: ci saranno la storia del progetto, le informazioni più importanti in formato flash, un forum in cui ognuno potrà contribuire, il resoconto della visita ad Adria e il richiamo alla stessa Vas. L’amministrazione, in più, organizzerà, all’interno degli urban center, incontri con tecnici per istruire e informare meglio chiunque lo vorrà, due pomeriggi alla settimana. L’idea è quella di non mettere nessun muro fra noi e i cittadini, ma di agire in massima trasparenza. Anche perché ci siamo presi in carico molti dei problemi sollevati: dalla necessità di gare diurne all’organismo di garanzia che vigilerà sul rispetto dei limiti acustici».
Jacopo Paganelli
salve io non abito nel comune di Pontedera ma bensi’ in quello di Cascina,ritengo però che la decisione di portare avanti il progetto dell’autodromo sia giusta. sò che i cittadini che abitano nei pressi del sito sono preoccupati per l’impatto acustico ambitale,ma questo impianto senz’altro sarà costruito con tutte le normative come sono già in attivo impianti di questo tipo in tutta ITALIA. Poi devono anche capire che questa crisi va presa per le corna,questo è anche un modo per far girare denaro che tutta la zona (Pontedera Cascina Ponsacco e anche Pisa ) ne avrà solo giovamento.Basti pensare a quanti motociclisti ci sono nelle nostre zone sopra citate che si riversano sulle strade,potrebbero avere un luogo sicuro dove andare senza riversarsi sulle strade,creando talvolta incidenti. Nuovi bar,ristoranti ecc. potranno nascere ,quindi nuovi posti di lavoro perchè bene o male quando la gente si sposta verso un’attrazione di questo genere porta denaro. vedi Mugello Adria Magione Misano ecc. ecc.forse pochi sarebbero andati a visitare questi luoghi se non fossero attratti da cose di questo genere. COMPLIMENTI
Tutto il mio sostegno all’autodromo ora che e’ senza l’impianto a biomasse.
Arrivo persino a segnalare che limitare l’utilizzo a 170 giorni e solo 4-5 grandi manifestazioni e’ in realtà un grosso peccato, anche dal punto di vista dell’indotto e dell’occupazione.
Chiedo ai residenti di zona di rifletterci: di fatto, non vi cambierebbe nulla!
Complimenti per la determinazione con cui portate avanti questo interessante progetto. Sono istruttore di guida sicura con la moto e vivo a Pontedera; sarà fantastico avere un circuito dove poter correre in tutta sicurezza e dove magari organizzare corsi di guida sicura su strada e pista.
Salve, sono di massa carrara e spero tanto che il progetto vada in porto. Qui in questa zona siamo in centinaia di appassionati che non aspettano altro che un impianto del genere vicino. Attualmente c’è da fare centinaia di km per poi portare risorse ad altri.
Quindi coraggio non mollate e tenete duro l’impianto è una cosa utite elimina pericolose scorribande per la strada, crea occupazione e fa girare l’economia.
Es. Pista Di san martino del Lago (cremona).
realizzata in 2 anni circa finita quest’anno ed è piena di prenotazioni………meditate.
Saluti
Simone