Archive for the ‘Interventi su quotidiani’ Category

Contro la chiusura dell’Ufficio Postale a Treggiaia: “Gesto prepotente e arrogante”

giovedì, settembre 10th, 2015

Stamani l’ufficio postale di Treggiaia non ha aperto, nonostante il mio appello, che facendo riferimento ad una sentenza del Tar aveva chiesto di sospendere la chiusura. Cittadini e amministratori comunali di Pontedera hanno svolto un presidio di protesta a Treggiaia. Questa la mia dichiarazione:

poste-treggiaiaPoste ha scelto la strada della prepotenza e dell’arroganza, non tenendo conto della decisione della magistratura e nemmeno del doveroso dialogo con un’altra istituzione pubblica qual’è il Comune. La scelta di Poste è stata invece burocratica: ha voluto cioè lasciare chiusi quegli uffici non direttamente oggetto della sospensiva del Tar. Ma il nostro ufficio di Treggiaia non è stato menzionato nel ricorso del Tar solo perché la procedura è ancora in corso. La sentenza del Tar però dice una cosa chiarissima che vale per tutti gli uffici postali: se si vanno a toccare i servizi al cittadino occorre concordare i tempi e i modi con i territori interessati. Poste quindi ha fatto una scelta diversa dimostrando poca attenzione e dialogo con cittadini e istituzioni locali. Poste deve scegliere di sedersi ad un tavolo con i comuni (e con l’Anci) e contemperare le esigenze di razionalizzazione con quelle di qualità della vita dei cittadini. Come è stato fatto altrove era possibile sospendere la chiusura e continuare ad erogare un servizio che è importante per la cittadinanza e per gli anziani: chi risarcirà i danni patiti dai nostri cittadini stamani? Io credo che Poste sarà costretta a ripensare questa decisione anche perché da parte nostra continueremo in tutte le sedi la nostra lotta.

Pontedera, 9 settembre 2015

Sull’articolo comparso sulla Nazione del 4 Settembre 2015 “Pontedera, la legalità ha perso il treno”

venerdì, settembre 4th, 2015

“Leggo con stupore ed anche con amarezza l’articolo comparso su La Nazione di Venerdì 4 Settembre avente ad oggetto il tema dell’integrazione e della sicurezza a Pontedera con particolare riferimento al quartiere dalla stazione. Lo stupore deriva dal fatto che l’immagine della città fornita dall’inviato mi pare in primo luogo frettolosa e piuttosto edulcorata. Non voglio certo dire che le criticità non vi siano e che la grave crisi socioeconomica non abbia fatto che acuirle; molte azioni sono state messe in campo e molte altre ne servono ancora ma mi permetto di affermare in primo luogo e con certezza che il quartiere della stazione non possa esser definito “un ghetto”. Soltanto per il significato che questa parola indica e cioè un quartiere in cui sono relegate minoranze etniche o sociali emarginate, un’area affetta dai isolamento fisico e simbolico, di emarginazione e di inferiorità sociale e culturale vissuta da una minoranza socialmente, etnicamente o razzialmente esclusa dalla comunità di riferimento più ampia. Ecco, il quartiere della stazione a Pontedera non è certamente questo. Molti progetti di integrazione sociale e culturale sono stati messi in campo: l’intera città è pienamente interconnessa con quel quartiere; l’amministrazione comunale ha fatto uno sforzo di riqualificazione urbana importante, nell’area sono presenti importanti presidi pubblici (ad es. la sede dell’unione Valdera) e privati sia del tessuto associativo (sedi sindacati e centri servizi, sede CNA, cooperative sociali), sia del tessuto commerciale (bar, ristoranti) nonché del tessuto professionale (studi e consulenti).

Al quartiere della stazione sono dedicati importanti risorse economiche e progettuali per governare il fenomeno indiscutibile della presenza di cittadini stranieri; non più tardi di un anno fa il comune di Pontedera ha vinto un bando emanato dalla Unione Europea per incoraggiare iniziative di dialogo interculturale con un progetto giudicato il migliore tra tutti quelli presentati in Italia; in questo comune si è sperimentata, tra i primi in Italia, l’istituzione del consiglio degli stranieri e percorsi di cittadinanza attiva consentendo agli stranieri di eleggere i propri rappresentanti nei forum tematici partecipati dall’intera città. Le attività di integrazione nel quartiere della stazione di Pontedera prevedono annualmente momenti di incontro e socializzazione anche attraverso incontri gastronomici per conoscere gusti e sapori delle cucine delle culture e delle etnie presenti e momenti di ricreazione diffusa (questa stasera, ad esempio e tempo permettendo, vi sarà una proiezione di un film ad ingresso gratuito nel giardino pubblico).
Con poche parole, ma pesanti come macigni, quell’articolo distrugge un lavoro che pazientemente, anno dopo anno, passo dopo passo, ha visto protagonisti cittadini, associazioni, istituzioni, comitati, consulte, nella costruzione di una città, ritenuta a livello regionale, laboratorio di integrazione.
In questo senso trovo impropria la premura giornalistica a fornire una notizia intrisa di stereotipi e nel concreto ben lontana dal raccontare davvero quello che succede quotidianamente nella città di Pontedera.
A nulla vale, in tali casi, interrogarsi e riflettere su cosa è stato fatto (e cosa manca ancora) per una integrazione migliore ed ulteriore: potrei parlare e descrivere per ore le riqualificazioni urbane avvenute, gli innumerevoli interventi nelle scuole, le numerose iniziative ed eventi, i progetti di prossimità attivati e così via; tutto questo sembra non lasciar “traccia” di fronte alla potenza evocativa di parole come “ghetto”, “crimine”, “zona fuori controllo”.
Per analogia è come usare la stessa “ruspa” di Salvini: ha un effetto comunicativo dirompente ma non ci si preoccupa delle “macerie” culturali e sociali che lascia nelle comunità  dove riesce a penetrare sfruttandone le fragilità. Le città sono laboratori di reale integrazione che quotidianamente si confrontano con questi fenomeni e dove ogni fatto avvenuto ma anche, e soprattutto, dove ogni parola detta e scritta è fieno per i magazzini dell’intolleranza e della paura pronto a bruciare quella coesione sociale costruita negli anni.
Parlare, infine, come fa l’articolo di “identità toscana scomparsa” mi pare davvero paradossale soprattutto in un momento in cui l’Italia e l’Europa stanno elaborando il tema dei flussi migratori, dell’accoglienza e dell’integrazione con tutte le difficoltà culturali e valoriali che conosciamo; l’identità toscana si trasforma, a Pontedera come a S.Maria Novella o Grosseto giorno dopo giorno secondo processi che sfuggono persino agli storici e che difficilmente possono esser circoscritti dall’attualità della cronaca.
A Pontedera i cittadini sono orgogliosi di esser “pontaderesi” ma hanno saputo e sanno, anche nelle difficoltà straordinaria che ci pone il presente, accogliere e convivere con le complesse trasformazioni del mondo globale di cui l’immigrazione fa inevitabilmente parte.
La zona della stazione, con tutte le criticità che conosciamo, non può nemmeno esser definita “fuori controllo” anche solo per lo straordinario lavoro e la grande attenzione che vi dedicano le forze di polizia con le limitate risorse umane e strumentali a disposizione; si tratta di parole che mortificano con eccessiva leggerezza un impegno concreto e quotidiano.
Voglio pensare, probabilmente, che la visita di un giorno in città non sia sufficiente a dar conto dell’enorme lavoro che questa comunità si è adoperata a fare per costruire quello che, ripeto, è un laboratorio di integrazione riconosciuto e riconoscibile da anni; sarebbe come provare a raccontare il piacere di guidare una Vespa senza salirci sopra, magari fermandosi a vederla nel nostro bellissimo e straordinario Museo Piaggio, proprio lì a due passi da quel quartiere.”

Simone Millozzi, Sindaco di Pontedera

Il cordoglio del Comune di Pontedera per la scomparsa di Sergio Marrucci. Dichiarazione del Sindaco Simone Millozzi e dell’assessore Matteo Franconi

martedì, luglio 7th, 2015

Diapositiva 1Oggi è deceduto Sergio Marrucci, già dipendente comunale e da sempre punto di riferimento per il canottaggio pontederese e nazionale.

Il Comune di Pontedera esprime il cordoglio dell’amministrazione comunale e della città tutta alla famiglia e alle persone care di Sergio Marrucci.

Marrucci è stato dipendente del Comune di Pontedera fino a poche settimane addietro, all’ufficio sport. Era appena andato in pensione. Ma tutta la città lo ha conosciuto soprattutto nella sua veste di dirigente sportivo e di grande animatore del canottaggio cittadino, ruolo nel quale era anche stimato a livello nazionale. I grandi risultati raggiunti dal canottaggio pontederese e del nostro territorio sono dovuti anche a lui e alle sue grandi capacità tecniche ed umane.

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Sergio Marrucci con Leonardo Pettinari

Lo ricordiamo anche per il suo impegno nella riscoperta dei nostri fiumi e nel sostegno che ha sempre messo in campo per il successo del battello fluviale. E’ anche grazie a lui se oggi la città ha ritrovato un buon rapporto con i suoi corsi d’acqua.

Ai suoi cari, alla sua famiglia, e a tutte le persone che gli sono state vicino, vada il nostro cordoglio, la nostra vicinanza, e quello di tutta la città di Pontedera.

Pontedera, 7 luglio 2015

Sulle aperture notturne di Carrefour a San Giuliano. La mia posizione a sostegno della battaglia dei lavoratori.

lunedì, luglio 6th, 2015

Apprendo dalla stampa della discussione aperta a San Giuliano sull’apertura notturna degli ipermercati Carrefour. Sul tema della liberalizzazione selvaggia di orari e aperture ho fatto assieme ad altri Sindaci una battaglia politica (purtroppo persa in sede di giustizia amministrativa); ritenevo allora, come ritengo a maggior ragione adesso, che uno Stato non possa sacrificare sull’altare del consumismo h24 la dignità del lavoro e del tessuto commerciale; si tratta di un atteggiamento inutile e dannoso! Non si può far finta di non vedere oltre alle esigenze dei consumatori, anche di quelle delle famiglie, dei lavoratori, della vivibilità delle città, della identità e dei valori. Con la liberalizzazione selvaggia si mette, come l’esperienza di questi ultimi anni dimostra, ulteriormente a rischio una vasta rete di piccoli esercizi commerciali che sarebbero a rischio chiusura. Si penalizzano i centri commerciali naturali che fanno della qualità del commercio e della vivibilità del territorio i propri valori. Il Comune di Pontedera sin dall’inizio ha contrastato questo atteggiamento liberista del legislatore che ha rimosso ogni vincolo agli orari ed alle aperture domenicali dei negozi facendo carta straccia di tutto quel capitale di accordi realizzati sui territori fra amministrazioni comunali, associazioni del commercio, dei lavoratori e dei consumatori e che avevano costruito con oculatezza un giusto equilibrio fra le molte esigenze da salvaguardare; accordi che tenevano conto delle caratteristiche e vocazioni dei territori. Non è possibile non contemperare gli spazi e le opportunità della grande distribuzione con il ruolo sociale svolto dalla dai negozi di vicinato. Non è con il consumismo onnivoro che si risolvono i problemi di un Paese che anzi sta cercando di rispondere alla crisi eliminando, necessariamente, il superfluo. La liberalizzazione selvaggia non ha peraltro prodotto alcun beneficio sul piano occupazionale, né su quello dei prezzi al consumo, né alle attività commerciali come dimostrano tutte le indagini statistiche finora prodotte; anzi, gli unici effetti sono il peggioramento delle condizioni dei lavoratori addetti e l’aggravamento dei problemi al commercio di vicinato che è tipicamente a conduzione familiare e quindi impossibilitato a concorrere sul piano dei prolungati orari di apertura. Al tempo come adesso ritengo che altre e ben più gravi siano le cause della flessione dei consumi così come diverse debbano essere le strade da percorrere per un loro rilancio. La capacità di spesa manca perché manca il lavoro; la disoccupazione, soprattutto giovanile, è a livelli inaccettabili e ci sono meno soldi nelle tasche degli italiani. In questo senso occorrerebbe indirizzare gli sforzi di una politica responsabile. Più che dell’ampliamento degli orari e delle aperture dunque c’è bisogno di maggiore benessere per le persone e le famiglie e soprattutto di maggiore equità sociale e redistribuzione della ricchezza: questa è la vera liberalizzazione che serve. Per questo sento di dover affermare la mia piena vicinanza e solidarietà alla battaglia di civiltà e dignità che i lavoratori ed i sindacati della Carrefour stanno portando avanti a San Giuliano.”


Simone Millozzi
Sindaco di Pontedera

Pontedera, 01 Luglio 2015

Le congratulazioni a Maria Chiara Panesi, rieletta presidente dell’Arci Valdera

martedì, giugno 9th, 2015

Durante il congresso dell’Arci Valdera, che si tenuto nella Casa del Popolo di Capannoli, è stata rieletta la presidente uscente Maria Chiara Panesi. Voglio esprimere le mie congratulazioni a Panesi per la sua rielezione che premia la buona azione portata avanti in questi anni. Il Comune di Pontedera ha avuto una proficua e stretta collaborazione con questa associazione che ha un forte radicamento sul territorio.

In Valdera l’Arci conta circa 9000 soci, aumentati nell’ultimo anno del 20 per cento. L’Arci, anche grazie alla sua Presidente, si rafforza come presidio contro il razzismo e il populismo, a tutela i diritti dei più deboli, a a sostegno della cultura popolare e impegnata ad accogliere chi viene da lontano. Grazie all’Arci questo territorio è più democratico, aperto e ha meno diseguaglianze.

Pontedera, 8 giugno 2015

Firmerò la Carta Etica ma ritengo che la correttezza e la moralità si misurino sul campo e non dal tempo che si dedica a firmare proclami e dichiarazioni solenni

lunedì, giugno 8th, 2015

In relazione all’invito rivolto al sottoscritto a mezzo stampa, dal Consigliere Comunale Alessandro Puccinelli ad affrettarsi a firmare la Carta Etica di Avviso Pubblico (la Carta di Avviso Pubblico è un codice etico di comportamento degli amministratori locali, diretta derivazione della Carta di Pisa, nata come decalogo di prevenzione della corruzione, del malaffare, delle mafie e della cattiva amministrazione) voglio innanzitutto rassicurare il politico di opposizione: firmerò presto quella dichiarazione.

Ciò detto mi preme però far rilevare che la moralità e la correttezza amministrativa si misurano sul campo, ogni giorno, e non dal tempo che si può dedicare a firmare proclami e dichiarazioni solenni. Quando un sindaco diventa ufficialmente tale, subito dopo la sua elezioni, si presenta al Consiglio Comunale per un giuramento di lealtà alla Costituzione Italiana. In quel giuramento c’è tutto; nella nostra Carta Costituzionale c’è il riferimento alla moralità, alle leggi, ai valori. Svolgere oggi la funzione di sindaco, in una città come Pontedera, che ha un ruolo da capoluogo e risorse da piccola cittadina di provincia, è estremamente difficile ed impegnativo in termini di tempo e di impegno. Capisco che, legittimamente, l’opposizione vada a spulciare tra atti e documenti per sollecitarci ad una maggiore puntualità. Resta il fatto che ai proclami di comportamenti virtuosi io preferisco i comportamenti virtuosi veri e propri.

Per questo ritengo opportuno tranquillizzare Puccinelli. Firmerò.

Attribuire comunque alla firma di un documento il patentino dell’integrità, dell’etica e dell’onestà politica è inoltre piuttosto singolare! Il Sindaco e gli amministratori del Comune di Pontedera esercitano quotidianamente i principi ed i valori di onestà, correttezza, trasparenza che stanno alla base degli impegni che si prende chi firma la Carta Etica. Posso rassicurare e garantire Puccinelli che questo atteggiamento di dedizione, passione, diligenza lealtà, correttezza ed imparzialità sarà il medesimo anche il giorno dopo di quella firma: nei fatti ho agito ed agisco da sempre all’interno del perimetro di quei valori; con quella firma non farò altro che confermare il mio modo di fare l’amministratore.

Tuttavia mi piacerebbe sapere se esiste uno studio: tra i firmatari di questi appelli la percentuale di coloro che poi, invece, tradiscono i valori di legalità è inferiore o uguale? Perché se ci accorgessimo che tra i firmatari di questi appelli ci sono una uguale percentuale di amministratori pubblici che sbagliano allora dovremmo prendere atto che si tratterebbe purtroppo di uno strumento non adeguato a raggiungere l’obiettivo a cui aspiriamo tutti.

 

Pontedera, 4 giugno 2015

Il saluto a Valerio Caramassi

giovedì, maggio 21st, 2015

Voglio salutare e ringraziare Valerio Caramassi, che ha lasciato la guida della società Revet, per il lavoro svolto in questi anni, con impegno, in una azienda strategica per il nostro territorio e per la Toscana. Caramassi ha lavorato in questi anni guidando con grande competenza e attenzione la Revet, che si occupa di riciclo della plastica e di altri materiali. A lui si deve la crescita di questa azienda e la lungimiranza nell’aver coniugato le funzioni specifiche del riciclo con le opportunità legate alla presenza dei centri di ricerca del nostro polo del know-how.

Lo ha fatto con una grande attenzione verso l’innovazione tecnologica e rafforzando così la centralità degli impianti di Pontedera.

Significativa ad esempio è il successo del progetto Pro-plasmix che ha permesso di riciclare efficacemente la plastica eterogenea che, al contrario, in altre realtà, italiane ed europee, viene conferita in impianti dedicati quale rifiuto indifferenziato. Grazie a questa felice intuizione e agli investimenti effettuati negli anni dall’azienda e dalla Regione Toscana si è così rafforzata una filiera legata alla green economy in questa area. Maggiore qualità della produzione, maggiore qualità del lavoro, maggiore occupazione: tutto questo è stato conseguito in un territorio virtuoso come quello di Pontedera.

Lo ringrazio dunque per la grande opera da lui prestata e mi auguro che l’azienda continui sulla strada tracciata, consolidando la presenza in città e puntando sempre più su ricerca, sviluppo e innovazione, che rappresentano il futuro in un settore sempre più importante nella società odierna.

A Caramassi auguro, anche a nome della città, nuovi e più grandi traguardi professionali.

 

Pontedera, 21 maggio 2015

Il cordoglio di Pontedera per la scomparsa dell’ex sindaco Enzo Paroli

martedì, maggio 19th, 2015

Enzo Paroli è stato un grande amministratore, prima assessore, e poi sindaco di Pontedera negli anni tra il 1953 e il 1959. Era un comunista e aveva avuto un ruolo di primo piano nella resistenza all’occupazione tedesca nelle campagne della provincia di Pisa nell’estate del 1944. Fu attivo nella formazione partigiana “Pannocchia”.

Con la sua scomparsa si perde uno degli ultimi testimoni, uno dei veri protagonisti, di quella stagione così importante della nostra storia.

Paroli ha sempre avuto a cuore la libertà, la cultura, e ha sempre lavorato per la sua città.

In passato ha voluto donare alcune pubblicazioni alla biblioteca di Pontedera.

Il Comune di Pontedera lo ricorda oggi e lo commemorerà ufficialmente nei prossimi giorni. Alle persone a lui care, vadano le condoglianze dell’amministrazione comunale e la vicinanza di tutta la città.

Pontedera, 18 maggio 2015

Dichiarazione del sindaco Simone Millozzi per la scomparsa di Giorgio Vecchiani, presidente Anpi

lunedì, maggio 11th, 2015

La notizia della scomparsa di Giorgio Vecchiani, storico presidente dell’Anpi di Pisa, ma anche amministratore provinciale e testimone della nostra storia, ci rende tristi.

Vecchiani è stato un testimone importante della nostra storia recente. E’ stato un uomo che ha saputo rimanere in prima linea contro la barbarie e il fascismo e combattere per i valori più alti dell’umanità e della solidarietà. Aveva partecipato l’anno scorso, alle soglie dei 90 anni, alla inaugurazione della sezione Anpi di Pontedera e della Valdera. Non solo. Ricordo con affetto e riconoscenza quando, nel novembre 2011, a fronte di una becera manifestazione di estrema destra contro la cerimonia al Teatro Era di conferimento della cittadinanza onoraria ai bambini stranieri residenti nella nostra città, lui aveva fatto un comunicato dove ci esprimeva solidarietà. Aveva cominciato il suo comunicato pensando innanzittutto a quei bambini e a quelle bambine che quel giorno avevano vissuto con gioia quell’evento; un uomo di grande modernità e civiltà.

Ai suoi familiari e a tutti le persone a lui vicine vada l’affetto e il ringraziamento mio e della città di Pontedera. Non mancheremo mai di ricordare il suo esempio. Quello di un uomo mai accomodante, sempre libero e attento alle esigenze dei più deboli. E’ grazie anche a uomini come lui se la nostra provincia ha saputo coltivare i principi di pace, di condivisione democratica e di giustizia, che ci contraddistinguono. Il suo impegno e la sua dedizione, rimasti inalterati, nel corso degli anni, siano di esempio per tutti noi e per le giovani generazioni.

Nulla è stato conquistato senza impegno e senza lotta. Il benessere, la solidarietà, la pace si costruiscono giorno dopo giorno, con la partecipazione e l’impegno personale. Questo ci ha insegnato Vecchiani e per questo lo ringraziamo e gli rivolgiamo questo ultimo saluto.

Pontedera, 7 maggio 2015

Ulteriori tagli ai Comuni significherebbe la fine del nostro ruolo

martedì, aprile 14th, 2015

Il sindaco di Pontedera e Presidente dell’Unione Valdera, Simone Millozzi: “Ulteriori tagli ai Comuni significherebbe la fine del nostro ruolo”

In queste ore, mentre l’attenzione mediatica e il dibattito politico sono su altri temi a volte concentrata su ambigui e inutili annunci di demagogia populista, si sta giocando una partita che non esito a definire “fondamentale” per la salvaguardia della democrazia e dei diritti dei cittadini. Una partita essenziale per il futuro di questo Paese. Ma come sempre accade in questi momenti, pochi hanno la consapevolezza di questa enorme sfida.

La partita è quella dei tagli agli enti locali che il Governo vorrebbe approvare con il Documento di programmazione economica e finanziaria, il Def, nelle prossime ore. Stamani si è tenuto un incontro a Roma tra l’Anci e il Governo. Alcuni aspetti sono stati chiariti ma resta il nodo centrale del problema: non si può continuare a tagliare sugli enti locali ed in particolare sui comuni. Se questi tagli passeranno saranno i titoli di coda dei nostri Municipi.

Se si continua a farlo si va a incidere sui servizi diretti ai cittadini, sulla carne viva delle comunità, sull’unico front-office rimasto attivo tra istituzioni e cittadini e su quello che lo stesso Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente Nazionale dell’Anci, ha definito il più importante presidio democratico rimasto. Del resto quando 90 anni addietro si assottigliarono ed eliminarono le istituzioni democratiche locali l’Italia ha vissuto la fase peggiore della sua storia unitaria con il fascismo e la dittatura. Non si può continuare quindi, e lo dicono sindaci di tutte le aree politiche, su questa strada. Mi auguro che il Governo ascolti i sindaci dell’Anci e lancio fin d’ora un appello a tutta la cittadinanza e la comunità della Valdera.

La battaglia per la difesa delle istituzioni locali, per l’utilizzo a livello locale delle risorse economiche provenienti dalle imposizioni comunali, per una reale autonomia, non può essere una battaglia solo dei sindaci ma deve essere una battaglia di tutta la comunità. A volte a livello locale l’attenzione viene rivolta verso piccole beghe o inutili manifestazioni demagogiche di soggetti in cerca di visibilità. Io mi rivolgo alla città. Non stiamo a guardare il fiammifero mentre brucia la casa. Il rischio è che i comuni perdano completamente il ruolo essenziale di riferimento per la nostra società, allora rischieremo tutti di essere più soli, più deboli e senza alcuna speranza. Spero e credo che la società civile faccia sua questa preoccupazione e sostenga i sindaci nella battaglia intrapresa. Negli ultimi anni i tagli agli enti locali hanno rappresentato la quasi totalità delle risorse previste dalle manovre economiche. Quello degli enti locali è stato il comparto che più di tutti ha contribuito al risanamento dei conti pubblici. Ora è il momento che altri si facciano carico di analoghi sacrifici. A noi non rimarrebbe altro che consegnare le chiavi. Mi auguro quindi che tutti comprendano l’attuale posta in gioco.

Pontedera, 9 aprile 2015