Archive for the ‘Millozzi’ Category

Un ricordo di “Daniela Donati” Direttore Generale del Comune scomparsa un anno fa

martedì, agosto 7th, 2012

Un anno addietro è scomparsa Daniela Donati, Direttore generale del Comune di Pontedera. Persona stimata ed importante per la nostra comunità. Ad un anno dalla sua scomparsa questa Amministrazione Comunale la ricorda con affetto e con rimpianto. Di lei abbiamo apprezzato le sue alte doti professionali e umane. Insieme a lei, ai suoi suggerimenti alla sua competente conduzione dei compiti di direzione generale, siamo tutti cresciuti e migliorati. Anche grazie al suo impegno e alla sua professionalità la stessa città di Pontedera ha raggiunto lusinghieri livelli di qualità urbana conseguendo importanti e qualificati riconoscimenti.
Tutta la città le è grata per ciò che fece e oggi più che mai ne siamo consapevoli. Giunga alla sua famiglia il messaggio di affetto di tutta Pontedera, di cui mi faccio portavoce. Presto, tempi dei lavori permettendo, dedicheremo a lei una struttura strategica per il futuro della nostra città.

Considerazioni sulla chiusura della sede distaccata del Tribunale a Pontedera

venerdì, luglio 27th, 2012

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata ” Il Tirreno Pontedera” e della “Nazione Pontedera” del 27/7/2012.

venerdì27 luglio 2012 Testata:TIRRENO PONTEDERA Pagina:I
«Chiudere il tribunale non farà risparmiare»

Comune e consiglio dell’ordine degli avvocati impegnati in una difficile battaglia per evitare la chiusura del palazzo di giustizia di Pontedera, cioè della sezione distaccata del tribunale di Pisa. Se infatti dovesse passare il testo presentato dal ministro della Giustizia Paola Severino per la revisione delle circoscrizioni giudiziarie Pontedera perderà il suo tribunale. Accadrà insieme al taglio e agli accorpamenti di quasi 300 uffici giudiziari. La scure si dovrebbe abbattere per l’esattezza 220 sezioni distaccate, oltre a tribunali e procure.
L’obiettivo sbandierato dal Governo a giustificazione dell’ operazione è l’efficienza. E il risparmio pubblicizzato – i conti sono stati fatti dal 2012 al 2014 ma è evidente che la nuova geografia non sarà attuata prima del2014 – è di 50 milioni di euro. Cifre tutte da dimostrare.
Per dire no all’ipotesi di chiusura della sede distaccata e al suo trasferimento a Pisa il sindaco, Simone Millozzi, ha organizzato una conferenza stampa insieme al presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Pisa, Rosa Capria. Presenti il vicesindaco Massimiliano Sonetti, e avvocati che da tempo seguono le sorti degli uffici giudiziari cittadini. Prima ci sono state le battaglie per ottenere un numero sufficiente di giudici sia al civile che al penale. Poi le proteste per adeguare gli organici della cancelleria da molti anni in sofferenza. E ora la decisione di chiudere il tribunale che finora sembrava essere riuscito a schivare i tagli decisi in nome di un risparmio che non sembra reale e non va certo incontro ai diritti dei cittadini.«In tutta questa vicenda – ricorda l’avvocato Rosa Capria nessuno parla di diritto di accesso alla giustizia». Dati e l’esperienza del lavoro quotidiano stridono con i tagli. La logica quando si cancellano servizi è sempre quella del presunto risparmio. Alla fine però i conti non tornano. Lo dimostra il fatto che il Governo pensa di maturare la prima tranche di risparmi già nel 2012. Invece, con questa tabella di marcia, il decreto delegato diventerà una realtà nel 2014. L prevista anche l’eventuale sopravvivenza degli uffici che il Ministero indicherà per altri cinque anni con un risultato di grande confusione. Del tutto imprevisti sono gli oneri relativi agli accorpamenti. «Nessuno calcola i costi dei trasferimenti- ribadisce Capria – e poi in molti casi, conce per il tribunale di Pisa, non ci sono gli spazi per trasferire i vari uffici giudiziari». Così anche il recupero di efficienza, fermo restando che è necessario riorganizzare il sistema giustizia, è tutto da dimostrare. Alla fine tagliare non basta se non viene applicato il calcolo dei costi standard, della revisione della spesa, del taglio della sola spesa inefficiente. Infine, altro aspetto importante, nel ridisegnare la geografia giudiziaria – è stato detto in conferenza stampa – non si è tenuto conto della specificità territoriale e dei bacini di utenza (la sezione distaccata di Pontedera è di riferimento per circa 200mila abitanti). L’Avvocatura insieme con l’associazione nazionale dei Comuni italiani con la quale è in atto un protocollo di intesa metterà a disposizione del Governo e del Parlamento una banca dati inserendo voce per voce le spese sostenute dai Comuni per i tribunali destinati alla soppressione. Quelle che sosterrebbero i Comuni dei tribunali superstiti e i necessari studi sulla viabilità locale. L stato sottolineato poi che questa revisione dei tribunali potrebbe correre il rischio di essere dichiarata incostituzionale. Gli avvocati minacciano ulteriori scioperi che metterebbero ancora più in cri si i processi che già hanno tempi lunghi con cittadini costretti a attendere anche dieci anni per ottenere la sentenza di pri mo grado in un processo civile. La protesta è solo all’inizio. Si parte intanto da una denuncia alla Corte dei Conti per capire se dalla riorganizzazione invece di un risparmio potrebbe nascere un ulteriore spreco di denaro.

venerdì27 luglio 2012 Testata:TIRRENO PONTEDERA Pagina:I
Congelato il progetto per la nuova sede

Il Sindaco: «Disagi per cittadini e aziende, non si tiene conto della specificità dei territorio»
La nostra non è una battaglia di campanili, questa è un’iniziativa che serve a sottolineare
l’importanza della nostra sezione distaccata del tribunale». Il sindaco Simone Millozzi, avvocato di professione, si dice pronto a impegnarsi in prima persona e a chiedere aiuto ai
parlamentari di zona di tutte le forze politiche nella speranza che questo possa evitare la chiusura degli uffici giudiziari cittadini.«I tagli non tengono conto – aggiunge il sindaco – della specificità territoriale. Nel primo provvedimento, quello che teneva conto di parametri oggettivi, la sezione distaccata di Pontedera era salva. Poi la novità della chiusura che non porterebbe ad alcun risparmio». Anzi, sarebbero sicuri i maggiori oneri per i trasferimenti con il rischio di caos al momento di spostare da una sede all’altra migliaia di fascicoli.Il sindaco ricorda il lavoro del Comune e gli investimenti sostenuti dalla città per la giustizia. A questo punto il progetto della nuova sede del palazzo di giustizia è congelato. Era già stato individuato il terreno ed erano stati fatti alcuni passaggi tecnici con il Ministero. Tutto azzerato. Per sopperire alla cronica carenza di organici del tribunalino l’amministrazione comunale negli ultimi anni ha messo a disposizione una persona che si occupa della vigilanza. «Noi crediamo nell’importanza di avere un presidio di giustizia sul territorio come è la sezione distaccata del tribunale. Faremo il possibile per mantenerlo e per garantire ai cittadini l’accesso alla giustizia». A pagare le spese della nuova organizzazione dei tribunali alla fine saranno cittadini e aziende. E la sede di Pontedera è un di riferimento sia per le imprese della Valdera che per quelle del distretto conciario di Santa Croce sull’Arno.«Sono pronto ad essere parte attiva in una vertenza per impugnare il provvedimento che ridisegna la geografia dei tribunali» prosegue il sindaco sposando la tesi dell’Avvocatura che ha annunciato ricorsi alla Consulta contro il provvedimento di revisione della rete dei tribunali. Un disegno che “rischia” di salvare l’ufficio del giudice di pace di Pontedera ma non la sezione distaccata del tribunale. Quasi certa la fine delle sedi dei giudici di pace di Cascina, San Miniato e Volterra.

venerdì27 luglio 2012 Testata:NAZIONE PONTEDERA VALDERA Pagina:21
Addio al tribunale, ma avvocati e Comune promettono battaglia

CONSIGLIO degli avvocati pisani e comune di Pontedera sono d’accordo: chiudere la sezione staccata del tribunale pontederese, che amministra la giustizia in 22 comuni per una popolazione di quasi 190mila abitanti e circa 50 mila aziende, e con un carico di cause superiore a 5000, non comporta nessun risparmio, aggrava i problemi della giustizia nella nostra provincia e probabilmente è anche anticostituzionale perché lede il diritto di accesso alla giustizia stessa. E se il consiglio nazionale forense ha già denunciato la decisione il progetto del governo Monti che fissa in 18 mesi la chiusura di alcuni tribunali (in Toscana quello di Montepulciano) e di tutte le 224 sezioni staccate (in Toscana sono a Pontedera, Empoli, Viareggio e Montevarchi), Comune e avvocati sono pronti a rivolgersi alle alte Corti di giustizia per impedire la chiusura della sezione pontederese. Il consiglio provinciale dell’ordine, con la presidente Rosa Capria, si è riunito ieri a Palazzo Stefanelli con il sindaco Millozzi eil vicesindaco Sonetti per manifestare pubblicamente l’unità di intenti.
INCONTRO che la presidente Capria ha aperto dicendo che «i 50 milioni di risparmio a livello nazionale sono un calcolo induttivo che non tiene conto, ad esempio, di quanto costerà trasferire da un’ altra parte così tante strutture giudiziarie. E il calcolo sul risparmio diventa ancor più ipotetico, e secondo noi irreale, per la situazione pisana. A partire dal fatto che per portare a Pisa i quattro giudici, gli impiegati, le due aule di udienze, l’archivio e così via, presenti a Pontedera,bisognerà liberare un’ala del palazzo di giustizia, sfrattando, si sente dire, la polizia giudiziaria. Per la quale bisognerebbe trovare un’altra sede, magari in affitto». «Ma in tema di affitti – sottolinea l’avvocato pontederese Sergio Giuntoli -, è bene ricordare che alti sei organi giudiziari pisani, a cominciare dalla Procura, non hanno sede nel palazzo di giustizia e operano già in altre sedi, in affitto». Il sindaco Simone Millozzi, avvocato prestato all’amministrazione pubblica, sottolinea le spese e il forte impegno finora profusi dal Comune per Palazzo Pretorio. «Anche perché dice – i rimborsi che arrivano da Roma coprono al massimo l’8O% delle reali spese. Pensavano anche a costruire un nuovo palazzo di giustizia attraverso un’operazione immobiliare che avrebbe coinvolto un imprenditore privato, ma a questo punto, col progetto di chiusura, salta, o comunque viene sospesa, anche questa possibilità». Il giudice di pace, sempre secondo il governo, può invece restare a Pontedera, mentre andrebbero chiuse le sedi di Cascina, Volterra e San Miniato..
M.M.

Le piazze per i cittadini

venerdì, luglio 27th, 2012

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata ” Il Tirreno Pontedera” del 26/7/2012

Tutto cominciò con il Toro di Cascella

Tutto cominciò circa 11 anni addietro, nel marzo 2001, quando il Comune decise di installare in Piazza Curtatone davanti al Palazzo Pretorio una scultura di Pietro Cascella: “il Toro: il Peso della città”, su basamento in cotto e travertino, con ai lati due panche in stile,un simbolo della gravosità del lavoro.
L’amministrazione decise che ogni anno si sarebbe installata un’opera d’arte in città, in uno spazio pubblico. Ciò fece da volano anche alla riqualificazione degli stessi spazi. Piazza Garibaldi nel 2005 è stata oggetto di una ampio intervento di ristrutturazione e riqualificazione urbana. Il progetto “Sedili di Pietra” ha coinvolto 17 tra i più importanti artisti internazionali di arte contemporanea: Joe Tilson, Cordelia von den Steinen, Girolamo Ciulla, Pietro Cascella, Nado Canuti, Giò Pomodoro, Jean Paul Philippe, Rinaldo Bigi, Marcello Aitiani, Mirella Forlivesi, Yasuda Kan, Viliano Tarabella, Daniel Couvreur, Venturino Venturi, Mauro Berrettini, Daniel Milhaud e Manuele Giannetti.
Nel 2002 in Piazza Cavour, è stata collocata su un basamento in porfido una bella scultura in bronzo di Giuliano Vangi raffigurante una giovane donna nell’atto di muoversi, “Ragazza in piedi” a simboleggiare in modo evidente il valore della libertà. Nella stessa Piazza sono state installate delle panchine ed altre installazioni artistiche provvisorie.
Anche Piazza Unità d’Italia, più nota come Piazza Stazione è stata oggetto di una ampia ristrutturazione e riqualificazione urbana che ha ridotto lo spazio per il transito e la sosta delle auto. A rendere unico l’aspetto della piazza ha provveduto l’opera “Origine Vespa” del Maestro Mino Trafeli, collocata su un basamento in posizione centrale. Essa rappresenta una interpretazione artistica dello scooter Piaggio.
Nel 2009 Piazza Martiri della Libertà è stata parzialmente chiusa al traffico e una parte della grande piazza è stata pedonalizzata e dotata di panchine e di arredi.
Nell’area del Museo Piaggio è stata creata la Piazzetta Corradino D’Ascanio.
Piazza Duomo è stata recuperata ed abbellita con opere d’arte, riducendo gli spazi a disposizione delle auto. La Piazza vede la presenza delle opere dell’artista Adami: nove sculture in bronzo e pietra circondate da una serie di panchine dell’autore senese Riccardo Grazi.
Piazza Andrea da Pontedera è stata completamente restaurata ed impreziosita con le Sedute in Pietra di Canuti e con le opere del Maestro Simon Benetton. Molto importante è il recupero all’uso pedonale del lato sud della piazza. E’ un piccolo ma importante segnale della linea che ha ispirato tutta l’azione del Comune: recuperare qualità della vita attraverso maggiori spazi per la socializzazione e per tutti i cittadini, adulti ma anche bambini e anziani.
Piazza Trieste è stata inaugurata definitivamente venerdì scorso, dopo essere stata liberata dal parcheggio delle auto. E’ adornata di opere d’arte e di un fontanello.
Altri interventi hanno riguardato la creazione e il recupero di piazze più piccole come: Piazza Vittime dei Lager Nazisti, Piazza Luperini, la Piazzetta del Villaggio Martelli, Piazza Donna Paola Piaggio.
Anche nelle frazioni si è provveduto a recuperare molte piazze. Tra tutte vanno ricordate Piazza Garibaldi a la Rotta o Piazza Monti a Treggiaia
Infine l’ultimo spazio della città recuperato è Largo Pier Paolo Pasolini da vero e proprio parcheggio a spazio verde e vivibile, in parte pedonalizzato, da oggi.

Quelle aree fatte per socializzare
Pontedera e le sue piazze. La Piazza è il luogo pubblico per antonomasia, quello dove i cittadini si incontrano e discutono, come nell’agorà dell’antica Grecia, è il luogo dell’identità di una comunità e anche quello dove nascono le rivoluzioni (si pensi a Piazza Tahir in Egitto o a Piazza Tienanmen, o a Place de la Bastille). I regimi odiano le piazze perché vi si possono scambiare concretamente opinioni e idee. Tornare a valorizzarle significa tornare a favorire il dialogo e la socializzazione dei cittadini.
E’ ciò che sta accadendo a Pontedera dove da un decennio sono sorte nuove Piazze e sono state rifatte, o addirittura, completamente ristrutturate praticamente gran parte delle piazze preesistenti. Un’operazione che ha visto anche la caratterizzazione artistica di questi spazi, come nella tradizione, secolare, della Toscana. E dell’Italia tutta visto che il nostro Paese è tra quelli che contano più piazze e fori storici perfettamente conservati ed integri, noti in tutti il mondo: da Piazza della Signoria a quella dei Miracoli, da Piazza San Marco a Piazza San Pietro, da Piazza del Campo a Piazza Plebiscito, e mille altre. A Pontedera non è stata una operazione breve e nemmeno di poco conto. Cominciò sostanzialmente con la collocazione nel 2001 della statua di Cascella, il Toro, in Piazza Curtatone e Montanara. Ci furono grandi polemiche e critiche ma anche un positivo dibattito in cui tanti davano conto del fatto che quello spazio aveva recuperato in vivibilità e non era più un anonimo angolo della città. Tutti sapevano dove si trovava la Piazzetta del Toro di Cascella. Ci furono poi altri interventi, in città e nelle frazioni.
Il filo conduttore di questo processo di valorizzazione è stato quello di un recupero delle funzioni di socializzazione e della bellezza degli spazi collettivi. Ovunque è stato possibile sono stati eliminati i posti auto. Sono state collocate opere d’arte o arredi artistici e lasciati spazi per il gioco dei bambini o spazi ampi e comodi dotati di panchine.
L’ultimo in ordine di tempo è il Largo Pier Paolo Pasolini, dove prima insisteva il vecchio Cinema Massimo, ora sede della Banca Popolare di Lajatico, che verrà inaugurata oggi. Grazie all’impegno dell’istituto di credito, e come per ogni intervento anche dei settori tecnici del Comune, il Largo è stato completamente ripensato e ha assunto un aspetto di un fresco angolo verde a disposizione di tutti i cittadini.
In questi anni l’esperimento pontederese ha richiamato l’attenzione anche dei media, come I Viaggi di Repubblica che gli dedicò un’importante servizio, e ha avuto riconoscimenti importanti sulla vivibilità (come lo Studio Sintesi di Mestre, pubblicato da Panorama, che ha messo Pontedera al primo posto per vivibilità, tra i comuni da 10 mila a centomila abitanti, nel centro-sud).
La scelta pontederese è stata poi esportata anche nei comuni limitrofi della Valdera.
Il costo complessivo delle opere e dei lavori a Pontedera è stato, in questi dieci anni, di circa tre milioni di euro: che rappresentano circa un decimo del bilancio complessivo dei lavori pubblici del Comune di Pontedera nell’ultimo decennio. I privati sono intervenuti con qualche centinaio di migliaia di euro.
Una sinergia importante che ha dato ottimi frutti.

Intervento del sindaco Simone Millozzi

Sindaco Simone Millozzi Pontedera continua a creare nuove piazze e a investire sulla vivibilità di quelle esistenti. Da dove nasce questa esigenza?
Innanzitutto negli ultimi anni Pontedera che, va detto, ha visto aumentare i propri residenti, non ha mai smesso di riqualificare gli spazi pubblici. Le Piazze sono diventate un po’ il simbolo di questo lavoro perché sono state riqualificate “contaminandole” con l’arte, grazie ad artisti di grande livello. Questo ha dato una forte identità e riconoscibilità agli spazi pubblici e una grande qualità. Abbiamo osservato in questi anni che dove installavamo opere d’arte la gente diventava più rispettosa di quegli spazi, nessuno buttava più le cartacce a terra. La bellezza, la cura, l’arte, rendono migliori i cittadini. Comunicano rispetto, senso di appartenenza, “autorevolezza” della cosa pubblica. Noi siamo un Paese, l’Italia, dove tutti in casa hanno quadri, soggiorni curati, ma poi eravamo abituati che in strada, dove cominciava lo spazio pubblico, la “res pubblica”, tutto era sciatto, trasandato, sporco. E’ un po’ la nostra vecchia mentalità dove c’era un forte senso del privato e uno scarso senso della cosa pubblica. Penso che a Pontedera in questi anni si sia fatto un’importante operazione culturale: la cosa pubblica, ciò che è di tutti, deve avere lo stesso peso, la stessa cura, di ciò che è privato. Se è possibile anche di più. Perché sempre di più passiamo il nostro tempo a contatto con gli altri, in spazi pubblici.
Come si concilia tutto ciò con le scarse risorse dei comuni?
Oggi, negli ultimi mesi, la nuova sfida è proprio quella delle risorse. Devo dire la verità: l’operazione di rifacimento delle Piazze e degli arredi urbani non è una voce di bilancio particolarmente onerosa ma comunque le difficoltà ci sono. Però a Pontedera i privati, dagli imprenditori alle banche, hanno capito il senso dell’operazione fatta in questi anni, e trovo ancora grande collaborazione. In piazza Andrea da Pontedera, in piazza Trieste, in Largo Pasolini, il contributo dei privati è stato determinante. Credo che questo rappresenti un doppio risultato per questa comunità e una strada da continuare a percorrere.
Come si evolverà questa operazione?
Credo che sulle piazze esistenti il grosso sia stato fatto. Sarebbe bello poter intervenire con una grande riorganizzazione di Piazza Martiri della Libertà. Vedremo. Di contro credo che occorra continuare a recuperare spazi per lo stare insieme. Non solo nuove piazze ma anche cortili, spazi verdi, centri di aggregazione. Penso solo a cosa rappresentano oggi per Pontedera il centro Poliedro o gli spazi del Centrum Sete Sois Sete Luas, oppure il Parco urbano de La Rotta. Questi spazi ridanno valore al senso di cittadinanza e di comunità. E’ nelle piazze che i bambini giocano. Ecco, l’immagine più bella del nostro successo è quando vedo giocare insieme tanti bambini nelle Piazze. Come dice Giovanni Bollea uno dei più grandi neuro-psichiatri infantili italiani, occorre recuperare il valore del cortile, degli spazi per i bambini nelle città. Per costruire un futuro migliore e migliori cittadini del domani, c’è bisogno di spazi oggi, liberi per tutti. Tornare ad una società dei rapporti umani superando la società del mero consumismo e della mercificazione di tutti i rapporti umani.

Alcune considerazioni del Sindaco Simone Millozzi e del Magistrato Dr. Angelo Perrone sulla soppressione della sezione distaccata di Pontedera del Tribunale di Pisa

giovedì, luglio 19th, 2012

L’Amministrazione Comunale di Pontedera alla luce delle prime anticipazioni emerse in questi giorni sull’azione di spending review governativa in relazione alla soppressione delle sezioni distaccate dei tribunali sul territorio nazionale, esprime la propria contrarietà e opposizione all’ipotesi che la razionalizzazione possa coinvolgere anche il Tribunale cittadino. Pur condividendo l’obiettivo di revisione della spesa pubblica e di riorganizzazione dei servizi il Comune ritiene che sia necessario procedere ad una valutazione attenta e precisa, caso per caso, dei costi – benefici di un’azione di soppressione di una sezione distaccata.
La soppressione tout-court di tutte le sezioni distaccate senza considerare quantità e qualità del lavoro assegnato e svolto, possibilità di garantire l’amministrazione della giustizia anche concentrando tutto sulla sede principale, condizioni particolari di necessità di presidi di un territorio o meno (si pensi ad es. a territori ad elevato tasso di delinquenza organizzata come alcune sezioni distaccate in territori di mafie o a sezioni distaccate su territori lontani dai capoluoghi o ancora a sezioni al servizio di territori uniformi e vitali come può essere il caso di Pontedera per l’intera area Valdera), è sicuramente un danno per l’esercizio della giustizia ed in taluni casi può portare addirittura ad un aggravio di costi. In particolare per quanto riguarda la sezione distaccata su Pontedera del Tribunale di Pisa evidenziamo che la sua eventuale soppressione appare, alla luce dei dati alla mano, inadatta a ottenere risultati di risparmio e passibile addirittura di apportare l’aggravarsi delle condizioni di efficacia ed efficienza dell’amministrazione della giustizia sul territorio provinciale pisano. La struttura del Tribunale di Pisa, sempre dati alla mano, non appare in grado di assorbire il lavoro assegnato alla sezione distaccata di Pontedera, né quanto ad ambienti fisici, né quanto a risorse, né quanto a possibilità organizzative. Lontano, pertanto, da qualsiasi rivendicazione puramente campanilistica e territorialistica, il Comune si oppone a questa misura e coinvolgerà i parlamentari della zona impegnandoli a contrastare le ipotesi di soppressione della sezione distaccata di Pontedera.

La giustizia decentrata, ancora una risorsa per il paese di Angelo Perrone Magistrato presso il Tribunale di Pisa Sezione distaccata di Pontedera

Pochi passi separano, ai due lati estremi del corridoio centrale, la stanza del giudice da quella dell’ultimo cancelliere. È il microcosmo del settore penale, nella sezione distaccata di Pontedera del Tribunale di Pisa. Non molto più ampio è lo spazio a disposizione del settore civile. In un palazzo d’altri tempi, al centro della piccola cittadina.
Stanze strapiene di fascicoli, ma il cumulo a volte si disperde miracolosamente in locali che diventano, da un giorno all’altro, più ampi solo per l’esodo del personale: chi va in pensione non viene più sostituito. Sono apparse, solo per brevi periodi, alcune stagiste (senza stipendio), venute “per imparare”. Il Comune ha messo a disposizione, con buona volontà, una sua dipendente part time.
Oggi, però, è ormai lontano l’eco delle lamentele che in passato animarono alcune assemblee indette dall’ordine forense, con la partecipazione di rappresentanti comunali e di magistrati, per denunciare lo stato di “abbandono” della sezione, priva di magistrati titolari e sottoposta alla rotazione dei giudici di Pisa. Allora, la giustizia, già affannata di suo, arrancava ancor di più in questa periferica cittadina.
Ora, i corridoi della sezione sono stracolmi di persone, tutti i giorni si celebrano udienze civili e penali sino a tarda ora, l’assegnazione in maniera stabile di diversi magistrati ha permesso di modificare la situazione del passato. Il numero dei fascicoli pendenti è di tutto rispetto anche nei confronti della sede centrale: nel penale, la sezione tratta un numero di fascicoli pari a due terzi di quelli pendenti a Pisa. I processi hanno tempi di trattazione piuttosto veloci. Sono all’ordine del giorno questioni delicate, in materia di sicurezza sul lavoro, di tutela dell’ambiente e del territorio, di garanzie per le persone. Gli adempimenti di cancelleria sono svolti con solerzia ed attenzione.
I giorni di lavoro trascorrono in modo intenso, ma non mancano episodi sorprendenti da ricordare, piccoli frammenti di vita lavorativa, che raccontano la diligenza degli operatori, la cura nello svolgimento delle mansioni, l’attenzione per le persone che frequentano il palazzo, la sensibilità umana verso gli utenti, la preparazione professionale in tutto ciò che viene fatto ogni giorno.
Pontedera? Potrebbe essere anche un’altra sezione distaccata del Paese. Potrebbe chiamarsi anche Pescia, o Empoli, o Viareggio, per non andare lontano. Sarebbe lo stesso.
Per quanti operano in una piccola realtà, “parcellizzazione della giustizia, spreco di risorse, inefficienza” sono concetti complicati e oscuri, forse troppo difficili da comprendere in un piccolo posto di provincia, in cui più che le parole contano i gesti. Così, tutte quelle persone sono rimaste sorprese quando un giorno hanno trovato il nome del loro ufficio inserito al rigo 3, della pagina 3 della Tabella A, art. 1, comma 1, di uno schema di decreto legislativo che prevede la soppressione della sede.
Piccolo è bello? Forse, di questi tempi, non nuoce rammentare che, anche nel piccolo, nella periferia del Paese, si trovano competenza, diligenza, senso di appartenenza. E poi si incontra qualcosa di speciale nelle persone e nel modo di lavorare. Lo avverti subito, percorrendo quel corridoio centrale del palazzo. Anche questo è un esempio di buona giustizia, e di buon vivere civile. E’ bello percepirlo e ti fa stare meglio, dando alla gente qualche speranza in più. Qualcosa che potrebbe ancora essere utile a questo paese.

Considerazioni del Sindaco Millozzi sulle dichiarazioni del Presidente della Piaggio Roberto Colaninno

giovedì, luglio 19th, 2012

Ho letto stamani con grande preoccupazione le dichiarazioni di Roberto Colaninno, riportate dalla stampa, nelle quali il Presidente e Amministratore Delegato del gruppo Piaggio esprime una situazione di sofferenza dei mercati e annuncia misure negative per il territorio.
La mia preoccupazione è quella di tutta la nostra comunità. La Piaggio continua ad essere centrale per la vocazione industriale di questa parte della Toscana e per lo sviluppo economico.
Ci auguriamo che questa preoccupazione e le future decisioni vengano condivise con le Istituzioni locali, i sindacati, le forze sociali proseguendo quella strada di concertazione, di condivisione delle prospettive e delle difficoltà che negli ultimi anni ha permesso di ridurre i morsi di questa crisi.
Il Paese è oggi in difficoltà ma non è pensabile che queste difficoltà si affrontino con la riduzione della sua forza industriale, con lo smantellamento del patrimonio di conoscenza e di competenza oppure scaricando la crisi solo sui lavoratori. Per questo è importante avere un territorio ricco di imprese, di risorse, di capacità. L’indotto di questa area ha vissuto negli ultimi anni una forte contrazione e una forte selezione. E’ un indotto che vuole stare sul mercato e la cui tenuta è essenziale per scenari futuri di ripresa produttiva e di crescita, a cui questo Paese e le imprese devono comunque mirare.
Nei prossimi giorni incontrerò i sindacati per continuare un confronto che non si è mai interrotto. Siamo vicini ai lavoratori e al mondo del lavoro. Tenuta industriale del territorio, tenuta occupazionale futuro della nostra comunità sono intrinsecamente connessi. Mi auguro che la stessa azienda e il suo Presidente vorranno condividere e valutare con il territorio le future scelte.
Ripeto quello che ho sempre detto. Questo Paese e l’Occidente usciranno dalla crisi se sceglieranno di farlo tutti insieme – tenendo insieme comunità, storia, industrie e società -: non si può pensare che dalla crisi si uscirà distruggendo tutto quello che ha fatto crescere l’Italia e l’Europa negli ultimi decenni. La Piaggio è la principale fabbrica delle due ruote in Europa e una delle aziende leader nel mondo. Non si esce dalla crisi senza presidiare (o riducendo) i settori strategici rimasti in questo continente.

Sulle novità e le migliorie del progetto per la realizzazione dell’autodromo a Pardossi

venerdì, giugno 29th, 2012

Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato sulle testate giornalistiche ” Il Tirreno Pontedera” e “La Nazione “dei giorni 28/6/2012

giovedì28 giugno 2012 Testata:NAZIONE PONTEDERA VALDERA Pagina:13

L’autodromo riparte più leggero
di MARIO MANNUCCI

ALLEGGERITO dall’inceneritore a biomasse (prodotti agricoli come mais e simili, da bruciare per produrre energia) e della nuova strada di collegamento, entrambi cancellati dal progetto, l’autodromo dei Pardossi riprende il cammino verso il traguardo. «Che, dopo quasi 3 anni, non può più essere rimandato. Anche perché – dice il sindaco Simone Millozzi l’investitore privato non può aspettare decenni…»
COME è noto, l’autodromo ha già un nome, Giovanni Alberto Agnelli, ma è fermo ai pareri di fattibilità espressi da Regione (che ha avuto qualche titubanza, chiedendo altre analisi) e altri organi. Mentre l’amministrazione comunale di Pontedera ha da tempo approvato il progetto, con i voti di centrosinistra e centrodrestra, e vuole arrivare in fondo. «Perché – ribadisce il sindaco Millozzi -porterà economia, occupazione e visibilità turistica all’intera zona, oltre a rappresentare una valvola di sicurezza per i centauri che ora si riversano sulle nostre strade già trafficate».
L’INVESTIMENTO è di 30 milioni, la ricaduta sul territorio è fissata in 9 milioni e gli occupati previsti sono 90. Oltre alla pista per moto e auto, l’ampliamento della discoteca e ristorante già esistenti nella tenuta Isabella, un nuovo albergo e relative attrezzature, era previsto anche un impianto a biomasse, ovvero col carburante arrivato dai campi coltivati, per la produzione di energia. Ma è stato abolito perché non c’era la garanzia che i prodotti da bruciare fossero soltanto di filiera corta (entro i 70 km) per cui l’energia arriverà tutta da mini-impianti eolici e pannelli solari. Si era anche pensato a una nuova strada di accesso che attraversasse la zona di Latignano, ma aveva sollevato proteste e non se ne farà di nulla. «Fermo restante – dice Simone Millozzi – che le vere competizioni saranno soltanto 4 o 5 l’anno, mentre nei 170 giorni riservati alle prove libere, solo diurne, l’aggravio di traffico sulla viabilità esistente non sarà forte. E dunque sarà sopportabile»
Ma per rafforzare ulteriormente l’iter partecipativo, il sindaco annuncia anche l’apertura di una Vas (valutazione ambientale strategica) che consentirà una nuova fase di confronto, dopo le tante già effettuate. Aperto a tutti e rafforzata da una pagina web, un forum on line, a cui i cittadini potranno partecipare, sostenendo le proprie tesi. La pagina mostrerà anche le immagini dell’autodromo di Adria, presentato come gemello di quello previsto dei Pardossi, lasciando spazio per osservazioni, commenti e proposte.
«PERO’non si potrà procedere all’infinto nel dibattito – ripete il sindaco – e dopo questa nuova fase di confronto che consentirà anche di rivedere e ridiscutere il progetto sulla base delle modifiche apportate, verrà inevitabilmente il momento in cui gli organi tecnici dovranno dare il giudizio definitivo, ci auguriamo favorevole, mentre noi dovremo fare la scelta operativa. Come è dovere degli amministratori».

giovedì28 giugno 2012 Testata:TIRRENO PONTEDERA Pagina:I

Dentro l’autodromo non si farà più l’impianto a biomasse
Non era possibile approvvigionarsi solo in Valdera L’energia sarà prodotta da un mini eolico e col fotovoltaico
di Emilio Chiorazzo

Non sarà più realizzato l’impianto a biomasse che doveva nascere all’interno della pista-autodromo ai Pardossi. Gli investitori privati hanno comunicato al sindaco l’intenzione di cambiare progetto: l’autonomia energetica, dentro l’impianto, sarà affidata ai pannelli solari e fotovoltaici, oltre che a un impianto di mini-eolico, piccole pale che catturano il vento.
La centrale a biomasse, che appartiene al progetto originario, aveva avuto pareri contrastanti, da parte dei cittadini, fin dal primo momento. Soprattutto per il fatto che, per alimentarla, la materia prima sarebbe arrivata continuamente, con mezzi di trasporto, provenienti dall’Est Europa. «L’ho sempre sostenuto – spiega il sindaco di Pontedera Simone Millozzi che la priorità della nostra amministrazione era il circuito. E che, se l’impianto a biomasse non avesse rispettato le regole che ci eravamo dati con una convenzione, non sarebbe stato realizzato».
Prima fra tutti, proprio il problema dell’approvvigionamento: secondo quella convenzione, la materia prima che la centrale avrebbe dovuto trasformare in energia, poteva – e doveva – essere reperita in un raggio di settanta chilometri. Insomma, in un perimetro che garantiva la filiera corta. «La decisione presa dagli investitori – prosegue Millozzi – è frutto proprio di quella convenzione che abbiamo firmato e che, ancora una volta, puntava solo a sostenere il circuito con tutte le sue ricadute sul territorio».
Che non sono poche. Intanto l’occupazione: sono novanta i posti di lavoro che il circuito motoristico, produrrà, quando sarà realizzato e funzionerà a regime. Ma, come sottolinea il sindaco, la presenza di un impianto sportivo come questo in città, dà una spinta positiva alla visibilità della Valdera, richiama visitatori e appassionati dei motori e aumenta anche la cultura della sicurezza sulle strade. Il percorso fatto dall’amministrazione comunale insieme a chi ha presentato il progetto che nascerà all’interno della Tenuta Isabella, ha messo altri steccati che puntano proprio alla tutela del territorio. «Ad esempio l’utilizzo dell’impianto solo in orario diurno – spiega il sindaco – e poi il massimo di 4 o 5 gare internazionali l’anno, solo 170 giornate di prove libere e la nascita di un comitato che dovrà monitorare gli effetti acustici e di inquinamento dell’autodromo».
L’uso ridotto della pista per eventi di grande richiamo permette anche di ridimensionare le questioni di viabilità.
La strada di Latignano, prima richiesta dall’amministrazione cascinese e poi contrastata, non sarà più fatta. La viabilità, tutta pontederese dell’area di Gello sarà in grado di reggere l’impatto.
Quando sarà in funzione, la pista creerà novanta posti di lavoro saranno novanta i posti di lavoro che, con l’impianto in funzione, verranno realizzati dentro l’autodromo. L’investimento che vede coinvolti solo privati, tra cui i fratelli Giannetta della Tenuta Isabella, in località Pardossi, è di circa trenta milioni di euro.la ricaduta sul territorio, secondo le stime, dovrebbe essere intorno ai nove milioni di euro.
Oltre alla pista per i motori, alcune strutture sono già esistenti in quell’area e verranno inglobati: la discoteca Gens, il laghetto dove si pratica pesca sportiva e il ristorante.
Tra le nuove strutture che dovranno essere costruite dentro l’impianto, oltre ovviamente ai paddock intorno alla pista, ci saranno un albergo da cento camere e quattro negozi di vicinato che venderanno oggetti per le motociclette. «Tutto è in linea – spiga il sindaco- con le regole urbanistiche di quell’area, dove c’era il tiro a segno»

giovedì28 giugno 2012 Testata:TIRRENO PONTEDERA Pagina:I
Web e urban center, ecco dove i cittadini potranno informarsi

L’autodromo di Pardossi scalda i motori ed è pronto a scendere in pista. Già, perché se da un lato è decaduta la volontà di dotare gli impianti sportivi e ricettivi della tenuta Isabella, di proprietà del noto imprenditore Antonio Giannetta, di una centrale a biomasse, il fulcro del progetto il circuito motoristico intitolato a Giovannino Agnelli – rimane ancora in piedi. A fare chiarezza sulla posizione del Comune di Pontedera e sulle mosse in programma da parte dell’amministrazione sono stati il primo cittadino, Simone Millozzi, e il suo vice, Massimiliano Sonetti. un po’ di riassunto. Il mega progetto da 30 milioni di euro, promosso dalla Pluris di Al fredo Medici e presentato alla cittadinanza di Pardossi nell’aprile dello scorso anno, prevedeva una discoteca – l’attuale Gens – ammodernata, un albergo, alcuni negozi sportivi e il potenziamento delle attività agricole, oltre a una centrale a olio combustibile. Novanta i posti di lavoro promessi sul territorio. Fin da subito,sono scattate le proteste del comitato guidato dal geometra Giovanni Orsini, di Simone Mannina, esponente locale del Pdl, e del comitato di Latignano, di cui fa parte il governatore della Misericordia, Giuseppe Lorenzini. Proteste che sono riuscite a portare a palazzo Stefanelli centinaia di firme di dissenso.Le intenzioni dei sindaco. Adesso che la nuova viabilità e la centrale non ci sono più, Millozzi puntualizza che «l’interesse dell’amministrazione comunale è stato fin da subito catturato dall’aspetto sportivo». Ovvero dal circuito. E ora sul piatto c’è pure la Vas, valutazione ambientale strategica, voluta anche dalla Regione. «La variante al piano strutturale era per noi di poco conto, vi sto che nell’area era già prevista una zona di tiro al piattello. Ma abbiamo deciso di intraprendere la strada della valutazione ambientale, per tranquillizzare tutti. Dopodiché, si dovrà affrontare una nuova conferenza dei servizi». Il sindaco Millozzi promette anche un’ampia opera di partecipazione telematica e non solo. «Apriremo, sul sito del Comune, un portale ad hoc: ci saranno la storia del progetto, le informazioni più importanti in formato flash, un forum in cui ognuno potrà contribuire, il resoconto della visita ad Adria e il richiamo alla stessa Vas. L’amministrazione, in più, organizzerà, all’interno degli urban center, incontri con tecnici per istruire e informare meglio chiunque lo vorrà, due pomeriggi alla settimana. L’idea è quella di non mettere nessun muro fra noi e i cittadini, ma di agire in massima trasparenza. Anche perché ci siamo presi in carico molti dei problemi sollevati: dalla necessità di gare diurne all’organismo di garanzia che vigilerà sul rispetto dei limiti acustici».
Jacopo Paganelli

Commenti e considerazioni sulla “Notte Bianca”

martedì, giugno 26th, 2012

Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato sulle testate giornalistiche ” Il Tirreno Pontedera” e “La Nazione “dei giorni 24 e 25/6/2012

lunedì25 giugno 2012 Testata:NAZIONE PONTEDERA VALDERA Pagina:18
«100mila persone!» E’ l’edizione dei record

L’URLO delle ragazzine ha accolto l’arrivo di Alessandro Casillo (nella foto) davanti al Palazzo Comunale di Pontedera. La stella nascente della musica italiana è il vip che ha tagliato per primo (intorno alle Ore 19) il nastro della Notte Bianca 2012 insieme al sindaco di Pontedera Simone Millozzi. Subito dopo è arrivato in palazzo comunale anche il comico Stefano Nosei.

LA NOTTE BIANCA dunque è entrata nel vivo con il primo concerto, quello di Casillo che per 45 minuti ha incantato il suo pubblico delle giovani che non l’ha mai abbandonato, nemmeno quando è “fuggito” all’hotel Armonia. Poi è toccato ai Cugini di campagna in piazza Duomo accolti da una folla forse inaspettata. E infine, in ritardo, ben oltre la mezzanotte, è arrivata la regina di questa edizione, Arisa. Ha tenuto con il fiato sospeso gli organizzatori fino all’ultimo poiché era partita in ritardo da Milano dove era impegnata nella registrazione di X Factor.
Tanta la soddisfazione degli organizzatori per l’affluenza che già nelle prime ore della sera era buona. «Sappiamo che è partito un pullman dal Piemonte, per venire qui». Ha detto Sandro Cini, di Confcommercio. Ma dopo il tramonto c’è stato il vero assalto. «Mi sembra che sia una bella festa – commenta a caldo l’assessore Stefano Tognarelli – subito dopo cena c’è stata un’ondata di persone». E arriva una prima stima. «C’è stata più gente delle scorse edizioni puntualizza Tognarelli – Ci siamo avvicinati alla soglia delle lOOmila presenze». Se è un record visto che nelle precedenti edizioni si era parlato di 7Omila persone. Ma come migliorare questo evento? «Dobbiamo pensare ancora più in grande conclude l’assessore – Visto che ormai il centro ha raggiunto il limite, sarebbe giusto decentrare qualche spettacolo verso altri quartieri. Ad esempio la “nuova” piazza Trieste ha ben accolto molte persone». Anche il sindaco Millozzi non nasconde la gioia: «Bella festa, ringrazio tutti quelli che hanno collaborato».

Silvia Passetti Nicola Pasquinucci

lunedì25 giugno 2012 Testata:NAZIONE PONTEDERA VALDERA Pagina:7
Quasi centomila hanno scelto Pontedera Il sindaco: «Una festa senza precedenti»

Il bilancio dell’evento ispirato al mondo delle fiabe: commenti solo positivi.
I COMMENTI sono entusiastici, le polemiche, soltanto un ricordo. E la fatica di ripulire le strade, dopo la enorme – anzi, mai vista – fiumana di gente (si sarebbe sfiorata quota 80mila) che sabato ha risposto «presente» alla Notte Bianca pontederese, non si è neppure sentita. Ieri mattina alle 10 la città, come le zucche della fiaba di Cenerentola, aveva già riguadagnato l’aspetto «domenicale» di sempre, a parte le occhiaie e gli sbadigli di baristi e commessi dei locali aperti del centro che tradivano la mancanza di sonno. Ma dalla Stazione a Oltrera, dalla Bellaria ai Villaggi, il coro è uno solo: un successo senza precedenti. Lo ribadiscono tutti, nel «day after». E anche sulla bacheca Facebook del sindaco Simone Millozzi, i commenti positivi aumentano di ora in ora. Il sindaco, dal canto suo, affida proprio al social network il primo bilancio della Notte Bianca 2012. «Intanto scrive Millozzi – possiamo ben dire che e’ stata una notte bianca partecipata (si stimano 80mila/90milapresenze), divertente, tranquilla, bella, solidale e accogliente». «Un ringraziamento prosegue Millozzi – va a tutti coloro che hanno permesso di raggiungere questo obiettivo e che ancora in questo momento mentre scrivo continuano a lavorare: gli operatori economici, le associazioni. di categoria, i volontari della protezione civile, la polizia municipale, le forze dell’ordine, i mezzi, gli uomini e le donne dell’emergenza sanitaria, il settore manutenzione
i nostri ospiti, i nostri gruppi locali e quanti altri (perdonatemi se sicuramente mi dimentico qualcuno…) si sono adoperati per la buona riuscita dell’evento. E’ stata una grande vetrina e una formidabile opportunità di promozione del nostro territorio». Qualche lamentela, come sempre, c’è stata. Soprattutto dai quartieri più periferici dove, nonostante il Comune avesse messo a disposizione parcheggi scambiatori e bus navetta sempre in funzione, qualcuno ha pensato di lasciar l’auto davanti a passi carrabili di abitazioni private o nei punti di uscita dai parcheggi pubblici. Ma tra 80mila qualche maleducato c’è sempre…

lunedì25 giugno 2012 Testata:TIRRENO PONTEDERA Pagina:I
Una notte bianca da centomila presenze

Affluenza record fin dal tardo pomeriggio: così il commercio pontederese si mette in mostra anche per chi viene da fuori

Giulia è stata la prima. P. arrivata alle dieci, da Livorno. Si è piazzata davanti al palco dove – non prima delle 22 – avrebbe cantato Alessandro Casillo, il suo idolo. Giulia è stata la prima di una marea di gente che intorno alle 23, nel pieno della kermesse – aveva toccato punte di centomila presenze.
Quando il sindaco Simone Millozzi, insieme a tutta la sua giunta, poco dopo le 19 ha tagliato ufficialmente il nastro, quella di superare le presenze delle edizioni passate era solo una speranza. Era stata cullata per giorni. Per settimane. Lo faceva sperare il programma che Comune, Confesercenti, Confcommercio e il direttore artistico Marco Vanni avevano preparato con cura.
Ma anche il fatto che, per questa edizione, erano stati rafforzati gli sforzi di visibilità: un nuovo sito web per raccontare questo enorme contenitore di cibo, di musica, di risate e, soprattutto, di negozi e pubblici esercizi che, per una sera, mettono in mostra al meglio la loro attività. E tanta pubblicità fatta anche fuori provincia, cercando di catturare visitatori “muovi”, da Firenze, da Prato e dalle zone limitrofe. E poi lo faceva sperare il clima. Quello metereologico, che si è mostrato ottimale, per una sera da trascorrere per strada. E quello che si è percepito, fin da subito, nella partecipazione. Dalla stazione a Oltrera, quasi nessuna strada, nessuna quartiere si è tirato indietro. Anzi se ne sono aggiunte, rispetto al passato. Un collegamento ideale da Ovest a Est, tutto nel nome del commercio. «Ë l’occasione per mostrare il volto bello della città», avevano detto prima il sindaco, poi Stefano Tognarelli, l’assessore al commercio di Pontedera. Un modo per dare un calcio alla crisi. O, almeno, per cercare una strada da percorrere, che porti dritto diritto fuori da questo periodo nero dell’economia, anche quella locale.I commercianti, sono stati i veri protagonisti. Si sono ispirati ai cartoni animati e alle fiabe. Era il tema di questa edizione. Al personaggi della fantasia. Da Cenerentola (che,, in una specie di sogno all’incontrario, a mezzanotte è arrivata puntuale, alla festa, con la sua carrozza), a Alice, col suo Bianco coniglio. Un mondo che non c’è ma che ci tiene allegri, spensierati. Un mondo, forse, che più di un commerciante ha evocato, sperando domani, alla riapertura delle loro attività, quando i segni della festa saranno solo un ricordo, che possa diventare un ricordo anche questa congiuntura negativa,

Emilio Chiorazzo

lunedì25 giugno 2012 Testata:NAZIONE PONTEDERA VALDERA Pagina:18
Coro di consensi: «Una notte bianca da favola»

LA NOTTE Bianca di Pontedera è una sfilata di piccoli e grandi spettacoli. Da Snoopy ad Alice nel Paese delle Meraviglie passando per i Pirati dei Caraibi. Inizia in via Dante il tour nelle fiabe dove l’animazione è più soft. Ma la gente non manca. Ha funzionato la scelta di far arrivare il mercatino fino alla fine della via. Due passi e arriviamo in via Roma con il Caffè dell’Angolo, trasformato in un vascello di pirati, intenti a versare Mojito. «Una serata perfetta, abbiamo quasi finito tutto e siamo solo all’inizio» Commenta Manuel Gasperini. Via Roma si riconferma la via della ristorazione. Ma c’è spazio anche per il commercio. Exia Girl è un negozio di abbigliamento aperto da un mese. «La Notte Bianca è una vetrina importante», spiega il titolareValerio Colle. Anche Francesco Susini ha lasciato aperto il suo esercizio l’agenzia Viaggia con noi. Davanti una nave da crociera riprodotta. «Stasera ci siamo fatti conoscere, sono entrate molte persone che hanno stretto contatti con noi».
IN VIA ROMA la Fabbrica del cioccolato allestita da Chocolat ha un sacco di richieste. Tutti vogliono partecipare al concorso per vincere una torta omaggio. In via della Misericordia un Super Man promuove i prodotti di Magazzini Linea Blu. Mentre la Libreria Roma è rimasta aperta. «Mi piace il centro sgombro dalle auto e pieno di gente», commenta Chiara Argelli dalla libreria. Resta aperto anche Lana e Filati di Michela Lanini con Topolino, Brontolo Barbapapà. Tutti in lana. Una Notte bianca da favola dunque. Piena di colori e di magia, una magia tanto potente da portare una bella ventata di ottimismo. Soprattutto tra gli esercenti perché continuano ad essere loro i re della festa. Molti bar, ristoranti, gelaterie e pizzerie hanno fatto il tutto esaurito, partendo dall’aperitivo come ci dicono da Salza e come ci confermano al vicino Beat dove Luca Firmani dice che «il morale è alto». Non ci sono state le grandi tavolate tante criticate nelle scorse edizioni. «Siamo molto soddisfatti – commenta Massimiliano Guerrieri de Le soffici golosità di Max in piazza Curtatone – Il movimento è iniziato dalle 18». Felice anche Romina Martini de La stuzzicheria di via Montanara, completamente dedicata alla alla favola di Alice nel paese delle meraviglie. «La gente è tanta – aggiunge – Ed è arrivata alla spicciolata». Non tutti i commercianti hanno però risposto all’appello, ma le saracinesche rimaste abbassate sono state davvero poche perché anche chi ha tenuto chiuso ha lasciato le luci ben accese e le vetrine ben addobbate. «L’occasione è ottima – aggiunge Gabriella Nocerino di Cose di casa – Pontedera è viva». Tanto movimento anche da Follie in piazza Martiri della libertà dove Vladi Carelli si dice entusiasta perché la «gente è stata tanta e bella». «La Notte bianca ci dà l’opportunità di farci vedere. E’ giusto partecipare», commenta Pablo Pucci di Wilma abbigliamento in via Guerrazzi. Festa anche in piazza della Concordia dove Marco Bolognesi della palestra Enjoy e il circolo Fantozzi hanno fatto gioco di squadra organizzando una bella braciata. Del resto il centro e le arterie di corso Matteotti sono il cuore (anche) di questa edizione. Ma sarebbe sbagliato pensare che gli altri quartieri siano da meno. Proseguendo verso Fuor del ponte l’entusiasmo non cala. A sorpresa troviamo aperto anche Teenocasa. «In tanti hanno approfittato per vedere qualche annuncio dice Michele Caredda dall’agenzia sul ponte napoleonico – E’ la prima volta che teniamo aperto». Ma la via che stupisce di più è via Veneto dove commercianti ed esercenti hanno unito le forze. «Musica live, spettacoli e mostra d’auto d’epoca – racconta Andrea Senesi del Caffè degli artisti – Ci è sembrato giusto chiedere dei contributi diversi a seconda del tipo di attività in modo da non “scoraggiare” i colleghi “no food” ed ha funzionato». Bella anche la nuova piazza Trieste con i balli delle scuole di danza e le animazioni di Prezzemolina dove troviamo l’artista Simona Calamusa alle prese col truccabimbi. Ma bello anche viale Italia con bancarelle, spettacoli e tavolini. «Siamo davvero molto felici – chiude Stefania Famiglietti della Pizzeria da Antonio – I clienti hanno apprezzato».

Elisa Capobianco Silvia Passetti

Considerazioni sulla nuova area pedonale di Piazza Pier Paolo Pasolini

venerdì, giugno 22nd, 2012

Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato sulla testata ” Il Tirreno Pontedera” del 22/6/2012

Venerdì22 giugno 2012 Testata:TIRRENO PONTEDERA Pagina:I
Una nuova area pedonale al posto del parcheggio
Via le auto da piazza Pasolini, i posti saranno recuperati lungo via Fucini che diventerà a senso unico: ecco cosa cambia con l’apertura della banca
di Emilio Chiorazzo
«Il sogno è quello di prolungare la passeggiata dei pontederesi fino a Piazza Pier Paolo Pasolini». Daniele Salvadori, direttore generale della Banca popolare di Lajatico, ha trovato nel sindaco Simone Millozzi e nel suo staff tecnico, un alleato, perché quel sogno possa avverarsi. Piazza Pier Paolo Pasolini, lo spiazzo che una volta faceva da parcheggio all’ex cinema Massimo, tra poco diventerà il secondo quartier generale della banca.
«La nostra sede storica resterà a Lajatico – dice ancora Salvadori – ma qui sposteremo alcuni settori importanti,perché importante per noi è Pontedera: è centrale, rispetto all’intera area geografica che copriamo, con la nostra attività, da Pisa a Fucecchio». Così, con l’arrivo della nuova filiale della banca, anche l’area circostante subirà importanti trasformazioni.
Una sinergia pubblico-privato. «Un giorno ho chiamato il direttore della banca e gli ho parlato dell’intervento che volevamo fare in quella piazza. Ed ho trovato grande disponibilità», dice il sindaco di Pontedera Simone Millozzi.
«Non è scontato di questi tempi – prosegue – Ma, quando abbiamo fatto il bando a evidenza pubblica, per sapere chi fosse stato interessato a questo intervento di qualificazione, la Banca di Lajatico ha partecipato. E così, adesso, siamo pronti a riqualificare un’altra fetta del nostro centro storico. una riqualificazione radicale. La piazza era diventata un parcheggio. Nei mesi scorsi è stata interessata da una installazione artistica temporanea, ora dai cantieri che dovrà trasformarla.
A dare le indicazioni su come diventerà, c’è l’architetto Roberto Fantozzi, del Comune di Pontedera. «Il parcheggio sarà tolto- racconta quello spazio diventerà una nuova area pedonale, un posto per socializzare, per trascorrere in santa pace un po’ di tempo».
I posti che saranno persi nell’attuale piazza Pier Paolo Pasolini, verranno recuperati, addirittura con un saldo attivo, lungo via Fucini. «Sul lato sinistra della strada che diventerà a senso unico, nella direzione in uscita su via Belfiore» spiega l’architetto che seguirà il progetto curato insieme con lo studio La Noce di Cascina. La viabilità davanti all’ex cinema, diventerà pedonale, rimane l’ingresso previsto da via Belfiore, per chi è diretto in via 12 Aprile: un accesso utile per i residenti e per chi è diretto al parcheggio multipiano nato proprio dalle ceneri del cinema Massimo.
La piazza avrà una nuova pavimentazione e un sistema di accoglimento delle acque. «All’angolo di via Fucini con via Belfiore – prosegue l’architetto Fantozzi – una serie di aiuole delimiterà gli spazi, dando proprio l’idea di un’area a verde. Ci saranno anche alberi, con una quinta, che farà vedere, in prospettiva, la facciata della banca di Lajatico, la cui realizzazione sarà affidata a Nespolo.
Arte e non solo. Anche l’interno della piazza ospiterà segni artistici che si rifanno all’architettura utilizzata per la facciata e gli interni della banca. «Ancora non sappiamo cosa spiega Fantozzi – con molta probabilità, visto che pensiamo a quel luogo come un posto per socializzare, potrebbero essere delle panchine artistiche, realizzate dallo stesso Nespolo».
Un centro più… ampio. La nuova area è stata disegnata e concepita come un prolungamento del centro storico di Pontedera.
C’è piazza Belfiore, già interessata in passato da una riqualificazione, a due passi. E, presto, anche la vicina via Dante, avrà un volto nuovo.
«Questo è l’apice di un percorso che portiamo avanti anche in altre zone – spiega Daniele Salvadori – A Pontedera abbiamo seguito con attenzione lo sviluppo della città e anche il ricorso al bello. Certo, l’intenzione è che tutto sia sobrio, nessuno sfarzo. Sia per la piazza che per la sede, anche se questa avrà una facciata imponente, abbiamo deciso di sposare l’operazione artistica, purché non risultasse “stonata” con il periodo che stiamo vivendo, come Paese, economicamente».

Restaurata l’opera d’arte danneggiata: Elemento energetico di Massimiliano Luzzi

martedì, giugno 5th, 2012
Massimiliano Luzzi

L'installazione tornata a nuova vita presso la rotonda tra Via Vittorio Veneto, Via Bologna e Via della Costituzione

Elemento energetico, la scultura monumentale in vetro policromo fuso forgiato su supporto in acciaio eseguita da Massimiliano Luzzi è tornata a nuova vita presso la rotonda tra Via Vittorio Veneto, Via Bologna e Via della Costituzione. Il sapiente intervento di restauro è stato realizzato dall’artista con il risarcimento economico delle famiglie dei ragazzi coinvolti nel danno causato all’opera la scorsa estate. Luzzi con Valore energetico ha stimolato i cittadini al confronto tra la creatività artistica ed il contesto urbano, inserendo la scultura in un museo a cielo aperto in cui i moltissimi interventi artistici dialogano in modo armonioso. Massimiliano Luzzi ha Conseguito il diploma di Maestro d’Arte del Vetro presso l’Istituto d’Arte di Pisa e quello presso il Liceo Artistico apre il suo primo laboratorio che lo porterà nel corso degli anni alla piena maturità tecnica e artistica nella lavorazione del vetro, soprattutto del vetro fuso. Luzzi ama sperimentare continuamente e confrontarsi con le molteplici possibilità e le altrettante difficoltà del vetro. La sua arte di stampo naturalistico risente del milieu di una città di mare come Livorno ove ha trascorso la giovinezza, ed inoltre si possono sono riscontrare richiami all’arte classica, per giungere nelle ultime creazioni ad uno stile astratto.

Stamani abbiamo incontrato i giovani di Pontedera per riflettere insieme sulla tragedia di Brindisi

martedì, maggio 22nd, 2012

Stamani insieme a molti consiglieri comunali e provinciali, e ad alcuni assessori, ci siamo recati nelle scuole della città. Io ho incontrato i giovani dei Licei della città. L’incontro si è reso opportuno dopo i drammatici fatti di Brindisi. Già sabato mattina avevamo convocato un consiglio comunale straordinario e informale con i sindaci della Valdera e il Presidente dell’Unione David Turini e con la partecipazione di tanti cittadini, forze politiche e sociali del nostro territorio. Oggi abbiamo voluto continuare la riflessione e coinvolgere i giovani. Mi sono trattenuto nella scuola, insieme alla preside Luciana Rocchi, a dialogare con gli studenti che hanno voluto partecipare molto intensamente a questa iniziativa. Ho ascoltato con molta attenzione le loro numerose riflessioni, le loro legittime preoccupazioni, le loro aspettative: l’incontro è durato quasi tre ore. Ne sono uscito arricchito, come cittadino e come sindaco di questa città. Convinto della necessità di creare ulteriori momenti di confronto e di relazione, che fanno crescere la coesione sociale delle nostre comunità, che ci fanno sentire uniti e solidali.

Mi sono state rivolte molte domande, abbiamo parlato delle prospettive per i giovani in questa società, della crisi economica e della politica, della necessità che le nuove generazioni portino il loro contributo alla crescita del Paese, al rinnovamento delle classi dirigenti di questo Paese.

Non sappiamo ancora quale sia la mano crudele che ha eseguito il barbaro gesto di sabato mattina. Sappiamo però che dobbiamo condannare ogni forma di illegalità e di mancato rispetto degli altri. Insieme ai giovani abbiamo voluto sottolineare e biasimare la scelta dell’obiettivo dell’attentato: chi vuole colpire i giovani e la scuola vuole colpire il futuro e l’innocenza. Non è accettabile tutto questo.

Un pensiero è stato rivolto anche alla giovane vittima di questa strage disumana, la ragazza Melissa Bassi, e a tutti i feriti. Tante famiglie sono state gettate nello sconforto e tanta paura è stata seminata in tutto il Paese. Si tratta di un danno immenso alla civile convivenza.

Lo Stato deve dare una risposta forte e concreta individuando al più presto i responsabili del gesto e condannandoli ad una pena durissima.

Da parte nostra riteniamo che occorre fare di più per garantire alle giovani generazioni un futuro sereno e democratico. L’incontro è stato anche l’occasione per riflettere insieme sulla catastrofe naturale, il terremoto, che ha sconvolto l’Emilia. Un pensiero è stato rivolto alle vittime a quella popolazione che sta attraversando un momento di grave difficoltà. Vorrei anche ringraziare gli amministratori comunali e provinciali che hanno partecipato nelle varie scuole della città a questa mobilitazione: il consigliere provinciale Bartoli (con me ai Licei), Lucia Curcio e Miriam Celoni (all’Istituto Montale), il vicesindaco Massimiliano Sonetti e Olivia Picchi (al Fermi), gli assessori Liviana Canovai e Matteo Franconi (all’Ipsia), i consiglieri Claudia Bernardi e Alessandro Puccinelli (al Linguistico), l’assessore Stefano Tognarelli e la Presidente del Consiglio Provinciale Consuelo Arrighi (all’Iti).

Pontedera, 21 maggio 2012