Archive for the ‘Millozzi’ Category

Piazza Trieste “pedonalizzata”. Le novità sulla sosta e Z.T.L.

martedì, dicembre 13th, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati nella cronaca locale di quotidiani TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA del 8 dicembre 2011

giovedì
8 dicembre 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
II
Piazza Trieste diventa pedonale

In viale Italia e in via Veneto parcheggi regolati dal disco orario: un occhio di riguardo ai residenti

Piazza Trieste diventa pedonale. Da domani partono i lavori, in Oltrera cambia la sosta: ecco come

PONTEDERA. Una volta c’erano le fabbriche: quella del ghiaccio, il cordificio Billeri. C’era perfino un campo sportivo. Il “Marconcini”. E rimasto attivo fino a pochi anni fa. Ora, c’è un quartiere nuovo. Una grande lottizzazione, un “borgo” come lo hanno chiamato i suoi progettisti. Che nascerà ufficialmente domani. C’è una cerimonia alle 15, per il taglio del nastro. E, in concomitanza con questo evento, il sindaco Simone Millozzi, ha dato il via anche alla riqualificazione di tutto il quartiere. Le ruspe sono arrivate ieri mattina. Si metteranno in moto da domani. E le trasformazioni non saranno poche: piazza Trieste viene pedonalizzata, la sosta lungo viale Italia, via Veneto e nel resto dell’area, sarà regolamentata in maniera differente da come avviene oggi.

La città si riprende il “Campaccio”. E questo il nome antico di piazza Trieste. Qui la rivoluzione principale. Lo spazio torna alla gente: via le auto, via il transito. Sarà permesso solo ai residenti, ai mezzi della polizia (c’è la sede del commissariato all’interno della piazza), ai disabili. Ci saranno due posti auto liberi, ma solo per i residenti e solo per mezz’ora. In mezzo alla piazza sarà attivata una fontana e poi ci saranno arredi nuovi. «In plastica riciclata spiega il sindaco – Abbiamo vinto un bando regionale, avremo un finanziamento». E tutto intorno, a isolare la strada che, a senso unico, percorre il perimetro della piazza, ci saranno piante, alberi e altri arredi.

La sosta. Le auto che non avranno più posto in piazza Trieste, potranno essere parcheggiate nella nuova area (si chiama piazza Cordificio Billeri) davanti alle abitazioni). È stato deciso che potranno avere sosta libera, regolata a disco orario, per un massimo di due ore.

Cambiano le modalità anche in viale Italia. Qui, sul lato sinistro (andando verso il ponte Napoleonico), quello dov’è il pub, per intenderci, la sosta rimarrà gratuita ma si potrà parcheggiare solo per un’ora (oggi il limite è 2 ore). Lungo via Veneto, invece, aumentano gli stalli, ma la sosta sarà consentita per un’ora. In piazza dei Funai, lungo la Tosco Romagnola, in golena d’Arno, la possibilità di sosta, invece, aumenta dalle attuali 2 ore a tre.

Quand’è necessario il disco orario. La sosta sarà regolata dal disco orario non per tutto il giorno. Ma solo dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19,30. «Questo per facilitare i residenti nella ricerca di un posto spiega il comandante della polizia municipale Michele Stefanelli – Se uno arriva a casa alle 17,30, esponendo il disco orario per due ore, non ha più assilli fino al mattino successivo».

Sono stati spostati anche i cassonetti che erano in piazza Trieste. «Ora sono nella piazza nuova», spiega il sindaco. C’è anche un’altra strada che sarà intitolata alla memoria di un’attività ormai scomparsa, via Fabbrica del ghiaccio collegherà piazza Trieste con il nuvo spiazzo. «Questa conclude Millozzi – è una delle operazioni più significative e importanti. Dopo un decennio la città si torna a prendere una grande area. È una delle maggiori aree pedonalizzate. Procederemo a passi, prima i lavori, poi gli arredo. E affiancheremo a questa trasformazione anche alcune iniziative: giovedì prossimo, verrà portato qui il mercatino della filiera corta della Coldiretti; altre manifestazioni saranno fatte con la collaborazione dei commercianti».Per una settimana, sarà fatta opera di informazione. Anche con volantini. Poi scatteranno anche le multe

Emilio Chiorazzo

COSA CAMBIA IN OLTRERA

Piazza Trieste: diventa pedonale. Accesso possibile (a senso unico) ai residenti e alle auto della polizia. Disponibili, all’interno, due posti, con disco orario a 30 minuti, solo per i residenti.

Via Vittorio Veneto: i posti auto aumentano. Saranno regolati da disco orario per un’ora.

Viale Italia: sul lato del pub la sosta oggi regolata da disco orario per due ore, sarà portata a massimo un’ora.

Piazza Cordificio Billeri (nuova lottizzazione): sosta regolata con disco orario. Massimo 2 ore. Piazza Funai (in golena d’Arno): sosta a disco orario. Passa dalle attuali due ore a 3 ore massimo.

I posti auto disponibili: 60 in piazza Cordificio Billeri, 23 in via Vittorio Veneto, 40 nella zona ex campo Marconcini.

Le fasce orarie in cui è obbligatorio utilizzare il disco orario: dalle ore 9 alle ore 12 al mattino e dalle ore 16 alle 19,30 il pomeriggio

giovedì
8 dicembre 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
Piazza Trieste sarà«liberata» e rivoluzione dei parcheggi

PONTEDERA

PIAZZA TRIESTE torna per gran parte piazza vera, tanto che già la prossima settimana vi si terrà il primo mercatino agricolo a filiera corta, che avrà cadenza settimanale al giovedì. Per le auto, che da decenni la occupano, resterà solo un anello da percorrere a senso unico, direzione sud-nord, con due soli parcheggi di mezzora per carichi e scarichi dei residenti e con pochi stalli a disposizione del commissariato. Spariranno anche i cassonetti e arriveranno le panchine, le fioriere e altri addobbi. La dirimpettaia Via Veneto, strada di sosta più o meno selvaggia, avrà invece 30 stalli (al posto dei 9 attuali), a sosta di 1 ora, mentre il sovrastante parcheggio in golena d’Era-piazza dei Funai allungherà la sosta da 2 a 3 ore.

Novità significativa anche sul Viale Italia: la sosta sul lato nord scenderà da 2 ore a 1 ora. Il che annullerà l’effetto mattinata o pomeriggio di sosta, finora raggiunto con qualche stratagemma sul disco esposto. Sul lato nord, invece, sosta ancora libera.

La novità davvero inedita è invece l’apertura del parcheggio accanto alla lottizzazione Marconcini, nella altrettanto nuova Piazza Cordificio Billeri, con disponibilità di 70 posti, 10 in più rispetto alla vicinissima Piazza Trieste, raggiungibile con un passaggio pedonale di poche decine di metri e intitolato Via Fabbrica del Ghiaccio. I residenti del condominio popolare che sul davanti si affaccia su viale Italia avranno però un’area riservata e protetta da una sbarra, mentre all’interno del residence Marconcini ci sono altri 30 posti ad uso pubblico. E si potrà accedere in Piazza Trieste anche attraverso il cancello dell’ex campo, attiguo alla chiesa dei Testimoni di Geova.

Tutte queste disposizioni sulla sosta a tempo sono valide dalle 9 alle 12 di mattina e dalle 16 alle 19,30 di pomeriggio. Il che significa sosta libera in tutto il resto delle 24 ore. E in pratica, chi parcheggerà alle 18,30 in una zona con disco di 1 ora, potrà lasciarvi l’auto fino alle 9 della mattina seguente, mentre dalle 11 ci sarà sosta libera fino alle 16,30. Possibilità di sosta ancor più lunga in Piazza dei Funai e Piazza Billeri.

TUTTO QUESTO comincerà da domani, giorno in cui, alle 15, sarà inaugurato anche il residence Marconcini con gli annessi parcheggi – ma sarà realizzato anche un giardino con giochi per bambini – e strade che nei nomi richiamano la loro vita precedente: polisportivo Marconcini, Cordificio Billeri, Palazzo del Ghiaccio. «Un recupero di memoria e della vivibilità della zona che va a razionalizzare – dice il sindaco – un’area dove non c’erano più spazi di socialità. E dove i commercianti lamentavano la scarsa turnazione delle auto. Anche perché molti pendolari che lavorano in centro arrivano di prima mattina e vi lasciano l’auto in sosta tutto il giorno, passando a piedi il vicino ponte. Crediamo – aggiunge Simome Millozzi – di contribuire anche con questo al miglioramento dell’intero quadro cittadino, o comunque di fuori del ponte, e per la riconquistata Piazza Trieste abbiamo in mente eventi che realizzeremo insieme ai commercianti e residenti».

Aggiunge il comandate della Polizia municipale, Michele Stefanelli: «Per una settimana daremo spiegazioni e indicazioni, poi, naturalmente, passeremo all’opera di sorveglianza affinché le regole siano rispettate».

M.M.

Questa manovra colpisce solo le fasce deboli. Gli enti locali subiranno un ulteriore taglio

martedì, dicembre 13th, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati nella cronaca locale del quotidiano TIRRENO PONTEDERA del 6 dicembre 2011

martedì
6 dicembre 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
III
«Questa manovra non ha alcun riguardo per i Comuni»

Subiamo altri tagli. Se va avanti così saremo costretti a chiudere: perché non si tassano i ricchi?

PONTEDERA. «Siamo alle solite, un’altra manovra che colpisce solo le fasce deboli. Questo, ormai, è chiaro a tutti». Simone Millozzi, sindaco di Pontedera, non ha mezzi termini. Il suo giudizio, sul decreto che lo stesso Mario Monti ha battezzato “Salva Italia” non ha opinioni positive. «Gli Enti locali subiranno un ulteriore taglio – dice il primo cittadino di Pontedera – di un miliardo e mezzo. Nella manovra non vedo alcuna misura per la crescita. Se andiamo avanti di questo passo, i Comuni saranno costretti a chiudere. Ho contestato, apertamente, in passato, le decisioni che Silvio Berlusconi ha preso con le sue manovre e anche questa manovra è dello stesso segno». Certo, sottolinea il sindaco, qualche eccezione c’è.
Fa riferimento alla sanità e al trasporto pubblico che, nelle intenzioni del presidente del consiglio, non dovranno essere toccati dai tagli. «Ma non c’è alcuna attenzione agli enti locali – prosegue – Nessuna misura di supporto. Manca una patrimoniale. In questo paese non si riesce a toccare quel dieci per cento dei cittadini che detengono il cinquanta per cento della ricchezza. Un modo deve pur esserci, per colpire quelle persone che non pagano mai gli effetti della crisi».

È arrabbiato, deluso. E’ in una fase delicata: sta varando, insieme al suo assessore, Marco Papiani, le ultime misure per redarre il bilancio preventivo per il 2012. E’ la manovra economica del Comune. Che si presenta con tante incognite. A cominciare dall’Ici, oggi Imu, che verrà incassata dallo Stato direttamente. Ai Comuni rimane un margine di manovra, una percentuale di aumento (ma può essere anche di riduzione). «C’è da capire – conclude il primo cittadino di Pontedera – come si comporterà il governo con i Comuni, se quei soldi che fino a oggi ci venivano trasferiti per il mancato introito dell’Ici, adesso che cambia nome e modalità di calcolo, saranno dati agli enti locali con i conseguenti aumenti oppure se, tutto finirà nelle casse centrali». Di certo c’è che ancora una volta i bilanci comunali saranno fatti a suono di tagli e di ristrettezze.

Emilio Chiorazzo

Gli Amministratori del Comune di Popoli in visita a Pontedera per la mostra su Corradino D’Ascanio

mercoledì, novembre 23rd, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati nella cronaca locale del quotidiano TIRRENO PONTEDERA del 23 Novembre 2011

Mercoledì 23 novembre 2011 Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
IV
  Millozzi lancia il gemellaggio con Popoli  

PONTEDERA. incontra Popoli, e da ieri la Toscana e l’Abruzzo sono più vicine. Il trait d’union è Corradino D’Ascanio, abruzzese di nascita e toscano d’adozione, che a Popoli nacque e che per la Piaggio di Pontedera realizzò i suoi progetti più importanti. Le due città ora lavorano in sinergia per un obiettivo comune: far conoscere di più, e meglio, la figura di uno scienziato che ha dato lustro e onori all’Italia ma che oggi è poco ricordato. C’è molto lavoro da fare, perché il grande Corradino, tra le menti più brillanti del nostro Novecento, ha una biografia che è di per sé un museo.

La Fondazione Piaggio ha iniziato nel migliore dei modi, con la mostra che al Museo “Giovanni Alberto Agnelli”, da oggi fino al 31 gennaio, sintetizza il D’Ascanio “Uomo, Genio, Mago, Mito”. Il Comune di Pontedera e quello di Popoli, nel lungo termine, continueranno l’impresa, mettendo in campo iniziative comuni per dare nuova luce al suo percorso. Il sindaco di Pontedera Simone Millozzi e il vicepresidente della Fondazione Piaggio Manrico Ferrucci hanno ricevuto il sindaco di Popoli Concezio Galli e il suo vicesindaco, AmedeoNatale, per creare, ha spiegato Millozzi, «una comune interazione dedicata alla riscoperta di un inventore straordinario. Il primo a credere in questa operazione fu il presidente della Fondazione Piaggio Tommaso Fanfani. Un’intuizione giusta: approfondire la conoscenza dell’opera ingegneristica di D’Ascanio significa fare cultura a più livelli, visto che le innovazioni di D’Ascanio superano l’ambito tecnico per entrare di diritto nella storia della nostra società, del nostro costume, della nostra memoria collettiva. Questo incontro è l’inizio di un percorso che dobbiamo portare avanti insieme. Elaborando idee, proposte, unendo le forze per fare in modo che, nonostante il momento non sia dei più facili, non si rinunci a valorizzare ciò che di importante il nostro territorio ha espresso».«Ci offrite una grande opportunità», commenta Concezio Galli, da sei mesi sindaco di Popoli. «Dobbiamo essere sinceri: la figura di D’Ascanio, negli ultimi anni, è stata molto trascurata. Non si è fatto abbastanza per farlo conoscere alle nuove generazioni. Anche da noi, a Popoli, ci sarebbe tanto lavoro da fare. Si potrebbe cominciare dalla sua casa natale, che oggi versa in cattive condizioni. E poi continuare con un monumento, un museo, un polo culturale. E magari istituire una borsa di studio dedicata ai giovani talenti dell’ingegneria aeronautica. Le idee ci sono. Insieme, vedremo di realizzarle»

A.L.

 

Mercoledì 23 Novembre 2011 Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
IV
  D’Ascanio, l’uomo che ci ha fatto cambiare stile di vita  

A vederlo seduto dietro quella scrivania, con il ritratto e le foto d’epoca di Corradino D’Ascanio alle spalle, Luca Zingaretti sembra proprio che quel personaggio ce l’abbia cucito addosso. Sembrano già lontani parenti. Si dice che ne interpreterà il ruolo in un film. Ma nessuno ne dà conferma. Lui, il commissario Montalbano di Camilleri sarà l’ingegnere, il genio, il papà della Vespa. A quella scrivania, D’Ascanio è stato seduto a lungo, con il tecnigrafo a portata di mano, pronto a mettere su carta ogni idea che gli passava per la testa. Su quel tavolo di lavoro, ricostruito per l’occasione, ci sono, in mostra, alcune lettere scrtte di suo pugno. Una calligrafia impeccabile, anche a distanza di trenta e rotti anni. Al museo Piaggio, gremito di gente, per l’occasione, a fare gli onori di casa, c’erano i vertici Piaggio. E il sindaco di Pontedera. E stata l’occasione per inaugurare la mostra, che fino al 31 gennaio celebrerà il papà della Vespa, l’uomo che ha cambiato lo stile di vita agli italiani.

«Siamo un popolo con poche materie prime, ma tante intelligenze – ha detto nel suo intervento il sindaco di Pontedera, Simone Millozzi – D’ Ascanio è uno di questi: dalla sua passione per il volo alla nascita della Vespa, lo ha dimostrato». 11 sindaco sottolinea che grazie ai suoi motori per aerei, realizzati a Pontedera, la città era diventata un punto di riferimento per l’aeronautica italiana.La mostra celebra questo. Celebra, soprattutto l’uomo. “Corradino d’Ascanio: Uomo, Genio, Mago, Mito”. E il tema dell’allestimento ospitato al Museo Piaggio. Un racconto per immagini e oggetti della sua lunga vita avventurosa, delle mille intuizioni. L’iniziativa è nata con il patrocinio della Sovraintendenza per i beni archivistici dell’Abruzzo, della Regione Toscana, della Provincia di Pisa, del Comune di Pontedera, della Provincia di Pescara e del Comune di Popoli – presenta ai visitatori un percorso articolato in quattro parti (l’Uomo, il Genio, il Mago, il Mito) che racconta ai visitatori la geniale unicità di uno dei grandi protagonisti della storia industriale d’Italia. All’evento, uno dei più grandi contributi alla conoscenza dell’opera di Corradino d’Ascanio hanno dato un fondamento artistico Daniel Schinasi (suo il ritratto simbolo della mostra), Alberto Fremura (ha disegnato 4 bozzetti a matita, ciascuno dei quali dedicato a una delle sezioni della mostra) e lo sceneggiatore pisano Mario Cristiani, che ha scritto la lettura in forma epistolare che Luca Zingaretti ha recitato accompagnato dal fisarmonicista Fabio Ceccarelli

Emilio Chiorazzo

 

Con l’impianto del compost Pontedera dimostra il proprio senso di responsabilità e di fare la sua parte

venerdì, novembre 18th, 2011

Ieri il Presidente di Geofor Paolo Marconcini ha annunciato che sei aziende di rilievo nazionale ed europeo hanno partecipato alla selezione per la costruzione del nuovo impianto anaerobico di compostaggio a Gello. Il nuovo impianto sarà in grado di “trattare” circa 44.000 tonnellate annue di rifiuto umido e soprattutto azzererà le maleodoranze che da anni interessano il territorio della frazione e la città tutta. Se tutto andrà per il verso giusto l’impianto entrerà in funzione tra il 2013 e il 2014.

Esprimo quindi tutta la mia soddisfazione e l’apprezzamento per il percorso seguito e per il traguardo che stiamo tagliando, grazie anche all’impegno di Geofor e del suo presidente. Con questo impianto sarà possibile rispondere alle esigenze non solo della nostra provincia ma anche di un territorio più ampio, diventando un punto di riferimento dell’intero Ato Costa. Con questo impianto non si dovranno mandare i rifiuti organici fuori dalla provincia e quindi i costi diminuiranno. E inoltre sarà possibile aumentare la percentuale di raccolta differenziata, che oggi è composta al 30% proprio di frazione organica.

Questo è un modo serio e responsabile di agire e di affrontare il problema della gestione dei rifiuti. Pontedera sta facendo la sua parte, assumendosi le proprie responsabilità, in un contesto più grande. Differenziare non vuol dire azzerare, non vuol dire riciclare. Il riciclo è una catena e non un anello. C’è riciclo se c’è “ri-prodotto” questo vuol dire che se non ci preoccupiamo di cosa fare, di dove conferire il rifiuto differenziato, lo sforzo e il costo elevato per rendere possibile la raccolta differenziata diventa vano. Non serve a niente raccogliere l’organico con i cassonetti se poi non ho l’impianto di prossimità dove conferirlo. Dover fare chilometri per trasportare questa categoria di rifiuto crea comunque un danno ambientale maggiore di quello che si vuole evitare. Con questo impianto si va a completare la catena del recupero, del conferimento e del riciclo di tutti i rifiuti urbani della nostra città (anche grazie a impianti come Revet ed Ecoacciai)

Pontedera, 16 novembre 2011

I ringraziamenti e i saluti al sindacalista Mangino

mercoledì, novembre 16th, 2011

Voglio esprimere il ringraziamento e il saluto, mio e dell’amministrazione comunale, al sindacalista Angelo Mangino, segretario uscente della Fim-Cisl provinciale di Pisa. Mangino ha saputo adempiere al proprio ruolo senza mai tralasciare il confronto dialettico e il dialogo con l’amministrazione comunale, che ci auguriamo possa proseguire anche in futuro. Nelle vertenze, anche nelle ultime che sono state condotte, questo dialogo è stato proficuo ed essenziale per il nostro territorio. Auguro a Mangino di essere ancora utile al mondo del lavoro, viste le sue doti e il suo bagaglio sindacale. Pontedera lo ringrazia per tutto l’impegno che egli ha profuso per questa comunità.

Pontedera, 15 novembre 2011

Sull’articolo pubblicato da un quotidiano sui rifiuti e su Capannori

lunedì, novembre 7th, 2011

Sulla cronaca locale della Nazione del 4 novembre leggo una dichiarazione dell’assessore all’ambiente del Comune di Capannori (Lucca) relativo al riciclo dei rifiuti e nel quale ci sono delle considerazioni critiche sulla raccolta a Pontedera. In primo luogo invito l’assessore a rileggere le mie considerazioni senza estrapolarle dal contesto del consiglio comunale nelle quali sono state pronunciate. E’ difficile giudicare una frase senza contestualizzarla. Premesso questo vorrei invitare lo stesso che si vanta delle sue percentuali di raccolta differenziata, a riflettere sul ciclo della materia: differenziare non è fare riciclo! L’assessore vuole far credere che con una differenziazione dell’80% (dato che non contempla il fenomeno della trasmigrazione del rifiuto nei comuni limitrofi) tutto sia ritrasformato in materia prima secondaria. Sarebbe interessante conoscere i dati sulla percentuale effettiva di riciclo; solamente questo dato, se mi è consentito, ci può fornire una valutazione oggettiva sulla bontà dell’intero processo.
A Capannori il cittadino differenzia, il Comune raccoglie e trasporta nei centri di raccolta. Il Centro di raccolta smista e ri-cicla. Il rifiuto, una volta differenziato comunque non sparisce, ma occorrono impianti per la gestione. Capannori dove mette questi rifiuti pur differenziati? In quali impianti? Qual’è il costo reale complessivo di tale servizio considerando anche i costi del porta a porta? Dunque caro assessore non è solo l’ecotassa a pesare sulle tasche dei cittadini.

Inoltre il principio di autosufficienza e prossimità che tutti gli enti locali dovrebbero seguire indica la necessità di creare impianti il più possibile vicini. La Provincia di Lucca ha il compito di individuare un sito per la realizzazione di un impianto di compostaggio (dove vanno i rifiuti organici differenziati).

Credo infatti che sia inutile oltrechè gravoso per le tasche dei cittadini avere una alta percentuale di raccolta differenziata e non avere, al contempo, un impianto di compostaggio dove conferirla. Mi risulta che nella provincia di Lucca e a Capannori non stanno trovando al momento un luogo adatto per questo impianto e tutt’oggi i rifiuti organici emigrano. L’Assessore che si erge a maestro ed esempio di buona gestione dovrebbe preoccuparsi della incapacità delle forze politiche democratiche locali a chiudere il ciclo di gestione dei rifiuti, almeno per quelli urbani.

Il Comune di Pontedera ha fatto scelte significative in termini di gestione dei rifiuti con grande senso di responsabilità. Infatti oltre ad avere un’area dedicata allo smaltimento e al riciclo dei rifiuti ha in corso la gara per l’aggiudicazione dei lavori necessari a realizzare un nuovo impianto di compostaggio anaerobico capace di conferire 44 mila tonnellate annue per un importo complessivo di 16 milioni di euro. Con questo investimento diamo una risposta a tutti quei comuni che giustamente decidono di investire per potenziare la raccolta diffrenziata. Diamo una risposta solidale e collettiva perché credo che questo rappresenti una scelta di buon governo del territorio.

Considerato che l’assessore dice di non voler insegnare niente agli altri e pur tuttavia cita Pontedera come città che non raggiungendo la percentuale del 65% di differenziata entro il 2012 dovrebbe mettere l’ecotassa regionale mi permetto allo stesso modo di far riflettere l’assessore sul fatto che a Capannori e nella zona alcuni industriali parlano di emergenza sullo smaltimento dei loro rifiuti non riciclabili (vedi Antonio Pasquini titolare della «Cartiera Lucchese spa» e vicepresidente di Assocarta in un articolo uscito su La Nazione il giorno 11 ottobre 2011 sulla Cronaca di Lucca). Pasquini infatti non vede alternative alla delocalizzazione delle aziende lucchesi se il problema dello smaltimento dei rifiuti non troverà rapide soluzioni. Perché l’assessore di Capannori non si preoccupa delle conseguenze che deriveranno sui posti di lavoro se quanto minacciato avvenisse? Forse dovrebbe preoccuparsi meno di Pontedera e invece cercare di trovare soluzioni veramente compatibili ecologicamente ed economicamente per la propria comunità.

Pontedera 4 novembre 2011

Alcuni argomenti trattati nell’assemblea pubblica della Consulta Oltrera-Fuori del Ponte del 27 ottobre

giovedì, novembre 3rd, 2011

Riproduciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sul quotidiano IL TIRRENO PONTEDERA del 29/10/2011 che tratta alcuni argomenti discussi nell’assemblea pubblica della Consulta Oltrera-Fuori del Ponte del 27 ottobre 2011

Piazza Trieste, spariscono le auto
La zona diventa pedonale, il parcheggio si sposta nell’area dell’ex Marconcini
PAOLA SILVI


PONTEDERA. Piazza Trieste diventa dei pedoni. Anzi meglio, del quartiere di Fuori Del Ponte che si riprende quello che una volta si chiamava il “campaccio”. Alla fine i residenti ce l’hanno fatto. Innumerevoli volte il tema della pedonalizzazione dell’area era stato inserito nei punti all’ordine del giorno della Consulta. Molte erano state le riflessioni sulla vocazione della piazza, i confronti, gli pseudo-sondaggi, i botta e risposta con i commercianti. Ma alla fine, il cuore pulsante del quartiere torna a battere. Con i mezzi a motori off limits e soprattutto con un fontanello d’acqua ad alta qualità al centro del nuovo salotto buono pontederese. Il sindaco Simone Millozzi ha spiazzato tutti. Presente alla riunione di giovedì sera, nei locali del Teatro Era dove si riunisce appunto la consulta di quartiere, per iniziare un percorso di condivisione sul piano regolatore, Millozzi ha annunciato la svolta. Sotto gli sguardi che non avrebbero potuto essere più soddisfatti di chi, quella piazza la vive davvero. Ogni giorno. Tanto che il presidente Nicola Izzo ha rotto gli indugi, dichiarandosi “contento delle parole che il sindaco ha speso per il nostro quartiere”. Lo spiraglio verso la riqualificazione della piazza si è aperto con la conclusione dei lavori all’ex campo Marconcini. Quando si dice il tempismo. «Non possiamo perdere quest’occasione – ha detto il sindaco – per discutere insieme sul futuro della piazza. Questo è il momento giusto, perché se anche chiudiamo al traffico l’area e perdiamo decine di stalli, li recuperiamo poco più in là».
Stavolta insomma le povere auto scacciate potranno contare su un’alternativa altrettanto valida. Basta andarsela a cercare qualche metro alle spalle del commissariato. Già in uso, il parcheggio sorto dalle ceneri del Marconcini, ha una possibilità di capienza di oltre 60 posti. E il progetto, pensato dall’amministrazione comunale, è disegnato nero su bianco. Con un po’ di verde qua e là. Con le piante che faranno capolino davanti ai pochi posti auto rimasti, in fondo alla piazza, tutti dedicati alle forze dell’ordine e che spunteranno pure ai lati dei cassonetti per nasconderli alla vista.
«Non abbiamo risorse sufficienti per trasformare completamente la piazza, possiamo però migliorala. E ci piacerebbe prevedere – ha aggiunto Millozzi – uno spazio ludico-motorio a disposizione dei bambini e pronto ad accogliere vari eventi o iniziative che potranno essere organizzate, magari anche dagli esercizi di ristorazione che si affacciano sulla piazza».
Dulcis in fundo la fontana riqualificata e il fontanello che, dopo l’impianto realizzato a La Rotta, utilizzato da oltre 100 cittadini, sarà in grado di fornire gratuitamente acqua buona da bere. Il fontanello eroga la stessa acqua di norma distribuita dall’acquedotto ma trattata attraverso una sorta di filtro che riduce i composti del cloro e che, in sostituzione, sterilizza l’acqua con raggi ultravioletti assicurando al contempo gusto e sicurezza assoluta. Così se ogni quartiere deve avere un’anima, l’anima di Fuori del Ponte si concentrerà tutta in quella piazza, racchiusa tra via Veneto e viale Italia.

IL PIANO PER L’ACQUEDOTTO
Il rinnovo delle tubature è nella lista delle priorità
Cattivi odori dalle fogne di via Veneto? «A giorni arriva la soluzione»


PONTEDERA. Sette milioni di euro in sette anni. Si delinea così il nuovo restyling alle fognature pontederesi. Con un piano di rinnovo già stabilito nelle risorse economiche, nelle zone coinvolte e nei tempi di esecuzione. Quello del potenziamento e della risistemazione dell’acquedotto è uno degli ultimi punti toccati in tarda serata dal primo cittadino. Ma non per questo il meno sentito. E se gli abitanti del quartiere segnalano maleodorante che arrivano dalle fognature del giardinetto in corrispondenza di via Veneto, il sindaco ha la risposta. «Manca ancora da collaudare il sistema. Entro i primi di novembre sarà tutto pronto e la fognatura nera è stata presa in carico».

LA DIATRIBA
«Dove mettiamo Mazzinghi?»


PONTEDERA. La statua di Sandro Mazzinghi collocata in piazza Trieste, l’asfalto troppo pericoloso della rotatoria di San Giuseppe, il bus navetta che potrebbe allungare il tragitto e arrivare fino alla stazione ferroviaria.

E ancora la mancanza di illuminazione della piazzetta dietro a via De Nicola e il mercato ortofrutticolo. A valanga, le domande dei cittadini di Fuori del Ponte travolgono il sindaco, dopo due ore d’intervento sul futuro della città.

Da una parte i progetti, le slide proiettate, i voli pindarici e le anticipazioni sulla Pontedera che verrà. Dall’altra la concretezza dei piccoli e grandi problemi quotidiani. La volontà di non andare oltre senza aver risolto i dubbi reali. Due mondi a confronto. Con il secondo che diventa il trampolino di lancio per il primo. E il sindaco che entra nel merito delle singole questioni. A cominciare da un lampione, una telecamera di sorveglianza e qualche faretto da collocare nella piazzetta incriminata. Per poi finire sul probabile spostamento del mercato ortofrutticolo vicino alla nuova Coop, sulla strada di patto. Passando dalla rimodulazione del trasporto urbano. Fuori discussione il prolungamento della navetta fino alla stazione «stiamo cercando di capire – spiega Millozzi – come servire meglio alcune aree della città». Ma in testa alla lista stavolta c’è il Villaggio Piaggio. Ma se il sindaco risponde a tutto, in sospeso resta la statua di Mazzinghi.

Il saluto al prof. Stefano Bertelli per i suoi 35 anni al “Fermi”

mercoledì, novembre 2nd, 2011

Riproduciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sul quotidiano LA NAZIONE PONTEDERA VALDERA del 28/10/2011

venerdì
28 ottobre 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
5
Applausi al prof Bertelli per i suoi 35 anni al Fermi

Applausi al prof Bertelli per i suoi 35 anni al "Fermi"

UNA PICCOLA folla di colleghi, studenti, amici uomini e donne della cultura cittadina, ha affollato l’angusto spazio che la sala del consiglio comunale destina al pubblico, per seguire l’omaggio della municipalità pontederese al professor Stefano Bertelli, fresco pensionato dopo 35 anni di attivo e meritorio insegnamento al Fermi.

Suo zio, monsignor Vasco Bertelli, era invece seduto accanto al nipote, al tavolo del sindaco, assessori e consiglieri. Proprio il sindaco ha introdotto la cerimonia dicendo e ribadendo che «una città cresce se cresce anche la sua cultura, obiettivo per il quale cittadini come Stefano Bertelli danno un contributo prezioso. Per cui tutti dobbiamo riconoscenza a questi cittadini».

Nel suo intervento di ringraziamento, il diretto interessato ha però allargato l’elogio a tutti i suoi maestri, fra cui Giovanni Spadolini, e a tutti quelli che insieme a lui e altri hanno collaborato nell’associazionismo culturale pontederese. Associazionismo cattolico e gronchiano, classico e bibliofilo, ma senza preclusioni per nessuno e nessuna corrente di pensiero, come dimostrano i nomi dei premiati con «Una penna a Pontedera», della quale Bertelli è stato tra i fondatori. «Bisogna operare insieme – ha concluso perché da singoli si va poco lontano».

m.m.

Sull’assunzione del nuovo dirigente Stefano Gennai

mercoledì, novembre 2nd, 2011

Riproduciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sul quotidiano IL TIRRENO PONTEDERA del 27/10/2011

27 ottobre 2011 Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
V
«In 2 anni e mezzo i costi ridotti già di 100mila euro»

Come cambia la “geografia” dei dirigenti
«In 2 anni e mezzo i costi ridotti gia di l00 mila euro»

PONTEDERA. «Ma quali spese in più, alla fine, il risparmio è notevole: oltre centomila euro». Così in sintesi, la replica del sindaco alla domanda arrivata tramite una interpellanza dell’opposizione – sui motivi della scelta di un nuovo dirigente – Stefano Gennai – appena assunto dalla sua amministrazione. «Intanto – è la risposta che ha dato il primo cittadino di Pontedera – il Comune non ha assunto un direttore generale, incarico non più previsto dalle normative vigenti. Ho assunto un nuovo dirigente che lavorerà nella nostra amministrazione comunale».
I motivi di questa scelta Millozzi li racconta facendo una specie di cronistoria del suo mandato.
«Quando sono diventato sindaco – dice – c’erano sei dirigenti: 4 nell’area tecnica, e 2 nell’area amministrativa. Scelsi all’epoca di affidare il ruolo di Direttore generale a Daniela Donati, persona di grandi qualità umane e professionali che, dopo una parentesi di lavoro alla Asl di Lucca, decise di fare ritorno al Comune di Pontedera. Questa scelta permise di effettuare una riorganizzazione interna, anche a livello di vertice, che comportò la scelta di non confermare l’incarico di dirigenza al settore Ragioneria, Bilancio e Sviluppo Organizzativo assorbendo lo stesso nelle competenze del Direttore Generale. A fine 2009 è andato in pensione il dirigente dell’urbanistica, architetto Giacomo Mainardi, e la mia decisione fu di non sostituirlo con altro dirigente ma riaffidai le sue funzioni a un dirigente già presente all’interno della nostra macchina amministrativa, l’architetto Massimo Parrini, già dirigente dei lavori pubblici, optando quindi per una ulteriore razionalizzazione. A fine settembre è andato in pensione il nostro comandante della polizia municipale, Giuseppe Mannucci, che abbiamo sostituito con un nuovo comandante, Michele Stefanelli. Purtroppo a settembre è venuta a mancare prematuramente, a causa di grave malattia, il direttore generale, Daniela Donati». E, a breve, a fine novembre, un altro dirigente, l’architetto Adriano Marsili andrà in pensione. «E’ per questo che ho ritenuto opportuno – conclude Millozzi assumere un nuovo dirigente, e non un direttore generale, nella persona di Stefano Gennai che permettesse di ricoprire funzioni e incarichi, ad oggi scoperti, strategici per il buon funzionamento della macchina amministrativa. Questa operazione non soltanto viene fatta con un minor aggravio di costi per l’ente (oltre 100.000 euro di spesa per il personale in meno rispetto al 2009) ma anche attraverso una riorganizzazione complessiva degli uffici che la conseguente razionalizzazione degli uffici di progettazione, passata da 3 a 2 strutture con riallocazione del personale in carico».

Sulla raccolta dei rifiuti

venerdì, ottobre 28th, 2011

Riproduciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sui quotidiani NAZIONE PONTEDERA VALDERA e IL TIRRENO PONTEDERA del 27/10/2011

giovedì
27 ottobre 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
«Porta a porta inutile senza nuovi impianti»

SINDACO: «IL RISCHIO E’ CHE SEMPRE PIÙ DIFFERENZIATA FINISCA IN DISCARICA»

Torna alla ribalta in consiglio comunale la polemica sulla spazzatura

PONTEDERA:

« È INUTILE che qualcuno si vanti del 90% di raccolta porta a porta e differenziata se poi non ci sono anche gli impianti e il mercato per il compost e per il resto… A chi si vanta di questi record, come a Capannori, e non vuole gli impianti nel suo territorio, vorrei chiedere se sa che una parte di quanto viene raccolto finisce anch’esso in discarica». Il sindaco Simone Millozzi ha dato l’impressione di essersi tolto il classico sassolino dalla scarpa quando, in consiglio comunale, sull’argomento dei rifiuti che dovranno avere un unico gestore per varie province (in questo caso sono Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara), ha detto che l’opzione dei rifiuti zero è per ora un’utopia e che ci vogliono impianti per il riciclaggio ma anche per lo smaltimento dei rifiuti. «Se non si vuole entrare in emergenza». Qua in provincia di Pisa la situazione è abbastanza buona rispetto ad altre parti della Toscana, «ma il futuro è oscuro se non si prendono provvedimenti».
«Anche ammettendo che la differenziata e il riciclaggio, cose positive, possano raddoppiare rispetto al 36% medio odierno – ha detto il sindaco, che è però sopra il 40% – e che tornino a funzionare a pieno ritmo i termovalorizzatori di Pisa e Livorno, non sarebbe possibile smaltire tutti gli attuali rifiuti, che sono nell’ordine di 1 milione e 350 mila tonnellate. Per cui ci vogliono impianti se davvero si vuole che le discariche diventino residuali. Come l’Europa ci impone. Noi a Pontedera stiamo facendo il nostro dovere, e presto avremo un nuovo grande e moderno impianti di compostaggio. Ma, ripeto, se anche altri, che pur vantano primati, non fanno così, ci troveremo davvero in grosse difficoltà».

Mario Mannucci

giovedì
27 ottobre 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
V
Impianto di compostaggio, c’è la gara

Geofor ha attivato l’itera Il sindaco: ecco la nostra filosofia sulla raccolta dei rifiuti

PONTEDERA. Sul tema dei rifiuti, sui programmi futuri e sulla filosofia che il Comune di Pontedera vuol perseguire, si è parlato in consiglio comunale grazie al fatto che all’assemblea dei consiglieri è stato presentato il programma in fase di attuazione, per arrivare al gestore unico, per il cosiddetto Atone, vale a dire l’Ato (ambito territoriale ottimale) della Costa, che raggruppa quattro province. «Alla raccolta differenziata – ha spiegato il sindaco Simone Millozzi – crediamo. Però servono altri impianti». E usa i numeri, per dimostrare il suo pensiero. «Intanto – prosegue Millozzi – i prodotti realizzati con il materiale differenziato, dev’essere riusato. E, per questo, ci vuole una domanda del consumo, dal quale, ancora, siamo lontani. E poi servono impianti di compostaggio. Nel piano straordinario ne era previsto uno a Capannori, del quale, ancora non s’è deciso. Noi, a Pontedera, abbiamo già fatto passi avanti. Avremo un impianto di compostaggio nuovo, anaerobico, che eliminerà i cattivi odori che si sentono adesso. Già messi a disposizione 16 milioni di euro, siamo nella fase della gara. Potrà accogliere 21mila tonnellate l’anno e potrà essere ampliato». La scelta di Pontedera nasce dalla consapevolezza che qui, l’impianto di compostaggio, sarà baricentrico all’Ato Toscana Costa.
Prosegue il sindaco di Pontedera, a dimostrare che servono impianti, per i rifiuti. «In tutto l’Ato – spiega – vengono prodotti 1 milione e 350mila tonnellate l’anno di rifiuti. Se anche fossimo in grado di non far finire in discarica il 65% di questi, ma a oggi abbiamo raggiunto a malapena la metà, resterebbero 350mila tonnellate che devono essere smaltite».
Come? La geografia dello smaltimento, attuale, prevede 4 termovalorizzatori: due sono chiusi; gli altri, quello di Ospedaletto e di Picchianti, hanno la necessità di essere ammodernati. «Se lo fossero – prosegue il sindaco di Pontedera avremmo la possibilità di “bruciare” 170mila tonnellate l’anno. E rimarrebbero, ancora, altri 170mila. Risultato? Serve in termovalorizzatore di area vasta, l’area che lo dovrebbe accogliere è quella di Livorno. Se ne sta discutendo. Solo così le discariche diventano residuali».