Archive for the ‘Millozzi’ Category

Sulla scomparsa di Tommaso Fanfani

giovedì, marzo 3rd, 2011

Il ricordo del sindaco Simone Millozzi

Il prof. Tommaso Fanfani

Il prof. Tommaso Fanfani

La scomparsa del Professor Tommaso Fanfani, presidente della Fondazione Piaggio e cittadino onorario di Pontedera, è una grave perdita per la nostra comunità e per il nostro territorio. Fanfani conosceva molto bene la nostra storia industriale, l’evoluzione sociale di Pontedera, il profondo rapporto tra il tessuto produttivo e la città. Lui ha contribuito al cambiamento e alla trasformazione che ha interessato questo territorio negli ultimi anni. Un cambiamento che ha avuto al centro il mantenimento della vocazione produttiva è la valorizzazione il dialogo con il mondo della cultura, della ricerca, dell’università. Da città di produzione a città di innovazione. Fanfani, grande esperto di storia economica ha saputo leggere le dinamiche di trasformazione. Il Museo Piaggio e la Fondazione sono così diventate il laboratorio di pensiero, il luogo della riflessione culturale, alla base di queste dinamiche. La nostra città, attraverso quegli spazi, ha saputo riflettere su se stessa e ha assunto un ruolo anche nel dibattito e nella cultura nazionale d’impresa.

Ma voglio anche ricordare l’uomo Fanfani. Una persona sempre disponibile, affabile, sorridente. Molto attenta agli altri, ai suoi collaboratori, alle altrui opinioni. Il segno della sua forza era anche nella calma che sapeva trasmettere.

Pontedera, la mia amministrazione, la città, io personalmente, vogliamo esprimere il nostro cordoglio e la nostra partecipazione al lutto della famiglia.

Grazie professore. Pontedera le deve tanto e non si dimenticherà di lei.

Pontedera 25 febbraio 2011

Sul dissociatore, sull’ampliamento della discarica e sulla nuova sperimentazione a Peccioli

venerdì, febbraio 25th, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistico delle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e IL TIRRENO – PONTEDERA di venerdì 25 febbraio 2011

venerdì
25 febbraio 2011

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
3

“Congelato” il dissociatore Via alla sperimentazione a Legoli


Colpo di scena per l’impianto di Gello: alleanza tra Ecofor e Belvedere

PROVVEDIMENTI
Per evitare La chiusura della discarica, per ora si amplia quella esistente

di NICOLA PASQUINUCCI
– PONTEDERA

«FARE SISTEMA». E’ la parola d’ordine del vertice di ieri mattina a Palazzo Stefanelli di Pontedera per cambiare direzione sul futuro dei rifiuti. Ecco in sintesi le scelte: patto tra Belvedere Spa e Ecofor Service Spa per sviluppare la sperimentazione del dissociatore di Legoli, annullato il processo di partecipazione per discutere dell’impianto di Gello perché il progetto per il momento è congelato e, infine, ampliamento della discarica di Pontedera per scongiurare la sua chiusura nel 2013. Dunque si riparte, se non da zero, da un foglio bianco. Una decisione che spiazza la tabella di marcia per la costruzione del dissociatore molecolare e sospende il braccio di ferro con i comitati del no.

«QUESTI SONO temi difficili e complessi – premette il sindaco di Pontedera, Simone Millozzi dove servono le conoscenze e non gli slogan». E sul piatto delle scelte c’è soprattutto la battaglia futura per accaparrarsi il bando del gestore unico rifiuti. Per avere le spalle forti la Valdera prepara il terreno. «Partendo dal concetto dell’Unione dei 15 Comuni – illustra il primo cittadino – vogliamo candidarci come territorio per vincere questa partita». Tradotto: Peccioli con Belvedere e Pontedera con la Ecofor, creeranno un’alleanza (non è ancora dato sapere se anche in termini societari) per tentare di “chiudere il ciclo dei rifiuti”. Questo in nome dell’autosufficienza dei trattamento della spazzatura, soprattutto quella industriale. I comuni di Peccioli e Pontedera, Provincia e le due aziende sono concordi: «In tema di rifiuti qui ci sono delle eccellenze a livello regionale, dobbiamo far valere il loro peso anche attraverso la sperimentazione». E il sindaco di Peccioli, Silvano Crecchi è orgoglioso di essere in questa partita: «Anni fa, a Peccioli, abbiamo lanciato un metodo che va oltre il mero smaltimento. Ecco perché saluto con favore questa iniziativa».

E per allargare gli orizzonti della Valdera, l’assessore provinciale Valter Picchi annuncia «l’avvio dell’elaborazione del piano rifiuti provinciale che sarà pronto entro la fine del 2011. Indicheremo le aree e le relative tecnologie più indicate».

Insomma, tutti sono concordi nel trovare un momento di riflessione per cercare la via più sicura per smaltire i rifiuti speciali. Ecofor e Belvedere lavoreranno insieme per riaccendere il dissociatore molecolare di Legoli, comprato alcuni anni fa per provare l’avveniristica tecnologia, per riadattarlo alla sperimentazione. Il dissociatore infatti, ha avuto recentemente dei problemi e necessita una manutenzione straordinaria. In più, quello di Legoli è stato pensato per bruciare rifiuti casalinghi, mentre quello scozzese, preso a modello dalla Ecofor per poi importarlo a Gello, lavora solo rifiuti industriali.

«SI TRATTA di ripensare la ricerca – sottolinea il presidente della Belvedere, Renzo Macelloni – unendo due realtà. La ricerca ha un costo e quindi rafforzando il polo possiamo fare molto di più. Noi abbiamo già un impianto adatto che può essere modificato per vedere direttamente con i nostri occhi i dati che servono. Perché, ci tengo a dirlo, in giro ci sono tanti venditori di impianti, ma pochi forniscono soluzioni serie».

«Crediamo che il dissociatore sia una tecnologia “semplice” e sicura – conclude l’ingegner Paolo Landi della Ecofor – Ma abbiamo deciso di implementare la sperimentazione con la Belvedere, ritardando quindi sulla tabella di marcia la costruzione dell’impianto. Il tutto, visto che siamo una società a maggioranza pubblica, a garanzia dei cittadini. Per ristabilire il clima di fiducia».

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venerdì
25 febbraio 2011

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
1-I

Dissociatore, si ferma l’iter


Pontedera. Dall’unione di Ecofor e Belvedere nasce un polo dei rifiuti che punta alla gestione

Dissociatore, si ferma l’iter

La sperimentazione passerà a Peccioli, dov’è già attivo

PONTEDERA. Si ferma il percorso partecipativo promosso dal Comune di Pontedera sul dissociatore molecolare che la Ecofor Service vuole realizzare nel proprio stabilimento di Gello. Si ferma – o meglio, rallenta – il processo che dovrebbe portare alla realizzazione dell’impianto.

La sperimentazione si farà a Peccioli, alla Belvedere, dove già da mesi, c’è un impianto che tratta i rifiuti con la dissociazione. Qui si studieranno gli effetti, si analizzeranno i risultati e i dati, che serviranno, poi, per trasferire la sperimentazione nell’impianto di Ecofor.

Sono queste le novità più importanti che scaturiscono dall’unione di due eccellenze della nostra area: da una parte la Ecofor Service,azienda che gestisce i rifiuti industriali e, dall’altra, la Belvedere Spa, azienda che gestisce la discarica di Peccioli. Un’unione che ha, come obiettivo, quello di realizzare, in Valdera, un polo della gestione dei rifiuti, capace di diventare interlocutore per l’intera Regione.

I primi effetti saranno quelli dello stop immediato del percorso che doveva portare alla decisione sul progetto presentato alla Provincia di Pisa dalla azienda che tratta rifiuti industriali nel suo stabilimento di Gello. Lo aveva voluto il sindaco di Pontedera, Simone Millozzi, per arrivare a una decisione condivisa, dopo che sul progetto erano nati dissensi da parte di cittadini e rappresentanti della politica locale, che si erano organizzati in Comitati. Ed è ancora lui, Millozzi, a dare una nuova svolta alla vicenda. «Non manderemo il materiale alla regione – dice -che sarebbe servito a attivare il percorso partecipativo. Ci fermiamo. Chiederemo l’ampliamento della discarica, per dare una risposta immediata alle esigenze dello smaltimento. E poi attenderemo i tempi della sperimentazione».

Che avverrà a Peccioli. Dove, un piccolo dissociatore è in funzione – in modo sperimentale – da alcuni mesi. «Un impianto – spiega il presidente della Belvedere Renzo Macelloni – che aveva obiettivi minimali. Ora questi obiettivi devono essere rivisti, per partire con una nuova ricerca, una nuova sperimentazione. Faremo nuovi investimenti, dovremo ristrutturare una parte dell’impianto, fare delle modifiche. Con i nostri tecnici cercheremo di lavorare, per arrivare a realizzarne uno tutto nostro».

Sarà quello che la Ecofor Service aveva chiesto di impiantare alla Provincia di Pisa. «Nel progetto del dissociatore – spiega Paolo Landi, amministratore delegato Ecofor – ci crediamo, è un salto di qualità, dalla discarica a un progetto più innovativo: ci crediamo e vogliamo farlo, perché la tecnologia è semplice, brucia i rifiuti a bassa temperatura, non c’è diossina. Quello che ci preme è che vogliamo rendere tranquilla la gente. Per questo ab biamo trovato la disponibilità della Belvedere e procediamo con una nuova sperimentazione. La costruzione del dissociatore, a questo punto, slitta. Ritarderà, ne riparleremo dopo aver analizzato i risultati della sperimentazione che faremo a Peccioli». Come dire, forse i dati che sono arrivati dalla Scozia – dove c’è l’unico impianto simile, in tecnica e tecnologia a quello che voleva realizzare Ecofor – non sono così chiari da poter avallare la costruzione. Così, si fa una sperimentazione in proprio. (ech)

Si uniscono la Ecofor service e la Belvedere: qui sarà messo a punto l’impianto che poi dovrà nascere a Gello

“E’ inutile dialogare con chi è prevenuto e contrario, a priori, ad ogni impianto”

martedì, febbraio 15th, 2011

L’intervento del Coordinamento gestione Corretta Rifiuti Valdera è pretestuoso e pieno di falsità e finalmente mostra apertamente velleità politiche. Nessuno vuole nascondere nulla e non è casuale e nemmeno banale che il progetto presentato in Provincia, sia da chiunque visibile pubblicamente. Il progetto prevede l’ampliamento della discarica anche in caso di eventuale realizzazione dell’impianto: questo è ciò che sostengo da sempre e peraltro è stato evidenziato chiaramente nei tavoli tecnici con i comitati. Forse qualcuno voleva far credere il contrario? Chi lo fa mente sapendo di mentire. Infatti ricordo ancora una volta che oggi la discarica di Gello smaltisce 240 mila tonnellate di rifiuti industriali provenienti dall’Ato (ambito territoriale ottimale, della Costa Toscana), dalle province di Pisa, Lucca, Massa e Livorno. Se anche ipoteticamente l’impianto del dissociatore dovesse essere realizzato questo sarebbe in grado di smaltire, nella sua prima fase a regime, circa 60 mila tonnellate, che fine farebbero le restanti 180 mila tonnellate? Forse possono scomparire all’improvviso? Si fa finta che non esistano? Si possono anche sperimentare modelli impiantistici innovativi meno impattanti ma, in attesa di trovare quello giusto, nel breve periodo bisogna necessariamente continuare ad assicurare una risposta al tessuto industriale e produttivo della città.

O forse la componente ideologica del comitato pensa che si possa fermare la nostra industria? O peggio ancora che un fenomeno così complesso possa non trovare risposte da una politica responsabile e seria quale è quella che governa il nostro territorio?

Ecco quindi a cosa servono gli impianti: servono ad evitare che nel lungo periodo, accanto a predisporre tutti gli interventi necessari a raggiungere maggiori percentuali di raccolta differenziata e di riciclaggio vi siano concrete e reali possibilità di superare il sistema delle discariche. E’ evidente che il pregiudizio ideologico e l’essere aprioristicamente contrari a qualsiasi soluzione impiantistica ritarderà sine die il compimento di un sistema integrato del ciclo dei rifiuti, nel quale le discariche dovrebbero assumere sempre più un ruolo marginale e residuale nel sistema Paese così come del resto avviene già in molti Paesi europei. Questa è l’unica strada percorribile ad oggi. Siamo tutti favorevoli a ridurre i rifiuti e riciclarli ma nel percorrere la strada per raggiungere quest’obiettivo occorre fare anche i conti anche con l’odierna realtà dei fatti. Altrimenti si vive nel mondo dei sogni.
Pontedera 15 febbraio 2011

Ancora sul dissociatore e su “Sinistra, Ecologia, Liberta’

martedì, febbraio 15th, 2011

Mi trovo ancora una volta a chiarire, mio malgrado, aspetti e verità sul Dissociatore Molecolare. Questa volta rispondo all’intervento comparso oggi sulla stampa di “Sinistra, Ecologia, Libertà” (Sel) della Valdera. Leggendo l’intervento mi spiego perché questa parte della sinistra vive emarginata dalle esperienze di governo del territorio.

Innanzitutto non corrisponde al vero che la Regione Toscana abbia “rigettato” il percorso partecipato. La Regione ha valutato molto positivamente il progetto e lo ha posizionato in maniera da avere la possibilità di accantonare risorse adeguate I documenti testuali sono in Comune a disposizione di tutti coloro che hanno voglia di informarsi correttamente.

Faccio presente a Sel che il percorso partecipato, la possibilità – prevista da una legge regionale – per i cittadini di approfondire e di conoscere meglio tutte le informazioni sul progetto, è stato voluto dal sottoscritto. In questo modo ho potuto anche prendere tempo sulle scadenze di legge di rilascio delle autorizzazioni.

Ho preteso io il percorso più democratico che le leggi permettessero.

Non corrisponde al vero che in Scozia i primi dati siano contraddittori e negativi. E’ vero il contrario. Anche qui sarebbe stato sufficiente consultare il sito del Comune dove è riportata integralmente la documentazione proveniente dalla Sepa (l’Arpat scozzese) ove si riferisce che da novembre 2010 l’impianto, relativamente all’impatto sull’ambiente, è andato a regime ordinario e non sperimentale.

E’ strano che poi il leader nazionale di Sel, Governatore della Puglia, Nicola Vendola, permetta che si costruiscano inceneritori (come ci risulta stia accadendo a Manfredonia) da parte di una società privata facente capo alla famiglia della leader di Confindustria: cosa ne pensa Sel?

A Pontedera la Ecofor service che vuole realizzare il dissociatore è a maggioranza pubblica.

Non solo. Io non ho minacciato proprio nulla, è bene che Sel moderi il linguaggio. Io ho fatto notare che nel 2013 le aziende del territorio (la nostra area industriale è ormai la più importante della Toscana) rischiano di non avere più in zona un luogo dove smaltire correttamente i propri rifiuti industriali. Chiedo a Sel: è compatibile questo con il mantenimento dei livelli occupazionali? Si salvaguarda così il mondo del lavoro e della produzione? E’ più ecologico trasportare lontano i rifiuti? Costerebbe meno? E’ meglio che questa filiera sia gestita da soggetti privati o da soggetti pubblici come la Ecofor Service?

Infine chiedo a “Sinistra, Ecologia, Libertà”: ma voi non siete nella maggioranza che governa l’Amministrazione Provinciale di Pisa al quale compete eventualmente l’autorizzazione per l’impianto?
Pontedera 10 febbraio 2011

Pontedera ringrazia Maria Teresa De Lauretis

giovedì, febbraio 10th, 2011

Voglio pubblicamente ringraziare, a nome mio e della città di Pontedera, la dottoressa Maria Teresa De Lauretis, già Direttore Generale dell’Asl 5 e ora nominata commissario dell’Asl 1 di Massa. Voglio esprimere a lei il migliore “in bocca al lupo” per l’importante e delicato ruolo che andrà a ricoprire a Massa, dove l’attende una sfida non facile per i problemi amministrativi che in quella azienda si sono verificati. Sono certo che saprà affrontarla con la grande competenza che ha dimostrato a Pontedera. In questi anni questo territorio ha trovato in lei una interlocutrice valida e seria. I presidi sanitari del nostro territorio sono cresciuti e migliorati. Sono stati fatti investimenti per oltre 20 milioni di euro, il livello è stato altissimo e in continuo miglioramento, pur in una fase congiunturale non facile e di contrazione delle risorse. Il nostro presidio ospedaliero in questi anni ha avuto una grande crescita quantitativa e qualitativa. Una indagine condotta dalla Scuola Sant’Anna ha promosso tra i migliori della Toscana l’ospedale Lotti. Ma anche i nostri servizi territoriali hanno avuto la capacità di migliorarsi e di rispondere alle esigenze emerse nel territorio. In questo senso è stata proficua, grazie anche alla De Lauretis, la collaborazione con la Società della Salute che in Valdera ha dimostrato tutte le potenzialità di questo strumento di partecipazione e di valorizzazione del territorio. Di fronte a questo ottimo percorso avviato avevamo quindi auspicato, con la partenza della dottoressa De Lauretis, una soluzione di continuità oltre che di qualità e di competenza. Per questo siamo soddisfatti anche per la scelta del nuovo direttore, Rocco Damone, già Direttore Sanitario, che aveva condiviso, facendo parte del suo gruppo di lavoro, le decisioni strategiche prese dalla dottoressa De Lauretis. Nei prossimi giorni lavoreremo per un riconoscimento pubblico al lavoro svolto dalla dottoressa de Lauretis che verrà invitata in una seduta ufficiale del Consiglio Comunale di Pontedera. Mi sembra un modo giusto e appropriato di significarle la giusta attenzione e riconoscenza ad una persona che ha ben operato nell’interesse della comunità.

Pontedera 9 febbraio 2011

Sulla giornata della memoria

giovedì, gennaio 27th, 2011

A dieci anni dalla istituzione del “Giorno della Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti” Pontedera sta celebrando, con diverse iniziative, questa importante ricorrenza.

Domenica scorsa si è infatti tenuto al Teatro Era lo spettacolo “Che non abbia fine mai” patrocinato dal Comune, dalla Regione e dal Rotare Club di Pontedera.

Il 27 gennaio, il Giorno della Memoria, alle 11.30, presso il Parco Fluviale de La Rotta, si terrà la cerimonia, insieme ai bambini della scuola elementare Arcobaleno della frazione, per piantare delle rose in memoria di venti bambini uccisi nei campi di sterminio, utilizzati come cavie di esperimenti medici.

La sera del 27, al Museo Piaggio si terrà un concerto di Piero Nissim. Il primo febbraio alle 21.15, presso il Centro per l’Arte O. Cirri si terrà un incontro letterario con Laura Quercioli Mincer, durante il quale si leggeranno le poesie di Szlenger. Il 2 febbraio alle 10.00 presso l’’Istituto Montale si terrà un incontro con Laura Quercioli Mincer. Infine dal 16 al 23 febbraio presso il Centrum Seete Sois Sete Luas in Via Rinaldo Piaggio si terrà l’iniziativa “Di razza umana: strumenti per disimparare il razzismo”.

“Vogliamo che questa ricorrenza sia sentita e non vissuta come un evento rituale – hanno commentato il sindaco Simone Millozzi e l’assessore Liviana Canovai -: il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell’offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Auschwitz, scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista. Il nazismo portò l‘Europa e il mondo nella seconda guerra mondiale che causò 60 milioni di morti. L’intolleranza, la dittatura, la cultura della morte, della guerra e dell’odio razziale portano l’uomo all’autodistruzione. Dobbiamo combattere e ricordare sempre tutto ciò. Perché i popoli che non ricordano sono destinati a ripetere gli errori”.

Pontedera 25 gennaio 2011

Sul progetto di linea ferrata, da Pontedera al mare

giovedì, gennaio 27th, 2011

Riproduciamo l’articolo giornalistico della testata IL TIRRENO – PONTEDERA di martedì 25 gennaio 2011

martedì
25 gennaio 2011

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

Il futuro correrà lungo i binari


Il sindaco: «È una prospettiva su cui puntare, servono 100 milioni di euro per collegarci al porto di Livorno»
La città si rilancia nella logistica con una via fermata parallela allo Scolmatore
di Manolo Morandini

PONTEDERA. La visione comincia a prendere forma. Ci sono realtà della logistica che da tempo hanno scelto Pontedera e altre in arrivo. E così, il progetto di una linea ferrata che dalla città corra al mare, fino a lambire lo scalo portuale di Livorno, trova nuove ragioni per provare a farsi concreta. Binari merci, lungo lo Scolmatore, per rilanciare il ruolo dell’area pontederese nell’economia costiera. Il tutto con una piattaforma per la gestione delle merci nella zona del Chiesino.

Sulla rampa c’è il centro mondiale dei ricambi Piaggio. All’ombra delle officine 2R presto prenderà vita il cantiere che darà forma all’investimento stimato in 40 milioni di euro. Mentre è prossimo all’entrata in esercizio il Centro carni di Unicoop Firenze, nell’area industriale di Gello. Due realtà che si affiancano alla piattaforma Artoni, al super magazzino della Pam, per lagestione delle merci non alimentari su scala nazionale, e al deposito della catena di discount Lidl.

Lo scalo merci, lontano dal centro c’è già nelle previsioni urbanistiche. «Si tratta di incasellare i soggetti che dovranno far parte del percorso per realizzarlo – sostiene il sindaco di Pontedera, Simone Millozzi -. Sul tavolo ci sono proposte di soggetti interessati, che a breve presenterò all’attenzione della Regione». Che aggiunge: «È un’opportunità per il territorio su cui coinvolgere anche la Provincia, l’Autorità portuale di Livorno, le Ferrovie e il ministero dei Trasporti».

Il tragitto dei binari è segnato in parallelo al canale dello Scolmatore. «I primi studi di fattibilità stimano un fabbisogno di 100 milioni di euro per arrivare fino a Livorno», spiega Millozzi. Il tutto attraversando i Comuni di Calcinaia e Collesalvetti. Mentre per i soldi si potrebbe guardare a una quota di quelli indicati per la navigabilità dello Scolmatore.

La soluzione darebbe ossigeno alla Fi-Pi-Li. «La nostra città è baricentrica – sottolinea il sindaco -. Non si parla di domani ma è una prospettiva su cui lavorare con convinvinzione». E che ci sia una tendenza a fare di Pontedera e della Valdera un polo a vocazione logistica lo conferma il segretario provinciale di Filt Cgil, Goffredo Carrara: «Nei prossimi anni il settore porterà nuova occupazione in zona».

Per il responsabile di Legacoop Area vasta costiera, Antono Chelli, l’investimento Piaggio dà il segno dei tempi. «La logistica di una grande azienda riveste una importanza strategica sia per le attività che questa effettua che per tutte le imprese dell’indotto che con questa lavorano – afferma Chelli -. Non solo, ma la filiera logistica è uno degli elementi di competitività che rendono una impresa più forte delle altre nel mercato. Attualmente Piaggio manda i propri conteiner a La Spezia, se il sistema economico territoriale fosse in grado di fare alla Piaggio un’offerta competitiva che, a partire da Pontedera, orientasse verso il porto di Livorno il traffico ricambi dell’azienda, potrebbero apririsi una serie di opportunità anche di insediamento per nuove imprese dell’indotto che potrebbero trovare, nella nostra zona, interessanti incentivi alla localizzazione.

Sul tavolo della Regione a breve sarà illustrato il progetto di massima.

Sul trasferimento della Zetagas

lunedì, gennaio 17th, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e TIRRENO PONTEDERA di domenica 16 gennaio 2011

domenica
16 gennaio 2011

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
3

La Zetagas trasloca dal quartiere Addio alle mega e storiche cisterne


Il sindaco annuncia il trasloco della nota azienda pontederese

di MARIO MANNUCCI
PONTEDERA

IL DISTRIBUTORE nella storica sede lungo la Tosco Romagnola – alle porte di Pietroconti, con vista (posteriore) sui laghi ex Braccini e sulle villette che intorno al lago sono nate – è già chiuso. E funziona già nella nuova sede lungo il viale America, dove pulsa la nuova Pontedera delle industrie e dei grandi magazzini della logistica. Ma entro pochi giorni sarà completato il non facile trasloco sul viale America di tutte le attività della Zetagas, mentre l’area dismessa sarà lottizzata a scopo residenziale. Ma questa è la seconda fase dell’operazione, mentre ora bisogna parlare della prima.

E’ SICURAMENTE un evento importante, se non proprio storico, questo trasferimento «in zona più idonea» della più grande azienda di prodotti petroliferi del comune, ma con un ruolo anche extraprovinciale perché i clienti della Zetagas erano e sono presenti anche in tutte le zone confinanti: Pistoia, Livorno, Lucca, Firenze. Una novità importante e che risolve un problema aperto da un paio di decenni. Quello della sicurezza e compatibilità con l’ormai popolata zona abitativa, oltreché commerciale e di servizi, che ha praticamente «attaccato» Pontedera alle sue frazioni sul lato verso Firenze. Nella nuova sede, la Zetagas continuerà la tradizionale attività nel settore dei prodotti petroliferi, gas e affini. Con una novità significativa: sul viale America non ci sarà più il grande deposito che faceva sorgere dubbi e preoccupazioni, pur avendo superato sempre controlli e autorizzazioni. La nuova Zetagas si rifornirà direttamente nelle raffinerie. La forza della Zetagas è sempre stata la rapidità di raggiungere i clienti anche più lontani. E anche in tempi di gas metano che arriva direttamente nelle famiglie, Zetagas offre la possibilità ad aziende e utenti di usufruire dei «vantaggi» della combustione a gas per qualsiasi applicazione. Dalle tradizionali bombole, che hanno cotto la cena e riscaldato l’Italia per decenni e decenni, ai serbatoi «che forniscono energia a basso costo – dice la comunicazione aziendale – nel rispetto delle vigenti norme ambientali, essendo il Gpl un prodotto puro a completa combustione e perciò non inquinante». Ma la Zetagas è legata anche alla pallacanestro pontederese che nata all’oratorio col dottor Emilio Zoli e l’allora cappellano del duomo, Vasco Bertelli, trovò nella Zeta, a cominciare dal 1975, e ormai ininterrottamente da trentasei anni, il suo sponsor. Col quale si identifica il basket pontederese.

LA ZETAGAS nacque nel 1968 per iniziativa di una società milanese alla quale si associò come partner locale la famiglia Malloggi, con i fratelli Laura, Franco, Lando e Guido. Il terreno, allora di campagna, fu acquistato dalla parrocchia. Poi i Malloggi acquisirono l’intera proprietà, che hanno tenuto fino al 2005, cedendola infine a un’azienda marchigiana, la Goldengas Spa. Intorno alla Zetagas ci sono state anche polemiche e proteste per la presunta potenziale pericolosità. L’azienda era stata inserita in un elenco regionale di attività da tenere sotto controllo, pur se la Regione ha sempre continuato ad autorizzarne la presenza perché dotata di ottimi impianti. Una fuga di gas, che però non poteva avere conseguenze tragiche, rinforzò recentemente gli allarmi e la prefettura dispose anche un’esercitazione molto spettacolare di protezione civile, che mobilitò centinaia di uomini per un giorno intero.

domenica
18 gennaio 2011

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

È attiva da oltre quarant’anni


Leader nazionale nella distribuzione di gas liquidi vanta un organico di una ventina di dipendenti

PONTEDERA. Sono quarant’anni che la Zetagas è attiva nella distribuzione di gas di petrolio liquefatto. Tanto da essere una delle leader del settore dei gas liquidi.

L’azienda di via Tosco Romagnola, in località La Bianca, tra l’abitato di Pontedera e quello di La Rotta, è specializzata nella fortitura di energia pulita ad aziende e utenti privati. Il gas trova applicazioni sia nel settore industriale che agricolo, sia domestico che, ad esempio, negli impianti sportivi.

È una società a responsabilità limitata, con un unico socio, la GoldenGas Spa di Senigallia. Vanta una ventina di dipendenti. E un bilancio – quello consolidato del 2009 – con un utile di poco superiore a novecentomila euro. L’azienda produce e commercializza soprattutto gpl sfuso; mentre l’attività di vendita di gasolio, benzina agricola e gpl in bombole ha assunto una minore incidenza, negli ultimi anni.

L’azienda è un marchio noto anche negli ambienti sportivi: da sempre, ad esempio, ha abbinato il proprio nome alle sponsorizzazioni nel mondo del basket. la squadra pontederese di pallacanestro è conosciuta in tutto il territorio nazionale come Zetagas. Nella frazione della Rotta, l’azienda è stata interessata, proprio per la sua peculiarità, ad alcune esercitazioni di protezione civili, che simulavano i possibili – ma sempre scongiurati incidenti che avrebbero potuto verificarsi.

domenica
18 gennaio 2011

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

La Zetagas se ne va da La Rotta


Case, negozi e un albergo al posto dell’azienda che fa paura alla frazione

PONTEDERA. Case, negozi e un albergo, al posto dell’azienda che, più di una volta, ha fatto preoccupare gli abitanti della frazione La Rotta. Non è lontano il ricordo dell’ultima volta che è scattata l’emergenza. Poco più di tre anni fa: una fuga di gas e la paura scese, prepotente, su buona parte dell’abitato. Nella frazione alle porte di Pontedera, la convivenza tra la gente e l’azienda Zetagas, non sempre è stata facile. Sarà per via del materiale trattato, sarà per qualche incidente sempre lieve – che si è verificato, di tanto in tanto, ma le proteste e le richieste di trasferimento, sono diventate sempre più pressanti.

Soprattutto da quando la frazione ha conosciuto una crescita abitativa esponenziale.

Quelle paure, quei timori, diventeranno un ricordo: l’azienda che si occupa della commercializzazione del gas, lascia la sede storica, lungo la Tosco Romagnola e si trasferisce nello stabilimento, già in parte funzionante, di viale America. Qui, una parte dell’attività, quella della distribuzione, s’è già spostata. Adesso tocca al resto. A La Rotta rimarranno, ancora per un po’ di tempo, gli uffici e le attività amministrative dell’azienda. Poi, l’area, sarà destinata al progetto di riqualificazione: prima la bonifica, poi la realizzazione di quello che, la proprietà, da tempo, aveva messo in cantiere: case, attività commerciali, perfino un albergo, a riprova che quell’angolo di città è in piena espansione.

A dare l’annuncio dell’imminente trasferimento della Zetagas in viale America, sono il sindaco di Pontedera Simone Millozzi e il suo vice, Massimiliano Sonetti. Quello di liberare il tragitto lungo la Tosco Romagnola dagli insediamenti industriali del passato è un disegno che, a piccoli passi, si sta realizzando nella sua completezza. «Intanto – spiega Simone Millozzi – c’è da sottolineare che il trasferimento dell’azienda nell’area industriale di Gello ha più di una funzione: la Zetagas si troverà a operare in un’area più consona alla sua attività, il quartiere recupererà un po’ della tranquillità che, a volte, veniva a mancare. Ma, diciamolo subito: l’azienda ha sempre rispettato ogni requisito di sicurezza. Anche se, ogni tanto, qualche episodio che ha fatto scattare l’emergenza, c’è stato».

L’ultimo, in ordine di tempo, risale all’inizio di dicembre del 2007. Una perdita di propano liquido che costrinse le forze dell’ordine, i soccorritori e gli amministratori, a prendere ogni più piccola precauzione.

Perfino a chiudere parte della Tosco Romagnola che attraversava l’abitato di La Rotta.

Fu all’indomani dell’emergenza che il sindaco di Pontedera svelò il progetto di liberare un lato della Tosco Romagnola, il destro andando dal centro della città verso La Rotta di tutti gli insediamenti produttivi del passato: quell’area, per il futuro, è stata pensata come residenziale. «Il piano regolatore – spiega Simone Millozzi – ha tutti gli strumenti più idonei per favorire il trasferimento di questi insediamenti produttivi da altre parti».

Un’occasione che Zetagas ha colto al voto. A Gello potrà contare su un’area idonea, ma anche su strumentazioni più moderne. «Adesso – spiega il sindaco di Pontedera – ci aspettiamo il nuovo intervento per la bonifica dell’area, del terreno dove l’azienda ha svolto la propria attività fino a oggi. E poi di vedere il progetto del piano di intervento. Si tratta di una lottizzazione importante». Case, negozi, perfino un albergo. Sarà uno dei tasselli che trasformeranno la Rotta, nei prossimi anni. Proprio nei giorni scorsi, Millozzi, intervenendo a una discussione sullo sviluppo del quartiere, sollevata dalla Consulta, aveva spiegato che la Rotta cambierà in cinque mosse. Una di queste è il trasferimento della Zetagas.

Emilio Chiorazzo

II sindaco di Pontedera Simone Millozzi ha svolto un notevole lavoro per creare le condizioni dei trasferimento della Zetagas nella zona industriale.

LA SCHEDA:
COSA FA. La Zetagas produce e commercializza gas liquido, che vende in bombole ad aziende e a privati.

DI CHI È. Zetagas è una società a responsabilità limitata. Unico socio la Goldegas Spa di Sinigallia,

L’ORGANICO. Secondo i dati dell’ultimo bilancio, i dipendenti sono una ventina.

L’INCIDENTE

A fine 2007 scattò l’allarme

PONTEDERA. Era il 4 dicembre del 2007 quando una fuga di gas propano fece scattare l’allarme. Furono prese tutte le misure di sicurezza. Per un po’ rimase chiuso anche un tratto della Tosco Romagnola. È stato l’unico incidente vero. Due anni prima, nell’ottobre 2005, venne simulato, per esercitazione. All’indomani della fuga di gas si riaccesero le polemiche che, da tempo, vedevano gli ambientalisti impegnati in prima fila, nel chiedere il trasferimento dell’azienda altrove.

Pontedera continua a crescere: il bilancio di fine anno

lunedì, gennaio 17th, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e TIRRENO PONTEDERA di venerdì 31 dicembre 2010

venerdì
31 dicembre 2010

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
2

«Pontedera continua a crescere E siamo pronti per il dopo crisi»


Lavoro, servizi sociali e cantieri: bilancio di fine anno del sindaco Millozzi

di MARIO MANNUCCI

PONTEDERA

IL BILANCIO anagrafico del 2010 si chiude con un + 136 (salvo qualche piccola variazione delle ultime 48 ore) che porta i cittadini pontederesi al numero di 28.334 abitanti. Ancora distante da quella quota 30mila che soprattutto una decina d’anni fa diventò un obiettivo fortemente dichiarato quanto mancato. Tuttavia non è trascurabile il dato della crescita, modesta quanto costante, degli ultimi anni per una città che pur piccola risente di tutti gli effetti della medie e grandi città. I cui abitanti spesso diminuiscono, come era successo anche qui fino qualche anno addietro, per i motivi che tutti conoscono. A cominciare dal costo superiore delle case rispetto all’hinterland. Ma qualcuno, e non solo gli immigrati, comincia a rendersi conto che i disagi di stare in città sono forse minori di quelli che comporta il pendolarismo. Per cui si ricomincia a guardare a Pontedera con interesse.

«STIAMO cercando di incentivare la vivibilità della città – dice il sindaco Simone Millozzi nel tradizionale incontro di fine anno con la stampa, nel quale manda anche un augurio a tutti i cittadini – mettendo a disposizione nuove aree e possibilità abitative ma stando attenti a che non affoghino la città e i quartieri. La scelta di non far costruire anche nella prossima futura area che si libererà con la dismissione dell’istituto professionale sia una delle più importanti della mia amministrazione nel 2010. Lì accanto, come è noto, sono in arrivo le lottizzazioni ex Automar e Crastan, ed è stata una scelta difficile ma coraggiosa cercar di trasferire fuori dal centro, vedremo dove, la potenzialità costruttiva dell’ex istituto scolastico. Con la speranza che questa operazione attiri imprese». Ma c’è nei piani di Pontedera la vendita di edifici e strutture comunali, arma che molte amministrazioni stanno seguendo per rimpinguare le casse? «Grandi cose non sono possibili. Vendere Palazzo Stefanelli o Palazzo Pretorio comporterebbe problemi forse insormontabili. Pensiamo però di vendere l’edificio della comunità teraupetica, dietro il piazzale della Fiera, non appena sarà realizzata quella nuova».

«La preoccupazione più grande con cui affrontiamo il nuovo anno? – risponde Millozzi – è legata all’occupazione, che per una realtà come la nostra vuol dire soprattutto Piaggio. Non possiamo risolvere noi un problema mondiale, però ci sentiamo la coscienza a posto perché ci siamo attrezzati per offrire alle industrie molte aree, servizi e supporti di studio e tecnologia. Arrivando a poter offrire un quadro di eccellenza regionale che tutti ci riconoscono. E se ora abbiamo poche richieste per altri insediamenti, la colpa non è certo del comune ma del quadro generale. Per capirsi, se Ikea volesse venire a Pontedera, troverebbe pronta accoglienza. In tutti i sensi… Ci sentiamo pronti per la ripresa, che prima o poi dovrà venire».

CAPITOLO (inevitabile) tagli, per Millozzi «scellerati». «Ci mancano più o meno 4 milioni – dice – ed è duro dover ripartire i sacrifici. Tanto più che sono cresciute e crescono le povertà e di conseguenza le richieste di aiuti sociali. Per l’affitto, per arrivare in fondo al mese, per assistere i malati. Abbiamo, è vero, un ospedale di eccellenza e buoni servizi sanitari, però dovremo eliminare qualcosa nei trasporti, a esempio le corse la domenica, e chiedere qualche contributo in più nei settore dello sport e della cultura. Bisognerà far pagare qualcosina di più per l’uso degli impianti sportivi. Lo so che non è mai bello chiedere queste cose, ma anche il nostro assessore allo sport, Matteo Franconi, si rende conto che è meglio questo sacrificio che togliere un aiuto a chi ne ha molto bisogno».

venerdì
31 dicembre 2010

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

Avremo 48 nuove case popolari


Ma i tagli alle entrate faranno lievitare le taríffeper sport e cultura

PONTEDERA. Se vogliamo vederlo attraverso la lente dell’ottimismo, il 2011 porterà 48 nuove case popolari. E, forse, non ci saranno aumenti per le tariffe che riguardano i servizi alla prima infanzia. Forse. Perché Simone Millozzi, sindaco da quasi 2 anni, non si nasconde: chiudere il bilancio non è impresa facile. Mancano oltre 4 milioni di euro e dovrà usare le forbici. Ma non sarà solo l’anno dei tagli. I temi che ruotano intorno alla città sono tanti: al centro, la questione dei rifiuti. Ma anche la trasformazione di una parte di città, il sociale. «Al primo posto – dice il sindaco – metto il lavoro. L’occupazione. La città è legata all’industria e il 2010 ha avuto effetti pesanti su alcune realtà. Anche in settori come commercio e servizi. Nonostante il territorio abbia messo in campo politiche per avere, ad esempio, zone industriali adeguate, una rete viaria che rende competitiva l’area. E sia dotata di strutture per ricerca e innovazione».

Sono queste le condizioni che dovrebbero aiutare a uscire dalla crisi?
«Ma non bastano da sole: dipende anche dalla volontà imprenditoriale, dal rapporto con la Piaggio. L’azienda ha preso degli impegni».

I problemi maggiori riguardano l’indotto e il loro legame con Piaggio.
«Ci sono aziende legate ai picchi produttivi della Piaggio. Stiamo parlando di un tessuto produttivo con oltre 6mila addetti: se nel 2011 non si dà una impostazione diversa al settore, ci saranno ricadute negative. L’auspicio è che il territorio possa riprendersi: è attrezzato per questa sfida. Siamo all’avanguardia grazie alla presenza di alcune eccellenze e di strutture di ricerca».

Ci sono decisioni che, invece, riguardano il lavoro della sua giunta.
«Sì, ma partono da una manovra scellerata del governo. Si dà addosso ai Comuni e non ci permettono di dare le risposte alla gente che si rivolge a noi, per primi, come istituzione più vicina. Abbiamo dato sostegno alle fasce più deboli, in diversi modi: aiuti per pagare l’affitto, sostegno agli indigenti, case popolari».

Significa che non darete più questi sostegni?
«I tagli del governo sono notevoli. Dei 4 milioni di euro che mancano per pareggiare il bilancio, oltre 1,3 milioni riguardano la spesa sociale. Tuttavia, faremo 48 alloggi di edilizia popolare: 24 destinati a canone agevolato, 24 utilizzati come case popolari, assegnati col bando. Nasceranno nel quartiere Oltrera, dietro quella che tutti conoscono come la Vela».

Come recupererete i soldi che mancano dal bilancio? Sono previsti aumenti?
«Per il sociale, abbiamo già avviato una serie di incontri, con la gente, per definire insieme un percorso di tagli, di riduzione dei servizi. Quelli che of friamo, in città, sono ritenuti di qualità: studi e sondaggi, ad esempio, dicono che l’ospedale Lotti è uno dei migliori della regione; per la Società della Salute abbiamo avuto di recente la certificazione, raggiunto livelli elevati. E adesso questi tagli rischiano di farci tornare indietro».

Non solo il governo taglia. Dalla Regione arriveranno meno soldi e si parla di una riduzione del trasporto pubblico locale.
«Ci sono state delle novità positive negli ultimi giorni. E, adesso, il taglio che dovremo affrontare sarà del 15%. Sarà ridotto il trasporto pubblico della domenica pomeriggio. Ma sappiamo che non basta, dovremo mettere le mani anche sul trasporto urbano, quello locale».

Quindi dobbiamo aspettarci nuovi aumenti delle tariffe?
«Non lo escludo. Ma con alcuni punti fermi: ad esempio, vorrei evitare di toccare tutte le tariffe che riguardano i servizi destinati alla prima infanzia come le rette, il trasporto, la mensa».

E dove metterete le mani?
«Su cultura e sport. Ad esempio per l’uso degli impianti sportivi. Chiederò sacrifici agli assessori della mia giunta che si occupano di queste deleghe».

E inevitabile? Ci sono Comuni che, per far fronte a questo, hanno deciso di mettere in vendita i loro beni immobili.
«Una struttura che potremmo mettere in vendita è l’attuale comunità a La Bianca. A breve quel centro ospitato a La Bianca passerà nella nuova sede a Pardossi: e l’immobile, che è un ex casolare agricolo davanti al piazzale del mercato, potrebbe essere appetibile per il mercato immobiliare».

L’assetto urbanistico è un altro tema di cui si discute, da tempo.
«E che sto portando avanti con decisioni che, in qualche modo, sono in discontinuità con previsioni e progetti del passato».

Ad esempio?
«La questione dell’Ipsia è una delle scelte che mi rende felice: il progetto originario era urbanisticamente troppo pesante per il centro della città. Anche in vista di altre due lottizzazioni private, poco distanti, sulle quali stiamo ragionando, con le stesse motivazioni. Di questa scelta sono orgoglioso, la sento mia».

Tra i temi caldi c’è quello del dissociatore molecolare che la Ecofor vuol realizzare.
«Quel tipo di impianto è descritto nel programma elettorale per il quale sono stato scelto dai cittadini come sindaco. Lo stesso programma che hanno sottoscritto alcuni esponenti politici che, oggi, invece, ostacolano quel progetto. Ma su questo tema, l’ho detto fin dal primo giorno, voglio un confronto sereno con la città. Questo è il motivo per il quale ho chiesto di interrompere l’iter che avrebbe portato la Provincia a dare l’autorizzazione».

Così è partito il percorso partecipativo: chi deciderà, alla fine?
«Il confronto dev’essere fatto senza pregiudizi. Se ci andiamo prevenuti, è come se avessimo perso già la battaglia. Il percorso avviato serve a dialogare, confrontarci e poi trovare una sintesi. Alla fine mi prenderò io le responsabilità delle decisioni».

Il dialogo per arrivare alle scelte è un percorso fatto anche per altre questioni?
«Mi ritengo un interlocutore attento. Ascolto, discuto, mi confronto. Voglio evitare che le decisioni siano calate dall’alto. Alla fine prendo le decisioni che sono maturate nel territorio, tenendo sempre come riferimento il programma elettorale che ho presentato ai cittadini. Lo abbiamo fatto, nei mesi scorsi, per il nuovo piano della sosta; lo stiamo facendo per alcuni aspetti urbanistici».

Non vede una disaffezione per la politica in generale e per questo tipo di discussione?
«È un problema che vivo con preoccupazione, soprattutto durante gli incontri che programmiamo con la gente. La società che stiamo vivendo è diversa da quella del passato: c’era un reciproco sostegno che non c’è più. Oggi tutto è singolo, personale. Si perde di vista il concetto di comunità. La disaffezione si sente tanto tra i giovani. Sapete qual è il cruccio più grande? Quando incontro la gente, nei quartieri, nelle frazioni, non ci sono mai ragazzi».

Emilio Chiorazzo

I TEMI DEL 2011

Il lavoro: puntare sulla ricerca, l’innovazione tecnologica, la riconversione produttiva

II sociale: Mancheranno oltre un milione e 300 mila euro, ma non sarà ridotto il sostegno alle fasce deboli

Questione abitativa: Nasceranno 48 nuove case popolari: 24 assegnate con il bando, 24 a canone agevolato

Tariffe: Aumenti in vista peri servizi legati allo sport (affitto impianti sportivi) e alla cultura. Non saranno toccate le tariffe del servizi rivolti alla prima infanzia

Tagli: Il trasporto pubblico subirà tagli perle corse della domenica pomeriggio ?

Rifiuti: La discussione sul dissociatore molecolare andrà avanti fino a giugno: ma il confronto dovrà essere fatto senza pregiudizi

Le scelte urbanistiche: La città cresce: in un anno gli abitanti sono aumentati di 136 unità, raggiungendo 28.334.

Sull’emergenza neve

giovedì, dicembre 23rd, 2010

Sarebbe un compito arduo, e forse anche dispersivo, fornire risposte individuali, frammentarie, a quanti si sono pronunciati sulla criticità neve scrivendo sulle diverse bacheche (forum “La parola al cittadino”, sul mio profilo facebook, alla casella e-mail info del Comune di Pontedera, ecc.) (siete davvero molti e vi ringrazio per l’interesse dimostrato). A tal fine ho ritenuto più utile e pertinente indirizzarvi ad un “contenitore di documenti” già presente sul sito web del Comune di Pontedera, raggiungibile cliccando questo collegamento . Qui sono raccolte le relazioni dettagliate rese dai responsabili della protezione civile, della polizia municipale, dei servizi scolastici, dello staff della mia segreteria in ordine a quanto realizzato nei confronti della città, della collettività, nella gestione dell’emergenza neve. Dalla lettura di queste memorie ritengo che probabilmente riuscirete a trovare una risposta ad ogni vostro dubbio, a definire senza facili approssimazioni la portata dell’impegno che molte figure professionali della struttura comunale hanno profuso per molte ore, in condizioni di particolare disagio e per questo meritano la nostra riconoscenza. Stesso ringraziamento alle imprese che hanno fornito la loro disponibilità insieme ad una parte dell’associazionismo e a quei cittadini che in prima persona, si sono resi utili per il raggiungimento degli obiettivi comuni. E’ comunque ovvio che in situazioni così difficili da gestire qualcosa non abbia funzionato a dovere. Qualcosa indipendente dalle nostre diretta responsabilità (blocco della SGC Fi-Pi-Li, del transito Ferroviario, ecc.) e qualcosa dovuto a noi stessi, tutto è perfettibile. L’esperienza che tutti abbiamo vissuto in queste circostanze difficili spero che possa servire a tutti i soggetti coinvolti a crescere ulteriormente.

Colgo l’occasione per formulare a tutti i miei auguri di pace e solidarietà per un Buon Natale e un sereno anno 2011.