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In giro per la città con le bici a nolo

giovedì, settembre 16th, 2010

Riproduciamo l’articolo pubblicato giovedì 16 settembre 2010 sulla testata giornalistica IL TIRRENO PONTEDERA a firma Francesca Suggi.

In giro per la città con le bici a nolo
Abbiamo testato il nuovo servizio: subito tanti consensi tra i cittadini

PONTEDERA. Guarda incuriosito le due ruote fiammanti, Mustafà. Sta vendendo fazzoletti al parcheggio dell’ospedale, accanto alla nuova ciclo postazione. «Faccio tanta strada io, quanto ci vuole?», poco italiano ma sufficiente a capire che quelle bici a noleggio, con le prime 2 ore gratuite, potrebbero fare al caso suo. Lo chiede a due amiche uscite dall’ufficio intente a passare la card e a staccare la bici dal posto.

Destinazione: un semplice giro per sperimentare la volata – si fa per dire – nella downtown pontederese.
E via, dietro di loro sono tanti i curiosi che osano col bike sharing, in sella a quelle “scoraggia auto a pedali” che vanno a tessera ricaricabile.
«Mi sento un po’ nord europea», ci scherza su Delia Granfatti. Appena uscita dal Comune dove lavora, aggiusta il sellino, si lega i capelli e parte con il suo gilet a quadri e jeans.
Le postazioni dove poter lasciare le biciclette del nuovo servizio comunale sono 5: la sua meta si chiama Cineplex, al parcheggio scambiatore, dove ha lasciato l’auto alcune ore prima.
Cento metri, duecento, un chilometro tra piste ciclabili e strada.
«E’ un piacere pedalare, soprattutto con le belle giornate», commenta con il fiatone. «E poi fa bene alla salute».
Invece del bus navetta Delia ha preso sia all’andata che al ritorno la bici a noleggio. Dieci euro tra cauzione e ricarica di 5 euro – se non si spendono vengono restituite quando si riporta la tesserina – e il passepartout a due ruote è a portata di mano. Lei scende, Maria Cuomo riparte. Lei è un’ex maestra in pensione, abita in Val di Cava e questa trovata ecologica le toglie un gran peso.
«Sono sempre a Pontedera per visitare mia figlia e fare commissioni, mi muovo sempre a piedi ma spesso impiego troppo tempo», spiega gomito a gomito sulla pista ciclabile in zona ospedale.
Un occhio alla sua bici, è la numero 16 e il sellino è difettoso. Scende. Si abbassa mentre va e gira.
Poco male, alla postazione localizzata al posteggio dei cimiteri si cambia mezzo. In giro non c’è nessuno.
Alle colonnine sono “parcheggiate” 5 bici (ci sono dieci cicloposti), altrettante postazioni sono vuote, in attesa che qualche ciclo-curioso le posi. Sono tutte in fila. Rosse e grigie. Nuove e fiammanti. C’è il campanello, il cestino nero. E pure i para-forcelle ci sarebbero, anche se qualcuno è già sparito. «In questo modo posso anche andare al mercato e mettere quel che compro nel cestino», dice. Piace soprattutto l’idea di poter utilizzare il mezzo gratuitamente per le prime due ore. Successivamente dalla carta si scalano 0,50 euro all’ora.
Un saluto all’insegnante, vestita sprint per l’occasione. In direzione stazione, ai “box”, sono parcheggiate solo tre bici. «E’ un luogo che dovrebbe facilitare le persone e i pendolari che arrivano con il treno, l’idea è quella di dar loro un mezzo veloce per raggiungere il centro», fanno sapere dalla Siat.
Una perplessità arriva da un giovane ciclo-curioso pontederese, Andrea. Salta fuori lungo il tragitto, anche lui in giro a sperimentare: «Mi sembra un progetto fatto più per le persone che arrivano da fuori, piuttosto che per noi locali».
La riflessione dello studente universitario di Pisa si basa sulle location delle ciclo-postazioni: «Per esempio, per praticità servirebbe una colonnina anche nella zona delle scuole». Butta lì la sua proposta, mentre suona il campanello per invitare un’auto a fermarsi. Nel cestino ha la catena che gli uffici danno in dotazione, insieme alla carta.
Il day-after del bike sharing tutto pontederese sembra mettere d’accordo tutti. La due ruote a noleggio piace a stranieri e non, che subito si sono messi in fila negli uffici della Siat per prendere la propria card. La gente che ritira “viene schedata” dagli uffici. E mentre una mano frena e l’altra controlla il manubrio, i dubbi vengono pedalando. Tra tutti spicca un comune “e se me la rubano mentre la lego fuori dal supermercato?”, si chiede Maria Cuomo mentre parcheggia la bici di nuovo in piazza Cavour.
Punto primo, come da contratto, ogni persona è responsabile del mezzo dal momento in cui lo prende a quando lo riporta “ai box”. «Se si perde la bici l’utente deve fare una denuncia e portarla agli uffici, solo così si deresponsabilizza. In assenza di questo è prevista una sorta di sanzione di 250 euro, che è il valore stimato delle biciclette». Denuncia obbligatoria anche se si smarriscono le chiavi del lucchetto, la catena in dotazione, oppure la card.

POSTAZIONI BIKE SHARING
40 biciclette pubbliche sono disponibili nei seguenti cicloposteggi:
– CENTRO CITTA’ Piazza Cavour
– STAZIONE FF.SS. Piazza Unità d’Italia
– OSPEDALE Piazza della Solidarietà
– PARCHEGGIO SCAMBIATORE CINEPLEX
– PARCHEGGIO SCAMBIATORE CIMITERI

COSTI DEL SERVIZIO
– iscrizione al servizio: 5 euro di cauzione per rilascio della tessera
– importo minimo di credito: 5 euro
– costo di utilizzo:
a) prima e seconda ora: gratuito b)
b) ore successive: 0,50 euro cad.

ORARIO DEL SERVIZIO
Il servizio pubblico di Bike Sharing è attivo tutti i giorni con il seguente orario:
– dal 16 ottobre al 15 maggio: dalle ore 6,00 alle ore 22,00
– dal 16 maggio al 15 ottobre: dalle ore 6,00 alle ore 24,00

RITIRO DELLA TESSERA

S.I.A.T.
via Fili Marconcini 13/c, Pontedera, tel. 0587 59018, lunedì dalle 9,30 alle 12,30 e dal martedì al venerdì dalle 16 alle 18

SEGNALAZIONI E INFORMAZIONI
Comune di Pontedera (Ufficio Ambiente) tel. 0587 299649-299210

Serve un tavolo anti-crisi: «Le aziende più colpite? Le migliori, tuteliamole»

venerdì, settembre 10th, 2010

Riproduciamo l’articolo pubblicato domenica 5 settembre 2010 sulla testata giornalistica IL TIRRENO PONTEDERA

Serve un tavolo anti-crisi
Il sindaco: «Le aziende più colpite? Le migliori, tuteliamole»

PONTEDERA. La cosa che lo preoccupa di più, alla ripresa dell’attività, dopo le vacanze estive? L’economia e il lavoro. Simone Millozzi s’aspetta un autunno delicato per la città che amministra e per i suoi cittadini. D’altra parte la situazione delle aziende di Pontedera la conosce bene. Appena s’è insediato, ormai più di un anno fa, ha effettuato, insieme all’assessore alle attività produttive Francesco Nocchi, una serie di visite nelle realtà produttive, per toccare con mano gli effetti di questo periodo di crisi. «Serve un tavolo per monitorare la situazione – dice – sono preoccupato, per la crisi. Sembra che ci sia qualche segnale di ripresa, certo. Ma anche se la situazione è davvero questa, quali aziende sono capaci di agganciarsi a questa ripresa?».

Le aziende penalizzate dalla crisi. Una domanda che aspetta risposte proprio da chi governa e amministra il territorio. «La nostra – dice ancora il sindaco – è una città industriale. Quel tavolo dovrà servire proprio a capire come, queste imprese, dopo 2 anni di difficoltà, siano in grado di sfruttare i segnali di ripresa. Le mie preoccupazioni più grandi, sono per quelle realtà che hanno investito e che si trovano con un grande indebitamento. Sono le realtà migliori e sono costrette a fare i conti con gli indebitamenti».

Il tavolo sul lavoro. Il tavolo servirà a valutare la situazione, a trovare percorsi da compiere insieme, tessuto produttivo e quello politico-amministrativo. «Ma consapevoli, purtroppo – prosegue il sindaco che è difficile incidere su queste situazioni. D’altra parte a livello nazionale, le cose, non sono perfette: questo governo non ha neppure un ministero per lo sviluppo economico. Le imprese non hanno né un interlocutore, né una programmazione certa. Noi, come amministrazione locale, alcune cose le abbiamo fatte: penso agli appalti sottosoglia, alle semplificazioni amministrative, al ricorso all’Unione dei Comuni della Valdera per mitigare l’effetto del patto di stabilità e rimettere in moto gli appalti».

La crescita tecnologica. Poi c’è l’aspetto della tecnologia, della ricerca: il progetto che si sta sviluppando al dente Piaggio va avanti. Ed è per questo che il progetto al Dente Piaggio sta andando avanti: avremo presto una segreteria dell’Università di Pisa. In città, grazie a una convenzione con l’ateneo pisano, verranno svolti master che ruotano intorno alle aziende manifatturiere. E poi ci sono le imprese, che lavorano con la tecnologia. Il Comune è impegnato in questo. E vuole esserlo sempre di più. Così punterà a diventare socio di maggioranza della partecipata Pont-Lab. Oggi ha (come PontTech) una quota del 25%, Millozzi porterà presto in consiglio la discussione sull’acquisizione di una grossa fetta dell’altra parte di società, oggi in mano a Aequalis (per il 75%). Di che si tratta? Di un laboratorio di prove e misure, che ha sede a Gello e che si muove in settori come quello dell’automotive, energetico, ferroviario, nautico e aeronautico. E che si occupa anche di certificazioni di qualità. «Uno strumento assai utile alle aziende private spiega Millozzi – ed è proprio per questo, che vogliamo aumentare la nostra presenza nell’assetto societario: si tratta di un atto di trasparenza che, alla fine, permetterà di attrarre ancor di più i privati».

Un esempio: se un’azienda privata deve rivolgersi a PontLab per verificare difetti nei cicli produttivi, diventa molto più semplice affidarsi a un soggetto di alta qualità e pubblico, anziché mettersi nelle mani di un privato, magari temendo concorrenza. «Le potenzialità di mercato di Pont Lab sono notevoli e in espansione», conclude Millozzi.

Un freno alle case. Un aspetto assai importante, della crescita reale della città, è l’urbanistica. L’amministrazione persegue l’obiettivo dei trentamila abitanti. Come? Attirando nuovi insediamenti. E di progetti in fase di esecuzione o ancora solo sulla carta ce ne sono molti. «Ma non è la crescita in sé sottolinea il sindaco – il nostro obiettivo primario. Abbiamo impostato un ragionamento di grande apertura e di ascolto: raccogliamo i contributi, i propositi, le critiche della gente. Su molti temi, abbiamo lanciato confronti, ricevuto proposte per rendere realizzabili i nostri progetti. Lo abbiamo fatto per il piano della sosta, esponendoci anche a critiche forti; lo stiamo facendo, proprio in questo periodo, sul tema dello smaltimento dei rifiuti. Sul fronte della crescita non possiamo prescindere dal Piano di sviluppo che deve configurarsi con il piano regolatore e con il regolamento urbanistico. E on la nostra idea forte, solida, ferma che la crescita debba essere per forza accompagnata da servizi: strade, parcheggi, infrastrutture.. E’ per questo che alcune operazioni, in parte già programmate, altre annunciate, possono essere migliorate. Si tratta di grandi progetti, che avranno una incidenza importante sulla città. Per questo vanno migliorante. Qualcuno dice che questo può essere letto come un cambio di direzione rispetto al passato. Può darsi: ma l’obiettivo è sempre quello di aumentare la qualità della vita».

Passa da questo snodo cruciale anche la vicenda dell’ex Ipsia. La struttura scolastica che si trova in pieno centro, di proprietà della Provincia di Pisa, è interessata – quando sarà svuotata dai contenuti scolastici – da una grande trasformazione in case, uffici. Un progetto avviato, partito con la precedente amministrazione. Ma Simone Millozzi è categorico: «Lì – dice – non ci voglio case. Mancano i parcheggi. E con le lottizzazioni di grandi dimensioni che sono previste non molto distante, nei due ex siti industriali, la Automar e la Crastan, rischieremmo davvero di affogare la città. Credo che si possa ripensare tutto. Ho già cominciato a parlare con la Provincia». L’idea del sindaco è semplice: allungare il centro commerciale naturale che oggi si ferma, praticamente dove finisce piazza Cavour, all’altezza di via Roma – o al massimo dopo piazza Belfiore – con un prolungamento verso la stazione. Dov’è l’Ipsia, anziché importanti volumi, potrebbero nascere spazi aperti: una piazza, parcheggi e negozi. «Ciò che la Provincia pensa di realizzare in quell’area – spiega Millozzi – si può trasferire altrove, in zone che il piano regolatore prevede urbanizzate. Non certo in terreni agricoli. Ho trovato disponibilità nella Provincia, anche se servono atti concreti».

I NODI DA SCIOGLIERE IN AUTUNNO
Simone Millozzi, primo cittadino di Pontedera detta la sua ricetta

La sede di Pont Tech: il Comune vuoi diventare socio di maggioranza dell’azienda Pont Lab

Il Centro ippico Lo Scoiattolo e gli stabilimenti Piaggio. La sede dell’IPSIA in centro: la scuola lascerà il posto a una lottizzazione che, al momento, prevede troppe case secondo il sindaco

Lavoro e qualità

Soldi della Regione per le Scuole dell’infanzia

lunedì, luglio 19th, 2010

Riproduciamo gli articoli pubblicati sabato 17 luglio 2010 sulle testate giornalistiche IL TIRRENO PONTEDERA e sul QN LA NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Sabato 17 luglio 2010
Testata: TIRRENO PONTEDERA

I soldi della Regione? Una manna

Scuole dell’infanzia: soddisfatti gli enti locali

PONTEDERA. I soldi della Regione Toscana sono come manna dal cielo per mantenere aperte le sezioni delle scuole dell’infanzia, ma si tratta solo di un provvedimento-tampone e che ancora una volta colma una lacuna dello Stato. Questo, in soldoni, il messaggio lanciato dall’Unione dei Comuni all’indomani della decisione della Regione di mettere a disposizione quasi 5 milioni di euro per mantenere aperte 92 sezioni in tutta la Toscana (fra cui 13,5 nel nostro territorio). A lanciare il grido d’allarme sono stati il sindaco di Pontedera Simone Millozzi, il suo collega di Santa Maria a Monte David Turini e gli assessori alla scuola di Ponsacco e Pontedera, rispettivamente Roberto Chiarugi e Liviana Canovai.

«Questa è una conferenza stampa di zona – ha precisato Turini che, all’interno dell’Unione dei Comuni della Valdera, è il responsabile della commissione sulla scuola – perché da quando abbiamo unito le forze è questo il nostro filo conduttore. Lavoriamo in un’ottica di Valdera ed è per questo che possiamo dire che, in ambito scolastico, ci candidiamo a essere un referente per gestire questa particolare materia quando avverrà il passaggio di competenze dallo Stato alle Regioni».

Un cambiamento che, però, non è ancora avvenuto e che, stando a quanto spiegato durante la conferenza stampa, sta creando molti problemi.

«Applaudiamo la Regione ha detto Millozzi – ma si tratta di un intervento che probabilmente si renderà necessario già l’anno prossimo. Ogni 12 mesi, infatti, aumentano circa 50 sezioni in tutta la Toscana e senza chiarezza sulle competenze e soprattutto in assenza di provvedimenti seri per la scuola pubblica di qualità da parte del governo, ci troveremo presto a fronteggiare una nuova emergenza».

Il denaro proveniente da Firenze è un po’ il risultato della battaglia iniziata dall’Unione per trovare una soluzione per i tanti bambini che rischiavano di rimanere fuori dalla scuola dell’infanzia. «Una lotta – hanno assicurato Canovai e Chiarugi – che non finirà certo qui, perché non è possibile sostituirci sempre al ruolo dello Stato. E il secondo anno consecutivo che la Regione sopperisce alle mancanze di Roma in fatto di scuola. Il ruolo dell’Unione è stato chiaro fin da subito. Abbiamo saputo convogliare la voce delle istituzioni, dei dirigenti scolastici e delle famiglie. La Regione ci ha ascoltati, ma serve uno scatto ulteriore. Le nostre linee guida per una scuola di qualità e che sappia approfondire argomenti e colmare le lacune degli studenti è avviato da tempo. Troviamo finanziamenti per mettere in piedi iniziative che integrino l’offerta formativa standard ed è proprio per questo che la nostra ambizione è quella di poter esportare il modello Valdera in Toscana. Quando avverrà il passaggio delle competenze dallo Stato alle Regioni noi saremo pronti, perché ci siamo preparati con largo anticipo».

Andreas Quirici

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Sabato 17 luglio 2010
Testata: NAZIONE PONTEDERA VALDERA

CONTRIBUTI – LA VALDERA PENSA ADESSO A UN PROGRAMMA D’INTERVENTI

Asili salvati: «Grazie alla Regione»

Pontedera – LA REGIONE Toscana interverrà a sostegno degli asili nido del territorio. Questa la buona nuova che si sussurra per i corridoi dell’Unione valdera. E il Comune di Pontedera è il primo a esultare per la vittoria ottenuta e a tirare un sospiro di sollievo. «Siamo felici – afferma il sindaco Simone Millozzi – che almeno la Regione abbia ascoltato le nostre richieste in questo momento così difficile. Ma teniamo a precisare che non dovrebbero essere gli enti locali a dover prender posizione in materia. Voglio ricordare che le regioni non hanno ancora ricevuto il conferimento diretto delle competenze e quindi non potrebbero agire autonomamente in campo di pubblica istruzione». A rincarare la dose si aggiungono le parole del sindaco di Santa Maria a Monte, David Turini, responsabile del settore scuola dell’Unione: «Il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi considera la scuola pubblica una priorità, ma altrettanto non sembra esser fatto dal Governo che vuol invece metterla in ginocchio. Grazie all’Unione Valdera abbiamo già sopperito, almeno in parte e con grandi sforzi, alle carenze presenti nei nostri comuni e un esempio significativo è rappresentato dalla terza sezione salvata nella scuola dell’infanzia de La Borra». Ma tanto è ancora da fare perché la popolazione scolastica è in forte crescita, anche grazie all’immigrazione, e le scuole rischiano di non rispondere adeguatamente alle esigenze di piccoli e famiglie. Dello stesso avviso l’assessore Liviana Canovai che avverte che «nei prossimi tre anni saranno almeno 50 le sezioni toscane a rischio nella scuola materna a causa dei provvedimenti ministeriali. In questo scenario apocalittico Pontedera cercherà di offrire un modello scolastico di qualità e di approfondimento garzie anche al contributo della regione».

E.C.

Sul recupero dello stabile ex Enel in via Pisana

lunedì, luglio 19th, 2010

Riproduciamo gli articoli pubblicati sabato 17 luglio2010 sulle testate giornalistiche IL TIRRENO PONTEDERA e sul QN LA NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Sabato 17 luglio 2010
Testata: TIRRENO PONTEDERA

Uffici e ludoteca nello stabile ex Enel

Da ristrutturare ben 1.300 metti quadrati. La storica palazzina diventerà a cinque piani. Due milioni d’investimento

Svelato il progetto. Presto in via Pisana sorgerà il cantiere della Cotrep

PONTEDERA. Un tempo era il punto in cui giungeva la corrente elettrica nella città della Vespa. Presto diventerà un palazzo con uffici privati e la ludoteca comunale. È la struttura chiamata “ex-Enel”, in via Pisana, che a breve vedrà sorgere il cantiere di Cotrep (“Costruttori, operatori, trasportatori edili pisani”, questa la sigla svelata ieri durante la conferenza stampa da parte del presidente Marco Rossi).

Si tratta di un intervento significativo, che avrà l’obiettivo di ristrutturare e riconsegnare alla città uno degli ultimi esempi di archeologia industriale di Pontedera. «Probabilmente è l’ultimo esempio dei segni industriali di un tempo», precisa Roberto Mannucci che, insieme a Carlo Carli, ha realizzato il progetto dell’immobile per conto dello studio Desark. Due milioni l’investimento di Cotrep che in 18 mesi dal rilascio del permesso a costruire dovrà aver ultimato i lavori. I metri quadrati dello stabile sono 1.300. La palazzina storica, quella a forma di torre, attualmente ha tre piani, ma il risultato finale sarà di cinque piani. Poi, ci sarà una parte nuova che avrà tre livelli. Al Comune, proprietario dell’immobile che aveva acquistato da Enel quando questa lo dismise alla fine degli anni Novanta per una cifra di 120mila euro, andranno il piano terra e il primo piano dello stabile.

«A piano terra trasferiremo la ludoteca – afferma il sindaco Simone Millozzi – perché nell’attuale sistemazione in via Manzoni c’è carenza di spazio. Ci serve un luogo più grande e funzionale alle necessità dell’utenza, quei bambini che la frequentano e che diventano sempre più numerosi. Tra l’altro, la nuova ludoteca comunale sarà intitolata a Renzo Maffei, storico personaggio cittadino molto vicino ai bambini e al mondo dell’infanzia».

L’edificio in via Pisana ha oltre 50 anni. All’inizio era una cabina di trasformazione a cui giungeva corrente a 30mila volts per essere poi distribuita alla città. Poi, alla fine degli anni Sessanta, diventò un semplice centro di distribuzione, prima di essere dismessa circa dieci anni dopo. «Il lato che si affaccia in via Pisana manterrà le caratteristiche di archeologia industriale con mattoni a faccia vista e le ampie finestre. In più ci saranno circa 30 posti auto nei dintorni», ha spiegato ancora Mannucci.

«Interveniamo con il criterio di risparmiare risorse – ha detto Rossi – ma puntando a standard tecnologici alti. L’obiettivo è quello di costruire edifici che abbiano consumi energetici pari a zero. È con questo criterio che stiamo lavorando al progetto per gli ex macelli». Un altro elemento di valutazione di questa operazione sarà il recupero edilizio e non il consumo di territorio, così com’è avvenuto in molte aree del Pisano negli ultimi anni. «È una linea di governo della nuova giunta della Regione Toscana ha detto Millozzi – ma è un elemento che caratterizza anche il nostro modo di operare. Tenderemo sempre più alla ristrutturazione di edifici già esistenti. Proveremo a dare priorità a quei progetti che evitino di immettere più cemento nella nostra zona. Il consumo di superficie deve rallentare bruscamente. Questa sarà anche la filosofia con cui lavoreremo alla stesura del nuovo piano regolatore».

La tendenza del recupero di stabili già esistenti si verificherà, verosimilmente, anche con il “palazzo delle Poste”, vicino a piazza Andrea da Pontedera. «E stato venduto – afferma ancora il sindaco – e credo sarà oggetto di un intervento di questo genere. Non conosco ancora i dettagli dell’operazione, ma credo che a breve ne sapremo di più. Un altro edificio dismesso è quello che un tempo apparteneva a Telecom in via Dante. Di questo, però, non sappiamo ancora cosa ne sarà».

Andreas Quirici

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Sabato 17 luglio 2010
Testata: NAZIONE PONTEDERA VALDERA

L’ex «cabina» Enel rinasce su 5 piani

Presentato il recupero dello storico e (degradato) edificio di via Primo Maggio

UN ALTRO passo avanti verso il rilancio di vecchi edifici cittadini riguarda l’ex «cabina» dell’Enel, in via primo maggio, che diventerà per metà un centro direzionale e per l’altra metà (circa) sarà a disposizione del comune. Fu realizzata nel primo dopoguerra e fino al 1976 ha operato vicino al villaggio comunale per ricevere elettricità a 30mila wolt, trasformarla in 10mila e redistribuirla. Già nel 1968 fu declassata per la sola distribuzione della corrente a 10mila wolt, poi fu dismessa 10 anni dopo. Fin da allora ci si chiese come riciclarla, anche perché si stava man mano rovinando pur affacciandosi su via primo maggio, e per qualche tempo fu usata anche per dare ricovero a persone senza casa. Nel 1998, il Comune l’acquistò per 120mila euro, pensando anche di farne la sede dei vigili (che invece stanno per trasferirsi a piano terra del nuovo edificio di piazza Berlinguer) e altro. La scelta finale e ormai operativa è invece un accordo con la Cotrep (Cooperativa di Costruttori, operaie trasportatori edili pisani, filiera del settore edilizio) che vi realizzerà un centro direzionale, per uffici, in parte restaurando l’esistente e in parte costruendo di nuovo, con la cessione al Comune dei primi due piani. «A piano terra – dice il sindaco Simone Millozzi – vi trasporteremo la mediateca, per il secondo non abbiamo ancora deciso la destinazione, comunque è importante che Pontedera annulli un altro edificio degradato con un’operazione, crediamo, vantaggiosa per la comunità». La Cotrep investirà nell’operazione 2 milioni.
«Ci vuole una bella dose di coraggio e anche un po’ di incoscienza – dice il presidente Marco Rossi – a gettarsi di questi tempi in un’avventura edilizia. Ma se restiamo fermi, moriano noi come azienda e non contribuiano certo a risollverare il Paese dalla crisi» dice il direttore tecnico della Cotrep, Nicola Panattoni. Progettisti sono Carlo Carli e Roberto Mannucci dello studio di architettura Desark. «E un recupero vincolato alla Sovrintendenza – dice l’architetto Mannucci – perché è di archeologia industriale. Dovremo consolidare e conservare la torretta con i suoi finestroni caratteristici e il corpo centrale, che guardano verso via primo maggio e verso il centro. Vi realizzeremo 5 piani utilizzando l’attuale cubaggio su 3, mentre la parte nuova avrà 5 piani altrettanto di nuova costruzione. Sarà un edificio di avanzata bioedilizia, quasi autosufficiente quanto a consumo energetico, avrà 30 posti auto di pertinenza e l’offerta di acquisto sarà corrispondente alle tipologie richieste». Il sindaco Millozzi sottolinea come Pontedera «si stia muovendo bene anche nel recupero di vecchi edifici, come vuole anche la Regione, tanto che da martedì prossimo potrà aprire il cantiere dietro il duomo, mentre stiamo aspettando il progetto del nuovo acquirente delle ex Poste centrali, come aspettiamo proposte per l’ex palazzo Sip. Ma in rampa di lancio ci sono altri grandi progetti».

In passato
La palazzina fu realizzata nel dopoguerra e restò in funzione fino al 1976 dopo il declassamento

Futuro
La progettazione si è rifatta alla bioeditizia Accanto alla vecchia torre sorgerà un nuovo volume

Nel passato
Ai «tempi d’oro» ospitava 20 operai
ERA una delle tre cabine «primarie» in provincia (le altre due erano a Pisa-Porta a Mare e Montopoli), vi operavano oltre 20 operai su tre turni. Aveva un bell’alloggio per il guardiano con famiglia e posti letto per gli operai.

Stop pannelli selvaggi, arriva il piano

martedì, giugno 8th, 2010

Riproduciamo l’articolo di Mario Mannucci pubblicato domenica 6 giugno 2010 sul quotidiano La Nazione

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Stop pannelli selvaggi, arriva il piano

Dopo le polemiche, il Comune prepara la mappa delle zone dove si potranno costruire

IL COMUNE di Pontedera sta predisponendo un nuovo piano regolatore. Ma stavolta non sono in ballo terreni edificabili o non edificabili. Stavolta l’obiettivo sono i pannelli per catturare l’energia del sole e le pale per quella del vento. «Novità molto positive a livello di massima — dice il sindaco Simone Millozzi — ma che nascondono un’insidia. Quella di riempire le nostre colline di pannelli e pale, trasformando non soltanto il paesaggio naturale ma contribuendo a dare un altro colpo all’agricoltura, ai vigneti, agli oliveti. Cosa molto pericolosa perché l’abbandono dell’agricoltura, di pianura e collinare, comporta rischi di degrado del territorio anche dal punto di vista idrogeologico».

CHE L’ENERGIA pulita abbia anch’essa rovesci di medaglia, e che anch’essa vada regolamentata e disciplinata, non è più una novità. Come non è più una novità l’energia pulita. Ma è comune una tematica «vecchia» soltanto di pochi anni, per cui il piano re-golatore dei pannelli e delle pale è un primo passo significativo. «Porteremo il piano, la mappa, in consiglio comunale — spiega Millozzi — e lo approveremo in modo che diventi chiaro dove e come si possono realizzare campi fotovoltaici e dove no. Vogliamo evitare, lo ripeto, la corsa ad affittare colline e tenute alle società del settore».

Il problema, come è noto, è venuto alla luce per un impianto che si voleva e vuoi realizzare sulle colline di Treggiaia, per ora stoppato, con proteste del proprietario. Ma ora si attende il piano regolatore generale.

DAL SOLE al vento. «Procede bene —dice il sindaco— la trattativa per realizzare altre tre pale nel parco eolico di Gello. Dove, tra fabbriche e maxi magazzini, ruotano già da due anni quattro mega pale realizzate dall’industria belga Elettrawinds, sono visibili anche da molto lontano e sono diventate un altro, l’ultimo, il più recente, simbolo di Pontedera, soppiantando un po’ le rotonde artistiche, ormai «vecchie» di quasi 10 anni. Però provocano problemi per le società del gruppo Virgo, con sede nella campagna di Navacchio lungo lo scolmatore, che studiano il sottosuolo e il cielo. Troppe vibrazioni, dicono gli scienziati della Virgo, che disturbano gli studi e le ricerche. «Ma è possibile — così Simone Millozzi — un incontro fra le due esigenze, quella della ricerca e quella del potenziamento del nostro parco eolico. Ne stiamo parlando con la mediazione della Regione e ci stiamo accordando per una serie di nuovi accorgimenti che ridurranno le vibrazioni. A esempio, faremo basi più massicce e più stabili per le pale, in modo, appunto, da provocare meno vibrazioni. Spero che presto arriveremo alla firma di un accordo».

Mario Mannucci

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IL SINDACO

II sole
«Non si può consentire che le nostre colline si riempiano di impianti per produrre energia al posto di vigne e oliveti con crescente abbandono dell’agricoltura»

II vento
«Stiamo ancora trattando ma siamo a buon punto per il potenziamento del parco eolico di Gello con alcuni accorgimenti per ridurre le vibrazioni sottoterra e nel cielo»

Sugli impianti solari a Treggiaia

venerdì, giugno 4th, 2010

Leggo stamani l’intervento del Consigliere Comunale Federica Barabotti sul quotidiano il Tirreno. Nell’intervento la consigliera sollecita il comune a ritornare sulla decisione di negare l’autorizzazione all’installazione di un impianto a pannelli solari nella zona di Treggiaia.

La stessa consigliera da atto che si tratta di una installazione richiesta su una zona che non ha quella destinazione, ma ad esclusiva funzione agricola. Si tratta di zone assolutamente minoritarie che sono quelle che hanno le maggiori potenzialità dal punto di vista della produzione alimentare. Ma addirittura si chiede e invoca il cambio di destinazione per quel territorio.

Personalmente ritengo che le scelte complessive fatte nella fase di stesura del Piano regolatore del Comune siano giuste. Per governare un territorio occorre avere un quadro complessivo e operare in maniera coerente. Per questo non ritengo utile avviare un processo di questo tipo su un territorio dedicato all’agricoltura. Non può essere considerata, l’agricoltura, una cenerentola a cui derogare in ogni occasione. Gli impianti solari di cui si parla occuperebbero diversi ettari di terreno agricolo. Modificherebbero la vocazione di quel territorio e avvierebbero probabilmente un processo di trasformazione. Il Comune di Pontedera ha invece messo in campo in questi anni una diversa strada per lo sviluppo di quella parte del territorio comunale basato sulla valorizzazione dell’esistente tessuto agricolo e agrituristico. Un percorso che non può essere interrotto. Inoltre a me pare sbagliato mettere in contrapposizione la strada delle energie rinnovabili con quella della valorizzazione dell’agricoltura e della vocazione antica di un territorio.

Stiamo lavorando per individuare aree specifiche per evitare invece un consumo estensivo del territorio e del suolo che è oggi destinato all’agricoltura. Vogliamo governare questo fenomeno. Oggi molti abbandonano l’agricoltura che, in crisi, non garantisce adeguati profitti per puntare sull’energia che è un mercato drogato anche dagli incentivi. Sarebbe ingiusto assecondare supinamente questa tendenza contingente anche se la scelta delle energie rinnovabili è positiva.

Soprattutto in una città, la nostra, che ha già fatto coraggiose scelte nel campo delle energie rinnovabili sia nell’eolico che nella stessa energia solare consentendo l’installazione su molti edifici pubblici.

Per tutto questo credo che la richiesta della consigliera di opposizione sia fuori luogo e impropria. A Treggiaia quei terreni con vocazione agricola hanno un ruolo strategico insostituibile per il nostro territorio. Cambiarlo sarebbe sbagliato.

Pontedera, 3 giugno 2010

Sull’azione Israeliana alla flottiglia di navi dirette a Gaza

martedì, giugno 1st, 2010

Esprimo il mio sgomento e l’allarme per il tragico bilancio dello scontro a fuoco avvenuto a seguito dell’azione israeliana nelle acque del Mediterraneo Orientale. Le truppe speciali israeliane sono intervenute per un blitz contro le navi di alcune organizzazioni non governative che stavano portando materiali a Gaza. L’evento ha avuto conseguenze tragiche con morti e feriti. Si tratta di un fatto grave che ha provocato in me e nella amministrazione comunale che rappresento, grande dolore e preoccupazione. Mi auguro che la spirale di tensioni e di scontri che insanguina quella parte di mondo possa bloccarsi e possa tornare la pace.

Pontedera, 1 giugno 2010

Seconda navetta e il piano della sosta

giovedì, maggio 6th, 2010

Riproduciamo l’articolo di Emilio Chiorazzo pubblicato oggi sul quotidiano Il Tirreno
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Seconda navetta, c’è già il percorso
Due fermate in zona ospedale, una ai cimiteri: il centro è più vicino

IL PIANO DELLA SOSTA
A pagamento metà area Piaggio, crescono le strisce blu in piazza della Solidarietà

EMILIO CHIORAZZO


PONTEDERA. Lo potremmo definire in numeri, il nuovo piano della sosta che l’amministrazione comunale ha presentato, per la discussione, alle associazioni di categoria. E darebbe già un senso delle decisioni prese: per 170 posti auto la tariffa aumenterà da un euro a 1,30 e per 390 posti, invece, la tariffa oraria verrà dimezzata, da un euro a 50 centesimi.
Ma sarebbe riduttivo. Dietro c’è uno studio e una filosofia che il sindaco Simone Millozzi e l’assessore alle attività produttive Francesco Nocchi hanno spiegato ai rappresentanti dei commercianti.
Lo studio. In questi mesi sulla questione dei parcheggi l’amministrazione comunale ha lavorato a lungo. Partendo dalla trasformazione della Siat 2p in Srl, riducendo organismi e spese: i consigli di amministrazioni da 10 membri sono diventati uno solo con tre membri, 2 di parte pubblica, uno privato. Il risultato? Un utile di 195mila euro circa che non sarà diviso ma completamente investito. La Siat a breve avrà una sede nuova: lascerà via Marconcini e andrà nei locali di via Manzoni. Una sede dotata anche della tecnologia più avanzata. Una su tutte: i vigili e i controllori della sosta avranno strumenti che saranno collegati con la banca dati, in modo da evitare multe, a quegli automobilisti che hanno un abbonamento e non l’hanno esposto.
L’andamento della sosta. L’uso della sosta a pagamento è in crescita. I ricavi del 2009 sono di poco superiore a 1 milione e 850mila euro. L’anno precedente si erano fermati a 1 milione e 734mila euro. Anche in questo caso, un dato su tutti aiuta a capire la situazione. Riguarda il dicembre 2009: c’è stato un aumento dell’uso degli stalli a pagamento del 5,5% rispetto all’anno prima. «Siamo partiti dall’analisi di questa situazione – spiega il sindaco Millozzi – e dal fatto che, sul piano del traffico, alcune situazioni critiche, nel corso degli anni sono stati risolti. La circonvallazione che collega il ponte alla Navetta con gli ingressi della Fi-Pi-Li, non costringe i veicoli ad attraversare, com’accadeva prima, il centro città. Oggi abbiamo una maggiore capacità di sosta in città». Anche in questo caso, parlano i numeri: nelle aree più centrali, Piazzone e piazza Duomo, ogni posto auto viene utilizzato, in un giorno, per 7-8 ore. Mentre in altri luoghi, come l’ultimo piano del Fast park di piazza Berlinguer, l’uso di un posto auto, a fatica supera le 2 ore giornaliere. Questo avviene anche alla stazione. Prosegue il sindaco: «Ci ha spinti a confermare il sistema della sosta a pagamento, ma anche a riorganizzarlo, partendo dal fatto che, al momento, si paga dappertutto un euro».
Le soluzioni. «L’esperienza maturata in questi anni con il bus navetta gratuito – spiega Millozzi – ci è servita: dal Cineplex al centro, porta ogni giorno mille utenti. Gente che arriva dalla zona del Cuoio, dai Comuni del Valdarno. E che lascia l’auto in quello spiazzo, per raggiungere le aree coi servizi. All’amministrazione costa 160mila euro l’anno».
Da qui che è nata l’idea del secondo bus. «Partirà dal parcheggio dei cimiteri e raggiungerà il centro – sottolinea il sindaco – potrà essere utilizzato da chi arriva in città dall’alta Valdera. Il parcheggio è finito, a giorni sarà inaugurato. Il bus costerà all’amministrazione 190mila euro».
È già stato definito anche il tragitto che compirà nell’arco di 10-12 minuti: percorrerà viale Europa, farà sosta in via De Gasperi (e questa sarà una prima opportunità per chi vuole raggiungere il presidio ospedaliero), farà il sottopasso di via della Stazione Vecchia e farà sosta-capolinea, per il centro, in piazza Garibaldi. Poi proseguirà ancora, lungo il sottopasso, via IV novembre, via Roma (con fermata davanti all’ospedale Lotti) e ritorno al parcheggio dei cimiteri.
L’alternativa. Il piano della sosta è supportato anche da idee e progetti che permettono di non utilizzare l’auto. Le piste ciclabili che, presto, diventeranno una specie di ragnatela in ogni angolo della città (è in fase di realizzazione quella che da viale Italia arriva al Cineplex): opere per 250mila euro. E il sistema di bici a noleggio, sparsi in 5 stazioni (ai due parcheggi scambiatori, alla stazione, all’ospedale e davanti al Comune): un progetto da centomila euro.
I provvedimenti. Non solo la rimodulazione delle tariffe. L’ultimo piano del fast-park avrà sbarre e una cassa automatica per pagare, al termine della sosta, solo il tempo effettivo. Lo stesso avverrà anche in piazza della Solidarietà, dove i posti a pagamento sono stati aumentati: ce ne saranno una quarantina in più. Cambia la sosta anche nel parcheggio della zona del Dente Piaggio. Attualmente è metà libero e metà regolato con il disco orario. Quest’ultima metà verrà messa a pagamento. «Ci sono troppi servizi in quell’area – dice il sindaco – il museo, PontTech, l’agenzia delle entrate. E altri arriveranno nei prossimi mesi, come la biblioteca, l’Erasmus. Con la sosta a pagamento vorremmo attivare un po’ di circolazione. Al momento, non si trova mai posto in quell’area». Infine lo spiazzo sull’argine (usato abusivamente come parcheggio libero): sarà sistemato e, per buona parte adibito alla sosta. Non a pagamento.

In merito ad una lettera sulla rubrica “Buongiorno Pontedera” del quotidiano La Nazione

venerdì, aprile 16th, 2010

Sig.ra Marzia Palmisano

leggendo la rubrica “Buongiorno Pontedera” sul giornale locale de “La Nazione” del 15/4/2010 nel ringraziarLa per la descrizione fatta della nostra città, frutto di un lavoro comune tra Amministrazione Comunale, commercianti e cittadini residenti, mi permetto, con la presente, di informarla che l’ultima corsa del bus navetta messo a disposizione gratuitamente dal Comune parte da Piazza Gronchi alle ore 20,46 e non alle ore 20,10.

Mi auguro che queste informazione possa consentire di superare le criticità da Lei evidenziata sul giornale.

Colgo l’occasione per comunicarle, inoltre, che stiamo istituendo un secondo bus navetta, sempre a titolo gratuito che partirà dal piazzale davanti al Cimitero Comunale (altro parcheggio scambiatore) al centro città sempre con le medesime modalità dell’attuale navetta.

Tali interventi hanno un costo complessivo per l’Amministrazione Comunale di oltre € 300.000,00 all’anno. Tutto questo per perfezionare la mobilità e la sosta in città al fine di migliorare la qualità della vita coniugandola con il rilancio ed il consolidamento dell’attività commerciale ivi presente.

Con la speranza di averle dato informazioni utili, le auguro buon lavoro

Pontedera, 15 Aprile 2010

Il Sindaco, Avv. Simone Millozzi

Sui temi dei rifiuti e della discarica. La risposta ai consiglieri di opposizione.

giovedì, aprile 8th, 2010

Leggo oggi sulla Nazione l’intervento dei consiglieri del Pdl Zito e Barabotti che enfatizza la “polemica” che sarebbe avvenuta tra me e il presidente di Geofor Paolo Marconcini sul tema della discarica. Innanzitutto tranquillizzo i due consiglieri: Io e Marconcini ci conosciamo da più di dieci anni e i nostri rapporti sono ottimi. Questo non toglie che il confronto e le esigenze dei nostri rispettivi ruoli non possano finire sulla stampa come in democrazia dovrebbe accadere. Forse qualcuno ha nostalgia delle decisioni prese nelle “segrete stanze”? Non c’è nulla da nascondere. Ma, al di la delle legittime esigenze della stampa che ha fatto bene il suo dovere, non c’è nemmeno polemica. La stampa registra fatti e notizie e non solo polemiche. Esiste invece una condivisione di intenti con il Presidente di Geofor. Nell’articolo ho precisato che Pontedera non sia sede di un’altra discarica. Ciò che dicono i due consiglieri comunali rischia di provocare disinformazione: non c’è nessuna concessione approvata dalla precedente amministrazione per allargare l’impianto Geofor nei terreni circostanti. Se i due consiglieri conoscessero il Piano Regolatore approvato in consiglio e discusso in decine di iniziative pubbliche, avrebbero evitato certe dichiarazioni. I terreni in oggetto oggi sono destinati ad attività agricola e quindi necessiterebbero di apposita variante per una simile “concessione”. Nessuna concessione poteva esserci stata visto che i terreni sono ancora oggi a destinazione agricola. Non mi sorprende poi che i consiglieri del Pdl si stiano ancora domandando se sia necessario un nuovo impianto di compostaggio: questo dimostra l’effettiva lontananza del Pdl dai problemi reali della comunità e dei cittadini. Lontananza dimostrata anche dai risultati elettorali che in queste zone continuano a punirli. Che un impianto di compostaggio moderno, nuovo, anaerobico, capace di produrre energia sia necessario per sostituire il vecchio impianto che produce maleodoranze per tutto l’abitato e il nostro territorio è ormai cosa nota a tutti i cittadini, tranne forse, a quanto pare, ai consiglieri del Pdl. Ben venga quindi l’interrogazione in Consiglio Comunale se questo serve a far prendere cognizione piena ed effettiva ai consiglieri del Pdl della situazione lamentata. Non si preoccupino di invitare il presidente di Geofor alla seduta consigliare. L’invito ai presidenti delle società partecipate e pubbliche a relazionare sulle società di competenza avviene automaticamente e da tempo. Dovrebbero saperlo. Nella prossima seduta del consiglio, ad esempio, è prevista la partecipazione dei vertici del Consorzio di Bonifica Fiumi e Fossi. Pontedera, 7 aprile 2010