Archive for the ‘Millozzi’ Category

Sul folle episodio contro il palazzo comunale di Pontedera

martedì, settembre 29th, 2015

Prima che si sprechino commenti e prese di posizione che già vedo, con preoccupante abbondanza e grande superficialità, circolare sia sulla mia bacheca che sui vari social, mi preme riportare alla luce quelli che sono i fatti sui quali ciascuno possa liberamente fondare la propria opinione.

Il cittadino in questione, peraltro nemmeno residente nel nostro Comune, non ha mai fatto richiesta di sostegno e di supporto personale a questa amministrazione. In tal caso, seppur non residente, questo Comune si sarebbe attivato con l’eventuale amministrazione di competenza per aiutarlo.
La stessa persona è nota perchè nei mesi scorsi aveva attuato delle forme di protesta contro questa amministrazione durante la quale aveva perorato la causa di una cittadina pontederese (e di sua figlia minorenne) verosimilmente sua ex compagna, destinataria di uno sfratto.

Il Comune si è fatto carico di quella situazione fornendo inizialmente l’alloggio temporaneo, nella nostra “Casa del Volontariato” e provvedendo altresì anche al vitto quotidiano. Poi abbiamo trovato, per madre e figlia, un alloggio definitivo con l’impegno – mai mantenuto – di una compartecipazione, dello stesso soggetto, all’affitto. Il Comune ancora oggi sta sostenendo per intero i costi dell’abitazione.

Lo stesso soggetto aveva partecipato a manifestazioni plateali, strumentalizzate da alcune forze politiche, contro le politiche sociali dell’amministrazione comunale. In una circostanza aveva anche messo in atto danneggiamenti al patrimonio comunale mettendo in pericolo l’incolumità personale di cittadini e dipendenti. Stesse modalità si sono ripetute anche presso l’Ospedale Lotti di Pontedera.
L’episodio di ieri notte non può dunque trovare alcun alibi nella mancata attenzione da parte dell’amministrazione comunale ed è, invece, da ascriversi ad un gesto inaudito, inaccettabile e violento, compiuto deliberatamente e che avrebbe potuto in altri orari e condizioni, recare danno a se e ad altri, con esiti ancor peggiori.

Mi auguro, pertanto, che si tratti di un gesto isolato e che la condanna dell’opinione pubblica sia ferma e generalizzata anche al fine di evitare comportamenti di pericolosa emulazione.

Pontedera, 29 settembre 2015

Sul furto alla Gandhi

giovedì, settembre 24th, 2015

DSC_9782-webStanotte ignoti sono entrati dentro la scuola Gandhi nel quartiere Oltrera. Ancora una volta registriamo un episodio di questo tipo che danneggia la comunità e soprattutto danneggia i giovani che utilizzano le strutture scolastiche.

Condanno nella maniera più ferma gli autori di questo gesto. Sono stati portati via degli strumenti informatici nuovi che la scuola aveva acquistato recentemente. Il danno subito ha lasciato tutti interdetti rovinando un clima positivo che si respirava in quell’istituto per il fatto che vi avevamo svolto importanti lavori di ristrutturazione e di miglioramento.

Occorre che si intervenga con severità su questi episodi e mi auguro che si individuino i responsabili e si faccia loro comprendere di quanto sia odioso e stupido colpire una scuola. La scuola è il simbolo di una società che vuole crescere e migliorare. Dobbiamo capire tutti che è importante e va difesa da parte di tutti.

Nei giorni scorsi avevo commentato un episodio analogo a La Rotta e avevo sottolineato come l’azione vandalica fosse ridicola: ridicola perché pensando di fare un danno al Comune, alla Scuola o agli insegnanti non si accorgono di farlo all’intera comunità che è composta anche da loro. Domani toccherà ai loro figli vivere quegli spazi. Ripeto anche stavolta che l’azione è meschina perché danneggiare ambienti ed arredi di una scuola significa agire in spregio a tutti gli alunni che tra poco ci trascorreranno buona parte del proprio tempo. Riusciremo tutti a vivere meglio quando il controllo dei comportamenti scorretti sarà sociale e diffuso ma, in primo luogo, quando ciò che è pubblico sarà considerato di ciascuno e non di nessuno.

Pontedera, 24 settembre 2015

Contro la chiusura dell’Ufficio Postale a Treggiaia: “Gesto prepotente e arrogante”

giovedì, settembre 10th, 2015

Stamani l’ufficio postale di Treggiaia non ha aperto, nonostante il mio appello, che facendo riferimento ad una sentenza del Tar aveva chiesto di sospendere la chiusura. Cittadini e amministratori comunali di Pontedera hanno svolto un presidio di protesta a Treggiaia. Questa la mia dichiarazione:

poste-treggiaiaPoste ha scelto la strada della prepotenza e dell’arroganza, non tenendo conto della decisione della magistratura e nemmeno del doveroso dialogo con un’altra istituzione pubblica qual’è il Comune. La scelta di Poste è stata invece burocratica: ha voluto cioè lasciare chiusi quegli uffici non direttamente oggetto della sospensiva del Tar. Ma il nostro ufficio di Treggiaia non è stato menzionato nel ricorso del Tar solo perché la procedura è ancora in corso. La sentenza del Tar però dice una cosa chiarissima che vale per tutti gli uffici postali: se si vanno a toccare i servizi al cittadino occorre concordare i tempi e i modi con i territori interessati. Poste quindi ha fatto una scelta diversa dimostrando poca attenzione e dialogo con cittadini e istituzioni locali. Poste deve scegliere di sedersi ad un tavolo con i comuni (e con l’Anci) e contemperare le esigenze di razionalizzazione con quelle di qualità della vita dei cittadini. Come è stato fatto altrove era possibile sospendere la chiusura e continuare ad erogare un servizio che è importante per la cittadinanza e per gli anziani: chi risarcirà i danni patiti dai nostri cittadini stamani? Io credo che Poste sarà costretta a ripensare questa decisione anche perché da parte nostra continueremo in tutte le sedi la nostra lotta.

Pontedera, 9 settembre 2015

Sull’articolo comparso sulla Nazione del 4 Settembre 2015 “Pontedera, la legalità ha perso il treno”

venerdì, settembre 4th, 2015

“Leggo con stupore ed anche con amarezza l’articolo comparso su La Nazione di Venerdì 4 Settembre avente ad oggetto il tema dell’integrazione e della sicurezza a Pontedera con particolare riferimento al quartiere dalla stazione. Lo stupore deriva dal fatto che l’immagine della città fornita dall’inviato mi pare in primo luogo frettolosa e piuttosto edulcorata. Non voglio certo dire che le criticità non vi siano e che la grave crisi socioeconomica non abbia fatto che acuirle; molte azioni sono state messe in campo e molte altre ne servono ancora ma mi permetto di affermare in primo luogo e con certezza che il quartiere della stazione non possa esser definito “un ghetto”. Soltanto per il significato che questa parola indica e cioè un quartiere in cui sono relegate minoranze etniche o sociali emarginate, un’area affetta dai isolamento fisico e simbolico, di emarginazione e di inferiorità sociale e culturale vissuta da una minoranza socialmente, etnicamente o razzialmente esclusa dalla comunità di riferimento più ampia. Ecco, il quartiere della stazione a Pontedera non è certamente questo. Molti progetti di integrazione sociale e culturale sono stati messi in campo: l’intera città è pienamente interconnessa con quel quartiere; l’amministrazione comunale ha fatto uno sforzo di riqualificazione urbana importante, nell’area sono presenti importanti presidi pubblici (ad es. la sede dell’unione Valdera) e privati sia del tessuto associativo (sedi sindacati e centri servizi, sede CNA, cooperative sociali), sia del tessuto commerciale (bar, ristoranti) nonché del tessuto professionale (studi e consulenti).

Al quartiere della stazione sono dedicati importanti risorse economiche e progettuali per governare il fenomeno indiscutibile della presenza di cittadini stranieri; non più tardi di un anno fa il comune di Pontedera ha vinto un bando emanato dalla Unione Europea per incoraggiare iniziative di dialogo interculturale con un progetto giudicato il migliore tra tutti quelli presentati in Italia; in questo comune si è sperimentata, tra i primi in Italia, l’istituzione del consiglio degli stranieri e percorsi di cittadinanza attiva consentendo agli stranieri di eleggere i propri rappresentanti nei forum tematici partecipati dall’intera città. Le attività di integrazione nel quartiere della stazione di Pontedera prevedono annualmente momenti di incontro e socializzazione anche attraverso incontri gastronomici per conoscere gusti e sapori delle cucine delle culture e delle etnie presenti e momenti di ricreazione diffusa (questa stasera, ad esempio e tempo permettendo, vi sarà una proiezione di un film ad ingresso gratuito nel giardino pubblico).
Con poche parole, ma pesanti come macigni, quell’articolo distrugge un lavoro che pazientemente, anno dopo anno, passo dopo passo, ha visto protagonisti cittadini, associazioni, istituzioni, comitati, consulte, nella costruzione di una città, ritenuta a livello regionale, laboratorio di integrazione.
In questo senso trovo impropria la premura giornalistica a fornire una notizia intrisa di stereotipi e nel concreto ben lontana dal raccontare davvero quello che succede quotidianamente nella città di Pontedera.
A nulla vale, in tali casi, interrogarsi e riflettere su cosa è stato fatto (e cosa manca ancora) per una integrazione migliore ed ulteriore: potrei parlare e descrivere per ore le riqualificazioni urbane avvenute, gli innumerevoli interventi nelle scuole, le numerose iniziative ed eventi, i progetti di prossimità attivati e così via; tutto questo sembra non lasciar “traccia” di fronte alla potenza evocativa di parole come “ghetto”, “crimine”, “zona fuori controllo”.
Per analogia è come usare la stessa “ruspa” di Salvini: ha un effetto comunicativo dirompente ma non ci si preoccupa delle “macerie” culturali e sociali che lascia nelle comunità  dove riesce a penetrare sfruttandone le fragilità. Le città sono laboratori di reale integrazione che quotidianamente si confrontano con questi fenomeni e dove ogni fatto avvenuto ma anche, e soprattutto, dove ogni parola detta e scritta è fieno per i magazzini dell’intolleranza e della paura pronto a bruciare quella coesione sociale costruita negli anni.
Parlare, infine, come fa l’articolo di “identità toscana scomparsa” mi pare davvero paradossale soprattutto in un momento in cui l’Italia e l’Europa stanno elaborando il tema dei flussi migratori, dell’accoglienza e dell’integrazione con tutte le difficoltà culturali e valoriali che conosciamo; l’identità toscana si trasforma, a Pontedera come a S.Maria Novella o Grosseto giorno dopo giorno secondo processi che sfuggono persino agli storici e che difficilmente possono esser circoscritti dall’attualità della cronaca.
A Pontedera i cittadini sono orgogliosi di esser “pontaderesi” ma hanno saputo e sanno, anche nelle difficoltà straordinaria che ci pone il presente, accogliere e convivere con le complesse trasformazioni del mondo globale di cui l’immigrazione fa inevitabilmente parte.
La zona della stazione, con tutte le criticità che conosciamo, non può nemmeno esser definita “fuori controllo” anche solo per lo straordinario lavoro e la grande attenzione che vi dedicano le forze di polizia con le limitate risorse umane e strumentali a disposizione; si tratta di parole che mortificano con eccessiva leggerezza un impegno concreto e quotidiano.
Voglio pensare, probabilmente, che la visita di un giorno in città non sia sufficiente a dar conto dell’enorme lavoro che questa comunità si è adoperata a fare per costruire quello che, ripeto, è un laboratorio di integrazione riconosciuto e riconoscibile da anni; sarebbe come provare a raccontare il piacere di guidare una Vespa senza salirci sopra, magari fermandosi a vederla nel nostro bellissimo e straordinario Museo Piaggio, proprio lì a due passi da quel quartiere.”

Simone Millozzi, Sindaco di Pontedera

Il cordoglio del Comune di Pontedera per la scomparsa di Sergio Marrucci. Dichiarazione del Sindaco Simone Millozzi e dell’assessore Matteo Franconi

martedì, luglio 7th, 2015

Diapositiva 1Oggi è deceduto Sergio Marrucci, già dipendente comunale e da sempre punto di riferimento per il canottaggio pontederese e nazionale.

Il Comune di Pontedera esprime il cordoglio dell’amministrazione comunale e della città tutta alla famiglia e alle persone care di Sergio Marrucci.

Marrucci è stato dipendente del Comune di Pontedera fino a poche settimane addietro, all’ufficio sport. Era appena andato in pensione. Ma tutta la città lo ha conosciuto soprattutto nella sua veste di dirigente sportivo e di grande animatore del canottaggio cittadino, ruolo nel quale era anche stimato a livello nazionale. I grandi risultati raggiunti dal canottaggio pontederese e del nostro territorio sono dovuti anche a lui e alle sue grandi capacità tecniche ed umane.

marrucci-pettinari

Sergio Marrucci con Leonardo Pettinari

Lo ricordiamo anche per il suo impegno nella riscoperta dei nostri fiumi e nel sostegno che ha sempre messo in campo per il successo del battello fluviale. E’ anche grazie a lui se oggi la città ha ritrovato un buon rapporto con i suoi corsi d’acqua.

Ai suoi cari, alla sua famiglia, e a tutte le persone che gli sono state vicino, vada il nostro cordoglio, la nostra vicinanza, e quello di tutta la città di Pontedera.

Pontedera, 7 luglio 2015

Sulle aperture notturne di Carrefour a San Giuliano. La mia posizione a sostegno della battaglia dei lavoratori.

lunedì, luglio 6th, 2015

Apprendo dalla stampa della discussione aperta a San Giuliano sull’apertura notturna degli ipermercati Carrefour. Sul tema della liberalizzazione selvaggia di orari e aperture ho fatto assieme ad altri Sindaci una battaglia politica (purtroppo persa in sede di giustizia amministrativa); ritenevo allora, come ritengo a maggior ragione adesso, che uno Stato non possa sacrificare sull’altare del consumismo h24 la dignità del lavoro e del tessuto commerciale; si tratta di un atteggiamento inutile e dannoso! Non si può far finta di non vedere oltre alle esigenze dei consumatori, anche di quelle delle famiglie, dei lavoratori, della vivibilità delle città, della identità e dei valori. Con la liberalizzazione selvaggia si mette, come l’esperienza di questi ultimi anni dimostra, ulteriormente a rischio una vasta rete di piccoli esercizi commerciali che sarebbero a rischio chiusura. Si penalizzano i centri commerciali naturali che fanno della qualità del commercio e della vivibilità del territorio i propri valori. Il Comune di Pontedera sin dall’inizio ha contrastato questo atteggiamento liberista del legislatore che ha rimosso ogni vincolo agli orari ed alle aperture domenicali dei negozi facendo carta straccia di tutto quel capitale di accordi realizzati sui territori fra amministrazioni comunali, associazioni del commercio, dei lavoratori e dei consumatori e che avevano costruito con oculatezza un giusto equilibrio fra le molte esigenze da salvaguardare; accordi che tenevano conto delle caratteristiche e vocazioni dei territori. Non è possibile non contemperare gli spazi e le opportunità della grande distribuzione con il ruolo sociale svolto dalla dai negozi di vicinato. Non è con il consumismo onnivoro che si risolvono i problemi di un Paese che anzi sta cercando di rispondere alla crisi eliminando, necessariamente, il superfluo. La liberalizzazione selvaggia non ha peraltro prodotto alcun beneficio sul piano occupazionale, né su quello dei prezzi al consumo, né alle attività commerciali come dimostrano tutte le indagini statistiche finora prodotte; anzi, gli unici effetti sono il peggioramento delle condizioni dei lavoratori addetti e l’aggravamento dei problemi al commercio di vicinato che è tipicamente a conduzione familiare e quindi impossibilitato a concorrere sul piano dei prolungati orari di apertura. Al tempo come adesso ritengo che altre e ben più gravi siano le cause della flessione dei consumi così come diverse debbano essere le strade da percorrere per un loro rilancio. La capacità di spesa manca perché manca il lavoro; la disoccupazione, soprattutto giovanile, è a livelli inaccettabili e ci sono meno soldi nelle tasche degli italiani. In questo senso occorrerebbe indirizzare gli sforzi di una politica responsabile. Più che dell’ampliamento degli orari e delle aperture dunque c’è bisogno di maggiore benessere per le persone e le famiglie e soprattutto di maggiore equità sociale e redistribuzione della ricchezza: questa è la vera liberalizzazione che serve. Per questo sento di dover affermare la mia piena vicinanza e solidarietà alla battaglia di civiltà e dignità che i lavoratori ed i sindacati della Carrefour stanno portando avanti a San Giuliano.”


Simone Millozzi
Sindaco di Pontedera

Pontedera, 01 Luglio 2015

Dichiarazione del sindaco sull’abbandono dei rifiuti e sulla raccolta Porta a Porta

giovedì, giugno 25th, 2015

Innanzitutto va fatta una premessa. Il sistema di raccolta dei rifiuti Porta a Porta si è reso necessario per aumentare la percentuale di raccolta differenziata, che, per obbligo di legge, deve essere portata a livelli più alti di quelli attuali. Nel 2014 la raccolta Porta a Porta ha permesso a Regioni italiane che avevano avuto difficoltà in precedenza, di avere una percentuale di differenziata maggiore della Toscana. Inoltre ci sono norme di legge che prevedono aggravi di spesa se fossimo rimasti con le attuali percentuali di raccolta.

Infine, ma per me non meno importante, è un obbligo morale quello di tentare di ridurre l’impatto sull’ambiente e sulle future generazioni.

Il Porta a Porta è un sistema adottato in tutta Italia, per superare le criticità della raccolta a cassonetto, ed è anche uno dei più semplici. Si tratta solo di rispettare un calendario di esposizione, sotto casa, del proprio rifiuto. E’ incomprensibile che ci siano difficoltà a seguire queste semplici istruzioni. Questo sistema è stato già adottato in alcune zone di Pontedera: nella prima fase si sono verificate criticità ridotte e comunque progressivamente superate.

Peraltro questo sistema di raccolta non è una novità per il nostro centro storico che da circa un decennio è ormai abituato a questo sistema di conferimento dei rifiuti. Oggi abbiamo soltanto modificato l’orario di raccolta andando incontro all’esigenza di non impattare sulle attività serali e di socializzazione, oltre che al contenimento dei maggiori costi del servizio notturno.

Restiamo pertanto sorpresi dalla difficoltà con la quale i cittadini del centro stanno rispondendo a questa novità. L’unica spiegazione che possiamo darci è che si tratti di una novità giunta in un momento particolare della vita della comunità, all’inizio delle vacanze scolastiche e nei giorni della Notte Bianca, e forse finora accolta con distrazione. Faremo di tutto, insieme alla Geofor, che è preposta a questa funzione, per comunicare ancora meglio le caratteristiche del sistema di raccolta.

Ma è bene precisare alcune questioni: dal Porta a Porta indietro non si può tornare. Spiace sentire e leggere, anche nei luoghi pubblici, sui mezzi di informazione e sui social network, che gli stessi che criticavano Igenio ora se la prendano anche con il Porta a Porta. Se si esclude, per le ragioni che ho già spiegato, di tornare ai cassonetti, questo sistema è il più semplice. Tutti gli altri sistemi di conferimento comporterebbero, sul modello di Igenio, maggiori spostamenti del cittadino o maggiori adempimenti (come la presentazione di tessere e identificativi), oltre che, addirittura pesanti impatti nei quartieri come nel caso delle mini isole ecologiche in centro.

E’ mai possibile indignarsi soltanto verso il sistema di raccolta prescelto e non sentire la necessità di sottolineare l’inciviltà del conferimento non conforme oppure del conferimento fuori orario? E’ possibile immaginare che alcuni cittadini anche in passato abbiano trovato più comodo l’orario serale al fine di smaltire ogni tipologia di rifiuto “infischiandosene” del calendario del Porta a Porta? Era forse questa una delle ragioni per cui la differenziata in centro non soltanto non cresceva ma peggiorava anche in termini di “qualità” del materiale raccolto?

A questo punto, pur valutando aggiustamenti e miglioramenti del servizio, intendiamo procedere con la repressione degli abusi e con le multe.

Occorre che sia chiaro a tutti che i problemi sono causati da chi smaltisce in maniera scorretta.

Ci sono centinaia di cittadini che stanno già aderendo in maniera corretta e i miglioramenti già sono visibili: a loro non vogliamo far pesare i costi di chi sbaglia e di chi ne abusa.

Tutti i cittadini hanno ricevuto il calendario. Sono state fatte molte assemblee pubbliche e nel caso servisse ne faremo anche delle altre. E’ necessario il rispetto di poche e semplici regole, e un piccolo impegno in termini di attenzione, per salvaguardare l’ambiente, il decoro urbano e il senso civico della comunità. Tutti devono mettere sotto casa i rifiuti specifici nel giorno e nell’orario richiesto. Chi non lo farà sarà multato e pagherà i maggiori aggravi di spesa che si determineranno.

Il Comune di Pontedera interverrà con decisione, lavorando con discrezione e con coerenza, fino a risolvere anche questa problematica; i professionisti della critica possono starne certi.

Le congratulazioni a Maria Chiara Panesi, rieletta presidente dell’Arci Valdera

martedì, giugno 9th, 2015

Durante il congresso dell’Arci Valdera, che si tenuto nella Casa del Popolo di Capannoli, è stata rieletta la presidente uscente Maria Chiara Panesi. Voglio esprimere le mie congratulazioni a Panesi per la sua rielezione che premia la buona azione portata avanti in questi anni. Il Comune di Pontedera ha avuto una proficua e stretta collaborazione con questa associazione che ha un forte radicamento sul territorio.

In Valdera l’Arci conta circa 9000 soci, aumentati nell’ultimo anno del 20 per cento. L’Arci, anche grazie alla sua Presidente, si rafforza come presidio contro il razzismo e il populismo, a tutela i diritti dei più deboli, a a sostegno della cultura popolare e impegnata ad accogliere chi viene da lontano. Grazie all’Arci questo territorio è più democratico, aperto e ha meno diseguaglianze.

Pontedera, 8 giugno 2015

Firmerò la Carta Etica ma ritengo che la correttezza e la moralità si misurino sul campo e non dal tempo che si dedica a firmare proclami e dichiarazioni solenni

lunedì, giugno 8th, 2015

In relazione all’invito rivolto al sottoscritto a mezzo stampa, dal Consigliere Comunale Alessandro Puccinelli ad affrettarsi a firmare la Carta Etica di Avviso Pubblico (la Carta di Avviso Pubblico è un codice etico di comportamento degli amministratori locali, diretta derivazione della Carta di Pisa, nata come decalogo di prevenzione della corruzione, del malaffare, delle mafie e della cattiva amministrazione) voglio innanzitutto rassicurare il politico di opposizione: firmerò presto quella dichiarazione.

Ciò detto mi preme però far rilevare che la moralità e la correttezza amministrativa si misurano sul campo, ogni giorno, e non dal tempo che si può dedicare a firmare proclami e dichiarazioni solenni. Quando un sindaco diventa ufficialmente tale, subito dopo la sua elezioni, si presenta al Consiglio Comunale per un giuramento di lealtà alla Costituzione Italiana. In quel giuramento c’è tutto; nella nostra Carta Costituzionale c’è il riferimento alla moralità, alle leggi, ai valori. Svolgere oggi la funzione di sindaco, in una città come Pontedera, che ha un ruolo da capoluogo e risorse da piccola cittadina di provincia, è estremamente difficile ed impegnativo in termini di tempo e di impegno. Capisco che, legittimamente, l’opposizione vada a spulciare tra atti e documenti per sollecitarci ad una maggiore puntualità. Resta il fatto che ai proclami di comportamenti virtuosi io preferisco i comportamenti virtuosi veri e propri.

Per questo ritengo opportuno tranquillizzare Puccinelli. Firmerò.

Attribuire comunque alla firma di un documento il patentino dell’integrità, dell’etica e dell’onestà politica è inoltre piuttosto singolare! Il Sindaco e gli amministratori del Comune di Pontedera esercitano quotidianamente i principi ed i valori di onestà, correttezza, trasparenza che stanno alla base degli impegni che si prende chi firma la Carta Etica. Posso rassicurare e garantire Puccinelli che questo atteggiamento di dedizione, passione, diligenza lealtà, correttezza ed imparzialità sarà il medesimo anche il giorno dopo di quella firma: nei fatti ho agito ed agisco da sempre all’interno del perimetro di quei valori; con quella firma non farò altro che confermare il mio modo di fare l’amministratore.

Tuttavia mi piacerebbe sapere se esiste uno studio: tra i firmatari di questi appelli la percentuale di coloro che poi, invece, tradiscono i valori di legalità è inferiore o uguale? Perché se ci accorgessimo che tra i firmatari di questi appelli ci sono una uguale percentuale di amministratori pubblici che sbagliano allora dovremmo prendere atto che si tratterebbe purtroppo di uno strumento non adeguato a raggiungere l’obiettivo a cui aspiriamo tutti.

 

Pontedera, 4 giugno 2015

Il saluto a Valerio Caramassi

giovedì, maggio 21st, 2015

Voglio salutare e ringraziare Valerio Caramassi, che ha lasciato la guida della società Revet, per il lavoro svolto in questi anni, con impegno, in una azienda strategica per il nostro territorio e per la Toscana. Caramassi ha lavorato in questi anni guidando con grande competenza e attenzione la Revet, che si occupa di riciclo della plastica e di altri materiali. A lui si deve la crescita di questa azienda e la lungimiranza nell’aver coniugato le funzioni specifiche del riciclo con le opportunità legate alla presenza dei centri di ricerca del nostro polo del know-how.

Lo ha fatto con una grande attenzione verso l’innovazione tecnologica e rafforzando così la centralità degli impianti di Pontedera.

Significativa ad esempio è il successo del progetto Pro-plasmix che ha permesso di riciclare efficacemente la plastica eterogenea che, al contrario, in altre realtà, italiane ed europee, viene conferita in impianti dedicati quale rifiuto indifferenziato. Grazie a questa felice intuizione e agli investimenti effettuati negli anni dall’azienda e dalla Regione Toscana si è così rafforzata una filiera legata alla green economy in questa area. Maggiore qualità della produzione, maggiore qualità del lavoro, maggiore occupazione: tutto questo è stato conseguito in un territorio virtuoso come quello di Pontedera.

Lo ringrazio dunque per la grande opera da lui prestata e mi auguro che l’azienda continui sulla strada tracciata, consolidando la presenza in città e puntando sempre più su ricerca, sviluppo e innovazione, che rappresentano il futuro in un settore sempre più importante nella società odierna.

A Caramassi auguro, anche a nome della città, nuovi e più grandi traguardi professionali.

 

Pontedera, 21 maggio 2015