Archive for the ‘Unione Valdera’ Category

Mobilitazione lavoratori Officine Ristori. La visita dei Sindaci al presidio di Montecalvoli ed il coinvolgimento della Regione

mercoledì, settembre 28th, 2016

Oggi pomeriggio presso la sede dell’Unione Valdera i Sindaci di Bientina, Capannoli, Calcinaia, Pontedera e Santa Maria a Monte hanno preso atto delle questioni legate allo stato di agitazione ad oltranza posto dai dipendenti delle Officine Ristori e si sono recati al presidio fuori dall’azienda a Montecalvoli per portare la propria solidarietà ed attenzione ai lavoratori ed alle organizzazioni sindacali che stanno portando avanti uno sciopero per le modalità di gestione e di applicazione dell’accordo raggiunto nel 2014, (che scadrà agli inizi di Ottobre), al termine di due anni in cui si è fatto ricorso agli istituti del contratto di solidarietà e della cassa integrazione straordinaria.

I Sindaci hanno richiesto al consigliere per il lavoro della presidenza di Regione Toscana, Gianfranco Simoncini, che si ringrazia per la disponibilità immediatamente dimostrata, di calendarizzare un incontro domani Venerdì 23 Settembre alle 17:00 presso la sede della Giunta regionale alla presenza delle istituzioni locali e dei rappresentanti dei lavoratori.
I Sindaci esprimono forte preoccupazione per la vicenda particolare e più in generale per gli altri allarmanti segnali che fanno temere per la tenuta dei livelli occupazionali in importanti comparti manifatturieri della Valdera; pur con i limiti delle competenze e degli strumenti a disposizione, l’attenzione e l’impegno delle istituzio locali sul tema del lavoro è massimo. L’auspicio è che tutti gli attori della filiera legata al mondo del lavoro facciano la propria parte per dare risposte, e trovare soluzioni concrete, alle situazioni di crisi che stanno interessando il nostro sistema economico e produttivo.

Pontedera, 22 settembre 2016

La Vigilanza notturna sarà garantita anche dalla polizia locale

martedì, agosto 2nd, 2016

polizia-municipale“Alcuni mezzi di informazione hanno divulgato la notizia secondo cui la vigilanza notturna non sarebbe più svolta dalla polizia locale per questioni burocratiche inerenti rivendicazioni di carattere sindacale.
Esprimo amarezza  poiché tali rivendicazioni, pur legittime, rischiano di vanificare agli occhi della collettività lo straordinario servizio che i nostri vigili svolgono quotidianamente in favore dei cittadini con professionalità e dedizione in circostanze spesso complicate.
L’Unione Valdera, per contemperare le esigenze dei lavoratori con quelle pubbliche del servizio, da tempo aveva messo a disposizione del Corpo di Polizia Municipale un ulteriore cospicuo pacchetto di ore di straordinario per potenziare ed estendere i servizi notturni nei contesti in cui ciò risulti maggiormente opportuno e necessario.
Qualora tale misura non risultasse efficace rispetto alle finalità che persegue, per mancanza di adesioni oppure perché questa valorizzazione della specificità del lavoro su strada di donne ed uomini a tutela della sicurezza cittadina non fosse condivisa tra tutti i sindacati della funzione pubblica, chiederò al Comandante della Polizia locale di predisporre un servizio ordinario che preveda anche il turno notturno peraltro già organizzato in via straordinaria per la prossima settimana.
Mi pare altresì importante riferire che tale vicissitudine non afferisce in alcun modo sui pattugliamenti notturni concordati dalla Questura di Pisa sulla città di Pontedera secondo quanto già comunicato all’opinione pubblica: si tratta di un percorso che vede impegnate in forma coordinata tutte le forze di polizia cittadine.
Rassicuro pertanto sul fatto che sono state e saranno messe in campo, di concerto con le istituzioni ed i soggetti deputati, tutte le misure affinché  la vigilanza notturna sia garantita al massimo ed al meglio delle risorse strumentali ed umane a disposizione; al riguardo non posso non ricordare peraltro come l’oggettiva carenza di organico renda ancor più difficile e complessa l’erogazione del servizio.”

*Simone Millozzi
Sindaco di Pontedera
Delegato Unione Valdera per la Polizia Locale.

Valdera, politica, strategie e responsabilità

sabato, luglio 23rd, 2016

Non mi interessa né è mia intenzione con questo intervento alimentare la spirale inevitabile delle polemiche sullo stato dell’Unione della Valdera poiché ritengo di condividere in pieno e senza riserve il merito amministrativo delle precisazioni del Sindaco Terreni sulla questione relativa alla diminuzione effettiva dei costi e le posizioni espresse dal Sindaco Gherardini sulla consistenza del contenuto delle proposte messe sul tavolo.
Nonostante Antonio Mazzeo a mezzo stampa imputi a me la responsabilità di aver fatto saltare l’attuale modello organizzativo dell’Unione, mi sento di dire serenamente che ho condiviso, pur senza aver partecipato ai tavoli da lui citati, lo schema da lui stesso proposto che riconosce pari dignità a tutti i territori provando a farmi carico di tutte le istanze amministrative poste sul tavolo, prima dall’Alta Valdera e poi da Ponsacco con lo stesso identico fine: quello di salvaguardare l’unità del progetto Valdera. Così ho agito nei miei tre anni di presidenza. Così ho fatto da semplice componente della giunta. Singolare dunque che mi si attribuisca una contrarietà che non ho mai manifestato né ai sindaci interessati né pubblicamente.
Mi preme invece ed in particolare richiamare quelle che sono e che potrebbero essere le strategie politiche di lungo respiro che meritano i cittadini della Valdera proprio per evitare di disperdere tutto il buono che in questi anni anche i consiglieri regionali, Nardini prima e Mazzeo poi, hanno riconosciuto a questo territorio.
Mentre condivido l’impianto complessivo del ragionamento di Alessandra Nardini, probabilmente perché della Valdera ha visto la nascita e conosciuto da dentro l’importanza, voglio sgombrare un equivoco che mi sembra di percepire dalle dichiarazioni pubbliche di Antonio Mazzeo: senz’altro il Sindaco di Pontedera ha le proprie responsabilità, per il ruolo naturale che la città ha dentro la Valdera. E lo voglio tranquillizzare pubblicamente: se le prende tutte quelle responsabilità  perché quando un progetto politico così ambizioso e straordinario per portata ed innovazione come la Valdera unita scricchiola di fronte al normale avvicendamento di sindaci alla guida dei comuni,  significa che quella costruzione non era così abbastanza solida. Sono responsabilità anche e soprattutto mie che non ho il vezzo di ritenere però esclusive per quanto grande possa esser considerato il mio ruolo.
Voglio dire che mi sembra davvero bizzarro, se non fazioso, nulla dire sulle responsabilità di quei Sindaci dello stesso partito, di cui io sono semplice iscritto e Mazzeo Vice Segretario regionale con responsabilità dell’organizzazione, i quali hanno da tempo, molto o poco che sia, vinto le elezioni scrivendo sul proprio programma di governo dell’importanza del ruolo dell’unione Valdera e di un rilancio della stessa.
Mi inorgoglisce ma pare obiettivamente eccessivo attribuire al sottoscritto un ruolo di demiurgo politico ed amministrativo della Valdera che l’intero partito democratico non ha saputo o voluto mettere in campo al fine evitare le fughe in avanti che ci sono state e comporre ad un tavolo, prima di strappi irreversibili, le varie istanze discutendo e progettando una linea di riforma del sistema di governo delle autonomie territoriali capace di innovare e rilanciare l’esperienza della Valdera. Un deficit di politica e di strategia, come richiama con il proprio intervento Francesco Nocchi, e su cui non posso non convenire.
Mi pare altresì irrituale che uno dei più autorevoli dirigenti del PD locale e toscano si scosti di lato al passaggio della carovana delle colpe additando le cause della litigiosità della Valdera a presunti contrasti interni al gruppo che sostiene anche politicamente il presidente Rossi il quale, mi piace ricordarlo, questo progetto ed il suo sistema di governo, ha contributo con il solito prezioso supporto a costruirlo; dubito che la chiamata a Rossi sarebbe stata così premurosa se non avesse intrapreso, con risultati sempre più apprezzabili, la sua candidatura alla segreteria nazionale del partito.

Simone Millozzi

Situazione dell’Unione: “Il Segretario provinciale del PD ha tracciato la strada giusta”

martedì, luglio 19th, 2016

Apprezzo e condivido il ragionamento che il Segretario del Pd Provinciale Alessio Lari ha reso alla stampa sulla situazione dell’Unione. Un paio di aspetti del suo intervento mi paiono essenziali per uscire dallo stato di impasse che in Valdera si è venuto a creare con l’uscita di alcuni comuni e quella annunciata di Ponsacco.

In primo luogo l’idea che solo innovando e rilanciando un progetto politico ed amministrativo di area, anche attraverso la pianificazione congiunta delle politiche del territorio e con un modello di governance pur da aggiornare, la Valdera intera potrà avere e far valere una propria visione futura all’interno del più generale rilancio dell’area vasta Toscana legata alla costa.

D’altro canto non può essere abbandonata l’idea di fondo che aveva originato la nascita dell’Unione: creare un sistema amministrativo organizzato capace di erogare servizi di pari qualità a tutti i cittadini della Valdera, sia che abitassero nei centri più grandi che in quelli più piccoli, tendendo alla pari dignità ed opportunità di accesso per tutti secondo il principio della doppia cittadinanza.

Il richiamo del Segretario Provinciale del Pd Alessio Lari deve esser fatto proprio da ogni territorio che abbia ancora la voglia di perseguire l’obiettivo ed il sogno di un tempo: migliorare ulteriormente la rete di protezione e di assistenza sociosanitaria, puntare in ambito scolastico ed educativo alla creazione di infrastrutture materiali (poli scolastici di eccellenza) ed immateriali (coordinamenti pedagogici ed educativi come il CRED o gli altri laboratori di programmazione in grado di garantire supporto all’autonomia scolastica), concepire nuovi sistemi integrati di mobilità sostenibile utili a facilitare l’interconnessione ciclabile, pedonale, veicolare e legata al trasporto pubblico locale tra i nostri Comuni.

La Valdera che è per sua natura policentrica, non può permettersi di affrontare le sfide che ha davanti senza un governo unitario che sappia capitalizzare la straordinaria ricchezza delle sue diverse vocazioni: nel tempo che stiamo vivendo chiudersi all’interno del proprio confine e rimaner fermi equivale ad arretrare.

In questo quadro auspico altresì come opportuno e necessario un intervento della Regione Toscana per la revisione della LR 68/2011 anche alla luce delle recenti riforme istituzionali, sia per continuar ad incentivare percorsi di fusione partiti dal basso con il coinvolgimento delle comunità di comuni strettamente legati da una collaborazione amministrativa e socioculturale , sia per rafforzare l’esperienza delle Unioni già consolidate “calibrando” tuttavia in modo diverso i requisiti per l’accesso ai contributi.

Sono dunque disponibile a dare tutto il mio supporto ed appoggio al percorso che Alessio Lari ed il Partito Democratico ha annunciato di voler perseguire per dare nuovo slancio alla Valdera e rispondere ai bisogni dei nostri cittadini.

 
*Simone Millozzi

Sindaco di Pontedera

 

Sul rilancio dell’Unione Valdera

martedì, luglio 12th, 2016

“Ritengo senz’altro condivisibili le parole ed il ragionamento del Presidente Corrado Guidi per il rilancio del ruolo dell’Unione nelle prospettive di sviluppo della Valdera.
In relazione a presunti ulteriori e nuovi scricchiolii, che, come sembra emergere leggendo la stampa locale, parrebbero dipendere dal ruolo di Pontedera, mi preme specificare quanto incidentalmente già detto in altre occasioni.
Il Comune di Pontedera, d’intesa con tutti gli altri, ha sempre promosso ed informato la propria azione al principio cardine che guida i lavori della Giunta dell’Unione: la pari dignità di tutti i sindaci che vi prendono parte: nella prassi, prima che nella formula statutaria, ogni decisione è stata adottata, salvo rarissimi casi, all’unanimità dei comuni partecipanti; questa circostanza, più di ogni altra suggestione, mi pare la prova provata della condivisione pressoché totale con cui la Valdera fino ad oggi è stata costruita e governata. Allo scopo mi preme ricordare che il sottoscritto, esattamente come ogni altro sindaco di ogni altro comune, ha messo a disposizione del progetto della Valdera unita un contributo costruttivo trasferendo parte della propria sovranità e della struttura amministrativa al servizio di un progetto realmente comune e di area vasta.
All’interno di ogni struttura nata da un patto costitutivo forte e strutturato (il concetto vale in generale anche per l’Unione Europea) è per definizione un errore politico ed amministrativo ritenere che l’interesse particolare del singolo componente possa esser perseguito meglio ed al di fuori del perimetro che circoscrive l’interesse collettivo. Riguardo alla nostra Unione, mentre dal punto di vista organizzativo e funzionale ben può esser perseguita con efficacia ed efficienza la ricerca di singole collaborazioni per sottoambiti omogenei mi pare invece fuori luogo, fuori dal tempo oltreché antieconomico, pensare di costituire nuovi poli finalizzati più o meno celatamente alla costruzione di contrappesi (in)utili a colmare una presunta marginalità di questo o quel comune rispetto a Pontedera: il più delle volte finisce per esser subalterno soltanto chi si sente tale.
Ricordo che mai al tavolo dei Sindaci il sottoscritto si è permesso di far valere il peso del numero degli abitanti, della posizione geografica, della presenza sul territorio di infrastrutture zonali  (Ospedale, stazione, scuole superiore, servizi…);  sempre invece si è cercato di mettere a fattore comune la vocazione e le variegate esigenze dei singoli territori della Valdera per costruire un sistema territoriale capace, come è stato, di far valere le proprie istanze di area sui tavoli regionali e nazionali a beneficio dei cittadini che ci vivono e ci lavorano.
Sotto altro profilo è altresì vero che vi debba essere una assunzione di responsabilità politica chiara e netta da parte del partito che esprime ed appoggia per la quasi totalità la classe dirigente amministrativa  dei comuni che oggi compongono l’Unione: il Partito Democratico non può non  far sua una posizione che ponga il rilancio del governo associato della Valdera come una esigenza prioritaria ed indifferibile ancorata ad una visione territoriale e strategica d’insieme non piegata né piegabile ai “desiderata” di un sindaco piuttosto che di un altro.”

Simone Millozzi
Sindaco di Pontedera.

L’Unione non è di ostacolo alle fusioni

martedì, novembre 3rd, 2015

Nei giorni scorsi si è riaperta, con una dichiarazione di Renzo Macelloni, la discussione sul futuro dell’Unione e sul ruolo che oggi questa svolge.

Macelloni è un uomo esperto di politica; è impegnato a vario titolo nel governo della sua comunità da oltre un ventennio. Per questo le sue parole vanno ascoltate con attenzione ma allo stesso tempo interpretate secondo quelli che sono i fatti. E’ chiaro a tutti che il progetto che lui intende rilanciare di un comune unico dell’Alta Valdera è sul piatto da molti più anni dell’Unione. L’Unione è nata per dare un governo istituzionale omogeneo ed integrato della Valdera e non ha mai rappresentato un ostacolo alle fusioni dei comuni. Anzi, tra i comuni toscani che hanno scelto di procedere alla fusione tra di loro, nelle ultime tornate referendarie, una buona parte erano di questo territorio. L’Unione ha rappresentato invero un luogo di coltura, un humus fertile, per nuovi e più stretti rapporti tra le comunità. È proprio grazie alla esperienza dell’Unione che tali processi di fusione hanno potuto incontrare pareri favorevoli e aperti nei confronti dei cittadini coinvolti nei processi referendari. Mi preme anche aggiungere che nell’ottobre 2013 si è svolto un referendum su tre comuni dell’Alta Valdera, sostenuto anche da Macelloni, che non ha avuto esito positivo soprattutto per la volontà del cittadini di Peccioli e non certo per colpa dell’Unione Valdera. E allora perchè Macelloni è così ingeneroso verso questa esperienza amministrativa che ha incontrato nel tempo il plauso della normativa regionale e nazionale ed è stata presa come punto di riferimento per molti altri territori? Mi auguro che le cause non siano le difficolta’ politiche che incontra nell’alta valdera per portare avanti il suo disegno di fusione tra questi comuni scaricando sull’Unione delle responsabilità che esse non ha. Macelloni sa benissimo che le economie di scala ci sono state; sa benissimo che la Valdera è riuscita a contare e ad attrarre risorse e finanziamenti che senza un’azione comune non avrebbe mai ottenuto; sa benissimo che sulla scuola, sul sociale, sulla pianificazione e programmazione di area e sull’accoglienza dei migranti siamo un modello a livello regionale. Il sindaco di Peccioli sa perfettamente che la Polizia Locale dell’Unione oggi risponde più e meglio, in modo più coordinato ed organizzato alle esigenze del territorio, al contrario di quanto accadeva prima (nonostante che il suo Comune non abbia ancora traferito il relativo personale).

Macelloni sa perfettamente che grazie all’esperienza dell’Unione Valdera ogni comune, dal più piccolo al più grande, può guardare con più serenità alle nuove prospettive istituzionali ed alle sfide di governo su cui la Regione sta lavorando. Dove sta la verità? L’Unione non è un ostacolo ai processi di fusioni, anzi può e deve favorirli avendo come obiettivo principale il miglioramento della qualità dei servizi ai cittadini. E’ da un anno e mezzo che l’attività dell’Unione è paralizzata in attesa di un decisione unanime da parte di quei Comuni che, se non cambia la normativa, devono mettere insieme quasi tutte le funzioni oggi esercitate; la Valdera ha dato la propria disponibilità a favorire e supportare tutti quei processi di autonomia nelle scelte di organizzazione di questi comuni. Ad oggi stiamo ancora aspettando una risposta e questo temporeggiare ritarda ogni scelta strategica che si rende necessaria per dare un nuovo impulso alla nostra esperienza. Macelloni è il primo che dovrebbe sapere, e lo sa, che per governare dal basso e non subire la riforma, l’ammodernamento e la semplificazione dell’architettura complessiva degli enti locali occorre la determinazione, il coraggio e la lungimiranza coesa dei Sindaci: serve però che vi sia una convinzione diffusa ed una condivisione degli obiettivi fondanti. Se qualcuno ha legittimamente ambizioni personali o amministrative di altra natura, sappia che crea un danno a tutte le nostre comunità, penalizzandole proprio nel momento in cui la stagione di riforme istituzionali intrapresa nel nostro Paese ci dice che i nostri territori possono cogliere questa occasione ed essere i veri motori del cambiamento. Chi causa tutto questo dovrà assumersene la relativa responsabilità. Noi andremo avanti con ancora più decisione e fermezza nella scelta intrapresa. Occorre smettere di tentennare ancora e assumersi la responsabilità di una scelta, chiara, trasparente, pubblica. C’è bisogno di una fase nuova che non può avviarsi e basarsi su protagonismi e forzature. Facciamo parlare i fatti. E l’Unione per ora è l’unico fatto concreto. Bene, dunque, l’apertura di una fase costituente ma questa non sia né una ennesima occasione di clamore mediatico nè un nuovo modo di prendere ulteriore tempo ma, al contrario, sia l’occasione concreta per dare risposte chiare alle nostre comunità”

Pontedera, 2 novembre 2015

Sull’articolo comparso sulla Nazione del 4 Settembre 2015 “Pontedera, la legalità ha perso il treno”

venerdì, settembre 4th, 2015

“Leggo con stupore ed anche con amarezza l’articolo comparso su La Nazione di Venerdì 4 Settembre avente ad oggetto il tema dell’integrazione e della sicurezza a Pontedera con particolare riferimento al quartiere dalla stazione. Lo stupore deriva dal fatto che l’immagine della città fornita dall’inviato mi pare in primo luogo frettolosa e piuttosto edulcorata. Non voglio certo dire che le criticità non vi siano e che la grave crisi socioeconomica non abbia fatto che acuirle; molte azioni sono state messe in campo e molte altre ne servono ancora ma mi permetto di affermare in primo luogo e con certezza che il quartiere della stazione non possa esser definito “un ghetto”. Soltanto per il significato che questa parola indica e cioè un quartiere in cui sono relegate minoranze etniche o sociali emarginate, un’area affetta dai isolamento fisico e simbolico, di emarginazione e di inferiorità sociale e culturale vissuta da una minoranza socialmente, etnicamente o razzialmente esclusa dalla comunità di riferimento più ampia. Ecco, il quartiere della stazione a Pontedera non è certamente questo. Molti progetti di integrazione sociale e culturale sono stati messi in campo: l’intera città è pienamente interconnessa con quel quartiere; l’amministrazione comunale ha fatto uno sforzo di riqualificazione urbana importante, nell’area sono presenti importanti presidi pubblici (ad es. la sede dell’unione Valdera) e privati sia del tessuto associativo (sedi sindacati e centri servizi, sede CNA, cooperative sociali), sia del tessuto commerciale (bar, ristoranti) nonché del tessuto professionale (studi e consulenti).

Al quartiere della stazione sono dedicati importanti risorse economiche e progettuali per governare il fenomeno indiscutibile della presenza di cittadini stranieri; non più tardi di un anno fa il comune di Pontedera ha vinto un bando emanato dalla Unione Europea per incoraggiare iniziative di dialogo interculturale con un progetto giudicato il migliore tra tutti quelli presentati in Italia; in questo comune si è sperimentata, tra i primi in Italia, l’istituzione del consiglio degli stranieri e percorsi di cittadinanza attiva consentendo agli stranieri di eleggere i propri rappresentanti nei forum tematici partecipati dall’intera città. Le attività di integrazione nel quartiere della stazione di Pontedera prevedono annualmente momenti di incontro e socializzazione anche attraverso incontri gastronomici per conoscere gusti e sapori delle cucine delle culture e delle etnie presenti e momenti di ricreazione diffusa (questa stasera, ad esempio e tempo permettendo, vi sarà una proiezione di un film ad ingresso gratuito nel giardino pubblico).
Con poche parole, ma pesanti come macigni, quell’articolo distrugge un lavoro che pazientemente, anno dopo anno, passo dopo passo, ha visto protagonisti cittadini, associazioni, istituzioni, comitati, consulte, nella costruzione di una città, ritenuta a livello regionale, laboratorio di integrazione.
In questo senso trovo impropria la premura giornalistica a fornire una notizia intrisa di stereotipi e nel concreto ben lontana dal raccontare davvero quello che succede quotidianamente nella città di Pontedera.
A nulla vale, in tali casi, interrogarsi e riflettere su cosa è stato fatto (e cosa manca ancora) per una integrazione migliore ed ulteriore: potrei parlare e descrivere per ore le riqualificazioni urbane avvenute, gli innumerevoli interventi nelle scuole, le numerose iniziative ed eventi, i progetti di prossimità attivati e così via; tutto questo sembra non lasciar “traccia” di fronte alla potenza evocativa di parole come “ghetto”, “crimine”, “zona fuori controllo”.
Per analogia è come usare la stessa “ruspa” di Salvini: ha un effetto comunicativo dirompente ma non ci si preoccupa delle “macerie” culturali e sociali che lascia nelle comunità  dove riesce a penetrare sfruttandone le fragilità. Le città sono laboratori di reale integrazione che quotidianamente si confrontano con questi fenomeni e dove ogni fatto avvenuto ma anche, e soprattutto, dove ogni parola detta e scritta è fieno per i magazzini dell’intolleranza e della paura pronto a bruciare quella coesione sociale costruita negli anni.
Parlare, infine, come fa l’articolo di “identità toscana scomparsa” mi pare davvero paradossale soprattutto in un momento in cui l’Italia e l’Europa stanno elaborando il tema dei flussi migratori, dell’accoglienza e dell’integrazione con tutte le difficoltà culturali e valoriali che conosciamo; l’identità toscana si trasforma, a Pontedera come a S.Maria Novella o Grosseto giorno dopo giorno secondo processi che sfuggono persino agli storici e che difficilmente possono esser circoscritti dall’attualità della cronaca.
A Pontedera i cittadini sono orgogliosi di esser “pontaderesi” ma hanno saputo e sanno, anche nelle difficoltà straordinaria che ci pone il presente, accogliere e convivere con le complesse trasformazioni del mondo globale di cui l’immigrazione fa inevitabilmente parte.
La zona della stazione, con tutte le criticità che conosciamo, non può nemmeno esser definita “fuori controllo” anche solo per lo straordinario lavoro e la grande attenzione che vi dedicano le forze di polizia con le limitate risorse umane e strumentali a disposizione; si tratta di parole che mortificano con eccessiva leggerezza un impegno concreto e quotidiano.
Voglio pensare, probabilmente, che la visita di un giorno in città non sia sufficiente a dar conto dell’enorme lavoro che questa comunità si è adoperata a fare per costruire quello che, ripeto, è un laboratorio di integrazione riconosciuto e riconoscibile da anni; sarebbe come provare a raccontare il piacere di guidare una Vespa senza salirci sopra, magari fermandosi a vederla nel nostro bellissimo e straordinario Museo Piaggio, proprio lì a due passi da quel quartiere.”

Simone Millozzi, Sindaco di Pontedera

Ulteriori tagli ai Comuni significherebbe la fine del nostro ruolo

martedì, aprile 14th, 2015

Il sindaco di Pontedera e Presidente dell’Unione Valdera, Simone Millozzi: “Ulteriori tagli ai Comuni significherebbe la fine del nostro ruolo”

In queste ore, mentre l’attenzione mediatica e il dibattito politico sono su altri temi a volte concentrata su ambigui e inutili annunci di demagogia populista, si sta giocando una partita che non esito a definire “fondamentale” per la salvaguardia della democrazia e dei diritti dei cittadini. Una partita essenziale per il futuro di questo Paese. Ma come sempre accade in questi momenti, pochi hanno la consapevolezza di questa enorme sfida.

La partita è quella dei tagli agli enti locali che il Governo vorrebbe approvare con il Documento di programmazione economica e finanziaria, il Def, nelle prossime ore. Stamani si è tenuto un incontro a Roma tra l’Anci e il Governo. Alcuni aspetti sono stati chiariti ma resta il nodo centrale del problema: non si può continuare a tagliare sugli enti locali ed in particolare sui comuni. Se questi tagli passeranno saranno i titoli di coda dei nostri Municipi.

Se si continua a farlo si va a incidere sui servizi diretti ai cittadini, sulla carne viva delle comunità, sull’unico front-office rimasto attivo tra istituzioni e cittadini e su quello che lo stesso Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente Nazionale dell’Anci, ha definito il più importante presidio democratico rimasto. Del resto quando 90 anni addietro si assottigliarono ed eliminarono le istituzioni democratiche locali l’Italia ha vissuto la fase peggiore della sua storia unitaria con il fascismo e la dittatura. Non si può continuare quindi, e lo dicono sindaci di tutte le aree politiche, su questa strada. Mi auguro che il Governo ascolti i sindaci dell’Anci e lancio fin d’ora un appello a tutta la cittadinanza e la comunità della Valdera.

La battaglia per la difesa delle istituzioni locali, per l’utilizzo a livello locale delle risorse economiche provenienti dalle imposizioni comunali, per una reale autonomia, non può essere una battaglia solo dei sindaci ma deve essere una battaglia di tutta la comunità. A volte a livello locale l’attenzione viene rivolta verso piccole beghe o inutili manifestazioni demagogiche di soggetti in cerca di visibilità. Io mi rivolgo alla città. Non stiamo a guardare il fiammifero mentre brucia la casa. Il rischio è che i comuni perdano completamente il ruolo essenziale di riferimento per la nostra società, allora rischieremo tutti di essere più soli, più deboli e senza alcuna speranza. Spero e credo che la società civile faccia sua questa preoccupazione e sostenga i sindaci nella battaglia intrapresa. Negli ultimi anni i tagli agli enti locali hanno rappresentato la quasi totalità delle risorse previste dalle manovre economiche. Quello degli enti locali è stato il comparto che più di tutti ha contribuito al risanamento dei conti pubblici. Ora è il momento che altri si facciano carico di analoghi sacrifici. A noi non rimarrebbe altro che consegnare le chiavi. Mi auguro quindi che tutti comprendano l’attuale posta in gioco.

Pontedera, 9 aprile 2015

Il nuovo vicepresidente dell’Unione Valdera è Corrado Guidi

giovedì, marzo 26th, 2015

Il sindaco di Pontedera e Presidente dell’Unione Valdera, Simone Millozzi, gli augura buon lavoro


corrado-guidiNell’ultima seduta della Giunta dell’Unione della Valdera è stato nominato il nuovo vicepresidente dell’Unione della Valdera: si tratta di Corrado Guidi, 48 anni, sindaco di Bientina, con grande esperienza e significativi risultati raggiunti nei settori del sociale e della solidarietà.

Ovviamente si tratta di una carica che Guidi svolgerà senza alcuna retribuzione e senza alcuna indennità, come già avviene per tutte le altre funzioni svolte dai sindaci nella giunta dell’Unione. Il sindaco di Pontedera e Presidente dell’Unione della Valdera, Simone Millozzi, esprime la sua soddisfazione per questa scelta e gli augura il miglior “in bocca al lupo”.

Si tratta di una buona scelta – ha detto il Presidente Millozzi – che ci permette di proseguire sulla strada avviata con la gestione dell’Unione. Corrado Guidi, che ha partecipato da protagonista alla Costituzione dell’Unione dei Comuni nel 2008, saprà valorizzare le risorse del nostro ente e rendere ancora più efficace il governo delle funzioni associate che i comuni del territorio hanno deciso di gestire insieme. Questa è la strada giusta per rispondere alle sfide che la crisi ci pone davanti: razionalizzare e ottimizzare. Razionalizzare significa rendere più razionali le nostre strutture: migliori e più efficaci. Tutto ciò è rafforzato dal fatto che la stessa Regione Toscana considera la Valdera l’ambito territoriale ottimale per la gestione dei servizi sovracomunali.

La nostra capacità di unirci ci ha fornito gli strumenti adatti per mantenere forte la presenza delle istituzioni locali.

Auguro a Corrado Guidi un buon lavoro. C’è ancora tanto da fare”.

Pontedera, 26 marzo 2015

Sui danni conseguenti a sinistri stradali. Il Comune di Pontedera non ha inviato nessuna richiesta di risarcimento

giovedì, marzo 19th, 2015

Leggiamo sulla stampa locale che il Comune di Pontedera avrebbe inviato una lettera ai familiari di una vittima della strada per chiedere il pagamento dei danni. Questa notizia non corrisponde al vero. Da verifiche effettuate con i nostri uffici non risulta alcuna richiesta diretta ai familiari inviata da questa amministrazione.

Il Comune di Pontedera e l’Unione Valdera hanno infatti un contratto di servizio con una società privata per la gestione e la bonifica delle aree stradali interessate da sinistri e incidenti.

Questa società è incaricata di ripristinare la piattaforma stradale interessata dal sinistro e recuperare il costo dell’intervento. Si tratta di un servizio particolarmente importante e delicato perché permette di bonificare l’area dell’incidente in maniera ottimale.

La richiesta di risarcimento del costo degli interventi effettuati dalla suddetta società viene demandata dalla stessa alle assicurazioni degli automobilisti coinvolti nel sinistro. Sulla base delle responsabilità, poi individuate dalle ordinarie dinamiche assicurative, sono le stesse assicurazioni a provvedere al versamento del risarcimento per questi danni.

E’ quindi evidente da quanto sopra che non corrisponde al vero ed appare particolarmente pretestuoso quanto afferma la stampa locale nei confronti del nostro Comune. Invitiamo pertanto gli operatori dell’informazione a verificare le proprie fonti e a riferire puntualmente e con precisione, competenze, ruoli e responsabilità.

Ci auguriamo che a questa precisazione sia dato adeguato e analogo spazio a quanto finora affermato, anche ai sensi di quanto stabilito per le rettifiche.

 

Pontedera, 18 marzo 2015