Ringrazio la Questura di Pisa per la vasta operazione di controllo del territorio

In questi giorni la Questura di Pisa ha realizzato una vasta operazione di controllo del territorio che ha portato all’arresto e allontanamento, con il rimpatrio, di soggetti stranieri che svolgevano attività illegali nella nostra città. Si è trattata di una vasta operazione che ha rafforzato il senso di sicurezza e di legalità nei cittadini. Voglio ringraziare, a nome mio e della città, per questa operazione gli uomini e le donne della Polizia di Stato e della Questura, guidati dal questore Gianfranco Bernabei. Un ringraziamento anche al responsabile del commissariato di Pontedera Luigi Fezza .

Si tratta di un’azione che va ad aggiungersi alle tante e approfondite operazioni che la polizia effettua quotidianamente e di cui a Pontedera apprezziamo l’importanza.

Nei giorni scorsi anche la nostra Polizia Municipale ha rafforzato i controlli aggiungendo le proprie forze a quelle della polizia nell’intento di creare le migliori condizioni di sicurezza e tranquillità per tutti i cittadini.

La collaborazione tra le forze dell’ordine e tra le istituzioni è la carta vincente affinché lo Stato possa garantire il giusto diritto alla sicurezza e alla legalità, ad ogni cittadino, oggi quantomai importante, stante la situazione di crisi economica che tutti viviamo.

Pontedera, 2 ottobre 2014

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Il benvenuto a Renato Felipetto, nuovo Direttore della U.O. Urologia dell’ospedale Lotti

Ho voluto dare il benvenuto della città al nuovo Direttore della Unità Operativa di Urologia dell’Ospedale Lotti, Renato Felipetto.

Faccio al nuovo direttore Felipetto – ha detto il sindaco – i migliori auguri di buon lavoro e gli porgo il benvenuto della città. Felipetto è conosciuto e molto apprezzato nella nostra città, nel territorio della Valdera, e nel nostro ospedale e quindi è stato accolta molto positivamente la notizia della sua nomina a Direttore dell’Unità operativa di Urologia. Siamo certi che la sua designazione al vertice del reparto sarà foriera di buona sanità e di grande attenzione alle esigenze dei pazienti. In questo territorio abbiamo sempre messo al primo posto la qualità della vita dei cittadini; la qualità della vita si basa anche su una buona salute dei cittadini e su una sanità pubblica che funziona. Per questo ritengo strategica la crescita qualitativa e quantitativa dei presidi come l’Ospedale Lotti. La presenza di Felipetto è una garanzia di questa qualità trattandosi di un esperto che ha una notevole esperienza e professionalità nel suo settore.

Benvenuto, quindi, al dottor Felipetto e buon lavoro a Pontedera”.

Pontedera, 26 settembre 2014

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La nuova biblioteca registra un forte aumento di presenze “Un successo sotto ogni profilo”

Il sindaco e l’assessore Canovai: “Un successo sotto ogni profilo”

biblio-Nei primi quattro mesi di apertura la nuova Biblioteca Comunale “Giovanni Gronchi” ha registrato dati e numeri molto significativi. Si sono toccate punte di oltre 300 presenze al giorno e 180 utenti presenti simultaneamente. Un successo straordinario che dimostra quale era il bisogno reale della città.

I giovani tra i 19 e i 27 anni sono aumentati di oltre il 30% . Le sale di lettura sono state molto utilizzate: sono stati circa 120/130 i posti occupati stabilmente tutti i giorni. In qualche occasione si è superato il numero di 180 posti di lettura occupati simultaneamente. La presenze complessive hanno superato le 240/250 in media tutti i giorni, ma sono state toccate anche punte di 300/320 presenze giornaliere. Cresciuta anche la consultazione di quotidiani e riviste come per i prestiti librari e di dvd.

Dal confronto tra le statistiche del periodo maggio-agosto del 2013 e del 2014 si registra un incremento dei prestiti pari al 25%.

Cresciuto anche l’uso delle postazioni internet; si tratta di 6 postazioni per adulti e di 4 per i ragazzi che sono quasi sempre occupate. In questo settore l’offerta di internet da postazione fissa è aumentata del 300% con un riscontro importante da parte sia del pubblico adulto che di quello giovanile, a cui, nella vecchia sede non erano dedicati spazi specifici.

L’accesso alle reti wifi gratuita è molto consistente e sono state rilevate punte di connessione con propri computer di 120/130 utenti contemporanei. Molto apprezzata la biblioteca ragazzi dove è cresciuto il numero di frequentatori e di prestiti secondo i trend complessivi rilevati per l’intera biblioteca. I prestiti del mese di agosto (che ha visto la biblioteca chiudere solo sabato 16) sono stati 3647 a fronte dei 2842 dell’anno precedente con una crescita di quasi il 30%.

La nuova biblioteca Giovanni Gronchi – commentano il sindaco Simone Millozzi e l’assessore alla cultura Liviana Canovai – si configura quindi come una presenza importante sia per la sua dimensione che per i numeri relativi all’utenza nel panorama culturale e formativo cittadino. Questa estate ha svolto anche una importante funzione per tutti coloro che hanno avuto l’esigenza di spazio di studio: infatti la biblioteca è aperta tutti i giorni, con orario dalle 9.00 alle 19.00, ed è in grado di fornire un servizio di informazioni e di formazione culturale di alto livello, grazie anche al collegamento con la Rete Bibliolandia. Tutto ciò è la dimostrazione della giusta scelta fatta da questa amministrazione che ha voluto con ogni forza questa struttura a cui ha dato una funzione strategica e simbolica. Questo luogo è il simbolo della nostra città che cresce nella qualità e nella cultura. E’ bello vedere che i cittadini hanno apprezzato. Ed è ancora più bello vedere l’importanza di questo spazio per le nuove generazioni”

La biblioteca ha moltiplicato i proventi dalla vendita di libri usati, passando da un incasso che si aggirava intorno ai 60/70 euro mensili ai circa 450/500 € attuali. Sono somme utili per far fronte all’acquisto delle novità librarie. Sono anche aumentate le donazioni dei libri usati (gestiti attraverso uno specifico regolamento), a dimostrare che la cittadinanza guarda con sempre maggiore attenzione e simpatia verso una istituzione strategica per lo sviluppo della città. Si registra anche la disponibilità di persone che si offrono per svolgere servizio volontario in biblioteca. Questi cittadini, che sono coordinati, dall’Associazione Crescere Insieme, rappresentano una risorsa importantissima per la sistemazione degli oltre 40.000 volumi a scaffale a disposizione del pubblico.

Pontedera, 19 settembre 2014

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Presento un esposto per gli allarmismi sulla sicurezza

In questi giorni leggo su alcuni social network, e su qualche testata giornalistica che ne riprende alcune informazioni, post di alcuni cittadini che denunciano di continue risse e di situazioni di violenza che si sarebbero verificate in città. Questi presunti episodi sono accompagnati, nei commenti, da dichiarazioni gravi, pesanti ed offensive, che peraltro offendono il decoro e la cultura di questa città.

Questa Amministrazione Comunale ha sempre tenuto nella massima considerazione i temi della sicurezza. Ha rafforzato e sostenuto, con il massimo dell’impegno, l’azione degli organi dello Stato preposti a questa funzione. E’ un tema su cui non si scherza e che ci ha visti impegnati sempre nella direzione della legalità e della giustizia. Senza alcun “buonismo”.

Ma in questi giorni qualcuno sta sollevando continui allarmi. Dalle prime verifiche da me svolte e dalle prime testimonianze raccolte si tratterebbe in alcuni casi di allarmi gratuiti e non corrispondenti al vero. In questo momento mi sto recando al comando di Polizia Municipale al fine di presentare un esposto contro ignoti per procurato allarme e/o per qualsiasi altro reato ravvisato. Sembra addirittura sia stato dato un preciso connotato “etnico” persino ad una discussione tra due ragazzi italiani di Pontedera. Nessuno vuole minimizzare le problematiche esistenti e gli episodi che spesso accadono ma l’esasperazione e la denigrazione di un territorio non sono accettabili.

Insieme alle forze dell’ordine verificheremo ciò che è veramente accaduto. Procurare allarme sociale ad arte è un reato grave. Mi auguro che nessuno scherzi con la sicurezza al solo fine di trarne un vantaggio politico o di alzare la tensione. Invito dunque tutti a non amplificare le voci infondate prestandosi al gioco di chi vuole alimentare paure e odio.

 Pontedera, 17 settembre 2014

 

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Il Presidente dell’Unione Valdera Simone Millozzi: “Nell’Unione nessuno si sottrae al confronto”

Non mi sono mai sottratto al confronto, né potrei farlo, nella mia veste di Presidente dell’Unione. L’Unione Valdera ha una strategia ben definita e chiara che ha dato grandi risultati in questi anni; anni nei quali Macelloni non era sindaco e non ne ha fatto parte, e forse per questo non ha avuto modo di conoscere appieno queste strategie.

Il problema odierno mi pare piuttosto quello di dover affrontare le problematiche e non tirarsi indietro davanti alle nuove sfide. Trovo alquanto discutibile la nota scritta ai colleghi sindaci allorché ogni venerdì vi è un tavolo ove questi si incontrano periodicamente proprio per discutere strategie e problematiche. Si tratta di un appuntamento utilissimo e davvero strategico per procedere insieme.

Dopo le elezioni amministrative, alcuni comuni, tra cui anche Peccioli, hanno chiesto uno spazio temporale per prendere conoscenza di una situazione amministrativa e funzionale (dell’Unione) che presenta aspetti specifici, non mutuabili da altre realtà; è stato quindi fatto un incontro politico amministrativo finalizzato a riprendere il filo rosso delle strategie.

Nel merito delle questioni non mi sembra che la geografia politica sia cambiata. Semmai si è semplificata con la fusione di alcuni comuni. Ma io interpreto una fusione come un elemento positivo poiché va nella direzione dell’unità degli intenti. Anzi l’Unione può ben rivendicare un effetto positivo, quello di aver gettato le basi per una unificazione. Non è un caso che la metà dei comuni interessati da referendum, sulle fusioni di comuni toscani, erano proprio in Valdera. Sulle necessità relative alle funzioni dei comuni sotto i 5 mila abitanti, prima di chiedere ai comuni più grandi, che hanno espresso in maniera manifesta la ferma intenzione di procedere rapidamente nel percorso dell’Unione con obiettivi sempre più ambiziosi, quali siano le loro intenzioni, occorrerebbe al contrario conoscere le intenzioni dei comuni obbligati, stante anche le delibere già approvate.

C’è da dire che in Valdera, a differenza che in altre realtà territoriali, proprio la presenza dell’Unione consentirà meglio ai Sindaci interessati di avere una struttura già collaudata che altrove non c’è. Anche in questo caso l’unità è un valore aggiunto. E su questi temi non si può addossare responsabilità ai comuni più grandi. Non è un caso che il progetto di fusione tra Capannoli Palaia e Peccioli è stato sostenuto anche e soprattutto da Macelloni proprio sulla base delle argomentazioni che si sarebbe creato un Comune più grande che superasse gli obblighi di legge e non dovesse far confluire le funzioni fondamentali fuori dal perimetro comunale.

L’Unione ha creato le condizioni per migliorare tutto il territorio della Valdera. Il polo Alta Valdera non è stato svuotato ma si è ripensata e razionalizzata la distinzione tra back-office e front-office per ottenere più risparmi della struttura pubblica ottenendo economie di scala senza in alcun modo danneggiare l’accesso ai servizi e la qualità dei medesimi da parte dei cittadini dell’Alta Valdera. E’ stata proprio questa la forza dell’Unione, ovvero l’idea di tenere i servizi il più vicino possibile ai singoli territori, concretizzando quel concetto di sussidiarietà che tutti a parole dicono di volere. Oggi, infatti, un comune da solo, per attrezzato che sia, non ha la capacità di rispondere a tutte le sfide che abbiamo davanti; ci sono questioni come lo sviluppo locale, il lavoro, l’ambiente, i flussi migratori, il turismo (solo per citarne alcuni dei più importanti) che richiedono necessariamente un’azione integrata di un intero territorio, se vogliamo dare risposte effettive.

A Macelloni vorrei pertanto sottolineare che è sbagliato discutere sempre di dualismi contrapposti: comuni sotto 5 mila abitanti contro quelli più grandi, Unione contro comuni, Alta Valdera contro resto del mondo… e così via.

Se si discute così si divide e non si unisce e sono certo che non è questo l’intento di Macelloni.

La Valdera non è dotata di due entità distinte ed autonome: l’Unione ed il singolo Comune; in realtà da quando la Valdera esiste come Unione esiste un legame diverso di sinergia e non di alterità con i comuni.

L’attribuzione delle deleghe, concertata e concordata con tutti i Sindaci della Valdera, Macelloni compreso, è servita nella fase iniziale a non bloccare la macchina e consentire la continuità di un lavoro in essere; mentre si ridefinisce la rotta infatti, l’imbarcazione deve comunque navigare. Viceversa, secondo l’impostazione di Macelloni, si sarebbe dovuto fermar tutto finché il piano strategico dell’Unione non fosse ripensato e riprogrammato per intero.

I cittadini chiedono servizi anche mentre la politica pensa come somministrarli più e meglio!

In definitiva, sono felice che adesso il confronto, che avevo già provato ad attivare dopo le elezioni, possa riprendere, e credo dovremmo farlo a partire dai documenti strategici, che l’Unione ha approvato, l’ultimo nell’estate dello scorso anno.

Non credo occorra convocare riunioni straordinarie per questo: venerdì, quando come di consueto ci incontreremo, se anche gli altri sindaci che avevano chiesto tempo per valutare si manifesteranno disponibili, potremo pianificare il lavoro in questo senso.

Valdera, 16 settembre 2014

 

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Sulla escalation di violenza in Israele e Palestina

Rispondo volentieri all’invito che mi giunge dalla Tavola della Pace e della Cooperazione di Pontedera, a far sentire la mia voce sulla escalation di violenza in Palestina.
In queste ore, nel sostanziale disinteresse della comunità internazionale, si sta consumando l’ennesima esplosione di violenza in quella terra martoriata. Non possiamo assuefarci a questo stato di cose.
So che non basteranno certo le mie parole, di sindaco di una città italiana, a modificare lo stato delle cose; ma tacere e far finta di non vedere è peggio. Occorre aprire gli occhi su ciò che sta accadendo. E i nostri occhi vedono cose tristi e insopportabili: giovani rapiti e uccisi, rappresaglie su un ragazzino, blitz militari e morti di civili, fanatismo e ideologia. Vediamo un evento di cronaca trasformarsi in una diatriba che coinvolge due interi popoli.
Non c’è pace senza giustizia, e per questo credo anche io che l’Europa debba giocare il suo ruolo diplomatico. Inoltre credo, come quei palestinesi ed israeliani che hanno dato vita ad un appello internazionale, che la Comunità Internazionale abbia il dovere di intervenire affinché sia possibile di nuovo la civile convivenza e la pace.
La nostra indignazione, concordemente a quanto sottolineato da un “Ponte Per”, non può essere selettiva di fronte a questi crimini e non può valere il principio dei due pesi e due misure. “Auspichiamo che i responsabili dei crimini vengano identificati e portati davanti alla giustizia, da entrambe le parti, ma si fermi l’escalation militare come forma di rappresaglia, si blocchi il tentativo della destra israeliana di riaffermare l’equazione secondo la quale ogni palestinese è terrorista e, infine, si rinunci alla violenza per rivendicare le proprie ragioni”. In caso contrario si distrugge ogni speranza di soluzione politica, e negoziata tra le parti, del conflitto.
Da parte nostra metteremo in atto tutte le iniziative affinchè si possa aumentare il livello di consapevolezza internazionale. Non dobbiamo mai “abituarci” alle guerre; nemmeno a quelle lontano da noi.
venerdì 11 luglio 2014

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Sulla elezione dei nuovi vertici della Misericordia di Pontedera

Il Governatore della Misericordia Renato Lemmi

Il Governatore della Misericordia Renato Lemmi

Ho appreso dell’elezione dei nuovi vertici della Misericordia di Pontedera avvenuta nei giorni scorsi e voglio rivolgere il saluto mio e della città al nuovo Governatore Renato Lemmi.

Conosco bene Renato Lemmi con cui ho condiviso l’impegno politico a favore della comunità, nell’Amministrazione Marconcini. E’ una persona di grande altruismo e di grandi qualità. Saprà fare benissimo in un ruolo importante nella vita sociale e civile di Pontedera. La Misericordia svolge un ruolo cruciale nella nostra comunità. Tanto più ora che la crisi morde e i cittadini incontrano spesso difficoltà. La Misericordia riesce a operare nel sociale, nella cura della salute, nel sostegno ai cittadini vittime d’usura. Insomma riesce a operare, come avviene da secoli, a fianco dei deboli e dei bisognosi.

Mai come oggi occorre dedicare la nostre attenzione e il nostro sostegno a queste realtà. Forse troppo spesso si sopravvalutano soluzioni solo economiche ad una crisi che è anche culturale e morale. Occorre ripartire dai bisogni reali dei cittadini e dai più deboli. Dalla crisi, l’ho detto più volte, si esce tutti insieme e non da soli. Pensare che gli interessi forti possano essere lasciati liberi di rinforzarsi senza un occhio al bene comune e alla giustizia sociale è fortemente errato. Renato Lemmi è un uomo molto attento a questi temi ed è un bene per Pontedera che possa ancora lavorare per la comunità. Voglio infine salutare anche tutti i membri del Consiglio della Misericordia e il Governatore uscente Aldo Silvi che ha ben operato in questi anni. E’ stato anche grazie alle iniziative messe in campo durante il suo mandato se tanti cittadini in difficoltà hanno avuto garantita una migliore salute, o una adeguata alimentazione. La città gli è grata per tutto ciò che ha fatto a favore della nostra comunità.

Pontedera, 9 luglio 2014

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Dichiarazione su commercio e gazebo

La stampa locale stamani ha raccontato dell’incontro che si è svolto ieri in via Valtriani sulle iniziative future per il commercio. Non ero a Pontedera ieri e non ero presente alla riunione. Quindi non ho ascoltato gli interventi e ciò che avrebbe anticipato l’assessore alle attività produttive. Tuttavia mi preme sottolineare che, rispetto a ciò che è stato riportato, questa Amministrazione Comunale ha una precisa posizione che è quella del programma elettorale che è stato sottoposto ai cittadini. Comprendo le ragioni e lo slancio dell’assessore che da poco è al servizio della comunità come amministratrice. Ma esistono dei rilievi di metodo e di merito da evidenziare in questa situazione.

I rilievi di metodo sono relativi al fatto che le decisioni riguardo all’attività amministrativa si condividono nella giunta e con le forze politiche che fanno parte della coalizione. Pontedera negli ultimi anni è stata ben governata e le fughe in avanti solitarie non sono mai state nella cultura di governo di questa città e non lo sono nella mia in particolare. Pontedera non ha bisogno di rivoluzioni e nemmeno di rivoluzionari perché è una città ben governata, che solo pochi giorni fa, democraticamente, ha avuto un forte consenso dei cittadini.

Poi c’è un problema di merito. Il merito è relativo al fatto che questa città ha delle complessità e ha sempre scommesso sulla qualità. Il tema dei gazebo è assolutamente sovradimensionato rispetto all’impatto che può avere sull’economia cittadina. Peraltro non ci sono resistenze o “nemici” dei gazebo. Negli ultimi anni i gazebo sono stati autorizzati per gran parte dell’anno. Io stesso ho detto che è opportuno sedersi intorno ad un tavolo insieme alla città per discuterne. Ho sottolineato in campagna elettorale la volontà, di concerto con le associazioni di categoria, di apportare eventuali modifiche ai regolamenti comunali anche in tema di gazebo. Bene ha dunque fatto l’assessore ad annunciare iniziative sperimentali di aperture in occasione di eventi particolari.

In questo senso nessuno può quindi far passare questa amministrazione, o il sindaco, come chiusa e prevenuta su questo tema. Ma occorre attenzione. Qualcuno ha parlato di “pontedera da bere”, parafrasando uno slogan degli anni ’80 che peraltro non ha portato fortuna alla città a cui era riferita e ha lasciato macerie morali e culturali. Ebbene oggi questo modello è già in crisi e evidenzia notevoli problemi. Non è trasformando la città in un aperitivificio che aiutiamo il commercio. Inoltre, e soprattutto, la città è anche fatta di residenti, di commercianti, di persone che hanno diritto al riposo e alla quiete notturna e di fruire di beni comuni come gli spazi pubblici. Occorre trovare un giusto e corretto equilibrio. Questo equilibrio non si raggiunge con le fughe in avanti.

Nelle prossime settimane avremo modo di tornare su questi temi. Voglio solo far osservare che il tessuto commerciale di Pontedera, che è molto complesso, è già oggi uno dei migliori del territorio toscano. Lo è perché negli ultimi decenni si è puntato sulla qualità urbana, sulla gestione della mobilità, sull’innovazione. Occorre ripartire da qui; ripartire cioè da una riqualificazione del centro storico che interessi anche le vie laterali che si “affacciano” sul corso Matteotti, come da impegno preso nei confronti dei commercianti. In luoghi non lontani da noi si è puntato solo sulla quantità e su altri modelli, che non mi sembra stiano dando grandi e positivi risultati. La città si aspetta da chi governa la comunità, possibili soluzioni di rilancio di una strategia che porti nuova occupazione, lavoro, economia in una visione ben più ampia di quella collegata esclusivamente alla questione, pur importante, della durata dei gazebo all’esterno. Dobbiamo avere quindi una capacità di ascolto e di innovazione ma con l’orgoglio di chi non deve “scimmiottare” nessuno. E senza buttare al vento l’opera di chi ci ha preceduto e ha lavorato molto bene.

Pontedera, 4 luglio 2014

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Sull’inaugurazione della nuova biblioteca comunale Giovanni Gronchi

Riproduciamo gli articoli delle testate giornalistiche della “Repubblica Firenze” del 11/4/2014, “Il Tirreno” del 13/4/2014, “La Nazione” del 13/4/2014

venerdì
11 aprile 2014

Testata:
REPUBBLICA FIRENZE

Pagina:
XIII

libri e cultura nei capannoni dove nasceva la Vespa


Una biblioteca al posto dell’ex Officina 1 ma è tutta l’area Piaggio a cambiare pelle
DAL NOSTRO INVIATO

LAURA MONTANARI
 Pontedera
È una città dove c’era un pezzo di fabbrica. Una biblioteca e grandi vetrate che danno su via Rinaldo Piaggio dove una volta lavoravano gli
operai dell’Officina 1. Pontedera aggiunge un altro tassello al puzzle della città 2.0, quella che guarda al domani e prova a rigenerarsi negli stessi spazi che sapevano dell’odore di olio, di motorie solventi. Quelli dei tempi di montaggio e della crisi che hanno lasciato grandi capannoni vuoti quando la Piaggio si è ritirata e via via da 12mila dipendenti è smagrita, fino ad arrivare agli attuali 3mila. I capannoni sono gli stessi, arcate e cemento armato, maglie di pilastri, un bianco che è diventato grigio, tetti che sono stati scoperchiati per far entrare la luce e trasformare l’area in parte in un parcheggio, in parte in una biblioteca che sarà inaugurata ufficialmente domani (dalle 10.30 in poi, alla presenza del presidente della Camera Laura Boldrini e della Toscana Enrico Rossi). «È un impegno da 6 milioni di euro in parte finanziati dalla Regione, ma soprattutto è un investimento nella cultura in tempi difficili e dicrisi» spiega il sindaco Simone Millozzi. Si chiamerà Biblioteca Giovanni Gronchi: l’ex presidente della Repubblica era nato proprio da queste parti e a lui è dedicata la mostra inaugurale (a cura di Roberto Boldrini e Roberto Cerri) nei locali del prestito dei libri. Così la fabbrica della Vespa e il progetto dell’altra città” che sembrava un’idea visionaria negli anni Novanta quando l’allora sindaco e oggi governatore Enrico Rossi e Giovannino Agnelli al vertice della Piaggio, cominciarono a immaginarla sui primi fogli, più di vent’anni dopo è una realtà in crescita. La Pontedera 2.0 è un polo culturale e di ricerca: c’è l’Istituto di biorobotica della scuola Sant’Anna di Pisa nei capannoni in cui si costruiva il Ciao, cinquanta metri in là il Museo Piaggio («in testa alla hit dei musei più visitati della provincia»dicono i dati del Comune). Al posto della palazzina della direzione, Pontech, l’incubatore con una ventina di imprese di nuova generazione (molte delle quali al femminile), oltre il muro è nato anche PontLab un laboratorio al servizio delle imprese per certificare la qualità dei prodotti. «Questo progetto prima di essere architettonico è urbanistico» ha spiegato l’architetto Adriano Marsili che ha seguito la nascita della nuova biblioteca: due piani, un grande soppalco, spazi liberi e accoglienti, archivi che possono ospitare fino a centomila volumi, attualmente hanno un catalogo di circa la metà. Naturalmente wi-fi, prestito di dvd e di e-book. Due verande, capriate in ferro ricostruite e mimetizzate come originali, vetrate e luce, un’area bambini, sedie rosse tavoli centrali, scaffali aperti doveil lettore andrà a curiosare e a scegliere. Una ventina di computer per il pubblico. L’unico neo è il pavimento, «doveva essere in parquet», invece è di ceramica di un colore chiaro che ricorda – ma molto vagamente il legno. Peccato
Da lunedì comunque vi a al prestito dei libri e la navetta gratuita che fa la spola dal centro ai capannoni cambierà itinerario e arriverà fino a qui. Un bel servizio. L’obiettivo è raddoppiare gli attuali frequentatori. «Fino a oggi Pontedera aveva una biblioteca da 450 metri quadrati, ora passa 4.500». Un salto che è un biglietto di presentazione per chi governa questa città. L’area che già ora è frequentata da scuole e ricercatori, è destinata a diventare un motore culturale e high tech di questo pezzo di Toscana. La riconversione generale degli spazi industriali passati pezzo dopo pezzo al Comune è costata, spiega il sindaco, una trentina di milioni di euro: «Altri dieci serviranno per riqualificare l’area da un punto di vista urbanistico: lo studio Natalini di Firenze si occuperàdel parcheggio a due piani, lo studio Archea sempre di Firenze della piazzetta centrale, gli architetti dello studio Tagliabue di Barcellona delle piste ciclabili e dell’arredo urbano». La biblioteca Gronchi nasce nei capannoni che erano stati bombardati nella Seconda guerra mondiale, cercherà di trattenere la memoria storica di quei luoghi, il celebre “Dente Piaggio” che si incuneava nella città operaia e la faceva vivere, crescere e lottare.
Lunedì
14 aprile 2014

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
II

In biblioteca contro il sonno della ragione


La Presidente della Camera all’inaugurazione della struttura intitolata allo statista Giovanni Gronchi. Previsti settantamila utenti all’anno

di Cristiano Marcacci
PONTEDERA
I torni riprendono idealmente a marciare, a far sentire i loro ritmi. Non “partoriranno” più, come da tanti anni del resto, le parti meccaniche delle Vespe, bensì forgeranno le idee, faranno affacciare la cultura e il sapere dalla finestra sul futuro, a colpi di nuove tecnologie. La fabbrica resta tale, ma diventa dei pensieri, delle riflessioni. Cambia veste. Trasformandosi in una avveniristica biblioteca, coi posti di lettura decuplicati, con l’ampliamento degli spazi dedicati all’accesso ad internet e alla consultazione di quotidiani e riviste, con il collegamento wi-fi gratuito, con un vasto settore riservato a bambini e ragazzi e con una previsione di utenti pari a circa settantamila unità all’anno.
C’è addirittura la Presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini ad incorniciare al meglio una giornata storica per Pontedera, che segna un deciso passo in avanti nel recupero e nella riqualificazione degli ex capannoni industriali dismessi nell’area del Dente Piaggio. «Un progetto – ha ricordato il presidente della Regione Toscana ed ex sindaco di Pontedera Enrico Rossi che risale a 30 anni fa, quando si pensò per la prima volta a sviluppare meno la periferia e a puntare sul Dente Piaggio (“dente” perché entrava nell’abitato). Erano i tempi in cui la politica discuteva molto e i cittadini venivano coinvolti in tutte le fasi dei processi. La politica era autonoma dai grandi potentati, era una politica popolare e partecipata: tutti valori che devono essere riscoperti e rimessi al centro. Una lezione, questa di oggi di Pontedera, fortemente attuale, perché la Regione sta rivedendo la legge 1, per dire stop all’edificazione in zone agricole e recuperare gli spazi esistenti. E questa biblioteca è la dimostrazione che ciò è possibile».
È al settimo cielo il sindaco di Pontedera Simone Millozzi, che si scaglia subito contro chi contesta l’utilità dell’opera: «Qui dentro c’è posto per migliaia di libri e di sogni. Una pubblica amministrazione dimostra di funzionare quando va incontro, come in questo caso, alle speranze dei cittadini. Le nuove biblioteche non sono mai uno spreco, anzi. Sono un argine contro il sonno della ragione e contro la demagogia».
La struttura porterà il nome dell’ex presidente della Repubblica Giovanni Gronchi e sulla figura dell’illustre statista pontederese si è soffermata in modo particolare la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha anche visitato la mostra “Da Pontedera al Quirinale. Giovanni Gronchi nell’Italia del Novecento”, visitabile fino al prossimo primo giugno. «Gronchi – ha detto la terza carica dello Stato – ha sempre lottato per la rinascita della democrazia parlamentare, volendola far diventare un luogo di confronto reale, in cui il dialogo può essere aspro ma vero e in cui l’istanza polemica non può mai annullare il reciproco rispetto di legittimità». Riferendosi alla nuova biblioteca di Pontedera, Boldrini ha sottolineato che in momenti come questi, in cui la tenuta del modello industriale è in discussione, investire in cultura è senz’altro una carta vincente, una scelta strategica. «Bene avete fatto qui a Pontedera ha evidenziato -, a non piegarvi alla logica della rassegnazione, operando una decisa riconversione e realizzando una cittadella della cultura e dell’innovazione tecnologica. Che altro di meglio si poteva fare? Proprio non saprei».

 

lunedì
14 aprile 2014

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
22

Il tempio dei libri nelle ex officine Piaggio «Grande giorno per la nostra Pontedera»


 Taglio del nastro solenne con la Presidente della Camera

UN MIGLIAIO e più di pontederesi e ospiti della città hanno visitato per tutto il pomeriggio di ieri la nuova biblioteca al dente Piaggio che dopo 48 anni ha preso il posto di quella – «cara», l’ha chiamata il sindaco – alla Villa Crastan. Un flusso ininterrotto di gente concluso con aperitivo augurale. E da domani si fa sul serio. La biblioteca di 4500 metri (dieci volte di più della precedente) entrerà in funzione preceduta e lanciata anche dall’appello fatto ieri da Simone Millozzi affinché «tutti i cittadini la frequentino come fosse la loro casa oltreché la casa dei libri, del fascino dei libri». E stata la Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, reduce da infortunio sugli sci, a tagliare il nastro. Ma la presidente ha voluto che le forbici fossero rette anche da Maria Cecilia Gronchi, la figlia del presidente pontederese della Repubblica, cui la biblioteca è intitolata, mentre l’arcivescovo Paolo Benetto ha benedetto i locali «nel nome del Dio della scienza». Davanti a un uditorio nella cui prima fila erano seduti l’ex ministra Maria Chiara Carrozza, il prefetto Francesco Tagliente, l’onorevole Paolo Fontanelli e Maria Cecilia Gronchi, e fra il pubblico lo scrittore-attore Daniel Pennac, il sindaco ha esordito definendo «un gran giorno la nascita di una nuova biblioteca. Un gran giorno per Pontedera e l’intera Toscana perché significa che pure in tempi difficili la cultura progredisce, collegandosi, anche per il luogo dove la biblioteca è stata realizzata, alle tradizioni operaie della città». Il sindaco ha poi spiegato la dotazione – 90mïla libri- della biblioteca, arricchita anche dalle donazioni post mortem di Luigi Bruni, Dino Carlesi, Giuseppe de Martini, Francesco Paciscopi, Giuseppe Caciagli e Renzo Remorini (ma ha contribuito anche l’ex sindaco Enzo Paroli) ha ringraziato il progettista architetto Adriano Marsili e tutti i dirigenti e personale del comune che hanno contribuito all’opera e l’ex sindaco Paolo Marconcini (grande applauso). E per concludere, una citazione di Francesco Petrarca che si definiva `bramoso’ di libri. Enrico Rossi, il sindaco promotore dell’intera operazione dente Piaggio negli anni ’90, ha esordito elogiando la presidente Boldrini «per la fermezza con cui procede nella difesa delle istituzioni nonostante i volgari attacchi cui è sotto posta», per passare a un liberatorio «finalmente ci siamo tolti anche questo dente (abbiamo realizzato anche la biblioteca). E se ci abbiamo messo più del previsto è anche perché non tutti gli italiani pagano le tasse… ». Per chiudere anche lui citando Benedetto Croce e la sua inaugurazione di una biblioteca nel sud. La Boldrini ha ricordato il suo predecessore nella presidenza della Camera – Giovanni Gronchi ebbe questa carica prima di salire al Quirinale – e la difesa delle istituzioni democratica. «Che hanno bisogno di rinnovarsi ma senza intaccare i principi fondatori». Applausi anche per questo intervento, poi, sorrisi e foto con gruppi di studenti.

Mario Mannucci

 

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L’autodromo si farà, presentato il progetto.

Riproduciamo la testata giornalistica “Il Tirreno” del 28/3/2014

 

venerdì
28 marzo 2014

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

L’autodromo si farà, presentato il progetto

Ci sono 45 giorni di tempo per le osservazioni, poi scatta il disco verde
Un investimento da 30 milioni di euro che produrrà novanta posti di lavoro

di Emilio Chiorazzo

PONTEDERA

planimetriaPer il Comune di Pontedera, le pratiche si erano chiuse già nella parte finale del 2013. Con il via libera della Regione Toscana che, anche un po’ inaspettatamente, aveva frenato sull’iter, chiedendo alcuni approfondimenti sui temi ambientali, il progetto della pista per motori, all’interno della Tenuta Isabella, poteva partire senza intoppi.
Così, per intere settimane, un po’ tutti coloro che a questo progetto tengono, sono rimasti con il fiato sospeso. Per diversi motivi.
In tanti col fiato sospeso. Gli appassionati di motori perché non vedevano concretizzarsi il sogno di avere proprio a Pontedera, città dei motori di diritto, vista la presenza della Piaggio, una pista dove le due ruote si possono vedere all’opera.
Chi tiene al territorio e al suo sviluppo, per una questione economica: l’investimento è di trenta milioni di euro. Produrrà lavoro per le ditte del settore e, una volta pronto l’impianto, produrrà posti di lavoro. Almeno novanta hanno detto i responsabili del progetto, nei vari incontri istituzionali che ci sono stati con l’amministrazione comunale.

Si farà: presentato il progetto. Quel progetto era stato proposto dall’azienda immobiliare Pluris srl, forte della realizzazione di altri impianti simili, in Italia. Quello che dovrà sorgere alle porte di Pontedera è simile all’impianto di Adria, in provincia di Rovigo.
Adesso, un altro passo ufficiale è stato compiuto. E stato presentato, proprio in questi giorni, in provincia, il procedimento di verifica di assoggettabilità alla Via, la verifica di impatto ambientale. Il procedimento è stato avviato proprio in questi giorni.
La scadenza, dopo 45 giorni, per presentare le osservazioni, è prevista per il 9 maggio prossimo. Poi la conferenza dei servizi della Provincia di Pisa dovrà dare il via all’apertura dei cantieri.
Un investimento da 30 milioni di euro e 90 posti di lavoro. Se prima in tanti restavano col fiato sospeso, adesso una certezza c’è: l’intenzione dell’investitore privato, di mettere in gioco quei trenta milioni di euro che porteranno anche occupazione.
L’impianto che verrà realizzato all’interno della Tenuta Isabella si estende su una superficie di 290mila metri quadrati. La parte centrale di quest’area avrà una valenza turistico-ricreativa: un’area attrezzata per gli spettacoli, un laghetto sportivo, un ristorante, oltre alla discoteca che già c’è. Oltre alla pista ci sarà anche un albergo, un centro sportivo e un impianto di mini pale eoliche che, originariamente doveva essere una centrale a biomasse: servirà a rendere autonomo, sul fronte dell’approvvigionamento dell’energia, l’intera struttura.
Un albergo da 100 posti letto. L’albergo (che è una delle strutture che produrrà posti di lavoro), avrà un centinaio di posti letto, un ristorante, sale per i convegni e un’area fitness e di Spa.
Venendo alla pista dell’autodromo, i progettisti hanno previsto due diversi tracciati: uno largo dodici metri, l’altro sedici. Entrambi saranno lunghi tre chilometri e mezzo.
Un capitolo a parte per la mobilità e le infrastrutture, che in tutti questi anni, sono
stati la croce degli abitanti delle aree vicine all’area dove dovrà nascere l’impianto.
Il nodo della viabilità d’accesso. Alla viabilità esistente (via di Gello Ovest e via Bientinese) verrà realizzata una rotatoria che servirà a garantire un’efficace distribuzione del traffico, evitando congestioni nei momenti di maggiore affluenza all’impianto sportivo.
Previsto anche l’ampliamento e l’adeguamento alle nuove esigenze di mobilità, per la viabilità vicinale, oggi esistente. In parte sarà realizzata exnovo.
All’interno del progetto sono stati inseriti parcheggi a uso pubblico in specifiche aree e lungo le strade principali d’accesso alla struttura.

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