Sul trasloco del Tribunale e sul “Tribunalino”

Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato sulla testata “La Nazione Pontedera Valdera” del 31/08/2013

sabato
31 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
20

 

Il tribunale inizia il trasloco Al suo posto il “tribunalino”

 

EFFETTO TAGLI CONTO ALLA ROVESCIA PER LA CHIUSURA
i giudici di pace prenderanno un piano del palazzo

E’ INIZIATO il conto alla rovescia, usiamo un paragone forte, per l’esecuzione del condannato. E come succede per gli ospiti delle celle della morte (per fortuna non Italia, dove la pena più tragica non c’è più) anche per il Tribunale di Pontedera l’ultimissima e remotissima speranza è l’appello alla sospensione o alla grazia. Presentata al governo dal sindaco Simone Millozzi. Ma, diciamoci la verità, c’è da sperarci poco, anche perché i giustiziandi sono ben 226, e fare un’eccezione aprirebbe una falla nella legge sulla chiusura di tutti i tribunali distaccati.

Ma se sperare non è una colpa, è un dovere puntare sul piano B. Sul “tribunalino”, chiamiamolo così anche in senso affettuoso, ovvero il trasferimento a palazzo Pretorio del Giudice di Pace. Anzi, dei Giudici di Pace. Sono infatti 3 e si occupano di 3mila cause civili e 300 penali ogni anno, il lavoro dunque non manca, fra le quali la prima voce è rappresentata dai ricorsi contro le multe, pur se calati dopo l’introduzione della “tassa” di servizio per ottenere la sentenza.

ATTUALMENTE operano nel palazzo Leoncini di via Gotti, preso in affitto dal comune perché Palazzo Pretorio era, e sarà ancora per 12 giorni “occupato”. Ma dal 13 settembre sarà vuoto. Il piano contempla anche l’ipotesi di accorpamento a Pontedera dei Giudici di Pace di Volterra e San Miniato, ma dai rispettivi sindaci è già arrivato il no. Per trattenere il servizio sui loro storici colli dovranno però pagarne tutte le spese, mentre a Pontedera sono e resteranno coperte dall’amministrazione della giustizia, per cui potrebbe esserci qualche ripensamento. Restando al concreto, i Giudici di Pace pontederesi e i loro 2 addetti alle cancellerie (il Tribunale ne aveva 27) potranno occupare uno dei 4 piani del grande palazzo. Ma degli altri 3, compreso il seminterrato e il 4° un tempo adibiti a carceri, cosa si potrà o dovrà fare? Vedremo.

Mario Mannucci

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Sulle “adozioni” delle rotatorie e delle opere d’arte

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulle testate “Nazione Pontedera Valdera”  e “Il Tirreno Pontedera” del 30/08/2013

venerdì
30 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
10

 

«Adottate il Muro di Baj o una rotonda» Appello del sindaco a ditte e associazioni

 

«Adottate il Muro di Baj o una rotonda» Appello del sindaco a ditte e associazioni
Disponibile anche piazza Duomo. Manutenzione con pubblicità

CHI VUOLE adottare il Muro di Baj, una rotonda o una piazza si faccia avanti. Oltre al `muro” più famoso della città e a Piazza del Duomo, il primo elenco disponibile, ma si possono avanzare richieste anche per altri luoghi, contempla le rotatorie del Cavallino Rosso, Coop, per Santa Lucia, Raco, degli elefanti (uscita superstrada), via Costituzione-via Pacinotti, via Martin Luter King, ToscoRomagnola-viale Asia, via Veneto-Ponte alla navetta, via Veneto, viale Italia, strada di Patto (verso Ponsacco e zona industriale), variante Ponte alla navetta, viale Africa,viale Europa, via Tosco Romagnola di fronte a Brico, strada provinciale di Gello. In pratica, tutte le rotonde cittadine, alcune già dotate di statue ed abbellimenti, altre più scarne. La ditta o l’associazione che adotterà uno di questi “beni” pubblici dovrà curarne la manutenzione, e magari arricchirne il decoro, con tanto di denominazione esposta. «Altre città hanno già intrapreso questa strada e vogliamo provare anche noi. L’elenco con cui apriamo questa collaborazione – dice il sindaco – è soltanto in primo e siamo disponibilissimi per esaminare proposte di altri luoghi. Chiunque si farà avanti, ditta privata o associazione anche no profit, potrà discutere e concordare con noi proposte operative e miglioramenti, non c’è nulla di rigido, prefissato o intoccabile. Crediamo di proporre un’iniziativa che oltre ad alleviare un po’ le casse comunali comporti un orgoglio sociale per chi risponderà positivamente».

UN ESEMPIO vicino viene da Cascina, ma l’elenco delle città e paesi che hanno già intrapreso questa iniziativa sarebbe lungo. «Per ora partiamo con un’offerta, diciamo così, di 19 luoghi, poi si vedrà. Ma anche se riuscissimo a concludere accordi per una parte di essi, sarebbe già un buon inizio».

Perché, allora, escludere i giardini e i parchi? «Forse qualcuno non ci crederà – risponde l’assessore Lucia Curcio – ma sia in città che nelle frazioni abbiamo gente che si è già offerta per pulire, tagliare l’erba e così via. E un anziano signore lo ha già fatto per anni al giardino del quartiere Magazzini, mentre altri stanno facendo qualcosa del genere al Villaggio Piaggio. Ma se qualcuno mi chiede di autorizzarlo, gli devo rispondere di no. Il discorso è infatti difficile – spiega l’assessore perché ci sono problemi di sicurezza e di copertura assicurativa. Sia per chi si presterebbe, sia per il comune, che sulla base delle leggi attuali dovrebbe addirittura chiedere il rimborso dei danni al volontario “reo” di aver rotto un cestino dei rifiuti per ripulirlo. Ma bisognerà studiare meglio come fare perché, ripeto, l’offerta di mettersi al servizio della comunità in questo settore esiste e non è neanche troppo marginale».

M.M.

venerdì
30 agosto 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

 

Le rotatorie vanno in gestione a ditte e privati

 

DELIBERA DI GIUNTA
Le rotatorie vanno in ingestione a ditte e privati

PONTEDERA
«Il bene comune deve diventare bene di tutti». Così il sindaco Simone Millozzi ha aperto la conferenza stampa sulla delibera, da parte della giunta comunale, di un provvedimento che rivede l’assegnazione delle opere all’interno delle numerose rotatorie cittadine. «Con questa decisione – ha spiegato – chiamiamo a raccolta tutte le ditte ma anche i privati affinché si prendano carico della gestione e decorazione degli spazi pontederesi. Abbiamo scelto di partire da un elenco di rotonde per tastare e analizzare la risposta della popolazione».

L’elenco degli spazi “adottabili” comprende 19 siti sparsi tra il centro e la periferia. Tra questi anche la rotatoria all’uscita della Fi-Pi-Li e quella alla fine di viale Europa, nella zona della Bellaria.

L’iniziativa mira a una riduzione dei costi di gestione da parte dell’amministrazione comunale, ma rappresenta anche un tentativo di rafforzare il senso civico dei cittadini, come spiega l’assessore alla manutenzione e al decoro, Lucia Curcio: «Questo progetto nasce prima del mio arrivo a Palazzo Stefanelli e solo nei giorni scorsi è stato reso ufficiale attraverso l’approvazione in giunta. Crediamo che in questo modo ogni cittadino si senta più partecipe e invogliato a fare del bene per Pontedera».

La spiegazione tecnica della delibera arriva dalle parole del sindaco Millozzi: «Contiamo molto sulle aziende e sulle associazioni di volontariato. Dal momento che una di queste categorie si farà avanti in maniera concreta non esiteremo a concedergli lo spazio richiesto. La manutenzione e il decoro saranno compito dell’adottante, senza nessun tipo di preclusione da parte nostra. Il mio appello è rivolto a chiunque sia interessato a farsi avanti, tutte le proposte verranno valutate con attenzione».

Il provvedimento fresco di approvazione potrebbe spianare la strada a due tipi di benefici per la cittadinanza, come spiega l’assessore Curcio: «Qualora l’iniziativa dovesse procedere nel migliore dei modi potrebbe esserci un doppio rientro. Le aziende avrebbero a disposizione uno spazio di promozione notevole mentre le casse comunali potrebbero giovare di una riduzione dei costi manutentivi. Il tutto senza tralasciare l’aspetto morale con un recupero del senso civico da parte dei cittadini».

Intanto, nei giorni scorsi, il sindaco ha fatto visita all’esposizione delle opere del maestro Franco Franchi a Fiesole. Gli esemplari sono piaciuti molto alla massima carica comunale che ha commentato: «Le opere di Franco Franchi sono senza dubbio affascinanti e ricche di significato. Al momento non sono in grado di dire con certezza se nei prossimi anni tali opere le possiamo ammirare nella nostra città, tuttavia mi auguro di poter allestire una mostra nel corso del 2014 al Museo Piaggio al fine di far conoscere alla cittadinanza le sculture e le idee dell’artista».

Tommaso Silvi

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Sul trasferimento della sede distaccata di Pontedera del Tribunale di Pisa e l’ipotesi alternativa dei giudici di pace

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata “Nazione Pontedera Valdera” e “Il Tirreno Pontedera” del 30/08/2013

venerdì
30 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
1

 

«Il tribunale chiuso svuota il centro e le casse»

 

 «Per prima cosa trasferiremo a Palazzo Pretorio i giudici di pace»

IL SINDACO si è battuto come un leone per salvare il tribunale. Ma non ce l’ha fatta – così dicono gli ultimi avvenimenti, le ultime decisioni. Una speranzella, tuttavia, Simone Millozzi la conserva ancora, anche se a trasferimento in atto. «Vedremo… ». Però il sindaco ha anche un piano B, da attuare quando sarà inequivocabilmente sicuro che il tribunale non ci sarà più e non tornerà quantomeno in tempi brevi, mentre la storia insegna che in tempi lunghi le tendenze al decentramento o all’accentramento si alternano in corsie ricorsi.

«Il piano B – dice Millozzi prevede il trasferimento a Palazzo Pretorio dei giudici di pace e rispettive cancellerie. Lo faremo lasciando il palazzo di via Gotti che abbiamo preso in affitto, attrezzandolo, perché i giudici di pace non potevano stare a Palazzo Pretorio, già al completo». Però i giudici di pace non hanno bisogno di 40 stanze, articolate in 4 piani e mezzo: il seminterrato delle vecchissime carceri, un mezzanino, 2 piani efficienti e l’ultimo, con terrazza, dove ha funzionato il carcere, con appartamento per il custode, fino a trent’anni fa. Per i giudici di pace pontederesï basta però un piano. E allora? «Chiederemo alle amministrazioni comunali di San Miniato e Volterra se vogliono accorpare a Pontedera i loro giudici di pace – spiega Millozzi – visto che loro potranno averli ancora soltanto se pagano tutto loro. Altrimenti cercheremo altre soluzioni».

M.M.

venerdì
30 agosto 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
III

 

Qui il giudice di pace l’ipotesi alternativa che piace in Comune

 

Qui il giudice di pace l’ipotesi alternativa che piace in Comune

La riforma delle circoscrizioni giudiziarie salva Pontedera dove traslocherebbero gli uffici di San Miniato e Volterra

PONTEDERA
Il futuro è ancora nel solco della giustizia. Nelle stanze di Palazzo Stefanelli l’ipotesi prende sempre più quota con l’avvicinarsi dell’addio al tribunalino. Restano la ferma posizione dell’arnministrazione comunale e l’appello al governo a ritornare sulle scelte fatte ma cresce anche la consapevolezza che i giochi sono ornai fatti. E così, a tempo quasi scaduto, all’ombra dell’Orologio potrebbero prendere posto gli uffici del Giudice di pace.

Un trasloco nel perimetro del centro cittadino, a qualche decina di metri dall’attuale sede, che si legherebbe a una doppia possibilità: chiudere la spesa per l’affitto in capo al Comune e non lasciare “vuoto” il Palazzo che affaccia su piazza Curtatone e Montanara.

A fare da sponda a Pontedera è la legge 156 del 2012 che ha disposto la soppressione di 674 uffici di pace su tutto il territorio nazionale, tra cui Volterra e San Miniato, offrendo però agli enti locali, anche consorziati tra loro, la possibilità di mantenere il presidio accollandosi tutte le spese di funzionamento del servizio e del personale amrninistrativo. E poiché a San Miniato l’amministrazione della Città della Rocca non ha trovato la disponibilità a partecipare alle spese delle altre amministrazioni del Valdarno, circa 140mila euro all’anno, l’accorpamento con Pontedera è pressoché scontato. Più incerto per Volterra, dove i Comuni dell’Alta Valdicecina sono pronti a fare squadra e si attende una risposta dal Ministero.

Con il trasloco a Pontedera degli uffici del giudice di pace di San Miniato e Volterra la città della Vespa si garantirebbe un giro di persone legate alle attività legali nel centro, anche a beneficio degli esercizi commerciali. A San Miniato, dove ci sono due giudici di pace, le cause civili trattate sono circa 1.400 all’anno e quelle penali un centinaio. A Volterra ogni anno sono iscritte circa 150 cause civili e meno di cento di natura penale. Numeri che si andrebbero a sommare a quelli dell’ufficio pontederese: 3mila cause civili e circa 200 penali. Un’ipotesi caldeggiata, in cui l’accorpamento dovuto alla riforma delle circoscrizioni giudiziarie premia Pontedera a discapito di altre realtà della provincia.

C’è di più. Quell’edificio potrebbe essere uno spazio da reinventare. Un luogo su cui aprire un confronto e su cui innestare progetti capaci di dare un volto inedito a uno spicchio del cuore della città della Vespa. Il Palazzo dell’Orologio è un luogo molto bello, di valore storico, centrale, con antistante una piazza e di fronte la chiesa del Crocifisso. Un insieme che ne fa il punto nevralgico della cosiddetta “Pontedera bella”. Perciò, a chi si interroga su che cosa potrebbero ospitare quelle mura da più parti viene un monito: non servono idee bislacche per rendere importante questo spazio. (m.m.)

venerdì
30 agosto 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
III

 

Caduta nel vuoto a richiesta corale inviata a Roma»

 

LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
«Caduta nel vuoto la richiesta corale inviata a Roma»

PONTEDERA

Dentro quel documento c’erano le firme di Confesercenti, Confcommercio, Comune e di tanti avvocati. L’intento comune è quello di bloccare il trasferimento del tribunale di Pontedera a Pisa: nel giugno scorso questa intesa tra enti arriva persino alla Presidenza della Repubblica. «Ma da Roma neppure un segno ci è arrivato, la risposta è quella che vediamo oggi, ovvero che questo trasferimento ci sarà e sarà un colpo risortale soprattutto per le attività commerciali di Pontedera», si sfoga il presidente di Confesercenti Luca Sardelli. Le associazioni di categoria sanno bene che intorno al mondo della giustizia made in Pontedera gravita tutto un indotto di personale, clienti, avvocati, giudici che vivono la città, consumano a bar e ristoranti, spendono nei negozi del centro. Un giro economico considerevole.

«E una decisione assurda rincara il numero uno di Confcommercio, Girnmy Scatassa. Da una parte si taglia una delle poche realtà di cui sono riconosciute la qualità e l’efficienza, ovvero il tribunale, andando a penalizzare il settore, e dall’altra con questa scelta praticamente si mettono in serio pericolo tante attività commerciali della città». Scatassa fa una riflessione pure sui costi maggiorati a cui andranno incontro gli stessi legali: «Ho parlato con alcuni avvocati della zona del Valdarno – continua – e ovviamente andare fino a Pisa comporterà un aggravio di costi anche per loro».

Che fare adesso? «Qualunque iniziativa adesso è tardiva – aggiunge -. Ma voglio sottolineare che tra aprile e giugno abbiamo fatto diversi incontri con Comune e avvocati per cercare iniziative comuni di protesta, ma sono naufragate. Più che dare il nostro sostegno a qualsiasi forma di protesta, noi come associazione non possiamo fare altro».

Amarezza anche nelle parole di Andrea Del Nista, presidente della Fit, la federazione italiana tabaccai, della provincia di Pisa: «Quella dei valori bollati – aggiunge – è sempre stata per la nostra categoria una sorta di bandiera: un modo per dare servizi in più ai cittadini e allo Stato: per questo tanti di noi si sono proprio specializzati in questo, soprattutto le attività vicine ai tribunali». E chiude: «Se viene a mancare tutto questo è un brutto colpo per il nostro settore».

Francesca Suggi

venerdì
30 agosto 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
III

 

Millozzi: «Il ministro si prenda più tempo per riflettere»

 

L’APPELLO IN EXTREMIS

PONTEDERA
Il sindaco del Comune di Pontedera Simone Millozzi è infuriato e non si vuole arrendere. Fa appello a Parlamento e governo in cerca di un improbabilissimo dietrofront in extremis.
«Lontani da qualsiasi rivendicazione puramente campanilistica e territorialistica – afferma il primo cittadino – abbiamo da sempre combattuto per scongiurare una simile ipotesi. Il nostro “tribunale”, infatti, aveva ed ha i numeri (in termini di popolazione servita quasi 200.000 cittadini, di area socio-economica di grande estensione territoriale, di cause pendenti ecc.) per restare aperto. P. sufficiente pensare che tra le sezioni distaccate di tutta Italia, la nostra si “classificava” tra le prime 5 posizioni in termini di efficienza, di produttività e di organizzazione. È sufficiente evidenziare che l’imminente soppressione della nostra sede appare, alla luce dei dati alla mano, inadatta a ottenere risultati di risparmio e passibile addirittura di apportare l’aggravarsi delle condizioni di efficacia ed efficienza dell’amministrazione della giustizia sul territorio provinciale pisano. La struttura del Tribunale di Pisa, sempre dati alla mano, non appare in grado di assorbire il lavoro assegnato alla sezione distaccata di Pontedera, né quanto ad ambienti fisici, né quanto a risorse, né quanto a possibilità organizzative. Ancora una volta dunque una riforma miope, ottusa e sbagliata taglia tutto, in modo indistinto, trasversale senza alcun riguardo al merito, all’oggettività, all’efficienza penalizzando, oltre modo, un intero territorio».
Tuttavia, il sindaco dice di voler pensare ancora positivo.
«Mancano – spiega Millozzi -ancora circa due settimane. Credo che il Parlamento abbia votato all’unanimità per un rinvio della soppressione della chiusura dei “tribunalini”, il governo e il ministro Cancellieri si prendano dunque un maggior tempo per riflettere, valutare, approfondire, nel merito, i provvedimenti da adottare. Così facendo sarà semplice rendersi conto che il nostro “tribunale” non può chiudere».

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Sulla chiusura della sede distaccata di Pontedera del Tribunale di Pisa

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata “Il Tirreno Pontedera” del 29/08/2013

giovedì
29 agosto 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

 

In tribunale è cominciato il trasloco

 

La sezione distaccata di Pontedera pronta a chiudere a partire dal 13 settembre. Ieri il sopralluogo dei presidente Laganà

di Sabrina Chiellini
PONTEDERA

Solo un miracolo della politica, che quasi sicuramente non ci sarà per mancanza di interessi e di tempo, potrebbe evitare la chiusura della sezione distaccata del tribunale di Pontedera. La data di venerdì 13 settembre, quando per legge scatta la chiusura di decine di sezioni distaccate, è ormai vicina. Tutte le proroghe che sono state richieste al Ministero della Giustizia si sono concluse con risposte negative. Compresa l’ultima, presentata dal presidente del tribunale di Pisa, Salvatore Laganà, che non avendo ancora trovato gli spazi necessari – a costo zero come previsto dalla legge – per trasferire archivi e personale della sezione distaccata aveva giocato la carta della proroga di quattro mesi. Un tempo breve ma che avrebbe potuto essere un’ultima ancora di salvataggio se mai la politica e il governo-si fossero svegliati dimostrando di avere a cuore i problemi della giustizia. Di conseguenza quel trasloco che finora era stato rinviato, ora che le ferie stanno per finire, dovrà essere affrontato.

Ieri il presidente del tribunale di Pisa, Salvatore Laganà, e il dirigente Franco Cantarano, sono stati a Pontedera per cominciare ad organizzare il non semplice trasloco degli uffici (dagli arredi ai fascicoli) e, soprattutto, degli archivi. «Abbiamo trovato una soluzione con il Comune di Pisa, che mette a disposizione alcuni spazi, per trasferire la sezione distaccata che andrà nei locali del tribunale attualmente a disposizione della polizia giudiziaria. Quest’ultima sarà trasferita nella sede del giudice di pace». Traslochi dunque che sono strettamente legati tra di loro e che dovranno concludersi entro la seconda settimana di settembre. C’è poi la questione dell’archivio che non è indifferente. «Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) – ha aggiunto il presidente del tribunale siamo stati a vedere l’archivio di via Agnoletti che sarà trasferito in un immobile del Demanio, un capannone che è stato concesso in uso al tribunale dal centro paracadutisti di Pisa». E su questo si apre un capitolo a parte: un patrimonio storico di grande valore rischia di disperdersi tra un trasloco e l’altro.

Al personale delle cancellerie è stato spiegato che dal 13 settembre saranno al lavoro a Pisa. Dove e in quali condizioni è meno certo.

«Come presidente del tribunale non posso agire diversamente – aggiunge il dottor Laganà -. Se la politica interverrà e cambierà il corso delle cose noi siamo disponibili a fermare la macchina del trasferimento». Sconcerto anche tra gli avvocati che hanno cercato di opporsi alla chiusura. «Stiamo cercando di capire se la questione delle sezioni distaccate potrà essere affrontata in Parlamento nei prossimi giorni», dice Rosa Capria, presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Pisa.

 

giovedì
29 agosto 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

 

La rabbia del sindaco Millozzi «Riforma miope e ottusa»

 

PONTEDERA
«L’amministrazione comunale ha da sempre combattuto per scongiurare questa ipotesi. Il nostro “tribunale” aveva e ha i numeri (in termini di popolazione servita quasi 200.000 cittadini, territorio, cause) per restare aperto», dice il sindaco, Simone Millozzi. «È sufficiente pensare che tra le sezioni distaccate d’Italia, la nostra si “classificava” tra le prime 5 posizioni in termini di efficienza, di produttività e di organizzazione. La soppressione della nostra sede è inadatta a ottenere risultati di risparmio». Ancora una volta «una riforma miope, ottusa, sbagliata taglia, tutto, in modo indistinto, trasversale senza alcun riguardo al merito, all’oggettività, all’efficienza penalizzando un intero territorio, i suoi cittadini, le sue imprese e causando un grave danno a tutte le attività socio-economiche in qualche modo collegate alla presenza della sede giudiziaria. Si allontana un presidio di giustizia, di legalità e di sicurezza dalle nostre comunità e nulla, o quasi, viene fatto per riformare la giustizia a partire dalla riduzione dei tempi per vedersi riconosciuto un proprio diritto, vero freno alla competitività del Paese».

Resta definitivamente un sogno nel cassetto il progetto di dare alla città, che avrà ripercussioni negative dalla chiusura del tribunale, un nuovo palazzo di giustizia. La foto in questi giorni esposta nel tribunalino mostra un primo progetto che risale a circa… 30 anni fa.

 

giovedì
29 agosto 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

 

E l’archivio storico finirà in un capannone dei parà

 

PONTEDERA
Se non ci sarà in extremis un ribaltamento della situazione l’ultimo processo penale celebrato a Pontedera resterà quello contro un albanese che era accusato di guida in stato di ebbrezza scoperta dopo che aveva provocato un incidente stradale e per avere utilizzato un tagliando assicurativo falso. Il primo reato che gli è stato contestato è andato in prescrizione: può succedere con una giustizia che non funziona. Per l’altra accusa il giudice Angelo Perrone lo ha condannato a 9 mesi e 400 euro di multa. Pm onorario Giovanni Pepe, assistente Manuela Tonarelli.

Un giorno questo fascicolo si aggiungerà a quelli molto più datati che da Pontedera verranno trasferiti nel capannone dei paracadutisti a Pisa. «L’archivio degli uffici giudiziari di Pontedera – spiega il presidente del tribunale Salvatore Laganà – è immenso. Ci sono fascicoli e sentenze che risalgono anche al 1830. Documenti storici che dovrebbero trovare una collocazione all’archivio storico che invece non ha gli spazi per accoglierli». E pensare che si tratta di un materiale di grandissimo interesse storico, atti che raccontano il passato di una buona parte della provincia. Evidentemente mai valorizzati nel tempo e presi nella giusta considerazione. Tra tanti fogli anche vecchio materiale elettorale che prenderà la via della distruzione. La mannaia dei tagli cancella la sezione distaccata non per una questione di “meriti”. Si tratta infatti di una delle realtà con maggiori carichi di lavoro. È un cavillo ad uccidere le speranze. Pontedera non ha – si sapeva fin dall’inizio di questa brutta storia – i requisiti tecnici richiesti per poter chiedere di rinviare la chiusura. Il Comune ha effettuato importanti lavori di manutenzione all’edificio di piazza Curtatone e Montanara ma non li ha pagati con un mutuo della Cassa depositi e prestiti. Invece questa era una condizione indispensabile perché il Ministero cancellasse la chiusura.

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Gli interventi di restauro della scuola Curtatone e Montanara

Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato sulla testata “Nazione Pontedera Valdera” del 27/08/2013

martedì
27 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
12

 

Curtatone di nuovo in restauro

 

SCUOLE: COSTA 160 MILA EURO L’INTERVENTO 160 MILA EURO L’INTERVENTO PIÙ GROSSO DEL 2013` GROSSO DEL 2013

Guai per l’edificio didattico più storico e bello (ma fragile)

E’ LA SCUOLA più storica della città ma ancora una volta bisogna ripararla. Inaugurata nel 1887, è in stile neoclassico, come usava in quel secolo e all’inizio del seguente, con piccoli colonnati su entrambi gli ingressi. Il principale sulla via che allora portava dal piazzone alla stazione ferroviaria, l’altro sull’odierna piazza Garibaldi, elevata negli anni ’30 a piazza delle cerimonie, con tanto di monumento ai caduti trasferito da piazza Andrea Belfiore. E’ la scuola Curtatone e Montanara, orgoglio del comune risorgimentale e liberale di fine ‘800, poi sede del prestigioso ginnasio-liceo e quindi di scuole elementari e medie, oggi riunite nell’istituto onnicomprensivo. Un palazzo storico, il cui cortile ha anche ospitato il cinema sotto le stelle, concerti e rappresentazioni, che ha i problemi di tutti i palazzi storici. E’ fragile. «Purtroppo bisogna nuovamente intervenire – dice il sindaco Simone Millozzi – e abbiamo dovuto stanziare altri 160 mila euro. E’ l’intervento più grosso, a parte la nuova materna a Santa Lucia che stiamo costruendo ex novo – in vista della riapertura delle scuole». «Il cantiere si aprirà presto ma concorderemo con la ditta un piano di lavori che consenta di proseguire l’attività didattico durante tutto l’intervento». Uno dei problemi, e non da poco, della Curtatone e Montanara è rappresentato dai piccioni, che sui palazzi, tetti e cornicioni storici trovano il terreno ideale per crescere e moltiplicarsi.
«Avevano attuato un sistema protettivo – spiega il sindaco – con reti, ma i piccioni entrano sotto e a volte ci muoiono. E sempre sporcano cornicioni e cortile». Ma i piccioni non si possono decimare con le maniere, per così dire, forti, per cui bisogna intervenire con sistemi consentiti. Come i dissuasori elettromagnetici, per cui, e con spesa a parte istalleremo un impianto di questo tipo».
Mario Mannucci

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Partiti i lavori di riqualificazione per l’ampliamento dell’Ospedale Lotti

Rproduciamo gli articoli giornalistici delle testate della Nazione e del Tirreno del 13/08/2013

martedì
13 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
1

Nuovo ospedale, partiti i lavori Capannoni giù a colpi di ruspa

Demolite le strutture lato Sud del Lotti: una rivoluzione per la città

di MARIO MANNUCCI

IN TRE giorni di lavoro le ruspe hanno già abbattuto quasi interamente il vecchio e decrepito capannone sul lato sud dell’ospedale. E ora stanno recuperando e caricando sui camion le macerie. In questo capannone, antica proprietà Lotti, parenti dell’omonimo benefattore che fondò l’ospedale a fine’800, si sono alternate e succedute varie attività, commercio di legna, una fonderia, manifatture di ceramiche, una carrozzeria e altro ancora. Ma da vent’anni era soltanto un fabbrica di sporcizia e degrado, abbandonata a se stessa. Ma due anni fa, ecco la svolta, lo acquistò la Asl, insieme alla vecchia fabbrica dei Marconcini sul lato opposto dell’ospedale, operazione complessiva da 3 milioni, per farne zone d’espansione del Lotti. Ospedale cresciuto molto ma da sempre costretto a trovare nuovi spazi dentro sé stesso, compreso terrazze, perché il quartiere, un tempo di orti, gli era nel frattempo cresciuto attorno fino alla saturazione
NELL’AREA liberata dal capannone confinante con via Pascoli, probabilmente il luogo e l’edificio ormai più decrepito della città, ancor più fatiscente del capannone dietro il duomo che non si riesce a recuperare, non sorgeranno tuttavia altri reparti medici ne tecnico-sanitari. L’area sarà infatti lasciata “vuota”e fornita soltanto di verde e un po’ di viabilità e parcheggi. Un’operazione, dunque, più urbanistica che edilizia, visto anche le moderne necessità della medicina legate anche alle ambulanze, auto mediche, e così via. Le ruspe all’opera nel cantiere che sbocca fino su via Roma sud. sono della Pisana Costruzioni, che ha avuto l’appalto per la demolizione e la realizzazione del nuovo assetto d’area. (Dove, è meglio precisarlo subito, non saranno realizzati parcheggi aperti al pubblico). Entro domani, vigilia di ferragosto, la demolizione e lo sgombero saranno completate, anche perché l’edificio era così degradato, senza peraltro esser mai stato solido fin dalla costruzione, nel secondo dopoguerra, da non opporre “resistenza” alle ruspe.
SARÀ invece più difficile abbattere la Italtessil-Marconcini, già sgomberata da un anno e trasferita a Gello dopo un secolo di attività (è la ditta più storica di Pontedera fra quelle in attività) tra via Roma e Viale IV Novembre. E non solo e non tanto perché è più grande quanto per la sua ubicazione a stretto contatto non solo col l’ala nord dell’ospedale ma anche con le abitazione e i negozi di via Roma e del Viale. Anche qui sarà realizzata una zona di “respiro”, circolazione e parcheggio ospedaliero, ma, forse, in questo caso potrebbe sorgere anche un nuovo quanto piccolo edificio. L’abbattimento del capannone-sud significa comunque l’apertura di un nuovo cantiere pubblico. E anche questo può essere un segnale di risveglio, insieme ad altre iniziative private, a cominciare dal maxi cantiere per la lottizzazione del Gren Park alla navetta. Mentre partiranno presto i lavori per l’ammodernamento dell’intero viale Piaggio.

venerdì
23 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
13

 

Ruspe anche di notte per il nuovo “quartiere”

 

Dalla lottizzazione in Oltrera ai capannoni demoliti al Lotti: ecco come cambia la città

ORE 23.30. Alla luce di grossi fari le ruspe sono a lavoro nei campi dell’ex podere La Scafa, tra lo stadio e il ponte alla navetta. Smetteranno alla mezzanotte in punto. Per riprendere la mattina. Nel quartiere e soprattutto nel dirimpettaio residence il Giardino, il rumore non concilia il sonno di chi va a letto presto. «Ma per qualche sera si può anche sopportare.
Quel che ci da un po’ di noia dice Roberto M, il nome completo non lo possiamo rivelare – è il polverone… ».
IN EFFETTI, dal lato opposto della vecchia strada 439, liberata da traffico pesante e di scorrimento dopo l’arrivo della circonvallazione della navetta, di polvere ne arriva tanta. Il movimento terra è grosso, come importante è il dispiegamento di uomini e mezzi. L’intera area è stata completamente recintata e chi torna ora dalle vacanze magari non sapeva del progetto di lottizzazione, in discussione da 40 anni e varato concretamente un anno e mezzo fa, si chiede, e chiede anche al giornale con telefonate e contatti diretti, «cosa mai si sta facendo in quei campi…».
La risposta è che si stanno preparando le strutture urbanistiche, viabilità d’accesso e interna, aree di sosta, verde, per costruire 250 unità abitative. Villette e piccoli condomini all’insegna del Green Park (parco verde). Forse la lottizzazione più corposa della storia cittadina, con paragoni quantitativi (sul piano della qualità si prospetta qualcosa di molto migliore) possibili solo con i palazzoni Rota realizzati negli anni ’70 in zona stazione.
SONO INVECE finiti i lavori di abbattimento del decrepito capannone sul lato sud dell’ospedale Lotti, cominciati subito prima di ferragosto e di facile realizzazione anche perchè l’edificio ha opposto poca resistenza. L’area liberata diventerà una valvola di sfogo, senza costruzioni, per l’ospedale da sempre in lotta col quartiere. Che lo soffoca da quasi un secolo, mentre quando il Lotti venne fondato (fine ‘800) aveva intorno poche costruzioni e tanti orti e giardini. Sarà abbattuta anche la storica fabbrica Marconcini, nata come cordificio, sul lato opposto dell’ospedale. Ma qui l’abbattimento sarà assai più difficoltoso perchè la fabbrica, ormai vuota e trasferita, è incuneata fra abitazioni e negozi, sia su via Roma che sul viale IV novembre.
In tema di città che cambia c’è anche il “reperimento” ufficiale da parte del comune delle disposizioni regionali per il via libera, già dato, all’autodromo dei Pardossi. Dovrà essere realizzato un parco attrezzato all’esterno dell’impianto, dovrà essere salvaguardata e potenziata la vasta rete dei fossi e fossetti e dovrà essere rafforzata la già prevista protezione arborea anti rumore. Come è noto, resta però il parere definitivo e vincolante del comune di Cascina, “promesso” per settembre-ottobre.
Mario Mannucci

 

 

 

 

 

 

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Sulla chiusura della sede distaccata di Pontedera del Tribunale di Pisa

Riproduciamo l’articolo della testata della Nazione del 09/08/2013

venerdì
9 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
12

 

Tribunale soppresso: il sindaco non vuole arrendersi «La partita è sempre aperta, spiragli dal Ministero»

 

MILLOZZI SPIEGA: «DA ROMA CI HANNO CHIESTO ULTERIORI CHIARIMENTI»

«LA PARTITA è sempre aperta». Il sindaco di Pontedera Simone Millozzi parla di «stand by» per quanto riguarda cosa accadrà della sezione distaccata del tribunale. «C’è ancora in ballo la richiesta di proroga avanzata al Ministero – dice Millozzi – e la risposta deve ancora arrivare. Anzi mi risulta che nei giorni scorsi il Ministero abbia chiesto dati e chiarimento». «Inoltre – aggiunge il primo cittadino – aspettiamo l’ultimo pronunciamento della Corte Costituzionale previsto per ottobre. Insomma qualcosa deve sempre accadree. E in questo tempo auspico che si rinnovi e rinforzi l’impegno dei deputati eletti nella nostra circoscrizione sul fronte della tutela delle sezioni distaccate che hanno un valore reale sul territorio: la nostra è tra le prime, in ordine d’importanza e di ruolo, in Italia».
MA NONOSTANTE queste parole il destino degli uffici giudiziari di Pontedera appare ormai tracciato. I rinvii delle udienze sono stati fatti tutti su Pisa. Ed a Pisa si ricomincia a settembre, non a Pontedera. E anche il persone della sezione penale, all’occorrenza, inizierà a seguire i fascicoli a Pisa. Di certo, per ora, c’è che tutto l’archivio della sezione distaccata resterà al suo posto per un problema tutto da risolvere. La sede centrale non è riuscita ancora ad individuare gli spazi necessari per accogliere stabilmente personale e atti della sezione distaccata. Minori certezze riguardano l’attività della sezione civile: i processi in questo caso potrebbero almeno fino alla fine dell’anno tenersi a Pontedera. In ballo, dunque, c’è la richiesta del presidente del tribunale di Pisa di una proroga di quattro mesi. Non certo per rallentare il processo di accorpamento previsto per legge quando per esigenze organizzative. «Avere un po’ di tempo ancora – conclude Millozzi – ci consente di insistere».

 

 

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Sulla nuova installazione di wake park ai laghi

Rirpoduciamo gli articoli delle testate giornalistiche della Nazione, e del Tirreno dell’08/08/2013

giovedì
8 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
10

 

Surf sul lago, ora avanti tutta»

 

PROVE TECNICHE PER L’IMPIANTO OSTEGGIATO DA RIFONDAZIONE
“Millozzi «Altro che scempio, questo diverrà un parco giochi gioiello”

IL SINDACO ha rinviato la prova, «a momenti più adatti e magari senza fotografi…» , mentre Katiuscia Benvenuti, bagnante in bikini della vicina spiaggia Amalia, ha aspettato che finisse la presentazio ne per lanciarsi subito nel surf a traino e guida di un cavo sospeso tra le rive est ed ovest. E sotto gli occhi di 300 gabbiani a riposo sul lago dorato. Si parte da un boschetto «ripulito dalle siringhe e sporcizia senza neppure un albero tagliato precisa il sindaco Simone Millozzi, concetto ribadito dal vicesindaco e assessore all’ambiente Massimiliano Sonetti – per cui anche questa operazione si inquadra in quella più vasta della valorizzazione dei laghi Braccini. Senza l’intervento o l’accordo con privati non avremmo potuto trasformarli in gioiello ed eccellenza per Pontedera, gioiello che tutta la Toscana ci invidia e frequentato l’anno scorso da 15 mila persone. Altro che scempio, altro che attentato alla natura come dice Rifondazione Comunista – prosegue il sindaco – altro che comune cementificatore… Premettendo che io non sogno certo la decrescita felice, e facendo presente che tutti i comuni intorno a noi sono cresciuti più di noi nell’ultimo decennio, a Pontedera il verde è in percentuale superiore alla media nazionale e regionale, tanto che è difficile mantenerlo. Qua ai laghi Braccini ce l’abbiamo fatta perché l’interesse pubblico e quello privato hanno coinciso. E l’hanno prossimo realizzaremo anche impianti sportivi di tipo estivo e un parco giochi».
IN ITALIANO si chiama “La tavola che scorre sul cavo” questo impianto e questo sport – «che amplia la nostra offerta sportiva», dice l’assessore Matteo Franconi – in crescita in tutta Europa. “Calzata” la tavola, e partendo da un piccolo pontile ci si attacca alla manipola a sua volta attaccato al cavo (a motore) teso tra due piccole torri, e comincia il volo fino alla riva apposta. E ritorno. Un volo di 232 metri a una velocità massima di 32 chilometri, che il manovratore dal pontile può anche ridurre. come può fermare la corsa quando il surfista cade in acqua. Come è successo a diversi dei debuttanti di ieri. «La sicurezza è comunque garantita dal giubbotto salvagente – dice Alberto Mantovani, presidente della “Tarpons Wake Park” che ha realizzato e gestisce l’impianto – e dopo un po’ di pratica questo sport può essere alla portata di molte fasce d’età». Il biglietto per volare sul lago costerà sulla base del tempo richiesto dal cliente-atleta, mentre Daniele Bini sottolinea che il bagno Amalia dà lavoro a 12 persone in estate e 5 in inverno, «con prospettive di crescita».

M.M.

giovedì
8 agosto 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
IV

 

«I laghi, un gioiello a livello regionale»

 

Inaugurato il parco acquatico, l’orgoglio del sindaco. Diventerà anche un centro di kite e windsurf: tariffe scontate
PONTEDERA
Com’era. E come è adesso. Mostra le foto con orgoglio Simone Millozzi. Il sindaco parla: dietro di lui, intanto, il cavo scorre e i nuovi rider dei laghi Braccini sfrecciano. Infradito ai piedi, pelle bruciata dal sole, casottino in legno, canniccio, corpetti e tavole da surf e sup: lo stile da spiaggia si fa spazio a un passo dalla superstrada. Non vola una mosca, al massimo il silenzio viene infranto dal treno e dalle auto che passano daviale Asia: è un piccolo miracolo acquatico quello che viene ufficialmente inaugurato nella città storicamente industriale di Pontedera.
«Rivendico il progetto: grazie a un percorso virtuoso tra pubblico e privato abbiamo dato alla città un gioiello inimmaginabile fino a pochi anni fa, all’insegna della sostenibilità ambientale, dell’innovazione e della qualità». t entusiasta della nuova versione beach dei laghi il primo cittadino. Che ribadisce: «La città rivive il suo parco pubblico, mai stato un parco naturale. Il boschetto prima dell’intervento di pulizia era un ricettacolo di sporcizia e di pericoli: ora abbiamo dato alla città un ambiente pulito e curato, mai il Comune

avrebbe potuto fare tanto, con i tempi che corrono». Il Cable Wakeboard, versione acquatica dello snowboard, arriva ai Braccini e Pontedera fa scuola a livello regionale. Ed entra in un circuito innovativo che vaforte nel nord Italia e all’estero, tanto che nel 2020 diventerà disciplina ufficiale alle Olimpiadi. Magari qualche nuova promessa si farà le ossa nella città della Piaggio che tutti i giorni, dalle 10 alle 20 farà macinare adrenalina a pelo d’acqua. Duecentotrenta metri di cavo, 45 secondi andata e ritorno (come dimostra il rider labronico Filippo Gherardi che fa la dimostrazione iniziale), saltie evoluzioni che per gli esperti si possono amplificare con le rampe mobili da mettere in mezzo al percorso. «La velocità massima che serve per saltare è di 30 chilometri orari», racconta il presidente dell’associazione del Calambrone Tarpons bay, Alberto Mantovani che gestisce l’impianto.
Il cable wakeboard in realtà è un tassello del puzzle acquatico che si potrà praticare a Pontedera, con la collaborazione del Centro windsurf Livorno, di Nico Salvini di Surf City di Tirrenia e di Hoasy surf di Livorno. Windsurf, canoe, sup, kite surf: ai laghi Braccini piccoli, grandi rider si preparano al mare. «Faremo preparazione al kite con tanto di aquilone nel campo qua dietro continua Mantovani – poi acquaticità nel lago per arrivare poi ad imparare e uscire in mare».
Nel parco acquatico di Pontedera arriva Francesca Bagnoli, campionessa italiana kitesurf di Livorno, per sancire questa liaison tra costa e entroterra. E sono pure le tariffe a far gola: il cable wakeboard deve essere alla portata di tutti. «La tariffa della Federazione parla di 10 minuti per 10 euro – spiegano dalla Tarpons Bay – noi abbiamo previsto dei pacchetti, stile 10 corse, ne paghi 8». E ancora tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 14 per 10 euro si potrà scivolare giù dal cavo per 15 minuti, che tornano 10 nel pomeriggio, dalle 14 alle 20). «Ci sono vantaggi per gli under 18 per canoe e sup, chiediamo 5 euro per 45 minuti». La convenzione tra Comune e Amalia Laghi sta dando frutti tangibili, soprattutto anche grazie a un privato che di questi tempi decide di investire somme importanti. Creando pure occupazione. «Oggi abbiamo 12 persone al lavoro per i 4 mesi d’estate, che d’inverno diventano 5 e adesso in questo nuovo impianto si parte con due posti di lavoro che si potrebbero moltiplicare facilmente», chiudono da Amalia Laghi.

(f s.)

 

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Sull’economia della Valdera ed il rapporto con la Piaggio

sabato
3 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
15

 

«Il territorio deve rafforzare il dialogo con Piaggio»

 

«SERVE UNITA’». Il sindaco di Pontedera Simone Millozzi interviene sulla Piaggio e sullo stato dell’economia della Valdera, parlòa di scarsa compattezza sindacale come elemento che oggettivamente indebolisce le capacità di interlocuzione del territorio e sottolinea l’urgenza di rafforzare l’interlocuzione sul rapporto con le istituzioni del territorio: formative, culturali, dei centri di innovazione e trasferimento tecnologico. «Questo terreno, che è quello sul quale registriamo le principali debolezze e passi indietro dell’azienda, – dice Millozzi, rifrerendosi a Piaggio – è il solo terreno sul quale potranno innestarsi meccanismi virtuosi per le imprese locali e per l’occupazione. Diversamente si arretra, non ci sono diritti e contratti integrativi che tengano. Alle istituzioni, alle forze politiche e sindacali spetta il compito non solo di reclamare diritti e opportunità, ma renderne effettiva l’accessibilità». «Questo – prosegue – è il terreno su cui sono impegnato, insieme ai rappresentanti politici della zona, nella costruzione di relazione con i livelli politici regionali e nazionali. Su questi temi penso sia utile provare a costruire un’interlocuzione stringente con l’azienda piuttosto che su improbabili e confusionari richiami alla “lealtà territoriale” o, peggio, legami familiari».

 

 

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Inaugurato la strada che collega Santa Lucia con la rotatoria FI-PI-LI

Riproduciamo gli articoli delle testate giornalistiche della Nazione e del Tirreno del 03/08/2013

sabato
3 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
14

«La promessa è mantenuta La strada diventa realtà»

 

 

Aperta la via che collega la rotatoria della FI-PI-LI

UN PERCORSO piuttosto lungo, per uno stanziamento complessivo di fondi da parte dell’amministrazione comunale che ammonta a 10 milioni di euro. E’ quello che porterà, ad inizio autunno, alla definitiva messa in funzione della circonvallazione di Pontedera, che collegherà l’uscita di Pontedera est della superstrada, con quella di Pontedera ovest-Ponsacco. Ieri è stato inserito nel mosaico il penultimo tassello per il completamento dell’opera, ovvero l’apertura alla circolazione della nuova strada di collegamento tra via del Popolo – che attraversa la frazione di
anta Lucia- e lo svincolo della Fi-Pi-Li di Gello. «L’inaugurazione di questo tratto di strada è anche la prova che abbiamo mantenuto un impegno preso con la frazione di Santa Lucia, ovvero quello di non chiudere l’ultimo tratto di via del Popolo, che sfocia nella zona industriale, prima di aver completato questo asse viario che ora collega direttamente la frazione con la rotatoria per la superstrada», ha detto il sindaco Simone Millozzi. I lavori per questo tratto sono costati 250mila euro, e sono stati commissionati alle ditte Slesa di Ponsacco e Ital Strade di Caserta.
ORA RIMANE solo da completare l’utlima arteria, l’ultimo pezzo della circonvallazione – costata un milione di euro, sarà aperta ad inizio autunno – asse a 4 corsie che dalla zona industriale di Gello porterà direttamente alla rotatoria della Fi-Pi-Li, che diventerà quindi a 6 uscite, considerando anche quella minore su via dei Panieracci. «Un’opera importante – ha sottolineato il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Massimiliano Sonetti – segno della dinamicità di questo comune, che con il collegamento diretto della superstrada con le zone industriali spera di dare una spinta in più anche al sistema produttivo».

Benedetta Bitozzi

sabato
3 agosto 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

Da Santa Lucia s’arriva subito in Fi-Pi-Li

Inaugurato il raccordo di 500 metri che agevola di parecchio la circolazione verso la superstrada

di Lorenzo Lazzerini

PONTEDERA
Sotto il solleone di agosto arriva una nuova lingua di asfalto rovente per gli abitanti di Santa Lucia. Da ieri pomeriggio la nuova strada di collegamento tra via del Popolo e lo svincolo della Fi-Pi-Li è aperta alla circolazione. Un braccio di circa 500 metri che corre tra i campi di girasoli e agevola la circolazione verso la superstrada all’uscita di “Pontedera ovestPonsacco”.
Un primo passo necessario per il via libera definitivo al completamento della strada di Patto, che l’amministrazione vorrebbe ultimare entro il prossimo autunno. Intanto è arrivato il taglio del nastro per il braccio che rivoluziona la viabilità della frazione. Tra costi per gli espropri e lavori, l’importo dell’opera realizzata da Slesa Spa di Ponsacco e ItalStrade di Caserta è di 250mila euro. «Una cifra che si aggiunge ai 10 milioni stanziati per l’intervento della strada di Patto – spiega il sindaco Simone Millozzi – ma nell’ultimo anno abbiamo deciso di investire molto su Santa Lucia: oltre al completamento del braccio che servirà la zona industriale ci sono circa 2 milioni di euro per la nuova scuola materna. A questi si aggiungono altri due tasselli: a ottobre sarà attivo il collettore fognario per Santa Lucia, La Borra e Gello, mentre è in corso di approvazione la “strada a pettine” che collegherà la variante alla nuova Coop con via del Popolo, per superare le criticità all’ingresso dei cimiteri. Per questo intervento sono stati stanziati altri 400mila euro».
Interventi importanti sulla viabilità pontederese, che nella realizzazione della strada di Patto vedrà il completamento della circonvallazione cittadina. «Intanto siamo felici per l’inaugurazione di questa arteria – continua il sindaco – che permetterà al traffico di veicoli pesanti e leggeri di raggiungere l’uscita della superstrada in tutta sicurezza, senza utilizzare l’uscita di Pontedera est. Devo ringraziare in particolare i proprietari delle aree per la disponibilità che hanno mostrato verso quest’opera così importante». Anche per questo intervento non sono mancate le difficoltà legate ai vincoli del patto di stabilità. «Nonostante questo non abbiamo mai rallentato sui lavori pubblici; almeno a fine luglio sono arrivati da Roma 9 milioni per saldare i debiti della pubblica amministrazione con le imprese». L’architetto responsabile dei lavori Marco Pasqualetti è soddisfatto per il rispetto dei tempi. «Non ci sono stati slittamenti – dice -, la realizzazione di questo primo braccio ci permetterà di completare entro pochi mesi i lavori per la strada di Patto, che riprenderanno a settembre».

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