Sugli uffici postali a Montecastello e Treggiaia

Ho ricevuto in questi giorni la comunicazione formale di Poste Italiane che mi avvisa che a Treggiaia e a Montecastello rimarranno attivi gli uffici postali.

A nome mio e dell’Amministrazione Comunale di Pontedera esprimo soddisfazione per la conclusione di questa vicenda che ha visto impegnati, oltre il Comune di Pontedera, anche le Consulte delle frazioni, i loro presidenti e tanti cittadini. Insieme, nei mesi scorsi, ci eravamo battuti contro la ventilata ipotesi di chiudere gli uffici postali di queste frazioni. E’ noto che in Toscana diverse decine di questi uffici saranno chiusi. Gli uffici di Montecastello e di Treggiaia sono rientrati invece tra quelli che sono stati salvati in questa riorganizzazione dopo che, in una prima fase, si era decisa la loro soppressione. Un importante ruolo attivo in questa vertenza è stato ricoperto anche dalla Regione Toscana che ha aperto un tavolo con Poste Italiane.

A partire dal prossimo 18 dicembre (subito dopo la scadenza dei pagamenti dell’Imu) le Poste daranno il via alla riorganizzazione che prevede comunque una lieve contrazione degli orari di apertura nelle nostre due frazioni. Nella comunicazione che mi è giunta, da parte di Poste, si preannuncia che gli uffici dovrebbero rimanere aperti a Montecastello il lunedì e il giovedì dalle 8.15 alle ore 13.45, mentre a Treggiaia saranno aperti il mercoledì dalle 8.15 alle 13.45 e il sabato dalle 8.15 alle 12.45. Poste Italiane comunque provvederà a comunicare con ufficialità e precisione gli orari e i giorni in cui gli uffici saranno aperti. Ci auguriamo che una diversa capacità organizzativa possa colmare e migliorare i servizi al pubblico tenendo conto che qualsiasi razionalizzazione e riorganizzazione deve tener conto delle esigenze e delle caratteristiche dell’utenza di questi uffici, per avere successo. Da parte mia, oltre a ringraziare tutti coloro che si sono impegnati per questo risultato, mi auguro che in una fase di crisi come questa si cerchino i modi per migliorare i servizi e ottimizzare i costi senza colpire le esigenze dei cittadini.

Pontedera, 12 dicembre 2012

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Sulle primarie in Valdera

Voglio esprimere la mia perplessità sull’analisi del voto delle primarie contenuta nell’articolo “Valdera e Valdarno a Renzi: il potere logora chi ce l’ha” pubblicato dalla Nazione.

Queste primarie ci lasciano in eredità innanzitutto tanto entusiasmo e tanta partecipazione. Questo è un dato politico forte: grazie alla scelta di Pierluigi Bersani di voler ostinatamente queste primarie “aperte” e grazie a Matteo Renzi, capace di coinvolgere nel suo progetto politico quella voglia di rinnovamento e di novità di cui si sente la necessità nel nostro Paese, abbiamo riavvicinato diversi cittadini alla politica.

In un momento storico quale quello che stiamo attraversando di profondo distacco tra il Paese, la politica e i partiti, un popolo, il nostro popolo, ha deciso di partecipare e di scegliere. Voglio citare Ezio Mauro che oggi, su Repubblica, sottolinea come i partiti si stiano aprendo ai cittadini: “…quando la parola torna ai cittadini perché i partiti danno loro la possibilità di esprimersi, di prendere parte e di contare, l’antipolitica tace, o addirittura deve inseguire”. E’ un bene per la nostra democrazia e per il nostro Paese. La vera novità nel quadro politico nazionale risiede dunque in questo straordinario voto popolare e collettivo. Tutto questo soprattutto se messo a confronto con la “messa in liquidazione” del Pdl o, peggio ancora, il populismo e le false primarie di Grillo. Ora spetta a noi capitalizzare il grande consenso ricevuto mettendo a sintesi le istanze, di critica ma anche di speranza, che queste primarie ci lasciano in eredità.

Non disperdiamo questo grande patrimonio. Oggi come Pd siamo ancora più forti, anche in Valdera. Adesso occorre, tutti insieme, lavorare per costruire un progetto di governo del Pd e del centrosinistra necessario per vincere, bene, le elezioni politiche della prossima primavera.

Per questo non credo e non penso francamente che il voto delle primarie è stato un voto contro la classe dirigente locale in Valdera. Il voto contiene elementi, in parte giusti, di critica verso il mancato rinnovamento della classe dirigente nazionale e della conseguente necessità del bisogno di cambiamento. Questa è stata la ragione per cui Renzi ha avuto un iniziale e buon successo e a questa domanda, oggi, occorre dare risposte. Successo a cui, e bene sempre ricordarlo, non ha corrisposto la vittoria in questa consultazione elettorale per individuare il candidato premier.

La vittoria di Pierluigi Bersani, che sarà candidato a premier da tutto lo schieramento di centrosinistra, dimostra che è l’uomo giusto per farsi garante di una stagione nuova sia dentro al Pd che fuori, nel Governo del Paese.

Mi piace sottolineare che in Valdera, anticipando molti dei temi e delle istanze di queste primarie, il cambiamento c’è già stato. La classe dirigente del partito ha una età media bassissima. Quando abbiamo cominciato questa amministrazione io e il mio vicesindaco avevamo, in due, meno di 80 anni complessivamente.

E’ evidente quindi che il messaggio che i cittadini della nostra zona hanno voluto inviare è proprio quello che il rinnovamento della classe dirigente si attui anche nella scelta della squadra che dovrà guidare il Paese.

E oggi la nostra Regione è diventata protagonista, laboratorio, nel quale due importanti personalità politiche, Enrico Rossi e Matteo Renzi, svolgono un ruolo chiave nel dibattito nazionale. Il lavoro di rinnovamento e cambiamento di noi stessi e del nostro partito è ancora lungo ma oggi lo possiamo fare  con la forza di quasi 3 mila cittadini di Pontedera che ci chiedono solo di andare avanti. Questa è l’occasione anche per ringraziare i tanti volontari che hanno permesso lo svolgimento di questa importante consultazione.

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Manifestazione di solidarietà del Presidente Nazionale dell’A.N.C.I. Graziano Del Rio alla città di Pontedera

”Voglio esprimere tutta la mia solidarieta’ al sindaco Simone Millozzi e con lui a tutta la comunita’, italiana e straniera, di Pontedera. Quanto avvenuto sabato scorso e’ un attacco alla convivenza pacifica, all’idea stessa di futuro dell’Italia. Lo dico come cittadino, come sindaco e Presidente dell’Anci, ma anche in nome della campagna ‘L’Italia sono anch’io’, di cui ho l’onore di presiedere il Comitato promotore”. Lo dichiara Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e presidente Anci, in riferimento a quanto accaduto sabato scorso a Pontedera quando una decina di esponenti di Forza Nuova ha fatto irruzione al Teatro Era dove era in corso la consegna della cittadinanza onoraria a 603 bambini nati in Italia da genitori stranieri. ”Manifestare in forma violenta la propria chiusura di fronte a una societa’ che cambia, e farlo coinvolgendo i bambini, e’ semplicemente vergognoso. Sono segnali – afferma Delrio – che non vanno in alcun modo sottovalutati e ai quali le istituzioni devono saper rispondere con determinazione, coraggio e tempestivita’. La miglior risposta possibile a fatti di questo genere e’ l’immediata approvazione della modifica della legge che regolamenta l’acquisto della cittadinanza italiana, da troppo tempo oramai ferma in Parlamento. E’ questo – conclude il presidente dell’Anci – il modo giusto per togliere qualsiasi alibi a chi ritiene, riesumando metodi di chiaro stampo squadrista, di poter fermare il cambiamento”.

 

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Sull’irruzione di Forza Nuova al Teatro Era

Ieri mi sono recato presso il Commissariato di Polizia di Pontedera per sporgere denuncia per il grave episodio accaduto sabato pomeriggio al Teatro Era quando alcuni militanti di Forza Nuova hanno fatto irruzione durante la Festa organizzata dal Comune per la concessione della cittadinanza onoraria e simbolica ai minori stranieri della città, scandendo slogan e urlando contro l’iniziativa.

Si è trattato di un gesto di una gravità inaudita sia per le modalità della irruzione e sia per i contenuti. Peraltro la protesta si è svolta davanti a centinaia di bambini intervenuti in quella che per loro doveva essere una festa. A questi piccoli cittadini e alle famiglie presenti voglio chiedere scusa a nome di tutta la città. La bontà della nostra idea è dimostrata proprio dalla opposizione che trova nelle frange estreme delle ideologie che tanto male hanno fatto a questo Paese. L’iniziativa bellissima di sabato pomeriggio ci dice che il percorso è quello giusto. Si tratta di una grande battaglia di civiltà e di dignità che deve provare unito tutto il Paese.

Invito per l’occasione tutte le Amministrazioni Comunali della provincia di Pisa a svolgere una iniziativa analoga a quella che abbiamo fatto a Pontedera sabato scorso, dimostrando così la forza del tessuto democratico di questo territorio.

Il Comune di Pontedera terrà un Consiglio Comunale aperto, mercoledì prossimo, per discutere di quanto accaduto, a cui invito fin ora a partecipare tutte le forza democratiche e civili della nostra città. Ringrazio peraltro tutti coloro, e sono tantissimi, che hanno voluto comunicarmi la loro solidarietà e il loro sostegno in questi giorni.

Ho sottolineato anche, all’atto della denuncia, come si ponga un problema di compatibilità tra la nostra tradizione democratica e la presenza della sede di Forza Nuova in questo territorio.

Pontedera, 13 novembre 2012

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La nuova biblioteca comunale sarà intitolata a Giovanni Gronchi

La nuova biblioteca comunale di Pontedera, che sorgerà nell’area del Dente Piaggio, sarà intitolata a Giovanni Gronchi, pontederese e Presidente della Repubblica dal 1955 al 1962. Lo ha annunciato oggi il sindaco di Pontedera, Simone Millozzi, durante la conferenza stampa di presentazione dei lavori iniziati dopo un iniziale rallentamento per effettuare la bonifica del terreno. La nuova Biblioteca sarà un nuovo spazio innovativo, simbolo di una volontà della città di Pontedera di trasformazione economica, sociale e culturale.

“Si tratta di un’opera strategica, in un periodo come questo perché è il segnale dell’importanza che il Comune da alla cultura e allo studio. Siamo riusciti, nonostante grandi difficoltà, a far partire i lavori, che hanno un importo di oltre cinque milioni di euro, e a creare le condizioni perché Pontedera abbia questo importante spazio per la cultura. Con questa infrastruttura va quindi completandosi il recupero e la riqualificazione di spazi dimessi sull’asse del Dente Piaggio che oggi hanno una nuova destinazione legata all’innovazione, alla ricerca, al sapere e alla cultura. E’ una precisa scelta strategica per dare valore aggiunto al nostro territorio”.

L’Amministrazione ha aperto anche un processo di comunicazione e partecipazione che sarà gestito da un team di esperti dell’Urban Center di Pontedera. Questo gruppo metterà in campo iniziative per coinvolgere cittadini, associazioni, insegnanti, studenti, e fruitori della città e della Biblioteca, per comunicare lo sviluppo dei lavori ma anche per coinvolgerli in iniziative culturali. Presto le iniziativa saranno presenti su uno specifico spazio raggiungibile anche dal sito internet del Comune di Pontedera, www.comune.pontedera.pi.it nella sezione delle biblioteche (il link diretto è il seguente: http://www.urbancenterpontedera.it/prova/biblioprogetto.php ).

La Biblioteca Comunale attuale vede transitare una media di oltre 45.000 presenze per anno; la nuova sede vedrà i posti lettura più che duplicati rispetto ai cento attuali. La nuova struttura si articola su due piani. La sala studio prevede fino a duecento posti a sedere, con postazioni per la consultazione di libri e per lo studio indipendente. E’ stato previsto uno spazio interamente dedicato ai bambini e ai ragazzi, dove poter consultare ma anche poter partecipare a intrattenimenti ludici. Un’altro spazio sarà dedicato alla consultazione multimediale e cartacea di quotidiani e riviste. Ci saranno postazioni multimediali con accesso a internet. Una parte sarà dedicata allo studio di gruppo, per promuovere la socializzazione tra i giovani. Ulteriore spazio dedicato ad una sala di consultazione di Enciclopedie e grandi opere. Nella struttura sarà ospitata anche la sede di Bibliolandia, con la direzione e gli uffici amministrativi. Infine ci sarà una piccola sala da adibire ad auditorium, utilizzabile in occasione di riunioni o di convegni tematici.

Il patrimonio bibliografico della Biblioteca esistente sarà conferito presso la nuova Biblioteca; il Patrimonio librario globale ammonta a circa 70.000 volumi (45.000 volumi schedati e disponibili a catalogo, di cui 15.000 libri per ragazzi, donazioni di libri per oltre 20.000 volumi da trattare; una crescita media del patrimonio di circa 1.500 volumi/anno, 40 riviste cartacee, circa 100 riviste elettroniche, oltre 200 quotidiani da tutto il mondo.

Pontedera, 6 novembre 2012


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Sulla sanità, le Società della Salute e il territorio: la Regione dica qual è la nuova strada da seguire

Qualche mese addietro ero intervenuto in difesa della Società della Salute della Valdera che, sin dalla sua sperimentazione, si è dimostrata un valore aggiunto al nostro sistema territoriale. Il mio appello ha raccolto il consenso di pochi soggetti. Nell’appello sostenevo e ribadivo come la Società della Salute in Valdera, avesse cercato di attuare concretamente l’integrazione tra i servizi sociali (che erano di competenza dei Comuni) e quelli sanitari (che sono di competenza della Regione tramite le Aziende Sanitarie). Oggi infatti i cittadini accedono ai servizi attraverso un unico sistema e attraverso valutazioni integrate e condivise vengono presi in carico dal sistema dei servizi della Zona, sanitari e sociali. La Società della Salute ha omogeneizzato e uniformato, non solo su base zonale ma anche con le altre zone, i percorsi di accesso ai servizi. Così oggi esistono regolamenti di accesso alle prestazioni che garantiscono una continuità ospedale-territorio e una gestione unitaria del sociale. Questo ha consentito anche una ottimizzazione dei costi. Abbiamo messo in atto un processo di programmazione integrata e condivisa a livello istituzionale dell’Unione e l’Azienda Sanitaria creando quelle sinergie utili alla crescita del sistema con una forte attenzione ad evitare duplicazioni e sovrapposizioni. E’ stato costruito negli anni un modo di operare in rete nel territorio tra i tutti i soggetti interessati (la cooperazione sociale, le associazioni di volontariato e l’utenza) che costituisce oggi una ricchezza e un patrimonio irrinunciabile di tutta la Valdera che ci ha permesso di affrontare la riduzione delle risorse del Fondo nazionale delle politiche sociali.

Si trattava di giudizi positivi suffragati da autorevoli studi. La Valdera, con l’Unione si è dimostrata una comunità capace di reggere la sfida e garantire i servizi essenziali, in presenza di una grave crisi economica e di una drastica riduzione delle risorse.

Ora c’è una novità. Nei giorni scorsi, in occasione della discussione in Consiglio Regionale sul Dpef e sulla Finanziaria 2013, è emerso che si andrà ad una revisione regionale che prevede il superamento delle Società della Salute. Poiché ritengo di dover confermare il mio giudizio positivo su questa esperienza e, soprattutto consapevole del buon lavoro svolto in questa direzione, occorre ora chiarezza su quali saranno le prospettive di questo modello organizzativo che, aldilà della forma giuridica, aveva ben risposto ai mutati bisogni della popolazione, alla frammentazione delle reti familiari, alla precarietà del lavoro e della casa. L’Unione della Valdera vuole essere attore fondamentale nella gestione di questo passaggio.

Per questo, raccogliendo anche la proposta di Giacomo Maccheroni, già sindaco della città e parlamentare, chiederemo un incontro all’assessore regionale alla Sanità Toscana affinché venga sul territorio a spiegarci quale sarà la strada che la Toscana percorrerà in futuro. La Valdera saprà sicuramente rispondere a qualsiasi innovazione con un’azione comune del territorio. Altrimenti il rischio è che a pagare siano i cittadini più deboli.

Pontedera, ottobre 2012

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Governo e comuni: “Siamo al commissariamento”

Nella mia veste di sindaco, di Presidente dell’Unione dei Comuni, e quindi di rappresentante della nostra comunità cittadina e di tutta la Valdera, mi sento in dovere di informare i cittadini del grave attacco che gli enti locali, e le nostre istituzioni stanno subendo da parte del Governo. L’esecutivo Monti ha sicuramente restituito credibilità internazionale al nostro Paese ed ha rimesso i conti pubblici in ordine ma non ha mai coniugato il rigore con la crescita e l’equità. Non ho mai nascosto le mie critiche per l’atteggiamento tenuto dal Governo verso gli enti locali. Non si può scaricare la crisi sull’ente più vicino al cittadino e da questi più “controllabile”. Le ultime misure disposte dall’esecutivo nazionale infatti mettono a serio rischio la possibilità di amministrare un territorio.

La democrazia si regge sul sistema delle autonomie e sulla possibilità per ognuno di noi di determinare le cose che lo riguardano. C’è un termine, a volte poco conosciuto, che è “sussidiarietà”: significa che le decisioni devono essere prese al livello istituzionale più basso, quello più vicino ai cittadini. E’ questo uno dei principi cardine delle moderne democrazie teorizzato da Pio XI e dai Trattati europei di Maastricht e Lisbona, potenziato nella Costituzione italiana e negli ordinamenti di Paesi democratici di grande tradizione come Stati Uniti e Svizzera.

Non è comprensibile questo accanimento contro gli enti locali su cui già è stata scaricata gran parte delle misure di riduzione della spesa e di argine alla crisi. Con l’Imu i Comuni sono stati trasformati in semplici esattori e privati di funzioni e di capacità decisionali su moltissime materie. E’ opportuno che la politica si faccia portavoce di questi problemi. Gli 8 mila comuni italiani sono le istituzioni più vicine ai cittadini: le uniche che ogni giorno rappresentano lo Stato con la propria faccia, quelle che da sempre hanno il vincolo del pareggio di bilancio. Peraltro colpire i Comuni significa colpire i più deboli e le fasce dei cittadini più esposte.

Faccio mie le parole del Presidente nazionale dell’Anci, Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia: “Non ci interessa il federalismo senza autonomia, perché avvicinare l’esercizio del potere pubblico ai cittadini deve significare in primo luogo che chi governa i Comuni deve esercitare piena autonomia politica, esercitando responsabilità. Tornare indietro rispetto ad una prospettiva di federalismo municipale, di decentramento di poteri e funzioni è un grave errore politico e culturale. Monti – ha detto Delrio – creda nei Comuni come leali compagni di viaggio, scommettere su di noi significa puntare sul riscatto dell’Italia. Anche perché non si può pensare di sostituire la politica con la Corte dei Conti”.

Pontedera, 18 ottobre 2012

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Sul violento temporale di oggi a Pontedera e sugli allagamenti

Stamani si è abbattuto a Pontedera, nelle aree centrali della città, un violento nubifragio. Nell’arco di tre ore dal cielo plumbeo sono caduti molti millimetri d’acqua. In particolare nei momenti peggiori, nella fase acuta del temporale, il fenomeno ha raggiunto la notevole intensità di 120 mm. di pioggia l’ora. Sono stati più di 7 i centimetri d’acqua caduti: è come aver rovesciato circa 50 bottiglie d’acqua minerale (quelle da un litro e mezzo) in ogni metro quadrato della città.

Si pensi che tra le 10.00 e le 11.00 sono caduti ben 5,5 centimetri di acqua. Una intensità che colloca abbondantemente il fenomeno meteorologico odierno al massimo grado previsto nella scala meteorologica: “nubifragio” (così detto dai 3,0 cm in su).

Di fronte a questi numeri le zone più urbanizzate della città, quelle dove l’acqua in gran parte è raccolta e incanalata nei condotti fognari, hanno sofferto e i tombini non sono stati in grado di assorbire tutta l’acqua caduta. Appena il fenomeno è terminato in quasi tutta la città l’acqua è defluita regolarmente senza stagnare ulteriormente e senza bisogno di particolari interventi di stasatura: a dimostrazione che i tombini e le caditoie non erano otturati.

Ciò detto occorre precisare che il personale del Comune è stato impegnato in diversi servizi. Tutti i vigili urbani in servizio, circa una decina di dipendenti, sono stati impegnati nelle situazioni di maggiore emergenza: nei pressi dei sottopassi, nelle situazioni di maggior rischio e nelle verifiche alle scuole. Il personale delle manutenzioni è intervenuto con tempestività. Persino il palazzo Comunale è rimasto allagato temporaneamente a causa dell’insufficiente deflusso delle acque in Piazza Cavour. Una scolaresca che era in visita in Comune è stata riaccompagnata a scuola garantendo ai bimbi la massima sicurezza e l’evacuazione senza bagnarsi e senza pericoli.

Questa amministrazione comunale non è mai ricorsa a giustificazioni “alla moda” ma è evidente che l’evento di stamani rientra in una casistica, purtroppo sempre meno rara, di precipitazioni atmosferiche estreme ben concentrate in una determinata area geografica e in un determinato lasso di tempo. Questa volta la zona colpita è stata quella della Piana che dal Lungomonte pisano arrivava a Pontedera-Ponsacco. I disagi si sono verificati in tutti i comuni di questa area. Nei giorni scorsi eventi altrettanto estremi sono avvenuti in altre aree della Valdera e della provincia di Pisa.

E’ utile anche precisare, a supporto della peculiarità di questo evento, che nessun allerta meteo è giunto a questo Comune nelle scorse ore. Eppure gli allarmi meteorologici diramati per il nostro territorio dalle autorità competenti, durante l’anno, superano di gran lunga la dozzina. E la validità della manutenzione che stiamo attuando si denota anche dal fatto che negli ultimi anni anche di fronte a fenomeni di piogge violente – che pure ci sono state – non avevamo mai avuto niente di simile. Il Comune anche in questo caso ha fatto tutto ciò che era possibile fare con le forze di cui dispone, che sono sempre meno numerose. Se disagi ci sono stati questa amministrazione si scusa con i cittadini che ne sono stati vittima. Non era nostra intenzione. La mobilitazione è stata massima: gli uomini della Protezione civile, con circa una ventina di volontari di tutte le associazioni, hanno lavorato tutto il giorno impegnati ad assistere casi di allagamenti di abitazioni private e di parcheggi sotterranei. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che si sono rapidamente attivati per risolvere i problemi che si sono creati.

Pontedera, 9 ottobre 2012

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Sulla tassa di soggiorno: i controlli per gli evasori

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata “Nazione Pontedera” e del ” Il Tirreno Pontedera” del 26/9/2012.

mercoledì
26 settembre 2012

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
13

 

Pochi pagano la tassa di soggiorno, il sindaco invoca i controlli

 
IL PUGNO DURO DI MILLOZZI: «QUALCOSA NON QUADRA NEI DATI FORNITI DAGLI ALBERGATORI, SUBITO LE VERIFICHE»

O QUESTE attività stanno chiudendo, oppure qui c’è qualcuno che fa il furbo». E’ arrabbiato il sindaco Simone Millozzi che nelle voci di bilancio ha dovuto rivedere in negativo le entrate previste per l’imposta di soggiorno. Colpa, secondo il primo cittadino, non solo del calo delle presenze in città causate dalla recessione e che hanno coinvolto tutto il comparto del turismo nazionale, ma anche di un “fronte del no” alla tassa di soggiorno che fa muro all’introduzione della tassa. Ma ripercorriamo la storia per capire cosa sta succedendo

IN PRIMAVERA il Comune annuncia l’introduzione della famigerata tassa di soggiorno per chi pernotta in una struttura della zona. Subito si scatena una furiosa polemica da parte degli albergatori che temono di perdere competitività nei confronti dei colleghi dei comuni limitrofi che non hanno introdotto questo balzello. Al loro fianco si uniscono il gruppo di opposizione e le associazioni di categoria. Ma il comune non desiste e rimanda l’introduzione della tassa di un mese per non “guastare la Pasqua”, come dissero alcuni albergatori Ora, a distanza di 4 mesi, sulla scrivania del sindaco sono arrivati i primi dati sulle presenze e «non tornano specifica il sindaco – Avevamo calcolato che le presenze in città fossero circa 50mila all’anno. Ma erano dati della Provincia del 2010 perché quelli del 2011 non erano ancora pronti. Ci siamo accorti che in un anno, le presenze sono scese a 42mila e prevediamo un trend negativo anche nel 2012. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di rivedere nel bilancio la voce dell’imposta di soggiorno che passa dai 75mila euro a 50». Ma ad allarmare il sindaco non c’è solo la crisi che ha ridotto il numero di pernottamenti in città, ma soprattutto un atteggiamento degli albergatori che potrebbe nascondere un’evasione.

«NON MI VOGLIO nascondere tuona il sindaco – Qui c’è molto che non quadra. Ho visto i dati presentati dalle strutture e, oltre ai documenti compilati male dagli albergatori, ma a questo provvederemo noi a cercare di capire come migliorare la comunicazione, ci sono situazioni incredibili. Strutture che per maggio e giugno non hanno dichiarato nessun pernottamento. Ci sono anche grandi alberghi che in due mesi hanno dichiarato solo l’8% delle camere occupate. Com’è possibile? Siamo costretti a rivolgerci alle autorità preposte per le verifiche e i controlli». E poi arriva un secondo monito sulle circa 30 strutture ricettive presenti a Pontedera: «Dobbiamo anche capire se ci sono strutture a noi sconosciute…». E infine la denuncia: «Su alcuni siti di queste strutture c’è addirittura scritto “no tassa di soggiorno”»Dunque il Comune annuncia il pugno duro contro una possibile evasione, non solo ai danni del Comune, ma anche al fisco.

Nicola Pasquinucci

mercoledì
26 settembre 2012

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
IV

 

Tassa di soggiorno, per gli evasori ci penserà il Fisco

 

I primi dati del comune rivelano strutture “fantasma” II sindaco: segnaleremo la situazione agli organi competenti
di Francesca Suggi

Che la tassa di soggiorno non piacesse agli albergatori è storia conosciuta. Ma che, dati alla mano, emergesse una sorta di sciopero dei pagamenti è una sorta di colpo di scena per il sindaco e la sua giunta comunale. «Rispetto ai riscontri di maggio e giugno salta fuori che su una media di cento posti letto, solo l’otto per cento risulta occupato e in regola con i pagamenti della tassa», premette il sindaco Simone Millozzi.

Affittacamere fantasma? Agriturismi prossimi alla chiusura? Così pare, spulciando il monitoraggio dei primi 60 giorni dall’introduzione del balzello. «Non c’è che dire – la butta là tra l’ironia e il disappunto – sono numeri da fame che fanno pensare o a strutture inesistenti, oppure che sono in procinto di chiudere. E quindi verificheremo».

In soldoni, il primo cittadino non ci sta a lasciar scivolare la questione. «Quando avremo completato il monitoraggio, e quindi ad ottobre, quando ci arrivano anche i dati di luglio, agosto e settembre faremo a tappeto i dovuti controlli e denunceremo le situazioni anomale alle autorità competenti». Che vuol dire Agenzia delle entrate.

Il contesto turistico ricettivo della città è noto: ci sono 5 strutture alberghiere, 15 tra bed and breakfast, affittacamere e case vacanza e 6 agriturismi, per un totale di 463 posti letto.

Si parte dallo stato dell’arte per fare i conti e restare a bocca aperta. Senza contare che il capo della giunta ha già provveduto a fare una variazione a bilancio e variare le entrate previste dalla tassa di soggiorno, da 75mila a 25mila.«Io non ho mai fatto una questione di incassi, ma i dati sono paradossali e bisogna andare a fondo».

Detto ciò Millozzi sa bene che il calo delle presenze che si registra a livello provinciale tocca, e non poco, anche Pontedera. «La previsione che avevamo fatto era basata su dati provinciali del 2010 e possiamo dire che, rispetto a quelle avute nel 2011, si è registrato un meno 16%, da 50mila a 42mila presenze. Ma questo, certo, non giustifica in toto i dati che abbiamo riscontrato».

Evasione, quindi. Tanti albergatori che non pagano quanto dovrebbero, a scapito dei colleghi che invece ottemperano al regolamento comunale. «Sicuramente proveremo a migliorare e a chiarire i moduli che consegnano, anche se c’è da dire che spesso ci vengono consegnati in maniera quasi incomprensibile».

Rispetto ai report salta fuori che sono i titolati di bed and breakfast e agriturismi «ad aver maggiori difficoltà di pagamento, mentre le strutture alberghiere diciamo che fanno più attenzione e pagano regolarmente la tassa di soggiorno».

“ Costretto a ridurre le entrate di bilancio”

«Vista la situazione sono costretto a fare una variazione di bilancio e ridurre di circa 5Omila euro l’entrata prevista rispetto alla tassa di soggiorno». L’annuncio ieri, nel corso del consiglio comunale, da parte del sindaco Simone Millozzi.

Da 75mila euro, l’entrata in previsione cala vertiginosamente a 25mila euro.

Calo di presenze, partenza ritardata di un mese del balzello turistico, ma in primis una tribù di evasori inaspettata obbligano l’amministrazione comunale a rivedere alcuni parametri.

“Alla fine chi non paga fa un danno a tutte quelle strutture che sono in regola», non manca di sottolineare il primo cittadino. Che rincara: «E alla comunità tutta – e va nei dettagli – perché come dico da sempre, alla fine di ottobre, andremo a sederci al tavolo con le associazioni di categoria per trovare insieme quello o quei progetti turistici su cui destinare l’entrata della tassa di soggiorno».

In altri termini, meno soldi arrivano in cassa e minori saranno gli investimenti nel settore turistico cittadino nel quale investire. A discapito di tutto il settore e dell’intera città di Pontedera. “Considerati i dati emersi in questo primo monitoraggio di due mesi – conclude – devo assolvere al mio compito e certo non posso chiudere gli occhi. Al contrario farò di tutto per accertare situazione per situazione, capire se veramente ci sono strutture aperte che si fingono chiuse o sul procinto di chiudere i battenti, e segnalare il tutto alle autorità competenti».

«Ho rimborsato di tasca mia la tassa pagata per i terremotati»

«Ho mantenuto la promessa che avevo fatto. Ho preso 15 euro« di tasca mia e li ho spediti alla struttura che li aveva dovuti pagare, come tassa di soggiorno, per aver ospitato una famiglia delle zolle terremotate dell’Emilia. L’ho fitto« pur non avendo trovato riscontro, di quella cifra, nei resoconti che gli operatoti turistici hanno spedito ai nostri uffici».Simone Millozzi, sindaco di Pontedera, svela l’episodio a margine del consiglio comunale in cui si parla anche della riduzione dell’importo previsto, come entrate dalla tassa di soggiorno, da75mila a 25mila giuro. il fitto risale alla fine della passata primavera. ospite di un albergo della città, c’era un operaio emiliano. Quando la sua terra è stata martoriata dal terremoto (maggio scorso), lui avrebbe dovuto tornare a casi, per stare vicino alla sua famiglia. Invece, tutti i suoi Familiari furono ospitati dall’albergo pontederese. Ma, per questi ospiti, non essendoci apposito regolamento d’esenzione, l’operatore ha dovuto pagare la tassa di soggiorno. Che,adesso come svela il sindaco gli è stata restituita.

 

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Sui provvedimenti approvati dal Consiglio Comunale in materia fiscale e Imu

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata della “Nazione Pontedera” e del ” Il Tirreno Pontedera” del 26/9/2012.

mercoledì
26 settembre 2012

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
13

 

Ridotta la pressione fiscale a 1.000 famiglie

 

I CONTI DEL COMUNE SMENTISCONO LE STIME NEGATIVE DEL GOVERNO, VIA AGLI SGRAVI

Imu, la manovra taglia le aliquote per concordati, cooperative e nuclei con disabili

di NICOLA PASQUINUCCI

UNA BUONA notizia per i contribuenti finalmente c’è. La pressione fiscale calerà. Merito non di un decreto legge del Governo, che in tanti invocano per far ripartire l’economia, ma del Comune di Pontedera che ha rivisto il suo bilancio e ha deciso di varare una serie di “correzioni” che andranno a beneficio di circa 1.000 famiglie sulle oltre 9.000 che risiedono nella città della Vespa. Il frutto di questo alleggerimento del peso fiscale è dovuto ai conti di Palazzo Stefanelli che sembrano godere di buona salute. Conti che ieri sera in consiglio comunale sono stati presentati per comunicare la nuova manovra correttiva. Infatti, la previsione di bilancio è stata azzeccata smentendo le stime allarmanti del Governo che davano per Pontedera una differenza di ben 4 milioni di euro. «Abbiamo lavorato bene – esordisce il sindaco Simone Millozzi – Siamo stati tra i primi comuni in Italia a presentare il bilancio a marzo. Ora possiamo dire che quella previsione quadra, che i conti tornano. Questo grazie al buon lavoro dell’ufficio, e ringrazio tutti a partire dalla signora Minuti».

TRADOTTO: il Comune non avrà bisogno di ritoccare al rialzo le aliquote (come accade in altre realtà), ma anzi, di alleggerirle. Ecco allora le novità. La prima riguarda circa 800 famiglie che pagavano l’Imu con l’aliquota massima (10,6) perché hanno dichiarato un contratto di comodato. «Ebbene, da agosto il Governo ha emanato un chiarimento – spiega il primo cittadino che ci ha permesso di portare l’aliquota all’8,6 come quelle date in affitto. Quindi, invieremo a tutti gli interessati una nuova comunicazione». Questa comunicazione di fatto annulla la precedente che aveva sollevato perplessità e soprattutto disappunto per quelle famiglie che sono ricorse ai contratti in comodato per quelle case abitate da padri o figli. Dunque, senza rendita.La seconda buona notizia riguarda 100 famiglie e l’annuncia l’assessore Matteo Franconi: «Abbiamo costituito un fondo destinato a chi ha in casa disabili certificati e che pagano l’Imu per la prima casa. Chi rientra con il reddito Isee al di sotto dei 31.151 euro, potrà accedere al fondo per abbattere del 75% della quota Imu»

MA NON FINISCE qui, come spiega l’assessore Marco Papiani. Altre 100 famiglie pontederesi potranno beneficiare dell’aliquota minima (prima casa) e sono quelle che risiedono nelle abitazioni delle cooperative. «E’ stato un lavoro complesso», spiega soddisfatto Papiani che ieri sera in consiglio comunale ha illustrato anche l’ultimo tassello da “aggiustare” per far quadrare i conti. Infatti la stima del Governo su Pontedera, se prima era sballata di 4 milioni, ora è “solo” di 600mila. Ma per Papiani tutto è sotto controllo. Si tratterebbero di “entrate virtuali” già previste, ovvero 400mila euro per l’edilizia popolare. Altri 200 mila riguardano gli immobili “fantasma” che devono essere accatastati entro novembre.

«A TAL RIGUARDO – spiega l’assessore – già da tempo siamo al lavoro per non avere brutte sorprese». Dunque l’amministrazione pontederese tira un sospiro di sollievo e guarda avanti con più serenità. «Non eravamo obbligati ad alleggerire la pressione fiscale», conclude il sindaco. «Non solo – gli fa eco Papiani – abbiamo deciso di destinare 10mila euro in più al fondo indigenti e di dare più sostegno al settore dell’istruzione».

mercoledì
26 settembre 2012
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
I
  Imu più leggera per una famiglia su 10  

Tagli all’aliquota per le case in comodato, per chi ha un disabile in famiglia e per gli immobili in cooperativa

di EmilioChiorazzo

“emilio chiorazzo”,”comodato gratuito””riduzione dell’aL’Imu, l’imposta che si paga sulle abitazioni, sarà più leggera per almeno un migliaio di famiglie di Pontedera: una su dieci potrà beneficiare del taglio alle aliquote o dei fondi disposti dal Comune e decisi dal consiglio comunale di ieri poineriggio. Riguardano le case date in comodato, quelle con famiglie al cui interno ci sia un disabile e le case di proprietà delle cooperative di condomini.

Una sforbiciata per il comodato Alla vigilia dell’approvazione del regolamento comunale per l’Imu, poco prima della scadenza della prima rata dell’imposta sugli immobili, l’amministrazione comunale aveva spedito le lettere a tutte le famiglie interessate dal problema, spiegando che, quella del comodato gratuito (utilizzato spesso dai genitori che danno in uso abitazioni ai figli) non era la formula più conveniente, perché il regolamento nazionale lo equiparava alla stessa aliquota delle case sfitte. Il massimo: 10,6 per mille.«Quella comunicazione era il frutto di una interpretazione del regolamento emesso dal governo – spiega il sindaco di Pontedera Simone Millozzi che non permetteva altre manovre. Invece, in piena estate, sono arrivate le linee guida sul regolamento nazionale, che chiariscono meglio la situazione: si può agire sull’aliquota delle case concesse in comodato gratuito. E noi lo abbiamo fatto».Passerà dal 10,6 per mille all’8,6. La stessa aliquota pre-dste per le case date in affitto. «Si alleggerisce in maniera notevole il carico fiscale di una serie di cittadini», commenta il sindaco Millozzi.Sono circa ottocento le famiglie interessate, di cui è a conoscenza il Comune. Spediremo loro un’altra lettera, per spiegare che, in seguito alle modifiche apportate al regolamento, potranno applicare un’aliquota ridotta del due per mille», conclude il primo cittadino.Per poter ottenere la riduzione dell’aliquota, ovviamente, la casa in comodato dev’essere una soltanto e chine usufruisce non potrà avere altre abitazioni (prime case) sul territorio italiano.

Un fondo in aiuto dei disabili.. Sarà istituito un fondo, per aiutare i nuclei familiari che hanno, al loro interno, un disabile certificato dall’azienda sanitaria. L’idea del fondo (che taglierà di tre quarti il peso dell’hnu) è stata necessaria perché, in questo caso particolare, non si poteva agire sul regolamento. Sarà emesso un bando (proprio come quelli per gli aiuti agli affitti) al quale fare domanda per accedere ai fondi. In città, secondo le stime dell’assessore al sociale, Matteo Franconi, sono interessate a questa agevolazione poco più di cento famiglie.

Le case assegnate alle cooperative. Anche in questo caso, per questa tipologia di immobili veniva applicata l’aliquota massima: 10,6 per mille.Si tratta delle case realizzate da cooperative di condomini, che ne diventato proprietari solo in un secondo tempo (restando, però, soci della cooperativa): l’aliquota è stata portata al quattro per mille, cioè equiparata a quella per la prima abitazione.

La soddisfazione. «Se possiamo agire su questi strumenti e ridurre la pressione fiscale dei nostri concittadini – dice il sindaco -lo dobbiamo soprattutto al lavoro dello staff guidato da Nicla Minuti. Ha azzeccato tutte le previsioni, nonostante siamo stati tra i primi a fare e approvare il bilancio di quest’anno, in Italia. A marzo, quando non c’erano certezze. Tanto che, quando sono arrivati i primi dati dal ministero, sono rimasto molto preoccupato, perché discostavano molto da quelli su cui ci eravamo basati noi per fare la manovra locale. Invece, devo sottolineare la conoscenza che i nostri dirigenti e dipendenti hanno del territorio: cosa che ci permette, adesso, di poter agire, alleggerendo il peso dell’Imu dalle tasche dei nostri concittadini»

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