Commenti e considerazioni sulla “Notte Bianca”

Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato sulle testate giornalistiche ” Il Tirreno Pontedera” e “La Nazione “dei giorni 24 e 25/6/2012

lunedì25 giugno 2012 Testata:NAZIONE PONTEDERA VALDERA Pagina:18
«100mila persone!» E’ l’edizione dei record

L’URLO delle ragazzine ha accolto l’arrivo di Alessandro Casillo (nella foto) davanti al Palazzo Comunale di Pontedera. La stella nascente della musica italiana è il vip che ha tagliato per primo (intorno alle Ore 19) il nastro della Notte Bianca 2012 insieme al sindaco di Pontedera Simone Millozzi. Subito dopo è arrivato in palazzo comunale anche il comico Stefano Nosei.

LA NOTTE BIANCA dunque è entrata nel vivo con il primo concerto, quello di Casillo che per 45 minuti ha incantato il suo pubblico delle giovani che non l’ha mai abbandonato, nemmeno quando è “fuggito” all’hotel Armonia. Poi è toccato ai Cugini di campagna in piazza Duomo accolti da una folla forse inaspettata. E infine, in ritardo, ben oltre la mezzanotte, è arrivata la regina di questa edizione, Arisa. Ha tenuto con il fiato sospeso gli organizzatori fino all’ultimo poiché era partita in ritardo da Milano dove era impegnata nella registrazione di X Factor.
Tanta la soddisfazione degli organizzatori per l’affluenza che già nelle prime ore della sera era buona. «Sappiamo che è partito un pullman dal Piemonte, per venire qui». Ha detto Sandro Cini, di Confcommercio. Ma dopo il tramonto c’è stato il vero assalto. «Mi sembra che sia una bella festa – commenta a caldo l’assessore Stefano Tognarelli – subito dopo cena c’è stata un’ondata di persone». E arriva una prima stima. «C’è stata più gente delle scorse edizioni puntualizza Tognarelli – Ci siamo avvicinati alla soglia delle lOOmila presenze». Se è un record visto che nelle precedenti edizioni si era parlato di 7Omila persone. Ma come migliorare questo evento? «Dobbiamo pensare ancora più in grande conclude l’assessore – Visto che ormai il centro ha raggiunto il limite, sarebbe giusto decentrare qualche spettacolo verso altri quartieri. Ad esempio la “nuova” piazza Trieste ha ben accolto molte persone». Anche il sindaco Millozzi non nasconde la gioia: «Bella festa, ringrazio tutti quelli che hanno collaborato».

Silvia Passetti Nicola Pasquinucci

lunedì25 giugno 2012 Testata:NAZIONE PONTEDERA VALDERA Pagina:7
Quasi centomila hanno scelto Pontedera Il sindaco: «Una festa senza precedenti»

Il bilancio dell’evento ispirato al mondo delle fiabe: commenti solo positivi.
I COMMENTI sono entusiastici, le polemiche, soltanto un ricordo. E la fatica di ripulire le strade, dopo la enorme – anzi, mai vista – fiumana di gente (si sarebbe sfiorata quota 80mila) che sabato ha risposto «presente» alla Notte Bianca pontederese, non si è neppure sentita. Ieri mattina alle 10 la città, come le zucche della fiaba di Cenerentola, aveva già riguadagnato l’aspetto «domenicale» di sempre, a parte le occhiaie e gli sbadigli di baristi e commessi dei locali aperti del centro che tradivano la mancanza di sonno. Ma dalla Stazione a Oltrera, dalla Bellaria ai Villaggi, il coro è uno solo: un successo senza precedenti. Lo ribadiscono tutti, nel «day after». E anche sulla bacheca Facebook del sindaco Simone Millozzi, i commenti positivi aumentano di ora in ora. Il sindaco, dal canto suo, affida proprio al social network il primo bilancio della Notte Bianca 2012. «Intanto scrive Millozzi – possiamo ben dire che e’ stata una notte bianca partecipata (si stimano 80mila/90milapresenze), divertente, tranquilla, bella, solidale e accogliente». «Un ringraziamento prosegue Millozzi – va a tutti coloro che hanno permesso di raggiungere questo obiettivo e che ancora in questo momento mentre scrivo continuano a lavorare: gli operatori economici, le associazioni. di categoria, i volontari della protezione civile, la polizia municipale, le forze dell’ordine, i mezzi, gli uomini e le donne dell’emergenza sanitaria, il settore manutenzione
i nostri ospiti, i nostri gruppi locali e quanti altri (perdonatemi se sicuramente mi dimentico qualcuno…) si sono adoperati per la buona riuscita dell’evento. E’ stata una grande vetrina e una formidabile opportunità di promozione del nostro territorio». Qualche lamentela, come sempre, c’è stata. Soprattutto dai quartieri più periferici dove, nonostante il Comune avesse messo a disposizione parcheggi scambiatori e bus navetta sempre in funzione, qualcuno ha pensato di lasciar l’auto davanti a passi carrabili di abitazioni private o nei punti di uscita dai parcheggi pubblici. Ma tra 80mila qualche maleducato c’è sempre…

lunedì25 giugno 2012 Testata:TIRRENO PONTEDERA Pagina:I
Una notte bianca da centomila presenze

Affluenza record fin dal tardo pomeriggio: così il commercio pontederese si mette in mostra anche per chi viene da fuori

Giulia è stata la prima. P. arrivata alle dieci, da Livorno. Si è piazzata davanti al palco dove – non prima delle 22 – avrebbe cantato Alessandro Casillo, il suo idolo. Giulia è stata la prima di una marea di gente che intorno alle 23, nel pieno della kermesse – aveva toccato punte di centomila presenze.
Quando il sindaco Simone Millozzi, insieme a tutta la sua giunta, poco dopo le 19 ha tagliato ufficialmente il nastro, quella di superare le presenze delle edizioni passate era solo una speranza. Era stata cullata per giorni. Per settimane. Lo faceva sperare il programma che Comune, Confesercenti, Confcommercio e il direttore artistico Marco Vanni avevano preparato con cura.
Ma anche il fatto che, per questa edizione, erano stati rafforzati gli sforzi di visibilità: un nuovo sito web per raccontare questo enorme contenitore di cibo, di musica, di risate e, soprattutto, di negozi e pubblici esercizi che, per una sera, mettono in mostra al meglio la loro attività. E tanta pubblicità fatta anche fuori provincia, cercando di catturare visitatori “muovi”, da Firenze, da Prato e dalle zone limitrofe. E poi lo faceva sperare il clima. Quello metereologico, che si è mostrato ottimale, per una sera da trascorrere per strada. E quello che si è percepito, fin da subito, nella partecipazione. Dalla stazione a Oltrera, quasi nessuna strada, nessuna quartiere si è tirato indietro. Anzi se ne sono aggiunte, rispetto al passato. Un collegamento ideale da Ovest a Est, tutto nel nome del commercio. «Ë l’occasione per mostrare il volto bello della città», avevano detto prima il sindaco, poi Stefano Tognarelli, l’assessore al commercio di Pontedera. Un modo per dare un calcio alla crisi. O, almeno, per cercare una strada da percorrere, che porti dritto diritto fuori da questo periodo nero dell’economia, anche quella locale.I commercianti, sono stati i veri protagonisti. Si sono ispirati ai cartoni animati e alle fiabe. Era il tema di questa edizione. Al personaggi della fantasia. Da Cenerentola (che,, in una specie di sogno all’incontrario, a mezzanotte è arrivata puntuale, alla festa, con la sua carrozza), a Alice, col suo Bianco coniglio. Un mondo che non c’è ma che ci tiene allegri, spensierati. Un mondo, forse, che più di un commerciante ha evocato, sperando domani, alla riapertura delle loro attività, quando i segni della festa saranno solo un ricordo, che possa diventare un ricordo anche questa congiuntura negativa,

Emilio Chiorazzo

lunedì25 giugno 2012 Testata:NAZIONE PONTEDERA VALDERA Pagina:18
Coro di consensi: «Una notte bianca da favola»

LA NOTTE Bianca di Pontedera è una sfilata di piccoli e grandi spettacoli. Da Snoopy ad Alice nel Paese delle Meraviglie passando per i Pirati dei Caraibi. Inizia in via Dante il tour nelle fiabe dove l’animazione è più soft. Ma la gente non manca. Ha funzionato la scelta di far arrivare il mercatino fino alla fine della via. Due passi e arriviamo in via Roma con il Caffè dell’Angolo, trasformato in un vascello di pirati, intenti a versare Mojito. «Una serata perfetta, abbiamo quasi finito tutto e siamo solo all’inizio» Commenta Manuel Gasperini. Via Roma si riconferma la via della ristorazione. Ma c’è spazio anche per il commercio. Exia Girl è un negozio di abbigliamento aperto da un mese. «La Notte Bianca è una vetrina importante», spiega il titolareValerio Colle. Anche Francesco Susini ha lasciato aperto il suo esercizio l’agenzia Viaggia con noi. Davanti una nave da crociera riprodotta. «Stasera ci siamo fatti conoscere, sono entrate molte persone che hanno stretto contatti con noi».
IN VIA ROMA la Fabbrica del cioccolato allestita da Chocolat ha un sacco di richieste. Tutti vogliono partecipare al concorso per vincere una torta omaggio. In via della Misericordia un Super Man promuove i prodotti di Magazzini Linea Blu. Mentre la Libreria Roma è rimasta aperta. «Mi piace il centro sgombro dalle auto e pieno di gente», commenta Chiara Argelli dalla libreria. Resta aperto anche Lana e Filati di Michela Lanini con Topolino, Brontolo Barbapapà. Tutti in lana. Una Notte bianca da favola dunque. Piena di colori e di magia, una magia tanto potente da portare una bella ventata di ottimismo. Soprattutto tra gli esercenti perché continuano ad essere loro i re della festa. Molti bar, ristoranti, gelaterie e pizzerie hanno fatto il tutto esaurito, partendo dall’aperitivo come ci dicono da Salza e come ci confermano al vicino Beat dove Luca Firmani dice che «il morale è alto». Non ci sono state le grandi tavolate tante criticate nelle scorse edizioni. «Siamo molto soddisfatti – commenta Massimiliano Guerrieri de Le soffici golosità di Max in piazza Curtatone – Il movimento è iniziato dalle 18». Felice anche Romina Martini de La stuzzicheria di via Montanara, completamente dedicata alla alla favola di Alice nel paese delle meraviglie. «La gente è tanta – aggiunge – Ed è arrivata alla spicciolata». Non tutti i commercianti hanno però risposto all’appello, ma le saracinesche rimaste abbassate sono state davvero poche perché anche chi ha tenuto chiuso ha lasciato le luci ben accese e le vetrine ben addobbate. «L’occasione è ottima – aggiunge Gabriella Nocerino di Cose di casa – Pontedera è viva». Tanto movimento anche da Follie in piazza Martiri della libertà dove Vladi Carelli si dice entusiasta perché la «gente è stata tanta e bella». «La Notte bianca ci dà l’opportunità di farci vedere. E’ giusto partecipare», commenta Pablo Pucci di Wilma abbigliamento in via Guerrazzi. Festa anche in piazza della Concordia dove Marco Bolognesi della palestra Enjoy e il circolo Fantozzi hanno fatto gioco di squadra organizzando una bella braciata. Del resto il centro e le arterie di corso Matteotti sono il cuore (anche) di questa edizione. Ma sarebbe sbagliato pensare che gli altri quartieri siano da meno. Proseguendo verso Fuor del ponte l’entusiasmo non cala. A sorpresa troviamo aperto anche Teenocasa. «In tanti hanno approfittato per vedere qualche annuncio dice Michele Caredda dall’agenzia sul ponte napoleonico – E’ la prima volta che teniamo aperto». Ma la via che stupisce di più è via Veneto dove commercianti ed esercenti hanno unito le forze. «Musica live, spettacoli e mostra d’auto d’epoca – racconta Andrea Senesi del Caffè degli artisti – Ci è sembrato giusto chiedere dei contributi diversi a seconda del tipo di attività in modo da non “scoraggiare” i colleghi “no food” ed ha funzionato». Bella anche la nuova piazza Trieste con i balli delle scuole di danza e le animazioni di Prezzemolina dove troviamo l’artista Simona Calamusa alle prese col truccabimbi. Ma bello anche viale Italia con bancarelle, spettacoli e tavolini. «Siamo davvero molto felici – chiude Stefania Famiglietti della Pizzeria da Antonio – I clienti hanno apprezzato».

Elisa Capobianco Silvia Passetti

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Considerazioni sulla nuova area pedonale di Piazza Pier Paolo Pasolini

Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato sulla testata ” Il Tirreno Pontedera” del 22/6/2012

Venerdì22 giugno 2012 Testata:TIRRENO PONTEDERA Pagina:I
Una nuova area pedonale al posto del parcheggio
Via le auto da piazza Pasolini, i posti saranno recuperati lungo via Fucini che diventerà a senso unico: ecco cosa cambia con l’apertura della banca
di Emilio Chiorazzo
«Il sogno è quello di prolungare la passeggiata dei pontederesi fino a Piazza Pier Paolo Pasolini». Daniele Salvadori, direttore generale della Banca popolare di Lajatico, ha trovato nel sindaco Simone Millozzi e nel suo staff tecnico, un alleato, perché quel sogno possa avverarsi. Piazza Pier Paolo Pasolini, lo spiazzo che una volta faceva da parcheggio all’ex cinema Massimo, tra poco diventerà il secondo quartier generale della banca.
«La nostra sede storica resterà a Lajatico – dice ancora Salvadori – ma qui sposteremo alcuni settori importanti,perché importante per noi è Pontedera: è centrale, rispetto all’intera area geografica che copriamo, con la nostra attività, da Pisa a Fucecchio». Così, con l’arrivo della nuova filiale della banca, anche l’area circostante subirà importanti trasformazioni.
Una sinergia pubblico-privato. «Un giorno ho chiamato il direttore della banca e gli ho parlato dell’intervento che volevamo fare in quella piazza. Ed ho trovato grande disponibilità», dice il sindaco di Pontedera Simone Millozzi.
«Non è scontato di questi tempi – prosegue – Ma, quando abbiamo fatto il bando a evidenza pubblica, per sapere chi fosse stato interessato a questo intervento di qualificazione, la Banca di Lajatico ha partecipato. E così, adesso, siamo pronti a riqualificare un’altra fetta del nostro centro storico. una riqualificazione radicale. La piazza era diventata un parcheggio. Nei mesi scorsi è stata interessata da una installazione artistica temporanea, ora dai cantieri che dovrà trasformarla.
A dare le indicazioni su come diventerà, c’è l’architetto Roberto Fantozzi, del Comune di Pontedera. «Il parcheggio sarà tolto- racconta quello spazio diventerà una nuova area pedonale, un posto per socializzare, per trascorrere in santa pace un po’ di tempo».
I posti che saranno persi nell’attuale piazza Pier Paolo Pasolini, verranno recuperati, addirittura con un saldo attivo, lungo via Fucini. «Sul lato sinistra della strada che diventerà a senso unico, nella direzione in uscita su via Belfiore» spiega l’architetto che seguirà il progetto curato insieme con lo studio La Noce di Cascina. La viabilità davanti all’ex cinema, diventerà pedonale, rimane l’ingresso previsto da via Belfiore, per chi è diretto in via 12 Aprile: un accesso utile per i residenti e per chi è diretto al parcheggio multipiano nato proprio dalle ceneri del cinema Massimo.
La piazza avrà una nuova pavimentazione e un sistema di accoglimento delle acque. «All’angolo di via Fucini con via Belfiore – prosegue l’architetto Fantozzi – una serie di aiuole delimiterà gli spazi, dando proprio l’idea di un’area a verde. Ci saranno anche alberi, con una quinta, che farà vedere, in prospettiva, la facciata della banca di Lajatico, la cui realizzazione sarà affidata a Nespolo.
Arte e non solo. Anche l’interno della piazza ospiterà segni artistici che si rifanno all’architettura utilizzata per la facciata e gli interni della banca. «Ancora non sappiamo cosa spiega Fantozzi – con molta probabilità, visto che pensiamo a quel luogo come un posto per socializzare, potrebbero essere delle panchine artistiche, realizzate dallo stesso Nespolo».
Un centro più… ampio. La nuova area è stata disegnata e concepita come un prolungamento del centro storico di Pontedera.
C’è piazza Belfiore, già interessata in passato da una riqualificazione, a due passi. E, presto, anche la vicina via Dante, avrà un volto nuovo.
«Questo è l’apice di un percorso che portiamo avanti anche in altre zone – spiega Daniele Salvadori – A Pontedera abbiamo seguito con attenzione lo sviluppo della città e anche il ricorso al bello. Certo, l’intenzione è che tutto sia sobrio, nessuno sfarzo. Sia per la piazza che per la sede, anche se questa avrà una facciata imponente, abbiamo deciso di sposare l’operazione artistica, purché non risultasse “stonata” con il periodo che stiamo vivendo, come Paese, economicamente».

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Restaurata l’opera d’arte danneggiata: Elemento energetico di Massimiliano Luzzi

Massimiliano Luzzi

L'installazione tornata a nuova vita presso la rotonda tra Via Vittorio Veneto, Via Bologna e Via della Costituzione

Elemento energetico, la scultura monumentale in vetro policromo fuso forgiato su supporto in acciaio eseguita da Massimiliano Luzzi è tornata a nuova vita presso la rotonda tra Via Vittorio Veneto, Via Bologna e Via della Costituzione. Il sapiente intervento di restauro è stato realizzato dall’artista con il risarcimento economico delle famiglie dei ragazzi coinvolti nel danno causato all’opera la scorsa estate. Luzzi con Valore energetico ha stimolato i cittadini al confronto tra la creatività artistica ed il contesto urbano, inserendo la scultura in un museo a cielo aperto in cui i moltissimi interventi artistici dialogano in modo armonioso. Massimiliano Luzzi ha Conseguito il diploma di Maestro d’Arte del Vetro presso l’Istituto d’Arte di Pisa e quello presso il Liceo Artistico apre il suo primo laboratorio che lo porterà nel corso degli anni alla piena maturità tecnica e artistica nella lavorazione del vetro, soprattutto del vetro fuso. Luzzi ama sperimentare continuamente e confrontarsi con le molteplici possibilità e le altrettante difficoltà del vetro. La sua arte di stampo naturalistico risente del milieu di una città di mare come Livorno ove ha trascorso la giovinezza, ed inoltre si possono sono riscontrare richiami all’arte classica, per giungere nelle ultime creazioni ad uno stile astratto.

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Stamani abbiamo incontrato i giovani di Pontedera per riflettere insieme sulla tragedia di Brindisi

Stamani insieme a molti consiglieri comunali e provinciali, e ad alcuni assessori, ci siamo recati nelle scuole della città. Io ho incontrato i giovani dei Licei della città. L’incontro si è reso opportuno dopo i drammatici fatti di Brindisi. Già sabato mattina avevamo convocato un consiglio comunale straordinario e informale con i sindaci della Valdera e il Presidente dell’Unione David Turini e con la partecipazione di tanti cittadini, forze politiche e sociali del nostro territorio. Oggi abbiamo voluto continuare la riflessione e coinvolgere i giovani. Mi sono trattenuto nella scuola, insieme alla preside Luciana Rocchi, a dialogare con gli studenti che hanno voluto partecipare molto intensamente a questa iniziativa. Ho ascoltato con molta attenzione le loro numerose riflessioni, le loro legittime preoccupazioni, le loro aspettative: l’incontro è durato quasi tre ore. Ne sono uscito arricchito, come cittadino e come sindaco di questa città. Convinto della necessità di creare ulteriori momenti di confronto e di relazione, che fanno crescere la coesione sociale delle nostre comunità, che ci fanno sentire uniti e solidali.

Mi sono state rivolte molte domande, abbiamo parlato delle prospettive per i giovani in questa società, della crisi economica e della politica, della necessità che le nuove generazioni portino il loro contributo alla crescita del Paese, al rinnovamento delle classi dirigenti di questo Paese.

Non sappiamo ancora quale sia la mano crudele che ha eseguito il barbaro gesto di sabato mattina. Sappiamo però che dobbiamo condannare ogni forma di illegalità e di mancato rispetto degli altri. Insieme ai giovani abbiamo voluto sottolineare e biasimare la scelta dell’obiettivo dell’attentato: chi vuole colpire i giovani e la scuola vuole colpire il futuro e l’innocenza. Non è accettabile tutto questo.

Un pensiero è stato rivolto anche alla giovane vittima di questa strage disumana, la ragazza Melissa Bassi, e a tutti i feriti. Tante famiglie sono state gettate nello sconforto e tanta paura è stata seminata in tutto il Paese. Si tratta di un danno immenso alla civile convivenza.

Lo Stato deve dare una risposta forte e concreta individuando al più presto i responsabili del gesto e condannandoli ad una pena durissima.

Da parte nostra riteniamo che occorre fare di più per garantire alle giovani generazioni un futuro sereno e democratico. L’incontro è stato anche l’occasione per riflettere insieme sulla catastrofe naturale, il terremoto, che ha sconvolto l’Emilia. Un pensiero è stato rivolto alle vittime a quella popolazione che sta attraversando un momento di grave difficoltà. Vorrei anche ringraziare gli amministratori comunali e provinciali che hanno partecipato nelle varie scuole della città a questa mobilitazione: il consigliere provinciale Bartoli (con me ai Licei), Lucia Curcio e Miriam Celoni (all’Istituto Montale), il vicesindaco Massimiliano Sonetti e Olivia Picchi (al Fermi), gli assessori Liviana Canovai e Matteo Franconi (all’Ipsia), i consiglieri Claudia Bernardi e Alessandro Puccinelli (al Linguistico), l’assessore Stefano Tognarelli e la Presidente del Consiglio Provinciale Consuelo Arrighi (all’Iti).

Pontedera, 21 maggio 2012

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Sulla vertenza Cdc: un primo positivo passo avanti

Intendo esprimere un positivo giudizio sul primo passo avanti fatto nella trattativa per la salvaguardia dei 127 lavoratori della Cdc, che l’azienda considera in esubero. La trasformazione della loro posizione, da personale in mobilità a cassintegrato, è un piccolo ma molto positivo passo avanti che permette di avere più tempo per cercare le soluzioni adeguate alla salvaguardia del lavoro e che rende un po’ meno negative le prospettive future.

Stiamo parlando di 127 persone e delle loro famiglie. Per loro, in un periodo di crisi come questa, è cominciata una fase foriera di preoccupazioni per il futuro. Noi siamo a fianco a loro.

Ritengo che ci siano margini per intervenire e consolidare la loro posizione. E’ positivo che l’imprenditore Diomelli abbia fatto questo passo in direzione delle richieste dei lavoratori.

L’impegno delle istituzioni, mio personale, del sindacato, è massimo nel cercare una soluzione che consolidi una delle più importanti realtà produttive di questo territorio. Ancora una volta l’unità delle istituzioni e delle organizzazione sindacali hanno ottenuto un apprezzabile risultato. Pontedera e la Valdera hanno saputo dimostrare finora grande forza in questa fase di crisi. Sono certo che ce la faremo anche in questo caso a tutelare e proteggere il nostro territorio e i nostri lavoratori. L’ho sempre ripetuto: noi dalla crisi vogliamo uscire tutti insieme e con un territorio ed una società più equa e più giusta.

Pontedera, 11 maggio 2012

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Sulle dichiarazioni di Casati e sugli “ecomostri”

Sono sorpreso ed esterrefatto davanti alla superficialità e alla supponenza dimostrata dal sig. Casati che ieri sulla stampa ha parlato di “ecomostri” a Pontedera. Innanzitutto il sig. Casati associa l’immobile che si sta realizzando nei pressi della nuova Coop, alla periferia sud della città, ad un immobile dell’Elba che è stato al centro di gravi vicissitudini giudiziarie. L’immobile in via di realizzazione a Pontedera a cui fa riferimento Casati è stato invece realizzato nel pieno rispetto di tutte le normative urbanistiche e va ad insistere in una zona che ha l’appropriata destinazione d’uso. Già questo basterebbe a chiarire ogni illazione. Ma non solo. A Pontedera sono stati stabiliti degli standard volumetrici più stringenti di quelli imposti dalla legge. Come del resto è sotto gli occhi di tutti, gli standard a verde pubblico ed attrezzature pubbliche (circa 50 metri quadri per abitante, previsti a Pontedera) sono, in misura notevolmente superiore rispetto ai minimi di legge (circa 18 metri quadri ad abitante) e alle indicazioni della Regione Toscana (circa 30 metri quadri ad abitante). E’ stata una scelta voluta e importante di questa amministrazione. Non vediamo quindi in questo territorio l’abnorme consumo di suolo denunciato da Casati. Invitiamo lo stesso a cercare altrove tale consumo di suolo. Pontedera è una città di 28 mila abitanti ma ha un’utenza quotidiana pari al doppio: non è giusto riequilibrare questo rapporto? Non è giusto che la nostra città aspiri a crescere, in modo sostenibile, affinché si possa scegliere di risiedere a Pontedera e non solo di usufruirne dei servizi? Non è giusto che aumentino i residenti che sono anche coloro che si fanno carico delle esigenze della città? Tutti i dati e le analisi di questi anni ci dicono che questa è la politica giusta: i dati stessi del recente censimento, seppur provvisori, ci dicono che la città è cresciuta. Accanto a questa crescita, come certificato dal Centro Sintesi di Mestre con lo studio ripreso dal settimanale Panorama, è aumentata e migliorata di pari passo anche la qualità della vita, ambientale, sociale ed economica.
Tutto questo basta a convincere i detrattori? Forse a qualcuno non piace questa crescita?
Se non bastasse vorrei anche ricordare che in questa città abbiamo dimostrato una capacità di affrontare la deindustrializzazione che non ha pari: non esistono nella nostra città grandi immobili abbandonati nonostante la enorme presenza industriale.
Sono forse da farsi rientrare nel concetto di “ecomostri” i piani di recupero messi in campo dal Comune volti a non lasciare nel tessuto urbano aziende o stabilimenti dismessi? Cosa dire di tutto l’asse del Dente Piaggio dove all’inesorabile fase di riduzione della presenza industriale, che rischiava di rappresentare una ferita lacerante del tessuto urbanistico e economico, si è contrapposto un previdente intervento di recupero a funzioni pubbliche di quegli spazi? Oggi si tratta di aree dove è presente la ricerca, l’università, i servizi avanzati, la formazione cioè i mattoni di un futuro migliore e innovativo. Cosa dire degli spazi ex fabbrica del ghiaccio ed ex cordificio Billeri, spazi abbandonati nel quartiere Fuor del Ponte, che con ottimi piani di recupero hanno restituito qualità e vivibilità al quartiere?
Cosa dire degli spazi dismessi ex Crastan ed ex Finocchi ancora presenti nell’area urbana dove i piani di recupero esistenti permetteranno di migliorare quella zona della città?
E qui, caro Casati, questi piani di recupero pur di non consumare suolo si svilupperanno anche in altezza: si tratta di una scelta “mostruosa”? Se non si vuole consumare nuovo suolo, aspirazione che ritengo anche giusta e che ho confermato nelle mie indicazioni, e volendo rispondere alle esigenze di fruibilità del centro è sbagliato crescere anche in altezza? Sarebbe stato meglio costruire solo villette in aree ancora verdi? E i costi di questi nuovi immobili sarebbero stati alla portata di tutti i cittadini? Allora, come si può vedere le scelte non sono affatto semplici e automatiche ma si tratta di cercare un equilibrio, tra tutte le esigenze, che a Pontedera mi sembra sia stato trovato.
Già questi pochi esempi dimostrano nei fatti e non a parole, quanto questa Amministrazione e le precedenti abbiano avuto e hanno a cuore uno sviluppo armonico, ordinato e governato del territorio.
Alla luce di questo a chi giova questo attacco immotivato alle scelte urbanistiche della città? Perché questa ingenerosità verso il nostro territorio? Non mi sembra, se questo fosse il tema, che nello skyline di Pontedera, nelle cartoline della nostra città, si possano annoverare “ecomostri”. Nello skyline della città oggi ci sono le nuove torri eoliche che pure costarono grandi critiche all’Amministrazione Comunale ma che oggi sono comprese da tutti e da tutti indicate come simbolo della città

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Considerazioni sull’applicazione dell’Imu bis

Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato sulla testata ” Il Tirreno Pontedera” del 23/4/2012

lunedì 23 aprile 2012 Testata:TIRRENO PONTEDERA Pagina:I
«Imu-bis? No Piuttosto rinunciamo a nuove opere»

PONTEDERA– «Basta imposte che pesano sulle tasse dei cittadini. Anche a costo di rinuciare a fare qualche opera pubblica in più». Simone Millozzi, sindaco di Pontedera, reagisce così all’ipotesi – al momento solo ventilata – di dare ai Comuni la possibilità di aumentare le tasse che gravano sulla casa, con l’intento di incamerare soldi da destinare alla realizzazione di opere pubbliche, che altrimenti rimarrebbero solo sulla carta. L’ipotesi di una Imu-bis è stata avanzata ieri:i Comuni, secondo questa idea, potrebbero portare l’aliquota fino al 5 per mille (con lo stesso sistema di calcolo della aliquota base). I soldi che ne deriverebbero, sarebbero utilizzati dagli stessi Comuni, per finanziare opere da destinare ai cittadini: dai parcheggi agli asili, dalle strade alle biblioteche.«A prima vista – dice Millozzi – mi sento di dire no. Un no netto all’ennesima occasione di trasformare gli enti locali, i Comuni, quelli più vicini ai cittadini, in una sorta di gabellieri dello Stato. Le decisioni che sono state appena ventilate dalla stampa, vanno viste nel merito, ma finanziare opere pubbliche sulle spalle, ancora una volta, dei cittadini, non mi convince.
Preferisco non farle quelle opere pubbliche».Millozzi va anche oltre, nell’analisi della situazione. Più volte, fino a oggi, lui come tutti i suoi colleghi dell’Unionedella Valdera, degli altri Comuni della provincia di Pisa, hanno puntato il dito sul patto di stabilità. «Ecco – dice – questo è uno strumento che, davvero, blocca le nostre azioni. Ci sono imprese edili che hanno lavorato per le amministrazioni locali e che non possono riscuotere i loro crediti; ci sono cantieri che non possono essere aperti, perché non siamo in grado di pagare le ditte. Se davvero si vogliono realizzare opere pubbliche, il governo deve trovare il sistema di allentare la morsa del patto di Stabilità. Nelle casse dei Comuni i soldi ci sono. Ma non si possono spendere: questo è il vero ostacolo. Far pesare sulle spalle dei cittadini, con nuove tasse, ulteriori entrate da destinare alla realizzazione di opere pubbliche, invece, non è giusto. Dico no».Il Comune di Pontedera, insieme ad altri Comuni della Valdera, per far partire – o proseguire – alcuni grossi progetti urbanistici, alcuni anche di interesse primario per la comunità, senza dover sottostare ai vicoli previsti dal Patto, hanno passato tutto l’iter all’Unione della Valdera, non dopo aver ottenuto, un riconoscimento giuridico da parte della Cassa depositi e Prestiti. E stato, questo il primo caso in Italia: un caso che ha aperto una via nuova e alternativa all’immobilismo che le amministrazioni locali devono sopportare, a causa dei vicoli di bilancio.
(e.ch.)

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Sulla conclusione della vertenza Tecnocontrol

Voglio esprimere la mia soddisfazione e il mio ringraziamento a tutti coloro che hanno lavorato per la positiva soluzione della vertenza Tecnocontrol. Da oggi novanta famiglie di questo territorio possono guardare al futuro con più serenità e con fiducia grazie al consolidamento definitivo del loro rapporto di lavoro con la Piaggio. La vicenda, nota, che ha visto il fallimento del gruppo industriale dell’indotto Piaggio e il conseguente rischio di perdita del posto di lavoro per 90 persone, monopolizzò l’attenzione delle Istituzioni locali e delle organizzazioni sindacali nella scorsa estate. L’impegno del Comune di Pontedera, e dell’Amministrazione da me guidata, è stato massimo. In questa occasione voglio ringraziare il sindacato che ha saputo gestire nel migliore dei modi questa delicata fase di transizione. Non era scontata una positiva conclusione della vertenza. Il sindacato ha creduto invece nel percorso avviato e oggi può vantare il positivo salvataggio dei posti di lavoro. Un ruolo indubbiamente positivo ha avuto anche l’azienda Piaggio che ha operato con lungimiranza e oculatezza.

Di fronte a questa vicenda, che peraltro avviene in un momento di così profonda crisi economica del Paese, mi preme sottolineare un altro elemento. Siamo in una fase di sfiducia forte nelle istituzioni e in ogni forma di rappresentanza politica. Siamo in una fase dove le istanze corporative e di interessi forti sembrano prevalere e monopolizzare l’attenzione di tutti. A Pontedera si è scelto di rimettere al centro il diritto al lavoro, a quel lavoro industriale, produttivo, che deve rimanere l’asse centrale per garantire uno sviluppo, un futuro e una crescita al nostro territorio e al Paese. Personalmente ho come mia prima preoccupazione amministrativa la salvaguardia di questi diritti: questo esito positivo mi rafforza nell’azione in atto per risolvere le altre situazioni di difficoltà presenti nel nostro territorio.

 

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Sulle modifiche all’articolo 18

Esprimo la solidarietà la vicinanza mia e dell’Amministrazione Comunale di Pontedera ai lavoratori nella battaglia per contrastare la riforma dell’articolo 18. Non è pensabile che si vada verso la monetizzazione del lavoro. Pur apprezzando parzialmente alcuni aspetti positivi relativi alla riforma del mercato del lavoro occorre far cadere la distinzione tra licenziamenti disciplinari ed economici, lasciando che sia il giudice a decidere in un caso e nell’altro. La scelta di incidere sull’articolo 18 è pericolosa e confusa.

E’ una scelta che sottintende due teoremi errati: il primo che per uscire della crisi occorra diminuire le tutele del mondo del lavoro dipendente. Il secondo, conseguente, sarebbe quello di far credere che le ragioni di questa crisi economica sarebbero da attribuire proprio al mondo del lavoro.

E’ esattamente il contrario. Bisogna rimettere al centro i diritti e gli interessi collettivi. Solo questa è la strada che ha fatto negli ultimi cento anni dell’Europa il miglior posto al mondo dove vivere. Seguire le strade percorse da altri modelli sociali significherebbe arrivare buon ultimi a percorrere strade che hanno già dimostrato il loro fallimento.

Dall’altro parte bisogna rimettere al centro il lavoro colpendo invece la rendita e l’enorme divario che si è creato nella ricchezza del paese. Oggi il 10 percento più ricco di questo paese detiene la metà della ricchezza. In questi dieci per cento ci sono ben pochi lavoratori dipendenti. Le misure che questo governo ha attuato non riducono questa forbice e colpiscono molto timidamente privilegi e ritardi che anche gli economisti più illustri criticano. Per questo ritengo che il Governo deve tornare indietro su questa scelta e trovare un accordo con tutte le parti sulla riforma del lavoro.

Pontedera, 23 marzo 2012

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Sulla lottizzazione al Green Park

L’amministrazione comunale di Pontedera intende rettificare il tono e le insinuazioni contenute nell’articolo “quei lavori prima dell’ultimo ok alla lottizzazione”, relative ai lavori per la realizzazione di alloggi nell’area tra la zona sportiva e il nuovo Ponte alla Navetta, e previsti dalla delibera 94 del 20 dicembre scorso.

Innanzitutto occorre precisare che non c’è alcun lavoro in corso e nessun anticipo della partenza dei lavori. Nell’area è stato semplicemente trasferita terra proveniente da un altro sito di escavazione dove è in corso un cantiere per la realizzazione di una infrastruttura industriale come da autorizzazione rilasciata, alcuni mesi fa, dal resposnabile del procedimento. Nessun lavoro quindi è già partito. Tutte le supposizioni delle associazioni Legambiente e Lav, riportate acriticamente dal quotidiano, sono quindi destituite di ogni fondamento. Come è assolutamente falso che “…questo sta creando un certo imbarazzo a Palazzo Stefanelli” e non capiamo da dove si tragga questa certezza che forse andrebbe chiarita meglio dal giornale. Come anche andrebbe chiarita meglio la frase in cui si fa riferimento a “taciti accordi, una sorta di edilizia contrattata che prevale sulle leggi”. Si tratta di affermazioni gravi e false, destituite di ogni senso, che sono alla valutazione dell’Amministrazione Comunale.

Legambiente e la Lav hanno deciso in questo territorio di tenere un atteggiamento ostruzionistico e di aperto contrasto all’azione amministrativa, presentando ripetitive e pretestuose opposizioni ad ogni intervento urbanistico. E’ una scelta legittima ma politicamente gravissima. Pontedera e la Valdera sono territori in forte crescita demografica. Nel censimento del 2001 Pontedera contava circa 25 mila abitanti. Oggi ne ha 3 mila in più. La Valdera è in forte crescita ed è un’area meno densamente popolata della media italiana. L’amministrazione comunale rivendica con orgoglio che tale crescita è andata di pari passo con la crescita delle infrastrutture scolastiche, culturali e sociali così come grazie alla realizzazione degli interventi programmati, è possibile adeguare i sottoservizi del nostro territorio quali fognature, depuratori, acquedotto. La città, grazie al sistema della cessione gratuita di nuovi spazi a carico dei privati (prevista dai nostri sistemi urbanistici) si è dotata di nuove aree a verde, nuovi spazi per il tempo libero, nuova viabilità, nuove aree di sosta e parcheggio. Tutto questo è stato reso possibile solamente perché il pubblico ha saputo governare correttamente la crescita del nostro territorio attraverso i propri strumenti, piano regolatore e regolamento urbanistico, discussi e ampiamente partecipati. La pianificazione pubblica è stata sempre preminente per questa amministrazione e per quelle precedenti, agli interessi, pur legittimi dei privati. E anche per questo motivo che ho ritenuto, in fase di avvio delle procedure necessarie a verificare lo stato di attuazione delle previsioni del regolamento urbanistico, approvare una delibera che confermasse le previsioni esistenti ma al contempo con chiarezza determinasse di non procedere ad alcun ulteriore consumo di suolo sino al compimento definitivo di quelle previsioni.

Non si capisce quindi questa opposizione a priori a ogni nuova (e già prevista) realizzazione, tenendo presente che si tratta di aree dove sono previsti anche interventi di miglioramento infrastrutturale e dei servizi a disposizione dei cittadini. O meglio l’opposizione si capisce seguendo la logica del “no” a prescindere, ritenendo a priori che ogni intervento dell’uomo è incapace di tenere insieme lo sviluppo e la salvaguardia e tutela dell’ambiente.

Pontedera, 12 marzo 2012

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