Sull’incidente alla discarica

In relazione all’incidente accaduto ieri alla discarica dell’Ecofor Service di Pontedera l’Amministrazione Comunale esprime la propria solidarietà ai due lavoratori coinvolti. Ci auguriamo che le cure immediate riescano a porli fuori pericolo.

Occorre poi capire cosa è accaduto perché di lavoro non si deve morire o ferirsi. Sollecitiamo e attendiamo le indagini che l’ufficio Medicina del Lavoro della Asl 5 e i carabinieri della compagnia di Pontedera che stanno ricostruendo quanto accaduto nell’impianto al momento dell’esplosione.

Bisogna intervenire nel Paese per ridurre il fenomeno delle morti bianche (mediamente tre al giorno, nel 2010) e degli incidenti sul lavoro. Tutto ciò, purtroppo, sembra non essere tra le priorità del Governo che anzi propone l’eliminazione della responsabilità in solido dell’appaltatore con il subappaltatore o la cancellazione dell’obbligo di comunicazione all’Inps prima dell’inizio del lavoro. Misure che vanno nella direzione opposta alla prevenzione. Occorre quindi, come sottolineato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, “operare affinché i processi di trasformazione territoriale, di urbanizzazione e di sviluppo delle attività economiche siano realizzati con la dovuta attenzione alla sicurezza, alla incolumità pubblica ed al rispetto dell’ambiente e delle sue insostituibili risorse. A tal fine si impone un responsabile impegno da parte delle Istituzioni, nazionali e locali, della comunità scientifica e degli operatori economici per sviluppare la cultura della previsione e della prevenzione, cui va affiancata una costante e puntuale azione di vigilanza e di controllo”.

Pontedera 11 ottobre 2011

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Cambio al vertice della Polizia Municipale

Riproduciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sui quotidiani IL TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA del 04/10/2011

 

martedì
4 ottobre 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
  Cambio al vertice dei vigili urbani

Il comando passa a Stefanelli

 

di PAOLA ZERBONI

PONTEDERA

UNA CERIMONIA solenne, come quelle che a Pontedera si vedono solo per le parate militari, e il picchetto d’onore della polizia municipale schierata nel piazzale antistante la nuova sede dei vigili urbani, in via Fratelli Bandiera. Ma il passaggio del testimone tra il comandante Giuseppe Mannucci, che va in pensione dopo quasi 40 anni di servizio (è stato assunto nel 1972 ed è comandante della polizia municipale di Pontedera dal 2003) e il suo successore, Michele Stefanelli, già alla guida della polizia locale Alta Valdera, è stato soprattutto un saluto sul filo della commozione. L’abbraccio della città (e delle sue istituzioni) a chi, in questi anni, ha saputo «coniugare – così il sindaco Simone Millozzi – il rigore necessario agli operatori dell’ordine e della sicurezza pubblica a grandi doti umane e di dialogo, mai derogando alle necessità del rispetto della legalità». «t diventata proverbiale – ha sottolineato il sindaco – la sua capacità di rivolgersi a ogni tipo di cittadino, cercando un modo civile e rispettoso delle leggi, per far fronte ai problemi che si presentavano quotidianamente». «Questo lavoro mi mancherà – ha detto il comandante uscente, e mi mancheranno i miei collaboratori. Un corpo preparato professionalmente che ha saputo dare il meglio di sé. Questo lascio in eredità al mio successore, una squadra affiatata che sa svolgere i propri compiti in modo coordinato con le altre forze dell’ordine, cui vanno i miei ringraziamenti e la mia stima. Ringrazio i pontederesi, che mi hanno sopportato e la mia famiglia che mi ha permesso, in tutti questi anni, di lavorare con serenità».
LAVORO di squadra è la parola d’ordine anche per il neo-arrivato dottor (è laureato in Giurisprudenza) Michele Stefanelli, per il quale l’operare in team non è certo una novità visto che, dopo aver iniziato come comandante della polizia municipale di Peccioli, successivamente ha diretto il primo corpo di polizia locale associato tra i sei comuni dell’Alta Valdera, cioè il nucleo fondante dell’Unione Valdera. Un ruolo, quest’ultimo che, sempre rimanendo in tema, passa oggi alla prima comandante donna, il capitano Daiana Marconcini di Palaia. Stefanelli ha iniziato il suo discorso citando il motto dei «ghisa», i vigili urbani milanesi «a noi è affidata la città». «Significa – ha detto Stefanelli – farsi carico dei problemi grandi e piccoli di una città. Chi comanda non lo fa per desiderio di primeggiare, ma per spirito di servizio. Ringrazio il comandante Mannucci per la disponibilità dimostratami in questi giorni di avvicendamento e credo che la sua collaborazione continuerà pur se con altre forme e in altri ruoli, con questo comando. Spero di acquisire il senso di appartenza e l’amore del comandante Mannucci nei confronti di Pontedera e dei pontederesi». E da pontederesi non possiamo che augurargli il nostro più caloroso «in bocca al lupo»

martedì
4 ottobre 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
III
  Vigili, passaggio di consegne  

L’Unione sta per varare il primo servizio in rete riguarda la riscossione delle multe per i 15 Comuni

In città c’è il nuovo comandante, una donna alla guida de 9llta Vage

PONTEDERA. Passaggio di consegne con tanta emozione e molte possibili novità per la polizia municipale di Pontedera, per quella dell’Alta Valdera e più in generale per i quindici Comuni dell’Unione. Dopo il saluto del consiglio comunale per il capitano Giuseppe Mannucci è arrivato il momento di passare il comando della polizia municipale cittadina – dopo quarant’anni di servizio – al dottor Michele Stefanelli che arriva da una lunga esperienza di comando a Peccioli e nell’Alta Valdera. Si può dire che Mannucci ha vissuto e partecipato in prima persona a molti cambiamenti che hanno interessato Pontedera, come ha più volte evidenziato il sindaco Simone Millozzi. «Le parole che ho ascoltato in consiglio comunale mi hanno fatto venire i brividi, così come moltissimi messaggi di cittadini. Lascio in eredità a Stefanelli un corpo professionalmente preparato che mi ha dato la possibilità di risolvere molti problemi della città. Lascio anche un gioiello, il nuovo comando della polizia municipale che ci è invidiato da tutti», ha detto Mannucci ringraziando quanti lo hanno aiutato in questi anni di lavoro. Anni in cui la polizia municipale interfaccia dell’amministrazione comunale con i cittadini – ha saputo costruire anche un buon rapporto di collaborazione con le altre forze di polizia. Stesso impegno che Stefanelli intende portare avanti contando anche sulla collaborazione esterna dell’ormai ex comandante. «Spero di acquisire il suo amore per la città e i suoi cittadini», ha concluso Stefanelli rivolgendosi a Mannucci e ringraziando i Comuni dell’Alta Valdera che gli hanno permesso di accettare il nuovo incarico.
Sì, i Comuni dell’Alta Vadera per sei mesi gli consentono di misurarsi con la realtà della città della Piaggio. La guida della polizia locale è passata a Daiana Marconcini, già vice, una delle poche donna al comando di un corpo della polizia municipale in provincia (l’altra è a Vicopisano).
«Come Comuni dell’Alta Valdera – spiega il sindaco di Peccioli, Silvano Crecchi – abbiamo deciso per una soluzione interna. L’incarico a Daiana Marconcini sarà confermato allo scadere dei sei mesi». E nelle previsioni dell’Unione c’è pure quella di un coordinatore degli uffici della polizia municipale dell’Unione della Valdera, individuando alcune sub aree omogenee tra loro che conserverebbero un loro comandante. E quanto anticipa Filippo Fatticcioni, sindaco di Capannoli e presidente dell’Unione, spiegando che tra poche settimane sarà creato un ufficio unico per la gestione delle multe e dei contenziosi delle centri che fanno parte dell’Unione. È già stato pubblicato l’avviso per selezionare il personale (con la mobilità interna). Sarà il primo servizio della polizia municipale che viene gestito in rete.

Sabrina Chiellini



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Sull’accordo alla Metalplastic per il superamento della crisi

Riproduciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sui quotidiani IL TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA del 04/10/2011

 

martedì
4 ottobre 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
IV
Metalplastic, un piano per superare la crisi

Chiesta la proroga degli ammortizzatori sociali, l’organico sarà ridotto di una decina di persone: entro un anno l’uscita dal tunnel

Tutta la produzione sarà spostata dal Gruppo nello stabilimento di Pontedera

PONTEDERA. La ricetta è semplice: aumentare la produzione, eliminare sprechi e tempi morti. E, soprattutto, una grand esinergia tra il vertice e la base. Sono questi i cardini del piano industriale che la Metalplastic ha varato, con il consenso dei dipendenti e dei loro rappresentanti sindacali, per cercare di uscire dalla crisi che da mesi, oramai, attanaglia, il settore della meccanica.
Alla Metalplastic, che si occupa di stampaggio e verniciatura di parti plastiche delle moto, lavorano poco più di centodieci dipendenti. La quasi totalità del materiale prodotto è diretto alla Piaggio. In parte minore ad altri marchi, sempre del Gruppo di Roberto Colaninno. Il piano che il vertice aziendale ha varato, punta a portare l’organico intorno ai cento. Sei dipendenti hanno già scelto di lasciare l’azienda. Altri dieci saranno individuati da un percorso fatto di incentivi, ma soprattutto della volontà individuale di lasciare il lavoro. Per gli altri, invece, è stata chiesta la proroga della cassa in deroga e, a gennaio, dovrà scattare la cassa integrazione straordinaria, per crisi. A spiegare i termini dell’accordo è Andrea Segnanini, direttore centrale del personale del Gruppo Prima, che detiene Metalplastic. «Il primo passo che abbiamo cercato di compiere – spiega il manager – è quello di incrementare la produzione. Come? Trasferendo in Valdera alcune lavorazioni che erano state portate altrove. È soprattutto un riconoscimento della professionalità di cui gode l’organico impiegato a Pontedera. Una cosa importante, da mettere a fuoco, è che la crisi c’è. La stiamo avvertendo, ma, abbiamo deciso di affrontare un percorso, tutti insieme, per cercare di venirne fuori».
I lavoratori, dicono i vertici della Metalplastic, non solo sono stati disponibili, ma hanno contribuito, con il loro comportamento, a mettere a fuoco anche alcune situazioni da correggere. Ne è consapevole il nuovo amministratore delegato della Metalplaastic, Antonio Trifici. «Siamo arrivati alla redazione di questo piano – spiega dopo alcuni mesi di studio delle potenzialità dell’azienda di Pontedera. Abbiamo capito che lo sviluppo era possibile, prima di tutto per le professionalità che vanta l’azienda e poi per il fatto che qui, sia lo stampaggio che la verniciatura, si sviluppano in maniera integrata. Non accade ovunque».
Così è stato deciso di portare nello stabilimento di Pontedera più macchinari. E quindi di incrementare il volume di lavoro. «Ma abbiamo deciso anche di eliminare alcune situazioni che non risultavano redditizie: ad esempio alcuni tempi morti nella produzione, esternalizzando alcune fasi che, altrimenti farebbero perdere reddito. Sia chiaro: le esternalizzazioni le faremo tutte sul territorio, rivolgendoci ad aziende della zona, addirittura contigue al nostro stesso stabilimento».
Sul fronte sindacale, hanno discusso e firmato l’accordo per il rilancio Stefano Del Punta, per la Filcem Cgil, Enrico Barabotti per la Uilcem-Uil, Fabrizio Roberti, della Femca Cisl e Giuseppe Ghilarducci della Ugl chimici. «Questo accordo – sottolinea Del Punta – arriva dopo un periodo di incertezza sul futuro dell’azienda, sulla stessa guida dell’azienda. Ora, si apre un nuovo percorso. Parliamo di investimenti. Di prodotti che, dopo essere stati portati altrove, tornano a essere realizzati nuovamente nell’azienda pontederese. Vigileremo affinché gli accordi siglati siano mantenuti».
Secondo i piani dell’azienda, questo percorso dovrebbe traghettare, alla fine del 2012, la Metalplastic fuori dalla crisi. Le previsioni sugli aumenti dei volumi di produzione, a Pontedera, parlano del venti per cento sugli stampaggi e del 25 per cento, invece, per quel che riguarda la verniciatura

I NUMERI DELL’ACCORDO

Attuali dipendenti: 116

Sei stanno lasciando l’azienda, dieci saranno individuati nel corso del prossimo anno, lasceranno in maniera volontaria e incentivata il lavoro.
Incremento della produzione:
20% stampaggio
25% verniciatura

Organico a regime:
100 dipendenti

Chiesta la proroga della cassa integrazione in deroga

Da gennaio scatterà la cassa integrazione straordinaria
Emilio Chiorazzo

«Ora questi impegni siano rispettati: noi vigileremo»

PONTEDERA. Contro la crisi è sceso in campo in prima persona. Ha incontrato i dipendenti delle aziende in difficoltà, ha organizzato incontri istituzionali con gli imprenditori, ha portato gli organismi regionali (l’assessore allo sviluppo economico e, soprattutto, il presidente Enrico Rossi), sul territorio, a toccare con mano le difficoltà che il manufatturiero sta incontrando in Valdera.

Il sindaco Simone Millozzi annuncia con soddisfazione questo accordo che dovrebbe traghettare la Metalplastic fuori dalla crisi. Ma avverte, senza mezzi termini: «Saremo vigili. L’auspicio è che gli impegni presi siano rispettati. Il rilancio di un’azienda sul territorio non può che fare piacere. SI intravede, in quest’accordo, tra Metalplastic e organizzazioni sindacali, un percorso che dovrebbe portare alla fine dl 2012 alla fase di rilancio. Che, tradotto in termini più semplici, significa la salvaguardia di circa cento posti di lavoro. Questo è quello che come istituzione locale abbiamo sempre chiesto agli imprenditori, quando li abbiamo incontrati: salvaguardare l’occupazione. E adesso, il percorso che è stato disegnato insieme, da dirigenti e dipendenti, dovrebbe far superare questo periodo difficile che una città come la nostra, con un tessuto economico tutto basato sul manifatturiero, avverte in maniera particolare».
Millozzi ha seguito ogni la trattativa che ha portato al rilancio. Tanto che ha voluto ospitare a Palazzo Stefanelli il vertice aziendale e quello dei sindacalisti, per illustrare il piano. (ech)

 

martedì
4 ottobre 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
Accordo fatto, la Metalplastic può pensare al rilancio

RICORSO AGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN ATTESA CHE LA PRODUZIONE TORNI A RITMI ELEVATI

di CARLO BARONI

– PONTEDERA

METALPLASTIC riparte. Proiettata al rilancio. Nuovi vertici, l’impegno del Gruppo Prima, un accordo sindacale fresco di firma. E la soddisfazione del sindaco di Pontedera Simone Millozzi che dice: «Con tante vertenze in atto e la crisi che continua a mordere pesantemente, è davvero significativo che oggi si parli di rilancio di Metalplastic, azienda rilevante, con 116 addetti, che punta a consolidarsi e crescere sia nei confronti del Gruppo Piaggio che delle altre aziende legate al territorio».
Metalplastic è un’azienda dell’indotto Piaggio che si occupa di stampaggio e verniciatura di componenti per moto, ma nel prossimo futuro potrebbe iniziare a guardare anche verso altri settori, che da due anni è alle prese con una congiuntura che l’ha esposta a grossi rischi. Crisi comunque non finita. Anzi.
«Abbiamo richiesto la cassa integrazione in deroga precisa Andrea Segnanini, direttore centrale del personale del Gruppo Prima – e a gennaio chiederemo la cassa integrazione straordinaria.

Inoltre favoriremo l’esodo volontario di circa 10 unità. L’ideale, infatti, visto che per sei dipendenti è già stabilito che usciranno con il 31 dicembre, è nel 2012 raggiungere quota 100. Questo passo, unitamente all’incremento della capacità produttiva, dovrebbe portarci entro la fine del prossimo anno fuori dalla cassa integrazione per crisi, lasciando gli ammortizzatori sociali solo per i periodi di bassa produttività fisiologica». Il nuovo amministratore delegato Antonio Trifici ha rilevato che «Metalplastic è un azienda di buon livello, dotata di professionalità e con buone potenzialità – ha detto il piano industriale biennale è frutto di un coinvolgimento totale dei dipendenti. Tutti insieme abbiamo concordato che si può rilanciare Metalplastic». Soddisfazione dai sindacati con Stefano Del Punta (Cgil) che dice: «Si tratta di un buon accordo, favorito anche dai nuovi vertici che si sono impegnati a riportare a Pontedera lavorazioni che non c’erano più».

martedì
4 ottobre 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
Cambio al vertice dei vigili urbani  

Il comando passa a Stefanelli


di PAOLA ZERBONI

PONTEDERA

UNA CERIMONIA solenne, come quelle che a Pontedera si vedono solo per le parate militari, e il picchetto d’onore della polizia municipale schierata nel piazzale antistante la nuova sede dei vigili urbani, in via Fratelli Bandiera. Ma il passaggio del testimone tra il comandante Giuseppe Mannucci, che va in pensione dopo quasi 40 anni di servizio (è stato assunto nel 1972 ed è comandante della polizia municipale di Pontedera dal 2003) e il suo successore, Michele Stefanelli, già alla guida della polizia locale Alta Valdera, è stato soprattutto un saluto sul filo della commozione. L’abbraccio della città (e delle sue istituzioni) a chi, in questi anni, ha saputo «coniugare – così il sindaco Simone Millozzi – il rigore necessario agli operatori dell’ordine e della sicurezza pubblica a grandi doti umane e di dialogo, mai derogando alle necessità del rispetto della legalità». «t diventata proverbiale – ha sottolineato il sindaco – la sua capacità di rivolgersi a ogni tipo di cittadino, cercando un modo civile e rispettoso delle leggi, per far fronte ai problemi che si presentavano quotidianamente». «Questo lavoro mi mancherà – ha detto il comandante uscente, e mi mancheranno i miei collaboratori. Un corpo preparato professionalmente che ha saputo dare il meglio di sé. Questo lascio in eredità al mio successore, una squadra affiatata che sa svolgere i propri compiti in modo coordinato con le altre forze dell’ordine, cui vanno i miei ringraziamenti e la mia stima. Ringrazio i pontederesi, che mi hanno sopportato e la mia famiglia che mi ha permesso, in tutti questi anni, di lavorare con serenità».
LAVORO di squadra è la parola d’ordine anche per il neo-arrivato dottor (è laureato in Giurisprudenza) Michele Stefanelli, per il quale l’operare in team non è certo una novità visto che, dopo aver iniziato come comandante della polizia municipale di Peccioli, successivamente ha diretto il primo corpo di polizia locale associato tra i sei comuni dell’Alta Valdera, cioè il nucleo fondante dell’Unione Valdera. Un ruolo, quest’ultimo che, sempre rimanendo in tema, passa oggi alla prima comandante donna, il capitano Daiana Marconcini di Palaia. Stefanelli ha iniziato il suo discorso citando il motto dei «ghisa», i vigili urbani milanesi «a noi è affidata la città». «Significa – ha detto Stefanelli – farsi carico dei problemi grandi e piccoli di una città. Chi comanda non lo fa per desiderio di primeggiare, ma per spirito di servizio. Ringrazio il comandante Mannucci per la disponibilità dimostratami in questi giorni di avvicendamento e credo che la sua collaborazione continuerà pur se con altre forme e in altri ruoli, con questo comando. Spero di acquisire il senso di appartenza e l’amore del comandante Mannucci nei confronti di Pontedera e dei pontederesi». E da pontederesi non possiamo che augurargli il nostro più caloroso «in bocca al lupo»

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Sulle dichiarazioni di Matteo Arcenni sui tagli ai comuni e sull’Unione

Spiace leggere sulla Nazione di oggi un intervento come quello del consigliere di centrodestra dell’Unione Matteo Arcenni. Spiace perché l’appartenenza politica allo schieramento del premier Silvio Berlusconi lo porta a difendere le sue misure piuttosto che il territorio nel quale vive e dove fa politica. Lo fa tra l’altro condendo le sue dichiarazioni con errori materiali e con la scarsa conoscenza dei meccanismi di finanziamento europeo dei progetti pubblici. Ma l’Unione sta rispondendo con una nota tecnica in cui spiega nel merito gli errori e le inesattezze sui dati.

A me preme sottolineare invece il valore politico di questa presa di posizione di Arcenni. In queste ore stiamo leggendo sulla stampa di autorevoli esponenti del centrodestra, sindaci di città importanti come Prato e Verona, che criticano duramente i tagli ai comuni e agli enti locali. Invece Arcenni viene a fare lezione (sbagliata) di economia alla Valdera, una delle zone che sta esprimendo maggiore innovazione e miglior qualità della vita. Pontedera è considerata dal settimanale Panorama – quando riporta lo studio del centro Sintesi di Mestre – una delle città dove si vive meglio del centro sud. Questo è anche merito delle politiche attuate dagli enti locali, (dalle biblioteche ai servizi sociali) e dal nostro dialogo con i cittadini. Per Arcenni tutto ciò non va bene. Il vero dato politico che Arcenni cerca di coprire è che ieri sera, alla sede dell’Unione, il centrodestra ha rifiutato di votare il documento, ordine del giorno, basato sul testo dell’Anci (approvato anche dai sindaci del centrodestra), contro i tagli agli enti locali della manovra Berlusconi. E’ questo forse che Arcenni prima di tutto dovrebbe spiegare ai cittadini della Valdera: perché ancora una volta si colpiscono i più deboli, i territori locali, i servizi ai cittadini comuni e non i privilegi, le caste, le corporazioni e i grandi sprechi… Arcenni ha perso un’altra volta l’occasione per dimostrare sintonia di interessi con il nostro territorio, si badi bene non con la parte politica a cui appartengo, ma con la Valdera tutta: dai pensionati, ai non autosufficienti, dai pendolari agli imprenditori che non riescono a riscuotere perché i pagamenti degli enti locali sono bloccati anche se i comuni hanno i soldi in cassa e hanno bilanci sani. Queste sono le risposte che Arcenni dovrebbe dare. Le lezioni sui bilanci sani a noi non servono perché li abbiamo sempre saputi fare bene e i risultati di questo territorio lo dimostra.

Pontedera, 16 settembre 2011

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La chiusura simbolica dell’ufficio Anagrafe e Stato Civile

Carissimi cittadini,

giovedì 15 settembre dirò al Prefetto e al Ministro dell’Interno che questo Comune non è più in grado di dare i servizi ai cittadini. Chiuderò simbolicamente l’ufficio Anagrafe e Stato Civile.

Si tratta di una forma di protesta molto forte, contestuale in tutti i Comuni italiani, alla quale siamo arrivati perché non siamo riusciti a far cambiare una manovra economica necessaria ma sbagliata nelle parti riguardanti le istituzioni territoriali.

Non vogliamo peggiorare la qualità della vostra vita ma cercare di migliorare i servizi e le prestazioni in tutti i settori e di difendere i vostri diritti.

Oggi non è più possibile perché si preferisce togliere ai Comuni invece di andare a vedere dove le risorse si sprecano realmente.

Ogni anno i Comuni hanno portato soldi alle casse dello Stato per un totale di oltre 3 miliardi di euro. Lo Stato continua a sprecare e noi siamo costretti ad aumentare le tasse o a chiudere i servizi.

Ho deciso di scrivervi per far conoscere a che punto siamo arrivati e perché ognuno di voi possa rendersi conto che la protesta che i Comuni e l’ANCI stanno facendo non è la protesta della “casta” ma di chi lavora seriamente per rendere i nostri Comuni ed il nostro Paese sempre più solidi, competitivi e vivibili.

Se mi verrete a trovare vi aprirò le porte del vostro Comune

Il Sindaco Avv. Simone Millozzi

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Sull’apertura della scuola

In queste ore comincia un nuovo anno scolastico per centinaia, migliaia di bambini e di ragazzi. C’è l’emozione del rientro in classe, c’è chi comincia una nuova fase di studi, chi cambia scuola, chi passa ad una nuova fase della carriera scolastica. A tutti voi giunga il mio augurio e il mio saluto. Buon anno, scuola! Buon anno ad insegnanti, studenti e genitori. Buon anno a tutto il personale della scuola. L’inizio di ogni anno scolastico è un fatto consueto ma utile a riflettere sulla scuola e su tutti quelli che le stanno vicino pedagogicamente. Significa innanzitutto valorizzare il lavoro quotidiano dei docenti e trovare modi perché nessun ragazzo si disperda, capire come le risorse assegnate alla scuola sono investimenti e non sprechi. Mai come oggi ciò è importante. I comuni sono spesso oggi chiamati, unico interlocutore istituzionale davvero vicino ai cittadini, a surrogare le assenze di altri soggetti. I tagli del Governo che hanno così duramente colpito il sistema scuola producono effetti che ricadono sul territorio. E i genitori si rivolgono giustamente ai comuni. Noi ci siamo e ci saremo. Pur se oberati dal peso principale dei tagli abbiamo dimostrato quanto sia importante e strategica la scuola per noi. Il Comune di Pontedera ha investito più di un milione di euro nel rifacimento del tetto della scuola Pacinotti, anche attraverso l’Unione della Valdera. In questo quadro abbiamo inoltre salvaguardato e anzi aumentato le sezioni di scuola materna su tutto il territorio della Valdera, nonostante anche qui la soppressione già decisa dal Ministero dell’Istruzione. E grazie all’Unione sono stati limitati gli effetti drammatici dei tagli che i territori locali stanno subendo in questa logica poco oculata di tagli indiscriminati. Famiglie, giovani, meno abbienti, pagano duramente i tagli fatti ai territori che sono quelli che più di altri erogano servizi ai cittadini.

Noi abbiamo anche avviato iniziative nuove insieme al mondo della scuola: quest’anno in partirà l’iniziativa “scuola senza zaino”, ad esempio. E non abbiamo mai voluto rinunciare a premiare i centisti, ad esempio, o a promuovere lo sport tra i giovani (sport in cartella). Il Comune crede nell’importanza della scuola e della formazione per il futuro della nostra comunità. Ci opporremo con tutte le nostre forze alla strada, già intrapresa, di de-qualificazione del nostro sistema pubblico d’istruzione e al tentativo di diminuire il livello di qualità raggiunto dal nostro sistema scolastico.

Don Milani diceva che la scuola e la conoscenza rendono libero l’uomo, anche il più umile. Oggi forse non è più sufficiente studiare per essere liberi ma sicuramente è necessario aver studiato se si vuole essere liberi. Buon anno scolastico a tutti.

Pontedera, 12 settembre 2011

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L’ultimo saluto a Daniela Donati

Daniela Donati

ho scritto queste parole immediatamente dopo aver saputo quello che temevamo e che non avremmo mai voluto affrontare.

E’ difficile in certi momenti trovare le parole adatte per esprimere i propri sentimenti, ciò che sentiamo davvero.

Soprattutto non si riesce ad essere adeguati al momento triste che si vive e si ha il timore di non essere in grado di esprimere in modo appropriato il sentimento diffuso di una comunità, quella che Daniela ha servito in questi anni, di sgomento per una scomparsa così prematura e di riconoscenza per tutto quello che ha fatto e rappresentato per la città e per molti di noi.

Timore in qualche modo anche del suo giudizio, un giudizio sempre vigile che con discrezione ma altrettanta fermezza ha accompagnato il suo lavoro alla guida dell’amministrazione comunale.

Un giudizio rispettato e spesso temuto, per la profondità dell’analisi e la capacità analitica che lo accompagnava.

La morte rende muti, dice un detto delle nostre zone. E il silenzio esprimerebbe bene la tristezza e il nostro stato d’animo. Ma in queste occasioni è necessario anche riflettere e ricordare ciò che è stato.

Ricordare la nostra Daniela Donati, il Direttore Generale del Comune di Pontedera.

Con la scomparsa di Daniela la nostra città perde una persona di elevata professionalità, grandissima competenza, straordinaria umanità: una figura di alto profilo istituzionale che, meglio di ogni altra, ha saputo interpretare il ruolo di classe dirigente di questa comunità e di questa società.

Una donna di grandi capacità e di straordinarie qualità. Ma anche una persona dotata di grandi sentimenti e di una forte personalità.

Tutti sappiamo quanto sia importante e difficile per le donne oggi, in Italia, riuscire a conciliare i tempi del lavoro e quelli della famiglia. Tutti sappiamo quanto sia irta la strada per le donne, quanto siano grandi le difficoltà, doppie di quelle che devono affrontare gli uomini, per ottenere le giuste soddisfazioni che i sacrifici dovrebbero dare.

Daniela era stata contenta quando una rivista nazionale dedicò un servizio speciale sulle “donne di Pontedera” dove si raccontavano le mille esperienze di donne che avevano raggiunto il loro personale traguardo. Quella rivista aveva voluto intervistare anche lei. Forse non si rendeva conto a volte di quanto importante fosse il suo ruolo. Che lei svolgeva con naturalezza.

Era contenta per lei ed era contenta anche per tutte le altre donne. Anche questa era una sua caratteristica: a volte le donne non amano la competizione di altre donne. Lei invece riusciva a valorizzare e promuovere la loro indole.

Forse non era una caso che, con grande orgoglio, questa città si era vantata, all’inizio di questa amministrazione, e si vanta ancora oggi, di avere ai vertici della macchina amministrativa delle donne. Se la città oggi è più “rosa” è anche grazie a lei.

E forse è anche grazie a queste sensibilità che il Comune ha raggiunto i suoi traguardi. Sarà un caso che la nostra città è stata considerata in uno studio di un grande centro di ricerca una delle città dove meglio si vive in Italia.

E’ casuale? A volte si pensa che sia solo la politica a determinare le scelte. Non è cosi. La macchina amministrativa, che Daniela così bene guidava, ha un ruolo importantissimo. Daniela lo sapeva e non ha fatto mai mancare il suo apporto.

I problemi esistono ovunque ma lavorare in questo Comune, amministrarlo da sindaco o da assessore, è un grande orgoglio. Penso di rappresentare la voce di tutti i dipendenti comunali, di tutti i colleghi di Daniela, se dico che questo è anche merito suo.

Questo Comune ha saputo plasmarsi un po’ a sua immagine: quella di una donna, sensibile e attenta, competente e decisa.

E il mio pensiero va in questo momento anche alla famiglia di Daniela, a tutti i suoi cari, a suo marito, Floriano, che con grande dedizione l’accompagnava e le stava vicino in ogni momento. Si suol dire che dietro ad ogni uomo che raggiunge grandi traguardi ci sia una grande donna. Senza nulla togliere alle capacità di Daniela credo che Lei abbia avuto alle spalle un grande uomo, che ha saputo sostenerla e aiutarla.

Mi ha colpito in questi mesi la vicinanza a Daniela anche di sua figlia, Paola, che con pazienza veniva ad attenderla al termine del lavoro mattutino. L’attesa si prolungava spesso fino a tardi, a causa dei numerosi impegni che Daniela aveva in Comune, costringendo madre e figlia a pranzare ad orari improbabili. Ma anche questo era un segno dell’affetto che Daniela riusciva a dare e non faceva mancare alla sua famiglia.

Ma la famiglia di Daniela è stata anche questo Comune, questa Giunta e questa città.

Pontedera deve tantissimo a Daniela. Daniela amava moltissimo la sua città e credo che tante delle iniziative che Lei ha promosso fossero, in fondo, non solo le giuste procedure burocratiche e amministrative, ma in realtà erano gesti di affetto di un cittadino verso la propria comunità.

E tutto questo non si era fermato nemmeno durante l’inesorabile incedere della malattia.

La ricordo ancora gli scorsi inverni, durante le nevicate. Lei faticosamente, mentre il male la divorava crudelmente e la colpiva dolorosamente, di prima mattina, arrivava immancabilmente in Comune con il suo alto senso del dovere e con il suo sorriso che non ci ha mai fatto mancare.

Sempre disponibile ad ascoltare tutti e a cercare soluzioni. Mai sbrigativa, mai ostile. Sempre pronta al confronto, alla dialettica, anche aspra, ma costantemente rispettosa dell’interlocutore che aveva davanti.

Dirigente scrupolosa e sempre animata da un alto profilo istituzionale ha saputo, in tutti questi anni, coniugare, al meglio, grande professionalità e profonde doti umane, interprete e animatrice a pieno titolo dei progetti di cambiamento e trasformazione della città ha offerto ai cittadini, ai dipendenti e agli amministratori un punto di riferimento insostituibile nei momenti più delicati e difficili.

La passione per la cosa pubblica, un’intelligenza acuta e una grande determinazione erano i tratti essenziali della sua personalità. Caratteristiche che gli consentivano di trasmettere sicurezza e creare quel clima di fiducia e affidabilità dal quale tutti noi, amministratori e dipendenti, poter attingere nuovi stimoli e riprendere il filo di tanti progetti.

L’entusiasmo che la spingeva a partecipare, a dedicare il proprio tempo e le proprie energie a proporre soluzioni, senza orari e oltre le proprie responsabilità, è stato sempre qualcosa di palpabile e che tutti avvertivamo, e così la ricorderemo: accomodante e flessibile nelle discussioni e nella ricerca delle soluzioni, ferma e poco accondiscendente nel richiedere impegno, responsabilità, rispetto dei ruoli.

Del resto questa era la cosa che più la appassionava: dare concretezza e continuità alle incombenze che era chiamata a svolgere, mettere le proprie capacità operative al servizio di un’idea e vederne i risultati.

Questo lo ripeteva sempre, e quando ne stava troppo lontano, come purtroppo è accaduto in questi ultimi tempi, ne soffriva forse ancor più della malattia.

Non è un caso che ci abbia accompagnato fino all’ultimo. Non ha mai voluto interrompere il suo lavoro.

Ora, cara Daniela, sappiamo che ci mancherai. Sappiamo che in Comune perdiamo un grande punto di riferimento. Che il vuoto che hai lasciato è enorme.

Adesso è il momento di lasciare lo spazio al silenzio. Le parole non possono spiegare oltre ciò che sentiamo. E forse il silenzio può aiutarci a trovare dentro di noi i pensieri e i ricordi più belli che avremo di te.

Ciao Daniela, ci mancherai

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La vicinanza del sindaco e della giunta alla famiglia di Daniela Donati

L’Amministrazione Comunale, appresa la notizia della prematura scomparsa della D.ssa Donati Daniela, Direttore Generale del Comune di Pontedera, si unisce con profonda e sentita commozione al dolore della famiglia, abbracciando idealmente e con grande affetto il marito Floriano e la figlia Paola.

Con la scomparsa di Daniela la nostra città perde una persona di elevata professionalità, grandissima competenza, straordinaria umanità: una figura di alto profilo istituzionale che, meglio di ogni altra, ha saputo interpretare il ruolo di classe dirigente di questa comunità e di questa società.

Dirigente scrupolosa e sempre animata da un alto senso del dovere, negli anni trascorsi al servizio della nostra comunità e alla guida della macchina comunale ha saputo coniugare al meglio grande professionalità e profonde doti umane, interprete e animatrice a pieno titolo dei progetti di cambiamento e trasformazione della città ha offerto ai cittadini, ai dipendenti e agli amministratori un punto di riferimento importante nei momenti più delicati e difficili.

La dr.ssa Daniela Donati

Lo sgomento per la scomparsa si accompagna ai sentimenti di riconoscenza e gratitudine per lo spirito costruttivo e di concretezza che manifestava di fronte ai problemi anche complessi che si dovevano affrontare. Ci ha aiutato a credere in noi stessi ad avere coraggio senza avere paura di paragoni, dando serenità e ordine al nostro agire politico.

Al marito Floriano, alla figlia Paola, la vicinanza e l’affetto del sindaco e della giunta.

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Sottoscritto il protocollo d’intesa per l’innovazione e l’hight-tech

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e TIRRENO PONTEDERA di mercoledì 6 luglio 2011

mercoledì
6 luglio 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
3
«Cervelloni» uniti per non sprecare fondi e tempo prezioso

I POLI DELLA RICERCA DI PONTEDERA , PISA E GROSSETO COLLABORERANNO TRA LORO

PONTEDERA – ANCHE Grosseto si muove per fare qualcosa di simile a Pont-Tech, Pont-Lab, Polo tecnologico di Navacchio, del comprensorio del Cuoio e di Peccioli. Ovvero, i centri pisani di studio, ricerca, applicazione e sviluppo di aziende, enti dove il pubblico vuole incoraggiare il privato a realizzare nuove imprese. Da sindaco di Pontedera, il governatore Enrico Rossi dette il via all’operazione che ha portato nell’ex dente Piaggio laboratori e ricercatori, studiosi e giovani imprenditori, nuove aziende che nascono. E pur se le difficoltà non mancano e a volte gli ostacoli vincono la battaglia, Rossi ha programmato 12 poli toscani di questo tipo. Anche Grosseto si candida a ospitarne uno, rivolto soprattutto alla cantieristica navale.

Il rischio è però che da una parte all’altra della Toscana si studino più o meno le stesse cose, e si facciano ricerche già fatte o in azione da altre parti, con conseguente spreco di soldi. Insomma, si impongono sinergie. Proprio per questo, fra la Provincia di Pisa e quella di Grosseto è nato ufficialmente ieri, nell’aula nobile di Palazzo Stefanelli, un accordo con tanto di firme e protocolli. «L’idea -ha ammesso lo stesso assessore grossetano che ha firmato il protocollo, Gianfranco Chilini – è partita da Pisa, ed è scaturita anche da una delegazione pisana-pontederese che lo scorso agosto venne a Grosseto. Ma noi, questa idea, l’abbiamo subito fatta nostra perché questi non sono i tempi di sprecare tempo e denaro. Anzi, le esigenze sono opposte, come vuole il mondo ormai globalizzato e come chiede la regione Toscana».

IL PROTOCOLLO è stato firmato dal presidente della provincia di Grosseto, Leonardo Marras, dal presidente Andrea Pieroni per Pisa e dal sindaco di Pontedera, Simone Millozzi, che ha introdotto la conferenza di presentazione dell’iniziativa, con la partecipazione del dottor Lanzara, presidente di Pont tech. Millozzi ha fatto anche un esempio concreto dei risultati già ottenuti a Pontedera. E’ quello della plastica riciclata, «sulla quale – ha detto Millozzi – e per la quale si è studiato e ricercato a fondo, arrivando a creare un nuovo mercato e nuove aziende che stanno cominciando a rifornire anche la Piaggio». Fra Pisa e Grosseto, intese come province, c’è Livorno. Ma non è tagliata fuori perché Pont-Tech sta già collaborando col centro labronico di ricerca e applicazione, nel campo dei motori. Dunque, la rete di rapporti si sta infittendo.

M.M.

mercoledì
6 luglio 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
III
Un matrimonio tecnologico

Accordo con la provincia di Grosseto per mettere in rete i servizi

PONTEDERA. Le province di Grosseto e Pisa affiancate dal Comune di Pontedera fanno squadra nel nome dell’innovazione. Stipulano un accordo che varca i confini territoriali e apre nuove frontiere di collaborazione. All’insegna di generose opportunità per le imprese e auspicabili occasioni di mercato. Questo in sintesi il contenuto del protocollo d’intesa, valido 18 mesi e rinnovabile, siglato dal sindaco Simone Millozzi, dal presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni e da Leonardo Marras, presidente della Provincia di Grosseto. «Con questa convenzione – spiega Millozzi – si concretizza un percorso ambito e voluto che mette in rete diversi servizi, evita centri di studio e sviluppo doppioni ma offre possibilità di potenziamento alle filiere industriali, commerciali e tecnologiche puntando sul sostegno pubblico delle aziende private». E dove la ricerca si fa largo la Regione la premia, emanando un avviso di finanziamento finalizzato alla costituzione di 12 Poli di Innovazione. Così i 3 protagonisti del patto non hanno perso tempo, si sono rimboccati le maniche ed iniziato un sodalizio che passa da Pont-tech e Pont-Lab e arriva in quel di Grosseto per dar vita al Laboratorio Tecnologico Multimediale. «Il merito dell’iniziativa – precisa l’assessore grossetano Gianfranco Chelini – va alla provincia di Pisa che un anno fa ci è venuta a cercare. Per la realizzazione del nostro laboratorio prenderemo esempio e collaboreremo con l’esperienza pontederese, sicuri di garantire nuovi stimoli ai nostri comparti. Non solo non ci pesteremo i piedi ma ci tenderemo la mano, capaci di armonizzare i Poli d’Innovazione in fase di costituzione». Per crescere nell’high-tech non basta lo spontaneismo. Ci vuole un’azione combinata. Una sinergia di intenti. «Occorre trovare – ribadisce il presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni – ambiti comuni da vagliare e con cui affrontare lo scenario del futuro. Pont-tech insieme al Polo di Navacchio, a quello conciario e agli incubatori di Peccioli consentono di colmare il fossato tra lo sviluppo tecnologico e l’universo della produzione». Il mondo è cambiato e nell’ottica della globalizzazione che soffoca le piccoli imprese, la parola d’ordine è complementarietà. «Che significa – spiega l’assessore Graziano Turini – accettare la sfida ed avere il coraggio di dare le gambe alle intuizioni». I settori interessati al momento sono 3: la meccanica, la nautica e l’Ict, le tecnologie delle telecomunicazioni e della robotica. Ma lo sguardo di Pont-tech guarda oltre. «Pont-lab è un centro d’eccellenza e ci sono tutte le premesse – aggiunge il presidente Riccardo Lanzara per essere ottimisti. 11 nostro laboratorio è collegato con Complab di Livorno e adesso, grazie a questa firma, con Grosseto. Da una parte ha l’appoggio delle amministrazioni pubbliche, dall’altro dell’Università. A chiudere il cerchio le ditte che operano in una dimensione integrata».

(ps)

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Sulla nuova struttura turistica-balneare dei laghi Braccini

Riproduciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sui quotidiani IL TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA del 22/6/2011

 

mercoledì
22 giugno 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
3
  La città apre il suo primo ombrellone  

DOPO ANNI DI ATTESA PONTEDERA RITORNA AL PASSATO CON UN IMPIANTO ALL’AVANGUARDIA

Presentato lo stabilimento balneare sul lago: domani l’inaugurazione

MENTRE due bellezze prendevano il primo sole e un solitario nuotatore di lunga gittata, un habituè, faceva su e giù da una riva all’altra del lago (quasi 250 metri a volta) più grande e centrale (8 ettari di superficie; i due laterali sono invece di 2 e 1 ettaro, il primo adattato per la pesca) il sindaco Millozzi, il vice Sonetti e l’assessore Franconi hanno calcato per primi la spiaggia (120 metri) e il pontile (60 metri) intorno alla piscina naturale (un trapezio di 80 metri sul lato spiaggia e 60 su lato lago, profondità massima 1 metro e 60). Uno dei soli quattro spazi ufficialmente dichiarati balneabili dall’Arpat (ente regionale che cura l’ambienta e la salute dei cittadini) nelle tante acque interne – fiumi laghi e canali – toscane (gli altri tre sono sull’Ombrone a Grosseto, il parco dei renai a Signa e il lago-diga di Bilancino nel Mugello) dopo accurate analisi sia dell’acqua stessa che delle opere di protezione. Erano le 13 di ieri quando la delegazione del comune è arrivata al bagno Amalia per l’anteprima dell’inaugurazione che dopo una mezza dozzina d’anni d’attesa, e intensi lavori durati sei mesi, apre i battenti domani sera alle 18.30 con una festicciola per tutti e arricchita da in piccolo party

CE L’ABBIAMO fatta – ha detto il sindaco Millozzi, visibilmente soddisfatto – Avevano davanti a noi un parco lacustre che dovevamo rendere fruibile a tutti perché lo meritava e perché poteva e doveva al bagno diventare un’altra, nuova, risorsa per Pontedera. Ce l’abbiamo fatta perché due giovani imprenditori si sono gettati in questa impresa che coniuga ed esalta la bellezza naturale, alla quale nulla è stato tolto, con la fruibilità di un’oasi di verde, di svago, sport e relax. Chiunque potrà continuare a passeggiare e correre lungo il lago senza dover spendere e avendo a disposizione servizi igienici, mentre chi vorrà usufruire della balneazione troverà una spiaggia attrezzata e una piscina naturale davvero belli. Insieme a servizi di bar e ristorazione aperti, in questo caso, tutto l’anno. Anche in inverno».

I DUE GIOVANI imprenditori che hanno investito sul lago trasformandolo nel «mare di Pontedera», come tutti lo ormai lo chiamano, sono Daniele Bini e Danilo De Multas. L’investimento supera abbondantemente il milione, l’architetto è Giuseppe Colucci che in legno ha realizzato uno spazio bar-ristorante di classe, con una terrazza (110 metri) sul lago e ancor maggiore spazio interno, dove saranno possibili dalle 9 di mattina alle 1 di notte spuntini, aperitivi, pranzi e cene anche con insalate e frittura il giorno, e primi, pizza e filetteria (12 tipi di carne) per la cena. I servizi sono rappresentati da cabine –spogliatoi -docce, 80 ombrelloni, giochi per bambini e altro che verrà in seguito, come patini e barche. Gratis è invece il venticello, la brezza, che tutti i giorni si leva dalle 12 fino a sera, la passeggiata lunga più di un chilometro, il verde del lungo lago, il colore dell’acqua che ricorda quello del mare ma con l’orgoglio di essere acqua sorgiva (località Ponte Pollino) trasformatosi in «mare» per le escavazioni della fornace Braccini. La cui ciminiera sventa ancora sul tetto del condominio detto, appunto, La Fornace.
I prezzi dei bagni di lago: come ha sancito la convenzione (firmata per 25 anni) col comune, sono gli stessi della piscina comunale: 7,50 euro per l’ingresso alla spiaggia e piscina, 5 euro di media per ombrelloni con sdraio e lettini.

Mario Mannucci

 

mercoledì
22 giugno 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
I
  Il mare in città? Ora c’è  

Spiaggia, cabine, bare ristorante: ecco Amalia Laghi

PONTEDERA. Ancora poche ore e la spiaggia di Pontedera sarà realtà. Se ne parla da tempo ormai, ma domani sera ci sarà il taglio del nastro, mentre da venerdì mattina Amalia Laghi aprirà ufficialmente i battenti e sarà la vera e propria novità estiva della Valdera. Spiaggia e bagno nell’acqua del lago. Bar da una parte, pizzeria- filetterai dall’altra con vista sul tramonto. Difficile rimanere insensibili al fascino di uno stabilimento balneare tra la Tosco Romagnola e la Firenze-Pisa-Livorno, ma in un contesto naturalistico rigenerato e restituito alla città.

Lo stabilimento. Amalia bar e Amalia pizzeria- filetterai saranno gli elementi caratteristici di Amalia Laghi davanti all’acqua dell’invaso da 9 ettari, ma soprattutto alla spiaggia lunga 150 metri in cui troveranno posto fra i 70 e gli 80 ombrelloni, lasciando spazio anche per chi non vorrà ripararsi dal sole.

Ai lati della struttura principale completamente in legno, vetro e gesso, elementi caratteristici della bioarchitettura (realizzata da Colucci and partners), ci saranno i bagni, le docce e le cabine. Un vero e proprio stabilimento dove si potrà fare il bagno nel lago. Non ovunque, ma nei primi metri davanti alla spiaggia, grazie a una sorta di vasca (alta al massimo un metro e 60 centimetri) sul cui fondo è stata gettata sabbia. L’accesso al bar e alla pizzeria- filetterai sarà libero, così come tutto il perimetro del lago. Si pagherà solo l’ingresso alla spiaggia (7,50 euro nei festivi 5 nei feriali) e l’eventuale noleggio di ombrelloni e lettini.

Si potrà andare in spiaggia tutti i giorni dalle 9 alle 19, la pizzeria- filetteria rimarrà aperta finché ci sarà clientela, mentre il bar chiuderà all’una di notte. Dietro allo stabilimento un altro lago, più piccolo, destinato alla pesca sportiva, già attivo.

Investimento e lavoro. Ben oltre un milione di euro è stato investito dalla Film Caffe in questa operazione che ieri è stata presentata alla stampa dal sindaco Simone Millozzi, dall’assessore alle opere pubbliche Massimiliano Sonetti e da quello allo sport Matteo Franconi.

Amalia Laghi avrebbe dovuto aprire l’anno scorso con una specie di chiosco, per poi diventare un vero stabilimento nel 2011. Il maltempo, però, ha fatto slittare l’inaugurazione di 12 mesi e obbligato a racchiudere in un unico passaggio quel che era previsto in due step. Per portare avanti la struttura sono state assunte a vario titolo 15 persone, tra bagnini, addetti alla spiaggia, alla manutenzione del lago, al bar e personale per la pizzeria- filetteria.

«Un’operazione da applaudire – ha detto Millozzi – perché investimenti di questo tipo non sono semplici da effettuare in momenti come quelli attuali». In passato era già stato fatto il tentativo di unire la sabbia al divertimento. «Lo facemmo al bar del Cineplex – racconta Daniele Bini della Film Caffe insieme a Danilo Demurtas che gestiscono anche lo stesso locale del multisala, il ristorante giapponese Kaori, il Viola alle Tre Campane e la Patata Bollente a Fornacette – ma questo è sinceramente un’altra cosa. La vera scommessa è riuscire a sfruttare bene la spiaggia».

Obiettivi. «Avevamo la necessità di tenere in ordine quest’area – dice ancora il sindaco – in modo da restituirla alla cittadinanza. L’intervento dei privati tramite bando ci ha dato l’opportunità di riqualificare l’intera zona. Già adesso, nei weekend, ci sono intere famiglie che vengono qui a passeggiare e a passare una giornata all’aria aperta. Con l’apertura dello stabilimento ci sarà un luogo in più per i pontederesi per rilassarsi e godere di questo splendido posto».

Fin qui gli obiettivi dell’amministrazione comunale. Ma quelli degli imprenditori sono ovviamente anche economici, considerato l’ingente investimento. «Aspettiamo persone di tutte le età dalla Valdera – sottolinea ancora Bini – ma non solo. Questo potrebbe essere il luogo ideale anche per chi viene dalla Zona del Cuoio o dall’Empolese. E perché no, anche dal Fiorentino, visto che spesso e volentieri le spiagge sono affollate e le strade per raggiungerle lo sono forse ancora di più».

Ma l’idea di fondo è quella di ricalcare in tutto e per tutto quel che sono diventati gli stabilimenti balneari al mare. «Che ormai sono attivi non solo per la tintarella e il bagno, ma anche per la ristorazione – dice di nuovo Daniele Bini – ed è per questo che bar e pizzeria -filetteria rimarranno aperti tutto l’anno, mentre lo stabilimento chiuderà a settembre».

Rispetto del contesto. Come da convenzione (che durerà 25 anni), non ci potranno essere rumori molesti notturni. Il vicinato non è distante e qualche polemica nel recente passato è già scoppiata. per questo, quindi, non si tratterà di un bar da feste e grandi affluenze di giovani. Sarà un luogo di relax così come impone il contesto dei laghi della Fornace Braccini.

Ci sarà posto per circa ottanta ombrelloni: una vasca alta un metro e sessanta con il fondo in sabbia assicura il bagno. Il progetto è costato oltre un milione di euro Sono state assunte quindici persone C’è anche una pizzeria

Andreas Quirici

 

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