Piaggio, indotto, economia: Pontedera non è stata ferma

Pontedera e la Valdera non sono state ferme in questi anni. Oggi l’economia internazionale stia vivendo la più profonda fase recessiva degli ultimi 50 anni. Il tasso di disoccupazione è in crescita. La Valdera, secondo l’Irpet, è molto colpita anche perché molto aperta agli scambi internazionali e fortemente industrializzata. Anche la Piaggio e l’indotto risentono di queste difficoltà. La Piaggio che ha visto crescere le proprie quote di mercato soprattutto sul versante orientale e grazie a questo è riuscito a compensare un calo di produzione in Europa e Stati Uniti. Ma sono state proprio le istituzioni locali che più di ogni altro hanno tenuto alti questi temi in questo territorio. E sono le istituzioni locali, in primis il Comune di Pontedera, che hanno tentato di sostenere le eccellenze e i punti di forza. Pontedera ha investito grandi risorse nel Progetto Pontedera, creando un luogo fisico di incontro tra il mondo dell’industria e quello della ricerca, evitando la deindustrializzazione selvaggia, scommettendo sull’innovazione. Oggi a Pontedera e in Valdera abbiamo i centri di ricerca, l’Università, abbiamo la robotica, il Cerfitt, il robot spazzino e la domotica. Abbiamo incubatori di impresa, spin-off aziendali ed universitari, laboratori di prove e di misurazioni come Pont-Lab: innovazione, qualità, valore aggiunto questi i temi che guidano la nostra comunità. Abbiamo le carte in regola per uscire dalla crisi. Questo è possibile anche grazie alle scelte lungimiranti delle amministrazioni locali e dei sindaci. Anche per l’indotto vale questo discorso. Oggi molte di loro hanno le carte in regola per aggredire i mercati, per diversificare, per innovare il proprio processo produttivo: qualcuno lo sta facendo. Queste aziende hanno sempre avuto una sponda importante nelle amministrazioni comunali. Non basta, certo. Occorrerebbero politiche nazionali che non ci sono. Questo territorio ha prodotto anche innovazione amministrativa, unendosi (Unione della Valdera), ha investito in infrastrutture, ha avuto capacità di qualificare complessivamente il territorio (si pensi ad esempio allo Studio Sintesi nel quale emerge che Pontedera è la città con la migliore qualità della vita del Centro-sud Italia). Per questo ritengo ingeneroso e fuorviante chi oggi parla di distacco e scarsa comunicazione tra i soggetti del mondo produttivo. Il dialogo può essere più forte, senza dubbio. Forse dovremmo imparare a dialogare anche con altre zone di questa Regione. Forse occorrerebbe rendere più produttivo il dialogo tra ricerca e piccole imprese. Bene. Tutto questo è nella nostra agenda di lavoro. Ma siamo noi che tiriamo le fila ogni giorno di questa crisi. Siamo noi che, insieme alle organizzazioni sindacali, abbiamo sempre avuto posizioni di responsabilità lavorando per la gestione delle problematiche di questo territorio: da quelle ambientali e del governo delle problematiche a quelle economiche e dello sviluppo. Non mi sembra che i risultati, finora, siano stati negativi.

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Sul Consiglio Comunale aperto del 10 novembre svolto alla TMM

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e TIRRENO PONTEDERA di giovedì 11 novembre 2010

giovedì
11 novembre 2010

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
2

Rossi: «La Piaggio globalizzata è un bene per tutti»


In 300 al consiglio comunale aperto organizzato alla Tmm. Il governatore plaude le scelte di Colaninno

di MARIO MANNUCCI – PONTEDERA

ANCHE il governatore della Toscana, ma per Pontedera soprattutto ex sindaco della battaglia contro l’emigrazione a Nusco dei reparti meccanici della Piaggio e della stretta collaborazione con l’allora presidente Giovanni Alberto Agnelli, vede positivamente, come un bene, la politica di grande globalizzazione della Piaggio di Roberto Colaninno. «I suoi risultati hanno consentito di far da contrappeso alle gravi perdite dei mercati occidentali – ha detto ieri davanti a 300 persone riunite nella sala mensa della Tmm, l’industria delle marmitte che rappresenta una delle punte di crisi dell’indotto Piaggio – mantenendo sostanzialmente l’occupazione».

«E’ VERO – ha aggiunto Rossi – che nell’indotto ci sono punti di forte preoccupazione. Siamo solidali e vicini ai lavoratori e alle loro famiglie, e bisognerà intervenire di più usando i fondi Cee e rafforzando la differenziazione e soprattutto la globalizzazione anche dell’indotto, ma se in ogni parte della Toscana e dell’Italia ci fosse stata la stessa attenzione verso l’industria che avemmo qua fin da quindici anni fa, e da cui dipende anche la non drammatica situazione attuale, l’Italia e la Toscana avrebbero qualche problema in meno».

PIU’ o meno le stesse cose le aveva già dette, anzi, ripetute nell’intervento d’apertura del consiglio straordinario, per la prima volta tenuto in una fabbrica, il sindaco Millozzi. E più o meno gli stessi concetti ha espresso il presidente della Provincia, Andrea Pieroni. Ma Riccardo Bargagna, lavoratore della Metalplastic, ha ribattuto che «la nostra azienda ha annunciato 60 licenziamenti, dunque non sono giuste le dichiarazioni positive sulla Piaggio». Per il segretario locale della Lega Nord Toscana, Giulio Cesare Susini, «la globalizzazione senza freni è una rovina anche per noi di Pontedera. E’ colpa dell’Europa dei burocrati – ha aggiunto – che hanno eliminato ogni barriera con l’Oriente. Ma il governatore leghista del Piemonte, Cota, sta intanto scontando l’Irpef alle aziende che non delocalizzano». Per il Pdl ha parlato il consigliere regionale Donzelli, esprimendo solidarietà e appoggio ai sindacati, di cui sottolinea il ruolo anche Giacomo Zito, che il 16 novembre incontreranno la Piaggio. Donzelli chiede poi che le istituzioni toscane fermino questa delocalizzazione che ricade sul territorio». Sulle istituzioni toscane è comunque emersa una inevitabile diversità di giudizio fra centrodestra e centrosinistra. Ha parlato anche il neo esponente di Fli, Matteo Bagnoli, criticando le «errate o scarse politiche del governo e delle istituzioni locali».

MOLTI gli interventi dei sindacalisti, ma sostanzialmente non contrastanti. Franchi (Cgil), Mangini e Cima (Cisl), Casati e Gerini (Uil), Inserillo (Ugl) e altri hanno chiesto che la Piaggio investa di più sulle officine meccaniche, che il governo e la Toscana facciano politiche più incisive in difesa delle due ruote, «incentivando – dice Mangino – il ricambio dei 6 milioni di mezzi ora circolanti», che l’indotto possa qualificarsi di più, che le istituzioni siano più presenti e incisive». Impossibile riportare il pensiero di tutti per la varietà e il numero degli interventi. Forte, comunque, la preoccupazioni di lavoratori di aziende dell’indotto, come Massimo Zucchelli della Tmm che si è dichiarato «assai poco ottimista per il futuro della fabbrica».

giovedì
11 novembre 2010

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
III

Rossi in campo per Pontedera


Dal consiglio comunale l’impegno a convocare un tavolo con Piaggio

PONTEDERA. «Un segnale di vicinanza al mondo del lavoro e alle imprese». È così che il sindaco di Pontedera Simone Millozzi inquadra la seduta del consiglio comunale nell’insolita cornice dello stabilimento Tmm. «La sede non è stata scelta a caso perché qui ci si sta misurando con tutte le difficoltà che sta attraversando l’indotto della Piaggio», sottolinea il primo cittadino. Che subito ammonisce: «Ma la discussione non può ridursi ad essere pro o contro la Piaggio».

La sala è gremita. Tanti gli addetti ai lavori, politici, sindacalisti, rappresentanti delle associazioni di categoria. Ma ci sono anche i volti di operai e imprenditori che il morso della crisi lo provano sulla loro pelle. «Si deve riallacciare un rapporto tra l’azienda e i sindacati ma anche con le istituzioni, perché venga a spiegare il piano industriale – afferma Millozzi -. Il rapporto con l’indotto non può essere solo in termini di costo. Chiediamo alla Piaggio di accompagnare le aziende e di farle crescere».

Il presidente della Regione Enrico Rossi sul ruolo imprescindibile del manifatturiero è pronto a scommettere. «Come dimostra proprio la crisi di questi anni non c’è un vero sviluppo se non c’è l’industria e la sua capacità di produrre occupazione – afferma Rossi -. Semmai la nostra scommessa deve essere quella di trovare il necessario livello di competitività attraverso più innovazione di processo e di prodotto». In campo alcune idee. «Gli investimenti nella logistica, il centro di ricerca sulla mobilità, la tenuta sul territorio della lavorazione dei motori a maggior contenuto tecnologico – sostiene il governatore -. E anche per l’indotto questa è la strada: costruire reti d’impresa tra le piccole e le medie aziende per promuovere l’internazionalizzazione e l’innovazione dei loro prodotti. La regione può mettere in campo il suo peso istituzionale, supportare e incentivare un patto per lo sviluppo tra le forze sociali e istituzionali. Possiamo mettere a disposizione anche i fondi comunitari per supportare un progetto di sviluppo». «In ogni caso noi stiamo dalla parte dei lavoratori – conclude Enrico Rossi -. Per tutto questo chiederemo presto un incontro, con il sindaco e con il presidente della Provincia, con il dottor Colaninno. Chiederemo impegni e strategie chiare». (m.m.)

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Sul sito del Comune di Pontedera visita la galleria fotografica del Consiglio Comunale svolto alla TMM

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Ancora sul dissociatore e sull’intervento di Legambiente

La risposta del sindaco Simone Millozzi
Leggo stamani (8 novembre n.d.r.) l’intervento di Sergio Bellagamba di Legambiente sul dissociatore e non posso fare a meno di rispondere. Non c’è peggior interlocutore di chi ha pregiudizi. Di chi ha preso già le sue decisioni, spesso senza conoscere e non è affatto intenzionato a cambiarle. L’intervento di Bellagamba è un concentrato, raro a leggersi, di pregiudizi offensivi, a volte anche odiosi e che sfiorano il razzismo. Cosa c’entrano gli “ucraini”?, oppure perché dire che le pale costruite in una valle senza vento sono truffe se collocate necessariamente in “Campania”? Che i campani e gli ucraini non possono fare anche cose egregie? Lo sa Bellagamba, ad esempio, che la Campania è una delle regioni italiane dove l’eolico è più sviluppato? E’ un male? Si può confondere una regione con un fenomeno malavitoso? Dove ci porterebbe questa logica? Tutto l’intervento di Bellagamba è un pregiudizio. Si permette di definire “soliti furbetti” coloro che probabilmente utilizzeranno tutti gli incentivi legali previsti per realizzare un “dissociatore molecolare”. Perché associare un termine spregiativo alla legittima ricerca di incentivi previsti dalle leggi di questo Paese?
Entrando nel merito. Non credo che disseminare il Paese di piccoli dissociatori molecolari sia meglio che realizzarne di più grandi. Semplicemente credo si debba guardare quanto questi impianti sono inquinanti. Questo accade analizzando i dati che emergono laddove quegli impianti già sono stati realizzati. Semplice, chiarissimo, razionale. Una istituzione si deve basare solo sui dati e sulla realtà dei fatti e non sulle opinioni di Bellagamba che promuove e boccia impianti, non si capisce sulla base di cosa.
Rispetto alle scelte e agli atteggiamenti che il Comune deve tenere: invito innanzitutto Bellagamba ad un maggiore rispetto. Sappia Bellagamba che il sottoscritto, chiedendo l’applicazione della legge regionale sulla partecipazione, ha ottenuto la sospensione delle procedure autorizzative. Sono andato oltre le richieste che provenivano da comitati e ambientalisti che mi chiedevano solo inchieste pubbliche che nulla avrebbero bloccato. La mia decisione non è stata indolore e non tutti l’hanno apprezzata. Bene. Pazienza. Il mio primo imperativo è la salute dei miei cittadini. Al di la dei pregiudizi. E per salute intendo anche quella che salvaguardo realizzando una filiera di trattamento del rifiuto che non ci faccia finire come altre zone d’Italia, con i rifiuti per strada e che ci porti, nel tempo, al superamento della discarica. I rifiuti per strada sarebbero più dannosi per la salute di ogni altra scelta. Infine mi sembrano davvero gravi le affermazioni, peraltro di un esponente di un’associazione come Legambiente, relative a Geofor e ad altre aziende (peraltro confondendo aziende e compagini societarie e non avendo chiari i ruoli di ognuna di queste società; il dissociatore, ad esempio è proposto da Ecofor service). Le responsabilità relative ad alcune inchieste in corso sono personali. E le persone coinvolte, peraltro innocenti fino a sentenza definitiva, hanno già abbandonato i posti di responsabilità. Da ciò a dare un giudizio sommario sulle politiche dei rifiuti di questo territorio la distanza è enorme. Ricordo a Bellagamba che a Pontedera quasi la metà dei rifiuti sono differenziati. Che il nostro territorio ha avuto delle politiche esemplari anche rispetto ad altre zone della Toscana e che con gli slogan e con l’ambientalismo di maniera non si va da nessuna parte.
Pontedera 8 novembre 2010

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Sul dissociatore la richiesta di sospensione in attesa di ulteriori verifiche: “Sono contrario a decisioni affrettate”

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA di giovedì 7 ottobre 2010

giovedì
7 ottobre 2010

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
III

Dissociatore, stop all’iter il sindaco vuole vederci chiaro «Contrario a decisioni affrettate»


Dissociatone, stop all’iter

il sindaco vuole vederci chiaro «Contrario a decisioni affrettate»
Millozzi chiede l’applicazione della legge regionale partecipazione prima del via libera all’impianto progettato dalla Ecofor a Gello

di Andreas Quirici

PONTEDERA. Stop all’iter per l’approvazione del progetto del dissociatore molecolare di Ecofor Service a Gello. La mossa a sorpresa arriva dal sindaco di Pontedera Simone Millozzi, il quale, dopo aver partecipato a un’assemblea del Coordinamento per la corretta gestione dei rifiuti in Valdera, annuncia: «Chiedo ufficialmente l’applicazione della normativa regionale sulla partecipazione. È l’unico modo per bloccare l’iter e attendere la fine della sperimentazione del dissociatore scozzese».

La normativa è la numero 69 del 27 dicembre 2007, sulle “regole per la promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali” e serve proprio per aprire dibattiti su argomenti importanti come quello ambientale. «Siccome il Coordinamento mi chiede l’inchiesta pubblica – riprende Millozzi – sono io a invocare l’attuazione della legge regionale che, a differenza dell’inchiesta pubblica, è l’unico sistema per fermare l’iter per l’approvazione o meno del progetto presentato da Ecofor Service e da realizzarsi a Gello».

Rinvio al 2011. Alla fine del mese di ottobre sarebbero scaduti i termini per la presentazione delle integrazioni al progetto richieste all’azienda da Asl e Arpat, dall’interno della conferenza dei servizi della Provincia di Pisa, la cui prossima riunione era già stata fissata per la metà di novembre. Sarebbe stato quello il momento in cui il dissociatore molecolare avrebbe ricevuto il via libera alla costruzione o un ulteriore rinvio o la completa bocciatura. Con la mossa di Millozzi, che dovrà adesso essere raccolta dalla Regione Toscana, slitta tutto almeno fino alla metà del prossimo anno.

News dalla Scozia. Il sindaco vuole attendere la relazione dell’ente per l’ambiente scozzese sull’impianto simile a quello che Ecofor Service vuol realizzare a Gello. «Siccome si tratta di una sperimentazione – ha sottolineato Millozzi – che finirà all’inizio del 2011, voglio attendere il giudizio su quel dissociatore dal punto di vista ambientale. Sono responsabile della salute dei cittadini e non ho intenzione di prendere decisioni affrettate. Quando avremo tutti i dati in mano, però, voglio soluzioni concrete da parte del Coordinamento, non poesia o filosofie che, in linea teorica, sarebbero anche giuste, ma che non si adattano alla nostra situazione. Nel 2013 la discarica di Gello per i rifiuti speciali andrà in esaurimento e abbiamo la necessità di superare le discariche, come da indicazioni della Comunità europea. Non possiamo aspettare che si mettano in pratica soluzioni ideologiche».

Strumentalizzazioni. Quello di Millozzi è un po’ uno sfogo. Durante la riunione del Coordinamento dell’altra sera, a cui ha partecipato, ci sarebbero stati alcuni attimi di dibattito acceso tra lui e i cittadini. «Ho apprezzato molto il lavoro del Coordinamento – ha affermato il sindaco – ma qualcuno di loro ha solo cercato di strumentalizzare il problema».

giovedì
7 ottobre 2010

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
1-3

Dissociatore “bloccato”


Sorpresa: il dissociatone è «sospeso»
Il sindaco chiede l’attuazione della legge regionale per valutare meglio il progetto

SE LA RICHIESTA, a sorpresa, del sindaco sarà accettata e attuata, il famoso quanto avversato dissociatore molecolare di Gello («nient’altro che un inceneritore» per chi lo contesta) è rimandato perlomeno di 6 mesi. La richiesta messa in campo a sorpresa da Simone Millozzi è infatti l’attuazione della legge regionale sulla «promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali», denominazione (in linguaggio burocratichese) sotto la quale c’è un istituto a garanzia del diritto popolare discutere un progetto. Sospendendone l’attuazione, come detto, per 6 mesi. Il che significa, nella vicenda dissociatore-inceneritore di rifiuti industriali proposto da Ecofor per Gello, dove progressivamente dovrebbe sostituire la discarica che nel 2013 sarà esaurita, una sospensione fino a primavera. La recente ma già consolidata storia delle discariche e degli inceneritori dimostra tuttavia che sono finora state più le proroghe e gli stratagemmi per andare ancora avanti che non i rispetti dei termini fissati per la chiusura.

«HO MATURATO questa decisione – spiega il sindaco con accanto il suo vice, Massimiliano Sonetti, assessore all’ambiente perché voglio perseguire fino in fondo la strada che ho intrapreso appena si è presentato il caso-dissociatore. Io sono il primo responsabile della salute dei cittadini, per cui ho anche per legge il dovere di difenderla, questa salute. Come ho il dovere di evitare emergenze di rifiuti che significano dover ricorrere a smaltimenti anche lontani, con aggravio di costi e disagi. Ecco perché ho già chiesto una volta il rinvio della decisione e sono andato in Scozia per vedere il dissociatore preso a riferimento per il progetto Ecofor. In Scozia è già attivo ma ancora in via sperimentale. Solo a gennaio l’esperimento finirà e l’agenzia scozzese dell’ambiente, la Sepe che corrisponde alla nostra Arpat, potrà dunque dare un giudizio, si spera, definitivo. Noi lo aspetteremo e lo valuteremo senza che nel frattempo parta il progetto per Gello».

«IL COMITATO – così risponde Millozzi alla domanda se questa sospensione è anche una “vittoria” degli ambientalisti politico-popolari del comitato per la Corretta gestione dei rifiuti in Valdera – chiedeva un altro tipo di commissione. Fermo restando che ce ne sono già due in attività, il comitato tecnico e la commissione comunale ambiente. Ma nessuna di queste ha il potere legislativo di fermare il progetto, mentre quella che chiedo io prevede espressamente la sospensione per 6 mesi. Dunque, sono andato, il Comune è andato, più avanti». «Si sappia però -conclude il sindaco – che quando ogni studio sarà concluso, una decisione andrà presa perché la famosa e ventilata opzione dei “rifiuti zero” può e deve essere una tendenza ma non realizzabile in tempi brevi».

LE SCADENZE
6 mesi di tempo
Se la richiesta verrà accolta, dovrà aprirsi una discussione che bloccherà il progetto fino a primavera. «Ma dopo dovremo necessariamente decidere cosa fare»

Dalla Scozia
Nel frattempo, l’agenzia scozzese dell’ambiente darà il giudizio definitivo sull’impianto locale, per i rifiuti industriali, che dovrebbe essere riprodotto a Gello

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Sull’Unità sindacale di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil in Valdera

Accolgo con piacere e con ottimismo le dichiarazioni pubbliche dei segretari provinciali di Fiom, Fim e Uilm, relative all’impegno di procedere con unità di intenti nel confronto sindacale. I sindacati uniti sono più forti e riescono a difendere meglio il mondo del lavoro. Mai come oggi, negli ultimi anni, il mondo del lavoro ha bisogno di tornare protagonista centrale delle politiche e delle lotte sociali. Solo ponendo di nuovo al centro dell’attenzione il lavoro sarà possibile costruire una società migliore e più giusta.

Questo territorio recupera una giusta unità sindacale, delle associazioni di categoria dei metalmeccanici, che oggi è difficile riscontrare in altre parti del Paese. Questo ci aiuterà. La grande industria metalmeccanica è a Pontedera davanti ad una grande svolta: saper conciliare le grandi sfide ed opportunità della globalizzazione dei mercati e delle merci, e dalla tecnologia, e al tempo stesso saper consolidare e migliorare una presenza storica e strategica per tutto il territorio e per l’imprenditoria minore.

Per far bene ciò c’è bisogno di un confronto che coinvolga tutti. La grande impresa e i piccoli imprenditori, i sindacati e le istituzioni. Convocherò un consiglio comunale aperto a cui inviterò tutti questi soggetti e il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Sarà un momento importante per questo territorio, per trovare una unità di intenti e per rimettere al centro il lavoro, e valorizzare le opportunità legate alla ricerca e alla innovazione. Il polo industriale di questo territorio è tra i più importanti dell’Italia centrale ed è, nel settore delle due ruote, leader europeo. In un Paese che vuole ri-progettare su basi solide il proprio futuro non può non esserci uno spazio importante per l’industria metalmeccanica pontederese.

Pontedera, 4 ottobre 2010

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L’accordo di programma Comune-Provincia sull’IPSIA

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA di domenica 26 settembre 2010

domenica
26 settembre 2010

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
1-I

Una piazza al posto della scuola

Pontedera. Accordo con la Provincia, proprietaria dell’immobile: basta case in centro

Una piazza, al posto della scuola

Passa l’idea dei Comune: il “professionale” sarà abbattuto

PONTEDERA. La Provincia ha accolto le richieste del sindaco: al posto dell’Ipsia, l’istituto professionale che è l’unica struttura scolastica rimasta in pieno centro, non nasceranno altre case e negozi. L’edificio sarà raso al suolo e al suo posto sarà realizzata una nuova piazza. I soldi che la Provincia (proprietaria della struttura) ha previsto di incassare dall’operazione immobiliare di cessione, li recupererà con le costruzioni che il Comune sposterà in altra zona della città.

SILVI IN PONTEDERA I

Meno cemento in centro, la Provincia accoglie la proposta del sindaco.

Firmato l’accordo: i volumi previsti nel 2004 al posto dell’istituto Pacinotti, saranno trasferiti altrove

PONTEDERA. Smantellare e trasferire. Ma soprattutto lavorare per uno sviluppo equilibrato del centro storico. Per una volta la qualità vince sull’abuso urbanistico. E alla fine il Comune rimescola le carte, taglia con il passato e fissa nero su bianco le linee della Pontedera del futuro. Questo dice l’accordo di programma firmato dall’amministrazione comunale e dalla Provincia in merito alla rivoluzione annunciata sugli immobili dell’Ipsia, compresi quelli della succursale e un autorimessa. L’istituto è l’unica scuola superiore rimasta in centro, in via Manzoni. Quando il nuovo stabile sarà pronto e le aule si trasferiranno al villaggio scolastico, la zona cambierà volto. E l’idea originaria di progettazione nasce nel 2004 con l’esigenza da parte della Provincia, proprietaria della struttura, di reperire risorse da destinare alla realizzazione di nuovi uffici a Pisa. L’ipotesi più accreditata puntava sulla creazione di insediamenti abitativi, case, negozi e lottizzazioni. Ipotesi trasformata dal sindaco Simone Millozzi che, a suo tempo, propose un disegno completamente diverso. Una piazza, parcheggi e del verde pubblico al posto di una giungla di cemento. Una lotta contro il sovraccarico urbanistico che si è risolta in un proposito che mette tutti d’accordo. «Abbiamo stabilito – spiega Millozzi – di spostare la capacità edilizia che insiste su questi volumi, in altre aree della città». Così la Provincia avrà modo di recuperare comunque i finanziamenti alienati, per un valore a base gara calcolato intorno ai 5 milioni e 200mila euro, e il salotto buono della città non sarà appesantito e invaso da mattoni su mattoni. «Gli imprenditori che vorranno partecipare al bando – spiega il primo cittadino – dovranno indicare altre zone, non agricole né industriali, da destinare alla costruzione e su cui trasferire le potenzialità edificatorie». Una soluzione finale che lascia ben sperare per la crescita di Pontedera «perché parte da uno spirito di collaborazione», sottolinea il presidente della Provincia Andrea Pieroni. L’accordo prevede già i tempi e le modalità del percorso. «Entro 30 giorni dalla firma del documento – conclude Vanni Bonadio, presidente della società immobiliare Pisa 2001 che ha seguito l’iter – sarà emesso il bando per l’acquisto dei beni. Allora sarà il mercato a dare la risposta definitiva».

Paola Silvi

L’Ipsia demolito. Al suo posto sorgerà una piazza con aree sosta, giardini e spazi destinati prevalentemente ad uso pubblico. Qualche abitazione ed esercizio commerciale su via Manzoni.

L’ex succursale. In piazza Belfiore: ospiterà uffici comunali e, in base ai progetti dell’offerente, alcune installazioni abitative.

Volumi trasferiti. La capacità edilizia di questi volumi sarà trasferita in altre zone della città che dovranno essere rigorosamente non agricole né industriali.

Gii oneri. La detrazione degli oneri di urbanizzazione sulle nuove costruzioni potrà essere trasferita nella realizzazione dei tribunale.

La nuova scuola. I lavori dell’Ipsia al villaggio scolastico finiranno entro l’estate del 2011.

L’accordo in consiglio. Mancano da completare gli Impianti e le officine: l’accordo di programma sarà presentato martedì In consiglio comunale e in quello provinciale. Entro 30 giorni dall’accordo, sarà emesso il bando per l’acquisto degli immobili.

Aiuti al tribunale. Con lo scomputo degli oneri di urbanizzazione si potrà realizzare parte del nuovo tribunale

domenica
26 settembre 2010

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

L’Ipsia raso al suolo, diventerà una piazza

L’Ipsia raso al suolo, diventerà. una piazza

E l’’edificio di piazza Belfiore potrebbe ospitare uffici pubblici

L’idea è quella di prolungare il centro commerciale naturale

PONTEDERA. Tre immobili e 3 trasformazioni. Si parte dall’Ipsia che sarà rasa al suolo. Al suo posto una piazza con tanti parcheggi, alberi, giardinetti e qualche appartamento che farà da cornice alla media Pacinotti. Spazio anche a qualche bottega di vicinato per ampliare fino a via Primo Maggio il Centro commerciale naturale da corso Matteotti. Nel nuovo look, teso a riequilibrare lo sviluppo urbanistico del centro, sarà coinvolta anche l’ex succursale dell’istituto professionale. L’edificio si affaccia su piazza Belfiore e accoglierà qualche ufficio comunale ma potrebbe, a seconda dei progetti pervenuti dai costruttori, ospitare piccoli appartamenti. Il tutto nell’ottica di una riqualificazione. «L’esigenza – entra nel merito il sindaco Millozzi è quella di non appesantire maggiormente un’area di Pontedera che, da qui a breve, sarà interessata da altre due importanti lottizzazioni. Sono quelle che vedranno la luce negli immobili che fino a pochi anni fa erano occupati dalla Automar e la Crastan». Ma c’è di più. Oltre ai trasferimenti delle capacità edilizie in altri territori cittadini adeguati e predisposti «l’offerente – si legge sull’accordo di programma – potrà impegnarsi a costruire, a scomputo degli oneri di urbanizzazione, uno stralcio funzionale del nuovo tribunale, su uno spazio messo a disposizione dal comune anche fuori dal comparto d’intervento. Qualora sia proposta una diversa area di ubicazione del tribunale, questa dovrà essere ceduta gratuitamente». Un “effetto domino” insomma che coinvolgerebbe più di un aspetto e che risponderebbe a più di un problema «perché le scelte urbanistiche – conclude Millozzi – sono lo specchio dell’attenzione verso gli abitanti». (ps)

domenica
26 settembre 2010

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
1-2

Scuola: piazza pulita

Addio al vecchio Ipsia, al suo posto sorgerà una grande piazza

Accordo di programma tra Comune e Provincia. la sede di via Primo Maggio sarà demolita, mentre quella di Piazza Andrea venduta

di MARIO MANNUCCI

– PONTEDERA –

MENTRE gli studenti, gli insegnanti e tutto il personale dell’istituito professionale Ipsia di Pontedera attendono di trasferirsi nella nuova e grande sede alla città scolastica, il cui cantiere comincia a essere «lungo», Provincia e Comune hanno concordato il destino delle due sedi ancora in attività: quella più grande, attestata si via Primo Maggio e via Manzoni, sarà abbattuta e diventerà per gran parte una piazza, con una piccola riedificazione a scopi commerciali soltanto su via Manzoni, mentre quella più storica che si affaccia su Piazza Andrea non sarà demolita e diventerà una struttura pubblica oppure sarà messa sul mercato privato. Ma l’operazione urbanistica su cui ruota l’accordo tra Comune con la Provincia, proprietaria dell’istituito, è più complessa rispetto alla notizia principale perché la Provincia non può permettersi di perdere il patrimonio edilizio rappresentato dall’Ipsia mentre il Comune non vuole case o uffici in quella zona, la parte sinistra-sud di via Primo Maggio, perché davanti è prevista la grande lottizzazione Crastan-Automar, per cui il peso urbanistico risulterebbe insostenibile. L’accordo prevede infatti che le ditte interessate a bando di dismissione e vendita dell’Ipsia debbano trasferire altrove, in una o più nuove zone, i cubaggio edificabile. «Purché – dice il sindaco Millozzi – non in zone nuove, cioè vincolate dal piano regolatore, né in zone previste come industriali. Il trasferimento sarà dunque possibile in aree già considerate edificabili, e naturalmente in accordo col Comune».

«Anche per la succursale di Piazza Andrea – prosegue Millozzi – potranno intervenire imprenditori privati, facendo proposte che il Comune considererà interessanti». Nel bando di cessione dell’Ipsia, che sarà emanato entro un mese e che farà seguito a un altro andato deserto, ma ora con la novità del cubaggio trasferibile, è incluso anche un locale vicino. E’ l’ex garage dei pullman davanti Crastan, anch’esso di proprietà provinciale e anch’esso già messo in vendita ma finora senza acquirenti. Si pensa e si spera che la la nuova formula possa risolvere anche questo caso. Ma a questa operazione è collegata anche quella del nuovo tribunale, obiettivo vecchio di anni ma che alla luce delle carenze e dei problemi che il tribunale incontra nella storica sede di Palazzo Pretorio, l’amministrazione Millozzi vorrebbe risolvere. Il Comune dà infatti la possibilità alle ditte interessate all’acquisto del cubaggio edificabile dell’Ipisia (però trasferendolo, come detto, in altra zona) di scontare gli oneri di urbanizzazione costruendo un primo lotto, appunto, del nuovo tribunale.

L’ACCORDO di programma Comune-Provincia, ovvero l’operazione Ipsia, è stato firmato ieri a Palazzo Stefanelli dal sindaco Millozzi e dal presidente Andrea Pieroni, entrambi dichiaratesi soddisfatti per un’intesa «che mette insieme diverse esigenze, a cominciare da quella della necessità di reperire fondi – ha detto Pieroni – per poterli reinvestire nella scuola, con l’obiettivo di aprire quanto prima il nuovo Ispia nella città scolastica e quindi di portarvi anche l’ultima scuola superiore rimasta `fuori’, il Liceo linguistico». Nell’accordo e nell’operazione urbanistica-immobiliare ha avuto una parte importante, riconosciuta ed elogiata, anche l’Immobiliare Pisa 2001, guidata da Bonadio, che ha curato i termini tecnici dell’operazione e ora emanerà il bando. Con la speranza che l’occasione sia ritenuta valida dalle imprese edilizie, pur se in un momento di crisi come si sta vivendo.

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Sulle prospettive di Piaggio e sulle dichiarazioni del presidente Colaninno

”Il Piano triennale presentato ieri dal presidente della Piaggio Roberto Colaninno sembra rappresentare un punto fermo in un panorama nazionale e internazionale di crisi e di difficoltà. Il rinnovato ruolo di Pontedera conferma la giustezza delle scelte finora fatte e la capacità dell’azienda di rispondere alle sfide internazionali con soluzioni innovative. Le istituzioni locali ritengono in ogni caso centrale, prioritaria e strategica la tenuta dei livelli occupazionali. La Piaggio è una delle aziende italiane che si stanno meglio comportando nel panorama di una economia globalizzata, in un settore tra i pochi rimasti dove il nostro Paese gioca un ruolo primario a livello mondiale. L’azienda ha un peso fortissimo sui mercati più importanti, quelli europei e quelli asiatici, delle due ruote.

Occorre continuare a seguire la strada del consolidamento e della valorizzazione del lavoro. E’ importante tuttavia che l’azienda riprenda e rinnovi un dialogo proficuo con le istituzioni locali e con le associazioni di categoria e sindacali del territorio. Il tema del lavoro è oggi centrale nell’agenda politica. Un confronto sui temi relativi agli investimenti e agli impegni assunti a Pontedera si rende utile e improrogabile, anche alla luce delle prospettive aperte da questo Piano triennale. Pontedera e la Valdera hanno attraversato un periodo di profonda trasformazione industriale e produttiva. Il tessuto produttivo ha raccolto le sfide lanciate dalla grande azienda e il mondo della ricerca e dell’innovazione si è aperto al dialogo con i settori produttivi. Bisogna valorizzare sempre più questo dialogo e favorirlo. Le Istituzioni sono attente e disponibili a continuare questo lavoro per rendere sempre più competitivo e moderno il nostro principale comparto industriale ed economico”.

Pontedera, 24 settembre 2010

Simone Millozzi, Sindaco di Pontedera

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Le deleghe in Giunta dopo le dimissioni di Francesco Nocchi

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e TIRRENO PONTEDERA del 24 settembre 2010

venerdì
24 settembre 2010
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
«Lavoreremo di più ma resteremo una squadra forte»

IL SINDACO PRESENTA LA NUOVA GIUNTA CON UN ASSESSORE IN MENO

«Lavoreremo di plu’ ma resteremo una squadra forte»

– PONTEDERA

«LAVOREREMO DI PIU’, ma siamo una squadra forte e ce la faremo». Lo ha detto il sindaco Simone Millozzi, che si assegnato un altro settore di attività, il lavoro, oltre a quello di primo cittadino e responsabile dell’urbanistica, presentando, in un’atmosfera anche commossa, l’annunciato rimpasto di giunta. Resosi necessario dopo le dimissioni di Francesco Nocchi, passato alla guida del Pd pisano (non è ancora ufficiale, «ma non ci sono altri candidati», come stesso ha detto) e la sua scelta di rinunciare a un assessore, scesi dunque da 7 a 6. Rinuncia di un assessore, come abbiamo anticipato ieri, ma non a un assessorato perché Stefano Tognarelli prende il posto di Nocchi allo sviluppo economico e attività produttive mentre Liviana Canovai eredita da Tognarelli la cultura, che sommerà alla pubblica istruzione. In questo caso, fra l’altro, si torna alla tradizione, come hanno detto anche il sindaco e la stessa Canovai, citando anche l’assessore delle scorse legislature, Daniela Pampaloni, che, appunto, era alla guida di entrambi i settori.

RIUNITI intorno al sindaco, ieri nell’aula consiliare, c’erano tutti e tre i protagonisti del «rimpasto». Francesco Nocchi si è anche commosso – e non poco, tanto da doversi riparare nell’attigua stanza del sindaco. probabilmente per smaltire qualche lacrimetta… nel saluto e nel ringraziamento. Durante il quale ha elogiato i funzionari e gli addetti del suo assessorato, ma anche, e in particolar modo, il comandante della polizia municipale, Giuseppe Mannucci. Definito «persona insostituibile». Anche Stefano Tognarelli ha ringraziato i collaboratori del suo ormai ex assessorato alla cultura definendosi pronto e deciso per il nuovo incarico, mentre la professoressa Liviana Canovai, che conserva anche il suo incarico professionale alla guida dell’istituto comprensivo Pacinotti, ha ammesso di essere un po’ impressionata dal lavoro che lo aspetta «visto anche la grande vivacità culturale della città» – ma al tempo stesso decisa ad affrontarlo con entusiasmo.
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24 settembre 2010 Testata: TIRRENO PONTEDERA

Lavoro, la delega resta al sindaco

Distribuiti i compiti che aveva l’assessore dimissionario Nocchi

PONTEDERA. Si è dimesso. Francesco Nocchi non è più assessore del Comune di Pontedera. Ha lasciato, ufficialmente, ieri, con una lettera indirizzata all”`amico” sindaco. E ne darà comunicazione anche martedì pomeriggio, in quello che sarà il suo ultimo consiglio comunale. All’assemblea dei consiglieri sarà presentato anche il riordino della giunta: non un sostituto, ma la ridistribuizione delle deleghe.

«Voglio dare un segnale forte all’esterno – spiega Simone Millozzi, primo cittadino di Pontedera – in un momento in cui la politica ha proprio bisogno di queste cose: la scelta di non nominare un altro assessore, al posto di Francesco Nocchi, vuol essere un messaggio di compattezza della squadra che, insieme a me, amministra da poco più di un anno questa città: un gruppo giovane ma unito».

Le deleghe. «Ho chiesto più sacrificio e maggiore impegno – spiega Millozzi – al resto della giunta, per distribuire le deleghe che Francesco lascerà».

Comincia lui per primo, che terrà la delega al lavoro. «Anche questo – spiega il sindaco – è un segnale che voglio lanciare all’esterno. Ci avviamo verso un autunno difficile, per il mondo del lavoro e per la nostra città che ha una struttura industriale. Per questo mi impegno in prima persona sui temi del lavoro».

Per le altre deleghe, sono coinvolti Stefano Tognarelli e Liviana Canovai.

Tognarelli lascia la cultura (che va a Canovai) e tiene – oltre alle deleghe già in suo possesso (cura della qualità e decoro urbano, parchi e verde pubblico, piano energetico, città sostenibile e partecipata, decentramento) – la delega allo sviluppo economico e quella alle attività produttive.

Per quanto riguarda LIviana Canovai, nelle sue mani si riforma un binomio di competenze che era stato proprio della giunta precedente: pubblica istruzione (e comunque tutto quel che ruota intorno alla scuola) e cultura.

I ringraziamenti. C’era commozione nell’aria. Era commosso il sindaco, lo era, molto più visibilmente, Francesco Nocchi, che lascerà la giunta per andare a guidare il Pd provinciale. «Lascio – dice Nocchi – perché non ritenevo corretto rimanere ancora in giunta ed essere impegnato nel percorso che porterà al congresso del partito nel quale sono stato indicato come unico candidato alla segreteria provinciale. Una scelta fatta in accordo con il sindaco. Se sono stato candidato alla guida del Pd della provincia di Pisa, probabilmente lo devo anche all’esperienza che ho maturato in quest’hanno trascorso ad amministrare la città».

E poi i ringraziamenti d’obbligo: «Ai miei compagni di giunta – dice Nocchi – ai funzionari e ai dipendenti dei settori di cui mi occupavo che sono stati splendidi collaboratori, al comandante della polizia municipale, il cui sostegno è stato insostituibile».

I nuovi incarichi. Ringraziamenti e un po’ di apprensione, invece, per le nuove deleghe ricevute, da parte di Tognarelli e Canovai. «Prendo un settore, come quello del commercio e delle attività produttive – spiega Tognarelli – con una eredità pesante: il lavoro svolto da Francesco in quest’anno è stato importante».

Un’eredità, quella del passato, che crea un po’ d’apprensione anche a Liviana Canovai. «Dovuta al fatto spiega la diretta interessata che io divido il tempo da amministratrice, con quello del mio lavoro nella scuola. E per il fatto che, eredito i percorsi fatti, prima da Daniela Pampaloni e poi da Stefano Tognarelli. Credo che la cosa difficile, da perseguire, è poter coniugare in ogni aspetto, le mille sfaccettature del panorama culturale della città» (emilio chiorazzo).

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In giro per la città con le bici a nolo

Riproduciamo l’articolo pubblicato giovedì 16 settembre 2010 sulla testata giornalistica IL TIRRENO PONTEDERA a firma Francesca Suggi.

In giro per la città con le bici a nolo
Abbiamo testato il nuovo servizio: subito tanti consensi tra i cittadini

PONTEDERA. Guarda incuriosito le due ruote fiammanti, Mustafà. Sta vendendo fazzoletti al parcheggio dell’ospedale, accanto alla nuova ciclo postazione. «Faccio tanta strada io, quanto ci vuole?», poco italiano ma sufficiente a capire che quelle bici a noleggio, con le prime 2 ore gratuite, potrebbero fare al caso suo. Lo chiede a due amiche uscite dall’ufficio intente a passare la card e a staccare la bici dal posto.

Destinazione: un semplice giro per sperimentare la volata – si fa per dire – nella downtown pontederese.
E via, dietro di loro sono tanti i curiosi che osano col bike sharing, in sella a quelle “scoraggia auto a pedali” che vanno a tessera ricaricabile.
«Mi sento un po’ nord europea», ci scherza su Delia Granfatti. Appena uscita dal Comune dove lavora, aggiusta il sellino, si lega i capelli e parte con il suo gilet a quadri e jeans.
Le postazioni dove poter lasciare le biciclette del nuovo servizio comunale sono 5: la sua meta si chiama Cineplex, al parcheggio scambiatore, dove ha lasciato l’auto alcune ore prima.
Cento metri, duecento, un chilometro tra piste ciclabili e strada.
«E’ un piacere pedalare, soprattutto con le belle giornate», commenta con il fiatone. «E poi fa bene alla salute».
Invece del bus navetta Delia ha preso sia all’andata che al ritorno la bici a noleggio. Dieci euro tra cauzione e ricarica di 5 euro – se non si spendono vengono restituite quando si riporta la tesserina – e il passepartout a due ruote è a portata di mano. Lei scende, Maria Cuomo riparte. Lei è un’ex maestra in pensione, abita in Val di Cava e questa trovata ecologica le toglie un gran peso.
«Sono sempre a Pontedera per visitare mia figlia e fare commissioni, mi muovo sempre a piedi ma spesso impiego troppo tempo», spiega gomito a gomito sulla pista ciclabile in zona ospedale.
Un occhio alla sua bici, è la numero 16 e il sellino è difettoso. Scende. Si abbassa mentre va e gira.
Poco male, alla postazione localizzata al posteggio dei cimiteri si cambia mezzo. In giro non c’è nessuno.
Alle colonnine sono “parcheggiate” 5 bici (ci sono dieci cicloposti), altrettante postazioni sono vuote, in attesa che qualche ciclo-curioso le posi. Sono tutte in fila. Rosse e grigie. Nuove e fiammanti. C’è il campanello, il cestino nero. E pure i para-forcelle ci sarebbero, anche se qualcuno è già sparito. «In questo modo posso anche andare al mercato e mettere quel che compro nel cestino», dice. Piace soprattutto l’idea di poter utilizzare il mezzo gratuitamente per le prime due ore. Successivamente dalla carta si scalano 0,50 euro all’ora.
Un saluto all’insegnante, vestita sprint per l’occasione. In direzione stazione, ai “box”, sono parcheggiate solo tre bici. «E’ un luogo che dovrebbe facilitare le persone e i pendolari che arrivano con il treno, l’idea è quella di dar loro un mezzo veloce per raggiungere il centro», fanno sapere dalla Siat.
Una perplessità arriva da un giovane ciclo-curioso pontederese, Andrea. Salta fuori lungo il tragitto, anche lui in giro a sperimentare: «Mi sembra un progetto fatto più per le persone che arrivano da fuori, piuttosto che per noi locali».
La riflessione dello studente universitario di Pisa si basa sulle location delle ciclo-postazioni: «Per esempio, per praticità servirebbe una colonnina anche nella zona delle scuole». Butta lì la sua proposta, mentre suona il campanello per invitare un’auto a fermarsi. Nel cestino ha la catena che gli uffici danno in dotazione, insieme alla carta.
Il day-after del bike sharing tutto pontederese sembra mettere d’accordo tutti. La due ruote a noleggio piace a stranieri e non, che subito si sono messi in fila negli uffici della Siat per prendere la propria card. La gente che ritira “viene schedata” dagli uffici. E mentre una mano frena e l’altra controlla il manubrio, i dubbi vengono pedalando. Tra tutti spicca un comune “e se me la rubano mentre la lego fuori dal supermercato?”, si chiede Maria Cuomo mentre parcheggia la bici di nuovo in piazza Cavour.
Punto primo, come da contratto, ogni persona è responsabile del mezzo dal momento in cui lo prende a quando lo riporta “ai box”. «Se si perde la bici l’utente deve fare una denuncia e portarla agli uffici, solo così si deresponsabilizza. In assenza di questo è prevista una sorta di sanzione di 250 euro, che è il valore stimato delle biciclette». Denuncia obbligatoria anche se si smarriscono le chiavi del lucchetto, la catena in dotazione, oppure la card.

POSTAZIONI BIKE SHARING
40 biciclette pubbliche sono disponibili nei seguenti cicloposteggi:
– CENTRO CITTA’ Piazza Cavour
– STAZIONE FF.SS. Piazza Unità d’Italia
– OSPEDALE Piazza della Solidarietà
– PARCHEGGIO SCAMBIATORE CINEPLEX
– PARCHEGGIO SCAMBIATORE CIMITERI

COSTI DEL SERVIZIO
– iscrizione al servizio: 5 euro di cauzione per rilascio della tessera
– importo minimo di credito: 5 euro
– costo di utilizzo:
a) prima e seconda ora: gratuito b)
b) ore successive: 0,50 euro cad.

ORARIO DEL SERVIZIO
Il servizio pubblico di Bike Sharing è attivo tutti i giorni con il seguente orario:
– dal 16 ottobre al 15 maggio: dalle ore 6,00 alle ore 22,00
– dal 16 maggio al 15 ottobre: dalle ore 6,00 alle ore 24,00

RITIRO DELLA TESSERA

S.I.A.T.
via Fili Marconcini 13/c, Pontedera, tel. 0587 59018, lunedì dalle 9,30 alle 12,30 e dal martedì al venerdì dalle 16 alle 18

SEGNALAZIONI E INFORMAZIONI
Comune di Pontedera (Ufficio Ambiente) tel. 0587 299649-299210

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Serve un tavolo anti-crisi: «Le aziende più colpite? Le migliori, tuteliamole»

Riproduciamo l’articolo pubblicato domenica 5 settembre 2010 sulla testata giornalistica IL TIRRENO PONTEDERA

Serve un tavolo anti-crisi
Il sindaco: «Le aziende più colpite? Le migliori, tuteliamole»

PONTEDERA. La cosa che lo preoccupa di più, alla ripresa dell’attività, dopo le vacanze estive? L’economia e il lavoro. Simone Millozzi s’aspetta un autunno delicato per la città che amministra e per i suoi cittadini. D’altra parte la situazione delle aziende di Pontedera la conosce bene. Appena s’è insediato, ormai più di un anno fa, ha effettuato, insieme all’assessore alle attività produttive Francesco Nocchi, una serie di visite nelle realtà produttive, per toccare con mano gli effetti di questo periodo di crisi. «Serve un tavolo per monitorare la situazione – dice – sono preoccupato, per la crisi. Sembra che ci sia qualche segnale di ripresa, certo. Ma anche se la situazione è davvero questa, quali aziende sono capaci di agganciarsi a questa ripresa?».

Le aziende penalizzate dalla crisi. Una domanda che aspetta risposte proprio da chi governa e amministra il territorio. «La nostra – dice ancora il sindaco – è una città industriale. Quel tavolo dovrà servire proprio a capire come, queste imprese, dopo 2 anni di difficoltà, siano in grado di sfruttare i segnali di ripresa. Le mie preoccupazioni più grandi, sono per quelle realtà che hanno investito e che si trovano con un grande indebitamento. Sono le realtà migliori e sono costrette a fare i conti con gli indebitamenti».

Il tavolo sul lavoro. Il tavolo servirà a valutare la situazione, a trovare percorsi da compiere insieme, tessuto produttivo e quello politico-amministrativo. «Ma consapevoli, purtroppo – prosegue il sindaco che è difficile incidere su queste situazioni. D’altra parte a livello nazionale, le cose, non sono perfette: questo governo non ha neppure un ministero per lo sviluppo economico. Le imprese non hanno né un interlocutore, né una programmazione certa. Noi, come amministrazione locale, alcune cose le abbiamo fatte: penso agli appalti sottosoglia, alle semplificazioni amministrative, al ricorso all’Unione dei Comuni della Valdera per mitigare l’effetto del patto di stabilità e rimettere in moto gli appalti».

La crescita tecnologica. Poi c’è l’aspetto della tecnologia, della ricerca: il progetto che si sta sviluppando al dente Piaggio va avanti. Ed è per questo che il progetto al Dente Piaggio sta andando avanti: avremo presto una segreteria dell’Università di Pisa. In città, grazie a una convenzione con l’ateneo pisano, verranno svolti master che ruotano intorno alle aziende manifatturiere. E poi ci sono le imprese, che lavorano con la tecnologia. Il Comune è impegnato in questo. E vuole esserlo sempre di più. Così punterà a diventare socio di maggioranza della partecipata Pont-Lab. Oggi ha (come PontTech) una quota del 25%, Millozzi porterà presto in consiglio la discussione sull’acquisizione di una grossa fetta dell’altra parte di società, oggi in mano a Aequalis (per il 75%). Di che si tratta? Di un laboratorio di prove e misure, che ha sede a Gello e che si muove in settori come quello dell’automotive, energetico, ferroviario, nautico e aeronautico. E che si occupa anche di certificazioni di qualità. «Uno strumento assai utile alle aziende private spiega Millozzi – ed è proprio per questo, che vogliamo aumentare la nostra presenza nell’assetto societario: si tratta di un atto di trasparenza che, alla fine, permetterà di attrarre ancor di più i privati».

Un esempio: se un’azienda privata deve rivolgersi a PontLab per verificare difetti nei cicli produttivi, diventa molto più semplice affidarsi a un soggetto di alta qualità e pubblico, anziché mettersi nelle mani di un privato, magari temendo concorrenza. «Le potenzialità di mercato di Pont Lab sono notevoli e in espansione», conclude Millozzi.

Un freno alle case. Un aspetto assai importante, della crescita reale della città, è l’urbanistica. L’amministrazione persegue l’obiettivo dei trentamila abitanti. Come? Attirando nuovi insediamenti. E di progetti in fase di esecuzione o ancora solo sulla carta ce ne sono molti. «Ma non è la crescita in sé sottolinea il sindaco – il nostro obiettivo primario. Abbiamo impostato un ragionamento di grande apertura e di ascolto: raccogliamo i contributi, i propositi, le critiche della gente. Su molti temi, abbiamo lanciato confronti, ricevuto proposte per rendere realizzabili i nostri progetti. Lo abbiamo fatto per il piano della sosta, esponendoci anche a critiche forti; lo stiamo facendo, proprio in questo periodo, sul tema dello smaltimento dei rifiuti. Sul fronte della crescita non possiamo prescindere dal Piano di sviluppo che deve configurarsi con il piano regolatore e con il regolamento urbanistico. E on la nostra idea forte, solida, ferma che la crescita debba essere per forza accompagnata da servizi: strade, parcheggi, infrastrutture.. E’ per questo che alcune operazioni, in parte già programmate, altre annunciate, possono essere migliorate. Si tratta di grandi progetti, che avranno una incidenza importante sulla città. Per questo vanno migliorante. Qualcuno dice che questo può essere letto come un cambio di direzione rispetto al passato. Può darsi: ma l’obiettivo è sempre quello di aumentare la qualità della vita».

Passa da questo snodo cruciale anche la vicenda dell’ex Ipsia. La struttura scolastica che si trova in pieno centro, di proprietà della Provincia di Pisa, è interessata – quando sarà svuotata dai contenuti scolastici – da una grande trasformazione in case, uffici. Un progetto avviato, partito con la precedente amministrazione. Ma Simone Millozzi è categorico: «Lì – dice – non ci voglio case. Mancano i parcheggi. E con le lottizzazioni di grandi dimensioni che sono previste non molto distante, nei due ex siti industriali, la Automar e la Crastan, rischieremmo davvero di affogare la città. Credo che si possa ripensare tutto. Ho già cominciato a parlare con la Provincia». L’idea del sindaco è semplice: allungare il centro commerciale naturale che oggi si ferma, praticamente dove finisce piazza Cavour, all’altezza di via Roma – o al massimo dopo piazza Belfiore – con un prolungamento verso la stazione. Dov’è l’Ipsia, anziché importanti volumi, potrebbero nascere spazi aperti: una piazza, parcheggi e negozi. «Ciò che la Provincia pensa di realizzare in quell’area – spiega Millozzi – si può trasferire altrove, in zone che il piano regolatore prevede urbanizzate. Non certo in terreni agricoli. Ho trovato disponibilità nella Provincia, anche se servono atti concreti».

I NODI DA SCIOGLIERE IN AUTUNNO
Simone Millozzi, primo cittadino di Pontedera detta la sua ricetta

La sede di Pont Tech: il Comune vuoi diventare socio di maggioranza dell’azienda Pont Lab

Il Centro ippico Lo Scoiattolo e gli stabilimenti Piaggio. La sede dell’IPSIA in centro: la scuola lascerà il posto a una lottizzazione che, al momento, prevede troppe case secondo il sindaco

Lavoro e qualità

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