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Al via all’istituto comprensivo Gandhi il progetto sperimentale per 120 bambini “Senza zaino”

giovedì, marzo 1st, 2012

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla nella cronaca locale dei quotidiani TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA e del 1 marzo 2012

giovedì
1 marzo 2012
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
III
  Addio zaino, i libri restano in aula  

Alla elementare Gandhi inaugurato un sistema di studio più… leggero

PONTEDERA – A scuola senza zaino e con un metodo di apprendimento innovativo, basato sui principi dell’accoglienza, dell’autonomia e della responsabilità. Alla scuola elementare Gandhi, infatti, si sta sperimentando un sistema che potrebbe diventare il modello di riferimento per tutti gli istituti del Comune: banchi disposti a gruppi di quattro, armadietti dove lasciare il materiale e soprattutto niente più zaino, solo una piccola borsetta dove mettere il minimo indispensabile. I piccoli studenti delle prime e delle seconde saranno al centro di un progetto che prevede anche percorsi didattici individualizzati, perché sarà possibile per gli insegnanti seguire gruppi di bambini a seconda delle necessità di insegnamento. Saranno preparati schedari con gli esercizi da svolgere e con le soluzioni. In questa maniera, studenti e insegnanti potranno verificare gli errori commessi ed esaminarli insieme, applicando sistemi di valutazione come quelli di una classe che usai colori del semaforo: rosso vuol dire che gli errori sono stati troppi e bisogna ancora studiare un bel po’, giallo che occorre allenamento, ma siamo sulla buona strada, verde, ovviamente che va bene. «In questa maniera sarà possibile seguire un gruppo di bambini – ha detto l’insegnante Sandra Nencione, responsabile del progetto – mentre chi ha bisogno di fare ancora esercizio potrà continuare a farlo individualmente. L’obiettivo è responsabilizzare i bimbi, rendendoli autonomi nel lavoro che svolgono ogni mattina». Ieri, alla presentazione del progetto “Senza zaino” ai genitori, erano presenti il sindaco di Pontedera, Simone Millozzi, l’assessore alla scuola Liliana Canovai e la preside Daniela Travi. «Si tratta di un sistema completamente nuovo – ha spiegato l’assessore – che mette al centro dell’apprendimento gli stessi bambini. Molto sarà diverso, a cominciare dagli arredi delle aule. Tutto o quasi si svolge a scuola. Certo, non scomparirà la lezione frontale. Ma ci sarà più coinvolgimento dei bambini». Il Comune ha sostenuto il progetto con 20mila euro e l’anno prossimo è previsto un ulteriore passo in avanti con le prime, le seconde e le terze. «Serve grande professionalità da parte del corpo insegnante – ha ripreso Canovai – e a Pontedera questo alto livello di preparazione è presente in molte scuole del Comune. Questo progetto è una sperimentazione per valutare se può essere applicabile anche al resto degli istituti pontederesi».

Andreas Quirici

giovedì
1 marzo 2012
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
1-5
  Più leggeri  

Debutta all’istituto comprensivo Gandhi il progetto ‘Senza zaino” Progetto sperimentale per 120 studenti delle elementari

– PONTEDERA – “SENZA ZAINO” è un modello di scuola frutto di un percorso di ricerca dei docenti, di condivisione con i genitori, di concertazione con l’ente locale. Succede a Pontedera, all’istituto comprensivo Gandhi dove sbarca questo modello già collaudato in altre località ed in altri istituti della Valdera. Arriva grazie all’impegno del Comune che ha finanziato il progetto, come ha ricordato il sindaco Simone Millozzi davanti ai bambini ed ai loro genitori. «Il Comune si è sentito coinvolto, sollecitato dall’entusiasmo della scuola e di tutte le sue componenti – ha detto – Una scuola che, nel nostro Paese, in questi anni ha subito, come sappiamo, tagli su tagli. Questa di cui parliamo oggi è la scuola che vogliano e alla quale abbiamo dato pieno appoggio». Il progetto – costerà alle famiglie 50 euro a figlio – parte ora e arriverà in via sperimentale fino alla fine dell’anno. Per ora riguarderà tre prime e tre seconde per un totale di 120 bambini che andranno a scuola senza zaino, appunto, perché a scuola avranno tutto il materiale che serve, lo utilizzeranno anche in piccoli gruppi nei quali sperimenteranno l’autonomia didattica». “Senza zaino” è un progetto che mira ad una scuola è viva e partecipata. «Una scuola dell’impegno e della condivisione di uno sforzo sensato e significativo», ha detto l’assessore alla scuola Canovai intervenendo insieme ai dirigenti degli istituti della Valdera, Orsi, Pampaloni e Travi, che hanno portato il contributo di esperienza fatte e che hanno ripercorso le tappe della storia di questa sperimentazione scolastica molto diffuso nel Nord Europa. Il Gandhi comincia così, in questo scorcio d’anno, una sperimentazione che nel tempo porterà il progetto a tutto l’istituto. In Valdera ci sono in progetto esperienze anche per la scuola media.

C. B.

L’inaugurazione del “Borgo d’Oltrera” in zona Fuori del Ponte

martedì, dicembre 13th, 2011

Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato nella cronaca locale del quotidiano TIRRENO PONTEDERA del 10 dicembre 2011

sabato
10 dicembre 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
1
Il nuovo borgo specchio della crisi

Ieri il taglio del nastro: intorno ai fabbricati ruota la rivoluzione della sosta dell’intero quartiere

II nuovo borgo specchio della crisi

Vendute tutte le villette, ancora vuota la metà dei condomini

PONTEDERA. Benvenuti al Borgo d’Oltrera, dove un tempo c’era il glorioso campo sportivo Marconcini e oggi ci sono 27 villette in pietra (già tutte vendute), parcheggi, aree a verde e tre blocchi di condomini color verde rame con 66 appartamenti, la cui vendita è proseguita spedita fino all’anno scorso. Ma che la recente crisi ha interrotto lasciandone ancora 35 da vendere.

Un’inaugurazione in grande stile, quella di ieri, con il taglio del nastro, tendoni per la presentazione da parte del sindaco Simone Millozzi e i tre costruttori, Braccianti, Armo e Rota, che insieme hanno dato vita all’Immobiliare Trieste per un investimento complessivo di 18 milioni di euro. «Dovevamo ripensare la collocazione del campo Marconcini – ha detto Millozzi – e recuperare il cordificio Billeri e la fabbrica del ghiaccio ormai dismessi. Da questo è nato il Borgo che apre le porte a una nuova vita per il quartiere».

Il primo cambiamento sarà la pedonalizzazione di piazza Trieste e alcune aggiustature in tema di sosta con disco orario in viale Italia e via Veneto. E qui c’è il primo scoglio con numerosi residenti della zona arrabbiati perché dovranno cambiare abitudini. Ma soprattutto anche ieri pomeriggio, nel capannello di cittadini che assistevano all’inaugurazione, c’era chi lamentava le necessità di molti anziani che abitano nella zona di avere un parcheggio tranquillo, senza dover spostare le auto a seconda degli orari. Nella nuova lottizzazione l’area destinata alle auto è di un centinaio di posti pubblici a ridosso di viale Italia, più altri 30 dentro lo stesso borgo, in cui ogni famiglia ha comunque o un garage o uno spazio all’interno del garage sotterraneo da 4mila metri quadrati, a due passi dai tre condomini che dominano la scena. Il sospetto è che non siano comunque sufficienti per soddisfare le esigenze di chi vive in questa zona.

Passeggiando per le vie della nuova area si percepisce un netto contrasto con il resto del quartiere, per lo più composto da edifici di stampo popolare o comunque risalenti agli anni Sessanta e Settanta. «E stata un’operazione lunga e difficile – hanno detto i costruttori – perché ci siamo trovati a gestire situazioni burocratiche e logistiche assolutamente non facili. La crisi ha rallentato un po’ i programmi, visto che dobbiamo vendere ancora 35 appartamenti, tra bilocali e trilocali».

Il paradosso è che le villette sono state vendute in pochissimo tempo. Così come i monolocali dei condomini. Le abitazioni con taglio medio, invece, devono ancora essere “piazzate” in un mercato che è diventato sempre più difficile, mano a mano che la crisi dell’immobiliare e quella finanziaria avanzavano. «L’accesso al credito è il vero problema da superare – hanno detto ancora i costruttori – perché il denaro che si otteneva prima con poco sforzo, adesso è diventato un autentico miraggio».

«Fuori del Ponte sarà un’area che vivrà una nuova vita – ha assicurato Millozzi – perché abbiamo in mente di renderlo un quartiere con tante occasioni di socializzazione. A cominciare da piazza Trieste che vorremmo diventasse una sorta di agorà, con eventi e manifestazioni da realizzarsi in una delle piazze più particolari di Pontedera. Cominceremo con l’installazione di panchine e arredi.

E poi, se le finanze del Comune lo permetteranno, proseguiremo con l’operazione di riqualificazione che la renda ancora più fruibile». I commercianti della zona, o almeno la quasi totalità, sono concordi con le idee dell’amministrazione comunale. «Finora la piazza – hanno detto alcuni di loro – è sempre stata un luogo dove molte auto venivano tolte una volta l’anno in occasione del concerto di Musicastrada. In questa maniera la situazione migliorerà sicuramente».

Andreas Quirici

Sulla nuova struttura turistica-balneare dei laghi Braccini

giovedì, giugno 23rd, 2011

Riproduciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sui quotidiani IL TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA del 22/6/2011

 

mercoledì
22 giugno 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
3
  La città apre il suo primo ombrellone  

DOPO ANNI DI ATTESA PONTEDERA RITORNA AL PASSATO CON UN IMPIANTO ALL’AVANGUARDIA

Presentato lo stabilimento balneare sul lago: domani l’inaugurazione

MENTRE due bellezze prendevano il primo sole e un solitario nuotatore di lunga gittata, un habituè, faceva su e giù da una riva all’altra del lago (quasi 250 metri a volta) più grande e centrale (8 ettari di superficie; i due laterali sono invece di 2 e 1 ettaro, il primo adattato per la pesca) il sindaco Millozzi, il vice Sonetti e l’assessore Franconi hanno calcato per primi la spiaggia (120 metri) e il pontile (60 metri) intorno alla piscina naturale (un trapezio di 80 metri sul lato spiaggia e 60 su lato lago, profondità massima 1 metro e 60). Uno dei soli quattro spazi ufficialmente dichiarati balneabili dall’Arpat (ente regionale che cura l’ambienta e la salute dei cittadini) nelle tante acque interne – fiumi laghi e canali – toscane (gli altri tre sono sull’Ombrone a Grosseto, il parco dei renai a Signa e il lago-diga di Bilancino nel Mugello) dopo accurate analisi sia dell’acqua stessa che delle opere di protezione. Erano le 13 di ieri quando la delegazione del comune è arrivata al bagno Amalia per l’anteprima dell’inaugurazione che dopo una mezza dozzina d’anni d’attesa, e intensi lavori durati sei mesi, apre i battenti domani sera alle 18.30 con una festicciola per tutti e arricchita da in piccolo party

CE L’ABBIAMO fatta – ha detto il sindaco Millozzi, visibilmente soddisfatto – Avevano davanti a noi un parco lacustre che dovevamo rendere fruibile a tutti perché lo meritava e perché poteva e doveva al bagno diventare un’altra, nuova, risorsa per Pontedera. Ce l’abbiamo fatta perché due giovani imprenditori si sono gettati in questa impresa che coniuga ed esalta la bellezza naturale, alla quale nulla è stato tolto, con la fruibilità di un’oasi di verde, di svago, sport e relax. Chiunque potrà continuare a passeggiare e correre lungo il lago senza dover spendere e avendo a disposizione servizi igienici, mentre chi vorrà usufruire della balneazione troverà una spiaggia attrezzata e una piscina naturale davvero belli. Insieme a servizi di bar e ristorazione aperti, in questo caso, tutto l’anno. Anche in inverno».

I DUE GIOVANI imprenditori che hanno investito sul lago trasformandolo nel «mare di Pontedera», come tutti lo ormai lo chiamano, sono Daniele Bini e Danilo De Multas. L’investimento supera abbondantemente il milione, l’architetto è Giuseppe Colucci che in legno ha realizzato uno spazio bar-ristorante di classe, con una terrazza (110 metri) sul lago e ancor maggiore spazio interno, dove saranno possibili dalle 9 di mattina alle 1 di notte spuntini, aperitivi, pranzi e cene anche con insalate e frittura il giorno, e primi, pizza e filetteria (12 tipi di carne) per la cena. I servizi sono rappresentati da cabine –spogliatoi -docce, 80 ombrelloni, giochi per bambini e altro che verrà in seguito, come patini e barche. Gratis è invece il venticello, la brezza, che tutti i giorni si leva dalle 12 fino a sera, la passeggiata lunga più di un chilometro, il verde del lungo lago, il colore dell’acqua che ricorda quello del mare ma con l’orgoglio di essere acqua sorgiva (località Ponte Pollino) trasformatosi in «mare» per le escavazioni della fornace Braccini. La cui ciminiera sventa ancora sul tetto del condominio detto, appunto, La Fornace.
I prezzi dei bagni di lago: come ha sancito la convenzione (firmata per 25 anni) col comune, sono gli stessi della piscina comunale: 7,50 euro per l’ingresso alla spiaggia e piscina, 5 euro di media per ombrelloni con sdraio e lettini.

Mario Mannucci

 

mercoledì
22 giugno 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
I
  Il mare in città? Ora c’è  

Spiaggia, cabine, bare ristorante: ecco Amalia Laghi

PONTEDERA. Ancora poche ore e la spiaggia di Pontedera sarà realtà. Se ne parla da tempo ormai, ma domani sera ci sarà il taglio del nastro, mentre da venerdì mattina Amalia Laghi aprirà ufficialmente i battenti e sarà la vera e propria novità estiva della Valdera. Spiaggia e bagno nell’acqua del lago. Bar da una parte, pizzeria- filetterai dall’altra con vista sul tramonto. Difficile rimanere insensibili al fascino di uno stabilimento balneare tra la Tosco Romagnola e la Firenze-Pisa-Livorno, ma in un contesto naturalistico rigenerato e restituito alla città.

Lo stabilimento. Amalia bar e Amalia pizzeria- filetterai saranno gli elementi caratteristici di Amalia Laghi davanti all’acqua dell’invaso da 9 ettari, ma soprattutto alla spiaggia lunga 150 metri in cui troveranno posto fra i 70 e gli 80 ombrelloni, lasciando spazio anche per chi non vorrà ripararsi dal sole.

Ai lati della struttura principale completamente in legno, vetro e gesso, elementi caratteristici della bioarchitettura (realizzata da Colucci and partners), ci saranno i bagni, le docce e le cabine. Un vero e proprio stabilimento dove si potrà fare il bagno nel lago. Non ovunque, ma nei primi metri davanti alla spiaggia, grazie a una sorta di vasca (alta al massimo un metro e 60 centimetri) sul cui fondo è stata gettata sabbia. L’accesso al bar e alla pizzeria- filetterai sarà libero, così come tutto il perimetro del lago. Si pagherà solo l’ingresso alla spiaggia (7,50 euro nei festivi 5 nei feriali) e l’eventuale noleggio di ombrelloni e lettini.

Si potrà andare in spiaggia tutti i giorni dalle 9 alle 19, la pizzeria- filetteria rimarrà aperta finché ci sarà clientela, mentre il bar chiuderà all’una di notte. Dietro allo stabilimento un altro lago, più piccolo, destinato alla pesca sportiva, già attivo.

Investimento e lavoro. Ben oltre un milione di euro è stato investito dalla Film Caffe in questa operazione che ieri è stata presentata alla stampa dal sindaco Simone Millozzi, dall’assessore alle opere pubbliche Massimiliano Sonetti e da quello allo sport Matteo Franconi.

Amalia Laghi avrebbe dovuto aprire l’anno scorso con una specie di chiosco, per poi diventare un vero stabilimento nel 2011. Il maltempo, però, ha fatto slittare l’inaugurazione di 12 mesi e obbligato a racchiudere in un unico passaggio quel che era previsto in due step. Per portare avanti la struttura sono state assunte a vario titolo 15 persone, tra bagnini, addetti alla spiaggia, alla manutenzione del lago, al bar e personale per la pizzeria- filetteria.

«Un’operazione da applaudire – ha detto Millozzi – perché investimenti di questo tipo non sono semplici da effettuare in momenti come quelli attuali». In passato era già stato fatto il tentativo di unire la sabbia al divertimento. «Lo facemmo al bar del Cineplex – racconta Daniele Bini della Film Caffe insieme a Danilo Demurtas che gestiscono anche lo stesso locale del multisala, il ristorante giapponese Kaori, il Viola alle Tre Campane e la Patata Bollente a Fornacette – ma questo è sinceramente un’altra cosa. La vera scommessa è riuscire a sfruttare bene la spiaggia».

Obiettivi. «Avevamo la necessità di tenere in ordine quest’area – dice ancora il sindaco – in modo da restituirla alla cittadinanza. L’intervento dei privati tramite bando ci ha dato l’opportunità di riqualificare l’intera zona. Già adesso, nei weekend, ci sono intere famiglie che vengono qui a passeggiare e a passare una giornata all’aria aperta. Con l’apertura dello stabilimento ci sarà un luogo in più per i pontederesi per rilassarsi e godere di questo splendido posto».

Fin qui gli obiettivi dell’amministrazione comunale. Ma quelli degli imprenditori sono ovviamente anche economici, considerato l’ingente investimento. «Aspettiamo persone di tutte le età dalla Valdera – sottolinea ancora Bini – ma non solo. Questo potrebbe essere il luogo ideale anche per chi viene dalla Zona del Cuoio o dall’Empolese. E perché no, anche dal Fiorentino, visto che spesso e volentieri le spiagge sono affollate e le strade per raggiungerle lo sono forse ancora di più».

Ma l’idea di fondo è quella di ricalcare in tutto e per tutto quel che sono diventati gli stabilimenti balneari al mare. «Che ormai sono attivi non solo per la tintarella e il bagno, ma anche per la ristorazione – dice di nuovo Daniele Bini – ed è per questo che bar e pizzeria -filetteria rimarranno aperti tutto l’anno, mentre lo stabilimento chiuderà a settembre».

Rispetto del contesto. Come da convenzione (che durerà 25 anni), non ci potranno essere rumori molesti notturni. Il vicinato non è distante e qualche polemica nel recente passato è già scoppiata. per questo, quindi, non si tratterà di un bar da feste e grandi affluenze di giovani. Sarà un luogo di relax così come impone il contesto dei laghi della Fornace Braccini.

Ci sarà posto per circa ottanta ombrelloni: una vasca alta un metro e sessanta con il fondo in sabbia assicura il bagno. Il progetto è costato oltre un milione di euro Sono state assunte quindici persone C’è anche una pizzeria

Andreas Quirici

 

Sul dissociatore la richiesta di sospensione in attesa di ulteriori verifiche: “Sono contrario a decisioni affrettate”

giovedì, ottobre 7th, 2010

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA di giovedì 7 ottobre 2010

giovedì
7 ottobre 2010

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
III

Dissociatore, stop all’iter il sindaco vuole vederci chiaro «Contrario a decisioni affrettate»


Dissociatone, stop all’iter

il sindaco vuole vederci chiaro «Contrario a decisioni affrettate»
Millozzi chiede l’applicazione della legge regionale partecipazione prima del via libera all’impianto progettato dalla Ecofor a Gello

di Andreas Quirici

PONTEDERA. Stop all’iter per l’approvazione del progetto del dissociatore molecolare di Ecofor Service a Gello. La mossa a sorpresa arriva dal sindaco di Pontedera Simone Millozzi, il quale, dopo aver partecipato a un’assemblea del Coordinamento per la corretta gestione dei rifiuti in Valdera, annuncia: «Chiedo ufficialmente l’applicazione della normativa regionale sulla partecipazione. È l’unico modo per bloccare l’iter e attendere la fine della sperimentazione del dissociatore scozzese».

La normativa è la numero 69 del 27 dicembre 2007, sulle “regole per la promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali” e serve proprio per aprire dibattiti su argomenti importanti come quello ambientale. «Siccome il Coordinamento mi chiede l’inchiesta pubblica – riprende Millozzi – sono io a invocare l’attuazione della legge regionale che, a differenza dell’inchiesta pubblica, è l’unico sistema per fermare l’iter per l’approvazione o meno del progetto presentato da Ecofor Service e da realizzarsi a Gello».

Rinvio al 2011. Alla fine del mese di ottobre sarebbero scaduti i termini per la presentazione delle integrazioni al progetto richieste all’azienda da Asl e Arpat, dall’interno della conferenza dei servizi della Provincia di Pisa, la cui prossima riunione era già stata fissata per la metà di novembre. Sarebbe stato quello il momento in cui il dissociatore molecolare avrebbe ricevuto il via libera alla costruzione o un ulteriore rinvio o la completa bocciatura. Con la mossa di Millozzi, che dovrà adesso essere raccolta dalla Regione Toscana, slitta tutto almeno fino alla metà del prossimo anno.

News dalla Scozia. Il sindaco vuole attendere la relazione dell’ente per l’ambiente scozzese sull’impianto simile a quello che Ecofor Service vuol realizzare a Gello. «Siccome si tratta di una sperimentazione – ha sottolineato Millozzi – che finirà all’inizio del 2011, voglio attendere il giudizio su quel dissociatore dal punto di vista ambientale. Sono responsabile della salute dei cittadini e non ho intenzione di prendere decisioni affrettate. Quando avremo tutti i dati in mano, però, voglio soluzioni concrete da parte del Coordinamento, non poesia o filosofie che, in linea teorica, sarebbero anche giuste, ma che non si adattano alla nostra situazione. Nel 2013 la discarica di Gello per i rifiuti speciali andrà in esaurimento e abbiamo la necessità di superare le discariche, come da indicazioni della Comunità europea. Non possiamo aspettare che si mettano in pratica soluzioni ideologiche».

Strumentalizzazioni. Quello di Millozzi è un po’ uno sfogo. Durante la riunione del Coordinamento dell’altra sera, a cui ha partecipato, ci sarebbero stati alcuni attimi di dibattito acceso tra lui e i cittadini. «Ho apprezzato molto il lavoro del Coordinamento – ha affermato il sindaco – ma qualcuno di loro ha solo cercato di strumentalizzare il problema».

giovedì
7 ottobre 2010

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
1-3

Dissociatore “bloccato”


Sorpresa: il dissociatone è «sospeso»
Il sindaco chiede l’attuazione della legge regionale per valutare meglio il progetto

SE LA RICHIESTA, a sorpresa, del sindaco sarà accettata e attuata, il famoso quanto avversato dissociatore molecolare di Gello («nient’altro che un inceneritore» per chi lo contesta) è rimandato perlomeno di 6 mesi. La richiesta messa in campo a sorpresa da Simone Millozzi è infatti l’attuazione della legge regionale sulla «promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali», denominazione (in linguaggio burocratichese) sotto la quale c’è un istituto a garanzia del diritto popolare discutere un progetto. Sospendendone l’attuazione, come detto, per 6 mesi. Il che significa, nella vicenda dissociatore-inceneritore di rifiuti industriali proposto da Ecofor per Gello, dove progressivamente dovrebbe sostituire la discarica che nel 2013 sarà esaurita, una sospensione fino a primavera. La recente ma già consolidata storia delle discariche e degli inceneritori dimostra tuttavia che sono finora state più le proroghe e gli stratagemmi per andare ancora avanti che non i rispetti dei termini fissati per la chiusura.

«HO MATURATO questa decisione – spiega il sindaco con accanto il suo vice, Massimiliano Sonetti, assessore all’ambiente perché voglio perseguire fino in fondo la strada che ho intrapreso appena si è presentato il caso-dissociatore. Io sono il primo responsabile della salute dei cittadini, per cui ho anche per legge il dovere di difenderla, questa salute. Come ho il dovere di evitare emergenze di rifiuti che significano dover ricorrere a smaltimenti anche lontani, con aggravio di costi e disagi. Ecco perché ho già chiesto una volta il rinvio della decisione e sono andato in Scozia per vedere il dissociatore preso a riferimento per il progetto Ecofor. In Scozia è già attivo ma ancora in via sperimentale. Solo a gennaio l’esperimento finirà e l’agenzia scozzese dell’ambiente, la Sepe che corrisponde alla nostra Arpat, potrà dunque dare un giudizio, si spera, definitivo. Noi lo aspetteremo e lo valuteremo senza che nel frattempo parta il progetto per Gello».

«IL COMITATO – così risponde Millozzi alla domanda se questa sospensione è anche una “vittoria” degli ambientalisti politico-popolari del comitato per la Corretta gestione dei rifiuti in Valdera – chiedeva un altro tipo di commissione. Fermo restando che ce ne sono già due in attività, il comitato tecnico e la commissione comunale ambiente. Ma nessuna di queste ha il potere legislativo di fermare il progetto, mentre quella che chiedo io prevede espressamente la sospensione per 6 mesi. Dunque, sono andato, il Comune è andato, più avanti». «Si sappia però -conclude il sindaco – che quando ogni studio sarà concluso, una decisione andrà presa perché la famosa e ventilata opzione dei “rifiuti zero” può e deve essere una tendenza ma non realizzabile in tempi brevi».

LE SCADENZE
6 mesi di tempo
Se la richiesta verrà accolta, dovrà aprirsi una discussione che bloccherà il progetto fino a primavera. «Ma dopo dovremo necessariamente decidere cosa fare»

Dalla Scozia
Nel frattempo, l’agenzia scozzese dell’ambiente darà il giudizio definitivo sull’impianto locale, per i rifiuti industriali, che dovrebbe essere riprodotto a Gello