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Ancora sul dissociatore e sull’intervento di Legambiente

giovedì, novembre 11th, 2010

La risposta del sindaco Simone Millozzi
Leggo stamani (8 novembre n.d.r.) l’intervento di Sergio Bellagamba di Legambiente sul dissociatore e non posso fare a meno di rispondere. Non c’è peggior interlocutore di chi ha pregiudizi. Di chi ha preso già le sue decisioni, spesso senza conoscere e non è affatto intenzionato a cambiarle. L’intervento di Bellagamba è un concentrato, raro a leggersi, di pregiudizi offensivi, a volte anche odiosi e che sfiorano il razzismo. Cosa c’entrano gli “ucraini”?, oppure perché dire che le pale costruite in una valle senza vento sono truffe se collocate necessariamente in “Campania”? Che i campani e gli ucraini non possono fare anche cose egregie? Lo sa Bellagamba, ad esempio, che la Campania è una delle regioni italiane dove l’eolico è più sviluppato? E’ un male? Si può confondere una regione con un fenomeno malavitoso? Dove ci porterebbe questa logica? Tutto l’intervento di Bellagamba è un pregiudizio. Si permette di definire “soliti furbetti” coloro che probabilmente utilizzeranno tutti gli incentivi legali previsti per realizzare un “dissociatore molecolare”. Perché associare un termine spregiativo alla legittima ricerca di incentivi previsti dalle leggi di questo Paese?
Entrando nel merito. Non credo che disseminare il Paese di piccoli dissociatori molecolari sia meglio che realizzarne di più grandi. Semplicemente credo si debba guardare quanto questi impianti sono inquinanti. Questo accade analizzando i dati che emergono laddove quegli impianti già sono stati realizzati. Semplice, chiarissimo, razionale. Una istituzione si deve basare solo sui dati e sulla realtà dei fatti e non sulle opinioni di Bellagamba che promuove e boccia impianti, non si capisce sulla base di cosa.
Rispetto alle scelte e agli atteggiamenti che il Comune deve tenere: invito innanzitutto Bellagamba ad un maggiore rispetto. Sappia Bellagamba che il sottoscritto, chiedendo l’applicazione della legge regionale sulla partecipazione, ha ottenuto la sospensione delle procedure autorizzative. Sono andato oltre le richieste che provenivano da comitati e ambientalisti che mi chiedevano solo inchieste pubbliche che nulla avrebbero bloccato. La mia decisione non è stata indolore e non tutti l’hanno apprezzata. Bene. Pazienza. Il mio primo imperativo è la salute dei miei cittadini. Al di la dei pregiudizi. E per salute intendo anche quella che salvaguardo realizzando una filiera di trattamento del rifiuto che non ci faccia finire come altre zone d’Italia, con i rifiuti per strada e che ci porti, nel tempo, al superamento della discarica. I rifiuti per strada sarebbero più dannosi per la salute di ogni altra scelta. Infine mi sembrano davvero gravi le affermazioni, peraltro di un esponente di un’associazione come Legambiente, relative a Geofor e ad altre aziende (peraltro confondendo aziende e compagini societarie e non avendo chiari i ruoli di ognuna di queste società; il dissociatore, ad esempio è proposto da Ecofor service). Le responsabilità relative ad alcune inchieste in corso sono personali. E le persone coinvolte, peraltro innocenti fino a sentenza definitiva, hanno già abbandonato i posti di responsabilità. Da ciò a dare un giudizio sommario sulle politiche dei rifiuti di questo territorio la distanza è enorme. Ricordo a Bellagamba che a Pontedera quasi la metà dei rifiuti sono differenziati. Che il nostro territorio ha avuto delle politiche esemplari anche rispetto ad altre zone della Toscana e che con gli slogan e con l’ambientalismo di maniera non si va da nessuna parte.
Pontedera 8 novembre 2010

Sul dissociatore la richiesta di sospensione in attesa di ulteriori verifiche: “Sono contrario a decisioni affrettate”

giovedì, ottobre 7th, 2010

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA di giovedì 7 ottobre 2010

giovedì
7 ottobre 2010

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
III

Dissociatore, stop all’iter il sindaco vuole vederci chiaro «Contrario a decisioni affrettate»


Dissociatone, stop all’iter

il sindaco vuole vederci chiaro «Contrario a decisioni affrettate»
Millozzi chiede l’applicazione della legge regionale partecipazione prima del via libera all’impianto progettato dalla Ecofor a Gello

di Andreas Quirici

PONTEDERA. Stop all’iter per l’approvazione del progetto del dissociatore molecolare di Ecofor Service a Gello. La mossa a sorpresa arriva dal sindaco di Pontedera Simone Millozzi, il quale, dopo aver partecipato a un’assemblea del Coordinamento per la corretta gestione dei rifiuti in Valdera, annuncia: «Chiedo ufficialmente l’applicazione della normativa regionale sulla partecipazione. È l’unico modo per bloccare l’iter e attendere la fine della sperimentazione del dissociatore scozzese».

La normativa è la numero 69 del 27 dicembre 2007, sulle “regole per la promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali” e serve proprio per aprire dibattiti su argomenti importanti come quello ambientale. «Siccome il Coordinamento mi chiede l’inchiesta pubblica – riprende Millozzi – sono io a invocare l’attuazione della legge regionale che, a differenza dell’inchiesta pubblica, è l’unico sistema per fermare l’iter per l’approvazione o meno del progetto presentato da Ecofor Service e da realizzarsi a Gello».

Rinvio al 2011. Alla fine del mese di ottobre sarebbero scaduti i termini per la presentazione delle integrazioni al progetto richieste all’azienda da Asl e Arpat, dall’interno della conferenza dei servizi della Provincia di Pisa, la cui prossima riunione era già stata fissata per la metà di novembre. Sarebbe stato quello il momento in cui il dissociatore molecolare avrebbe ricevuto il via libera alla costruzione o un ulteriore rinvio o la completa bocciatura. Con la mossa di Millozzi, che dovrà adesso essere raccolta dalla Regione Toscana, slitta tutto almeno fino alla metà del prossimo anno.

News dalla Scozia. Il sindaco vuole attendere la relazione dell’ente per l’ambiente scozzese sull’impianto simile a quello che Ecofor Service vuol realizzare a Gello. «Siccome si tratta di una sperimentazione – ha sottolineato Millozzi – che finirà all’inizio del 2011, voglio attendere il giudizio su quel dissociatore dal punto di vista ambientale. Sono responsabile della salute dei cittadini e non ho intenzione di prendere decisioni affrettate. Quando avremo tutti i dati in mano, però, voglio soluzioni concrete da parte del Coordinamento, non poesia o filosofie che, in linea teorica, sarebbero anche giuste, ma che non si adattano alla nostra situazione. Nel 2013 la discarica di Gello per i rifiuti speciali andrà in esaurimento e abbiamo la necessità di superare le discariche, come da indicazioni della Comunità europea. Non possiamo aspettare che si mettano in pratica soluzioni ideologiche».

Strumentalizzazioni. Quello di Millozzi è un po’ uno sfogo. Durante la riunione del Coordinamento dell’altra sera, a cui ha partecipato, ci sarebbero stati alcuni attimi di dibattito acceso tra lui e i cittadini. «Ho apprezzato molto il lavoro del Coordinamento – ha affermato il sindaco – ma qualcuno di loro ha solo cercato di strumentalizzare il problema».

giovedì
7 ottobre 2010

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
1-3

Dissociatore “bloccato”


Sorpresa: il dissociatone è «sospeso»
Il sindaco chiede l’attuazione della legge regionale per valutare meglio il progetto

SE LA RICHIESTA, a sorpresa, del sindaco sarà accettata e attuata, il famoso quanto avversato dissociatore molecolare di Gello («nient’altro che un inceneritore» per chi lo contesta) è rimandato perlomeno di 6 mesi. La richiesta messa in campo a sorpresa da Simone Millozzi è infatti l’attuazione della legge regionale sulla «promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali», denominazione (in linguaggio burocratichese) sotto la quale c’è un istituto a garanzia del diritto popolare discutere un progetto. Sospendendone l’attuazione, come detto, per 6 mesi. Il che significa, nella vicenda dissociatore-inceneritore di rifiuti industriali proposto da Ecofor per Gello, dove progressivamente dovrebbe sostituire la discarica che nel 2013 sarà esaurita, una sospensione fino a primavera. La recente ma già consolidata storia delle discariche e degli inceneritori dimostra tuttavia che sono finora state più le proroghe e gli stratagemmi per andare ancora avanti che non i rispetti dei termini fissati per la chiusura.

«HO MATURATO questa decisione – spiega il sindaco con accanto il suo vice, Massimiliano Sonetti, assessore all’ambiente perché voglio perseguire fino in fondo la strada che ho intrapreso appena si è presentato il caso-dissociatore. Io sono il primo responsabile della salute dei cittadini, per cui ho anche per legge il dovere di difenderla, questa salute. Come ho il dovere di evitare emergenze di rifiuti che significano dover ricorrere a smaltimenti anche lontani, con aggravio di costi e disagi. Ecco perché ho già chiesto una volta il rinvio della decisione e sono andato in Scozia per vedere il dissociatore preso a riferimento per il progetto Ecofor. In Scozia è già attivo ma ancora in via sperimentale. Solo a gennaio l’esperimento finirà e l’agenzia scozzese dell’ambiente, la Sepe che corrisponde alla nostra Arpat, potrà dunque dare un giudizio, si spera, definitivo. Noi lo aspetteremo e lo valuteremo senza che nel frattempo parta il progetto per Gello».

«IL COMITATO – così risponde Millozzi alla domanda se questa sospensione è anche una “vittoria” degli ambientalisti politico-popolari del comitato per la Corretta gestione dei rifiuti in Valdera – chiedeva un altro tipo di commissione. Fermo restando che ce ne sono già due in attività, il comitato tecnico e la commissione comunale ambiente. Ma nessuna di queste ha il potere legislativo di fermare il progetto, mentre quella che chiedo io prevede espressamente la sospensione per 6 mesi. Dunque, sono andato, il Comune è andato, più avanti». «Si sappia però -conclude il sindaco – che quando ogni studio sarà concluso, una decisione andrà presa perché la famosa e ventilata opzione dei “rifiuti zero” può e deve essere una tendenza ma non realizzabile in tempi brevi».

LE SCADENZE
6 mesi di tempo
Se la richiesta verrà accolta, dovrà aprirsi una discussione che bloccherà il progetto fino a primavera. «Ma dopo dovremo necessariamente decidere cosa fare»

Dalla Scozia
Nel frattempo, l’agenzia scozzese dell’ambiente darà il giudizio definitivo sull’impianto locale, per i rifiuti industriali, che dovrebbe essere riprodotto a Gello