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Sull’accordo alla Metalplastic per il superamento della crisi

giovedì, ottobre 6th, 2011

Riproduciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sui quotidiani IL TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA del 04/10/2011

 

martedì
4 ottobre 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
IV
Metalplastic, un piano per superare la crisi

Chiesta la proroga degli ammortizzatori sociali, l’organico sarà ridotto di una decina di persone: entro un anno l’uscita dal tunnel

Tutta la produzione sarà spostata dal Gruppo nello stabilimento di Pontedera

PONTEDERA. La ricetta è semplice: aumentare la produzione, eliminare sprechi e tempi morti. E, soprattutto, una grand esinergia tra il vertice e la base. Sono questi i cardini del piano industriale che la Metalplastic ha varato, con il consenso dei dipendenti e dei loro rappresentanti sindacali, per cercare di uscire dalla crisi che da mesi, oramai, attanaglia, il settore della meccanica.
Alla Metalplastic, che si occupa di stampaggio e verniciatura di parti plastiche delle moto, lavorano poco più di centodieci dipendenti. La quasi totalità del materiale prodotto è diretto alla Piaggio. In parte minore ad altri marchi, sempre del Gruppo di Roberto Colaninno. Il piano che il vertice aziendale ha varato, punta a portare l’organico intorno ai cento. Sei dipendenti hanno già scelto di lasciare l’azienda. Altri dieci saranno individuati da un percorso fatto di incentivi, ma soprattutto della volontà individuale di lasciare il lavoro. Per gli altri, invece, è stata chiesta la proroga della cassa in deroga e, a gennaio, dovrà scattare la cassa integrazione straordinaria, per crisi. A spiegare i termini dell’accordo è Andrea Segnanini, direttore centrale del personale del Gruppo Prima, che detiene Metalplastic. «Il primo passo che abbiamo cercato di compiere – spiega il manager – è quello di incrementare la produzione. Come? Trasferendo in Valdera alcune lavorazioni che erano state portate altrove. È soprattutto un riconoscimento della professionalità di cui gode l’organico impiegato a Pontedera. Una cosa importante, da mettere a fuoco, è che la crisi c’è. La stiamo avvertendo, ma, abbiamo deciso di affrontare un percorso, tutti insieme, per cercare di venirne fuori».
I lavoratori, dicono i vertici della Metalplastic, non solo sono stati disponibili, ma hanno contribuito, con il loro comportamento, a mettere a fuoco anche alcune situazioni da correggere. Ne è consapevole il nuovo amministratore delegato della Metalplaastic, Antonio Trifici. «Siamo arrivati alla redazione di questo piano – spiega dopo alcuni mesi di studio delle potenzialità dell’azienda di Pontedera. Abbiamo capito che lo sviluppo era possibile, prima di tutto per le professionalità che vanta l’azienda e poi per il fatto che qui, sia lo stampaggio che la verniciatura, si sviluppano in maniera integrata. Non accade ovunque».
Così è stato deciso di portare nello stabilimento di Pontedera più macchinari. E quindi di incrementare il volume di lavoro. «Ma abbiamo deciso anche di eliminare alcune situazioni che non risultavano redditizie: ad esempio alcuni tempi morti nella produzione, esternalizzando alcune fasi che, altrimenti farebbero perdere reddito. Sia chiaro: le esternalizzazioni le faremo tutte sul territorio, rivolgendoci ad aziende della zona, addirittura contigue al nostro stesso stabilimento».
Sul fronte sindacale, hanno discusso e firmato l’accordo per il rilancio Stefano Del Punta, per la Filcem Cgil, Enrico Barabotti per la Uilcem-Uil, Fabrizio Roberti, della Femca Cisl e Giuseppe Ghilarducci della Ugl chimici. «Questo accordo – sottolinea Del Punta – arriva dopo un periodo di incertezza sul futuro dell’azienda, sulla stessa guida dell’azienda. Ora, si apre un nuovo percorso. Parliamo di investimenti. Di prodotti che, dopo essere stati portati altrove, tornano a essere realizzati nuovamente nell’azienda pontederese. Vigileremo affinché gli accordi siglati siano mantenuti».
Secondo i piani dell’azienda, questo percorso dovrebbe traghettare, alla fine del 2012, la Metalplastic fuori dalla crisi. Le previsioni sugli aumenti dei volumi di produzione, a Pontedera, parlano del venti per cento sugli stampaggi e del 25 per cento, invece, per quel che riguarda la verniciatura

I NUMERI DELL’ACCORDO

Attuali dipendenti: 116

Sei stanno lasciando l’azienda, dieci saranno individuati nel corso del prossimo anno, lasceranno in maniera volontaria e incentivata il lavoro.
Incremento della produzione:
20% stampaggio
25% verniciatura

Organico a regime:
100 dipendenti

Chiesta la proroga della cassa integrazione in deroga

Da gennaio scatterà la cassa integrazione straordinaria
Emilio Chiorazzo

«Ora questi impegni siano rispettati: noi vigileremo»

PONTEDERA. Contro la crisi è sceso in campo in prima persona. Ha incontrato i dipendenti delle aziende in difficoltà, ha organizzato incontri istituzionali con gli imprenditori, ha portato gli organismi regionali (l’assessore allo sviluppo economico e, soprattutto, il presidente Enrico Rossi), sul territorio, a toccare con mano le difficoltà che il manufatturiero sta incontrando in Valdera.

Il sindaco Simone Millozzi annuncia con soddisfazione questo accordo che dovrebbe traghettare la Metalplastic fuori dalla crisi. Ma avverte, senza mezzi termini: «Saremo vigili. L’auspicio è che gli impegni presi siano rispettati. Il rilancio di un’azienda sul territorio non può che fare piacere. SI intravede, in quest’accordo, tra Metalplastic e organizzazioni sindacali, un percorso che dovrebbe portare alla fine dl 2012 alla fase di rilancio. Che, tradotto in termini più semplici, significa la salvaguardia di circa cento posti di lavoro. Questo è quello che come istituzione locale abbiamo sempre chiesto agli imprenditori, quando li abbiamo incontrati: salvaguardare l’occupazione. E adesso, il percorso che è stato disegnato insieme, da dirigenti e dipendenti, dovrebbe far superare questo periodo difficile che una città come la nostra, con un tessuto economico tutto basato sul manifatturiero, avverte in maniera particolare».
Millozzi ha seguito ogni la trattativa che ha portato al rilancio. Tanto che ha voluto ospitare a Palazzo Stefanelli il vertice aziendale e quello dei sindacalisti, per illustrare il piano. (ech)

 

martedì
4 ottobre 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
Accordo fatto, la Metalplastic può pensare al rilancio

RICORSO AGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN ATTESA CHE LA PRODUZIONE TORNI A RITMI ELEVATI

di CARLO BARONI

– PONTEDERA

METALPLASTIC riparte. Proiettata al rilancio. Nuovi vertici, l’impegno del Gruppo Prima, un accordo sindacale fresco di firma. E la soddisfazione del sindaco di Pontedera Simone Millozzi che dice: «Con tante vertenze in atto e la crisi che continua a mordere pesantemente, è davvero significativo che oggi si parli di rilancio di Metalplastic, azienda rilevante, con 116 addetti, che punta a consolidarsi e crescere sia nei confronti del Gruppo Piaggio che delle altre aziende legate al territorio».
Metalplastic è un’azienda dell’indotto Piaggio che si occupa di stampaggio e verniciatura di componenti per moto, ma nel prossimo futuro potrebbe iniziare a guardare anche verso altri settori, che da due anni è alle prese con una congiuntura che l’ha esposta a grossi rischi. Crisi comunque non finita. Anzi.
«Abbiamo richiesto la cassa integrazione in deroga precisa Andrea Segnanini, direttore centrale del personale del Gruppo Prima – e a gennaio chiederemo la cassa integrazione straordinaria.

Inoltre favoriremo l’esodo volontario di circa 10 unità. L’ideale, infatti, visto che per sei dipendenti è già stabilito che usciranno con il 31 dicembre, è nel 2012 raggiungere quota 100. Questo passo, unitamente all’incremento della capacità produttiva, dovrebbe portarci entro la fine del prossimo anno fuori dalla cassa integrazione per crisi, lasciando gli ammortizzatori sociali solo per i periodi di bassa produttività fisiologica». Il nuovo amministratore delegato Antonio Trifici ha rilevato che «Metalplastic è un azienda di buon livello, dotata di professionalità e con buone potenzialità – ha detto il piano industriale biennale è frutto di un coinvolgimento totale dei dipendenti. Tutti insieme abbiamo concordato che si può rilanciare Metalplastic». Soddisfazione dai sindacati con Stefano Del Punta (Cgil) che dice: «Si tratta di un buon accordo, favorito anche dai nuovi vertici che si sono impegnati a riportare a Pontedera lavorazioni che non c’erano più».

martedì
4 ottobre 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
Cambio al vertice dei vigili urbani  

Il comando passa a Stefanelli


di PAOLA ZERBONI

PONTEDERA

UNA CERIMONIA solenne, come quelle che a Pontedera si vedono solo per le parate militari, e il picchetto d’onore della polizia municipale schierata nel piazzale antistante la nuova sede dei vigili urbani, in via Fratelli Bandiera. Ma il passaggio del testimone tra il comandante Giuseppe Mannucci, che va in pensione dopo quasi 40 anni di servizio (è stato assunto nel 1972 ed è comandante della polizia municipale di Pontedera dal 2003) e il suo successore, Michele Stefanelli, già alla guida della polizia locale Alta Valdera, è stato soprattutto un saluto sul filo della commozione. L’abbraccio della città (e delle sue istituzioni) a chi, in questi anni, ha saputo «coniugare – così il sindaco Simone Millozzi – il rigore necessario agli operatori dell’ordine e della sicurezza pubblica a grandi doti umane e di dialogo, mai derogando alle necessità del rispetto della legalità». «t diventata proverbiale – ha sottolineato il sindaco – la sua capacità di rivolgersi a ogni tipo di cittadino, cercando un modo civile e rispettoso delle leggi, per far fronte ai problemi che si presentavano quotidianamente». «Questo lavoro mi mancherà – ha detto il comandante uscente, e mi mancheranno i miei collaboratori. Un corpo preparato professionalmente che ha saputo dare il meglio di sé. Questo lascio in eredità al mio successore, una squadra affiatata che sa svolgere i propri compiti in modo coordinato con le altre forze dell’ordine, cui vanno i miei ringraziamenti e la mia stima. Ringrazio i pontederesi, che mi hanno sopportato e la mia famiglia che mi ha permesso, in tutti questi anni, di lavorare con serenità».
LAVORO di squadra è la parola d’ordine anche per il neo-arrivato dottor (è laureato in Giurisprudenza) Michele Stefanelli, per il quale l’operare in team non è certo una novità visto che, dopo aver iniziato come comandante della polizia municipale di Peccioli, successivamente ha diretto il primo corpo di polizia locale associato tra i sei comuni dell’Alta Valdera, cioè il nucleo fondante dell’Unione Valdera. Un ruolo, quest’ultimo che, sempre rimanendo in tema, passa oggi alla prima comandante donna, il capitano Daiana Marconcini di Palaia. Stefanelli ha iniziato il suo discorso citando il motto dei «ghisa», i vigili urbani milanesi «a noi è affidata la città». «Significa – ha detto Stefanelli – farsi carico dei problemi grandi e piccoli di una città. Chi comanda non lo fa per desiderio di primeggiare, ma per spirito di servizio. Ringrazio il comandante Mannucci per la disponibilità dimostratami in questi giorni di avvicendamento e credo che la sua collaborazione continuerà pur se con altre forme e in altri ruoli, con questo comando. Spero di acquisire il senso di appartenza e l’amore del comandante Mannucci nei confronti di Pontedera e dei pontederesi». E da pontederesi non possiamo che augurargli il nostro più caloroso «in bocca al lupo»

Sottoscritto il protocollo d’intesa per l’innovazione e l’hight-tech

giovedì, luglio 7th, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e TIRRENO PONTEDERA di mercoledì 6 luglio 2011

mercoledì
6 luglio 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
3
«Cervelloni» uniti per non sprecare fondi e tempo prezioso

I POLI DELLA RICERCA DI PONTEDERA , PISA E GROSSETO COLLABORERANNO TRA LORO

PONTEDERA – ANCHE Grosseto si muove per fare qualcosa di simile a Pont-Tech, Pont-Lab, Polo tecnologico di Navacchio, del comprensorio del Cuoio e di Peccioli. Ovvero, i centri pisani di studio, ricerca, applicazione e sviluppo di aziende, enti dove il pubblico vuole incoraggiare il privato a realizzare nuove imprese. Da sindaco di Pontedera, il governatore Enrico Rossi dette il via all’operazione che ha portato nell’ex dente Piaggio laboratori e ricercatori, studiosi e giovani imprenditori, nuove aziende che nascono. E pur se le difficoltà non mancano e a volte gli ostacoli vincono la battaglia, Rossi ha programmato 12 poli toscani di questo tipo. Anche Grosseto si candida a ospitarne uno, rivolto soprattutto alla cantieristica navale.

Il rischio è però che da una parte all’altra della Toscana si studino più o meno le stesse cose, e si facciano ricerche già fatte o in azione da altre parti, con conseguente spreco di soldi. Insomma, si impongono sinergie. Proprio per questo, fra la Provincia di Pisa e quella di Grosseto è nato ufficialmente ieri, nell’aula nobile di Palazzo Stefanelli, un accordo con tanto di firme e protocolli. «L’idea -ha ammesso lo stesso assessore grossetano che ha firmato il protocollo, Gianfranco Chilini – è partita da Pisa, ed è scaturita anche da una delegazione pisana-pontederese che lo scorso agosto venne a Grosseto. Ma noi, questa idea, l’abbiamo subito fatta nostra perché questi non sono i tempi di sprecare tempo e denaro. Anzi, le esigenze sono opposte, come vuole il mondo ormai globalizzato e come chiede la regione Toscana».

IL PROTOCOLLO è stato firmato dal presidente della provincia di Grosseto, Leonardo Marras, dal presidente Andrea Pieroni per Pisa e dal sindaco di Pontedera, Simone Millozzi, che ha introdotto la conferenza di presentazione dell’iniziativa, con la partecipazione del dottor Lanzara, presidente di Pont tech. Millozzi ha fatto anche un esempio concreto dei risultati già ottenuti a Pontedera. E’ quello della plastica riciclata, «sulla quale – ha detto Millozzi – e per la quale si è studiato e ricercato a fondo, arrivando a creare un nuovo mercato e nuove aziende che stanno cominciando a rifornire anche la Piaggio». Fra Pisa e Grosseto, intese come province, c’è Livorno. Ma non è tagliata fuori perché Pont-Tech sta già collaborando col centro labronico di ricerca e applicazione, nel campo dei motori. Dunque, la rete di rapporti si sta infittendo.

M.M.

mercoledì
6 luglio 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
III
Un matrimonio tecnologico

Accordo con la provincia di Grosseto per mettere in rete i servizi

PONTEDERA. Le province di Grosseto e Pisa affiancate dal Comune di Pontedera fanno squadra nel nome dell’innovazione. Stipulano un accordo che varca i confini territoriali e apre nuove frontiere di collaborazione. All’insegna di generose opportunità per le imprese e auspicabili occasioni di mercato. Questo in sintesi il contenuto del protocollo d’intesa, valido 18 mesi e rinnovabile, siglato dal sindaco Simone Millozzi, dal presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni e da Leonardo Marras, presidente della Provincia di Grosseto. «Con questa convenzione – spiega Millozzi – si concretizza un percorso ambito e voluto che mette in rete diversi servizi, evita centri di studio e sviluppo doppioni ma offre possibilità di potenziamento alle filiere industriali, commerciali e tecnologiche puntando sul sostegno pubblico delle aziende private». E dove la ricerca si fa largo la Regione la premia, emanando un avviso di finanziamento finalizzato alla costituzione di 12 Poli di Innovazione. Così i 3 protagonisti del patto non hanno perso tempo, si sono rimboccati le maniche ed iniziato un sodalizio che passa da Pont-tech e Pont-Lab e arriva in quel di Grosseto per dar vita al Laboratorio Tecnologico Multimediale. «Il merito dell’iniziativa – precisa l’assessore grossetano Gianfranco Chelini – va alla provincia di Pisa che un anno fa ci è venuta a cercare. Per la realizzazione del nostro laboratorio prenderemo esempio e collaboreremo con l’esperienza pontederese, sicuri di garantire nuovi stimoli ai nostri comparti. Non solo non ci pesteremo i piedi ma ci tenderemo la mano, capaci di armonizzare i Poli d’Innovazione in fase di costituzione». Per crescere nell’high-tech non basta lo spontaneismo. Ci vuole un’azione combinata. Una sinergia di intenti. «Occorre trovare – ribadisce il presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni – ambiti comuni da vagliare e con cui affrontare lo scenario del futuro. Pont-tech insieme al Polo di Navacchio, a quello conciario e agli incubatori di Peccioli consentono di colmare il fossato tra lo sviluppo tecnologico e l’universo della produzione». Il mondo è cambiato e nell’ottica della globalizzazione che soffoca le piccoli imprese, la parola d’ordine è complementarietà. «Che significa – spiega l’assessore Graziano Turini – accettare la sfida ed avere il coraggio di dare le gambe alle intuizioni». I settori interessati al momento sono 3: la meccanica, la nautica e l’Ict, le tecnologie delle telecomunicazioni e della robotica. Ma lo sguardo di Pont-tech guarda oltre. «Pont-lab è un centro d’eccellenza e ci sono tutte le premesse – aggiunge il presidente Riccardo Lanzara per essere ottimisti. 11 nostro laboratorio è collegato con Complab di Livorno e adesso, grazie a questa firma, con Grosseto. Da una parte ha l’appoggio delle amministrazioni pubbliche, dall’altro dell’Università. A chiudere il cerchio le ditte che operano in una dimensione integrata».

(ps)

Sulla visita all’autodromo di Adria

mercoledì, giugno 8th, 2011

Riproduaciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sui quotidiani IL TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA del 8/6/2011

mercoledì
8 giugno 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
  «Niente rumore a 150 metri dalla pista»  

La ricognizione all’autodromo “gemello” di Adria ha dato il primo responso
di MARIO MANNUCCI

L’AUTODROMO progettato nella campagna fra Gello e Pardossi può piacere o non piacere, ma la visita a quello di Adria, in attività da 8 anni, ha dato una risposta al problema del rumore. E’ positiva perché a 150 metri di distanza dalla pista il rumore non si sente. E men che mai si sente sul lato opposto, a distanza di circa 500 metri. Lo hanno “detto” i 64 orecchi dei 32 “gitanti” – fra cui chi scrive – approdati in pullman all’autodromo di Adria, presentato come il gemello di quello progettato per Pontedera-Pardossi, mentre la testimonianza elettronica (necessaria solo nel caso che quasi tutti i gitanti, dal sindaco Millozzi in giù, soffrissero di problemi all’udito) ha poi fissato il rumore in 60-70 decibel. Quota normale.

IN PISTA, in quel momento mentre non pioveva – si alternavano in prove private una decina di centauri – il massimo previsto è 26 – E sulla tribuna il rumore dei loro motori si faceva ovviamente sentire, pur essendo sopportabile. Ma proprio la tribuna realizzata sul rettilineo (il punto di maggiore velocità delle moto) e sulla quale la comitiva pontederese si è piazzata come prima tappa del tour conoscitivo, è uno delle principali barriere anti rumore. E’ infatti di terra ricoperta da un tessuto speciale. Un sistema, è stato spiegato, capace di più altri di assorbire il rumore. Tanto più che sopra la tribuna c’è una barriera di alberi. Piazzati, con altri parapetti, lungo tutto il circuito.

LA ZONA è quella del Polesine. Adria, antica città (ora di 20 mila abitanti) costruita 6 secoli prima di Cristo sulle rive del Mincio (poi deviato) e nel cuore del grande delta del Po, dista dall’autodromo più di 10 chilometri. Ci sono però insediamenti agricoli, industriali, ristoranti, più vicini all’autodromo (che esiste da 8 anni) fino ad alcune case proprio a ridosso della pista. Le hanno comprate e vi risiedono i proprietari e i gestori dell’impianto. «Ormai i rumori non li sentiamo più, come chi abita vicino a una ferrovia, che fa più rumore», dicono.
L’impianto di Adria ha due grandi strutture di supporto alla pista lunga 2,7 km, mentre quella prevista a Pontedera-Pardossi è di 3,6 – dove vengono organizzati anche eventi mondani. Dai matrimoni alle feste al congresso della Confindustria dove venne eletta la presidente Marcegaglia. E è stato detto e ripetuto che l’intera economia della zona ne ha tratto gran giovamento, mentre gli addetti diretti all’autodromo vanno da 40 in giorni di bassa utenza a oltre 200 in giorni clou.

LE GIORNATE di gara sono pochissime. E a Pontedera ne sono previste solo 4 all’anno. Anche ad Adria ci furono polemiche, politiche e popolari, quando l’impianto venne progettato e realizzato. Ma ora, assicurano i gestori dell’impianto, è tutto tranquillo, mentre l’intera zona, assicurano, si è risvegliata da decenni di letargo.

 

mercoledì
8 giugno 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
II
  La pista? Un toccasana per l’economia  

In viaggio ad Adria per verificare l’impatto dell’impianto sportivo gemello a quello previsto a Pardossi

«I giovani che se n’erano andati sono tornati e hanno trovato un’occupazione»

ADRIA (Ro). Era diventato un paese per vecchi. Ora, Adria, non lo è più. E, dicono gli abitanti del posto, che gran parte del merito è della pista, quell’autodromo il cui progetto “gemello” dovrebbe sorgere a Pontedera, all’interno della Tenuta Isabella. È questo il motivo per il quale l’altro giorno una delegazione è partita da Pontedera: andare a toccare con mano un impianto già funzionante, per verificarne l’impatto visivo, quello urbanistico e, soprattutto, quello ambientale, con il rumore in primo piano. Erano una quarantina le persone che, guidate dal sindaco Simone Millozzi e dall’assessore allo sport Matteo Franconi, hanno affrontato il viaggio. Un po’ timorosi per il maltempo che, pur avendo funestato gran parte della giornata, ha permesso lo stesso un’ispezione con tanto di misurazioni dei decibel. «E’ stato importante spiega il sindaco Millozzi aver fatto il giro esterno dell’impianto e poi quello alla struttura interna. Tanti dubbi, se c’erano, ma non da parte mia, sono stati fugati». A fare da cicerone alla comitiva (alla quale s’erano aggiunti abitanti di Pardossi, la frazione che più di altre teme l’impatto dell’impianto, membri del Comitato che non vuole la realizzazione del progetto, semplici cittadini, membri della consulta di quartiere e l’assessore calcinaiolo Francesco Sangiovanni) è stato uno dei progettisti dell’impianto, Jarno Zaffelli. Suo il disegno della pista di Adria, suo quello di Pontedera e di tanti altri. «Abbiamo visto la pista in un giorno di intensa attività – prosegue Millozzi – c’erano una ventina di motori che provavano, ne erano previsti 30 in tutto il giorno. Abbiamo misurato il rumore: nel punto di massima espressione, sul rettilineo dell’arrivo, era a 76 decibel, a centocinquanta metri era sceso a 65 decibel. tanto per intenderci è il livello di rumorosità di una strada mediamente trafficata. A quattrocento metri non si avvertiva niente. Si sentiva il passaggio delle auto della vicina strada e quello del treno poco distante. Se l’impianto di Pontedera sarà simile, con le arginature, con gli alberi, le curvature adeguate, non ci sono dubbi, l’impatto acustico sarà accettabile, quasi inesistente. I cittadini che sono venuti con noi lo hanno verificato di persona e hanno ricavato impressioni positive».

La pista si trova tra una zona industriale e alcune abitazioni (la più vicina, dicono i partecipanti al viaggio ad Adria, è a meno di un chilometro). A ridosso, però, c’è la casa del direttore dell’impianto. «Ci vive con la famiglia e due figli – specifica il sindaco – Dovrebbe essere il segno che il rumore è accettabile».

La cosa che più ha impressionato è che la pista ha rivitalizzato la città. C’erano solo vecchi, i giovani se n’erano andati. Aperto l’impianto, è stato un fiorire di attività economiche: case-vacanza, alberghetti, pizzerie, bar e ristoranti. Per non parlare dei 50 addetti che ha occupato l’impianto. «Pontedera non vive la stessa situazione – prosegue Millozzi – ma le ricadute sul piano economiche sono importanti. Da considerare».

Emilio Chiorazzo

mercoledì
8 giugno 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
II
  Faceva più rumore una fabbrica vicina  

La delegazione di Pontedera è partita armata di misuratori dei decibel

PARDOSSI. Divisi. C’è chi si è lasciato affascinare dall’impianto visitato ad Adria, chi, partico con dei giudizi negativi, li ha mantenuti anche dopo il viaggio.
La delegazione di abitanti di Pardossi ha visitato l’impianto motoristico: hanno toccato con mano la situazione che potrebbe verificarsi in città. Hanno potuto, soprattutto… sentire.
Sul pullman anche alcuni consiglieri di minoranza.
A sentire le impressioni estemporanee durante il viaggio di ritorno, sembrerebbe che gli ingegneri di Adria abbiano fatto davvero un lavoro egregio. «Il rumore è tenuto sotto controllo in maniera straordinaria» commenta a caldo Luigi Cecchini che presiede la consulta di frazione. Parole confermate dalle impressioni della consigliera del Pdl Federica Barabotti. «C’erano in tutto 16 moto che giravano sulla pista. A 1600 metri il rumore era quasi impercettibile. E a 500 metri più in là è sparito del tutto». I cittadini sono stati accompagnati in un giro di perlustrazione non solo della sonorità, ma anche dell’economia del posto. «L’autodromo è stato un toccasana per l’economia locale», continua la Barabotti. «Prima la zona stava morendo: i negozi chiudevano e l’imprenditoria stagnava. Ma adesso ci sono alberghi e ristoranti tutt’intorno». I membri del comitato hanno sviluppato invece una visione più critica. «Il giro economie creato lassù, sicuramente più che proficuo, va inquadrato in una viabilità più sviluppata. Capace di decongestionare eventi anche da 5000 persone», entra nel merito Samuele Orsini. Per quanto riguarda la sonorità, Orsini è categorico: «Non sarà un impianto a impatto zero. Anche se le normative saranno certamente rispettate, bisogna mettere in conto le differenze fra i due progetti. E quindi contestualizzare: lassù i centri abitati più vicini sono a 7 km, la pista è in una conca naturale e intorno sono stati edificati terrapieni. Qua, di terrapieni ce ne saranno pochi, e tutto sarà affidato ai pannelli fonoassorbenti. Inoltre a Pardossi correranno normalmente 35 moto». Alfredo Medici, tra gli investitori del progetto di Pardossi, tranquillizza: «A 180 metri dal circuito, l’ingegner Zaffelli ha misurato i decibel col fonografo: ce n’erano 70. Faceva più rumore la fabbrica alle nostre spalle».

Jacopo Paganelli

Ampliamento del servizio Bike sharing e sugli incentivi per l’acquisto dei veicoli verdi

martedì, giugno 7th, 2011

Riproduciamo l’articolo del giornale Il Tirreno Pontedera del 4 Giugno 2011

sabato
4 giugno 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
III
  Altre due postazioni di bici a nolo  

Un piano per ridurre l’inquinamento atmosferico: dalla Regione i soldi per incentivare l’acquisto di veicoli verdi

Altre due postazioni di bici a nolo. Saranno messe ai Villaggi e alla Fornace Braccini: sono gratis per 2 ore

PONTEDERA. Avremo altri due posteggi per le bici che il Comune dà a noleggio gratuito (per le prime due ore), dislocati in città: saranno piazzati uno ai Villaggi, l’altro nella zona della fornace Braccini. Così le postazioni diventeranno sette in tutto. Il Comune ha presentato il Piano d’azione comunale – conosciuto come Pac – proprio per ottenere finanziamenti dalla Regione.

Si tratta di un piano col quale l’amministrazione comunale disegna i progetti, per l’anno in corso, mirati a ridurre le emissioni di sostanze inquinanti e a prevenire fenomeni di inquinamento atmosferico: meno auto di vecchia generazione in giro per la città, più biciclette, più mezzi a motore che inquinano meno. Questo il piano, già attivo da anni, per il quale il Comune chiede soldi alla Regione.

Bike sharing. E’ partito a settembre del 2010. Con cinque postazioni: in piazza Cavour, alla stazione ferroviaria, al Cineplex, all’ospedale Lotti e al parcheggio dei cimiteri. Quaranta biciclette che, con una tessera magnetica, rilasciata dal Comune (attraverso la Siat 2p) si noleggiano, senza spendere niente per le prime 2 ore. Adesso arriveranno altre due postazioni, 16 biciclette. Ma, soprattutto, saranno altre due le zone della città collegate e raggiungibili a colpi di pedale.

Il successo di questa operazione è data dai numeri: trecento le tessere distribuite, oltre 3.400 i “prelievi” di biciclette, effettuate in poco più di otto mesi. La postazione più “utilizzata”, manco a dirlo, è quella della stazione ferroviaria: ogni colonnina, delle otto presenti, ha fatto registrare più di 260 prelievi

I veicoli.”verdi”. Una quota, assai sostanziosa di incentivi, è indirizzata a chi decide di acquistare veicoli non inquinanti: dalle biciclette elettriche alle auto a metano o a Gpl.

Nel corso dell’ultimo anno, i soldi sono stati utilizzati quasi tutti per l’acquisto di biciclette elettriche, perché per le altre categorie di veicoli erano disponibili gli incentivi statali che non sono cumulabili – da regolamento – con quelli regionali.

La misurazione dell’aria. La centralina di Pontedera, in via della Misericordia, è classificata come urbana da traffico. Non è stata inserita nella rete regionale e quindi le caratteristiche dell’aria nel territorio del comune di Pontedera non saranno più definite da misure in situ ma estrapolate da quelle rilevate nelle centraline dell’area (cioè le centraline di Navacchio, Cascina e Pontedera, collocate lungo l’asse della Tosco Romagnola). La centralina di Pontedera continua ad essere attiva: la Provincia di Pisa ha concordato con l’amministrazione comunale, le nuove modalità di funzionamento. Intanto, dal rapporto dell’Arpat del 2010, risulta una tendenza al miglioramento della qualità dell’aria in città, rispetto agli anni precedenti.
Altre misure. Nel piano varato dal Comune, oltre a due nuove postazioni di bici a noleggio, ci sono previste, tra le priorità, anche interventi di miglioramento del rendimento energetico degli edifici pubblici: sostituzione delle caldaie, coibentazione, controllo delle dispersioni.

E. Ch.

 

 

Polizia in festa al Teatro Era

lunedì, maggio 23rd, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e TIRRENO PONTEDERA del 22 Maggio 2011

(La galleria fotografica dell’evento)

domenica
22 maggio 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
Città in festa per la polizia

La cerimonia per il 159°al teatro Era: un bagno di folla

di GABRIELE NUTI
– PONTEDERA

LA POLIZIA ha celebrato la festa per il 159° della fondazione al teatro “Era” di Pontedera alla presenza delle massime autorità provinciali (prefetto De Bonis e presidente, Pieroni), del sindaco di Pontedera Millozzi e di molti sindaci dei Comuni della provincia e delle massime autorità militari dei carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia penitenziaria. Teatro colorato di bianco, rosso e verde in omaggio ai 150 anni dell’Italia unita. Dopo gli onori ai gonfaloni e alla bandiera del Battaglione universitario toscano che nel 1848 combatté per l’indipendenza dell’Italia, il questore Raffaele Micillo ha salutato le autorità e la cittadinanza (molti i bambini e i ragazzi delle scuole) affermando, tra l’altro, che per garantire libertà e sicurezza a tutti serve il coinvolgimento di tutti, in primis dei cittadini.

INTENSO il saluto del sindaco Simone Millozzi, orgoglioso di ospitare per la prima la festa della Polizia a Pontedera, avvenimento che ha visto in prima linea l’impegno del vicequestore aggiunto Luigi Fezza, capo del commissariato di piazza Trieste. Al termine premiazioni ai poliziotti che si sono particolarmente distinti: encomio al sostituto commissario Stefano Caraceni; encomio e lode all’ispettore capo Carlo De Leo e all’assistente capo Gianluca Silvestri.

LODI CONFERITE al vicequestore Luigi Fezza, all’ispettore Giuseppe Aloisi e ai sovrintendenti Luca Lucchesi, Saverio Scovenna e agli assistenti capo Claudio Zappia e Stefano Mazzotti e agli assistenti Andrea Bassani e Alessandro Daniele; lode al sostituto commissario Sandra Orsini.

ULTIMO riconoscimento alla dottoressa Silvana Pota (da ispettrice diventata funzionario della Polizia di Stato), una delle prime donne a entrare in Polizia e protagonista, trent’anni fa, dell’ingresso del sindacato nell’organizzazione della Polizia e la piena apertura degli accessi alle donne realizzando formalmente la condizione di parità. Al termine rose rosse alle signori e gadget ai bambini.

domenica
22 maggio 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
III
Encomi e lodi agli agenti valorosi

Per la prima volta a Pontedera, al Teatro Era la cerimonia per l’anniversario della fondazione

Encomi e lodi agli agenti valorosi
PONTEDERA. Una città «vivace e operosa», che ha superato molte sfide e trasformazioni. «Una comunità coesa, che non si gira dall’altra parte»: il sindaco, Simone Millozzi, salutando le autorità presenti alla festa annuale della polizia, ieri al Teatro Era e per la prima volta a Pontedera, ha ripercorso tanti anni di collaborazione tra l’amministrazione comunale, i cittadini e le forze dell’ordine. «La presenza della polizia è molto sentita, c’è un ottimo rapporto che si può leggere anche nella decisione di tanti «ex uomini e donne della polizia – ha aggiunto il sindaco – che hanno scelto la nostra città come dimora stabile».

Il sindaco: «ottimo rapporto tra i cittadini e le forze dell’ordine»

Di sicurezza, tutela del diritto alla libertà e maggior coinvolgimento dei cittadini nell’attuazione del progetto-sicurezza ha invece parlato, aprendo la cerimonia in una teatro affollato da autorità, sindaci della provincia, famiglie e bambini, oltre che da rappresentanti delle forze dell’ordine, il questore Raffaele Micillo.

La festa è l’occasione per consegnare premi – affidata al prefetto di Pisa Antonio De Bonis – al personale della polizia che si è distinto in particolari operazioni.

Encomio al sostituto commissario Stefano Caraceni per i risultati ottenuti in un’indagine servita a sgominare un sodalizio criminale che operava in Italia ed in altri paesi europei, dedito al reclutamento di giovani curdi da destinare nel Pkk (operazione che ha coinvolto anche Ponsacco e Capannoli).

Encomio all’ispettore capo Carlo De Leo e all’assistente capo Gianluca Silvestri per aver smantellato un sodalizio criminale che falsificava patenti di guida internazionali (Pisa, 2 ottobre 2009).

La lode è stata conferita al vice questore aggiunto Luigi Fezza (dirigente del commissariato cittadino), all’ispettore capo Giuseppe Aloisi, ai sovrintendenti Luca Lucchesi e Saverio Scovenna e agli assistenti capo Claudio Zappia e Stefano Mazzotti, agli assistenti Andrea Bassani e Alessandro Daniele per avere concluso un’indagine con l’arresto di otto cittadini stranieri responsabili di traffico internazionale di stupefacenti e con il sequestro di circa 500 chilogrammi di hashish e la somma di oltre 35mila euro (a Pontedera nell’ottobre 2009).

Altra lode è stata conferita al sostituto commissario Sandra Orsini per l’arresto di una persona responsabile dei reati di riduzione in schiavitù, sequestro di persona e violenza sessuale aggravata (Pisa, marzo 2010). Lode all’ispettore capo Carlo De Leo Carlo e all’assistente capo Gianluca Silvestri per un’indagine sul riciclaggio delle autovetture di provenienza illecita (Pisa, 1 settembre 2009).

Trent’anni fa il Parlamento ha varato la legge 121 che segnava l’ingresso del sindacato nella polizia e l’apertura alle donne. E stato consegnato una attestato alla dottoressa Silvana Pota che ha vissuto l’evolversi dei diritti della donna prima e dopo la riforma.

S.C.

Le iniziative per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia

martedì, marzo 22nd, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistico delle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e IL TIRRENO – PONTEDERA di venerdì 18 marzo 2011

venerdì
18 marzo 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
3
I consiglieri di due Comuni cantano l’inno a Villa Varramista

MONTOPOLI-
NEL GRANDE e storico salone di villa Varramista – ma, in questo caso, soprattutto villa Capponi – è risuonato l’inno di Mameli all’inizio alla conclusione della cerimonia con la quale i consigli comunali di Pontedera e Montopoli hanno festeggiato il 150° dell’Italia. Un’iniziativa pensata in quel luogo perché nella Varramista di Gino Capponi (ultimo della famiglia di quel «Pier» che disse ai francesi assedianti di Firenze «se voi suonerete le vostre trombe noi suoneremo le nostra campane») è passato una fetta non secondaria del movimento risorgimentale quantomeno toscano. Mentre la riunione di due consessi comunali (Varramista è nel territorio di Montopoli ma è legata a Pontedera da contiguità territoriale è dalla più recente dei Piaggio in quella villa) ha voluto essere un messaggio all’unità. «Al non restare ciascuno a casa sua, oggi pericolo grande».

Al tavolo della presidenza, i sindaci Vivaldi e Millozzi, il presidente della Provincia, Pieroni (montopolese di nascita e cittadino pontederese) e il professor Gabriele Paolini, dell’università di Firenze, che ha tenuto una bella «lezione» sulla centralità di Gino Capponi (patriota e moderato e amico di tutti i grandi personaggi del tempo, molti dei quali, come Manzini, Foscolo o Leopardi, Giuseppe Montanelli, ospiti a Varramista) nel processo che ha portato al risorgimento. Ma si è parlato anche del bel romanzo storico «Varramista» scritto a più mani da autori delle Capanne di Montopoli.

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venerdì
18 marzo 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
1-2
La marcia dei mille

Folla per la gara podistica e la cerimonia in piazza
Tutti coi tricolore, piazza Garibaldi invasa da podisti e cittadini
Il maltempo ha graziato in parte la festa per l’Unità d’Italia: cerimonie, discorsi musiche e la corsa tra i quartieri

– PONTEDERA –
LA PIAZZA che del primo eroe risorgimentale porta il nome – e che dopo la ex Piazza Belfiore, ora Andrea, è diventata il cuore delle cerimonie e della memoria di Pontedera – si è colorata ieri mattina di tricolore. Centinaia di persone, dai bambini agli anziani, dai podisti ai ciclisti in tenuta sportiva fine alle autorità civili e militari, hanno infatti accolto l’invito del comune a radunarsi in piazza Garibaldi per festeggiare l’unità d’Italia. E per salutare il tricolore che saliva sul pennone del monumento ai caduti di tutte le guerre. Nonostante l’ora insolita, le 9 del mattino (per legarla alla marcia sportiva) e il tempo quantomeno «traballante», la manifestazione è stata dunque un successo.

LA FILARMONICA Volere è Potere ha intonato più volte l’inno di Mameli, i tricolori sventolavano, le forze dell’ordine erano schierate con i loro ufficiali in città. Dal palco ha parlato il sindaco Simone Millozzi che nel sottolineare con soddisfazione il successo di questa di altre iniziative per l’unità d’Italia, ha detto che «chi non partecipa e alla festa e non nel vuol sapere dell’Italia unita, in senso culturale, storico ed economico, fa del male alla nostra nazione».

I PODISTI della «marcia del 150°» erano partiti dagli impianti sportivi della Bellaria-Cappuccini per convenire in piazza Garibaldi in tempo per la cerimonia e poi ripartite. Con loro, anche un gruppo di ciclisti dell’Associazione La Borra. Il tutto è durato non più di mezzora, graziata anche dalla pioggia, che soltanto poi è ripresa. Già durante il suo intervento, il sindaco aveva citato il presidente pontederese della Repubblica, Giovanni Gronchi, che nel 1961 presiedette alle manifestazioni per i 100 anni e pronunciò un discorso in cui sostenne, ha detto Millozzi, un concetto ancora valido. E cioè che l’unità d’Italia deve restare un processo costante, fatto anche e soprattutto di buon governo affinché le classi più deboli possano progredire. E dopo Piazza Garibaldi, le autorità si sono dirette proprio a rendere omaggio alla tomba di Gronchi, nella cappella di famiglia del camposanto della Misericordia. Una cerimonia che si ripete annualmente in novembre ma che ieri ha avuto un particolare risalto proprio nel quadro dell’Italia unita.
M.M.

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venerdì
18 marzo 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
VIII
Siamo tutti un po’ più italiani

Ricordata la figura di Giovanni Gronchi. Quasi mille podisti hanno partecipato alla marcia
Siamo tutti un po’ più italiani
Moltissimi cittadini hanno festeggiato sventolando il tricolore

PONTEDERA. Tante bandiere tricolori, tante persone di tutte le età e un clima di festa e partecipazione hanno fatto da cornice alla manifestazione organizzata ieri mattina in piazza Garibaldi a Pontedera per celebrare il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. Tante le autorità presenti, compreso il sindacoSimone Millozzi, che dopo l’alzabandiera e l’inno nazionale eseguito dalla filarmonica “Volere è potere” ha parlato dell’importanza della ricorrenza celebrata in tutto il paese: «Si tratta di un appuntamento sentito dalla popolazione quanto dalle istituzioni. In giornate come questa dobbiamo unirci attorno ai valori che ci hanno trasmesso i nostri padri costituenti. Ed è proprio alla Costituzione e ai sentimenti che l’hanno ispirata, come la libertà, l’uguaglianza e la solidarietà, che dobbiamo rivolgerci se vogliamo superare le spinte individualiste e divisioniste di cui si sente parlare in questi tempi».

Il sindaco ha poi ricordato la figura di Giovanni Gronchi, illustre concittadino e presidente della Repubblica dal 1955 al 1962, quindi anche nell’anno del centenario, andando poi a deporre una corona di fiori e a rendere gli omaggi di tutti i pontederesi alla cappella privata della famiglia Gronchi nel cimitero della Misericordia. La manifestazione di piazza Garibaldi era anche il punto di partenza della marcia del centocinquantesimo, valida per 330 trofeo provinciale pisano di podismo, alle cui due versioni, da sei e da dodici chilometri, hanno partecipato quasi mille appassionati. La corsa non agonistica, organizzata dal Comitato provinciale pisano podismo e dal Comitato Stracittadina, non prevedeva vincitori o premiazioni, ma ha visto comunque tutte le associazioni sportive del territorio partecipare con passione ed entusiasmo.

A Cascina duecento copie della Costituzione sono state consegnate ai cittadini dai tesserati del Partito Democratico. Accanto al gazebo del Pd presente anche la Lega che distruibuiva il materiale per le elezioni amministrative.

A San Miniato in tanti si sono recati alla Rocca di Federico II per ammirare la maxi bandiera tricolore, di 35 metri per 9, che è stata srotolata lungo il versante ovest della torre da parte della 17a delegazione “Apuana” del Soccorso alpino e speleologico.

Infine, anche gli alunni della scuola primaria “Leonardo da Vinci” di Forcoli e le loro insegnanti hanno voluto fare gli auguri allo Stato italiano con il canto dell’inno, con coccarde tricolori e una grande bandiera di 15 metri.

Nicolò Colombini

Sul dissociatore, sull’ampliamento della discarica e sulla nuova sperimentazione a Peccioli

venerdì, febbraio 25th, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistico delle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e IL TIRRENO – PONTEDERA di venerdì 25 febbraio 2011

venerdì
25 febbraio 2011

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
3

“Congelato” il dissociatore Via alla sperimentazione a Legoli


Colpo di scena per l’impianto di Gello: alleanza tra Ecofor e Belvedere

PROVVEDIMENTI
Per evitare La chiusura della discarica, per ora si amplia quella esistente

di NICOLA PASQUINUCCI
– PONTEDERA

«FARE SISTEMA». E’ la parola d’ordine del vertice di ieri mattina a Palazzo Stefanelli di Pontedera per cambiare direzione sul futuro dei rifiuti. Ecco in sintesi le scelte: patto tra Belvedere Spa e Ecofor Service Spa per sviluppare la sperimentazione del dissociatore di Legoli, annullato il processo di partecipazione per discutere dell’impianto di Gello perché il progetto per il momento è congelato e, infine, ampliamento della discarica di Pontedera per scongiurare la sua chiusura nel 2013. Dunque si riparte, se non da zero, da un foglio bianco. Una decisione che spiazza la tabella di marcia per la costruzione del dissociatore molecolare e sospende il braccio di ferro con i comitati del no.

«QUESTI SONO temi difficili e complessi – premette il sindaco di Pontedera, Simone Millozzi dove servono le conoscenze e non gli slogan». E sul piatto delle scelte c’è soprattutto la battaglia futura per accaparrarsi il bando del gestore unico rifiuti. Per avere le spalle forti la Valdera prepara il terreno. «Partendo dal concetto dell’Unione dei 15 Comuni – illustra il primo cittadino – vogliamo candidarci come territorio per vincere questa partita». Tradotto: Peccioli con Belvedere e Pontedera con la Ecofor, creeranno un’alleanza (non è ancora dato sapere se anche in termini societari) per tentare di “chiudere il ciclo dei rifiuti”. Questo in nome dell’autosufficienza dei trattamento della spazzatura, soprattutto quella industriale. I comuni di Peccioli e Pontedera, Provincia e le due aziende sono concordi: «In tema di rifiuti qui ci sono delle eccellenze a livello regionale, dobbiamo far valere il loro peso anche attraverso la sperimentazione». E il sindaco di Peccioli, Silvano Crecchi è orgoglioso di essere in questa partita: «Anni fa, a Peccioli, abbiamo lanciato un metodo che va oltre il mero smaltimento. Ecco perché saluto con favore questa iniziativa».

E per allargare gli orizzonti della Valdera, l’assessore provinciale Valter Picchi annuncia «l’avvio dell’elaborazione del piano rifiuti provinciale che sarà pronto entro la fine del 2011. Indicheremo le aree e le relative tecnologie più indicate».

Insomma, tutti sono concordi nel trovare un momento di riflessione per cercare la via più sicura per smaltire i rifiuti speciali. Ecofor e Belvedere lavoreranno insieme per riaccendere il dissociatore molecolare di Legoli, comprato alcuni anni fa per provare l’avveniristica tecnologia, per riadattarlo alla sperimentazione. Il dissociatore infatti, ha avuto recentemente dei problemi e necessita una manutenzione straordinaria. In più, quello di Legoli è stato pensato per bruciare rifiuti casalinghi, mentre quello scozzese, preso a modello dalla Ecofor per poi importarlo a Gello, lavora solo rifiuti industriali.

«SI TRATTA di ripensare la ricerca – sottolinea il presidente della Belvedere, Renzo Macelloni – unendo due realtà. La ricerca ha un costo e quindi rafforzando il polo possiamo fare molto di più. Noi abbiamo già un impianto adatto che può essere modificato per vedere direttamente con i nostri occhi i dati che servono. Perché, ci tengo a dirlo, in giro ci sono tanti venditori di impianti, ma pochi forniscono soluzioni serie».

«Crediamo che il dissociatore sia una tecnologia “semplice” e sicura – conclude l’ingegner Paolo Landi della Ecofor – Ma abbiamo deciso di implementare la sperimentazione con la Belvedere, ritardando quindi sulla tabella di marcia la costruzione dell’impianto. Il tutto, visto che siamo una società a maggioranza pubblica, a garanzia dei cittadini. Per ristabilire il clima di fiducia».

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venerdì
25 febbraio 2011

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
1-I

Dissociatore, si ferma l’iter


Pontedera. Dall’unione di Ecofor e Belvedere nasce un polo dei rifiuti che punta alla gestione

Dissociatore, si ferma l’iter

La sperimentazione passerà a Peccioli, dov’è già attivo

PONTEDERA. Si ferma il percorso partecipativo promosso dal Comune di Pontedera sul dissociatore molecolare che la Ecofor Service vuole realizzare nel proprio stabilimento di Gello. Si ferma – o meglio, rallenta – il processo che dovrebbe portare alla realizzazione dell’impianto.

La sperimentazione si farà a Peccioli, alla Belvedere, dove già da mesi, c’è un impianto che tratta i rifiuti con la dissociazione. Qui si studieranno gli effetti, si analizzeranno i risultati e i dati, che serviranno, poi, per trasferire la sperimentazione nell’impianto di Ecofor.

Sono queste le novità più importanti che scaturiscono dall’unione di due eccellenze della nostra area: da una parte la Ecofor Service,azienda che gestisce i rifiuti industriali e, dall’altra, la Belvedere Spa, azienda che gestisce la discarica di Peccioli. Un’unione che ha, come obiettivo, quello di realizzare, in Valdera, un polo della gestione dei rifiuti, capace di diventare interlocutore per l’intera Regione.

I primi effetti saranno quelli dello stop immediato del percorso che doveva portare alla decisione sul progetto presentato alla Provincia di Pisa dalla azienda che tratta rifiuti industriali nel suo stabilimento di Gello. Lo aveva voluto il sindaco di Pontedera, Simone Millozzi, per arrivare a una decisione condivisa, dopo che sul progetto erano nati dissensi da parte di cittadini e rappresentanti della politica locale, che si erano organizzati in Comitati. Ed è ancora lui, Millozzi, a dare una nuova svolta alla vicenda. «Non manderemo il materiale alla regione – dice -che sarebbe servito a attivare il percorso partecipativo. Ci fermiamo. Chiederemo l’ampliamento della discarica, per dare una risposta immediata alle esigenze dello smaltimento. E poi attenderemo i tempi della sperimentazione».

Che avverrà a Peccioli. Dove, un piccolo dissociatore è in funzione – in modo sperimentale – da alcuni mesi. «Un impianto – spiega il presidente della Belvedere Renzo Macelloni – che aveva obiettivi minimali. Ora questi obiettivi devono essere rivisti, per partire con una nuova ricerca, una nuova sperimentazione. Faremo nuovi investimenti, dovremo ristrutturare una parte dell’impianto, fare delle modifiche. Con i nostri tecnici cercheremo di lavorare, per arrivare a realizzarne uno tutto nostro».

Sarà quello che la Ecofor Service aveva chiesto di impiantare alla Provincia di Pisa. «Nel progetto del dissociatore – spiega Paolo Landi, amministratore delegato Ecofor – ci crediamo, è un salto di qualità, dalla discarica a un progetto più innovativo: ci crediamo e vogliamo farlo, perché la tecnologia è semplice, brucia i rifiuti a bassa temperatura, non c’è diossina. Quello che ci preme è che vogliamo rendere tranquilla la gente. Per questo ab biamo trovato la disponibilità della Belvedere e procediamo con una nuova sperimentazione. La costruzione del dissociatore, a questo punto, slitta. Ritarderà, ne riparleremo dopo aver analizzato i risultati della sperimentazione che faremo a Peccioli». Come dire, forse i dati che sono arrivati dalla Scozia – dove c’è l’unico impianto simile, in tecnica e tecnologia a quello che voleva realizzare Ecofor – non sono così chiari da poter avallare la costruzione. Così, si fa una sperimentazione in proprio. (ech)

Si uniscono la Ecofor service e la Belvedere: qui sarà messo a punto l’impianto che poi dovrà nascere a Gello

Sul progetto di linea ferrata, da Pontedera al mare

giovedì, gennaio 27th, 2011

Riproduciamo l’articolo giornalistico della testata IL TIRRENO – PONTEDERA di martedì 25 gennaio 2011

martedì
25 gennaio 2011

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

Il futuro correrà lungo i binari


Il sindaco: «È una prospettiva su cui puntare, servono 100 milioni di euro per collegarci al porto di Livorno»
La città si rilancia nella logistica con una via fermata parallela allo Scolmatore
di Manolo Morandini

PONTEDERA. La visione comincia a prendere forma. Ci sono realtà della logistica che da tempo hanno scelto Pontedera e altre in arrivo. E così, il progetto di una linea ferrata che dalla città corra al mare, fino a lambire lo scalo portuale di Livorno, trova nuove ragioni per provare a farsi concreta. Binari merci, lungo lo Scolmatore, per rilanciare il ruolo dell’area pontederese nell’economia costiera. Il tutto con una piattaforma per la gestione delle merci nella zona del Chiesino.

Sulla rampa c’è il centro mondiale dei ricambi Piaggio. All’ombra delle officine 2R presto prenderà vita il cantiere che darà forma all’investimento stimato in 40 milioni di euro. Mentre è prossimo all’entrata in esercizio il Centro carni di Unicoop Firenze, nell’area industriale di Gello. Due realtà che si affiancano alla piattaforma Artoni, al super magazzino della Pam, per lagestione delle merci non alimentari su scala nazionale, e al deposito della catena di discount Lidl.

Lo scalo merci, lontano dal centro c’è già nelle previsioni urbanistiche. «Si tratta di incasellare i soggetti che dovranno far parte del percorso per realizzarlo – sostiene il sindaco di Pontedera, Simone Millozzi -. Sul tavolo ci sono proposte di soggetti interessati, che a breve presenterò all’attenzione della Regione». Che aggiunge: «È un’opportunità per il territorio su cui coinvolgere anche la Provincia, l’Autorità portuale di Livorno, le Ferrovie e il ministero dei Trasporti».

Il tragitto dei binari è segnato in parallelo al canale dello Scolmatore. «I primi studi di fattibilità stimano un fabbisogno di 100 milioni di euro per arrivare fino a Livorno», spiega Millozzi. Il tutto attraversando i Comuni di Calcinaia e Collesalvetti. Mentre per i soldi si potrebbe guardare a una quota di quelli indicati per la navigabilità dello Scolmatore.

La soluzione darebbe ossigeno alla Fi-Pi-Li. «La nostra città è baricentrica – sottolinea il sindaco -. Non si parla di domani ma è una prospettiva su cui lavorare con convinvinzione». E che ci sia una tendenza a fare di Pontedera e della Valdera un polo a vocazione logistica lo conferma il segretario provinciale di Filt Cgil, Goffredo Carrara: «Nei prossimi anni il settore porterà nuova occupazione in zona».

Per il responsabile di Legacoop Area vasta costiera, Antono Chelli, l’investimento Piaggio dà il segno dei tempi. «La logistica di una grande azienda riveste una importanza strategica sia per le attività che questa effettua che per tutte le imprese dell’indotto che con questa lavorano – afferma Chelli -. Non solo, ma la filiera logistica è uno degli elementi di competitività che rendono una impresa più forte delle altre nel mercato. Attualmente Piaggio manda i propri conteiner a La Spezia, se il sistema economico territoriale fosse in grado di fare alla Piaggio un’offerta competitiva che, a partire da Pontedera, orientasse verso il porto di Livorno il traffico ricambi dell’azienda, potrebbero apririsi una serie di opportunità anche di insediamento per nuove imprese dell’indotto che potrebbero trovare, nella nostra zona, interessanti incentivi alla localizzazione.

Sul tavolo della Regione a breve sarà illustrato il progetto di massima.

Pontedera continua a crescere: il bilancio di fine anno

lunedì, gennaio 17th, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate NAZIONE PONTEDERA VALDERA e TIRRENO PONTEDERA di venerdì 31 dicembre 2010

venerdì
31 dicembre 2010

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
2

«Pontedera continua a crescere E siamo pronti per il dopo crisi»


Lavoro, servizi sociali e cantieri: bilancio di fine anno del sindaco Millozzi

di MARIO MANNUCCI

PONTEDERA

IL BILANCIO anagrafico del 2010 si chiude con un + 136 (salvo qualche piccola variazione delle ultime 48 ore) che porta i cittadini pontederesi al numero di 28.334 abitanti. Ancora distante da quella quota 30mila che soprattutto una decina d’anni fa diventò un obiettivo fortemente dichiarato quanto mancato. Tuttavia non è trascurabile il dato della crescita, modesta quanto costante, degli ultimi anni per una città che pur piccola risente di tutti gli effetti della medie e grandi città. I cui abitanti spesso diminuiscono, come era successo anche qui fino qualche anno addietro, per i motivi che tutti conoscono. A cominciare dal costo superiore delle case rispetto all’hinterland. Ma qualcuno, e non solo gli immigrati, comincia a rendersi conto che i disagi di stare in città sono forse minori di quelli che comporta il pendolarismo. Per cui si ricomincia a guardare a Pontedera con interesse.

«STIAMO cercando di incentivare la vivibilità della città – dice il sindaco Simone Millozzi nel tradizionale incontro di fine anno con la stampa, nel quale manda anche un augurio a tutti i cittadini – mettendo a disposizione nuove aree e possibilità abitative ma stando attenti a che non affoghino la città e i quartieri. La scelta di non far costruire anche nella prossima futura area che si libererà con la dismissione dell’istituto professionale sia una delle più importanti della mia amministrazione nel 2010. Lì accanto, come è noto, sono in arrivo le lottizzazioni ex Automar e Crastan, ed è stata una scelta difficile ma coraggiosa cercar di trasferire fuori dal centro, vedremo dove, la potenzialità costruttiva dell’ex istituto scolastico. Con la speranza che questa operazione attiri imprese». Ma c’è nei piani di Pontedera la vendita di edifici e strutture comunali, arma che molte amministrazioni stanno seguendo per rimpinguare le casse? «Grandi cose non sono possibili. Vendere Palazzo Stefanelli o Palazzo Pretorio comporterebbe problemi forse insormontabili. Pensiamo però di vendere l’edificio della comunità teraupetica, dietro il piazzale della Fiera, non appena sarà realizzata quella nuova».

«La preoccupazione più grande con cui affrontiamo il nuovo anno? – risponde Millozzi – è legata all’occupazione, che per una realtà come la nostra vuol dire soprattutto Piaggio. Non possiamo risolvere noi un problema mondiale, però ci sentiamo la coscienza a posto perché ci siamo attrezzati per offrire alle industrie molte aree, servizi e supporti di studio e tecnologia. Arrivando a poter offrire un quadro di eccellenza regionale che tutti ci riconoscono. E se ora abbiamo poche richieste per altri insediamenti, la colpa non è certo del comune ma del quadro generale. Per capirsi, se Ikea volesse venire a Pontedera, troverebbe pronta accoglienza. In tutti i sensi… Ci sentiamo pronti per la ripresa, che prima o poi dovrà venire».

CAPITOLO (inevitabile) tagli, per Millozzi «scellerati». «Ci mancano più o meno 4 milioni – dice – ed è duro dover ripartire i sacrifici. Tanto più che sono cresciute e crescono le povertà e di conseguenza le richieste di aiuti sociali. Per l’affitto, per arrivare in fondo al mese, per assistere i malati. Abbiamo, è vero, un ospedale di eccellenza e buoni servizi sanitari, però dovremo eliminare qualcosa nei trasporti, a esempio le corse la domenica, e chiedere qualche contributo in più nei settore dello sport e della cultura. Bisognerà far pagare qualcosina di più per l’uso degli impianti sportivi. Lo so che non è mai bello chiedere queste cose, ma anche il nostro assessore allo sport, Matteo Franconi, si rende conto che è meglio questo sacrificio che togliere un aiuto a chi ne ha molto bisogno».

venerdì
31 dicembre 2010

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
I

Avremo 48 nuove case popolari


Ma i tagli alle entrate faranno lievitare le taríffeper sport e cultura

PONTEDERA. Se vogliamo vederlo attraverso la lente dell’ottimismo, il 2011 porterà 48 nuove case popolari. E, forse, non ci saranno aumenti per le tariffe che riguardano i servizi alla prima infanzia. Forse. Perché Simone Millozzi, sindaco da quasi 2 anni, non si nasconde: chiudere il bilancio non è impresa facile. Mancano oltre 4 milioni di euro e dovrà usare le forbici. Ma non sarà solo l’anno dei tagli. I temi che ruotano intorno alla città sono tanti: al centro, la questione dei rifiuti. Ma anche la trasformazione di una parte di città, il sociale. «Al primo posto – dice il sindaco – metto il lavoro. L’occupazione. La città è legata all’industria e il 2010 ha avuto effetti pesanti su alcune realtà. Anche in settori come commercio e servizi. Nonostante il territorio abbia messo in campo politiche per avere, ad esempio, zone industriali adeguate, una rete viaria che rende competitiva l’area. E sia dotata di strutture per ricerca e innovazione».

Sono queste le condizioni che dovrebbero aiutare a uscire dalla crisi?
«Ma non bastano da sole: dipende anche dalla volontà imprenditoriale, dal rapporto con la Piaggio. L’azienda ha preso degli impegni».

I problemi maggiori riguardano l’indotto e il loro legame con Piaggio.
«Ci sono aziende legate ai picchi produttivi della Piaggio. Stiamo parlando di un tessuto produttivo con oltre 6mila addetti: se nel 2011 non si dà una impostazione diversa al settore, ci saranno ricadute negative. L’auspicio è che il territorio possa riprendersi: è attrezzato per questa sfida. Siamo all’avanguardia grazie alla presenza di alcune eccellenze e di strutture di ricerca».

Ci sono decisioni che, invece, riguardano il lavoro della sua giunta.
«Sì, ma partono da una manovra scellerata del governo. Si dà addosso ai Comuni e non ci permettono di dare le risposte alla gente che si rivolge a noi, per primi, come istituzione più vicina. Abbiamo dato sostegno alle fasce più deboli, in diversi modi: aiuti per pagare l’affitto, sostegno agli indigenti, case popolari».

Significa che non darete più questi sostegni?
«I tagli del governo sono notevoli. Dei 4 milioni di euro che mancano per pareggiare il bilancio, oltre 1,3 milioni riguardano la spesa sociale. Tuttavia, faremo 48 alloggi di edilizia popolare: 24 destinati a canone agevolato, 24 utilizzati come case popolari, assegnati col bando. Nasceranno nel quartiere Oltrera, dietro quella che tutti conoscono come la Vela».

Come recupererete i soldi che mancano dal bilancio? Sono previsti aumenti?
«Per il sociale, abbiamo già avviato una serie di incontri, con la gente, per definire insieme un percorso di tagli, di riduzione dei servizi. Quelli che of friamo, in città, sono ritenuti di qualità: studi e sondaggi, ad esempio, dicono che l’ospedale Lotti è uno dei migliori della regione; per la Società della Salute abbiamo avuto di recente la certificazione, raggiunto livelli elevati. E adesso questi tagli rischiano di farci tornare indietro».

Non solo il governo taglia. Dalla Regione arriveranno meno soldi e si parla di una riduzione del trasporto pubblico locale.
«Ci sono state delle novità positive negli ultimi giorni. E, adesso, il taglio che dovremo affrontare sarà del 15%. Sarà ridotto il trasporto pubblico della domenica pomeriggio. Ma sappiamo che non basta, dovremo mettere le mani anche sul trasporto urbano, quello locale».

Quindi dobbiamo aspettarci nuovi aumenti delle tariffe?
«Non lo escludo. Ma con alcuni punti fermi: ad esempio, vorrei evitare di toccare tutte le tariffe che riguardano i servizi destinati alla prima infanzia come le rette, il trasporto, la mensa».

E dove metterete le mani?
«Su cultura e sport. Ad esempio per l’uso degli impianti sportivi. Chiederò sacrifici agli assessori della mia giunta che si occupano di queste deleghe».

E inevitabile? Ci sono Comuni che, per far fronte a questo, hanno deciso di mettere in vendita i loro beni immobili.
«Una struttura che potremmo mettere in vendita è l’attuale comunità a La Bianca. A breve quel centro ospitato a La Bianca passerà nella nuova sede a Pardossi: e l’immobile, che è un ex casolare agricolo davanti al piazzale del mercato, potrebbe essere appetibile per il mercato immobiliare».

L’assetto urbanistico è un altro tema di cui si discute, da tempo.
«E che sto portando avanti con decisioni che, in qualche modo, sono in discontinuità con previsioni e progetti del passato».

Ad esempio?
«La questione dell’Ipsia è una delle scelte che mi rende felice: il progetto originario era urbanisticamente troppo pesante per il centro della città. Anche in vista di altre due lottizzazioni private, poco distanti, sulle quali stiamo ragionando, con le stesse motivazioni. Di questa scelta sono orgoglioso, la sento mia».

Tra i temi caldi c’è quello del dissociatore molecolare che la Ecofor vuol realizzare.
«Quel tipo di impianto è descritto nel programma elettorale per il quale sono stato scelto dai cittadini come sindaco. Lo stesso programma che hanno sottoscritto alcuni esponenti politici che, oggi, invece, ostacolano quel progetto. Ma su questo tema, l’ho detto fin dal primo giorno, voglio un confronto sereno con la città. Questo è il motivo per il quale ho chiesto di interrompere l’iter che avrebbe portato la Provincia a dare l’autorizzazione».

Così è partito il percorso partecipativo: chi deciderà, alla fine?
«Il confronto dev’essere fatto senza pregiudizi. Se ci andiamo prevenuti, è come se avessimo perso già la battaglia. Il percorso avviato serve a dialogare, confrontarci e poi trovare una sintesi. Alla fine mi prenderò io le responsabilità delle decisioni».

Il dialogo per arrivare alle scelte è un percorso fatto anche per altre questioni?
«Mi ritengo un interlocutore attento. Ascolto, discuto, mi confronto. Voglio evitare che le decisioni siano calate dall’alto. Alla fine prendo le decisioni che sono maturate nel territorio, tenendo sempre come riferimento il programma elettorale che ho presentato ai cittadini. Lo abbiamo fatto, nei mesi scorsi, per il nuovo piano della sosta; lo stiamo facendo per alcuni aspetti urbanistici».

Non vede una disaffezione per la politica in generale e per questo tipo di discussione?
«È un problema che vivo con preoccupazione, soprattutto durante gli incontri che programmiamo con la gente. La società che stiamo vivendo è diversa da quella del passato: c’era un reciproco sostegno che non c’è più. Oggi tutto è singolo, personale. Si perde di vista il concetto di comunità. La disaffezione si sente tanto tra i giovani. Sapete qual è il cruccio più grande? Quando incontro la gente, nei quartieri, nelle frazioni, non ci sono mai ragazzi».

Emilio Chiorazzo

I TEMI DEL 2011

Il lavoro: puntare sulla ricerca, l’innovazione tecnologica, la riconversione produttiva

II sociale: Mancheranno oltre un milione e 300 mila euro, ma non sarà ridotto il sostegno alle fasce deboli

Questione abitativa: Nasceranno 48 nuove case popolari: 24 assegnate con il bando, 24 a canone agevolato

Tariffe: Aumenti in vista peri servizi legati allo sport (affitto impianti sportivi) e alla cultura. Non saranno toccate le tariffe del servizi rivolti alla prima infanzia

Tagli: Il trasporto pubblico subirà tagli perle corse della domenica pomeriggio ?

Rifiuti: La discussione sul dissociatore molecolare andrà avanti fino a giugno: ma il confronto dovrà essere fatto senza pregiudizi

Le scelte urbanistiche: La città cresce: in un anno gli abitanti sono aumentati di 136 unità, raggiungendo 28.334.

Sul dissociatore la richiesta di sospensione in attesa di ulteriori verifiche: “Sono contrario a decisioni affrettate”

giovedì, ottobre 7th, 2010

Riproduciamo gli articoli giornalistici delle testate TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA di giovedì 7 ottobre 2010

giovedì
7 ottobre 2010

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
III

Dissociatore, stop all’iter il sindaco vuole vederci chiaro «Contrario a decisioni affrettate»


Dissociatone, stop all’iter

il sindaco vuole vederci chiaro «Contrario a decisioni affrettate»
Millozzi chiede l’applicazione della legge regionale partecipazione prima del via libera all’impianto progettato dalla Ecofor a Gello

di Andreas Quirici

PONTEDERA. Stop all’iter per l’approvazione del progetto del dissociatore molecolare di Ecofor Service a Gello. La mossa a sorpresa arriva dal sindaco di Pontedera Simone Millozzi, il quale, dopo aver partecipato a un’assemblea del Coordinamento per la corretta gestione dei rifiuti in Valdera, annuncia: «Chiedo ufficialmente l’applicazione della normativa regionale sulla partecipazione. È l’unico modo per bloccare l’iter e attendere la fine della sperimentazione del dissociatore scozzese».

La normativa è la numero 69 del 27 dicembre 2007, sulle “regole per la promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali” e serve proprio per aprire dibattiti su argomenti importanti come quello ambientale. «Siccome il Coordinamento mi chiede l’inchiesta pubblica – riprende Millozzi – sono io a invocare l’attuazione della legge regionale che, a differenza dell’inchiesta pubblica, è l’unico sistema per fermare l’iter per l’approvazione o meno del progetto presentato da Ecofor Service e da realizzarsi a Gello».

Rinvio al 2011. Alla fine del mese di ottobre sarebbero scaduti i termini per la presentazione delle integrazioni al progetto richieste all’azienda da Asl e Arpat, dall’interno della conferenza dei servizi della Provincia di Pisa, la cui prossima riunione era già stata fissata per la metà di novembre. Sarebbe stato quello il momento in cui il dissociatore molecolare avrebbe ricevuto il via libera alla costruzione o un ulteriore rinvio o la completa bocciatura. Con la mossa di Millozzi, che dovrà adesso essere raccolta dalla Regione Toscana, slitta tutto almeno fino alla metà del prossimo anno.

News dalla Scozia. Il sindaco vuole attendere la relazione dell’ente per l’ambiente scozzese sull’impianto simile a quello che Ecofor Service vuol realizzare a Gello. «Siccome si tratta di una sperimentazione – ha sottolineato Millozzi – che finirà all’inizio del 2011, voglio attendere il giudizio su quel dissociatore dal punto di vista ambientale. Sono responsabile della salute dei cittadini e non ho intenzione di prendere decisioni affrettate. Quando avremo tutti i dati in mano, però, voglio soluzioni concrete da parte del Coordinamento, non poesia o filosofie che, in linea teorica, sarebbero anche giuste, ma che non si adattano alla nostra situazione. Nel 2013 la discarica di Gello per i rifiuti speciali andrà in esaurimento e abbiamo la necessità di superare le discariche, come da indicazioni della Comunità europea. Non possiamo aspettare che si mettano in pratica soluzioni ideologiche».

Strumentalizzazioni. Quello di Millozzi è un po’ uno sfogo. Durante la riunione del Coordinamento dell’altra sera, a cui ha partecipato, ci sarebbero stati alcuni attimi di dibattito acceso tra lui e i cittadini. «Ho apprezzato molto il lavoro del Coordinamento – ha affermato il sindaco – ma qualcuno di loro ha solo cercato di strumentalizzare il problema».

giovedì
7 ottobre 2010

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
1-3

Dissociatore “bloccato”


Sorpresa: il dissociatone è «sospeso»
Il sindaco chiede l’attuazione della legge regionale per valutare meglio il progetto

SE LA RICHIESTA, a sorpresa, del sindaco sarà accettata e attuata, il famoso quanto avversato dissociatore molecolare di Gello («nient’altro che un inceneritore» per chi lo contesta) è rimandato perlomeno di 6 mesi. La richiesta messa in campo a sorpresa da Simone Millozzi è infatti l’attuazione della legge regionale sulla «promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali», denominazione (in linguaggio burocratichese) sotto la quale c’è un istituto a garanzia del diritto popolare discutere un progetto. Sospendendone l’attuazione, come detto, per 6 mesi. Il che significa, nella vicenda dissociatore-inceneritore di rifiuti industriali proposto da Ecofor per Gello, dove progressivamente dovrebbe sostituire la discarica che nel 2013 sarà esaurita, una sospensione fino a primavera. La recente ma già consolidata storia delle discariche e degli inceneritori dimostra tuttavia che sono finora state più le proroghe e gli stratagemmi per andare ancora avanti che non i rispetti dei termini fissati per la chiusura.

«HO MATURATO questa decisione – spiega il sindaco con accanto il suo vice, Massimiliano Sonetti, assessore all’ambiente perché voglio perseguire fino in fondo la strada che ho intrapreso appena si è presentato il caso-dissociatore. Io sono il primo responsabile della salute dei cittadini, per cui ho anche per legge il dovere di difenderla, questa salute. Come ho il dovere di evitare emergenze di rifiuti che significano dover ricorrere a smaltimenti anche lontani, con aggravio di costi e disagi. Ecco perché ho già chiesto una volta il rinvio della decisione e sono andato in Scozia per vedere il dissociatore preso a riferimento per il progetto Ecofor. In Scozia è già attivo ma ancora in via sperimentale. Solo a gennaio l’esperimento finirà e l’agenzia scozzese dell’ambiente, la Sepe che corrisponde alla nostra Arpat, potrà dunque dare un giudizio, si spera, definitivo. Noi lo aspetteremo e lo valuteremo senza che nel frattempo parta il progetto per Gello».

«IL COMITATO – così risponde Millozzi alla domanda se questa sospensione è anche una “vittoria” degli ambientalisti politico-popolari del comitato per la Corretta gestione dei rifiuti in Valdera – chiedeva un altro tipo di commissione. Fermo restando che ce ne sono già due in attività, il comitato tecnico e la commissione comunale ambiente. Ma nessuna di queste ha il potere legislativo di fermare il progetto, mentre quella che chiedo io prevede espressamente la sospensione per 6 mesi. Dunque, sono andato, il Comune è andato, più avanti». «Si sappia però -conclude il sindaco – che quando ogni studio sarà concluso, una decisione andrà presa perché la famosa e ventilata opzione dei “rifiuti zero” può e deve essere una tendenza ma non realizzabile in tempi brevi».

LE SCADENZE
6 mesi di tempo
Se la richiesta verrà accolta, dovrà aprirsi una discussione che bloccherà il progetto fino a primavera. «Ma dopo dovremo necessariamente decidere cosa fare»

Dalla Scozia
Nel frattempo, l’agenzia scozzese dell’ambiente darà il giudizio definitivo sull’impianto locale, per i rifiuti industriali, che dovrebbe essere riprodotto a Gello