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Sull’Arte in città

giovedì, febbraio 28th, 2013

L’ulteriore articolo apparso sulla stampa locale circa la presunta mancata cura delle opere d’arte della città costringe questa Amministrazione Comunale a intervenire per fare chiarezza su alcune questioni.

Innanzitutto ci fa piacere che oggi ci sia così tanta attenzione verso quelle opere d’arte che, quando furono installate, provocarono critiche da tanti, riportate con ampio spazio dalla stampa.

Questa amministrazione continuerà con convinzione il percorso di arricchimento artistico della città.

Negli ultimi anni la politica culturale dell’Amministrazione, ed in particolare quella rivolta alle arti visive, è stata contrassegnata da interventi di rilievo nazionale ed internazionale. Parlare di silenzio artistico per una città così ricca di iniziative e di dialogo culturale è completamente fuori luogo.

Il Comune ha effettuato vari interventi di riqualificazione di spazi urbani come il rifacimento di Piazza Trieste (che ospita sculture di artisti internazionali come Jim Ritchie e Michelangelo Rossetto) o quello di Largo Pasolini con il concorso della Banca popolare di Lajatico o ancora di Piazza Garibaldi a La Rotta. A breve seguiranno i lavori ai giardini di Montecastello e Piazza Monti a Treggiaia. Il Comune ha coltivato l’idea di una costante riqualificazione degli spazi. Dall’idea, cioè, della cultura come risorsa e valore è scaturita una programmazione, in un’ottica di continuità con il passato, nonostante la mancanza di risorse economiche di questi ultimi anni.

Sulla stessa via Dante: è scorretto affermare che non vi sia la volontà di far partire tale operazione nonostante il finanziamento dei privati. Lo sponsor potrebbe infatti coprire esclusivamente l’arredo urbano ma non il rifacimento del tratto viario e dei marciapiedi, che compete all’Amministrazione Comunale e che richiede una spesa di 250 mila euro.

Qualcuno fa finta di dimenticare il momento storico ed economico in cui viviamo. Ma l’amministrazione comunale non può ignorare questi problemi. E’ evidente a tutti che le risorse di cui il Comune dispone sono sempre meno. Soprattutto dispiace chi vuole disconoscere quanto di buono è stato fatto coinvolgendo da sempre più idee e più interlocutori che hanno a cuore la crescita culturale della nostra città, senza affidarsi ad una unica regia.

Pontedera è ormai una città che offre una vasta gamma di luoghi d’incontro e moltissime opportunità per la formazione e l’accrescimento culturale: dagli spettacoli teatrali, ai festival, alla mostre, all’arredo urbano, agli incontri letterari, ai Cantieri didattici per l’arte che hanno visto la partecipazione di artisti di fama nazionale ed internazionale come Simon Benetton, Ugo Nespolo, Giuliano Ghelli, Giampaolo Talani e attualmente l’artista di origine libanese Ali Hassoun. Questo investimento, che ha inserito la nostra città come luogo d’eccellenza in Toscana, è stato attuato dall’amministrazione che ritiene che una buona governance debba investire nell’innovazione, nella ricerca e nell’istruzione. Tra le sedi espositive si distingue la struttura del Centro per l’Arte Otello Cirri il cui indirizzo programmatico si traduce in un forte impegno per la valorizzazione e la divulgazione dell’arte contemporanea con particolare riferimento alla produzione toscana e alla didattica. Uno spazio di rilievo internazionale è il Centrum Sete Sois Sete Luas, sede del Festival omonimo che ospita mostre che evidenziano presenze artistiche innovative (scultura, pittura, installazioni) afferenti alla cultura mediterranea (Portogallo, Spagna, Marocco, Francia, Israele). Un significativo luogo dedicato all’arte contemporanea è il Centro Futuramente che svolge prevalentemente un’attività didattica, attraverso laboratori, rivolta alle scuole primarie organizzando, inoltre, mostre di significativi artisti contemporanei. Altro punto di eccellenza internazionale è l’attività svolta dalla Fondazione Piaggio che, in collaborazione con il Comune di Pontedera e la Provincia di Pisa, attraverso un progetto complessivo, condiviso e strategico, pone al centro dei suoi obbiettivi una concezione dinamica della cultura con un caleidoscopio di iniziative in campo artistico, scientifico, umanistico ospitate nel Museo Piaggio “Giovanni Alberto Agnelli”.

La collaborazione dell’Amministrazione con chi ha idee e progettualità è ampia, aperta e convinta. Occorre coniugare idee con le disponibilità economiche e le regole; questo non è sempre facile né imputabile a scarsa sensibilità culturale. Tuttavia, se la programmazione fatta in questi anni dall’amministrazione è ”silenzio artistico” si può essere felici di vivere in questo silenzio pieno di voci.

Pontedera, 26 febbraio 2013

L’inaugurazione del “Borgo d’Oltrera” in zona Fuori del Ponte

martedì, dicembre 13th, 2011

Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato nella cronaca locale del quotidiano TIRRENO PONTEDERA del 10 dicembre 2011

sabato
10 dicembre 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
1
Il nuovo borgo specchio della crisi

Ieri il taglio del nastro: intorno ai fabbricati ruota la rivoluzione della sosta dell’intero quartiere

II nuovo borgo specchio della crisi

Vendute tutte le villette, ancora vuota la metà dei condomini

PONTEDERA. Benvenuti al Borgo d’Oltrera, dove un tempo c’era il glorioso campo sportivo Marconcini e oggi ci sono 27 villette in pietra (già tutte vendute), parcheggi, aree a verde e tre blocchi di condomini color verde rame con 66 appartamenti, la cui vendita è proseguita spedita fino all’anno scorso. Ma che la recente crisi ha interrotto lasciandone ancora 35 da vendere.

Un’inaugurazione in grande stile, quella di ieri, con il taglio del nastro, tendoni per la presentazione da parte del sindaco Simone Millozzi e i tre costruttori, Braccianti, Armo e Rota, che insieme hanno dato vita all’Immobiliare Trieste per un investimento complessivo di 18 milioni di euro. «Dovevamo ripensare la collocazione del campo Marconcini – ha detto Millozzi – e recuperare il cordificio Billeri e la fabbrica del ghiaccio ormai dismessi. Da questo è nato il Borgo che apre le porte a una nuova vita per il quartiere».

Il primo cambiamento sarà la pedonalizzazione di piazza Trieste e alcune aggiustature in tema di sosta con disco orario in viale Italia e via Veneto. E qui c’è il primo scoglio con numerosi residenti della zona arrabbiati perché dovranno cambiare abitudini. Ma soprattutto anche ieri pomeriggio, nel capannello di cittadini che assistevano all’inaugurazione, c’era chi lamentava le necessità di molti anziani che abitano nella zona di avere un parcheggio tranquillo, senza dover spostare le auto a seconda degli orari. Nella nuova lottizzazione l’area destinata alle auto è di un centinaio di posti pubblici a ridosso di viale Italia, più altri 30 dentro lo stesso borgo, in cui ogni famiglia ha comunque o un garage o uno spazio all’interno del garage sotterraneo da 4mila metri quadrati, a due passi dai tre condomini che dominano la scena. Il sospetto è che non siano comunque sufficienti per soddisfare le esigenze di chi vive in questa zona.

Passeggiando per le vie della nuova area si percepisce un netto contrasto con il resto del quartiere, per lo più composto da edifici di stampo popolare o comunque risalenti agli anni Sessanta e Settanta. «E stata un’operazione lunga e difficile – hanno detto i costruttori – perché ci siamo trovati a gestire situazioni burocratiche e logistiche assolutamente non facili. La crisi ha rallentato un po’ i programmi, visto che dobbiamo vendere ancora 35 appartamenti, tra bilocali e trilocali».

Il paradosso è che le villette sono state vendute in pochissimo tempo. Così come i monolocali dei condomini. Le abitazioni con taglio medio, invece, devono ancora essere “piazzate” in un mercato che è diventato sempre più difficile, mano a mano che la crisi dell’immobiliare e quella finanziaria avanzavano. «L’accesso al credito è il vero problema da superare – hanno detto ancora i costruttori – perché il denaro che si otteneva prima con poco sforzo, adesso è diventato un autentico miraggio».

«Fuori del Ponte sarà un’area che vivrà una nuova vita – ha assicurato Millozzi – perché abbiamo in mente di renderlo un quartiere con tante occasioni di socializzazione. A cominciare da piazza Trieste che vorremmo diventasse una sorta di agorà, con eventi e manifestazioni da realizzarsi in una delle piazze più particolari di Pontedera. Cominceremo con l’installazione di panchine e arredi.

E poi, se le finanze del Comune lo permetteranno, proseguiremo con l’operazione di riqualificazione che la renda ancora più fruibile». I commercianti della zona, o almeno la quasi totalità, sono concordi con le idee dell’amministrazione comunale. «Finora la piazza – hanno detto alcuni di loro – è sempre stata un luogo dove molte auto venivano tolte una volta l’anno in occasione del concerto di Musicastrada. In questa maniera la situazione migliorerà sicuramente».

Andreas Quirici

Piazza Trieste “pedonalizzata”. Le novità sulla sosta e Z.T.L.

martedì, dicembre 13th, 2011

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati nella cronaca locale di quotidiani TIRRENO PONTEDERA e NAZIONE PONTEDERA VALDERA del 8 dicembre 2011

giovedì
8 dicembre 2011
Testata:
TIRRENO PONTEDERA
Pagina:
II
Piazza Trieste diventa pedonale

In viale Italia e in via Veneto parcheggi regolati dal disco orario: un occhio di riguardo ai residenti

Piazza Trieste diventa pedonale. Da domani partono i lavori, in Oltrera cambia la sosta: ecco come

PONTEDERA. Una volta c’erano le fabbriche: quella del ghiaccio, il cordificio Billeri. C’era perfino un campo sportivo. Il “Marconcini”. E rimasto attivo fino a pochi anni fa. Ora, c’è un quartiere nuovo. Una grande lottizzazione, un “borgo” come lo hanno chiamato i suoi progettisti. Che nascerà ufficialmente domani. C’è una cerimonia alle 15, per il taglio del nastro. E, in concomitanza con questo evento, il sindaco Simone Millozzi, ha dato il via anche alla riqualificazione di tutto il quartiere. Le ruspe sono arrivate ieri mattina. Si metteranno in moto da domani. E le trasformazioni non saranno poche: piazza Trieste viene pedonalizzata, la sosta lungo viale Italia, via Veneto e nel resto dell’area, sarà regolamentata in maniera differente da come avviene oggi.

La città si riprende il “Campaccio”. E questo il nome antico di piazza Trieste. Qui la rivoluzione principale. Lo spazio torna alla gente: via le auto, via il transito. Sarà permesso solo ai residenti, ai mezzi della polizia (c’è la sede del commissariato all’interno della piazza), ai disabili. Ci saranno due posti auto liberi, ma solo per i residenti e solo per mezz’ora. In mezzo alla piazza sarà attivata una fontana e poi ci saranno arredi nuovi. «In plastica riciclata spiega il sindaco – Abbiamo vinto un bando regionale, avremo un finanziamento». E tutto intorno, a isolare la strada che, a senso unico, percorre il perimetro della piazza, ci saranno piante, alberi e altri arredi.

La sosta. Le auto che non avranno più posto in piazza Trieste, potranno essere parcheggiate nella nuova area (si chiama piazza Cordificio Billeri) davanti alle abitazioni). È stato deciso che potranno avere sosta libera, regolata a disco orario, per un massimo di due ore.

Cambiano le modalità anche in viale Italia. Qui, sul lato sinistro (andando verso il ponte Napoleonico), quello dov’è il pub, per intenderci, la sosta rimarrà gratuita ma si potrà parcheggiare solo per un’ora (oggi il limite è 2 ore). Lungo via Veneto, invece, aumentano gli stalli, ma la sosta sarà consentita per un’ora. In piazza dei Funai, lungo la Tosco Romagnola, in golena d’Arno, la possibilità di sosta, invece, aumenta dalle attuali 2 ore a tre.

Quand’è necessario il disco orario. La sosta sarà regolata dal disco orario non per tutto il giorno. Ma solo dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19,30. «Questo per facilitare i residenti nella ricerca di un posto spiega il comandante della polizia municipale Michele Stefanelli – Se uno arriva a casa alle 17,30, esponendo il disco orario per due ore, non ha più assilli fino al mattino successivo».

Sono stati spostati anche i cassonetti che erano in piazza Trieste. «Ora sono nella piazza nuova», spiega il sindaco. C’è anche un’altra strada che sarà intitolata alla memoria di un’attività ormai scomparsa, via Fabbrica del ghiaccio collegherà piazza Trieste con il nuvo spiazzo. «Questa conclude Millozzi – è una delle operazioni più significative e importanti. Dopo un decennio la città si torna a prendere una grande area. È una delle maggiori aree pedonalizzate. Procederemo a passi, prima i lavori, poi gli arredo. E affiancheremo a questa trasformazione anche alcune iniziative: giovedì prossimo, verrà portato qui il mercatino della filiera corta della Coldiretti; altre manifestazioni saranno fatte con la collaborazione dei commercianti».Per una settimana, sarà fatta opera di informazione. Anche con volantini. Poi scatteranno anche le multe

Emilio Chiorazzo

COSA CAMBIA IN OLTRERA

Piazza Trieste: diventa pedonale. Accesso possibile (a senso unico) ai residenti e alle auto della polizia. Disponibili, all’interno, due posti, con disco orario a 30 minuti, solo per i residenti.

Via Vittorio Veneto: i posti auto aumentano. Saranno regolati da disco orario per un’ora.

Viale Italia: sul lato del pub la sosta oggi regolata da disco orario per due ore, sarà portata a massimo un’ora.

Piazza Cordificio Billeri (nuova lottizzazione): sosta regolata con disco orario. Massimo 2 ore. Piazza Funai (in golena d’Arno): sosta a disco orario. Passa dalle attuali due ore a 3 ore massimo.

I posti auto disponibili: 60 in piazza Cordificio Billeri, 23 in via Vittorio Veneto, 40 nella zona ex campo Marconcini.

Le fasce orarie in cui è obbligatorio utilizzare il disco orario: dalle ore 9 alle ore 12 al mattino e dalle ore 16 alle 19,30 il pomeriggio

giovedì
8 dicembre 2011
Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA
Pagina:
2
Piazza Trieste sarà«liberata» e rivoluzione dei parcheggi

PONTEDERA

PIAZZA TRIESTE torna per gran parte piazza vera, tanto che già la prossima settimana vi si terrà il primo mercatino agricolo a filiera corta, che avrà cadenza settimanale al giovedì. Per le auto, che da decenni la occupano, resterà solo un anello da percorrere a senso unico, direzione sud-nord, con due soli parcheggi di mezzora per carichi e scarichi dei residenti e con pochi stalli a disposizione del commissariato. Spariranno anche i cassonetti e arriveranno le panchine, le fioriere e altri addobbi. La dirimpettaia Via Veneto, strada di sosta più o meno selvaggia, avrà invece 30 stalli (al posto dei 9 attuali), a sosta di 1 ora, mentre il sovrastante parcheggio in golena d’Era-piazza dei Funai allungherà la sosta da 2 a 3 ore.

Novità significativa anche sul Viale Italia: la sosta sul lato nord scenderà da 2 ore a 1 ora. Il che annullerà l’effetto mattinata o pomeriggio di sosta, finora raggiunto con qualche stratagemma sul disco esposto. Sul lato nord, invece, sosta ancora libera.

La novità davvero inedita è invece l’apertura del parcheggio accanto alla lottizzazione Marconcini, nella altrettanto nuova Piazza Cordificio Billeri, con disponibilità di 70 posti, 10 in più rispetto alla vicinissima Piazza Trieste, raggiungibile con un passaggio pedonale di poche decine di metri e intitolato Via Fabbrica del Ghiaccio. I residenti del condominio popolare che sul davanti si affaccia su viale Italia avranno però un’area riservata e protetta da una sbarra, mentre all’interno del residence Marconcini ci sono altri 30 posti ad uso pubblico. E si potrà accedere in Piazza Trieste anche attraverso il cancello dell’ex campo, attiguo alla chiesa dei Testimoni di Geova.

Tutte queste disposizioni sulla sosta a tempo sono valide dalle 9 alle 12 di mattina e dalle 16 alle 19,30 di pomeriggio. Il che significa sosta libera in tutto il resto delle 24 ore. E in pratica, chi parcheggerà alle 18,30 in una zona con disco di 1 ora, potrà lasciarvi l’auto fino alle 9 della mattina seguente, mentre dalle 11 ci sarà sosta libera fino alle 16,30. Possibilità di sosta ancor più lunga in Piazza dei Funai e Piazza Billeri.

TUTTO QUESTO comincerà da domani, giorno in cui, alle 15, sarà inaugurato anche il residence Marconcini con gli annessi parcheggi – ma sarà realizzato anche un giardino con giochi per bambini – e strade che nei nomi richiamano la loro vita precedente: polisportivo Marconcini, Cordificio Billeri, Palazzo del Ghiaccio. «Un recupero di memoria e della vivibilità della zona che va a razionalizzare – dice il sindaco – un’area dove non c’erano più spazi di socialità. E dove i commercianti lamentavano la scarsa turnazione delle auto. Anche perché molti pendolari che lavorano in centro arrivano di prima mattina e vi lasciano l’auto in sosta tutto il giorno, passando a piedi il vicino ponte. Crediamo – aggiunge Simome Millozzi – di contribuire anche con questo al miglioramento dell’intero quadro cittadino, o comunque di fuori del ponte, e per la riconquistata Piazza Trieste abbiamo in mente eventi che realizzeremo insieme ai commercianti e residenti».

Aggiunge il comandate della Polizia municipale, Michele Stefanelli: «Per una settimana daremo spiegazioni e indicazioni, poi, naturalmente, passeremo all’opera di sorveglianza affinché le regole siano rispettate».

M.M.

Alcuni argomenti trattati nell’assemblea pubblica della Consulta Oltrera-Fuori del Ponte del 27 ottobre

giovedì, novembre 3rd, 2011

Riproduciamo la rassegna stampa giornalistica pubblicata sul quotidiano IL TIRRENO PONTEDERA del 29/10/2011 che tratta alcuni argomenti discussi nell’assemblea pubblica della Consulta Oltrera-Fuori del Ponte del 27 ottobre 2011

Piazza Trieste, spariscono le auto
La zona diventa pedonale, il parcheggio si sposta nell’area dell’ex Marconcini
PAOLA SILVI


PONTEDERA. Piazza Trieste diventa dei pedoni. Anzi meglio, del quartiere di Fuori Del Ponte che si riprende quello che una volta si chiamava il “campaccio”. Alla fine i residenti ce l’hanno fatto. Innumerevoli volte il tema della pedonalizzazione dell’area era stato inserito nei punti all’ordine del giorno della Consulta. Molte erano state le riflessioni sulla vocazione della piazza, i confronti, gli pseudo-sondaggi, i botta e risposta con i commercianti. Ma alla fine, il cuore pulsante del quartiere torna a battere. Con i mezzi a motori off limits e soprattutto con un fontanello d’acqua ad alta qualità al centro del nuovo salotto buono pontederese. Il sindaco Simone Millozzi ha spiazzato tutti. Presente alla riunione di giovedì sera, nei locali del Teatro Era dove si riunisce appunto la consulta di quartiere, per iniziare un percorso di condivisione sul piano regolatore, Millozzi ha annunciato la svolta. Sotto gli sguardi che non avrebbero potuto essere più soddisfatti di chi, quella piazza la vive davvero. Ogni giorno. Tanto che il presidente Nicola Izzo ha rotto gli indugi, dichiarandosi “contento delle parole che il sindaco ha speso per il nostro quartiere”. Lo spiraglio verso la riqualificazione della piazza si è aperto con la conclusione dei lavori all’ex campo Marconcini. Quando si dice il tempismo. «Non possiamo perdere quest’occasione – ha detto il sindaco – per discutere insieme sul futuro della piazza. Questo è il momento giusto, perché se anche chiudiamo al traffico l’area e perdiamo decine di stalli, li recuperiamo poco più in là».
Stavolta insomma le povere auto scacciate potranno contare su un’alternativa altrettanto valida. Basta andarsela a cercare qualche metro alle spalle del commissariato. Già in uso, il parcheggio sorto dalle ceneri del Marconcini, ha una possibilità di capienza di oltre 60 posti. E il progetto, pensato dall’amministrazione comunale, è disegnato nero su bianco. Con un po’ di verde qua e là. Con le piante che faranno capolino davanti ai pochi posti auto rimasti, in fondo alla piazza, tutti dedicati alle forze dell’ordine e che spunteranno pure ai lati dei cassonetti per nasconderli alla vista.
«Non abbiamo risorse sufficienti per trasformare completamente la piazza, possiamo però migliorala. E ci piacerebbe prevedere – ha aggiunto Millozzi – uno spazio ludico-motorio a disposizione dei bambini e pronto ad accogliere vari eventi o iniziative che potranno essere organizzate, magari anche dagli esercizi di ristorazione che si affacciano sulla piazza».
Dulcis in fundo la fontana riqualificata e il fontanello che, dopo l’impianto realizzato a La Rotta, utilizzato da oltre 100 cittadini, sarà in grado di fornire gratuitamente acqua buona da bere. Il fontanello eroga la stessa acqua di norma distribuita dall’acquedotto ma trattata attraverso una sorta di filtro che riduce i composti del cloro e che, in sostituzione, sterilizza l’acqua con raggi ultravioletti assicurando al contempo gusto e sicurezza assoluta. Così se ogni quartiere deve avere un’anima, l’anima di Fuori del Ponte si concentrerà tutta in quella piazza, racchiusa tra via Veneto e viale Italia.

IL PIANO PER L’ACQUEDOTTO
Il rinnovo delle tubature è nella lista delle priorità
Cattivi odori dalle fogne di via Veneto? «A giorni arriva la soluzione»


PONTEDERA. Sette milioni di euro in sette anni. Si delinea così il nuovo restyling alle fognature pontederesi. Con un piano di rinnovo già stabilito nelle risorse economiche, nelle zone coinvolte e nei tempi di esecuzione. Quello del potenziamento e della risistemazione dell’acquedotto è uno degli ultimi punti toccati in tarda serata dal primo cittadino. Ma non per questo il meno sentito. E se gli abitanti del quartiere segnalano maleodorante che arrivano dalle fognature del giardinetto in corrispondenza di via Veneto, il sindaco ha la risposta. «Manca ancora da collaudare il sistema. Entro i primi di novembre sarà tutto pronto e la fognatura nera è stata presa in carico».

LA DIATRIBA
«Dove mettiamo Mazzinghi?»


PONTEDERA. La statua di Sandro Mazzinghi collocata in piazza Trieste, l’asfalto troppo pericoloso della rotatoria di San Giuseppe, il bus navetta che potrebbe allungare il tragitto e arrivare fino alla stazione ferroviaria.

E ancora la mancanza di illuminazione della piazzetta dietro a via De Nicola e il mercato ortofrutticolo. A valanga, le domande dei cittadini di Fuori del Ponte travolgono il sindaco, dopo due ore d’intervento sul futuro della città.

Da una parte i progetti, le slide proiettate, i voli pindarici e le anticipazioni sulla Pontedera che verrà. Dall’altra la concretezza dei piccoli e grandi problemi quotidiani. La volontà di non andare oltre senza aver risolto i dubbi reali. Due mondi a confronto. Con il secondo che diventa il trampolino di lancio per il primo. E il sindaco che entra nel merito delle singole questioni. A cominciare da un lampione, una telecamera di sorveglianza e qualche faretto da collocare nella piazzetta incriminata. Per poi finire sul probabile spostamento del mercato ortofrutticolo vicino alla nuova Coop, sulla strada di patto. Passando dalla rimodulazione del trasporto urbano. Fuori discussione il prolungamento della navetta fino alla stazione «stiamo cercando di capire – spiega Millozzi – come servire meglio alcune aree della città». Ma in testa alla lista stavolta c’è il Villaggio Piaggio. Ma se il sindaco risponde a tutto, in sospeso resta la statua di Mazzinghi.