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Sulla segnaletica stradale a Volterra

martedì, ottobre 7th, 2014

Mi viene chiesto un parere, dalla stampa cittadina, su un episodio che sinceramente avrei volentieri ignorato: la scelta degli amministratori del Comune di Volterra di eliminare dai cartelli stradali l’indicazione per Pontedera. Solo per questa ragione mi presto a fare una osservazione. Osservo che il danno causato da questa scelta lo pagano i cittadini e i turisti che si trovano in quella città. Pontedera è una importante città conosciuta in tutta Italia e a livello internazionale per tante ragioni: dalle sue industrie alle sue eccellenze alimentari, dalla sua storia ai suoi personaggi illustri, alla sua arte. Non c’è bisogno di qualche cartello stradale in Alta Valdicecina per farci conoscere. Di contro i cartelli servono a chi si muove da quei territori per raggiungere meglio i più importanti centri di servizi della zona: il nostro ospedale (utilizzato anche da cittadini di tutta la Valdicecina), le nostre scuole, le nostre fabbriche. Purtroppo, i cittadini lo sanno bene, non ci si muove solo per “turismo” ma per mille altre diverse ragioni, a volte indipendenti dalla nostra volontà. E’ a questi cittadini che quegli amministratori dovranno rendere conto di questa scelta.

Osservo peraltro che il Museo Piaggio, per quello che mi risulta, è il più visitato della nostra provincia, mentre Pontedera negli anni è cresciuta dal punto di vista del patrimonio artistico e delle iniziative eno-gastronomiche e turistiche di qualità, e quindi oggi è anche un polo di attrazione turistica noto a moltissimi stranieri.

Mi auguro che questo Paese comprenda che solo con la serietà, con il rispetto e con l’intelligenza si può costruire un futuro dignitoso per tutti.

Pontedera, 7 ottobre 2014

Sul trasloco del Tribunale e sul “Tribunalino”

venerdì, settembre 6th, 2013

Riproduciamo l’articolo giornalistico pubblicato sulla testata “La Nazione Pontedera Valdera” del 31/08/2013

sabato
31 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
20

 

Il tribunale inizia il trasloco Al suo posto il “tribunalino”

 

EFFETTO TAGLI CONTO ALLA ROVESCIA PER LA CHIUSURA
i giudici di pace prenderanno un piano del palazzo

E’ INIZIATO il conto alla rovescia, usiamo un paragone forte, per l’esecuzione del condannato. E come succede per gli ospiti delle celle della morte (per fortuna non Italia, dove la pena più tragica non c’è più) anche per il Tribunale di Pontedera l’ultimissima e remotissima speranza è l’appello alla sospensione o alla grazia. Presentata al governo dal sindaco Simone Millozzi. Ma, diciamoci la verità, c’è da sperarci poco, anche perché i giustiziandi sono ben 226, e fare un’eccezione aprirebbe una falla nella legge sulla chiusura di tutti i tribunali distaccati.

Ma se sperare non è una colpa, è un dovere puntare sul piano B. Sul “tribunalino”, chiamiamolo così anche in senso affettuoso, ovvero il trasferimento a palazzo Pretorio del Giudice di Pace. Anzi, dei Giudici di Pace. Sono infatti 3 e si occupano di 3mila cause civili e 300 penali ogni anno, il lavoro dunque non manca, fra le quali la prima voce è rappresentata dai ricorsi contro le multe, pur se calati dopo l’introduzione della “tassa” di servizio per ottenere la sentenza.

ATTUALMENTE operano nel palazzo Leoncini di via Gotti, preso in affitto dal comune perché Palazzo Pretorio era, e sarà ancora per 12 giorni “occupato”. Ma dal 13 settembre sarà vuoto. Il piano contempla anche l’ipotesi di accorpamento a Pontedera dei Giudici di Pace di Volterra e San Miniato, ma dai rispettivi sindaci è già arrivato il no. Per trattenere il servizio sui loro storici colli dovranno però pagarne tutte le spese, mentre a Pontedera sono e resteranno coperte dall’amministrazione della giustizia, per cui potrebbe esserci qualche ripensamento. Restando al concreto, i Giudici di Pace pontederesi e i loro 2 addetti alle cancellerie (il Tribunale ne aveva 27) potranno occupare uno dei 4 piani del grande palazzo. Ma degli altri 3, compreso il seminterrato e il 4° un tempo adibiti a carceri, cosa si potrà o dovrà fare? Vedremo.

Mario Mannucci

Sul trasferimento della sede distaccata di Pontedera del Tribunale di Pisa e l’ipotesi alternativa dei giudici di pace

venerdì, settembre 6th, 2013

Riproduciamo gli articoli giornalistici pubblicati sulla testata “Nazione Pontedera Valdera” e “Il Tirreno Pontedera” del 30/08/2013

venerdì
30 agosto 2013

Testata:
NAZIONE PONTEDERA VALDERA

Pagina:
1

 

«Il tribunale chiuso svuota il centro e le casse»

 

 «Per prima cosa trasferiremo a Palazzo Pretorio i giudici di pace»

IL SINDACO si è battuto come un leone per salvare il tribunale. Ma non ce l’ha fatta – così dicono gli ultimi avvenimenti, le ultime decisioni. Una speranzella, tuttavia, Simone Millozzi la conserva ancora, anche se a trasferimento in atto. «Vedremo… ». Però il sindaco ha anche un piano B, da attuare quando sarà inequivocabilmente sicuro che il tribunale non ci sarà più e non tornerà quantomeno in tempi brevi, mentre la storia insegna che in tempi lunghi le tendenze al decentramento o all’accentramento si alternano in corsie ricorsi.

«Il piano B – dice Millozzi prevede il trasferimento a Palazzo Pretorio dei giudici di pace e rispettive cancellerie. Lo faremo lasciando il palazzo di via Gotti che abbiamo preso in affitto, attrezzandolo, perché i giudici di pace non potevano stare a Palazzo Pretorio, già al completo». Però i giudici di pace non hanno bisogno di 40 stanze, articolate in 4 piani e mezzo: il seminterrato delle vecchissime carceri, un mezzanino, 2 piani efficienti e l’ultimo, con terrazza, dove ha funzionato il carcere, con appartamento per il custode, fino a trent’anni fa. Per i giudici di pace pontederesï basta però un piano. E allora? «Chiederemo alle amministrazioni comunali di San Miniato e Volterra se vogliono accorpare a Pontedera i loro giudici di pace – spiega Millozzi – visto che loro potranno averli ancora soltanto se pagano tutto loro. Altrimenti cercheremo altre soluzioni».

M.M.

venerdì
30 agosto 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
III

 

Qui il giudice di pace l’ipotesi alternativa che piace in Comune

 

Qui il giudice di pace l’ipotesi alternativa che piace in Comune

La riforma delle circoscrizioni giudiziarie salva Pontedera dove traslocherebbero gli uffici di San Miniato e Volterra

PONTEDERA
Il futuro è ancora nel solco della giustizia. Nelle stanze di Palazzo Stefanelli l’ipotesi prende sempre più quota con l’avvicinarsi dell’addio al tribunalino. Restano la ferma posizione dell’arnministrazione comunale e l’appello al governo a ritornare sulle scelte fatte ma cresce anche la consapevolezza che i giochi sono ornai fatti. E così, a tempo quasi scaduto, all’ombra dell’Orologio potrebbero prendere posto gli uffici del Giudice di pace.

Un trasloco nel perimetro del centro cittadino, a qualche decina di metri dall’attuale sede, che si legherebbe a una doppia possibilità: chiudere la spesa per l’affitto in capo al Comune e non lasciare “vuoto” il Palazzo che affaccia su piazza Curtatone e Montanara.

A fare da sponda a Pontedera è la legge 156 del 2012 che ha disposto la soppressione di 674 uffici di pace su tutto il territorio nazionale, tra cui Volterra e San Miniato, offrendo però agli enti locali, anche consorziati tra loro, la possibilità di mantenere il presidio accollandosi tutte le spese di funzionamento del servizio e del personale amrninistrativo. E poiché a San Miniato l’amministrazione della Città della Rocca non ha trovato la disponibilità a partecipare alle spese delle altre amministrazioni del Valdarno, circa 140mila euro all’anno, l’accorpamento con Pontedera è pressoché scontato. Più incerto per Volterra, dove i Comuni dell’Alta Valdicecina sono pronti a fare squadra e si attende una risposta dal Ministero.

Con il trasloco a Pontedera degli uffici del giudice di pace di San Miniato e Volterra la città della Vespa si garantirebbe un giro di persone legate alle attività legali nel centro, anche a beneficio degli esercizi commerciali. A San Miniato, dove ci sono due giudici di pace, le cause civili trattate sono circa 1.400 all’anno e quelle penali un centinaio. A Volterra ogni anno sono iscritte circa 150 cause civili e meno di cento di natura penale. Numeri che si andrebbero a sommare a quelli dell’ufficio pontederese: 3mila cause civili e circa 200 penali. Un’ipotesi caldeggiata, in cui l’accorpamento dovuto alla riforma delle circoscrizioni giudiziarie premia Pontedera a discapito di altre realtà della provincia.

C’è di più. Quell’edificio potrebbe essere uno spazio da reinventare. Un luogo su cui aprire un confronto e su cui innestare progetti capaci di dare un volto inedito a uno spicchio del cuore della città della Vespa. Il Palazzo dell’Orologio è un luogo molto bello, di valore storico, centrale, con antistante una piazza e di fronte la chiesa del Crocifisso. Un insieme che ne fa il punto nevralgico della cosiddetta “Pontedera bella”. Perciò, a chi si interroga su che cosa potrebbero ospitare quelle mura da più parti viene un monito: non servono idee bislacche per rendere importante questo spazio. (m.m.)

venerdì
30 agosto 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
III

 

Caduta nel vuoto a richiesta corale inviata a Roma»

 

LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
«Caduta nel vuoto la richiesta corale inviata a Roma»

PONTEDERA

Dentro quel documento c’erano le firme di Confesercenti, Confcommercio, Comune e di tanti avvocati. L’intento comune è quello di bloccare il trasferimento del tribunale di Pontedera a Pisa: nel giugno scorso questa intesa tra enti arriva persino alla Presidenza della Repubblica. «Ma da Roma neppure un segno ci è arrivato, la risposta è quella che vediamo oggi, ovvero che questo trasferimento ci sarà e sarà un colpo risortale soprattutto per le attività commerciali di Pontedera», si sfoga il presidente di Confesercenti Luca Sardelli. Le associazioni di categoria sanno bene che intorno al mondo della giustizia made in Pontedera gravita tutto un indotto di personale, clienti, avvocati, giudici che vivono la città, consumano a bar e ristoranti, spendono nei negozi del centro. Un giro economico considerevole.

«E una decisione assurda rincara il numero uno di Confcommercio, Girnmy Scatassa. Da una parte si taglia una delle poche realtà di cui sono riconosciute la qualità e l’efficienza, ovvero il tribunale, andando a penalizzare il settore, e dall’altra con questa scelta praticamente si mettono in serio pericolo tante attività commerciali della città». Scatassa fa una riflessione pure sui costi maggiorati a cui andranno incontro gli stessi legali: «Ho parlato con alcuni avvocati della zona del Valdarno – continua – e ovviamente andare fino a Pisa comporterà un aggravio di costi anche per loro».

Che fare adesso? «Qualunque iniziativa adesso è tardiva – aggiunge -. Ma voglio sottolineare che tra aprile e giugno abbiamo fatto diversi incontri con Comune e avvocati per cercare iniziative comuni di protesta, ma sono naufragate. Più che dare il nostro sostegno a qualsiasi forma di protesta, noi come associazione non possiamo fare altro».

Amarezza anche nelle parole di Andrea Del Nista, presidente della Fit, la federazione italiana tabaccai, della provincia di Pisa: «Quella dei valori bollati – aggiunge – è sempre stata per la nostra categoria una sorta di bandiera: un modo per dare servizi in più ai cittadini e allo Stato: per questo tanti di noi si sono proprio specializzati in questo, soprattutto le attività vicine ai tribunali». E chiude: «Se viene a mancare tutto questo è un brutto colpo per il nostro settore».

Francesca Suggi

venerdì
30 agosto 2013

Testata:
TIRRENO PONTEDERA

Pagina:
III

 

Millozzi: «Il ministro si prenda più tempo per riflettere»

 

L’APPELLO IN EXTREMIS

PONTEDERA
Il sindaco del Comune di Pontedera Simone Millozzi è infuriato e non si vuole arrendere. Fa appello a Parlamento e governo in cerca di un improbabilissimo dietrofront in extremis.
«Lontani da qualsiasi rivendicazione puramente campanilistica e territorialistica – afferma il primo cittadino – abbiamo da sempre combattuto per scongiurare una simile ipotesi. Il nostro “tribunale”, infatti, aveva ed ha i numeri (in termini di popolazione servita quasi 200.000 cittadini, di area socio-economica di grande estensione territoriale, di cause pendenti ecc.) per restare aperto. P. sufficiente pensare che tra le sezioni distaccate di tutta Italia, la nostra si “classificava” tra le prime 5 posizioni in termini di efficienza, di produttività e di organizzazione. È sufficiente evidenziare che l’imminente soppressione della nostra sede appare, alla luce dei dati alla mano, inadatta a ottenere risultati di risparmio e passibile addirittura di apportare l’aggravarsi delle condizioni di efficacia ed efficienza dell’amministrazione della giustizia sul territorio provinciale pisano. La struttura del Tribunale di Pisa, sempre dati alla mano, non appare in grado di assorbire il lavoro assegnato alla sezione distaccata di Pontedera, né quanto ad ambienti fisici, né quanto a risorse, né quanto a possibilità organizzative. Ancora una volta dunque una riforma miope, ottusa e sbagliata taglia tutto, in modo indistinto, trasversale senza alcun riguardo al merito, all’oggettività, all’efficienza penalizzando, oltre modo, un intero territorio».
Tuttavia, il sindaco dice di voler pensare ancora positivo.
«Mancano – spiega Millozzi -ancora circa due settimane. Credo che il Parlamento abbia votato all’unanimità per un rinvio della soppressione della chiusura dei “tribunalini”, il governo e il ministro Cancellieri si prendano dunque un maggior tempo per riflettere, valutare, approfondire, nel merito, i provvedimenti da adottare. Così facendo sarà semplice rendersi conto che il nostro “tribunale” non può chiudere».