L’iniziativa, che coinvolge Comune, istituti comprensivi e Acque, farà da apripista al progetto Acqua Buona. Verso la consegna agli studenti di 1360 borracce.
Una bella novità attende i 1360 alunni degli otto plessi delle scuole primarie di Pontedera a partire da oggi (15 aprile). Si tratta della distribuzione per ciascuno di loro di una borraccia in alluminio messa a disposizione da Acque SpA, nell’ambito del progetto Acqua Buona e che vede la stretta collaborazione tra amministrazione comunale, gli istituti comprensivi Gandhi, Pacinotti, Curtatone e Montanara, e gestore idrico.
La parola d’ordine è sostenibilità: si tratta di un ulteriore, importante passo avanti verso la riduzione dell’utilizzo della plastica monouso, non solo all’interno delle scuole ma anche in famiglia e nel tempo libero, grazie a testimonial d’eccezione come appunto i bambini delle scuole primarie.
L’iniziativa è stata presentata attraverso un mini-tour nelle scuole primarie Gandhi, De Amicis e Saffi dove tre classi, in rappresentanza di tutti gli studenti, hanno ricevuto le prime borracce, che poi verranno distribuite nei giorni successivi a tutti gli alunni.
Grazie a loro, ipotizzando un consumo quotidiano di 0,5 litri d’acqua per ogni studente, in un anno la comunità di Pontedera riuscirà a risparmiare circa 29 quintali di plastica, pari a 66 quintali di anidride carbonica equivalente.
Non solo: una volta superata la fase più complessa dell’emergenza Covid, sarà possibile attivare la seconda parte del progetto Acqua Buona che ha come obiettivo il consumo dell’acqua di rubinetto anche nel corso della refezione scolastica al posto di quella in bottiglia; acqua la cui qualità verrà ulteriormente garantita grazie a controlli analitici aggiuntivi svolti da Acque direttamente all’interno dei plessi.
“Il dono delle borracce – commentano gli assessori Belli e Mori – non assume semplicemente una valenza simbolica. E’ il segnale tangibile della volontà di coinvolgere direttamente istituzioni scolastiche, insegnanti, alunni e famiglie nella diffusione di una cultura di rispetto e attenzione verso la risorsa idrica. Un semplice gesto che auspichiamo possa contribuire a far crescere nei nostri piccoli alunni, futuri cittadini, una “intelligenza ecologica” consapevole delle buone pratiche ambientali.”
“L’acqua di rubinetto non è “solo” potabile – spiega Luca Bindi, responsabile delle relazioni esterne di Acque SpA – ma anche buona da bere, disponibile “a chilometro zero”, controllata e sicura. Nel nostro territorio Acque SpA ogni anno effettua decine di migliaia di campionamenti e analizza oltre 340mila parametri proprio per assicurare la bontà e la sicurezza dell’acqua potabile, raggiungendo un livello di conformità legislativa prossima al 100%. È arrivato il momento di superare dunque ogni pregiudizio attorno all’acqua di rubinetto e preferire, quando è possibile, comportamenti più sostenibili.”