Un percorso in città
tra l’arte ambientale
Grazie a progetti ideati e promossi dal Comune di Pontedera come TRA ART rete regionale per l’arte contemporanea, Simposio di Scultura, Cantieri d’Arte, Arte per non dormire. Pontedera ed oltre il XXI secolo, propri di una visione culturale lungimirante, la Città si è arricchita di opere realizzate dai più innovativi e sperimentali artisti nazionali e internazionali, dando vita ad un sorprendente progetto sul contemporaneo capace di integrare opera d’arte, ambiente e territorio che di fatto ha mutato la struttura e l’identità di Pontedera. Nuovi linguaggi e nuovi stili visuali, modelli e opere non convenzionali hanno fatto di questo territorio la loro fissa dimora. La tradizione qui si lega a modi sempre diversi di creare qualcosa di artistico, di suggestivo nello stretto legame che riesce a creare fascino e interesse attorno ad un centro che ha già una sua forte personalità. Sviluppare attività creative che consentano di lavorare sull’incrocio fra diverse discipline significa ritenere, da parte di questa Amministrazione, la cultura un investimento a lungo termine, un bene fondamentale che contribuisce a rafforzare l’identità, la coesione sociale e la coscienza civica.
Grandi artisti hanno contribuito a realizzare un museo diffuso di arte urbana. Ne è scaturita un’idea di città proiettata nel futuro come luogo del contemporaneo in cui la dimensione urbana accoglie chi ci vive, lavora, studia. Gli stessi artisti sono stati tra i principali protagonisti di questo mutamento del tessuto urbano realizzando progetti organici con l’intento di produrre non solo una reazione estetica, bensì di offrire una cultura diversa dello spazio pubblico. La Pontedera di oggi si può definire una città d’arte grazie ad un grandioso progetto di cambiamento, sviluppato nell’arco di oltre vent’anni da amministratori illuminati e da straordinari artisti, intellettuali, architetti, docenti, studenti, che hanno accolto la sfida del progresso come elemento per la diffusione dell’innovazione, della costruzione di momenti comunitari, della riqualificazione urbana, della sostenibilità, dell’arricchimento umano.
PIAZZA UNITA’ D’ITALIA
Mino Trafeli, La Vespa, 2005, bronzo, alpaca e marmo bianco, 300×80 cm
Il complesso scultoreo è stato pensato da Mino Trafeli non solo come una gigantesca panchina per i molti viaggiatori che arrivano in città, ma anche come lode al mito e alla dimensione antropologica del lavoro. Simbolo dell’accostamento tra creatività artistica e dinamicità di un prodotto industriale, l’opera è chiaramente un omaggio al veicolo che ha reso Pontedera famosa in tutto il mondo. Al centro della piazza, sopra un piedistallo circolare, si ergono due masse a forma di parallelepipedo da cui si materializzano le scocche di due Vespe di cui una scolpita in marmo come se fuoriuscisse da una stele dello stesso materiale mentre l’altra come se si incarnasse nel ventre della stele di bronzo. L’opera intende recuperare l’antica funzione socializzante della piazza: il piedistallo non conferisce alla scultura monumentalità, ma cerca di rendere partecipi del suo significato artistico gli spettatori che vi si siedono o che sono spinti all’osservazione del materializzarsi delle scocche della Vespa.
Via Dante
Ugo Nespolo, Panchine d’autore n°22 e arredo urbano, 2015 travertino chiaro con incisioni sul piano, 180x75x45 cm
Le Panchine d’autore n°22 si inseriscono in un più ampio progetto di riqualificazione urbana dell’asse di Via Dante che unisce il quartiere del centro alla zona della stazione. Altre sculture, dal medesimo motivo grafico a forma di foglia stilizzata, eseguite anch’esse da Ugo Nespolo, sono collocate sulle pareti esterne di alcuni edifici lungo la strada. “L’idea base dei lavori a Pontedera – sottolinea l’artista piemontese – è di portare l’arte nella vita, di rendere i percorsi urbani anche viaggi di una singolare acculturazione visiva non priva di valenze positive rivolte alla valorizzazione del tessuto urbano.”
Largo Pier Paolo Pasolini


PIAZZA CAVOUR
Giuliano Vangi, Ragazza in piedi, 2001, bronzo patinato, basamento in porfido, cm 200x100x80
La scultura raffigura una figura femminile che incede altèra con lo sguardo proteso in avanti.
VIA ROMA
Testa di Lego, 2020, scultura luminosa in perspex (scatola)
La scultura luminosa, raffigurante un uomo forzuto con la testa a forma di mattoncino Lego, si pone come una prosecuzione ideale della mostra I Love Lego tenutasi a Palp Palazzo Pretorio nel 2021.
PIAZZA CADUTI DIVISIONE ACQUI CEFALONIA E CORFU’
Riccardo Grazzi, Colombe, 2016, bronzo
L’intervento artistico evidenzia il contrasto tra la staticità della fontana realizzata nel 1931 e il volo immaginario delle colombe, sculture in bronzo presenti anche su alcune panchine situate in Piazza Caduti Divisione Acqui Cefalonia e Corfù.
Marco Lodola, Lodobabb, 2017, scultura luminosa in perspex (scatola)
Testimonianza dell’evento Lo Do Land – City of Lights, la scultura luminosa realizzata da Marco Lodola è una reinterpretazione di un’opera dell’artista pontederese Babb, pseudonimo di Giorgio Dal Canto.
PIAZZA CURTATONE E MONTANARA
Pietro Cascella, Il Toro, 2001, marmo bianco, cm 210×200
La scultura raffigura un toro posto su un basamento in cotto e travertino ai lati del quale vi sono due panchine in stile. Il monumento simboleggia la gravosità del lavoro resa dal macigno che l’animale reca sul dorso.
Marco Lodola, Scultura luminosa, 2020, perspex.
La scultura rappresenta la reinterpretazione artistica dell’insegna iconica di Palp Palazzo Pretorio.
VIA FRATELLI BANDIERA
Nado Canuti, Albero Parete-Dalla Grande Foglia, 2003, marmo
L’opera esprime la caducità della natura, rappresentata da un’unica foglia rimasta appesa ad un grande albero di marmo bianco.
VIA DELLA MISERICORDIA
Kurt Laurenz Metzler, Il Dialogo, 2017, alluminio avionico, cm 130x170x400.
L’opera monumentale, che raffigura un uomo snodabile, si inserisce nell’intervento di riqualificazione di Via Roma ove è rimasta fino al 2021.
PIAZZA GARIBALDI
Sedili di pietra, 2005, marmo bianco
Sedili di pietra è un intervento di riqualificazione della piazza risalente al 2005. L’operazione ha coinvolto 16 tra più importanti artisti internazionali che hanno accettato la sfida di reinventare uno spazio sociale attraverso la rielaborazione estetica/concettuale della panca che diviene mezzo di comunicazione.
Loris Lanini, Monumento ai Caduti della Patria, 1971, bronzo
Il monumento, inaugurato nel giugno del 1969, ha subito nel corso del 2005 alcune modifiche strutturali a seguito del progetto di riqualificazione della piazza. Sulla nuova base ottagonale sono state mantenute le iscrizioni ed è stata posizionata una targa che celebra il sessantesimo anniversario della Liberazione d’Italia.
Al centro del complesso marmoreo è posta la scultura in bronzo di Loris Lanini (1971) raffigurante un’idea di “Pietà laica”: una giovane donna, con gli occhi chiusi su un volto mesto ma fiero, tiene sulle ginocchia il figlio sacrificato, simbolo della purezza ideale dell’uomo. Il calco in gesso, maiolicato e dipinto, utilizzato dall’artista per la fusione in bronzo è conservato nella prima nicchia della navata sinistra del Duomo.
Completa il monumento l’opera Colomba per la pace eseguita da Nado Canuti nel 2017: una catena in ferro proveniente dal vecchio complesso, si innalza trascinata da una colomba in volo, simbolo di libertà.
VIALE RISORGIMENTO
Enrico Baj, Il Muro di Pontedera, 2006, tasselli di mosaico, cm 100×300.
Il monumento inaugurato nel 2006 è l’ultima opera di Enrico Baj: una straordinaria sintesi di oltre 50 anni di ricerca fissata nei cromatismi luccicanti dei tasselli a mosaico. Un’opera che esprime un nuovo modo di proporre l’arte urbana: non arte come monumento, ma come progetto, segno di riqualificazione. L’intervento architettonico, posto lungo la ferrovia, costituisce la maggior realizzazione ambientale di Baj che ha mutato inequivocabilmente il volto della città in senso contemporaneo. Il monumento è stato inserito nel 2011 nell’iniziativa “Percorsi e soste” del Padiglione Italia alla 54ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. A Palp Palazzo Pretorio sono conservati i bozzetti del Muro di Pontedera.
Marcello Mosti, Panchine Mosaico, 2008, calcestruzzo e ceramica
Le panche, realizzate a mosaico, concorrono a configurare con il Muro di Pontedera una situazione di arredo urbano e di funzionalità sociale.
VIALE IV NOVEMBRE – PARCO L’ALBERETA
Le sculture-gioco sono state realizzate durante le edizioni del Simposio Internazionale di Scultura Contemporaneamente promosso dai Comuni della Valdera dal 2001 al 2003
Jorge Romeo, Scultura sonora, 2002, metallo
L’opera è una rivisitazione del famoso cubo di Rubik: un insieme colorato di cubi sonori in legno, disposti in otto file ed inseriti in una cornice rettangolare che possono essere sperimentati in infinite combinazioni cromatiche.
Stefan Ebner, Scivolo, 2003, marmo
L’opera è risultata la vincitrice del Simposio Internazionale di Scultura promosso nel 2003 dai Comuni della Valdera.
Enzo Capozza e Rita Fedeli, Scultura sonora, 2001, legno
FOTO
Percorso fuori dal centro cittadino
PIAZZA TRIESTE
Simon Benetton, I Quattro Evangelisti,1999, acciaio cor-ten, h cm 280x550x550, base cm 550×550
L’opera è stata realizzata in acciaio cor-ten, materiale con caratteristiche tecnologiche particolari: essendo ad alta resistenza corrosiva, data la sua composizione di ferro, nichel, rame, magnesio e silicio, esposto in ambiente atmosferico allo stato naturale, non subisce alcun deterioramento, al contrario si coprirà di uno strato di ossido auto-protettivo assumendo nel tempo un gradevole effetto cromatico color rosso violaceo. Il basamento in acciaio cor-ten è studiato opportunamente per garantire la staticità dell’opera stessa.
VIA DELLA COSTITUZIONE
Giovanni Aiello Il Pugile, 2008, bronzo, 180 cm
La scultura celebra i quarant’anni dalla conquista del titolo mondale superwelter del pugile pontederese Sandro Mazzinghi.
VIA INDIPENDENZA – TEATRO ERA
Nado Canuti, L’Architettonico teatrale, cancellata del Teatro Era, 2008
Un’altra importante fase del progetto artistico Officina Canuti è costituita dalla facciata del Teatro Era arricchita con l’opera L’Architettonico Teatrale, esperienza plastica proposta anche sulla cancellata dell’edificio. Il linguaggio dell’opera evidenzia il rigore della linea, l’essenzialità compatta, liscia e geometrica delle forme proprie di Nado Canuti.
Sergio Zanni, Ulisse e le sirene, 2007, metallo.
L’opera completa il laghetto artificiale antistante il Teatro Era. Composta da tre elementi, essa narra l’incontro dell’eroe greco con le sirene, rappresentate da due teste dalle quali fuoriesce acqua e collegate alla figura di Ulisse che si erge al centro.
VIALE R. PIAGGIO – CENTRUM SETE SOIS SETE LUAS
César Molina, La Passarola,
La scultura, realizzata con materiale riciclato, è un omaggio al presidente onorario del Festival e premio Nobel per la letteratura, José Saramago.
Il monumento La Passarola o macchina volante venne costruita nel 1709 (74 anni prima del volo del primo aerostato realizzato dai fratelli Montgolfier) in Portogallo dal gesuita Bartolomeu de Gusmão. L’opera rappresenta un simbolo illuminista, metafora del sogno e della libertà utopica in un’europa medioevale oppressa dall’inquisizione. Le vicende storiche e artistiche legate alla scultura sono state riprese da José Saramago nell’opera Memoriale del Convento, i cui protagonisti sono due sognatori dall’animo visionario: Baltazar Sete Sóis e Blimunda Sete Luas. Il Festival Sete Sóis Sete Luas desume il proprio nome dai suddetti personaggi e adotta come simbolo La Passarola per il potere evocativo dell’immagine.
VIA DELLA STAZIONE VECCHIA – EX VILLA CRASTAN – GIARDINO
La Villa, progettata nel 1928 da Agenore Arrighi per conto dell’imprenditore svizzero Manlio Crastan, è circondata da un vasto giardino arricchito da sculture realizzate dall’artista pontederese Gennaro Strazzullo.
Gennaro Strazzullo, Carezza, 1972, pietra, grigio di Filettole, 16x35x23 cm
Figura, 1979, travertino, 24x24x35cm
Figure, 1970, cemento, 81x44x88 cm
Civiltà sepolte, 1989, travertino, 48x30x20 cm
Testa, 1970, pietra, 35x30x25 cm
PARCO FLUVIALE LA ROTTA
Gennaro Strazzullo Monumento agli invalidi e ai caduti del lavoro, 2009
Il monumento è un tributo al sacrificio dei lavoratori, in particolare modo ai mattonai che con la loro strenua attività hanno per decenni prestato manovalanza alla fornace dei Braccini in località La Rotta.
ROTATORIE
ROTATORIA TRA VIA VITTORIO VENETO E VIA TOSCO ROMAGNOLA
Adolfo Scarselli in arte Dolfo, Le tre Grazie, 2009, acciaio inox lucidato, 311x140x141 cm
Opera composta da strutture geometriche che si liberano da preordinate griglie compositive per svilupparsi liberamente in uno spazio segmentato, così da creare una molteplicità di visioni che, astrattamente, rimandano alle tre dee greche, nucleo tematico dal quale la stessa opera desume energia e si sviluppa.
ROTATORIA TRA VITTORIO VENETO E VIA DELLA COSTITUZIONE
Massimiliano Luzzi, Elemento energetico, 2006, vetro fuso forgiato su supporto in acciaio, 250 x 190 cm
La scultura in vetro policromo ha stimolato i cittadini al confronto tra la creatività artistica ed il contesto urbano, inserendo la scultura in un museo a cielo aperto in cui i moltissimi interventi artistici dialogano in modo armonioso.
ROTATORIA TRA VIA TOSCO ROMAGNOLA E VIALE ASIA
Giuseppe Carta, Germinazione Melagrana, 2012, resina patinata bronzea e ferro, m 6 di circonferenza, m 7,20 h.
La scultura che rappresenta la melagrana, simbolo di fertilità e prosperità, nel 2012 diventa emblema del Teatro del Silenzio di Andrea Bocelli e nel 2014 immagine iconica della Fondazione Andrea Bocelli e premio dell’Andrea Bocelli Humanitarian Award. La scultura è stata donata nel 2018 alla città dal Gruppo Lupi in occasione dei 40 anni dalla fondazione della ditta omonima.
ROTATORIA TRA VIALE EUROPA E VIA ROMA
Mauro Giuntini, Vespe in volo, 2009, acciaio inox lucidato, 28x59x21 cm
Il monumento raffigura due vespe nell’atto di spiccare il volo in direzioni opposte attraverso delle rampe. L’opera, che è stata prodotta e donata alla Città dalla ditta Alilaser, è un omaggio allo scooter che ha reso Pontedera famosa in tutto il mondo.
ROTATORIA TRA VIALE R. PIAGGIO, VIA HANGAR E VIA XXIV MAGGIO
Adolfo Scarselli in arte Dolfo, Umano, 2006, acciaio inox lucidato, 147x114x74 cm
L’opera è composta da una struttura geometrica che si libera da preordinate griglie compositive per svilupparsi in uno spazio segmentato.
ROTATORIA TRA VIA TOSCOROMAGNOLA E VIA SALVO D’ACQUISTO
La vespa nel mondo, 2024, acciaio verniciato, l. 23,00, diametro circonferenza 8,60 m, h 9,90 m
Si tratta di una grande scultura progettata dall’architetto Luca Doveri. L’installazione luminosa, che riproduce la silhouette di una Vespa, è stata montata all’interno della rotatoria su un basamento che riporta l’iscrizione “La Vespa nel Mondo”. L’opera, alta 10 metri, celebra la due ruote di casa Piaggio e il suo legame con Pontedera, ed è stata realizata grazie alla collaborazione tra diverse realtà del territorio.
ROTATORIA TRA VIA PACINOTTI E VIA TOSCOROMAGNOLA
Simon Benetton, Dike, 1988 acciaio cor-ten, h cm 600 x 200, base cm 240 x 166
La scultura è il modello dell’opera Dike che venne concepita, con i suoi settantacinque metri d’altezza, per fronteggiare la Statua della Libertà a New York e progettata per divenire simbolo della modernità e della “spazialità da vivere” attraverso l’apertura triangolare prevista al centro. Rispetto all’idea iniziale rimane l’armonia dei due elementi triangolari che, innalzandosi, vanno a congiungersi in un vertice.
ROTATORIA TRA VIALE EUROPA E VIA DE GASPERI
Arturo Carmassi, Oleandra, 2005, marmo
Rodrigo Contra e Frederico Draw, Dario Fo, 2022, murales
L’opera, realizzata in occasione dell’anniversario dei 30 anni di attività del Festival Sete Sóis Sete Luas, è un omaggio a Dario Fo, premio Nobel per la letteratura nel 1997, già presidente onorario del Festival. Il Festival Sete Sóis Sete Luas promuove le arti e le culture del Mediterraneo e del mondo lusofono in 11 Paesi attraverso il dialogo interculturale e la contaminazione artistica.
VIALE R. PIAGGIO – CENTRUM SETE SOIS SETE LUAS
Rodrigo Contra e Frederico Draw, José Saramago, 2021, murales
VIA MILANO – LICEO XXV APRILE
Skim, Consapevolezza e libertà, 2025, murales
L’esperienza artistica, che ha coinvolto il Liceo XXV Aprile e l’artista Skim, ha visto gli studenti impegnati nella realizzazione dell’intervento su un muro della scuola che esprime il potere dell’arte come strumento di riqualificazione e speranza. La facciata principale della struttura ospita il murale dal titolo Consapevolezza e libertà, tema proposto e sviluppato dagli studenti, mentre le pareti laterali presentano disegni di papaveri e un fungo.
VILLAGGIO GRAMSCI
In questo quartiere storico, dedicato alla memoria e all’identità, sono stati realizzati tre murales, nell’ambito delle celebrazioni del 31esima edizione del Festival Sete Sois Sete Luas, da street artist di fama internazionale: il marocchino Rosh, la portoghese Daniela Guerreiro e il lussemburghese Joel Rollinger. Uno dei murales è dedicato al filosofo e politico italiano Antonio Gramsci, gli altri due hanno come tema lo sport: la rappresentazione dell’atleta pontederese Leonardo Pettinari, medaglia d’argento ai Giochi Olimpici di Sidney nel 2000 nella disciplina del canottaggio e la celebrazione della storica vittoria per 2 a 1 del Pontedera Calcio sulla Nazionale italiana nella partita amichevole disputata nel 1994.
Rosh, Antonio Gramsci, 2023, murale
Daniela Guerreiro, Leonardo Pettinari, 2023, murale
Joel Rollinger, omaggio alla storica vittoria del Pontedera calcio contro la nazionale italiana, 2023, murale
I Giapponesi di Pontedera, 2024 Frederico Draw e Rodrigo Contra, I Giapponesi di Pontedera,
Il murale è dedicato ai ‘Giapponesi di Pontedera’, la leggendaria squadra di pallavolisti della U.S. Zoli che ha fatto la storia dello sport cittadino.
Frederico Draw e Rodrigo Contra, Enrico Piaggio e la Milionesima Vespa
Un omaggio a Corradino D’Ascanio, l’inventore della Vespa. L’opera ritrae il momento in cui è stata festeggiata la milionesima Vespa, il 28 aprile 1956 ed in particolare l’iconica foto che vede Enrico Piaggio circondato da una folta schiera di Vespe.
Frederico Draw e Rodrigo Contra, Luisa e Silvia Pasello, 2024, murales
L’immagine è desunta da una foto del fotografo Maurizio Buscarino che ritrae una scena dello spettacolo “A. da Agatha”, una produzione che ha fatto storia nel teatro italiano e internazionale, grazie anche al regista Thierry Salmon (premio UBU 1986 per la migliore regia dell’anno) che ha diretto in questo spettacolo le due sorelle Luisa e Silvia Pasello (premio UBU 1986 alla migliore interpretazione).
VIA PRIMO MAGGIO – EX IPSIA
EDFCrew (Elektro Domestik Force), La rivoluzione umana
Quattrocento chili di pitture murali hanno coperto i 1100 metri quadri delle pareti esterne dell’edificio che fino al 2010 ospitava un istituto professionale. Gli artisti hanno immaginato un gigantesco Don Chisciotte, cavaliere errante dell’immaginario che, insieme al suo fido scudiero Sancho Panza, rompe la scacchiera terrena delle violenze e ingiustizie sociali e protegge con la sua lancia una bolla di aria e vita nuova, rappresentata dal germoglio di Montsechia Vidali, prima pianta a comparire sulla terra in versione 2.0. La Rivoluzione Umana è un grande messaggio di inclusione.
VIA IV NOVEMBRE – PARCO DELL’ALBERETA
EDF Crew, in particolare gli artisti Umberto Staila e Nico Lopez Bruchi hanno realizzato nel 2027 un maxi graffito lungo una parte del muro perimetrale del parco nel quale hanno rappresentato le varie fasi dell’uomo: dallo spermatozoo, al neonato che si diverte con i giocattoli, fino all’adolescente con lo zaino sulle spalle, elettrizzato dalla voglia di conoscere e imparare. Il ciclo vitale si conclude con un leone ruggente, accompagnato da una citazione: “Tutto sembrava grande, irraggiungibile. Un lungo percorso per la costruzione di una identità, unica, irripetibile, la propria. Sii la strada dei tuoi sogni, sii il leone in questa tua storia chiamata vita”.
Il bambino d’oro dal ruggito di leone. L’opera assume un formato evolutivo: dall’embrione d’oro, simbolo della vita che si sviluppa nelle varie fasi della vita, all’adulto, rappresentato dal re della foresta che simboleggia il coraggio, la forza, l’indipendenza.
Nel murale Il vento e il principe è raffigurato un principe che pur con molte avversità, parte per realizzare i propri sogni.
FOTO DI Flowers
Lisa Junius, Flowers
— VIALE ITALIA
Giulio Noccioli, Frida Khalo, 2022, murale
L’opera rientra in un progetto dal titolo Donne per le Donne che ha coinvolto il quartiere Fuori del Ponte.
PIAZZA KENNEDY – VILLAGGIO PIAGGIO
EDF Crew, Umberto Staila e Nico Bruchi, Elogio a Don Chisciotte, 2016, murale
Il personaggio fantastico seduto sopra un’altalena vuole richiamare all’uso rispettoso dei beni pubblici. Le figure in basso rimandano al mondo ludico dei bambini.
VIA PISANA
EDF Crew, Umberto Staila e Nico Bruchi, Il piaggista, 2016, murale, 20 m
Il murale, realizzato sulla facciata di un edificio del villaggio Gramsci, villaggio che insieme a quello Piaggio sono stati per anni il “polmone” delle tutte blu, ritrae un operaio della Piaggio intento nel suo lavoro.
VIA PEPPINO IMPASTATO – STELLA AZZURRA MAGAZZINI COMUNALI
Nell’ambito del Vespa World Days 2024, Nico Bruchi ha omaggiato il progettista della celebre Vespa Piaggio, Corradino D’Ascanio, con due murales di cui uno realizzato presso lo Spazio Stella Azzurra e l’altro sulla parete muraria dell’edificio del Crec al Villaggio Piaggio.
I momenti più salienti della vita dell’ingegnere sono raffigurati attraverso tre riquadri la cui struttura rimanda al rullino fotografico. La prima scena mostra Corradino D’Ascanio assorto con una Vespa posata sui suoi progetti a simboleggiare la futura intuizione mentre la seconda celebra la realizzazione della Vespa. Il terzo riquadro ritrae invece il sogno di D’Ascanio per l’ideazione del prototipo dell’elicottero anche se è stata l’iconica Vespa a decretare la sua fama a livello internazionale.
VILLAGGIO R. PIAGGIO – CREC PIAGGIO
Nico Bruchi, Il lavoro degli operai Piaggio, 2024, murale
Il murale rappresenta il lavoro degli operai della catena di montaggio della Piaggio in modo metaforico. I lavoratori sono ritratti come api e vespe, due insetti solitamente distanti, ma che in questa rappresentazione collaborano per la creazione di un tipo di vita lavorativa ed un tessuto sociale comune.
MURALES
Correzione della città attraverso i colori è il nome del percorso che ha intrapreso il Comune di Pontedera per riqualificare le zone grigie del centro e non solo.
Colorare la città per valorizzare i quartieri più difficili e metterne in evidenza le radici storiche e i tratti caratteristici attuali. Questo è lo scopo del progetto tuttora in evoluzione. Come in tantissime altre città d’Italia si cerca di ridisegnare gli spazi pubblici grazie alle opere di artisti che utilizzano le loro creazioni per comunicare o semplicemente per mostrare la loro arte ad un pubblico ampio e senza alcun vincolo o condizionamento.
VIALE R. PIAGGIO – BIBLIOTECA “G. GRONCHI”
Ozmo, Leggere è nutrire il pensiero, 2015, murales, 12 m x h 5 m
L’opera simboleggia il valore della lettura come percorso formativo per la persona.
A Cura di Silvia Guidi ( Ufficio Cultura Comune di Pontedera )
Pagina aggiornata il 11/04/2025